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Autore: 8Kanemi8    17/01/2011    4 recensioni
Storia di una ragazza che dopo una forte delusione promette di non innamorarsi... ma l'amore non obbedisce a nessuno. arrivera a essere quella che credeva di non essere più tanto che accettera il suo futuro e lotterà affinche si realizzi.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Inuyasha, Kagome
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Kagome 2

Diario di un sogno impossibile

Capitolo II

 

 

La notizia fu sconvolgente. Ci guardammo negli occhi la ragazza di Inuyasha mi aveva rubato il ragazzo della mia vita e il mio la sua ragazza.

-Come… come l’hai scoperto?- gli chiesi.

-L’hai nominato nel delirio della febbre- arrossii non sapevo di aver parlato nel mio sonno tormentato.

-Non voglio sapere più niente, non me ne frega nulla- ero brava a recitare.

-Neanche io- disse lui sconsolato ma sorrise contagiandomi –Il caso eh?-  risi. Già era proprio un caso strano. –Vedo che stai meglio- mi disse e poggiò la sua mano sulla fronte. –Si decisamente-

-Perché fai questa cosa?- mi guardò non capendo. –Si, il fatto con la mano-

-Come tua madre non lo faceva mai?- era sorpreso.

-Mi pare di averti detto che sono cresciuta con una tata-

-Allora ti spiego, serve per misurare la temperatura- annuii capendo.

-Ho voglia di farmi una doccia- mi alzai dal letto ancora un po’ barcollante e presi il necessario per la doccia.

-Bene allora ci vediamo dopo- disse ma non si alzò e io sorrisi maliziosa.

-E se poi mi sento male?- ecco spuntate le corna e la coda rossa.

-Allora aspetto qui- io risi divertita e andai.

 

Mi sentivo meglio anche se la febbre non era scesa del tutto. Mentre mi lavavo sentii Inuyasha parlare con un Koga alquanto irritato, così decisi di vedere cosa era successo.

Uscii indossando solo l’accappatoio e arrossii stupidamente quando i due ragazzi mi guardarono come se fossi nuda.

-Ehi cosa succede?- dissi guardandoli.             

-Inuyasha non aveva alcun motivo per rimanere- sorrisi e mi avvicinai a Koga sfiorandogli l’orecchio con le labbra.

-Geloso?- gli chiesi e lui fremette –Eppure ne abbiamo parlato- lo scostai e lo guardai dispiaciuta. –Andatevene- dissi togliendo l’asciugamano dai capelli per strofinarli – Koga dov’è Sango?- chiesi prima che uscisse.

-Credo in camera con Miroku- lo guardai stupita –E il fratello- ecco spiegato tutto. -Ce la fai a scendere per mangiare con noi?- scossi la testa.

-Non ho fame- lui annuì e tirando Inuyasha per il braccio lo spinse fuori.

 

Quando Inuyasha uscì non resistetti più e gettai con stizza l’asciugamano sul letto. Come potevo adesso comportarmi con Inuyasha come facevo sempre con gli altri. Lui era uguale a me… scossi la testa, ma che stupida mi sarei divertita di più. Ci ripensai e decisi di scendere a mangiare con i ragazzi. Indossai una tuta e legai i capelli, mi truccai leggermente e scesi in camera dei ragazzi. Si sorpresero a vedermi ma io entrai lo stesso.

-Kagome!- esclamò Sango raggiungendomi –Stai bene?- feci così così con la mano –E allora perché sei scesa?-

-Mi ero scocciata-

-Hai pensato che se ti risale la febbre devi rimanere altri giorni a letto e non finire di vedere Roma? E ricorda che per la settimana prossima mancano pochi giorni e iniziamo lo studio della storia all’università?- già non eravamo lì solo per una visita di piacere ma per studiare la storia e la lingua e non mi sarei persa neanche una lezione, infondo studiare non mi dispiaceva mi riusciva facile.

-Ma non voglio rimanere in camera- sorrisi debolmente sentivo la testa iniziare a dolere e guardai Miroku.

-Kagome ti riporto in camera- mi disse avvicinandosi senza ascoltare le mie parole.

-No Miroku, mi stendo un po’ sul tuo letto. Sto bene- dissi sorridendo, stavo per addormentarmi di nuovo avevano ragione dovevo rimanere in camera, ma io ero testarda e mi impuntai per scendere con loro.

-Kagome…- Sango si avvicinò con aria preoccupata ma la sentivo a mala pena –Vuoi venire in camera con me mi vado a preparare?-

-No Sango rimango qui- mi guardarono tutti e lei annuì dicendo qualcosa a Miroku che non capii.

Mi raggomitolai su me stessa e sentii qualcuno togliermi le scarpe e mettermi una coperta addosso, strano come era piacevole quella sensazione.

-La febbre non è scesa del tutto-

-Sto bene Miroku- lui mi accarezzo i capelli.

-Non stai affatto bene- mi disse all’orecchio.

-Stupida nuvola di Fantozzi- ringhiai e Inuyasha e gli altri risero. Ero l’unica a non sapere che era quella nuvola. Ma non sentii più niente e mi addormentai.

Quella volta a sorvegliarmi non ci fu Inuyasha ma Sango. Non mi ero mossa dalla posizione in cui mi ero addormentata e mi sentii tutta indolenzita. Quando mi stesi di schiena Sango mi poggiò una pezza bagnata sulla fronte, sorrisi grata.

-Gli altri sono in sala a mangiare, li ho conviti a lasciarmi con te- sorrise. –Ti è risalita la febbre-

-Cavolo- borbottai –Mi sento ancora stordita-

-Tieni prendi questa- presi ancora una volta la medicina, la bevvi tutta d’un sorso.

-Ti di spiace se io mi appisolo ancora un po’- sorrise e io chiusi gli occhi.

 

Nel mio sogno rividi Naraku, il messaggio di Kikyo, la faccia di Inuyasha mentre mi diceva quelle cose. Quando mi svegliai per l’ennesima volta capii che la febbre mi era risalita per la rabbia. Solo quando aprii gli occhi notai che non c’era nessuna differenza, era completamene buio e non riuscivo a distinguere le figure. Cercai di alzarmi ma qualcuno mi ristese.

-Tranquilla sono Miroku- bisbigliò.

-Dove sono?- mi sentivo meglio, molto meglio forse era la medicina o era l’abbondante riposo. Non avevo mai dormito così tanto neanche da neonata.

-Come ti senti?-

-Bene- risposi –Sango?-

-E in camera con noi mi ha dato da poco il cambio. Ti abbiamo riportato in camera tua il prof stava facendo i controlli- spiegò –Ma riposa ancora un po’ così domani starai meglio- annuii e sentii che era steso accanto a me e mi abbracciava, il letto era abbastanza grande per tutti e due. Mi accoccolai sul suo petto e tornai a dormire.

 

Mi svegliai prima di Miroku e Sango e mi sentivo davvero bene. Niente giramenti di testa o stomaco, mal di testa assenti, la gola non bruciava più. Mi stiracchiai e i muscoli non mi fecero male, mi ero ripresa. Sorrisi soddisfatta erano passati più o meno tre giorni e mi sentivo una meraviglia. Presi il necessario per vestirmi e togliere la tuta con cui avevo dormito e mi andai a cambiare.

Stavo lavando i denti quando qualcuno busso piano alla porta del bagno. –Kagome- aprii e Miroku mi guardo con aria assonnata –Che ci fai in piedi?-

Sorrisi e gli baciai una guancia –Mi sento benissimo- gli dissi –Ma tu stai dormendo in piedi riposa un po’ sono ancora le sette fatti un’altra ora di sonno- lui annuì e si andò a stendere sul letto. Svegliai Sango alle sette e mezza e fu sorpresa di vedermi.

-Kagome…?-

-Sto bene Sango- la rassicurai sorridendo anche a lei –E meglio se ti prepari- annui.

 

Alle otto precisa chiamai anche Miroku che era ancora stanco, aveva preso sonno solo alle cinque ma quando entrò in sala per la colazione era fresco e tosto. Koga mi baciò la guancia mentre Inuyasha mi fece un analisi per costatare che stessi bene. Il professore insistette perché rimanessi in camera ma io riuscii a convincerlo.

La stessa guida che ci portò a vedere il Colosseo ci spiegò anche del Foro romano e degli altri scavi sparsi per la città. Purtroppo avevo perso la visita guidata al Castel Sant’angelo e dell’altare della patria. Sango mi aveva raccontato che per lo più in quei giorni erano passati a comprare regalini e passare la giornata nei negozi.

Facemmo tante foto come sempre e mi divertii un mondo, il cielo era stupendo e faceva caldo.

-Signori- la professoressa attirò la nostra attenzione –In questa settimana vi siete comportati davvero bene- ci disse –Quindi abbiamo prenotato per stasera una serata in un disco pub, mangeremo e resteremo fino alle due e domani poiché è sabato avrete la giornata per voi- io e Sango urlammo e ci abbracciammo anche con gli altri entusiasti di quella notizia. Ci trovavamo uno dei ponti che attraversavano il Tevere ci eravamo fermati per una sosta e faceva più caldo del solito. Il mio cappellino indimenticabile e indossavo una canotta rosa e dei bermuda bianchi, ma sentivo caldo.

