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Autore: RenZ    19/01/2011    7 recensioni
La notte del 31 Ottobre 1981, dal punto di vista di Lily.
«Sono così stanca di tutto questo James» dissi infine «Vorrei che fosse tutto…normale.»
«E per normale intendi un mago e una strega che cresceranno un figlio che presto manderanno in una scuola per essere addestrato nelle arti magiche?» chiese James, scherzosamente.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, James Potter, Lily Evans
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
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31 Ottobre 1981

 

 

 

Si può decisamente dire che la mia vita non si è rivelata come l’avevo sempre immaginata. 
Da bambina sapevo bene cosa sarei voluta essere: sarei diventata un insegnante, avrei sposato un uomo con un temperamento simile al mio, avremmo avuto una bellissima bambina e avrei passato in tranquillità tutta la mia vita.
Guardandomi alle spalle non posso che ridere per il modo in cui il destino a sconvolto i miei piani. 
Tanto per cominciare, il mio sogno di diventare un’insegnate è svanito quando ho scoperto di essere una strega.
L’uomo che avrei sposato era sempre al centro dell’attenzione a scuola, esattamente il mio opposto; e nostro figlio sarebbe stato un maschietto.
La cosa bella di tutto questo è che niente avrebbe mai potuto rendermi più felice di così.

Nonostante la mia felicità, la mia vita ha avuto la sua parte di difficoltà. Io e mio marito siamo stati il bersaglio di tre attacchi contro le nostre vite da parte del mago oscuro più temuto di tutti i tempi, Lord Voldemort.
Ora siamo costretti a nasconderci perché questo mago ha sognato che mio figlio, il mio bambino, l’avrebbe sconfitto portandolo alla morte.
Così il nostro mentore e amico Albus Silente, ci ha aiutati a nasconderci e l’unica persona a sapere dove siamo ora è un vecchio amico di James, Peter.
Eccomi qui, adesso, seduta a casa con mio marito e mio figlio la notte di Halloween. Posso sentire le risate dei bambini fuori mentre chiedono “dolcetto o scherzetto”.
Nel frattempo il mio piccolo Harry è addormentato sul pavimento. Era esausto dopo aver giocato per ore con la scopa giocattolo che il suo padrino gli avevo regalato.
Io sto rannicchiata vicino a James, sul divano, tenendo fra le mani una tazza di té, guardando Harry dormire sereno.
Da fuori dovevamo apparire come una famiglia normalissima. Chi avrebbe mai immaginato che ci stavamo nascondendo per la nostra vita?

«Sono così stanca di tutto questo James» dissi infine «Vorrei che fosse tutto…normale
«E per normale intendi un mago e una strega che cresceranno un figlio che presto manderanno in una scuola per essere addestrato nelle arti magiche?» chiese James, scherzosamente.
«Sai quello che intendo» sospirai.
«Sto solo scherzando Lils» rispose lui gentilmente, ma con un’espressione triste «Stavo solo cercando di alleggerire l’atmosfera»
«Mi dispiace» mi scusai «Non…non devo prendermela con te. E’ solo perché ora stiamo sempre insieme»
«Vedi» fece lui, recuperando il sorriso e mostrandomi l’anulare «Grazie a questo preziosissimo anello ho il permesso di starti intorno tutto il tempo che voglio»
«Beh, certo finché posso vederti quando preferisco cosa mi importa di un assassino spietato che ci da la caccia?» scherzai, seppur sentendo una fitta al cuore.
«Sapevo che avresti condiviso il mio punto di vista» sussurrò, sporgendosi per un bacio.
«Uhm James» dissi, fermandolo quando le sue labbra erano a un centimetro dalle mie «Forse non dovremmo farlo davanti al bambino. Si è appena svegliato»
«Bene» fece lui alzando gli occhi al cielo «Vieni su Harry» stesi le braccia verso il bambino «Vieni dalla mamma»
Harry, ancora assonnato e con espressione disorientata gattonò verso di me.
«Com’è stato il tuo pisolino?» gli chiesi «Sei pronto ora a stare sveglio tutta la notte?»
«Probabilmente» disse James «Vieni qui Harry, fatti strapazzare» Lo prese e iniziando a fargli fare dei piccoli salti in aria, mentre Harry lanciava dei gridi di gioia.
«Stai attento» lo avvertii, con un tono fra il rimprovero e il diverito.
Poi improvvisamente, con Harry ancora in aria, vidi il volto di James passare dal riso al terrore in una frazione di secondo.
«James-» inizia, ma mi zittì.
«Lily, prendi Harry e scappa! E’lui! Vai! Corri! Io lo tengo a bada!»
Senza fermarmi a riflettere presi Harry dalle sue braccia e barcollai verso le scappe. Mi fermai di scatto e mi girai verso di lui. «James io-»
«Anche io ti amo» mi disse, e i nostri occhi si incrociarono per una frazione di secondo.
Tantissimi sentimenti inespressi passarono attraverso quello sguardo, come se avessimo saputo che quello sarebbe stata l’ultima volta che ci saremmo guardati negli occhi. «Ora vai!»
Corsi su per le scale e chiusi la porta della camera da letto. Non mi preoccupai di bloccarla, non sarebbe servito. Mentre tenevo Harry in braccio mi accorsi che avevo lasciato al piano di sotto la mia bacchetta. 
Qualcuno ci aveva traditi e io ero indifesa.
Trattenni il respiro e ascoltai i rumori del piano di sotto.
Udii rumori indistinti di una lotta, poi il silenzio, spezzato da una crudele risata. E senza preavviso, le terribili parole «Avada Kedavra!»
«Nooo!» urlai. Misi Harry nella culla e mi parai davanti a lui, facendogli da scudo.
James.
James era morto. Lord Voldemort era vicino, era pronto, ma non gli avrei fatto toccare mio figlio. Sentii i suoi passi per le scale.
Eccolo.
 
