- Malfoy? -
Draco aveva alzato nuovamente il capo dal proprio
libro. Ginny aveva notato che
il volume non era più capovolto.
Vi era stata una pausa, come se la maga avesse cercato
di decidere se dar voce ai propri pensieri oppure lasciar
perdere. - Hai pensato a quello che farai dopo? –
Lo studio in quel momento le era apparso
incredibilmente silenzioso. Il giovane le aveva rivolto
un’occhiata interrogativa.
Sì, forse avrebbe potuto
rimanere in silenzio e non fare altre domande, andando a dormire e lasciando le
cose così com’erano, invece non c’era riuscita ed aveva continuato. - Voglio dire quando si saranno sistemate le cose con De Valera e non correrai più rischi… –
Si era immaginato che prima o dopo sarebbe
arrivata una cosa simile…
- Non sarà così semplice Weasley, prima di essere
veramente al sicuro potrebbe volerci parecchio
tempo…io se fossi in te non farei troppi progetti per il futuro… -
Il mago dandole un’ultima occhiata era tornato a
rivolgere la propria attenzione al libro nelle sue mani.
Ginny era rimasta immobile e, come se si fosse
fermata a riflettere sulle parole del ragazzo, dopo pochi istanti aveva parlato di nuovo. - Sì, ma prima o
poi accadrà. –
Draco aveva alzato il capo nuovamente, come se non
si fosse aspettato di trovarla ancora lì. Vi era stata un’altra pausa in cui il
giovane l’aveva osservata. - Per rispondere ci vorrebbe
La maga a quel punto si era voltata completamente,
e dopo aver indugiato un attimo, aveva parlato mantenendo il proprio tono
tranquillo scuotendo impercettibilmente il capo; aveva sentito necessario
chiarire che non era quello che gli aveva domandato. - Non ti ho chiesto di
predire il futuro, ti ho chiesto… -
Non l’aveva lasciata finire, sapeva cosa gli stava
chiedendo, e “no”, non gli andava di rispondere ricominciando tutto quanto da
capo. - Lo so quello che mi hai chiesto. – Aveva replicato privo di qualsiasi
emozione spostando di nuovo gli occhi sul viso di lei.
La fronte della maga si era corrugata
immediatamente. Sembrava che Draco Malfoy sapesse sempre tutto… - Tu non- -
- … “rispondi mai alle mie domande”. – Aveva concluso lui
per lei lasciandola sorpresa.
- Sì, sono capace anch’io di giocare a questo
gioco Ginny. –
E stavolta era stata lei a comprendere il
riferimento al, come lui l’aveva chiamato, “gioco” del
“ti ricordi quando”. Sinceramente non si era aspettata che…onestamente
l’effetto del sentirlo ripetere una cosa che le era
capitato di aver detto così tanti anni prima era stato strano. Ma semplicemente
perché Draco Malfoy non lo dimostrava non significava che non potesse ricordare…era che aveva sempre creduto che non
avesse mai prestato attenzione alle sue parole…
- Che qualcosa non interessi e che qualcosa non si ricordi sono due
cose differenti. –
Vero.
Solo che lei aveva la tendenza a
ricordare soltanto le cose a cui attribuiva o aveva attribuito significato. Comunque che erano
diversi l’aveva sempre saputo.
Ginny non aveva conosciuto il perché,
o a cosa stesse obbiettando, ma aveva sentito di non poter semplicemente
lasciar cadere la questione a quel modo. Era stato più forte di lei e aveva
parlato prima ancora di avere il tempo per pensarci sopra. Era stato come se
per una volta, almeno per quella volta, lei dovesse
sapere il perché e il percome delle cose, il dopo, che cosa lui avrebbe fatto
dopo; e chissà forse a quel modo avrebbe saputo anche che cosa ne sarebbe stato
di lei. “Dove “stiamo” Malfoy? A che punto?” - Ma- -
- È tradi. - Malfoy aveva chiuso la questione senza
mezzi termini lasciando intendere chiaramente che non avesse alcuna intenzione
di discutere l’argomento.
Era suonato come un “dovresti andare a dormire” senza
possibilità di appello; il tono che aveva usato era
stato fermo ma leggermente teso e spazientito.
Non potava proprio evitare di lasciar
perdere una volta ogni tanto…
Il mago era tornato ad ignorarla in un invito
silenzioso ad andarsene, dedicandosi nuovamente alle pagine del libro che aveva
di fronte e che presto, se non fosse stato lasciato in pace, avrebbe
lanciato attraverso la stanza e lasciato ardere fra le fiamme accese del
camino.
La giovane non si era spostata di un solo
millimetro e non aveva fatto nulla, accennato alcun movimento, che denotasse una qualche intenzione di voler varcare la soglia
alle sue spalle. Era rimasta ferma lì in piedi, come un pezzo d’arredo fuori
posto. Le parole di Draco le erano piovute addosso con la stessa intensità di
una scossa costringendola ad arrestare l’impulso incontrollabile che aveva
sentito di avere da lui una risposta. - … -
Aveva di nuovo esagerato. Aveva di nuovo esagerato
stupidamente.
E per che cosa? Per una risposta a
una non-domanda; proprio come aveva fatto a scuola. “Che
cosa viene dopo?”…
Anche se era diverso.
Era stata così “sicura” e a suo agio, dopo che avevano
terminato di discutere di Malvolio Honeymoon e di quella situazione che li riguardava
entrambi, che si era dimenticata di stare zitta per non rovinare tutto, di
quale fosse la loro reale situazione.
