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Autore: Tury    18/01/2011    1 recensioni
Un fischio, il silenzio e dopo l’esplosione. Se dovessi dare un suono alla mia vita, darei quello prodotto da una bomba. Da quel che ricordo la guerra è sempre stata la mia realtà. Correre, nascondersi, uccidere. Uccidere, uccidere, uccidere. Perché questa è la politica che vige sul campo di battaglia, perché è sempre il più forte a sopravvivere, perché…
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un fischio, il silenzio e dopo l’esplosione. Se dovessi dare un suono alla mia vita, darei quello prodotto da una bomba. Da quel che ricordo la guerra è sempre stata la mia realtà. Correre, nascondersi, uccidere. Uccidere, uccidere, uccidere. Perché questa è la politica che vige sul campo di battaglia, perché è sempre il più forte a sopravvivere, perché…
 
Non so dove mi trovi. Sento il mio corpo leggero ma le mie palpebre pesanti. Non riesco ad aprirle. Intorno a me aleggia un nuovo suono. Nessun fischio, nessuna esplosione. Sembra quasi… quiete. È… forse il silenzio questo? Nessun grido disperato, nessun ordine urlato, solo pace. Mi rilasso un po’, cullata da questa nuova realtà. Ma qualcosa è diverso, non c’è logica in questo nuovo mondo. Decido di aprire gli occhi. La luce improvvisa me li fa chiudere subito dopo, tutto quel bianco per poco non mi ha accecato. Piano, gradualmente, li riapro, facendoli abituare al nuovo ambiente. E ciò a cui assisto è un qualcosa di troppo grande da descrivere. Ciò che sto vedendo non può essere che l’infinito. Abbasso lo sguardo sul mio corpo. È ricoperto da una tunica bianca. Che strano, che fine ha fatto la mia divisa? Mi tocco il viso, ma le mie mani non trovano quelle cicatrici che prima lo ricoprivano. I miei capelli neri, tagliati per poter indossare con più comodità l’elmetto, sono stranamente ricresciuti. Avanzo, senza conoscere la mia meta ma ad un tratto il mio passo è interrotto. Una voce mi richiama. Parla una lingua a me sconosciuta ma, stranamente, capisco ogni parola. Devo trovare la ragazza e guidarla nella vita. Ragazza? Quale ragazza? Vorrei chiederglielo ma le mie labbra non si muovono e la voce non esce. La luce aumenta la sua intensità, chiudo di scatto gli occhi per proteggermi. Quando li riapro mi ritrovo in mezzo a tante persone vestite diversamente. Dove sono i miei compagni? E chi è la ragazza che devo cercare. Un uomo avanza verso di me. Gli dico di spostarmi, ma lui imperterrito continua il suo tragitto. Gli urlo di fermarsi ma sembra non udirmi e non vedermi. Mi preparo all’impatto che però non arriva. Mi giro e noto che l’uomo mi ha superata. Ma come ha fatto? Io ero sulla sua traiettoria, com’è possibile che non ci sia stato nessun urto… Improvvisamente le persone spariscono. Resto solo io su questa distesa grigia. Un mostro di metallo mi insegue. Corro, corro come non ho mai corso in vita mia, rischio di inciampare più volte ma non posso cadere, devo salvarmi. Ma il mostro dalla facciata rossa è troppo veloce e mi raggiunge. È la fine! Chiudo gli occhi, quasi come se privandomi della vista quel mostro potesse sparire. Ma come successo prima con quell’uomo, anche il mostro passa oltre. Che cosa sta succedendo?
“Sophie a che pensi?”
Mi volto subito e il mio sguardo si incrocia con quello di una ragazza. Pelle bianca, occhi azzurri e capelli castano chiaro. Che sia solo una coincidenza? Però continua a guardarmi…
“Sophie!”
La ragazza sobbalza appena e si volta verso i suoi amici, forzando un sorriso.
“Scusate ero distratta…” ed eccola che torna a guardarmi. Ma perché solo lei può vedermi? Corro nella sua direzione, voglio parlarle. Probabilmente lei sa in che posto sono finita e come tornare dai miei compagni!
“Ehi!” si irrigidisce ma non si volta. Insisto, ma nemmeno questa volta mi degna della sua attenzione. La supero e le sbarro la strada. Lei mi guarda un po’ sorpresa e viene verso di me. So che, come è già successo, mi attraverserà, quindi non mi sposto. Ma non è così. Ci urtiamo e lei barcolla un po’. Ci guardiamo stupefatte, entrambe non troviamo una spiegazione logica per ciò che sta succedendo. Siamo solo noi, mentre il mondo che ci circonda non sembra accorgersi della nostra presenza. O meglio della mia. I suoi amici la richiamano, lei mi guarda per un’ultima volta per poi superarmi. Mi giro e la guardo allontanarsi. Si può sapere chi è quella ragazza e che sta succedendo qui?

  
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