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Autore: Max    23/12/2005    16 recensioni
Io so dire t'amo ma amare non so Del tuo cuor di rubino che fatto mai ho? All'amore ho giuocato senza saper giuocare Del tuo cuore di rubino che cosa ne ho fatto? Il vetro è spaccato il negozio tappato il raso strappato lo scrigno calpestato Io volevo averti volevo possederti Giuocavo all'amore ma ho solo barato Del tuo cuor di rubino che cosa ne ho fatto Adesso è troppo tardi tutto è saccheggiato Jacques - Prévert
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Malfoy

- Malfoy? -

Draco aveva alzato nuovamente il capo dal proprio libro. Ginny aveva notato che  il volume non era più capovolto.

Vi era stata una pausa, come se la maga avesse cercato di decidere se dar voce ai propri pensieri oppure lasciar perdere. - Hai pensato a quello che farai dopo? –

Lo studio in quel momento le era apparso incredibilmente silenzioso. Il giovane le aveva rivolto un’occhiata interrogativa.

Sì, forse avrebbe potuto rimanere in silenzio e non fare altre domande, andando a dormire e lasciando le cose così com’erano, invece non c’era riuscita ed aveva continuato. - Voglio dire quando si saranno sistemate le cose con De Valera e non correrai più rischi… –

Si era immaginato che prima o dopo sarebbe arrivata una cosa simile…

- Non sarà così semplice Weasley, prima di essere veramente al sicuro potrebbe volerci parecchio tempo…io se fossi in te non farei troppi progetti per il futuro… -

Il mago dandole un’ultima occhiata era tornato a rivolgere la propria attenzione al libro nelle sue mani.

Ginny era rimasta immobile e, come se si fosse fermata a riflettere sulle parole del ragazzo, dopo pochi istanti aveva parlato di nuovo. - Sì, ma prima o poi accadrà. –

Draco aveva alzato il capo nuovamente, come se non si fosse aspettato di trovarla ancora lì. Vi era stata un’altra pausa in cui il giovane l’aveva osservata. - Per rispondere ci vorrebbe la Cooman.  Era stata la sua conclusione, dopodichè aveva abbassato ancora una volta lo sguardo sulla propria lettura.

La maga a quel punto si era voltata completamente, e dopo aver indugiato un attimo, aveva parlato mantenendo il proprio tono tranquillo scuotendo impercettibilmente il capo; aveva sentito necessario chiarire che non era quello che gli aveva domandato. - Non ti ho chiesto di predire il futuro, ti ho chiesto… -

Non l’aveva lasciata finire, sapeva cosa gli stava chiedendo, e “no”, non gli andava di rispondere ricominciando tutto quanto da capo. - Lo so quello che mi hai chiesto. –  Aveva replicato privo di qualsiasi emozione spostando di nuovo gli occhi sul viso di lei.

La fronte della maga si era corrugata immediatamente. Sembrava che Draco Malfoy sapesse sempre tutto…  - Tu non- -

- … “rispondi mai alle mie domande”. –  Aveva concluso lui per lei lasciandola sorpresa.

- Sì, sono capace anch’io di giocare a questo gioco Ginny. –

E stavolta era stata lei a comprendere il riferimento al, come lui l’aveva chiamato, “gioco” del “ti ricordi quando”. Sinceramente non si era aspettata che…onestamente l’effetto del sentirlo ripetere una cosa che le era capitato di aver detto così tanti anni prima era stato strano. Ma semplicemente perché Draco Malfoy non lo dimostrava non significava che non potesse ricordare…era che aveva sempre creduto che non avesse mai prestato attenzione alle sue parole…

 - Che qualcosa non interessi e che qualcosa non si ricordi sono due cose differenti. –

Vero.

Solo che lei aveva la tendenza a ricordare soltanto le cose a cui attribuiva o aveva attribuito significato. Comunque che erano diversi l’aveva sempre saputo.

Ginny non aveva conosciuto il perché, o a cosa stesse obbiettando, ma aveva sentito di non poter semplicemente lasciar cadere la questione a quel modo. Era stato più forte di lei e aveva parlato prima ancora di avere il tempo per pensarci sopra. Era stato come se per una volta, almeno per quella volta, lei dovesse sapere il perché e il percome delle cose, il dopo, che cosa lui avrebbe fatto dopo; e chissà forse a quel modo avrebbe saputo anche che cosa ne sarebbe stato di lei.  “Dove “stiamo”  Malfoy? A che punto?”  - Ma- -

- È tradi. - Malfoy aveva  chiuso la questione senza mezzi termini lasciando intendere chiaramente che non avesse alcuna intenzione di discutere l’argomento.

Era suonato come un “dovresti andare a dormire” senza possibilità di appello; il tono che aveva usato era stato fermo ma leggermente teso e spazientito.

Non potava proprio evitare di lasciar perdere una volta ogni tanto…

Il mago era tornato ad ignorarla in un invito silenzioso ad andarsene, dedicandosi nuovamente alle pagine del libro che aveva di fronte e che presto, se non fosse stato lasciato in pace, avrebbe lanciato attraverso la stanza e lasciato ardere fra le fiamme accese del camino.

La giovane non si era spostata di un solo millimetro e non aveva fatto nulla, accennato alcun movimento, che denotasse una qualche intenzione di voler varcare la soglia alle sue spalle. Era rimasta ferma lì in piedi, come un pezzo d’arredo fuori posto. Le parole di Draco le erano piovute addosso con la stessa intensità di una scossa costringendola ad arrestare l’impulso incontrollabile che aveva sentito di avere da lui una risposta. - … -

Aveva di nuovo esagerato. Aveva di nuovo esagerato stupidamente.