Era solo una finzione dopotutto. Civile o meno che fosse.
- C’ero anch’io ricordi?
–
Ginny era stata riportata alla realtà dalla voce
di Malfoy; quando
la ragazza aveva rivolto i propri occhi nuovamente verso Draco aveva trovato che
la stava fissando. Probabilmente aveva preso il suo restare lì ferma come
insistenza. Aveva fatto per dirgli di lasciare stare e che se ne sarebbe andata ma in quel preciso momento questo, sospirando, aveva
parlato di nuovo
In realtà l’aveva quasi aggredita.
- Non ti stanchi mai di essere “così”? - Sembrava irritato ed
esasperato, da lei, dal suo atteggiamento, le sue domande.
La giovane non era sembrata capire che cosa gli
fosse preso all’improvviso ed aveva corrugato la fronte domandandosi, e domandandogli, a cosa si riferisse. – Cosa?
–
“Cosa?”…lei domandava “cosa?”…forse
il fatto che non potesse proprio trattenersi? Che non capisse
quando fosse necessario fermarsi?
E che cosa le sarebbe piaciuto che le rispondesse? Che cosa? Era una situazione già abbastanza complicata senza
che lei la peggiorasse comportandosi come se ci fosse ancora qualcosa da “condividere”.
Sì, avevano avuto un passato, e sì, sì, malgrado lo
scopo finale, non era stato esattamente “una scopata e via”, ma non era propriamente
dell’umore o nelle condizioni per avere voglia delle sue dannate “grandi questioni”
sulla vita, il futuro. Sempre che ci fosse un futuro…
Un secondo prima era pronta a giurare che lo desiderasse morto, un
secondo dopo gli si presentava davanti con un regalo di Natale e andava da lui allo
scopo di “chiacchierare” amichevolmente…e questo lo faceva dubitare seriamente
della sua sanità mentale.
Credeva che potessero riprendere semplicemente da
dove avevano lasciato perché era Natale e in quella casa si sentiva sola? Non
aveva mai accettato la sua idea di mantenere le cose “civili” innanzi tutto…non gli interessava affatto. Si divertiva così
tanto a recitare la parte della sedotta e abbandonata e della buona
samaritana? Nessuna delle due per quanto lo riguardava erano troppo
lusinghiere.
Forse Ginevra Weasley non aveva afferrato
il fatto che lui non avesse deciso di avere a che fare con lei di nuovo,
vi era stato costretto per una serie di sfortunate e assurde circostanze, e
nessuno di loro due era ancora in salvo, il bello doveva ancora tutto arrivare…
…senza per forza dover complicare le cose
ricordando “quanto era bello e speciale quando…”, non era mai stato né bello né
speciale, era a malapena stato qualcosa per la miseria!
Ma che cosa aveva in quella sua testa che non
andava?
Li aveva sempre detestati quei suoi ragionamenti
pieni di…ma con che cazzo di domande se ne saltava
sempre fuori? Non aveva bisogno di una infermierina che cercasse di guarirlo da quello che non
andava in lui, e nemmeno di una confidente o di un’amica, cazzo, non non non…e di certo non
lei!
Non ne aveva avuto
bisogno quando era stato un diciassettenne ad Hogwarts figurarsi adesso…
Stavano rischiando entrambi, stavano rischiando
grosso, e lei gli chiedeva quali cazzo
di progetti avesse per il dopo…perché doveva sempre essere così dannatamente
stupida, cieca…il mondo poteva crollare attorno a lei e lei era capace di
saltarsene fuori chiedendo “se fosse mai stato innamorato di una delle sue
ragazze”… “se non aveva paura di essere un Mangiamorte”… “se poi era vero che
odiava suo padre”…
Non aveva bisogno di essere salvato da se stesso,
grazie.
…e il peggio del peggio era stato non aver
trovato, almeno fino a quel momento, la loro conversazione neanche lontanamente
irritante; se non fosse stato per la conclusione avrebbe addirittura pensato
che si fosse trattato di un valida alternativa per
passare il tempo. Ovviamente aveva dovuto ricredersi quasi
immediatamente.
- Devi per forza rendere tutto più difficile?
Sapere la risposta ad ogni domanda? –
Ginny era rimasta immobile a guardarlo con occhi
sgranati. Ma cosa…era stata sul punto di ritirare la domanda e andarsene, e si
doveva essere persa qualcosa, qualcosa di grosso perché… Aveva boccheggiato per
qualche istante e poi, indignata dall’accusa, se ne era
uscita con la prima difesa che le era venuta in mente. – No, non a tutte. – Ok, la prima cosa stupida che le era
venuta in mente. Merlino se stavano
degenerando…ma perché non se n’era andata a dormire?
- A noo? - Aveva
ironizzato il giovane; l’irritazione nella voce non era ancora scemata del
tutto.
La maga aveva aggrottato la fronte come se stesse
ancora cercando di capire. - No. – Aveva ribattuto di nuovo scuotendo
capo; il viso contratto in una smorfia di sdegno.
Mh.
…
In effetti non era stata proprio la verità. – Be, magari forse a qualcuna… - Aveva ammesso infine
assumendo un’altra di quelle sue buffe espressioni e poi guardando il mago con
le sopracciglia sollevate mordendosi le labbra.