-Miroku e Koga voglio farmi una foto con voi!- dissi prendendoli per mano e venendo arrostita dagli sguardi di  fuoco delle due oche. Miroku e Koga si scambiarono uno sguardo complice e senza che mi avvisassero mi presero in braccio facendo finta di buttarmi di sotto. Risi divertita nel rivedere la mia faccia sconvolta nella foto scattata da Sango. Feci una foto anche con lei e il gemello abbracciandolo. Poi mi accorsi che non avevo nessuna foto con Inuyasha.

-Ehi Inuyasha non ho una foto con te- esclamai guardandolo –Dobbiamo rimediare- dissi e lui sorrise gentile. Era un angelo.

Rimase piegato sulle gambe sotto la statua di un angelo e io mi misi dietro di lui abbracciandogli il collo e sorridendo. Mi divertii un mondo a far ingelosire le oche che scattarono verso Inuyasha per farsi una foto con lui.  Stavamo guardando di nuovo le foto dalla macchinetta di Sango quando qualcuno mi appoggiò una mano bagnata sulla spalla.

-Miroku mi hai bagnata- urlai asciugandomi.

-E che sarà mai con questo caldo- rise allontanandosi di poco.

-L’hai voluto tu- appoggiai il mio zainetto a terra e presi la bottiglina di acqua da dentro. Lo vidi sghignazzare e indietreggiare. Quando mi mossi verso di lui non mi accorsi che nascondeva una bottiglina di acqua dietro la schiena. Quando lo raggiunsi fu troppo tardi e mi prese in pieno, mi arrabbiai e lo rincorsi finche non riuscii a bagnarlo ma scasualmente bagnai anche Koga e Kohaku che si vendicarono e ben presto iniziò una lotta. Sango ci scatto tante foto finché Miroku non bagnò anche lei. I prof non si arrabbiarono ma si divertirono anche loro con noi.  Poi quando finimmo tutti le scorte di acqua ci calmammo.

Io avevo la maglietta bagnatissima che si era incollata addosso e anche la frangia, però mi salvai grazie al cappellino. Le due oche erano rimaste scandalizzate dicendo qualcosa che le fece ridere ma smisero quando videro che anche Inuyasha si era unito a noi.

-Miroku se mi ritorna la febbre ti ammazzo- urlai strizzando un po’ la maglia mostrando così il mio ventre piatto e l’orecchino a brillantino all’ombelico. –Meno male che mi sono portata una maglia di ricambio- lo fulminai e lui rise.  La professoressa e Sango mi accompagnarono in un bagno di un bar dove mi cambiai e Sango iniziò a parlare di come si era divertita e di essersi sorpresa nel vedere il mio buco che non aveva notato quando mi aveva passato il vestito.

Tornammo in albergo presto in modo da non fare troppo tardi per mangiare al disco-pub. Indossai una gonnellina di stoffa turchese a pieghe sopra una fascia bianca e un copri spalle bianco e sandali con il tacco alto. Mi feci dei torciglioni per mantenere i capelli fermi lasciando la frangia libera e mi truccai leggermente. Sango indossò un vestitino rosso, con panta-collant  bianchi decolté rossi e copri spalle bianco. La truccai io leggermente l’avrei trasformata si in una ragazza meno timida ma non come me non volevo rovinare quel fiore. Mi sorrise quando si guardò allo specchio e scendemmo in camera dei ragazzi che rimasero a bocca aperta.

E io sorrisi soddisfatta –Allora? Come stiamo?-

-Fate impazzire- disse Koga –Ti ho lasciato passare in discoteca ma stasera no- risi divertita e li guardai. Erano tutti a torso nudo indossando solo i pantaloni e le scarpe. Erano peggio delle ragazze non sapevano che dovevano indossare, li aiutai a scegliere anche il profumo e solo quando furono pronti mi accorsi che mancava una persona.

-Inuyasha?- domandò Sango al mio posto.

-Perché ti interessa?- Sango rimase stupita alla domanda di Miroku e io sorrisi.

-Koga?- sapevo che lui avrebbe risposto.

-Dovrebbe arrivare qui tra poco era con…- ma si zitti come se nascondesse qualcosa, mi fece una strana sensazione ma non ci pensai e lo incitai a dirmelo. –Con quella della terza scuola-

-E questo era tutto?- non mi interessava per nulla e Koga sospirò, credeva che Inuyasha mi piacesse… beh mi piaceva perché era davvero bello ma non così tanto da farmi ingelosire anche se nel bacio che mi aveva dato mi restava ancora la strana sensazione. Sorrisi soddisfatta, Sango aveva ragione era stato un caso. –Su prime donne muovetevi che facciamo tardi- e sculettando mi avviai alla porta che si aprì mostrando un Inuyasha trafelato che mi fece ridere –Sembra che hai fatto la lotta con un furetto- lui non rispose e si tolse la maglietta rivelando i suoi addominali scolpiti e un tatuaggio sul pettorale sinistro un tribale che formava una lettera ma era stata modificata e adesso sembrava un gatto. Il mio sorriso svanì quando capii il significato del tatuaggio e lui mi guardò sorpreso, uscii senza dire niente. Mi aveva turbato.

 

I ragazzi scesero dieci minuti dopo e ci trovarono a parlare con il professore che mi aveva assillato nel dirmi che dopo quello che avevo passato che infilassi qualcosa di più caldo. Ma lo tranquillizzai dicendogli che stavo bene e non mi sarebbe successo nulla.

Nel salire sul pulman sentii le due oche parlare e la bionda era emozionata e parlava di qualcuno che riconobbi essere Inuyasha sorrisi alla parola “gli piaccio” eppure era strano che loro che conoscevano tutto di tutti non sapessero che a Inuyasha piaceva solo una cosa. Mi sedetti accanto a Koaku con cui iniziai a parlare mentre vidi che la biondina si sedeva accanto a Inuyasha che non la degnò di uno sguardo.

Il pub era davvero bello e tranquillo ma appena scatto la mezza notte divenne luogo di ritrovo dei ragazzi. Ci buttammo in pista e iniziai a ballare con Koaku e dopo con un ragazzo romano, ne avevo visti di carini a Roma ma quello era davvero bello. Senza pensarci dopo un po’ finimmo per baciarci. Kagome alla riscossa. Poi mi staccai da lui e ritornai dai miei amici, Miroku mi parve che non si fosse accorto di niente mentre Koga sbuffava sconsolato poi si avvicinò.

-Kagome non ti allontanare più i prof se sé ne accorgono ci possiamo dimenticare delle serate- mi disse in un orecchio e io mossi la mano infastidita e indicai Inuyasha poco lontano che faceva a una ragazza l’ispezione completa della bocca. Koga lo guardò poi si spiaccicò una mano sulla fronte e ballò con me. Mi fermai solo per andare in bagno e trovai lì l’ochetta bionda che aveva gli occhi lucidi, la guardai un po’ poi andai in bagno. Quando uscì era ancora lì che mi fissava truce.

-Che vuoi?- le chiesi ma non rispose –Ehi sei tu che hai fatto l’errore nel credere che Inuyasha ti volesse-

-Non vuole neanche te- sorrisi maligna e lei si stupì.

-Lo so- e feci per andarmene ma lei mi fermò.

-Stai lontano da lui, se ti avvicini stasera a lui domani ti ritroverai nei guai- mi minacciò io annuii facendo la faccia spaventata e uscii. Ci cascò, credeva di avermi spaventato. Al bancone trovai Inuyasha seduto a bere qualcosa, lo raggiunsi e gli presi il bicchiere da mano e bevvi un sorso del contenuto ma feci la faccia disgustata, era troppo forte per i miei gusti e lui rise. Gli feci segno di andare a ballare e lui accetto. Poco dopo la biondina venne a ballare e mi guardava fulminandomi.

Mi avvicinai all’orecchio di Inuyasha e gli spiegai quello che era accaduto. Lui rise e io con lui e nel frattempo la bambolina moriva di gelosia.

-Giochiamo un po’?- gli chiesi e lui alzò un sopracciglio non convinto ma io gli sorrisi e lui capì. Iniziò a baciarmi il collo e sentii la stessa sensazione che provai la sera in discoteca, ma mi concentrai sul far disperare la bionda. Poi io mi attaccai completamente a Inuyasha e lo baciai, lui non perse un secondo a ricambiare e aprendo gli occhi notai che l’oca era scappata via piangendo. L’unico problema e che non riuscivo a staccarmi da Inuyasha. Poi lui si staccò e mi prese per mano.

-Che fai?- lui non rispose ma mi portò nel corridoio dei bagni, mi guardò con un sorriso malizioso e mi spinse nel bagno degli uomini. Io sussultai, non è che mi dispiacesse, ma lui mi faceva uno strano effetto.