E per che cosa? Per una risposta a una non-domanda; proprio come aveva fatto a scuola. “Che cosa viene dopo?”…

Anche se era diverso.

Era stata così “sicura” e a suo agio,  dopo che avevano terminato di discutere di Malvolio Honeymoon e di quella situazione che li riguardava entrambi, che si era dimenticata di stare zitta per non rovinare tutto, di quale fosse la loro reale situazione.  

Era solo una finzione dopotutto. Civile o meno che fosse.

- C’ero anch’io ricordi? –

Ginny era stata riportata alla realtà dalla voce di Malfoy;  quando la ragazza aveva rivolto i propri occhi nuovamente verso Draco aveva trovato che la stava fissando. Probabilmente aveva preso il suo restare lì ferma come insistenza. Aveva fatto per dirgli di lasciare stare e che se ne sarebbe andata ma in quel preciso momento questo, sospirando, aveva parlato di nuovo

In realtà l’aveva quasi aggredita.

- Non ti stanchi mai di essere “così”? -  Sembrava irritato ed esasperato, da lei, dal suo atteggiamento, le sue domande.

La giovane non era sembrata capire che cosa gli fosse preso all’improvviso ed aveva corrugato la fronte domandandosi, e domandandogli, a cosa si riferisse. – Cosa? –

Cosa?”…lei domandava “cosa?”…forse il fatto che non potesse proprio trattenersi? Che non capisse quando fosse necessario fermarsi?

E che cosa le sarebbe piaciuto che le rispondesse? Che cosa? Era una situazione già abbastanza complicata senza che lei la peggiorasse comportandosi come se ci fosse ancora qualcosa da “condividere”. Sì, avevano avuto un passato, e sì, sì, malgrado lo scopo finale, non era stato esattamente “una scopata e via”, ma non era propriamente dell’umore o nelle condizioni per avere voglia delle sue dannate “grandi questioni” sulla vita, il futuro. Sempre che ci fosse un futuro…

Un secondo prima era pronta a giurare che lo desiderasse morto, un secondo dopo gli si presentava davanti con un regalo di Natale e andava da lui allo scopo di “chiacchierare” amichevolmente…e questo lo faceva dubitare seriamente della sua sanità mentale.

Credeva che potessero riprendere semplicemente da dove avevano lasciato perché era Natale e in quella casa si sentiva sola? Non aveva mai accettato la sua idea di mantenere le cose “civili” innanzi tutto…non gli interessava affatto. Si divertiva così tanto a recitare la parte della sedotta e abbandonata e della buona samaritana? Nessuna delle due per quanto lo riguardava erano troppo lusinghiere.

Forse Ginevra Weasley non aveva afferrato il fatto che lui non avesse deciso di avere a che fare con lei di nuovo, vi era stato costretto per una serie di sfortunate e assurde circostanze, e nessuno di loro due era ancora in salvo, il bello doveva ancora tutto arrivare…

…senza per forza dover complicare le cose ricordando “quanto era bello e speciale quando…”, non era mai stato né bello né speciale, era a malapena stato qualcosa per la miseria!

Ma che cosa aveva in quella sua testa che non andava?

Li aveva sempre detestati quei suoi ragionamenti pieni di…ma con che cazzo di domande se ne saltava sempre fuori? Non aveva bisogno di una infermierina che cercasse di guarirlo da quello che non andava in lui, e nemmeno di una confidente o di un’amica, cazzo,  non non  non…e di certo non lei!

Non ne aveva avuto bisogno quando era stato un diciassettenne ad Hogwarts figurarsi adesso…

Stavano rischiando entrambi, stavano rischiando grosso, e lei gli chiedeva quali cazzo di progetti avesse per il dopo…perché doveva sempre essere così dannatamente stupida, cieca…il mondo poteva crollare attorno a lei e lei era capace di saltarsene fuori chiedendo “se fosse mai stato innamorato di una delle sue ragazze”… “se non aveva paura di essere un Mangiamorte”… “se poi era vero che odiava suo padre”…

Non aveva bisogno di essere salvato da se stesso, grazie.

…e il peggio del peggio era stato non aver trovato, almeno fino a quel momento, la loro conversazione neanche lontanamente irritante; se non fosse stato per la conclusione avrebbe addirittura pensato che si fosse trattato di un valida alternativa per passare il tempo. Ovviamente aveva dovuto ricredersi quasi immediatamente.

- Devi per forza rendere tutto più difficile? Sapere la risposta ad ogni domanda? –

Ginny era rimasta immobile a guardarlo con occhi sgranati. Ma cosa…era stata sul punto di ritirare la domanda e andarsene, e si doveva essere persa qualcosa, qualcosa di grosso perché… Aveva boccheggiato per qualche istante e poi, indignata dall’accusa, se ne era uscita con la prima difesa che le era venuta in mente. – No, non a tutte. Ok, la prima cosa stupida che le era venuta in mente. Merlino se stavano degenerando…ma perché non se n’era andata a dormire?

- A noo? - Aveva ironizzato il giovane; l’irritazione nella voce non era ancora scemata del tutto.

La maga aveva aggrottato la fronte come se stesse ancora cercando di capire. - No.  – Aveva ribattuto di nuovo scuotendo capo; il viso contratto in una smorfia di sdegno.

Mh.

In effetti non era stata proprio la verità. – Be, magari forse a qualcuna… - Aveva ammesso infine assumendo un’altra di quelle sue buffe espressioni e poi guardando il mago con le sopracciglia sollevate mordendosi le labbra.