Malfoy era rimasto a fissarla
per un momento con il viso e lo sguardo fermo, infine, la sua fronte, semi
nascosta dalla frangia, aveva subito una leggera increspatura proprio in
corrispondenza della cicatrice.
Onestamente aveva sempre dubitato della sua sanità
mentale.
Rendendosi conto che quel pensiero, e l’essere
sempre così irrimediabilmente se stessa, in modo quasi assurdo, della ragazza, erano riusciti a distrarlo, dissipando nel nulla
l’irritazione causata dalla tipica situazione del “non sapere quale fosse il
momento adatto per lasciar perdere”, Draco
aveva espirato chiudendo gli occhi. Non era possibile…
Ma come diavolo faceva ad essere sempre
così...trattare con lei era…e se avessero continuato su quella strada si sapeva
dove sarebbero andati a finire.
Era irritato, era concretamente irritato da lei, dalle sue
“uscite”, e da tutta quella pagliacciata eppure…al diavolo!
Il mago si era voltato dall’altra parte e aveva
scosso lentamente il capo. Non era possibile…non era
semplicemente possibile…non ci riusciva a….era troppo
persino per lui da gestire. Era meglio finirla lì per quella sera. - Va a
dormire Weasley. –
Ginny aveva fatto per parlare di nuovo ed era
stata sul punto di dire “senti Malfoy…” quando, il giovane,
percependo il movimento con la coda dell’occhio, si era voltato di scatto e non
l’aveva lasciata continuare. – Va a dormire o finiremo entrambi nei guai prima che arrivi domani mattina. – Aveva chiarito
affinché afferrasse il senso.
La giovane non aveva inteso immediatamente il
significato non troppo sottile di quelle parole e, colta in contropiede, era
rimasta a fissare il profilo del mago.
Ma che cosa stava succedendo?
Sì, ok, aveva sbagliato
a fare quella domanda, ma…se le avesse dato il tempo di spiegare avrebbe…era
stata sul punto di dirgli perfino “senti Malfoy, non intendevo in quel senso, lasciamo perdere, non è stata una brillante trovata…è tardi,
forse è meglio andare a dormire”…
Poi la realizzazione.
Si era avvicinata di nuovo troppo, vero? Era stato
questo il suo problema?
Ma di che cosa aveva paura? Che
andasse in giro a raccontare che Draco Malfoy era un soggetto piacevole con cui
fare conversazione? Si rendeva conto che era assurdo, vero? Si sarebbe
auto-schiantata piuttosto che confessare a qualcuno che quando non c’erano
frecciate o insulti, e non si rivangavano situazioni troppo “intime” o
dolorose, le piacevano ancora le loro chiacchierate.
Figurarsi…si sarebbe auto-schiantata piuttosto che
confessarlo perfino a se stessa…ok, sì, era assurdo,
perché allo stesso tempo era furiosa con lui, e forse non morto, ma lo avrebbe
voluto volentieri prossimo alla cosa…
Cosa…
Infine, la frase pronunciata dal mago, era sembrata prendere forma
nella mente della ragazza. Aspetta…aspetta…stava forse insinuando che loro due sarebbero finiti
a…nooo! No, era da escludere…era…
Intendeva che…
…Ok, forse un paio di
volte c’erano andati vicini ma…
Sul volto di Ginny, lentamente, l’indignazione
aveva preso il posto della confusione.
Ma che razza di opinione
aveva di lei? Chi razza credeva di essere lui?
Presuntuoso e arrogante fino all’ultimo…dove stava scritto che…
Quella era davvero bella…davvero, davvero, bella…
La maga aveva incrociato le braccia, e l’aveva
osservato come se da davanti a lei si trovasse l’esemplare dotato della più grande opinione di sé e con la più grande faccia tosta dell’intero
pianeta. Trovare qualcuno con l’ego di Draco Malfoy sarebbe stato impossibile. Quando aveva parlato, oltre al non sapere se mettersi a
ridere o a piangere, vi era stata anche una buona dose d’incredulità e
scetticismo. - Non puoi esserne così sicuro… -
- A no? –
Aveva risposto Draco casualmente, facendo un gesto incurante con la mano
“allora forse mi sarò sbagliato”, e tirandosi in piedi in un rapido movimento.
Ginny non l’aveva visto quasi arrivare
quando si era avvicinato a lei, era rimasta immobile sulle proprie
gambe, senza nuovamente capire dove volesse andare a parare, finché se l’era
ritrovato inaspettatamente davanti e le sue facoltà intellettive avevano smesso
di elaborare qualsiasi informazione. Oh, sì, aveva sentito la riposta, e lo aveva
visto alzarsi dalla sedia e venire verso di lei ma…
Prima che le fosse dato il tempo di realizzare, si
era ritrovata completamente oscurata dall’ombra del mago; Draco, parandosi
davanti a lei, aveva impedito anche alla debole luce che rischiarava la stanza
di raggiungerla. Si era resa conto di avere indietreggiato soltanto
quando aveva sentito il legno della porta alle sue spalle sbattere
contro il capo.
Draco Malfoy si era avvicinato fino a trovarsi
esattamente di fronte alla maga, ed aveva abbassato gli occhi direttamente sul
suo viso, rendendo ogni singolo centimetro di statura che li separava
tremendamente evidente.
Se a quel modo aveva voluto provare qualcosa, be c’era riuscito.