-Tranquilla voglio solo continuare a giocare per un po’- continuava a sorridere e non riuscii a non ricambiare. Poi lui mi baciò e mi sciolsi aderendo di nuovo a lui. Ci baciammo soltanto ma fu più sconvolgente di tutte le altre cose. E mille brividi mi percorsero quando mi alzò e mi mise a sedere sul marmo dei lavandini, per continuare a baciarmi. Il bacio all’inizio prepotente e feroce divenne delicato subito dopo che mi fece sedere. E allora io mi sciolsi completamente e a lui accadde lo stesso perché mi iniziò ad accarezzare la guancia dolcemente. Senza un motivo delle lacrime scesero sulle mie guancie ma non ci staccammo. Eravamo uguali e entrambi soffrivamo allo stesso modo. Io sapevo come lui avrebbe voluto che lo baciassi perché anche io volevo che qualcuno mi baciasse così, lo feci e io capii che lui provava le mie stesse emozioni perché rispose allo stesso modo. Quando ci separammo io non aprii gli occhi e lui mi asciugò le lacrime.

-Non doveva capitare- dissi a bassa voce aprendo gli occhi e mi incantai di quanto fosse bello. Non disse niente ma mi fece scendere e mi abbracciò premendomi la testa sulla sua spalla.

-Scusami- mormorò, ma io non potevo, avevo giurato che non avrei provato mai più emozioni simili.

-Avevamo giurato- lui si staccò e mi guardò. Eravamo tornati la Kagome e l’Inuyasha dolci e gentili della mattina, le nostre corna e la coda erano scomparse per lasciare spazio alle ali e alle aureole. Non c’era nessuna traccia della Kagome che aveva baciato il romano e questo mi sconvolgeva.

-Già- era sconvolto quanto me perché non c’era risposta alle nostre domande. –Forse è meglio che andiamo- io annuii ma nessuno dei due fece un movimento, ma ci guardammo.

-Non… non sono arrabbiata- era vero non ero per nulla arrabbiata anzi sentivo qualcosa che non provavo da tempo.

-Neanche io- sorrise come non aveva mai sorriso e mi diede un leggero e timido bacio. Uscimmo mano nella mano ma ci separammo quando scorgemmo i prof da lontano. Mi fece l’occhiolino e ci unimmo al gruppo   che si era seduto, chiesi di Sango e Miroku e Koga mi indicò i due che si baciavano dietro una pianta per non farsi vedere dai professori. Koga mi studiava e io gli sorrisi maliziosa e si calmò, ero una maestra della recitazione.

Quando tornammo in albergo Koga mi disse che dopo esserci cambiate li dovevamo raggiungere nella loro camera. Facemmo come richiesto e nella camera c’erano altri ragazzi e ragazze che non conoscevo, le due oche però non c’erano sfortunatamente. Inuyasha quando aprì la porta ci mise in mano delle birre che io non aspettai a bere mentre Sango la rimise a posto su un comò. Inuyasha e Miroku avevano due sorrisi che andavano da un orecchio all’altro  e credo che anche io e Sango avevamo la loro fotocopia stampata in faccia. Il festino durò a lungo e mentre gli altri se ne andavano io e Sango ci addormentammo lì. Avevamo unito i letti, stavamo stretti ma ci entrammo. non eravamo le uniche ragazze ma ce ne era una terza che si addormentò tra le braccia di Kohaku e Sango in quelle di Miroku, mentre io con Koga poiché si era messo in mezzo tra me e Inuyasha. E pensai che era la cosa migliore.

 

  Quando mi svegliai e mi ritrovai con la faccia di Koga di fronte non mi stupii, ero non del tutto sobria ma ricordavo quello che era successo. Mi alzai a sedere e presi il telefonino dalla tasca e guardai l’orario. Erano le dieci e sussultai credevo che fossimo in enorme ritardo poi ricordai che invece avevamo la giornata a nostra disposizione. Mi guardai a torno la camera faceva letteralmente schifo, bottiglie di birra sparse ovunque. Gli altri dormivano alla grande compreso Inuyasha che si era addormentato completamente sbronzo. Scesi dal letto facendolo cigolare e pregai perché non si svegliassero. Fortunatamente avevo io la chiave della camere e me ne andai. Camminavo tranquilla per il corridoio non incontrai nessuno degli studenti, la mia camera era in fondo poi improvvisamente sentì una strana sensazione allo stomaco, rallentai e mi fermai davanti alla mia camera aprii e rimasi sconvolta da quello che vidi.

La nostra camera era completamente sotto sopra, sul vetro con un rossetto rosso c’era scritto “Puttana” i miei vestiti erano gettati per l’aria altri buttati nella vasca e tutti bagnati, ai sandali che avevo indossato la sera precedente era stato staccato il tacco, e poi sul mio letto c’era una mia foto la riconobbi era quella con i miei fratelli solo che loro non c’erano più e  la mia testa era stata tagliata dal corpo e sotto c’era scritto “SEI MORTA” rabbrividii. Cercai i resti della foto ma nulla.

-Kagome perché non mi…- sentii la voce di Sango alle mie spalle -…oh mio Dio- la sentì correre via ma non mi mossi. Pochi minuti dopo tutti erano nella mia camera.

-Chi è stato?- mi girai verso Koga e vidi Inuyasha dietro di lui, ci scambiammo un’occhiata. Corrugai la fronte, sul mio viso la rabbia dipinta i miei occhi pieni di lacrime di rabbia. Uscii camminando veloce e tutti mi seguirono, Koga mi provò a fermare ma io riuscii a liberarmi se mi fosse capitata sotto le mani l’avrei ammazzata. Sapevo in che camera si trovassero. Bussai piano, ma nessuno rispose. Cosi colpii forte la porta finché non sentii qualcuno imprecare e aprire. Fu proprio lei che la aprì, quella stronza della bionda se Koga non mi avesse raggiunto in fretta l’avrei massacrata. Appena la porta si aprii Koga mi blocco e la bionda indietreggiò spaventata. Si, dalla paura doveva scappare, doveva avere paura di me.

-Che c’è non sai prendertela direttamente con le persone stronza? Sei in grado solo di rovistare nella roba della gente? Dove hai messo la foto? Se non me la dai adesso ti ammazzo a morsi- urlai cercando di liberarmi ma Koga era troppo forte –Ti rode non essere come me vero? Ti rode che lui non abbia toccato te? E lo sai perché? Sei solo una piccola stronza che non sa nulla di cosa significa amare qualcuno, andate in giro a rubarvi i ragazzi di altre solo per il piacere di possederlo una notte e distruggere la vita a una ragazza innamorata! Sai una cosa tieniti Inuyasha io ho altre cose a cui pensare!- continuai a urlare e l’oca fu affiancata dall’amica che l’abbracciò e la fece indietreggiare –Sai un’altra cosa? Dei vestiti e delle scarpe rovinate non mi interessa nulla ma ridammi la mia foto!- ma non si mossero –Koga lasciami-

-Non sei in te-

-Non gli farò nulla- dissi calmandomi.

-Koga lasciala- disse Miroku e lui mi lasciò.

-Ma siete pazzi?- urlò la biondina io la trucidai con lo sguardo e quando entrai si appiattirono alla porta.

-Non me la vuoi dare? Me la prendo da sola-

-Sei pazza-

-Sì e se non fosse stato per Koga ti saresti dovuta trovar un buon chirurgo plastico per rimettere a posto la tua faccia- rovistai nelle loro valigie e nei cassetti, ma la trovai nell’armadio. La presi e la guardai più tranquilla. Anche se si trattava di una foto nessuno doveva toccare i miei fratelli.

Uscii e mi feci spazio tra i ragazzi che mi fissavano stupiti del mio comportamento. Le lacrime continuavano a scendere e io me le asciugai con rabbia. Scesi le scale fortunatamente ero già vestita e uscii dall’albergo.

Guardavo la foto tagliata in due parti visto che io ero al centro. Guardai i miei fratelli erano uguali a me e ne andavo fiera e rivedere mio fratello il più grande mentre mi cingeva la vita mi procurava un dolore immenso, era morto due mesi dopo che Naraku mi aveva lasciato. Presi un taxi e mi feci fermare lungo il Tevere, feci pietà al tassista che non mi fece neanche pagare. Camminai allungo senza sapere dove andassi poi mi fermai sotto il castello dove sulla punta l’angelo con la spada faceva il suo figurino.

Il telefonino vibro milioni di volte ma non risposi volevo solo stare un po’ sola. Che figura che avevo fatto, ma mi avevano fatto arrabbiare troppo. Camminai e vidi dei giapponesi che vendevano disegni bellissimi sulla strada. Li osservai e parlai con loro, mi calmai e comprai un loro disegno di San Pietro al tramonto avevano anche delle belle bambine così offrii anche da mangiare. Mi raccontarono la loro storia che erano arrivati in Italia perché in Giappone avevano perso tutto a causa della Yakuza. Mi salutarono con un sorriso e tornai a camminare da sola. Non mi ero mai allontanata veramente dal Tevere e dal castello. Quando il telefonino suonò di nuovo mi decisi a rispondere.

-Kagome finalmente stavamo per chiamare la polizia, Miroku è furioso e tra poco i professori ritornano- solo in quel momento pensai che quella era stato il viaggio di istruzione, il viaggio della mia vita più brutto di tutti i tempi. –Dove sei adesso?-

-A castel Sant’angelo- sentì che Sango lo ripeteva a qualcuno.