Malfoy era rimasto a fissarla per un momento con il viso e lo sguardo fermo, infine, la sua fronte, semi nascosta dalla frangia, aveva subito una leggera increspatura proprio in corrispondenza della cicatrice.

Onestamente aveva sempre dubitato della sua sanità mentale.  

Rendendosi conto che quel pensiero, e l’essere sempre così irrimediabilmente se stessa, in modo quasi assurdo, della ragazza, erano riusciti a distrarlo, dissipando nel nulla l’irritazione causata dalla tipica situazione del “non sapere quale fosse il momento adatto per lasciar perdere”,  Draco aveva espirato chiudendo gli occhi. Non era possibile…

Ma come diavolo faceva ad essere sempre così...trattare con lei era…e se avessero continuato su quella strada si sapeva dove sarebbero andati a finire.

Era irritato, era concretamente irritato da lei, dalle sue “uscite”, e da tutta quella pagliacciata eppure…al diavolo!

Il mago si era voltato dall’altra parte e aveva scosso lentamente il capo. Non era possibile…non era semplicemente possibile…non ci riusciva a….era troppo persino per lui da gestire. Era meglio finirla lì per quella sera. - Va a dormire Weasley. –

Ginny aveva fatto per parlare di nuovo ed era stata sul punto di dire “senti  Malfoy…” quando, il giovane, percependo il movimento con la coda dell’occhio, si era voltato di scatto e non l’aveva lasciata continuare. – Va a dormire o finiremo entrambi nei guai prima che arrivi domani mattina. –  Aveva chiarito affinché afferrasse il senso.

La giovane non aveva inteso immediatamente il significato non troppo sottile di quelle parole e, colta in contropiede, era rimasta a fissare il profilo del mago.

Ma che cosa stava succedendo?

Sì, ok, aveva sbagliato a fare quella domanda, ma…se le avesse dato il tempo di spiegare avrebbe…era stata sul punto di dirgli perfino “senti Malfoy, non intendevo in quel senso, lasciamo perdere, non è stata una brillante trovata…è tardi, forse è meglio andare a dormire”…   

Poi la realizzazione.

Si era avvicinata di nuovo troppo, vero? Era stato questo il suo problema?

Ma di che cosa aveva paura? Che andasse in giro a raccontare che Draco Malfoy era un soggetto piacevole con cui fare conversazione? Si rendeva conto che era assurdo, vero? Si sarebbe auto-schiantata piuttosto che confessare a qualcuno che quando non c’erano frecciate o insulti, e non si rivangavano situazioni troppo “intime” o dolorose, le piacevano ancora le loro chiacchierate.

Figurarsi…si sarebbe auto-schiantata piuttosto che confessarlo perfino a se stessa…ok, sì, era assurdo, perché allo stesso tempo era furiosa con lui, e forse non morto, ma lo avrebbe voluto volentieri prossimo alla cosa…

Cosa…

Infine, la frase pronunciata  dal mago, era sembrata prendere forma nella mente della ragazza. Aspetta…aspetta…stava forse insinuando che loro due sarebbero finiti a…nooo! No, era da escludere…era

Intendeva che…

Ok, forse un paio di volte c’erano andati vicini ma…

Sul volto di Ginny, lentamente, l’indignazione aveva preso il posto della confusione.

Ma che razza di opinione aveva di lei? Chi razza credeva di essere lui? Presuntuoso e arrogante fino all’ultimo…dove stava scritto che…

Quella era davvero bella…davvero, davvero, bella

La maga aveva incrociato le braccia, e l’aveva osservato come se da davanti a lei si trovasse l’esemplare dotato della più grande opinione di sé e con la più grande faccia tosta dell’intero pianeta. Trovare qualcuno con l’ego di Draco Malfoy sarebbe stato impossibile. Quando aveva parlato, oltre al non sapere se mettersi a ridere o a piangere, vi era stata anche una buona dose d’incredulità e scetticismo. - Non puoi esserne così sicuro… -

 - A no? – Aveva risposto Draco casualmente, facendo un gesto incurante con la mano “allora forse mi sarò sbagliato”, e tirandosi in piedi in un rapido movimento.

Ginny non l’aveva visto quasi arrivare quando si era avvicinato a lei, era rimasta immobile sulle proprie gambe, senza nuovamente capire dove volesse andare a parare, finché se l’era ritrovato inaspettatamente davanti e le sue facoltà intellettive avevano smesso di elaborare qualsiasi informazione. Oh, sì, aveva sentito la riposta, e lo aveva visto alzarsi dalla sedia e venire verso di lei ma…

Prima che le fosse dato il tempo di realizzare, si era ritrovata completamente oscurata dall’ombra del mago; Draco, parandosi davanti a lei, aveva impedito anche alla debole luce che rischiarava la stanza di raggiungerla. Si era resa conto di avere indietreggiato soltanto quando aveva sentito il legno della porta alle sue spalle sbattere contro il capo.

Draco Malfoy si era avvicinato fino a trovarsi esattamente di fronte alla maga, ed aveva abbassato gli occhi direttamente sul suo viso, rendendo ogni singolo centimetro di statura che li separava tremendamente evidente.

Se a quel modo aveva voluto provare qualcosa, be c’era riuscito.

Trovarsi davanti a lui riusciva a farla sentire debole, anche fisicamente. Era sempre stato alto, molto più alto di lei, e lei era sempre stata intimorita dalla sua altezza perché con quella soltanto era in grado di sovrastarla.