Trovarsi davanti a lui riusciva a farla sentire
debole, anche fisicamente. Era sempre stato alto, molto più alto
di lei, e lei era sempre stata intimorita dalla sua altezza perché con quella
soltanto era in grado di sovrastarla.
Non che ne avesse mai
avuto paura, be forse a volte anche, ma erano più
quelle in cui l’aveva fatta sentire protetta e al sicuro, ironico vero? Un
Mangiamorte che la faceva sentire al sicuro…ma non ci
sarebbero stato altro modo per definirlo, e non si era mai trattato soltanto di
sicurezza, le faceva sentire chiaramente la differenza, quella fra ragazzo e
ragazza, quella che lei aveva sempre detestato quando si trattava di entrare in
competizione.
Non era mai stata una femminista, quella era
Hermione, ed era divertente perché fra loro poi era la prima che all’evenienza
non si faceva alcun problema nell’assumere il ruolo di sesso debole e correre a
nascondersi dietro alle spalle di Harry e Ron; il fatto era che con lui era
diverso che con tutti gli altri, ed anche se aveva sempre detestato sentirsi inferiore quando entravano in gioco forza e potenza fisica,
non sopportava l’idea di dover essere tratta in salvo, o di venir messa da
parte a priori in certe questioni perché ragazza…be
con lui non l’aveva mai trovato neanche lontanamente insopportabile. Era come
per la sua stretta forte, a volte così forte da fare male, e altre sicura ma
incredibilmente attenta, accorta…così tanto che in
alcuni momenti aveva perfino trovato impossibile il pensiero che avrebbe potuto
farle del male…
…e non era mai stato
troppo delicato, no, eppure, sarebbe stato difficile spiegare la premura
nascosta in quei suoi trattamenti bruschi…
Non erano stati in molti ad essere riusciti a
farle sentire quella differenza, che sarebbe stata impossibile da negare perché
c’era, era lì, ed era impossibile da nascondere, anche se a volte, in certe
occasioni, sarebbe piaciuto il contrario. Draco le
aveva sempre fatto venir voglia di sentirla ancora di più,
toccarla…appropriarsene, perché non c’erano parole per spiegare la sensazione
del corpo di lui che si adattava perfettamente al suo.
Quando la sollevava così facilmente da terra prendendola tra le braccia, come se non avesse peso, quando
entrambi sapevano che non era così, quando litigavano o discutevano e lei
infuriata cercava di andarsene e con una semplicità estrema la tirava indietro,
quando durante le punizioni non riusciva ad aprire qualche stupido contenitore
di pozioni e invece di usare la bacchetta insisteva e lui la guardava come se
avesse davanti una completa idiota e le portava via il barattolo dalle mani e
lo apriva senza alcuna difficoltà soltanto per avere un altro pretesto per
insultarla…
E non avrebbe dovuto pensare a queste cose adesso,
vero?
No…
La maga aveva sollevato lo sguardo confuso sulle
iridi ardesia del ragazzo. Era rimasta immobile quando
lui si era mosso di nuovo, questa volta sporgendosi in avanti e appoggiando una
mano contro la porta all’altezza del suo capo. Aveva trovato difficile
ricordarsi di respirare mentre lui aveva abbassato il
viso avvicinandolo al suo.
Ginny non aveva mai allontanato gli occhi dal
volto del giovane, si era limitata a restare ferma, con la schiena premuta
contro la superficie di legno che bloccava l’ingresso e le faceva da sostegno,
e il respiro che le era accelerato leggermente
provocando il sollevarsi e l’abbassarsi ritmico del petto.
Poi c’era stato un clic, e la ragazza si era improvvisamente
resa conto che il giovane si era semplicemente limitato ad aprire la porta alle
sue spalle.
Non aveva mai avuto intenzione di baciarla…
- Visto? - Malfoy aveva accennato appena col capo
ad evidenziare le sue parole e regalandole un’occhiata molto eloquente, prima
di ritirare la mano con la quale aveva girato la maniglia ed infilarsela in
tasca tirandosi indietro. Era rimasto a fissarla per qualche secondo
riflettendo sul proprio comportamento. A che scopo tutta quella pantomima? Gli
sarebbe davvero piaciuto saperlo…
Dire che si fosse sentita stupida sarebbe stato ancora
troppo poco, si era fatta fregare, vero? Sì, si era fatta fregare. Be, congratulazioni Ginny, con granulazioni vivissime, hai
dimostrato che non sei assolutamente in grado di controllarti nemmeno dopo
tutti questi anni…
Non c’era voluto davvero molto perché la rabbia
sostituisse di nuovo l’imbarazzo, dopotutto era molto più facile confrontarsi
con la prima che col secondo. Arrabbiarsi con lui le risultava
fin troppo facile, ed molto più confortante che trovarsi a spiegare a se stessa
quello che era realmente successo lì dentro. Draco Malfoy era un’idiota, ecco
fatto. Ecco fatto. Non doveva neanche fingere di essere arrabbiata perché lo
era sul serio.
Ginny aveva ristretto le labbra e per un istante
le caratteristiche del suo viso si erano deformate per la collera e
l’umiliazione; era sbottata non fingendo neppure di volersi trattenere. – Vai
al diavolo! - Per quella sera si era sentita umiliata e presa in giro una volta
di troppo, e non aveva intenzione di restare un secondo di più per ripetere la
figura della stupida idiota che non era altro.