-Non ti muovere da lì stanno arrivando- attaccai senza salutarla o rispondere e mi affacciai a guardare il corso d’acqua scorrere sotto di me. Non facevo altro che rivedere la camera, la mia foto, quella dei miei fratelli e l’ultimo abbraccio di mio fratello. E tutto per cosa? Per uno stupido capriccio di una stronza, ma che se lo tenesse Inuyasha io non volevo più avere niente a che fare con nessuno dei due. La mia vita era solo una matassa di lana fatta di guai e dolore. Ma che se ne andasse a quel paese, mi sedetti sul bordo e rimasi così.

-Kagome sta calma non fare nulla di avventato- mi girai socchiudendo gli occhi per vedere il mio interlocutore e vidi Miroku camminare piano con una faccia preoccupata. Sorrisi, poverino l’avevo spaventato.

-Non mi voglio buttare giù Miroku- lo rassicurai - aiutami a scendere- dissi facendogli segno di avvicinarsi. Sospirò di sollievo e mi fece scendere stringendomi a lui.

-Non fare più una cosa così- annuii e vidi Inuyasha poco distante con la faccia che non esprimeva nessuna emozione –Ma cosa era successo Kagome? Cosa avevano preso?- gli mostrai i due pezzi e lui si irrigidì e mi abbracciò di nuovo –Torniamo in albergo abbiamo chiamato i professori-

Quando tornammo c’erano i professori, il capo albergo e due infermieri e all’esterno un autoambulanza.

-Higurashi grazie al cielo- disse il professore venendomi incontro e prendendomi la mano –Stai bene?- annuii e i due infermieri si avvicinarono, facendomi domande e controllandomi. Erano anche loro agitati perché per capirmi dovettero ricevere l’aiuto del capo albergo. Poi videro la foto di mio fratello tra le mani riconoscendolo.

-Ma questo è l’eroe che ha salvato quella famiglia… sai anche qui giungono notizie- quando mi tradussero io annuii e strinsi di più la foto. Quando se ne andarono mi fecero auguri e mi pagarono una colazione per farmi riprendere. Sango aveva raccontato quello che era successo ai professori che decisero di rispedire le due ragazze a casa. Quando tornai in camera era tutto in ordini i miei vestiti asciutti erano stato piegati e messi nella valigia, quelli bagnati erano stati mandati in lavanderia. La scritta sul vetro cancellata ma la mia foto era rimasta lì, tagliata in due pezzi. Ma io ero più tranquilla e calma.

-Signorina Higurashi ma cosa dobbiamo fare?- mi chiese scuotendo la testa, il professore –Tutte a lei capitano?- sorrisi imbarazzata ma non lo disse con rabbia, anzi.

Affianco al resto della foto notai anche del nastro adesivo. Lo presi e lo tagliai con i denti ricomponendo l’immagine. Soddisfatta del mio lavoro la rimisi in borsa. Su mia richiesta mi lasciarono sola, diedi il tempo solo a Sango di fare una doccia e andarsene.

-Adesso conosci Kagome, Sango. Sai come sono veramente, una pazza isterica. Sono impazzita per una stupida foto- sorrisi amara e la vidi con gli occhi lucidi. –Ma vedi anche se qualcuno sfiora l’immagine dei miei fratelli mi fa andare in bestia e soprattutto per un motivo così stupido- dissi tra i denti –era  l’unica foto con entrambi- la sentii singhiozzare e la vidi uscire. Lei piangeva per tristezza e io avevo pianto solo per rabbia, le mie ultime lacrime erano finite con la morte di mio fratello.

All’una scesi tutta preparata con la faccia rilassata e bussai alla camera dei ragazzi, ma non c’erano. Così scesi e li trovai nella hall seri, senza che una mosca volasse.

-Ehi cos’è questo silenzio?- chiesi guardandoli, sapevo qual’era il motivo ma io non volevo tornare più sull’argomento. –Guardate cha la giornata è ancora lunga e io non voglio rimanere qui. Perché non ci facciamo un po’ Roma a piedi e ci mangiamo un bel gelato?- proposi Miroku sorrise e si alzò.

-Vado a prendere il portafoglio- disse e io sorrisi.

-Prendi anche i nostri- disse Koga e Sango mi sorrise.

-Vado a prendere lo zaino e la macchina fotografica- annui e gli diedi la carta magnetica.

Facemmo come dissi io, girammo Roma a piedi e ci comprammo anche un gelato. L’episodio era stato messo da parte e ci divertimmo come sempre. Con Inuyasha mi comportai come sempre e ci facemmo altre foto. Avevo deciso che lui non c’entrava niente, cioè si però non a tal punto da non parlargli più, avevamo giocato entrambi e avrei continuato a giocare. Se quello che provavo era un sentimento di passione lo avrei cancellato. Avevo giurato e avrei mantenuto il mio giuramento.

Mentre camminavamo io e Miroku sentimmo una musica molto familiare e ci incamminammo verso quella direzione. Ci trovammo di fronte a delle coppie che ballavano il tango era una sfida di ballo organizzata da alcuni giovani di una scuola di ballo. Io e Miroku all’età di dodici anni ci iscrivemmo a un corso di tango per divertimento, in realtà la convinsi io ed eravamo i più bravi.

-State a guardare- disse Miroku agli altri e mi prese per mano e facendo segno a Inuyasha di seguirci, dopo aver parlato con un ragazzo tornò da Sango e Koga che chiesero cosa sarebbe successo.

-Ti ricordi come si balla?- sorrisi, come potevo dimenticare.

Il ragazzo aveva accettato e ci presentò al pubblico, andammo al centro dello spazio e venimmo applauditi. Ci mettemmo in posizione e quando la musica calda e sensuale del tango partì iniziamo a ballare.

Era strano vedere due giapponesi ballare un tango ma era interessante ed eravamo bravi. Quando finimmo fischi e applausi arrivarono anche dal nostro gruppo. I ballerini si complimentarono con noi e dopo aver ringraziato ce ne andammo.

-Wow e non mi avete mai detto niente- disse Sango –Siete stati fenomenali, Miroku devi insegnare anche a me qualche passo-

-Certo mia segnorita- disse Miroku in spagnolo facendo vibrare la erre e noi scoppiammo a ridere mentre faceva volteggiare Sango.

Poi ci sedemmo, dopo aver comprato patatine e coca-cola  ci mettemmo a parlare. Ridemmo quando raccontai di Miroku vestito di tutto punto con i capelli schiacciati per ballare in una gara mondiale.

-Facevo il mio figurino- rise con noi.

Appoggiai la testa sulla spalla di Inuyasha e lui mi abbracciò amichevolmente. Forse anche lui aveva avuto la mia stessa pensata, solo giocare e essere amici.

-Hei Sango ma Koaku?- chiesi e lei mi passò il pacco delle patatine.

-Mi ha lasciato un messaggio sul cellulare ha detto che era uscito con la ragazza che stava ieri con lui- sorrisi maliziosamente.

-Nuova amica eh? O posso dire cognata?- lei alzò le spalle.

-Guarda che a me fa piacere così non rompe le scatole a me- disse sorridendo e guardando Miroku che le poggiò un bacio delicato sulle labbra.

-Kagome meno male che non sei fidanzata altrimenti avrei dovuto fare la candela- lo guardai.

-Che faresti?-

-La candela, essere l’unico in mezzo a una coppia- spiegò Inuyasha e lo guardai.

-Italiano-

-Decisamente- rispose sorridendo.

-Su andiamo che stasera voglio uscire di nuovo e domani abbiamo l’incontro con l’archeologa- dissi sorridendo.

-Che strazio quando torniamo dobbiamo prepararci per l’esame - disse Sango.

-Io, Miroku e Koga già l’abbiamo preparato e lo sappiamo a memoria. Dobbiamo studiare solo per lo scritto ma non ci saranno problemi. L’esame di giapponese non sarà poi così difficile, lo stesso matematica e per quanto riguarda l’inglese che dire siamo degli assi- vidi Sango illuminarsi.

-Hai ragione- su voglio camminare ancora un po’.

  

Nonostante tutto quello che era successo mi divertii un mondo. Sango non disse niente neanche quando eravamo in camera, poi improvvisamente mi ricordai una cosa e quando Sango uscì dal bagno la gettai sul letto e gli puntai un dito contro.

-Tu mi devi spiegare un po’ di cose!- le dissi e lei parve sorpresa poi arrossi capendo di cosa volevo parlare.

-Ecco…-

-Facciamo così visto che sei in difficoltà io ti faccio le domande e tu rispondi ok?- lei annui e mi spostai per farla sedere. – Cos’è successo quando siamo andati a ballare?-

-Lui… lui mi ha preso per mano e mi ha spinto in pista e abbiamo iniziato a ballare- annuii.

-E poi?-

-Niente improvvisamente lui si è avvicinato e mi ha detto che…- era rossa come un pomodoro e io non riuscii a non sorridere -…che gli piacevo tanto e che stava bene con me- si fermò ma io non dissi niente e lei continuo sempre rossa –Poi mi ha detto se volevamo uscire realmente insieme- annuii  volevo sapere il continuo –io ho detto di si e lui mi ha portato dietro una pianta e… e mi ha baciata- urlai contenta e abbracciai la mia nuova amica.

-Grazie- le dissi e lei mi strinse dolcemente.

-Ti voglio bene Kagome-

-Anche io te ne voglio- e poi mi staccai sorridente.

