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Autore: Izumi V    19/01/2011    4 recensioni
Due amiche, quasi sorelle, non avevano aspettato un solo secondo dalla fine dei corsi per recarsi al villaggio vacanze prenotato circa sei mesi prima.
E quindi eccole qui, Nami e Robin, pronte a ore e ore di sole cocente: abbronzatura perfetta e rilassanti bagni di acqua salata.
Certo, non sapevano che un evento imprevisto avrebbe sconvolto i loro piani di calma piatta.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Una vacanza lunga una vita



"OPS...."
Ok, se era umanamente possibile fare una tale figura di merda davanti al ragazzo che ami alla follia, beh quello era il caso di Nami. Quest'ultima fissava ancora sbalordita Zoro, che si stava lentamente rialzando da terra massaggiandosi la mandibola.
Quest'ultimo potè notare che l'espressione di rabbia incontrollabile che aveva deformato il bel visino della ragazza fino a pochi minuti prima era sparito, anzi ora, dopo aver letto quello che pensava essere un messaggio sul cellulare, la vide arrossire di colpo come un peperone maturo.
Una volta che fu dritto davanti a lei, la fissò un momento...

...e scoppiò a ridere.

Cioè, il suo prima fu un vero e proprio sorriso.
Proprio quello che Nami voleva vedere fin dal loro primo incontro: denti regolari, bianchissimi, risaltavano sul volto scuro del ragazzo, illuminandolo e dotandolo di un nuovo fascino.
"Accidenti... nemmeno nella mia immaginazione era così bello..." pensò Nami, ancora allibita. Aveva scommesso con se stessa che avrebbe assistito a quella meraviglia entro il tramonto del giorno prima, ciò non era successo e nemmeno più ci contava.
E invece, in quel momento, stava davvero succedendo. Di sicuro, non avrebbe mai immaginato che accadesse in quel modo.
Poi quel suo meraviglioso, fantastico, suberbo sorriso si dilatò in una risata profonda e divertita.

Ogni volta che tentava di smettere di ridere, Zoro tornava a guardare Nami, la quale a ogni suo sguardo ritornava ad essere rossa come un pomodoro. O era un peperone?
"Non ci credo... è davvero impalata davanti a me, solo con un costume addosso, e mi ha appena tirato un pugno in faccia?!" tentò di raccapezzarsi il ragazzo, che riprese a ridere senza controllo.

Lei, intanto, cominciò a rendersi conto della situazione e, sfregandosi le mani nervosa, si vergognò come una ladra.
Aspettò, un po' offesa, che lui smettesse di prenderla in giro e poi mormorò a un fil di voce: "Zoro... mi dispiace tanto! Ho equivocato tutto... ma Sanji mi aveva detto...."
Lui non le lasciò finire la frase, le appoggiò un dito sulle labbra, sorridendole timidamente. Finalmente era riuscito a smettere di ridere. Poi si scostò un poco, e prese a slacciarsi la camicia: se la tolse e gliela mise addosso, premuroso.
"So tutto, me l'ha detto Robin." disse semplicemente.
"Grazie..." mormorò lei, stringendosi nella camicia del ragazzo, aspirandone il profumo a pieni polmoni.
Dopo qualche secondo di silenzio, e di ammirazione contemplativa degli addominali di Zoro, ora ben visibili, Nami si decise a fargli la prima di una lunga lista di domande che erano nate nella sua testa.

Sollevando il viso, intimorita, gli domandò: "Ma... ma tu lavori qui?"
"Certo, se no chi lo paga l'affitto mio e di Rufy, di ritorno dalle vacanze? Lui è ancora troppo imbranato per lavorare, figurati poi come cameriere!" entrambi si lasciarono andare a un sorrisetto divertito, rilassato. Nami sentiva che tutto stava tornando ad essere come prima: era a dir poco al settimo cielo.
"Comunque, mi dispiace di averti lasciato in quel modo, ieri - riprese lui - ma dopo il tramonto abbiamo solitamente l'ora di punta e Tashigi mi chiama anche se non è il mio turno... è una tale schiavista..." sbuffò contrariato.
Nami si prese il diritto di un'altra  spudorata domanda: "Quindi Tashigi non è la tua fidanzata?... Insomma, lei ti piace?" lo disse sottovoce, quasi temesse la risposta.

"Ahah...no...lei è solo il mio capo! Ed è pure insopportabile! No, non mi piace per niente, anzi è Sanji quello che le va dietro, ma dato che lei l'ha rifiutato, lui si è vendicato con questo scherzo..." rispose allegro l'altro, intenerito dalla fragilità di Nami.
"...."
La rossa non sapeva più cosa dire. Si sentiva così in colpa per aver pensato tanto male, per aver sottovalutato le parole sognanti di quel ragazzo e il suo sguardo perso nella bellezza del tramonto, la sera prima. Rimase zitta, ormai era l'unica cosa dignitosa da fare.

Zoro, anch'esso immerso nelle più assurde riflessioni, si rese conto di quanto fossero state strane per lui quelle giornate. E tutto era cominciato da quando aveva conosciuto lei.
"Straordinaria, semplicemente..." pensò.
E poi, di istinto, l'afferrò per un polso sottile e la caricò dietro di lui sulla moto che aveva parcheggiato di fianco all'entrata del ristorante.
Accendendo il motore, sentì lei, ubbidiente, che si allacciava saldamente con le braccia alla sua schiena e vi appoggiava dolcemente il viso, solleticandola col nasino.
Un brivido di piacere lo percorse a quel gesto, e udì Nami chiedergli: "Ma tu non stavi lavorando? E se poi Tashigi ti sgrida?"
"E sai cosa me ne importa ora? Se mi licenzia mi cercherò un nuovo ristorante..." le rispose lui, sicuro.
In tutta riposta, la ragazza lo strinse forte in un abbraccio, condividento il suo calore con il busto nudo e ormai infreddolito dell'altro.
Per entrambi, una sensazione fantastica.