Dopo quella esplosione
non aveva neanche aspettato di terminare la frase prima di voltare bruscamente
le spalle al mago e fare per lasciare la stanza. Non le importava di starsi
comportando esattamente come avrebbe fatto un’isterica in preda ad una crisi di
nervi, voleva crederla pazza? Voleva attribuire il suo comportamento al ciclo? Massì sarebbe stato meno umiliante che confrontarsi con la
verità per sentirsi ripetere un’altra volta che era soltanto lei che…
…
La maga non aveva mai fatto in tempo a finire quel
pensiero o ad uscire dalla stanza, era occorso meno di un secondo perché Malfoy
l’afferrasse con durezza per il braccio costringendola a voltarsi e sbattesse
chiusa la porta dietro di lei, trascinandola in un bacio che non avrebbe
lasciato alcuno spazio a considerazioni, pensieri, macchinazioni.
Ed era stato improvviso, e inaspettato, era stato
come se si fosse trattato di un tuono che squarcia il cielo
prima di un temporale estivo. Era stato vero.
Era stato sentire le sue mani di nuovo sul viso,
nei capelli, il calore del suo corpo, le sue labbra
sulle sue…
…e non aveva avuto niente
a che vedere con quello che era accaduto al Ministero. Vi era così tanta
frustrazione, così tanto desiderio…che non sapeva come
aveva fatto a rimanere in piedi dopo un simile assalto, come o perché era
riuscita a trovare la forza di afferrare la sua maglia e, non soltanto restare
esattamente dov’era, ma rispondere al bacio.
Profumo, calore, pelle e mani…
Ginny non si era neppure resa conto
quando la sua schiena era andata a sbattere di nuovo e bruscamente
contro la porta, non aveva sentito né il dolore né il rumore, si era
semplicemente rifiutata di pensare cercando solamente di lasciarsi andare alla
percezione di loro due e di quel bacio.
Se poteva sentirlo, averlo, anche e solo per un
istante per un momento…
…come poteva essere sbagliato, quando lo avvertiva
così giusto…
Al diavolo tutto, al diavolo tutto quanto…al diavolo i pensieri
coerenti, il giusto, lo sbagliato…
…adesso lo voleva vicino.
25, dicembre 2007 Wiltshire, Malfoy Manor ore 02.
Malfoy si era separato bruscamente dalla maga
allontanandola da sé. – E vedi di legarti quei dannati capelli…- Aveva ordinato in
tono quasi spazientito il mago, prima ancora che la ragazza potesse
raccapezzarsi su quanto accaduto.
Era stato un errore.
Un fottutissimo errore.
E dannazione non aveva desiderato fare altro sin da quando l’aveva rivista.
Il problema era che non aveva desiderato che fare
solo questo, e la situazione era leggermente problematica per dare sfogo alle
proprie frustrazioni; un po’ come quando finiva per farsi qualche “collega”
Mangiamorte…
Il punto era che con Ginny era sempre passato dal
volerla massacrare fisicamente a questo, e quella era definitivamente una
complicazione per i loro affari. Quando non la trovava
irritante, o non gli sarebbe piaciuto riempirla di botte…
…non pensava esattamente all’inviarle dei fiori.
Ginny, ben più che semplicemente confusa, aveva
aggrottato la fronte mentre era stata costretta ad
arretrare di qualche passo. – Cosa? – La manovra
improvvisa del giovane e in particolar modo le sue parole non avevano avuto per
lei il minimo senso, e nonostante questo non aveva mai
avuto il tempo o il modo per capire che accidenti fosse successo, perché
nell’istante successivo si era trovata fuori dallo studio.
Draco Malfoy le aveva chiuso
la porta in faccia.
25,
dicembre 2007 Wiltshire, Malfoy Manor
ore 02.
Il giovane era rimasto ad osservare con le mani
nelle tasche la porta chiusa.
Vero, aveva già visto tutto quello che c’era da
vedere…Malfoy aveva sorriso abbassando il capo e scuotendolo. Il problema era
da sempre stato vedersi sbandierare davanti qualcosa
che non poteva toccare.
Senza prestare ulteriore
attenzione a quel pensiero, il mago aveva dato le spalle alla porta ed era
avanzato nella stanza. Era sempre stato una persona
controllata, e questo finché a volte, non si sapeva come o perché, certe
persone erano in grado di fargli perdere le staffe anche in situazioni non
esattamente appropriate.
Vedi ad esempio Potter…
Weasley no…anche se a lui era sempre piaciuto
crederlo il suo nemico mortale, in realtà gli era stato da sempre abbastanza
indifferente, se l’aveva preso in giro era da sempre stato per il suo cognome,
come persona gli era sempre risultato privo di alcun
interesse…invece sua sorella…
…la troietta bastarda…
Davvero spettacolare il fatto che grazie a lei, nonostante
fossero ad un passo da un soggiorno a vita ad Azkaban,
finisse sempre per ritrovarsi a pensare a queste cose…
Finché avessero diviso lo stesso tetto, per il bene di
entrambi, ma soprattutto per amore della finzione, era necessario che
definissero al più presto delle regole. Grandioso…
Il giovane si era portato una mano alla fronte.
…sua madre ne sarebbe rimasta estasiata…
“Quella serata andava dimenticata.”
25,
dicembre 2007 Wiltshire, Malfoy Manor
ore 02.