-Kagome so che ti arrabbierai alla domanda perché te la fece anche Miroku, cioè non è proprio uguale però…- la guardai con un sopracciglio alzato incitandola con la mano a continuare –Quanto erano lunghi i tuoi capelli- mi spiaccicai una mano sulla fronte e sorrisi.

-Se mi avessi chiesto di farli ricrescere ti avrei buttato giù- dissi seria poi ci pensai su e indicai un punto un po’ più sopra del fondoschiena. Lei strabuzzo gli occhi.

-Wow- disse ma non aggiunse altro.

Aprii quando bussarono alla porta e mi ritrovai Koaku di fronte –Ehi entra- gli dissi e lo guardai studiandolo.

-Koaku- esclamò Sango sorpresa.

-Devo chiedervi un favore- io e la gemella ci guardammo.

-Ragazza?- lui annui e io e Sango  ci sedemmo accanto a lui.

-Vi ricordate la ragazza che ha dormito con me?- era timido ed era estremamente carino –Si chiama Rin e non so cosa mettere stasera- noi sorridemmo e lo prendemmo sotto braccio.

Nella camera stavamo solo noi i ragazzi erano scomparsi ma era meglio così. Esaminai il guardaroba di Koaku e capii che il ragazzo aveva davvero buon gusto. Decidemmo per un pantalone di jeans nero una maglietta bianca con il collo a V e scarpe bianche e nere. I capelli se li sistemò lui, erano particolari e mi piacevano tantissimo, ai lati della testa li aveva rasati mentre al centro li portava più lunghi in modo da alzarli a cresta.

-Non credevo che i vostri genitori vi permettessero di portare i capelli cosi- Sango mi guardò mentre Kohaku mi rispose dal bagno.

-Mio padre è un produttore e gli piacciono così anzi è stato proprio lui a consigliarmeli e nostra madre la vediamo al massimo tre volte all’anno- mi ricordavo che Sango mi aveva detto che la madre era Americana e lavorava per il presidente.

Quando uscii mi sentii soddisfatta del capolavoro. Quella ragazza sarebbe stata accecata dalla sua bellezza.

-Mai pensato di fare il modello?- gli chiesi e lui strabuzzo gli occhi.

-La domanda la dovrei fare io a te- risi e dopo aver salutato il ragazzo andammo a prepararci noi.

Indossai un pantalone bianco e una maglietta particolare a mezza maniche blu, i capelli li lasciai sciolti, misi i cerchi color argento e indossai i decolté blu a punta rotonda. Mi truccai leggermente gli occhi e misi un lucidalabbra. Sango indossò un vestitino azzurro e scarpe bianche, capelli sciolti, come sempre leggermente truccata e anche lei aveva alle orecchie cerchi bianchi. Scendemmo che erano le nove e trovammo i ragazzi ad aspettarci nella hall. Koaku era con Rin molto carina nel suo completo verde acqua e fascia bianca con un copri spalle pesante.

-Si uniscono a noi- ci spiegò Miroku salutandomi con un bacio a timbro sulle labbra e salutando allo stesso modo, ma più a lungo, Sango. Quando lo fece io mi irrigidii e guardai Sango che sorrise e si avvicinò.

-Mi ha detto che vi salutate così o che realmente e lui che ti saluta così soprattutto quando…- esitò -…hai bisogno di conforto. E non ti preoccupare per il momento non mi dà fastidio-mi aveva sussurrato tutto nell’orecchio e risi quando disse “per il momento non mi da fastidio”.

Salutai anche gli altri e notai che c’era una ragazza seduta dietro Inuyasha lui se ne accorse e la presentò –È un’amica di Rin viene con noi- annuii e mi presentai.

-Kagura- rispose timidamente.

-Sta con te?- chiesi a Inuyasha e lui annuì, sorrisi perché avevo ragione che Inuyasha aveva pensato la stessa cosa mia. Allora presi Koga sotto il braccio e uscimmo.

Nel ristorantino prenotato da Inuyasha incontrammo anche i tre professori che prima di andarsene ci fecero mille raccomandazioni. Mangiammo e poi tornammo a camminare. Koaku e Rin erano appiccicati e spesso ci fermammo e li richiamammo per non lasciarli dietro. Kagura parlava tranquilla con Inuyasha e lo stesso lui che le sorrideva accarezzandole il viso… mosse che anche io conoscevo alla perfezione. Ma la coppia più bella era quella di Miroku e Sango che camminavano davanti a noi. Sorridevano, ridevano e lui le faceva mille complimenti. Ci fermammo a piazza Navona e ci sedemmo vicino alla fontana dei fiumi. Come sempre le fotocamere erano presenti e facemmo tante foto. In quel momento conoscemmo Rin e Kagura meglio ed erano molto simpatiche. Poi rimasi sola mentre i ragazzi facevano altre foto ero in piedi e mi incantai a guardare la fontana, poi un flash e mi girai di scatto.

-Sei bellissima- mi avvicinai per vederla e non stavo affatto male –La proposta di mia madre è ancora valida- guardai Koga e sospirai. –Non demorde Kagome la conosci. Sei perfetta perché non vuoi fare la modella, viaggerai sempre, indosserai tanti vestiti alla moda che a te piacciono, conoscerai stilisti e sarai famosa-

-Non insistere Koga- ma il mio rifiuto era debole. Quando avevo visto la foto di mio fratello mi ricordai del dolore che la mia famiglia aveva provato alla notizia e chi sa come avrebbero reagito davanti alla stessa notizia che riguardava me. Scossi la testa per scacciare quel pensiero e mi vidi sfilare su una passerella a  fare foto di un calendario o per una rivista. Sorrisi e Koga capì che c’era una crepa e che se insisteva avrei potuto accettare.

-Hai quasi finito la scuola, non sarai costretta a diventare avvocato e se vuoi puoi continuare gli studi all’università… Kagome riflettici- era identico alla madre non demordeva mai. La madre gestiva un importante rivista di moda e aveva molte amicizie, una volta arrivò a dirmi che compiuti diciotto anni mi avrebbe fatto inserire nell’elenco delle ragazze che partecipavano a Miss Universo.

-Ne parliamo quando torniamo a casa- lui sorrise soddisfatto e annui, poi si allontanò parlando a telefono.

Ero di nuovo sovrappensiero e mi spaventai quando qualcuno tolse l’unica mollettina dai capelli.   

-Ehi bellissima addormentata non ti unisci a noi?- Miroku me la sventolò davanti ai miei occhi.

-Scusa pensavo- mi giustificai prendendola –Miroku- lo chiamai e lui mi guardò accarezzandomi il viso.

-Dimmi bellezza-

-Voglio un gelato- lui sorrise e se ne andò da Sango chiedendole a che gusto lo voleva e poi si infilò in un bar. Poi ritornò con due coppette pieno di gelato per me fragole e Sango lo stesso, ci guardammo e scoppiammo a ridere.

Koga mi si avvicinò da dietro e prima che mi mettessi in bocca un po’ lo mangiò lui. –Ladro- urlai e lui rise.

-Non ne mangiare troppo altrimenti se ritorni a casa grassa mia madre mi spezza- gli feci la linguaccia e continuai a mangiare. Mentre mangiavo notai Inuyasha baciare Kagura ma non mi fece assolutamente nulla, però improvvisamente mi passò la voglia di mangiare il gelato, ma lo mangiai lo stesso.

-Kagome posso chiederti il permesso?- Koga appariva sempre alle spalle spaventandomi sempre.

-Per cosa?- gli chiesi guardandolo male per lo spavento mentre si metteva di fronte a me.

-Per questo- e mi baciò , ma lui era mio amico e sapeva che non provavo nulla per lui. Come Miroku non mi aveva mai accusato di essere una… puttana però anche lui era infatuato di me e quel bacio lo sottolineava. –Grazie- disse poi e io lo guardai non capendo. –Di avermi regalato un altro bacio anche se non vuoi stare con me- sorrisi.

-Koga non mi chiamerai anche tu in quel modo vero?- lo guardai supplicante.

-Come potrei Kagome, io conoscevo e conosco la vera Kagome- e mi accarezzo i capelli per baciarmi ancora.

-Koga ti ammazzo!- urlò Miroku.

-Ci ha visti- esclamò preoccupato. Avevano fatto un giuramento di non usarmi mai come facevano gli altri, anche se ero io a usare gli altri.

-Miroku calmo l’ho baciato io- mentii e lui strabuzzò gli occhi –Che c’è non posso provare più a stare con una persona?- non l’avrei mai  fatto.

-No- disse e arrossii.

-Mettiamolo in chiaro ti ho baciato per non offenderti- puntai un dito contro il petto di Koga che rise.

-Lo so non preoccuparti e io non ti userei mai come gli altri-

Non ci baciammo più e la serata trascorse tranquilla. A mezza notte rientrammo in albergo e ci separammo per andare nelle nostre camere, ma prima di prendere l’ascensore fermai Kagura e Rin.

-Vi va di fare un pigiama parti?- chiesi si guardarono e annuirono sorridendo.

Parlammo tutta la sera e tutte mi presero in giro per il bacio con Koga.

-Sango ma non sei gelosa? Si… cioè mi è apparso geloso Miroku mentre Koga baciava Kagome- chiese Rin.

-No, non sono gelosa vedete è una lunga storia- ma Rin non volle sapere altro.

