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Autore: Scaramouche    17/01/2011    5 recensioni
Salve, mi chiamo Robert, il mio peggior difetto è che smetto di ragionare quando a cena mi viene posato davanti il dolce, il mio sogno, quello di assaggiare tutte le opere d’arte del gusto delle pasticcerie Londinesi.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salgo in fretta le scale dell’edificio e quando arrivo al mio piano quasi mi scontro con Michelle che stava uscendo per andare al bagno.
-Hey…- la saluto, col fiatone.
-Hey…- mi risponde, solare.
Mi scosto e la lascio passare, entrando nell’ufficio e salutando un paio di colleghi. Vado a sedermi alla mia scrivania e inizio il mio lavoro, evviva…
Dopo un paio d’ore vedo che Michelle si alza di nuovo dalla sua postazione e stranamente viene verso di me, ha lo sguardo minaccioso, mi fa paura.
Le donne fanno paura quando sono incazzate!
Poggia violentemente le mani sul legno della scrivania e mi fa sobbalzare.
-Io e te dobbiamo parlare!- quasi grida, e tutti quanti per un attimo si girano a guardarci, ma poi, consci che sia solo un’altra lite da coppietta, ritornano alle loro scartoffie.
-Okay, okay, puoi essere un po’ più delicata per favore? Vorrei non morire d’infarto prima dei quarant’anni…- sbotto irritato.
-Tu esci davvero con quel pasticcere?- mi chiede con sguardo inquisitore.
Che cosa può fregargliene se esco con qualcuno, dovrebbe essere contenta per me, e invece da come mi guarda non lo sembra affatto.
-E anche fosse? Ti dà fastidio?- rispondo infastidito, distogliendo lo sguardo.
-No, certo che no Roby, ma vedi, ho un brutto presentimento…- continua lei abbassando la voce e sedendosi sulla scrivania.
Alzo lo sguardo, mi fa preoccupare quando fa tutta la misteriosa, neanche sapesse che domani finisce il mondo.
-...Vedi, non vorrei mai che ci restassi male ma è meglio che tu smetta di frequentar-…-
-Puoi dirmelo e basta?!- la interrompo. Mi da il nervoso. Tanto sarà un’altra delle sue cavolate che si diverte a far passare come misteri di Fatima.
-D’accordo…Il tuo amico è… gay…-
Appunto, visto, la sua grande notizia è che Jude sia gay!...
OHCCAZZO!
No, non può essere, cioè, dai! Se l’è inventato. Mi impedisce di avere altri amici e vuole farmi sentire un emarginato. Ovviamente, è l’unica spiegazione.
-Ma che diavolo dici?!- chiedo cercando di controllare il tono che involontariamente ha fatto un salto in alto.
Mi alzo e la sorpasso, senza voler sapere la risposta. Michelle si alza e mi segue.
-Sono sicura, ti guardava in quel modo che usa solo chi ti vuole portare a letto, o chi sta guardando una bistecca-
-È solo una tua stupida impressione, mi ha detto personalmente che è stato fidanzato…con una ragazza-
Mi si para davanti e mi prende le mani tra le sue.
-Credimi, sono lesbica per qualcosa. Lui è gay e ha una mostruosa cotta per te-
Resto spiazzato, la guardo negli occhi. Jude, passi che sia gay, non ho nulla contro gli omosessuali, ma non può avere una cotta per me, non si è accorto che sono etero? Di certo non voglio che ci resti male.
Però, che sensazione strana, sono desiderato da qualcuno, ho il mio ammiratore, mi fa quasi sentire importante. Ed è bello.
No, no e no! Tu sei etero, tu sei etero. Ti piacciono le donne, ti piacciono le donne.
Cazzo, devo smetterla di pensare!
-Devo uscire son lui stasera, e non posso dargli buca adesso- sussurro, abbassando lo sguardo.
Lei si avvicina ancora di più e cerca i miei occhi.
-Allora esci con lui e digli chiaro e tondo che tu sei etero e che non vuoi avere una relazione con lui. Vedrai, ti capirà-
Rialzo la testa e la fisso.
-Ma io non voglio perdere un amico-
-Se è veramente tuo amico, ti lascerà andare-
Ci separiamo, io torno alla mia scrivania, afflitto. È una congiura, una fottuta congiura, quando trovo qualcuno con cui sto bene, e che non mi considera solo un passatempo, toh! Che succede qualcosa, e fa andare tutto storto.
Mi odio.