Non che ne avesse mai avuto paura, be forse a volte anche, ma erano più quelle in cui l’aveva fatta sentire protetta e al sicuro, ironico vero? Un Mangiamorte che la faceva sentire al sicuro…ma non ci sarebbero stato altro modo per definirlo, e non si era mai trattato soltanto di sicurezza, le faceva sentire chiaramente la differenza, quella fra ragazzo e ragazza, quella che lei aveva sempre detestato quando si trattava di entrare in competizione.

Non era mai stata una femminista, quella era Hermione, ed era divertente perché fra loro poi era la prima che all’evenienza non si faceva alcun problema nell’assumere il ruolo di sesso debole e correre a nascondersi dietro alle spalle di Harry e Ron; il fatto era che con lui era diverso che con tutti gli altri, ed anche se aveva sempre detestato sentirsi inferiore quando entravano in gioco forza e potenza fisica, non sopportava l’idea di dover essere tratta in salvo, o di venir messa da parte a priori in certe questioni perché ragazza…be con lui non l’aveva mai trovato neanche lontanamente insopportabile. Era come per la sua stretta forte, a volte così forte da fare male, e altre sicura ma incredibilmente attenta, accorta…così tanto che in alcuni momenti aveva perfino trovato impossibile il pensiero che avrebbe potuto farle del male…

e non era mai stato troppo delicato, no, eppure, sarebbe stato difficile spiegare la premura nascosta in quei suoi trattamenti bruschi…

Non erano stati in molti ad essere riusciti a farle sentire quella differenza, che sarebbe stata impossibile da negare perché c’era, era lì, ed era impossibile da nascondere, anche se a volte, in certe occasioni, sarebbe piaciuto il contrario. Draco le aveva sempre fatto venir voglia di sentirla ancora di più, toccarla…appropriarsene, perché non c’erano parole per spiegare la sensazione del corpo di lui che si adattava  perfettamente al suo.

Quando la sollevava così facilmente da terra prendendola tra le braccia, come se non avesse peso, quando entrambi sapevano che non era così, quando litigavano o discutevano e lei infuriata cercava di andarsene e con una semplicità estrema la tirava indietro, quando durante le punizioni non riusciva ad aprire qualche stupido contenitore di pozioni e invece di usare la bacchetta insisteva e lui la guardava come se avesse davanti una completa idiota e le portava via il barattolo dalle mani e lo apriva senza alcuna difficoltà soltanto per avere un altro pretesto per insultarla…

E non avrebbe dovuto pensare a queste cose adesso, vero?

No…

La maga aveva sollevato lo sguardo confuso sulle iridi ardesia del ragazzo. Era rimasta immobile quando lui si era mosso di nuovo, questa volta sporgendosi in avanti e appoggiando una mano contro la porta all’altezza del suo capo. Aveva trovato difficile ricordarsi di respirare mentre lui aveva abbassato il viso avvicinandolo al suo.

Ginny non aveva mai allontanato gli occhi dal volto del giovane, si era limitata a restare ferma, con la schiena premuta contro la superficie di legno che bloccava l’ingresso e le faceva da sostegno, e il respiro che le era accelerato leggermente provocando il sollevarsi e l’abbassarsi ritmico del petto.

Poi c’era stato un clic,  e la ragazza si era improvvisamente resa conto che il giovane si era semplicemente limitato ad aprire la porta alle sue spalle.

Non aveva mai avuto intenzione di baciarla…

- Visto? - Malfoy aveva accennato appena col capo ad evidenziare le sue parole e regalandole un’occhiata molto eloquente, prima di ritirare la mano con la quale aveva girato la maniglia ed infilarsela in tasca tirandosi indietro. Era rimasto a fissarla per qualche secondo riflettendo sul proprio comportamento. A che scopo tutta quella pantomima? Gli sarebbe davvero piaciuto saperlo…

Dire che si fosse sentita stupida sarebbe stato ancora troppo poco, si era fatta fregare, vero? Sì, si era fatta fregare. Be, congratulazioni Ginny, con granulazioni vivissime, hai dimostrato che non sei assolutamente in grado di controllarti nemmeno dopo tutti questi anni…

Non c’era voluto davvero molto perché la rabbia sostituisse di nuovo l’imbarazzo, dopotutto era molto più facile confrontarsi con la prima che col secondo. Arrabbiarsi con lui le risultava fin troppo facile, ed molto più confortante che trovarsi a spiegare a se stessa quello che era realmente successo lì dentro. Draco Malfoy era un’idiota, ecco fatto. Ecco fatto. Non doveva neanche fingere di essere arrabbiata perché lo era sul serio.

Ginny aveva ristretto le labbra e per un istante le caratteristiche del suo viso si erano deformate per la collera e l’umiliazione; era sbottata non fingendo neppure di volersi trattenere. – Vai al diavolo! - Per quella sera si era sentita umiliata e presa in giro una volta di troppo, e non aveva intenzione di restare un secondo di più per ripetere la figura della stupida idiota che non era altro.

Dopo quella esplosione non aveva neanche aspettato di terminare la frase prima di voltare bruscamente le spalle al mago e fare per lasciare la stanza. Non le importava di starsi comportando esattamente come avrebbe fatto un’isterica in preda ad una crisi di nervi, voleva crederla pazza? Voleva attribuire il suo comportamento al ciclo? Massì sarebbe stato meno umiliante che confrontarsi con la verità per sentirsi ripetere un’altra volta che era soltanto lei che…

La maga non aveva mai fatto in tempo a finire quel pensiero o ad uscire dalla stanza, era occorso meno di un secondo perché Malfoy l’afferrasse con durezza per il braccio costringendola a voltarsi e sbattesse chiusa la porta dietro di lei, trascinandola in un bacio che non avrebbe lasciato alcuno spazio a considerazioni, pensieri, macchinazioni.