La mattina successiva se non fossero stati i ragazzi a svegliarci saremmo rimaste a letto tutta la giornata. Quando Rin andò ad aprire i ragazzi si fiondarono in camera ridendo e svegliandoci.

-Cosa succede?- chiesi alzandomi e guardando i ragazzi ridere e farmi segno di tacere. Aspettammo un po’ e poi si sentì qualcuno urlare e loro scoppiarono a ridere. –Cosa avete combinato?- ma non risposero perché qualcuno busso alla nostra porta e dal modo brusco sembrava alquanto arrabbiato. I ragazzi si divisero Inuyasha si nascose sotto il letto, Miroku nell’armadio e Koga e Kohaku tirarono con se Rin che era sulla porta ancora ferma, se avesse aperto lei avrebbe capito che si nascondevano lì… ma chi avrebbe capito?

Mi alzai sbuffando e mi ritrovai un Hojo con la faccia ricoperta di schiuma e scoppiai a ridere anche io.

-Dove sono?- chiese brusco.

-Chi?- cercai di fermarmi ma quando lo riguardai già mi faceva male la pancia per le risate.

-Quegli stupidi- scossi la testa.

-Credo che questo sia l’ultimo posto in cui si potessero nascondere visto che il prof sta facendo i controlli ed è passato qui tre secondi fa- lui parve crederci, ma che stupido se il prof fosse passato l’avrebbe visto di sicuro.

-Se nel caso si nascondessero qui digli che sono nei guai!- urlò in modo che lo sentissero. Io annui e feci ciao con la mano, quando non sentii più i suoi passi scoppiai a ridere.

-Siete tremendi- dissi guardandoli e Inuyasha mi tirò giù verso di lui e mi sorrise.

-Divertita?- mi chiese e io sorrisi, voleva accarezzarmi ma mi scostai e lui si alzò.

-Dammi il cinque fratello- disse Koga a Miroku.

-Ma come siete ancora in pigiama? Guardate che avete saltato la colazione- disse Kohaku abbracciando Rin.

-Abbiamo fatto tardi- feci spallucce e indicai la porta.

-Ma se usciamo ci becca-

-Miroku dobbiamo cambiarci- dissi.

-Vi aspettiamo fuori ma se torna ci aprite subito- annuii stizzita e li cacciai.

-Kagome noi andiamo in camera nostra ci vediamo nella hall- annuii e salutai le due ragazze.

Venti minuti dopo eravamo pronte e i ragazzi erano nella nostra stanza perché Hojo era ritornato. Finimmo di preparare le ultime cose e poi mi avvicinai a Miroku porgendogli un orecchino, dovevo cambiarlo ogni tanto. Fece tutto lui io non ci riuscivo mi faceva impressione.

-Se non ti abitui a farlo da sola quando sarai sposata come farai?- mi chiese.

-Ci pensa Koga… vero caro?- scherzai e lui infilò l’orecchino facendomi male. –Mi hai fatto male-

-Se ti avessi voluto fare del bene ti avrei fato una accarezza- disse nervoso.

-Che bisogno c’era di cambiarlo?-

-Koaku non posso tenere un orecchino più di una settimana, non mi piace-

-Viziata- mi girai verso Inuyasha e gli feci l’occhiolino, mi divertivo.

Poi scendemmo e il prof ci fece una ramanzina per il ritardo. Credevo che la visita fosse più interessante e invece no, una noia mortale fino a quando non arrivò l’archeologa che ci spiegò tutto in giapponese e se non ricordava qualcosa parlava in Inglese. Aveva un viso conosciuto ma non mi impegnai a capire se la conoscessi. Quando finì la visita mi fermai a prendere altri appunti con Sango. Mi feci dare delle notizie anche sull’altare della patria poiché avevo perso la spiegazione e la donna fu più che gentile ed era più informata della guida, fu il parere di Sango. Poi gli chiesi se avevano trovato altro e lei mi spiegò che aveva nuovi scavi in corso.

-Avete vinto anche voi questo viaggio?- ci chiese e noi annuimmo. –Anche mio figlio- mi incantai e mi vennero in mente le parole di Inuyasha.

-Lei è la madre di Inuyasha?- lei sorrise.

-Lo conosci?- bofonchiai un si irritato.

-Ma non l’ha visto?-

-Sì, mi ha convinto lui a venire a spiegare un po’ di storia a voi e quando parli del diavolo escono le corna- mi girai a guardare e Inuyasha si avvicinò alla madre. Due gocce d’acqua tranne che per gli occhi e il carattere.

-Ciao mà- di quello che aveva detto non avevo capito niente perché parlava in italiano e io lo odiavo quando faceva così. Poi mi guardò e sorrise –Mamma ho visto che parlavi con Sango e Kagome e mi è venuta una cosa in mente. Poiché per oggi avevamo in programma solo questa visita e da domani iniziano gli studi se potevi convincere il professore a portarci con te-

-Vedrò cosa posso fare- sorrise e si avviò verso il professore.

-Ma tua madre ci ha detto che deve lavorare-

-Sango dove mia madre lavora è un parco e ci rilassiamo un po’ a prendere il sole- Sango lo abbracciò.

-Sei un genio- e corse da Miroku.

-Quando ti ci metti sei bravo- dissi e lui si avvicinò pericolosamente.

-Avevi dubbi?- io annuì e mi baciò, ma nessuno ci vide.

-Non dovevamo farlo più- dissi staccandomi stizzita.

-Stiamo solo giocando o sbaglio? Tanto quando torniamo a casa chi si rivede più- sorrisi perché aveva ragione.

-Bene allora giochiamo- ma me ne andai al segno del professore. Ci disse che saremmo andati tutti con la signora che ci spiegò anche dei scavi poi si congedò e andò a lavorare mentre noi ci stendevamo sul prato a prendere il sole.

Inuyasha si stese con la testa sulle mie gambe e io gli accarezzai la mano. Non mi preoccupavo che Kagura mi dicesse qualcosa perché si stava consolando dietro un albero con un altro compagno di Inuyasha. Koga invece parlava con una ragazza che non conoscevo e noi eravamo stesi a terra.

-Ragazzi!- Rin correva verso di noi –io e Koaku abbiamo comprato un pallone vi va di giocare a pallavolo?- poco dopo eravamo tutti schierati ragazzi contro ragazze, ma essendo i ragazzi troppo forti ci dividemmo. Sango, Inuyasha,Rin e Koga dall’altraa parte io, Miroku, Koaku e Kagura.

-Abbiamo vinto!- urlai andando incontro agli altri e Inuyasha mi afferro di peso mettendomi sulla sua spalla come un sacco di patate. Scalciai e urlai ma lui non mi mollo, si stava allontanando.

-E me la pagherai- mi disse mettendomi a terra e schiacciandomi contro il troco di un albero non riuscendo a non tremare alla sua voce roca e mi iniziò a baciare il collo, le guancie, la fronte, gli occhi, il naso ma mai la bocca, era la mia penitenza. Poi mi prese in braccio e io strinsi le gambe intorno ai fianchi mentre mi incastrò di più contro l’albero sorrisi perché anche la seconda volta  mi aveva alzato per baciarmi, solo baciarmi e nient’altro e per questo lo ringraziai. Mi baciò ancora il collo e scese sulla clavicola e poi poggiare piccoli baci sulla parte in mostra del seno. Rabbrividii a quel tocco gentile ma lo guardai quando smise. Gli accarezzai il viso, mi abbassai e lo baciai dolcemente. Rabbrividii di più quando passò le mani sulla mia schiena e io lo desiderai tutto, ma mi trattenni.

-Credo che è meglio se andiamo adesso- disse ma io lo bloccai baciandolo ancora.

-Giochiamo ancora un pochino- non se lo fece ripetere due volte, mi baciò ancora e ancora.

-Ok possiamo andare- sorrise mi stampò un bacio, mi fece scendere e si staccò da me come se non fosse successo niente. Mi aspettò mentre mi sistemavo e ce ne andammo ritornando dai nostri amici che continuavano a giocare in nostra assenza.

Tornammo a giocare anche noi nella stessa squadra, davvero sembrava che non fosse successo nulla scherzavamo e giocavamo come sempre anche se una parte di me voleva ancora quelle labbra. Riuscii a cacciare quel desiderio e mi sentii davvero bene.

Mentre mangiavamo il professore ci spiego come si sarebbero svolte le lezioni il giorno successivo. In poche parole fummo divisi in gruppi e ogni gruppo aveva un orario di studio. Il nostro gruppo rimase lo stesso poiché il prof disse che eravamo un gruppetto affiatato e il nostro orario andava dalle dieci alle due. Il corso sarebbe avvenuto in una scuola poco distante dall’albergo e saremmo stati accompagnati da un taxi e avevamo un giorno di relax… la domenica. Ma non ci lamentammo poiché dopo lo studio avevamo il tempo a nostra disposizione naturalmente dopo aver fatto i compiti.

Nel pulman eravamo tutti abbattuti io mi addormentai con Rin e Sango mentre gli altri non so cosa fecero. Quando arrivammo Miroku ci sveglio dolcemente.

-Stasera venite in camera nostra?-

-Io non ci sono ho troppo sonno- dissi realmente non volevo passare altro tempo con Inuyasha.