Ginny era rimasta a fissare la porta chiusa
davanti a lei, con le labbra ancora gonfie per il bacio appena condiviso
leggermente aperte, nel tentativo di tornare a respirare e a causa dello
stupore e della confusione che stava provando.
Era accaduto tutto così in fretta.
I capelli rossi, gonfi e un po’ spettinati, le
erano ricaduti davanti alle spalle e al viso in grandi onde deformi, e il golf ormai stropicciato
le era scivolato di alcuni centimetri lungo una spalla lasciandola scoperta ed
evidenziando la tshirt che indossava al di sotto.
La maga non si era mossa di un solo passo
dall’ingresso dello studio, aveva continuato a contemplare la porta priva di
qualsiasi reazione; in realtà la porta non c’era, non la vedeva, era troppo
intontita per prestare attenzione a qualcosa, al fatto che si trovasse ancora
lì davanti quando invece avrebbe dovuto percorrere il
corridoio alle sue spalle e farlo il più in fretta possibile, allontanarsi
finché i suoi passi sarebbero stati in grado di condurla da qualche parte
lontano da lì, altrove. L’aveva baciata…
L’aveva baciata e sebbene una parte
di lei le stesse gridando che avrebbe dovuto sentirsi arrabbiata,
offesa, non solo da quello ma anche dall’affermazione sui suoi capelli che il
suo cervello al momento non sembrava essere in grado di elaborare, non riusciva
a farlo, non riusciva a concentrarsi sui pensieri razionali, su quello che
realmente era tutta quella situazione…
L’aveva baciata…
…e Merlino solo poteva
sapere quello che sarebbe accaduto se non si fosse fermato…
Sapeva che doveva avercela con lui, era chiaro,
era scritto ovunque, in ogni dove, quel bacio era
servito unicamente a provare un punto, il fatto che tra loro le cose non
potessero essere civili altrimenti…non aveva avuto niente a che vedere con la
finzione ma più che altro col dimostrare che Draco avesse avuto ragione, anche
se al momento sul che cosa…
…continuava a ripetersi che non ne
era innamorata, e ne era sul serio convinta, ed era stata una sua idea
voler mantenere le cose “amichevoli”…a sì? Sì.
Il punto era che…che non c’era punto. Non c’era…
Ma che cosa c’era di sbagliato in lei? Perché era
così facile venire coinvolti quando ci si diceva che
non ce ne importava niente? Non riusciva neppure a vedere quanto appena
accaduto come un errore...era come se dentro di lei ci fossero due persone
diverse, la prima quella che era stata ferita, quella che si rendeva
perfettamente conto di come stessero le cose, che il passato si trattava del
passato, che era necessario guardare al futuro, che Draco Malfoy e Ginevra
Weasley erano sì stati insieme, e non era stato
niente, non c’era punto nel cercare qualcosa dove non c’era niente…gli aveva
salvato la vita ma non si faceva certo illusioni, era solo una sistemazione
temporanea dopotutto, e qualsiasi cosa avesse provato per lui, perché sì, ormai
non avrebbe avuto più senso negarlo, aveva provato qualcosa per lui, lo aveva
amato, e se poi fosse stato amore, o quello che un sedicenne può credere
amore…qualunque cosa avesse provato, quel sentimento, era cambiato nel corso
del tempo, era divenuto più razionale, si era tramutato nella consapevolezza
che lui le aveva fatto del male e lo aveva fatto di proposito…
…quella era la lei matura, la lei che si era
sposata e riconosceva di aver fatto una cazzata, una cazzata che aveva voluto, che probabilmente tornando
indietro avrebbe rifatto, ma pur sempre una gran cazzata;
quella era la lei che era capace di vedere le cose come stavano, che era capace
di vedere che era appena terminata una guerra, che sì, ce l’aveva
con Draco Malfoy, ma che diceva “ehi, si tratta unicamente di scelte”; non si
sentiva neppure di giudicarlo…a che pro? In fondo non le aveva mai mentito, no? Non le aveva mai creato
illusioni era stata lei a fare tutto…
Poi vi era quell’altra,
quella che voleva essere civile perché quella situazione era già insopportabile
per conto suo, quella che sprofondava in inutili ricordi, quella che non poteva
proprio stare zitta e doveva…e stava bene soltanto per il semplice fatto che
stare vicino a lui la faceva sentire bene, la faceva sentire al contempo protetta
e vulnerabile, e maledizione a quella stupida parte di lei piaceva sentirsi
vulnerabile! Quella maledetta parte vedeva il buono che c’era in lui, i lati positivi, addolciva persino i difetti permeandoli di una
strana aurea che diceva che era così perché “si trattava di lui”…e ricordava,
ricordava, ricordava, e sentiva, lo sentiva come se non fosse cambiato
assolutamente nulla, perché quei momenti che avevano vissuto insieme erano
stati reali, e lui era stato suo in quei momenti, e lei dannazione voleva
capire, voleva capire ma non per cambiarlo no, perché voleva fare parte di lui,
del suo mondo, voleva sentirlo vicino…voleva che lui la sentisse…in quella
parte di lei non vi era logica, era come tornare ad essere dei sedicenni ad
Hogwarts, e voleva sul serio capire, voleva sul serio fare in modo di…aiutarlo,
ma non voleva necessariamente cambiarlo…a quella parte di lei bastava anche
essergli vicino senza avere bisogno di dire niente…
…quando erano stati insieme a quel modo i problemi erano sempre apparsi lontani, così lontani
che probabilmente avrebbero in qualche modo potuto essere risolti…
…insieme.