Ed era stato improvviso, e inaspettato, era stato come se si fosse trattato di un tuono che squarcia il cielo prima di un temporale estivo. Era stato vero.

Era stato sentire le sue mani di nuovo sul viso, nei capelli, il calore del suo corpo, le sue labbra sulle sue…

e non aveva avuto niente a che vedere con quello che era accaduto al Ministero. Vi era così tanta frustrazione, così tanto desiderio…che non sapeva come aveva fatto a rimanere in piedi dopo un simile assalto, come o perché era riuscita a trovare la forza di afferrare la sua maglia e, non soltanto restare esattamente dov’era, ma rispondere al bacio.

Profumo, calore, pelle e mani…

Ginny non si era neppure resa conto quando la sua schiena era andata a sbattere di nuovo e bruscamente contro la porta, non aveva sentito né il dolore né il rumore, si era semplicemente rifiutata di pensare cercando solamente di lasciarsi andare alla percezione di loro due e di quel bacio.

Se poteva sentirlo, averlo, anche e solo per un istante per un momento…

…come poteva essere sbagliato, quando lo avvertiva così giusto…

 Al diavolo tutto, al diavolo tutto quanto…al diavolo i pensieri coerenti, il giusto, lo sbagliato…

…adesso lo voleva vicino.

25, dicembre 2007 Wiltshire, Malfoy Manor ore 02. 40 a.m.

Malfoy si era separato bruscamente dalla maga allontanandola da sé. – E vedi di legarti quei dannati capelli…-  Aveva ordinato in tono quasi spazientito il mago, prima ancora che la ragazza potesse raccapezzarsi su quanto accaduto.

Era stato un errore.

Un fottutissimo errore.

E dannazione non aveva desiderato fare altro sin da quando l’aveva rivista.

Il problema era che non aveva desiderato che fare solo questo, e la situazione era leggermente problematica per dare sfogo alle proprie frustrazioni; un po’ come quando finiva per farsi qualche “collega” Mangiamorte…

Il punto era che con Ginny era sempre passato dal volerla massacrare fisicamente a questo, e quella era definitivamente una complicazione per i loro affari. Quando non la trovava irritante, o non gli sarebbe piaciuto riempirla di botte…

…non pensava esattamente all’inviarle dei fiori.

Ginny, ben più che semplicemente confusa, aveva aggrottato la fronte mentre era stata costretta ad arretrare di qualche passo. – Cosa? – La manovra improvvisa del giovane e in particolar modo le sue parole non avevano avuto per lei il minimo senso, e nonostante questo non aveva mai avuto il tempo o il modo per capire che accidenti fosse successo, perché nell’istante successivo si era trovata fuori dallo studio.

Draco Malfoy le aveva chiuso la porta in faccia.

25, dicembre 2007 Wiltshire, Malfoy Manor ore 02. 41 a.m.

Il giovane era rimasto ad osservare con le mani nelle tasche la porta chiusa.

Vero, aveva già visto tutto quello che c’era da vedere…Malfoy aveva sorriso abbassando il capo e scuotendolo. Il problema era da sempre stato vedersi sbandierare davanti qualcosa che non poteva toccare.

Senza prestare ulteriore attenzione a quel pensiero, il mago aveva dato le spalle alla porta ed era avanzato nella stanza. Era sempre stato una persona controllata, e questo finché a volte, non si sapeva come o perché, certe persone erano in grado di fargli perdere le staffe anche in situazioni non esattamente appropriate.

Vedi ad esempio Potter…

Weasley no…anche se a lui era sempre piaciuto crederlo il suo nemico mortale, in realtà gli era stato da sempre abbastanza indifferente, se l’aveva preso in giro era da sempre stato per il suo cognome, come persona gli era sempre risultato privo di alcun interesse…invece sua sorella…

…la troietta bastarda…

Davvero spettacolare il fatto che grazie a lei, nonostante fossero ad un passo da un soggiorno a vita ad Azkaban, finisse sempre per ritrovarsi a pensare a queste cose…

Finché avessero diviso lo stesso tetto, per il bene di entrambi, ma soprattutto per amore della finzione, era necessario che definissero al più presto delle regole. Grandioso…

Il giovane si era portato una mano alla fronte.

…sua madre ne sarebbe rimasta estasiata…

“Quella serata andava dimenticata.”

25, dicembre 2007 Wiltshire, Malfoy Manor ore 02. 41 a.m.

Ginny era rimasta a fissare la porta chiusa davanti a lei, con le labbra ancora gonfie per il bacio appena condiviso leggermente aperte, nel tentativo di tornare a respirare e a causa dello stupore e della confusione che stava provando.

Era accaduto tutto così in fretta.

I capelli rossi, gonfi e un po’ spettinati, le erano ricaduti davanti alle spalle e al viso in grandi onde deformi, e il golf  ormai stropicciato le era scivolato di alcuni centimetri lungo una spalla lasciandola scoperta ed evidenziando la tshirt che indossava al di sotto.