-Sango?-

-Si credo che ci sarò, tu vieni Rin?- disse dopo un momento di esitazione ma la convinsi ad accettare con lo sguardo.

-Certo – sorrise quest’ultima.

Mentre Sango si preparava per scendere io mi infilai nel letto e dissi a Sango di portarsi la chiave. Ma quando rientro non si capì più nulla.

-Sango!- esclamai stupita quando la vidi –Che hai fatto?-

-Non lo so- disse stendendosi sul letto –Miroku mi ha dato una birra o due o tre… non ricordo- disse ridendo.

-Ma sei demente? Non ti sei ubriacata la prima sera l’hai fatto adesso che domani abbiamo lezione- la rimproverai raggiungendola –Non immagino gli altri come stanno-

-Loro stanno bene… almeno credo- fece una pausa –Kagome devo vomitare- scattò in piedi e corse in bagno. Non sapevo che fare non ricordavo se avessi portato delle aspirine così frugai nella valigia e la trovai. Sentii lo sciacquone e dopo poco Sango uscire e ricadere sul letto.

-Sango adesso riposati ok? Ci penso io a te- lei annuì e crollo in un attimo. Dovevo controllare anche quei sette e assicurarmi che stessero bene. Quando bussai nessuno mi aprii cosi fui costretta a picchiare più forte. Non immagino quante bestemmie da parte dei vicini. Poi arrivò Koaku assonnato.

-Kagome?-

-No il lupo cattivo, fammi entrare- si scostò di lato e notai che la camera faceva schifo. –Miroku- lo svegliai con un calcio lui mi guardo non mi sembrava ubriaco.

-Kagome- scattò in piedi.

-Si, ma che avete combinato domani abbiamo lezione!- lo rimproverai e anche gli altri si svegliarono. –Quante birre hai dato a Sango?- lui non mi seguiva.

-Una- rispose dopo poco. Non era possibile che quella stupida si fosse ubriacata con un’unica birra.

-Voi come state?- Inuyasha non c’era quindi pensai che stesse con altri o altra. Koaku si era addormentato di nuovo era ubriaco, mancava anche Koga e le due ragazze dovevano essere tornate in camera.

-Koga e Inuyasha sono andati a un altro festino- non lo ascoltai nemmeno e iniziai a mettere a posto la camera.

-Qui ci sono delle aspirine, vi serviranno. Miroku perché siete così imprudenti?-

-Ma che ho fatto?E poi da quale pulpito arriva la predica-

-Sango è sopra che sta male e tu dovresti essere quello cotto di lei, ti dovresti prendere cura di lei- lui guardò a terra colpevole.

-Vado da lei- scatto ma lo fermai.

-Prenditi cura di lui- lui annuì dispiaciuto e me ne andai.

Sango dormiva avvolta nella coperta e io mi addormentai seduta a terra pronta a scattare se non si sentisse bene. Ricordo la mia prima volta stetti male per un giorno intero solo che io mi scolai non birra ma tutto quello che c’era in casa di Miroku.

 

-Kagome apri sono Miroku- saltai quando bussò alla porta. –Sango come sta?-

-Dorme ancora. Tu?-

-Ho preso l’aspirina prima, ma non mi abbatto facilmente mi conosci-

-Koaku?-

-Ha preso l’aspirina e si stava riprendendo. Sono le sette e meglio se la svegli se vuoi che si riprenda per le dieci- annuii e la svegliai delicatamente.

-Mi fa male la testa- disse quando aprì gli occhi – e la luce è troppo forte-sorrisi.

Presi il bicchiere d’acquea e feci sciogliere l’aspirina –Bevila- ordinai e lei non disse nulla neanche sul sapore disgustoso del medicinale.

-Perché non mi hai detto che non hai mai bevuto?- Miroku le si era seduto accanto e le accarezzava la testa.

-Volevo fare la ganza-

-Non è facendo la ganza che mi piacerai di più- disse lui sorridendo, lei annuì.

-Io mi inizio a preparare e prendere qualcosa da mangiare- non aggiunsi altro e mi chiusi in bagno poi scesi e presi da mangiare  anche per Koaku.

Con mio sollievo Rin e Kagura erano sedute a tavola e mi fecero segno di sedermi con loro.

-Non posso qualcuno stanotte ha esagerato con l’alcool-

-Koaku?- annuii.

-E Sango- le salutai e salii in camera dove Miroku coccolava Sango. –Mangia questo e tu Miroku cerca Inuyasha e Koga giù non c’erano e prendi queste in caso ne abbiano bisogno, mettili con la forza sotto la doccia e  fa in modo che siano pronti-

-Va bene- salutò Sango con un bacio e lo stesso con me.

-Siamo pronte signorina e tempo della doccia fredda- lei si rigirò nel letto e mi diede le spalle –Guarda che ti porto con la forza- lei borbottò un imprecazione poco aggraziata e si appoggiò a me per raggiungere il bagno –Quando hai finito chiama- lei annuì e sparì.

Quando scesi e mi ritrovai i ragazzi davanti,scossi la testa. Tutti con occhiali da sole, meno male che fuori c’era davvero.

-Ma che stupidi che siete- dissi e mi avviai verso la porta.

 

La scuola era gremita di studenti, era un università di Lingue. Io chiesi dove potevamo trovare la persona che ci avrebbe insegnato e ci dirigemmo verso l’aula.

-Sango tu accanto a me- dissi tirandola e per poco non cadeva.

-Buon giorno- era una donna sulla quarantina e mi dava l’impressione di essere molto severa, non sbagliai. –per queste due settimane sarò io a spiegarvi come imparare l’italiano e a comprendere la nostra storia e  letteratura- ci guardò a uno a uno –Notte insonne? Tengo a precisare che quando avrete lezione con me voglio che siate al massimo delle vostre forze quindi vi prego di lasciare ai giorni di riposo le bravate di voi giovani e se la luce vi dà fastidio mi dispiace ma in classe non si tengono gli occhiali- disse in giapponese con aria minacciosa –Sono stata chiara?- vidi i ragazzi raddrizzare la schiena e togliersi gli occhiali.

Erano quattro solo quattro ore, ma di tortura. Era peggio della signorina Rottenmeier di Heidi. Spiegò i fondamenti della grammatica italiana a scrivere l’alfabeto e a leggerlo con la giusta pronuncia, poi ci fermammo per una breve pausa e ricominciammo da capo.

Io presi appunti su appunti anche per i miei amici che non erano molto concentrati e quella strega se ne accorse e così si impuntò su di me.

-Complimenti signorina Higurashi impara molto presto, spero che i suoi compagni domani facciano di meglio- disse disprezzante. Quando uscimmo Sango, Koaku e Miroku stavano meglio mentre gli altri due no. Ci sedemmo sulle scale dell’università aspettando che il taxi chiamato dalla scuola arrivasse.

-Mi dite che avete fatto stanotte?- chiesi guardandoli, poi rabbrividì quando un pensiero mi sfiorò la mente –Ti prego Koga dimmi che non l’hai fatto-

-Non l’ho fatto- disse subito.

-Oh si che l’hai fatto- gli urlai contro –Era un anno che non le fumavi più, per me così avevi detto-

-Ma Kagome quei ragazzi le avevano già pronte due, e noi ne abbiamo approfittato- lo guardai truce.

-Non avvicinarti più a me-

-Kagome non dire cretinate- sbotto scocciato.

-La cretinata l’hai fatta tu- proprio in quel momento arrivo il taxi e mi fiondai al posto d’avanti.

 

-Kagome aspetta- gli chiusi la porta in faccia. Quando sentii che si era allontanato scesi a mangiare e Sango era con me.

 

Parlai con Rin che era uscita da scuola alle undici e mi raccontò che aveva un professore vecchio e rimbambito. Grazie a lei non pensai a niente e ci divertimmo a imitare i prof dell’università.

Poi salimmo a svolgere i pochi esercizi assegnati e ci incontrammo nella hall, dove parlammo con il professore.

-Vi va di andare a prendere un caffè?- propose Rin e accettammo volentieri, ormai non ci perdevamo più anche se dovevamo chiedere indicazione ogni tanto.

Conoscemmo dei ragazzi dell’università che studiavano giapponese e noi li aiutammo a svolgere qualche esercizio. Anche loro avevano la signorina Rottenmeier e ci spiegarono che infondo era una brava insegnante.

-Kagome?- il ragazzo di nome Salvatore mi chiamò e io gli sorrisi –Domani a che ora stai all’università?-

-Dalle dieci fino alle due-

-Quindi hai lo spacco a mezzo giorno- annuii era molto garbato e carino –Senti ci vediamo sulle scale?-

-Ma certo – avevo fatto colpo –a domani- lo salutai.

 

-Dove siete state?-

-In un bar a prendere un caffè- risposi io al posto di Sango.

-Non vi dovete muovere da sole- Miroku voleva farci la predica.

-Non eravamo sole, abbiamo conosciuto due ragazzi dell’università- Miroku guardò truce Sango che gli fece segno che non aveva fatto niente –lei non c’entra ho fatto io amicizia con quei due-

-Non dovevate uscire senza uno di noi- bruciai con lo sguardo Koga che aveva parlato.