Anche se allora non l’avrebbe
mai ammesso, e si sarebbe rifiutata categoricamente di farlo…
Quella parte faceva fatica a credere che avrebbe anche e solo potuto fare delle cose tanto terribili.
E infatti dubitava che si trattasse della parte più
razionale di lei…probabilmente era rimasta “bloccata” ai tempi della scuola…
…perché Draco Malfoy sarebbe rimasto stupito di
vedersi attraverso i suoi occhi…era talmente diverso da quello a cui era stata
abituata, magari non poi così tanto, ma sì…allora si
era resa conto di non sapere chi fosse in realtà, e anche se aveva continuato a
ripetere di no…più lo conosceva e più…
...e questa parte di lei
finiva per confondere sempre più presente e passato.
Poi le due parti si mescolavano, si confondevano,
e lei non sapeva più quello che stava facendo e perché lo stava
facendo…
...e finiva per essere
tutto e niente.
E lei si ritrovava ancora punto e a capo più
confusa di prima…
25,
dicembre 2007 Wiltshire, Malfoy Manor
ore 02.
Scuotendosi dalle proprie riflessioni, Ginny aveva
abbassato il capo al pavimento e tutto quello che era rimasto era stata
lei, sui propri piedi, alle tre del mattino, davanti ad una porta chiusa.
Piuttosto stupido e un po’ patetico, no?
La maga si era spostata incomoda sui propri piedi
e aveva dato le spalle alla porta sistemandosi il proprio golf.
No, no, per carità, ciò che era successo e quanto
si era trovata a pensare era tutto molto bello davvero…
….ma il mondo attorno a
lei non scompariva solo per questo, e la vita continuava che lei lo volesse o
no, e così anche i problemi…
…ed era stato solo un
bacio. Ok, un buon bacio. Ma…
C’era sempre quel piccolo ma…si
era trattato solo di un momento, e per una volta avrebbe dovuto dargliene atto,
“non era stato niente”…
…aveva ragione lui.
La giovane aveva sospirato profondamente ed aveva
fatto per incamminarsi decisa a scacciare l’accaduto dalla mente, poi però si era arrestata ripensando al bacio. Senza
riflettere aveva portato una mano a massaggiarsi il collo sorridendo
leggermente divertita, ma anche leggermente imbarazzata e con un poco di
malizia, questo prima di schiarire la propria voce e ricomporsi.
Un niente piuttosto eccitante…
Ginny per la miseria! Controllati!
Avviandosi lungo il corridoio la ragazza aveva
preso una decisione indispensabile alla sua sanità mentale. Perché
non fingere che quella serata non fosse mai accaduta?
“Quella serata andava dimenticata.”
*********
Buon Natale!!! Oh Oh Oh!!!!
E dopo di questa sentitevi pure liberi di
spararmi… ^_^’
Scrivo alla fine del capitolo così a chi non
importano gli “scleri dell’autore” può
tranquillamente chiudere la pagina.
Mercoledì, ore 21. 51 …immaginatevi Max, a letto,
col portatile sulle gambe, e vestita in tenuta da combattimento (alla Yukino Miyazawa, per intendersi,
se leggete Lui e Lei sapete cosa intendo, e vi assicuro che la rassomiglianza è
impressionante…), e avrete un’idea del mio stato…
Innanzi tutto volevo
scusarmi per la lunga attesa e per non aver praticamente più risposto alle
recensioni; non è che non le legga, al contrario, in realtà se ho una
connessione ad internet a portata di mano e 3 minuti di tempo posta e
recensioni sono un must…è che non
sempre, quasi mai a dire il vero, si ha il tempo di rispondere come si deve, e
così, come da suggerimento, creerò uno spazietto per
le risposte a fine capitolo. Nei progetti futuri ci sarebbe anche la creazione
di una mailing list, così da potervi comunicare gli
aggiornamenti per posta e risparmiarvi le visite a vuoto, ma in realtà si
tratta di un qualcosa un po’ utopico…vedete, io ho 3 nemici: la tecnologia, la
pigrizia e il tempo…
No, non sono una maga del computer, e ultimamente
la “tecnologia” mi abbandona e si ribella…virus, guasti (non parlo solo del
computer…dvd, tv… )...argh!
Ad ogni modo, dopo gli “scleri”
personali, passo alle rassicurazioni: non ho intenzione di abbandonare nessuna
delle mie storie, le finirò tutte, promesso, giurin giuretta, anche perché, non dico di avere in mente ogni
cosa però…inizio, fine, e processi intermedi, ci sono…il problema sta metterli
sulla carta...se i pensieri potessero trasformarsi direttamente in scritti
avrei concluso almeno 20 storie…invece sono
semplicemente piena di idee, bozze, appunti qua e la...e la mia vita
interferisce parecchio…studio, amici, parenti rompi-...ehm...balle…io che poi
sono abituata a scrivere di getto se vengo interrotta ogni 2/3 minuti non riesco a concludere un emerito cavolo…
…passando alle comunicazioni di servizio e alle
risposte:
1) ho
abbassato il rating da NC17 a R perché tanto la storia non dovrebbe risentirne,
non ho in programma di scrivere scene più esplicite e non penso ne sarei
neppure in grado, oltre ad arrossire sino alla punta dei capelli rischierei di
cadere nel ridicolo…davvero ^_^’ …e non stancherò mai di ripetere che
se qualcuno dovesse avere delle lamentele
deve sentirsi liberissimo di farmelo sapere.