La maga non si era mossa di un solo passo dall’ingresso dello studio, aveva continuato a contemplare la porta priva di qualsiasi reazione; in realtà la porta non c’era, non la vedeva, era troppo intontita per prestare attenzione a qualcosa, al fatto che si trovasse ancora lì davanti quando invece avrebbe dovuto percorrere il corridoio alle sue spalle e farlo il più in fretta possibile, allontanarsi finché i suoi passi sarebbero stati in grado di condurla da qualche parte lontano da lì, altrove. L’aveva baciata…

L’aveva baciata e sebbene una parte di lei le stesse gridando che avrebbe dovuto sentirsi arrabbiata, offesa, non solo da quello ma anche dall’affermazione sui suoi capelli che il suo cervello al momento non sembrava essere in grado di elaborare, non riusciva a farlo, non riusciva a concentrarsi sui pensieri razionali, su quello che realmente era tutta quella situazione…

L’aveva baciata…

e Merlino solo poteva sapere quello che sarebbe accaduto se non si fosse fermato…

Sapeva che doveva avercela con lui, era chiaro, era scritto ovunque, in ogni dove, quel bacio era servito unicamente a provare un punto, il fatto che tra loro le cose non potessero essere civili altrimenti…non aveva avuto niente a che vedere con la finzione ma più che altro col dimostrare che Draco avesse avuto ragione, anche se al momento sul che cosa…

…continuava a ripetersi che non ne era innamorata, e ne era sul serio convinta, ed era stata una sua idea voler mantenere le cose “amichevoli”…a sì? Sì.

Il punto era che…che non c’era punto. Non c’era…

Ma che cosa c’era di sbagliato in lei? Perché era così facile venire coinvolti quando ci si diceva che non ce ne importava niente? Non riusciva neppure a vedere quanto appena accaduto come un errore...era come se dentro di lei ci fossero due persone diverse, la prima quella che era stata ferita, quella che si rendeva perfettamente conto di come stessero le cose, che il passato si trattava del passato, che era necessario guardare al futuro, che Draco Malfoy e Ginevra Weasley erano sì stati insieme, e non era stato niente, non c’era punto nel cercare qualcosa dove non c’era niente…gli aveva salvato la vita ma non si faceva certo illusioni, era solo una sistemazione temporanea dopotutto, e qualsiasi cosa avesse provato per lui, perché sì, ormai non avrebbe avuto più senso negarlo, aveva provato qualcosa per lui, lo aveva amato, e se poi fosse stato amore, o quello che un sedicenne può credere amore…qualunque cosa avesse provato, quel sentimento, era cambiato nel corso del tempo, era divenuto più razionale, si era tramutato nella consapevolezza che lui le aveva fatto del male e lo aveva fatto di proposito…

…quella era la lei matura, la lei che si era sposata e riconosceva di aver fatto una cazzata, una cazzata che aveva voluto, che probabilmente tornando indietro avrebbe rifatto, ma pur sempre una gran cazzata; quella era la lei che era capace di vedere le cose come stavano, che era capace di vedere che era appena terminata una guerra, che sì, ce l’aveva con Draco Malfoy, ma che diceva “ehi, si tratta unicamente di scelte”; non si sentiva neppure di giudicarlo…a che pro? In fondo non le aveva mai mentito, no? Non le aveva mai creato illusioni era stata lei a fare tutto…

Poi vi era quell’altra, quella che voleva essere civile perché quella situazione era già insopportabile per conto suo, quella che sprofondava in inutili ricordi, quella che non poteva proprio stare zitta e doveva…e stava bene soltanto per il semplice fatto che stare vicino a lui la faceva sentire bene, la faceva sentire al contempo protetta e vulnerabile, e maledizione a quella stupida parte di lei piaceva sentirsi vulnerabile! Quella maledetta parte vedeva il buono che c’era in lui, i lati positivi, addolciva persino i difetti permeandoli di una strana aurea che diceva che era così perché “si trattava di lui”…e ricordava, ricordava, ricordava, e sentiva, lo sentiva come se non fosse cambiato assolutamente nulla, perché quei momenti che avevano vissuto insieme erano stati reali, e lui era stato suo in quei momenti, e lei dannazione voleva capire, voleva capire ma non per cambiarlo no, perché voleva fare parte di lui, del suo mondo, voleva sentirlo vicino…voleva che lui la sentisse…in quella parte di lei non vi era logica, era come tornare ad essere dei sedicenni ad Hogwarts, e voleva sul serio capire, voleva sul serio fare in modo di…aiutarlo, ma non voleva necessariamente cambiarlo…a quella parte di lei bastava anche essergli vicino senza avere bisogno di dire niente…

…quando erano stati insieme a quel modo i problemi erano sempre apparsi lontani, così lontani che probabilmente avrebbero in qualche modo potuto essere risolti…

…insieme.

Anche se allora non l’avrebbe mai ammesso, e si sarebbe rifiutata categoricamente di farlo…

Quella parte faceva fatica a credere che avrebbe anche e solo potuto fare delle cose tanto terribili. E infatti dubitava che si trattasse della parte più razionale di lei…probabilmente era rimasta “bloccata” ai tempi della scuola…

…perché Draco Malfoy sarebbe rimasto stupito di vedersi attraverso i suoi occhi…era talmente diverso da quello a cui era stata abituata, magari non poi così tanto, ma sì…allora si era resa conto di non sapere chi fosse in realtà, e anche se aveva continuato a ripetere di no…più lo conosceva e più…

...e questa parte di lei finiva per confondere sempre più presente e passato.

Poi le due parti si mescolavano, si confondevano, e lei non sapeva più quello che stava facendo e perché lo stava facendo…

...e finiva per essere tutto e niente.

E lei si ritrovava ancora punto e a capo più confusa di prima…

25, dicembre 2007 Wiltshire, Malfoy Manor ore 02. 43 a.m.