-Io con te non parlo-

-Allora perché mi stai parlando- non lo risposi più –Ti posso parlare?- scossi la testa –Per favore?-

-Due minuti-

-Scusami- mi disse una volta soli.

-No-   

-Kagome lo so che hai ragione ma avevo bevuto sei birre e già non capivo nulla-

-Non ti giustifica-

-Senti Kagome, non so che dirti per farmi perdonare- disse disperato –Ti giuro su me stesso che non ne toccherò mai più una-

-Ricordatelo questa volta- lui sorrise.

-Abbraccio?- mi avvicinai ancora con le braccia incrociate e lui mi strinse. –Grazie-

-Hai studiato per domani?-

-Non ci sono riuscito perché pensavo al nostro litigio, ma adesso corro-

-E gli altri?-

-Solo Inuyasha li ha fatti poi è uscito- annuii e tornai dalle ragazze.

-Miroku va a studiare e portati anche Koaku- dissi sorridendo.

 

Sango rimase a parlare con Rin e Kagura mentre io salii a mettere il telefonino sotto carico. Quando lo accesi trovai una marea di messaggi con le chiamate perse da parte di mamma. La chiamai subito per tranquillizzarla.

-Kagome ma dov’eri?-

-Ero a scuola e si è scaricato il telefono- mentii.

-Mi voglio fidare. Ti stai divertendo?-

-Tanto mamma. Tu e papà come state?-

-Bene tesoro ci siamo presi due giorni di riposo- strano.

-E dove siete?- esitò a rispondere.

-In America da tuo fratello- mi arrabbiai tanto, mi avevano promesso che ci saremmo andati tutti insieme dopo finito gli esami.

-Mamma mi avevate promesso…-

-Lo so tesoro, ma vedi era l’unico momento per poterlo vedere. Noi abbiamo il lavoro e anche lui-

-E io quando lo rivedrò?-

-A Natale-

-Natale?- esclamai arrabbiata –Sai che c’è di non nuovo mamma? Che vi odio tutti… andate al diavolo voi e il lavoro- attaccai il telefono in faccia e uscii dalla camera. Non so perché lo feci ma salii al piano superiore. Camminando tra il lungo corridoio vidi Inuyasha che parlava con una ragazza sulla porta della sua stanza. Mi avvicinai velocemente, lui mi senti e si girò a guardarmi non gli diedi il tempo di dire “a” che lo spinsi contro la parete baciandolo. Lui invece di infuriarsi per avergli fatto perdere la ragazza ricambiò il baciò e la ragazza offesa si ritirò sbattendo la porta.

-Ehi calma, così mi uccidi- disse con sorriso malizioso ma io no anzi lo bruciai con lo sguardo. –Ok! Cosa è successo?-

-Niente, perché deve succedere qualcosa?- dissi nervosa. –Hai una sigaretta?- lui annui e me la diede. –Vado a fumare- lui mi seguii silenziosamente in camera. Mi feci dare anche l’accendino e accesi la sigaretta, aprii la finestra e iniziai a fumare.

-Allora facciamo il resoconto- disse accendendosi anche lui la sigaretta.

-Ti vedo meglio- lui annuii.

-Non cambiare discorso-

-Perché dovrei farlo?- dissi tirando dalla sigaretta.

-Allora ti trovavi all’ottavo piano, arrivi come una furia, mi sbatti contro il muro baciandomi in quel modo e mi hai fatto perdere una scopata… e non dirmi che non ti è successo niente-

-Non sei il mio psicanalista-

-No, ma ci ho perso io-

-Volevo sfogarmi un po’- lui sorrise – tu ti sei trovato nel momento giusto al posto giusto-

-Lo so che mi cercavi-

-No affatto, sei stato il primo che è capitato. Volevo giocare un po’ e chi meglio di te può giocare con me?- rise. –mi dispiace per la ragazza-

-Bugiarda- mi accuso e io sorrisi. –Beh visto che volevi giocare perché non continuiamo?-

-Non mi va più-

-Ma a me si- mi prese la sigaretta da mano e la lanciò con la sua, poi si avvicinò e mi baciò spingendomi contro il letto.

-Da quanto fumi canne?- gli chiesi quando mi fece respirare un po’.

-Da quando… capisci- annuii e lo strinsi a me baciandolo per fargli dimenticare l’argomento iniziato. –Ci sai fare-

-Lo puoi dire forte- risi. Il nostro gioco funzionava in modo strano tutto andava bene finché ci baciavamo, potevamo anche spogliarci ma non andare oltre.

Lui mi sfilò la maglietta e io feci lo stesso con lui. Quando vidi il tatuaggio mi rattristai e accarezzai il suo petto. Seguii le linee del tatuaggio e lui tremò, sorrisi.

-È bello- dissi.

-È triste- rispose lui e io annuii.

-Tu hai fatto un tatuaggio e io un piercing- sorrisi malinconica e tremai anche io quando mi tocco il ventre e l’orecchino.

-Almeno il tuo se vuoi puoi toglierlo- io annuii.

-Ma tu puoi modificarlo- lui sospirò scivolando accanto a me e mi abbracciò. Io continuai ad accarezzare il disegno sorridendo quando sentii i brividi.

-Mi fai il solletico- disse sorridendo con gli occhi chiusi –Sei così dolce e delicata- sussurrò.

-No che non lo sono. Io sono una ragazza cattiva-

-Cattivissima- disse iniziando a farmi il solletico e io risi. –Infatti sono le persone cattive che finiscono la scorta di aspirine per aiutare gli amici- risi ancora con le lacrime agli occhi poi lui si fermò quando iniziai a supplicarlo. –Adesso mi dici perché eri arrabbiata?-

-Perché i miei genitori sono in America-

-E allora?-

-Sono da mio fratello che non vedo da due anni. Mi avevano promesso che saremmo andati insieme quando avrei finito gli esami, ma dovranno lavorare-

-Fai il conto, dovrai aspettare il diciassette luglio compi diciotto anni come Miroku no?- annuii, sapere che sapeva che ero nata lo stesso giorno di Miroku  mi stupì –Sarai matura per prendere un aereo e andare da sola in America-

-Come se fosse facile, mio fratello lavora sarà occupato anche lui- mi accostai di più a lui. –E poi io mi arruolo in esercito-

-Non è così facile in Giappone- disse –Sai ho riconosciuto anche io il ragazzo nella foto- mi irrigidii –Credi che la tua famiglia piacerebbe ricevere una notizia così sconvolgente?-

-Io li odio-

-Sei solo arrabbiata- mi baciò la fronte – e poi non sprecare il tuo corpo così-

-Non ti ci mettere anche tu- rise e mi passò la mano sulla schiena facendomi rabbrividire.

-Dai rivestiti ci vediamo a cena- mi sentii sola quando lui sciolse l’abbraccio e si alzò avrei voluto restare così ancora un po’ ma non dissi niente.

-Inuyasha perché quando mi baci mi prendi sempre in braccio?- chiesi senza vergogna.

-Abitudine- alzò le spalle ma mentiva –A dopo bellezza- e uscii.

Io sorrisi e mi ributtai sul letto annusando il suo odore sulle coperte. –Ma che sto facendo… Kagome riprenditi- sorrisi e mi sistemai.

 

 

 

Eccomi con il secondo capitolo!

Ho postato in anticipo di un giorno perchè domani non l'avrei potuto fare ( dannata scuola), ho pensato meglio in anticipo che in ritardo, no? 

sono contenta che molti di voi hanno letto il primo capitolo spero che sia piaciuto tanto:D 

E così i due hanno molto in comune... beh vedremo come andrà avanti cosa succederà tra i due? Io non lo ricordo più ù_ù (hehehehh sn malefica)

Ringrazio:

-Alys93: IO-AMO-ROMA se potessi mi trasferirei lì volentieri Xd... comunque anche io ho sempre odiato quei due, mi sono stati sempre antipatici proprio a pelle. Per quanto riguarda le delusioni, ti capisco più che mai (ho un elenco di delusioni...) ma la vita va avanti e si esce più forti di quanto si pensa. Ritornando alla storia credevo che quel particolare di Inuyasha che parla italiano non sarebbe piaciuto e invece... sono contentissima *^*. :D spero di leggere altre tue recensioni, mi farebbe davvero piacere. e spero che questo capitolo ti piaccia tanto quanto il primo! Baci alla prossima!

-Shiroganegirl: Ciao! *-* guarda sono stata a Roma esattamente due settimane fa e non facevo altro che ricordarmi delle scene di questa FF mi immaginavo i personaggi d'avanti a me, le loro azioni e tutto tutto questo per dirti che avrei voluto incontrare anche io Inuyasha.  Grazie mille per avermelo fatto notare il problema della punteggiatura, l'avevo riletto più di venti volte anche dopo tanto tempo ma dovevo essere concentrata sempre su altro. di sicuro anche qui ci saranno errori, proverò a rileggerli altri 39483759275 volte prima di pubblicarli. :D grazie mille e spero che anche per te sia di buon gradimento questo capitolo. Kizz!!!

E ringrazio nuovamente tutti i lettori e spero che anche per voi sia di buon gradimento :D.... vi adoro Kizzuli!!!

Ps: cercherò di postare 1 o 2 volte a settimana, sempre se sopravvivo a questa settimana XD Ciao!

  
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