Sono pronto in meno di cinque minuti, con addosso un vestito abbastanza nuovo, non troppo elegante, perfetto per una serata con gli amici.
Cerco di non pensar ogni due secondi al discorso che dovrò fare a Jude non appena lo vedo, di certo farò la mia solita figura, balbettando qualcosa o farfugliando imprecazioni. Grazie a Dio non lavoro a teatro, faccio fatica ad interagire con un presunto uomo gay che ha una presunta cotta per me, figuriamoci con un intero pubblico.
Prendo un taxi e fortunatamente non impiego tanto ad arrivare a destinazione. Il bar da fuori sembra carino, le vetrate decorate con disegni viola promettono abbastanza bene, e da dentro proviene un rumorio simpatico, caldo. Tipico dei pub inglesi.
Attraverso la porta e mi ritrovo in mezzo ad un fiume di gente. Cazzo ma perché sono tutti così alti? Mi aggiro un po’ per il locale, individuando un paio di tavoli, pieni, la “pista da ballo” che è piuttosto una scatola di sardine saltellanti. Rinuncio da subito a cercare Jude lì in mezzo, e mi faccio strada tra due uomini-armadio per arrivare al bancone. Intravedo un ciuffo di capelli molto familiare tra altre persone, e mi dirigo verso quell’unico punto di riferimento. Faccio alcuni passi e vedo che è Jude a venirmi incontro, alzando una mano per salutarmi, io faccio lo stesso e lo aspetto, lui mi raggiunge e senza preavviso mi abbraccia, ma non è un abbraccio dolce, è uno di quelli che danno gli amici, lui è mio amico.
Comunque spalanco gli occhi e resto impietrito tra le sue braccia.
È così caldo, perché io non posso abbracciarlo?
No, ma che cazzo sto pensando?! Devo sistemare la questione in fretta, molto in fretta.
Mi accompagna tra altre tre persone e mi presenta, gridando per farsi sentire.
-Ehi ragazzi,questo è Robert, siate cortesi, è mio amico!-
Loro mi guardano, curiosi, e poi mi salutano il coro, come in quelle riunioni degli alcolisti anonimi.
-Ciao Robert!- e poi si mettono a ridere, contagiandomi.
Sorrido, guardando Jude, che risponde con un sorriso più grande, e un cenno convinto della testa, come a rassicurami.
Poi si gira verso gli altri e poggiandomi una mano dietro la schiena, in basso, forse troppo, me li presenta a sua volta.
-Bhe quello lì è Ryan, anche mio migliore amico, quello è Keneau e lui è Jake-
-Piacere di conoscervi…- mi allungo a stringere la mano a tutti quanti, sorridendo imbarazzato.
Loro ridono ancora, squadrandomi dall’alto in basso. Non mi sento molto a mio agio. Certo li posso capire, loro sono una compagnia da una vita, e quando arriva l’intruso, che sarei io, fanno i gradassi per accertarsi di chiarire chi comanda. Tipico.
Cala il silenzio, e grazie a Dio c’è la musica, questo momento è imbarazzante.
Mi giro verso Jude, che non ha mai spostato la sua mano e prendendolo per un braccio lo trascino via, ho bisogno di parlargli.
-Jude devo dirti una cosa…- sussurro, quando siamo lontani da tutti.
-Ti ascolto-
-Io, non credo di essere il t-…-
-Ehi! Vi ho portato da bere!- Jake ci interrompe separandoci e infilandomi un mano un bicchiere.
Di solito non bevo molto, ma adesso è un po’ difficile dire di no, così sorseggio il drink, è buono, brucia ma ha un buon sapore.
Al primo bicchiere ne seguono molti altri e così va avanti tutta la serata. Non trovo mai un momento per parlare con Jude e quindi entrambi, inibiti dall’alcool, ci dimentichiamo del discorso iniziato prima.