Scuotendosi dalle proprie riflessioni, Ginny aveva abbassato il capo al pavimento e  tutto quello che era rimasto era stata lei, sui propri piedi, alle tre del mattino, davanti ad una porta chiusa.

Piuttosto stupido e un po’ patetico, no?

La maga si era spostata incomoda sui propri piedi e aveva dato le spalle alla porta sistemandosi il proprio golf.

No, no, per carità, ciò che era successo e quanto si era trovata a pensare era tutto molto bello davvero…

….ma il mondo attorno a lei non scompariva solo per questo, e la vita continuava che lei lo volesse o no, e così anche i problemi…

ed era stato solo un bacio. Ok, un buon bacio. Ma…

C’era sempre quel piccolo ma…si era trattato solo di un momento, e per una volta avrebbe dovuto dargliene atto, “non era stato niente”…

…aveva ragione lui.

La giovane aveva sospirato profondamente ed aveva fatto per incamminarsi decisa a scacciare l’accaduto dalla mente, poi però si era arrestata ripensando al bacio. Senza riflettere aveva portato una mano a massaggiarsi il collo sorridendo leggermente divertita, ma anche leggermente imbarazzata e con un poco di malizia, questo prima di schiarire la propria voce e ricomporsi.

Un niente piuttosto eccitante

Ginny per la miseria! Controllati!

Avviandosi lungo il corridoio la ragazza aveva preso una decisione indispensabile alla sua sanità mentale. Perché non fingere che quella serata non fosse mai accaduta?

“Quella serata andava dimenticata.”

*********

Buon Natale!!!  Oh Oh Oh!!!!

E dopo di questa sentitevi pure liberi di spararmi… ^_^’

Scrivo alla fine del capitolo così a chi non importano gli “scleri dell’autore” può tranquillamente chiudere la pagina.

Mercoledì, ore 21. 51 …immaginatevi Max, a letto, col portatile sulle gambe, e vestita in tenuta da combattimento (alla Yukino Miyazawa, per intendersi, se leggete Lui e Lei sapete cosa intendo, e vi assicuro che la rassomiglianza è impressionante…), e avrete un’idea del mio stato…

Innanzi tutto volevo scusarmi per la lunga attesa e per non aver praticamente più risposto alle recensioni; non è che non le legga, al contrario, in realtà se ho una connessione ad internet a portata di mano e 3 minuti di tempo posta e recensioni  sono un  must…è che non sempre, quasi mai a dire il vero, si ha il tempo di rispondere come si deve, e così, come da suggerimento, creerò uno spazietto per le risposte a fine capitolo. Nei progetti futuri ci sarebbe anche la creazione di una mailing list, così da potervi comunicare gli aggiornamenti per posta e risparmiarvi le visite a vuoto, ma in realtà si tratta di un qualcosa un po’ utopico…vedete, io ho 3 nemici: la tecnologia, la pigrizia e il tempo…

No, non sono una maga del computer, e ultimamente la “tecnologia” mi abbandona e si ribella…virus, guasti (non parlo solo del computer…dvd, tv… )...argh!

Ad ogni modo, dopo gli “scleri” personali, passo alle rassicurazioni: non ho intenzione di abbandonare nessuna delle mie storie, le finirò tutte, promesso, giurin giuretta, anche perché, non dico di avere in mente ogni cosa però…inizio, fine, e processi intermedi, ci sono…il problema sta metterli sulla carta...se i pensieri potessero trasformarsi direttamente in scritti avrei concluso almeno 20 storie…invece sono semplicemente piena di idee, bozze, appunti qua e la...e la mia vita interferisce parecchio…studio, amici, parenti rompi-...ehm...balle…io che poi sono abituata a scrivere di getto se vengo interrotta ogni 2/3  minuti non riesco a concludere un emerito cavolo…

…passando alle comunicazioni di servizio e alle risposte:

1)         ho abbassato il rating da NC17 a R perché tanto la storia non dovrebbe risentirne, non ho in programma di scrivere scene più esplicite e non penso ne sarei neppure in grado, oltre ad arrossire sino alla punta dei capelli rischierei di cadere nel ridicolo…davvero ^_^’  …e non stancherò mai di ripetere che se qualcuno dovesse avere delle lamentele  deve sentirsi liberissimo di farmelo sapere.

2)         Non ho idea di quanti capitoli mi ci vorranno per finire…so sorry ^_^’ ma proverò a non esagerare coi pensieri dei personaggi…purtroppo la mente delle persone è così che funziona, e io ho l’assurda fissa di voler far capire esattamente il punto di vista e i ragionamenti di tutti quanti…lo so che sono eccessiva ma cercherò di migliorare…^_^’