2) Non
ho idea di quanti capitoli mi ci vorranno per finire…so sorry
^_^’ ma proverò a non esagerare coi pensieri dei
personaggi…purtroppo la mente delle persone è così che funziona, e io ho
l’assurda fissa di voler far capire esattamente il punto di vista e i
ragionamenti di tutti quanti…lo so che sono eccessiva ma cercherò di
migliorare…^_^’
3) Per
Giuggia89 allora…no, dai, Ginny non è stupida…^_^’ è un po’ immatura ed
indecisa, inoltre tieni presente che è rimasta scottata di brutto…e poi ha solo
20 anni, non ha fatto chissà quali esperienze di vita, pensa a quello a cui è
passato attraverso Draco invece: guerra, morte, sangue…è stato
costretto ad uccidere, picchiato ripetutamente…Ginny ha sempre creduto di
essere in un certo modo, come tutti quanti ha sempre pensato che lei in una
certa situazione si sarebbe comportata “così” e “così” e invece poi si è resa
conto di essere totalmente diversa…così è un po’ riduttivo lo so…ma se ti
esponessi tutto il ragionamento che ci ho fatto dietro tempo 10 pagine non
basterebbero…e in quanto a Draco, no, non è affatto indeciso…come fa a
sopportarla dici? Infatti a volte non ci riesce, ed è
ovvio che gli piace o non l’avrebbe sposata non credi? Tu non hai mai
sperimentato amore/odio per qualcosa…è una cretinata ma
ad esempio, a me non piace il sapore della birra, però mi piace berla (con la
pizza, e piccola, non sono un’ubriacona o roba simile…^_^’) e lo stesso per
altre bevande o cibi, profumi, persone…inoltre soltanto perché qualcuno ci
piace non significa che non vediamo i suoi difetti e viceversa, solo perché
qualcuno non ci piace non significa che non possiamo vederne i pregi (magari a
fatica)…poi tieni presente che Draco Malfoy è pur sempre un maschio…ed è già
detto tutto…e le persone non sono mai al 100% oneste con loro stesse…Mi hai
chiesto anche cos’è il Charmebracelet…hai presente
quel braccialetto con tanti ciondoli dalle forme diverse? Di solito i ciondoli
si aggiungono di volta in volta, anche se non è obbligatorio…Narcissa ha detto
a Ginny che i Babbani hanno copiato in parte l’idea, ma solo in parte, facendo
capire che per i Maghi era molto di più che un semplice ornamento, aveva anche
un significato più profondo…non so se sono stata
chiara…
4) Tink che dire? Sei sempre nei miei pensieri. ^_^
5) Per
Noji, no purtroppo niente Ginny-Draco-Harry,
almeno non qui ^_- (date un occhio alle mie storie) …stavolta
il povero Harry sarà lasciato in pace con la sua adorata Hermione. Con la scena
della scarpa volevo solo far notare che Ginny era vista da molti come “buffa” e
non “sexi”…e con la scena del panino in realtà quello
che volevo evidenziare era il fatto che i giornali
avessero scritto di quanto accaduto, e più avanti si capirà perché, spero… ^_^
Mi spiace, ma la trama è già così incasinata...e poi io non sono troppo
pro-storie in cui la protagonista è contesa da tutti gli esemplari di sesso
maschile del reame…e qua c’è già un Medimago
sufficientemente cotto, e parecchi amici…
6)
Per Melodie Moonlight (con la promessa di scrivere una mail)
le tue sono sempre tra le recensioni che attendo di più ^_^ anche per gli utili
consigli. E’ vero non rileggo…o almeno non allo scopo
di correggere gli errori…mia pecca. ^_^’ Allora, in realtà anche se molto
spesso le mie “inglesizzazioni” sono volontarie, a
volte non lo sono…non me ne rendo conto, leggendo quasi esclusivamente racconti
in inglese, spesso ho dei seri problemi con l’italiano…probabilmente il mio
prof delle superiori schiatterebbe per certe mie
uscite…no, ma proverò a mettermi d’impegno, tu non ti trattenere mai e
demolisci pure tutto quello che c’è da demolire ^_^ . Piaciuto il bestemmiane
eh? Anche a me lo confesso…quando ci vuole…spero che
prima o poi la mia Ginny ti entrerà in simpatia…io personalmente i personaggi
troppo “perfetti” non li reggo…¬No, non ho letto la
trilogia, e voglio trattenermi perché andando a vedere ho visto che è quasi
finita, la finirà? (Da che pulpito…) Però ricordo che
una delle tre mi era capitata fra le mani, ma in realtà non è da molto che
riesco a leggere tranquillamente racconti in inglese, all’inizio non capivo
niente…ora divento matta per i modi di dire, le parole…adoro quella lingua e
non sopporto di essere così scarsa a parlarla…no, non ho letto HBP, ma ho
sbirciato il necessario…ti spiegherò per mail la mia avventura con quel libro
che giace intatto sulla mia scrivania...forse sarò io, ma onestamente,
ultimamente
Per tutti gli altri un enorme
GRAZIE, siete unici, non scherzo, non sapete com’è bello connettersi e
sapere che c’è posta o qualche nuova recensione.
Vostra Max (sono le 23.41 zzzzzzzzzzz….)