-o-   

   
Finisco di bere il caffè e distrattamente poso lo sguardo sull’orologio. 7.55 CAZZO! È tardi!
Ho un mal di testa impressionante.
Di ieri sera mi ricordo solo di aver bevuto qualcosa, e poi stamattina mi sono svegliato a casa di Jude.
Nel suo letto.
Devo confessare che all’inizio ho pensato al peggio, e cioè che ero finito a fare sesso con lui perché ubriaco, ma poi mi sono visto addosso i vestiti della sera prima e ho tirato un sospiro di sollievo.
Sarebbe stato ancora più complicato spiegare a Jude che non voglio avere una relazione con lui, dopo esserci stato a letto.
Mi sono alzato, e sono sceso al piano di sotto. Stavo girando un po’ per la bella casa quando ho trovato Jude che ancora sonnecchiava sul divano.
Mi sono sentito estremamente in colpa, lui, che mi ha portato a casa sua seppur ero ubriaco marcio, e che ha dormito sul divano per lasciare a me il letto. Decisamente, amici così non li trovi tutti i giorni.
Convinto di fargli una sorpresa sono andato in cucina per preparare il caffè, ma inaspettatamente ne ho trovata una caraffa con attaccato sopra un post-it giallo “Se ti svegli prima di me, bevi pure e non disturbarti a ringraziarmi, oppure arrivi tardi al lavoro”.
Mi conosce già più lui di quanto non mi conosca io stesso.
Comunque ho riscaldato tutto e l’ho versato in un paio di tazze, assaporando l’odore che si spandeva in giro.
Poco dopo mi ha raggiunto in cucina, assonnato, spettinato, infilato in un paio di boxer e in una magliettina, un po’ troppo stretta.
Era buffo. E carino.
L’ho salutato e ringraziato, lui ha detto che non gli ho creato nessun disturbo ed è andato a farsi una doccia.

Aveva ragione lui, arriverò tardi al lavoro, non posso essere in ufficio entro cinque fottutissimi minuti! Sono spacciato, questa è la volta buona che mi licenziano. Devo trovare un passaggio fino al lavoro, e molto, molto in fretta.
-Jude, io scappo o arrivo in ritardo, grazie di tutto!- grido dal salotto sperando che mi abbia sentito, prendo la borsa –cosa ci fa qui la mia borsa?- e apro la porta per catapultarmi fuori, ma sull’uscio mi blocco.
-Jude!? Posso chiederti un altro favore?!-
In un secondo lui viene giù dalle scale ancora con i capelli bagnati, e già vestito.
Ma che razza di egoista sono?! Non posso continuare a campare sulle spalle degli altri.
-Dimmi pure- mi dice, con il fiatone.
-Senti, mi piace disturbarti ancora, ma avrei bisogno di un passaggio per andare al lavoro o rischio il licenziamento se arrivo in ritardo…Mi presteresti la macchina?- faccio gli occhioni dolci sperando che non mi sbatta fuori a calci.
Lui però, invece di infiammarsi d’odio, come avrebbe il diritto di fare, mi guarda atterrito, passandosi una mano tra le ciocche bagnate.
-Mi dispiace Robert, ma la mia macchina è dal meccanico, ieri siamo usciti a piedi-
Meraviglioso…
-Okay, d’accordo, non importa, grazie mille lo stesso- abbasso lo sguardo rassegnato, girandomi ed uscendo di nuovo.
Ma Jude mi ferma con una mano sul braccio, facendomi alzare lo sguardo su di lui, che con un sorriso mi spinge per il vialetto di fronte casa.
-Mi è venuta un’idea- cinguetta orgoglioso mentre apre la porta del garage. La alza quanto basta per infilarcisi dentro ed aprirla con un colpo solo. Messo così, con le mani al cielo, le gambe leggermente divaricate e quel sorrisetto sulle labbra, sembra proprio un supereroe dei fumetti che ha appena salvato l’autobus con dentro la solita scolaresca, manca solo il mantello che svolazza al vento.
Entra e ne esce subito dopo con una bicicletta rossa alquanto vecchia e scassata, che cigola ad ogni metro che percorre. Non vorrà mica…?!
-Ti porto in bicicletta!- conclude Jude poggiandosi una mano sul fianco e gonfiando il petto.
-Nemmeno per sogno! Io non ci salgo su quel coso! Piuttosto mi trasferisco in Papuasia per trovare un lavoro! Ma io non mi siedo sul tuo catorcio!- protesto vivamente, facendo il broncio e incrociando le braccia al petto.
-Guarda che questa bicicletta funziona benissimo! E poi guido io, così non arrivi nemmeno sudato in ufficio!- Senza considerare le mie contestazioni sale in sella e si gira verso di me, ancora lì in piedi a fissarlo con aria circospetta.
-Avanti, dai!-
Io ho una paura maledetta delle biciclette! Sono un biciclofobico!!
-No!- sbotto guardandomi le scarpe.
Forza, ti puoi fidare- i suoi occhioni blu che mi pregano per un sì…Ma dai, non puoi dire di no a una persona che ti guarda in questo modo!
Vaffanculo a lui ai suoi occhi da cucciolotto ferito!
Titubante mi avvicino alla bicicletta e altrettanto cautamente mi accomodo dietro di Jude, sul portapacchi, prendo in braccio la mia tracolla e afferro la sella così forte da farmi sbiancare le nocche delle mani, e chiudo gli occhi.
-Pronto?- chiede lui, preparandosi a partire.
-S-sì, però vai piano d’accordo?-
Non lo sento rispondere e in un secondo siamo per strada verso il mio ufficio.
Okay, dopotutto non è così male, fino ad adesso Jude riesce a guidare in modo da non farmi avere un attacco di panico, e fortunatamente non ho avuto un infarto alla prima curva. A meraviglia.
Apro un attimo gli occhi e proprio in quell’istante la bicicletta prende una buca e ci fa sobbalzare. Il mio cuore perde un battito per lo spavento e senza accorgermene stacco le mani dalla sella avvinghio al corpo di Jude peggio di un polipo. Lo sento gemere ma sinceramente non m’importa se lui non riesce a respirare, io devo arrivare vivo in ufficio.
Affondo la faccia nella sua felpa per impedirmi di aprire gli occhi e da questo momento non mi rendo nemmeno conto di avere fatto kilometri. Dopo pochi minuti infatti lo sento fermarsi, troppo a lungo perché sia la sosta del semaforo.
-Robert?- lo sento chiamarmi, ma non mi stacco subito.
-Siamo arrivati?-chiedo, aprendo piano un occhio e scrutando la porta dello stabile dove lavoro. Sicuro di esserci fermati per sempre, lo lascio andare e scendo dalla bicicletta.
Lo guardo imbarazzato, rendendomi conto solo adesso che ho passato praticamente dieci minuti aggrappato a lui come un cucciolo di koala fa con la mamma.
-Grazie- biascico, abbassando lo sguardo.
-Di nulla, è stato un piacere…la prossima volta ti accompagnerò in macchina, promesso- mi sorride dolcemente e io non resisto, arrossisco e distolgo lo sguardo, di nuovo.
Farfuglio qualcosa e mi incammino verso la porta, senza voltarmi. Sono un idiota, adesso come cavolo lo convinco che io sono etero?