3)         Per Giuggia89 allora…no, dai, Ginny non è stupida…^_^’ è un po’ immatura ed indecisa, inoltre tieni presente che è rimasta scottata di brutto…e poi ha solo 20 anni, non ha fatto chissà quali esperienze di vita, pensa a quello a cui è passato attraverso Draco invece: guerra, morte, sangue…è stato costretto ad uccidere, picchiato ripetutamente…Ginny ha sempre creduto di essere in un certo modo, come tutti quanti ha sempre pensato che lei in una certa situazione si sarebbe comportata “così” e “così” e invece poi si è resa conto di essere totalmente diversa…così è un po’ riduttivo lo so…ma se ti esponessi tutto il ragionamento che ci ho fatto dietro tempo 10 pagine non basterebbero…e in quanto a Draco, no, non è affatto indeciso…come fa a sopportarla dici? Infatti a volte non ci riesce, ed è ovvio che gli piace o non l’avrebbe sposata non credi? Tu non hai mai sperimentato amore/odio per qualcosa…è una cretinata ma ad esempio, a me non piace il sapore della birra, però mi piace berla (con la pizza, e piccola, non sono un’ubriacona o roba simile…^_^’) e lo stesso per altre bevande o cibi, profumi, persone…inoltre soltanto perché qualcuno ci piace non significa che non vediamo i suoi difetti e viceversa, solo perché qualcuno non ci piace non significa che non possiamo vederne i pregi (magari a fatica)…poi tieni presente che Draco Malfoy è pur sempre un maschio…ed è già detto tutto…e le persone non sono mai al 100% oneste con loro stesse…Mi hai chiesto anche cos’è il Charmebracelet…hai presente quel braccialetto con tanti ciondoli dalle forme diverse? Di solito i ciondoli si aggiungono di volta in volta, anche se non è obbligatorio…Narcissa ha detto a Ginny che i Babbani hanno copiato in parte l’idea, ma solo in parte, facendo capire che per i Maghi era molto di più che un semplice ornamento, aveva anche un significato più profondo…non so se sono stata chiara…

4)         Tink che dire? Sei sempre nei miei pensieri. ^_^

5)         Per Noji, no purtroppo niente Ginny-Draco-Harry, almeno non qui ^_- (date un occhio alle mie storie) …stavolta il povero Harry sarà lasciato in pace con la sua adorata Hermione. Con la scena della scarpa volevo solo far notare che Ginny era vista da molti come “buffa” e non “sexi”…e con la scena del panino in realtà quello che volevo evidenziare era il fatto che i giornali avessero scritto di quanto accaduto, e più avanti si capirà perché, spero… ^_^ Mi spiace, ma la trama è già così incasinata...e poi io non sono troppo pro-storie in cui la protagonista è contesa da tutti gli esemplari di sesso maschile del reame…e qua c’è già un Medimago sufficientemente cotto, e parecchi amici…

6)         Per Melodie Moonlight  (con la promessa di scrivere una mail) le tue sono sempre tra le recensioni che attendo di più ^_^ anche per gli utili consigli. E’ vero non rileggo…o almeno non allo scopo di correggere gli errori…mia pecca. ^_^’ Allora, in realtà anche se molto spesso le mie “inglesizzazioni” sono volontarie, a volte non lo sono…non me ne rendo conto, leggendo quasi esclusivamente racconti in inglese, spesso ho dei seri problemi con l’italiano…probabilmente il mio prof delle superiori schiatterebbe per certe mie uscite…no, ma proverò a mettermi d’impegno, tu non ti trattenere mai e demolisci pure tutto quello che c’è da demolire ^_^ . Piaciuto il bestemmiane eh? Anche a me lo confesso…quando ci vuole…spero che prima o poi la mia Ginny ti entrerà in simpatia…io personalmente i personaggi troppo “perfetti” non li reggo…¬No, non ho letto la trilogia, e voglio trattenermi perché andando a vedere ho visto che è quasi finita, la finirà? (Da che pulpito…) Però ricordo che una delle tre mi era capitata fra le mani, ma in realtà non è da molto che riesco a leggere tranquillamente racconti in inglese, all’inizio non capivo niente…ora divento matta per i modi di dire, le parole…adoro quella lingua e non sopporto di essere così scarsa a parlarla…no, non ho letto HBP, ma ho sbirciato il necessario…ti spiegherò per mail la mia avventura con quel libro che giace intatto sulla mia scrivania...forse sarò io, ma onestamente, ultimamente la Rowling mi sta deludendo, e non solo perché io sono di parte ^_^’ , proprio per come sta andando la storia, certe cose per me non hanno senso…io non sono nessuno per criticare, ci mancherebbe, se scrivo lo faccio perché mi diverte, infatti lavoro male sotto pressione o con la costrizione di aggiornare perché mi sembra che diventi un lavoro…per questo oltre che per ovvie ragioni d’italiano e di trama non sarei mai in grado di scrivere un libro…il mio parere è quello di una lettrice che forse ha letto troppe fanfic e si chiede perché alcune siano così belle da poter far concorrenza all’autrice…no, sul serio, resto impressionata dalle idee che hanno certi…poi quando le confronto con le mie…argh…ad ogni modo…tendo a precisare che per me J. K Rowling resta una “grande!” che ha avuto una “grande!” idea…solo che a volte mi chiedo che cavolo di ragionamenti faccia…perde personaggi per strada e ne fa comparire altri dal nulla (vedi Luna)…fa fuori Sirius Black…è troppo seria in certe cose  e poi cade su altre…devo ancora capire se i Mangiamorte sono dei “cattivi” o dei “buffoni”…penso che alla fine l’unica pecca di quei libri è l’essere iniziati come libri per bambini e l’essere finiti col diventare “anche” per adulti, col risultato che a volte non si capisce bene…inoltre, avrei desiderato spiegasse un po’ di più i vari punti di vista…a volte sembra che uno si svegli la mattina e puf...decida una cosa…scusa, lo so che sono poco chiara…vedrò di spiegarmi meglio per mail, anche perché qua temo il lancio di pomodori a raffica. ^_^’

 

Per tutti gli altri un enorme GRAZIE, siete unici, non scherzo, non sapete com’è bello connettersi e sapere che c’è posta o qualche nuova recensione.

 

Vostra Max (sono le 23.41 zzzzzzzzzzz….)

   
 
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