Zoro comiciò allora a sgommare e a scivolare nel traffico del dopo-pranzo, in mezzo a macchine stracolme di bambini e secchielli per la sabbia, coi genitori ai sedili davanti che impazzivano per tenerli a bada e evitare incidenti fino alla spaggia.
Nami, ancorata dietro di lui, si voltava a guardare ogni famiglia, sorridendo felice.

Diavolo, se era felice...

Zoro continuò a sfrecciare finchè non furono al parcheggio appena sopra la loro spiaggia. Solo quando scesero, entrambi si accorsero che non avevano indossato il casco. "Macchissenefrega!!" pensarono contemporaneamente.
Nessuno dei due osava parlare, per non interrompere quel silenzio carico di parole che li avvolgeva.
Era come se si stessero tacitamente dichiarando amore eterno.
Dopo aver spento il motore e infilato la chiave in tasca, Zoro le prese nuovamente il polso e cominciò a correre. Nami, al suo seguito, ridacchiava come una piccola adolescente innamorata, le guance arrossate per la corsa e l'emozione.
Arrivarono appena sopra l'entrata della spiaggia. Erano sulla passeggiata che seguiva il percorso della baia intera: percorrendola tutta, si passava davanti a tutte le spiaggie allineate una di fianco all'altra.

I due ragazzi, però, si fermarono davanti alla loro. Lei si appoggiò alla ringhiera, ammirando la vista davanti ai suoi occhi. Zoro le si avvicinò delicatamente alle spalle, avvolgendola in un tenero abbraccio.
Nami allora staccò le mani dalla balaustra per intrecciare le dita con quelle di lui, più grandi e forti, quando lo sentì appoggiare il viso alla sua spalla, ancora coperta dalla camicia.
Il respiro profondo del giovane le provocò un tremito.

Osservarono entrambi la spiaggia che si estendeva sotto di loro: il giallo dorato della sabbia era rallegrato dagli ombrelloni a spicchi verdi e arancioni.
Verdi e arancioni. Mmh, ricordavano qualcosa....
Poi videro i loro amici intenti ad aspettare il loro arrivo: ignari del fatto di essere osservati, tutti e quattro trascorrevano il tempo nel modo a loro più congeniale.
Usopp palleggiava solo soletto nel campo da beachvolley.
Sanji faceva avanti e indietro sul bagnasciuga, nervoso. "Spero che si senta minimamente in colpa per ciò che è successo!" sospirò Nami, osservandolo da lontano. "Non ti preoccupare, appena lo raggiungo lo sistemo..." la rassicurò Zoro.
E Robin e Rufy? Come i due osservatori notarono con soddisfazione, i due erano abbracciati nell'acqua, immersi fino alla vita. "Che teneriiiii!!" mormorò la rossa.

Fu allora che Zoro si sollevò dalla sua spalla e la costrinse a girarsi verso di lui. L'aveva chiusa in trappola, tra le sue grandi braccia e la ringhiera...
Nami sollevò il viso, rispecchiandosi nei suoi occhi neri. Le sembrava di essersi dispersa in mezzo a un oceano, nella notte.
Riscuotendola da questo dolce pensiero, il ragazzo le prese volto tra le mani, sospirando.

"Non posso andare avanti se penso che quando queste vacanze saranno finite, non ti rivedrò più...." disse, in un soffio.
Con sua gran sorpresa, però, Nami appoggiò le sue esili e ancora pallide mani sui suoi pettorali, accarezzandoli.
"Beh, allora puoi andare avanti tranquillo... parlando con Rufy, Robin ha scoperto che non abitiamo a più di due chilometri di distanza... nella stessa città, ovviamente!" e dicendo questo, gli fece un occhiolino.

Senza più nessuno stupido impedimento, e incapace di rendersi conto di una tale fortuna, Zoro si lanciò con passione sulle labbra della ragazza, che lo accolse felice come non mai.
Persi nel loro bacio, sognavano già una vita insieme, ricca di avventure, viaggi... e tante emozioni.
E quando si fossero sposati, avrebbero avuto tanti bambini, cui narrare la loro storia.
Come in una fiaba, il racconto sarebbe iniziato con un'estate molto calda, un villaggio vacanze malandrino, e una palla fatata che era magicamente caduta in braccio alla loro mamma...
 

 

 

 

Ebbene sì, questa storia è finita nel migliore dei modi!! *__*
Mi spiace sia già finita, ma non stavo più nella pelle all'idea che finalmente chiarissero tutto!!

Kodomo: Eccoti qui il mio regalo, ammmoreeeee!! Nami è una grande, se fossi uomo la sposerei, ma dato che sono donna amo solo Zorooo! *____* e te ovvvviamente....

Giusy91: Già già... povero Zoro! Ma si è ripreso alla grande mi pare.... ehehe grazie mille di aver scritto! un bacione

Ladyvampire90:  ahah ero soddisfatta pure io quando Nami gli ha tirato quel pugno... vai namiiiiii!! Ovvio che sono innamorati, mai vista una coppia così innamorata!!! eheh bacibaci

Ringrazio tantotantotanto davvero tutti quelli che hanno anche solo letto!!!
Spero di tornare presto con qualche nuova storia a capitoli... altrettanto zonami... yeahhhhh!! un bacio a tutti 

  
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