 

Note

Un altro capitolo...x) Speriamo di non averci messo troppo anche questa volta ^^.

Parlando del capitolo, tutta a storia della biciletta è vera, cioè, è successo tra me e la mia collega, e praticmanete, ho dovuto sudare sette camice per convincerla a salire sulla mia bici!!! Io che so guidare!! E poi, dopo ore e ore di trattative, ha accettato, anche perchè non c'erano alternative, o saliva, o perdeva la corriera u.u...Quindi io ho passato tutto il tragitto con appunto un polipo avvinghiato addosso, e posso benissimo capire il povero Jude, dato che con una persona legata allo stomaco si fa il triplo di fatica a pedalare XD...

Il titolo è quello dell'omonima canzone dei Queen, non c'entra ma ci piaceva tanto e quindi *tutti i riferimenti a cose o persone sono puramente casuali* ^^

Haarp_C ci piacciono i due piccioncini x3…e speriamo ti interessi come si svolge tutta la vicenda ^^

minnow chiediamo il perdono divino e ci prostriamo a i tuoi piedi, confidiamo che gli aggiornamenti saranno più regolari, o almeno non così lenti. Ma mai come la tua tabella *-* Io (Drabbit) ti ho già detto che ti stimo alla follia?...Riproponiamo il metodo per vedere le immagini: Il nome è cambiato perché, le piaceva di più ^^ ed era lungo ._____.  Non abbiamo aspettato un mese, contenta?  xD

yasmine ohh, grazie <3 *si commuovono* essì, Judsie caro deve essere sicuro prima di farsi avanti, senno sai che figura, povero x)

BlackCobra le tue recensioni fanno tanto, tanto, ma davvero tanto piacere *-* Robert è un alieno sììì LOL, poveretto lui, fa pena pure a noi XD…Anche se in effetti, come hai detto pure tu, un appuntamento con Jude Law metterebbe in difficoltà tutti x3…Grazie mille anche dei complimenti per il disegno *si sentono orgogliose* <3…

Ilaria1993 Sìììì, Holmes e Watson con Gladstone XD LOL…bhe, Gladstone è un tantino più enorme di Mursilis però la similitudine ci sta ^^ Dai, come aggiornamento è stato abbastanza lampo, per i nostri standard ^^’…chiediamo veniaaaaaa ç_ç

laurarom89 soddisfatta di come è andata la serata? ;)

barbydowney  ma nuoooooooo povero Marsyyyy!!!!!  ç______ç è così caruccio lui!! E Jude diventa tipo nonnina con i nipoti quando lo vede XD Pucciosi!!  Hai gradito lo svolgersi degli eventi? XP…E, visto, abbiamo aggiornato “presto”…facciamo passi avanti u.u…XD

 

 

   
 
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