«Dammi il bambino» sibilò
«Mai!» urlai, con le lacrime che segnavano il viso.
Per un brevissimo istante ci fu silenzio. Poi vidi un bagliore nei suoi occhi.
«Non Harry, no! Per favore Harry no!»
«Levati sciocca, fatti da parte…»
«Harry no, per favore, prendi me, non ucciderlo no! Per favore…Harry no, abbi pietà, abbi pietà…»
Ma sapevo che non ci sarebbe stata alcuna pietà; Lord Voldemort fissava mio figlio con la brama di ucciderlo negli occhi.
Si dice che nel momento prima di morire, si abbia un flash di tutta la propria vita che scorre davanti agli occhi. Non ho visto tutta la mia vita, ma solo alcune scene.
Ho visto James, che mi aspettava in fondo alla navata. Ho sentito ridere Harry. Mi sono ricordata di James e Sirius che facevano a lotta coi cuscini.
Ho sentito la morbidezza della guancia rosea di Harry e l’odore di James.
Mi sono ricordata la prima volta che ho tenuto Harry fra le braccia e la prima volta che James ha poggiato le sue labbra sulle mie.
Poi tuttosvanì.

Tornai a fissare due occhi rossi, spietati. Lord Voldemort mi puntò contro la bacchetta. Sapevo già cosa sarebbe successo.
«Avada Kedavra!»

Nell’istante impiegato dal getto di luce verde a colpire il mio corpo, capii
qualcosa. Capii che quello che avevo ricordato al momento della mia morte non era la mia lista della spesa, il mio lavoro o il mio conto in banca, non erano cose importanti.
Ciò che era importante e che avevo visto, erano le persone che amavo nei momenti in cui le avevo amate.

Sentii un suono impetuoso, vidi un accecante luce verde. Guardai indietro un’ ultima volta, verso ciò che stavo per lasciare per sempre.
Vidi Lord Voldemort puntare la bacchetta contro mio figlio, ma sapevo che sarebbe stato al sicuro. Gli avevo dato tutto quello che avevo; gli avevo dato la mia vita.
Ma ancora più importante, gli avevo dato il mio amore.



 

31 Ottobre 1981

 

 

 

Si può decisamente dire che la mia vita non si è rivelata come l’avevo sempre immaginata. Da bambina sapevo bene cosa sarei voluta essere: sarei diventata un insegnante, avrei sposato un uomo con un temperamento simile al mio, avremmo avuto una bellissima bambina e avrei passato in tranquillità e spensieratezza tutta la mia vita.

Guardandomi alle spalle non posso che ridere per il modo in cui il destino a sconvolto i miei piani.

Tanto per cominciare, il mio sogno di diventare un’insegnate è svanito quando ho scoperto di essere una strega. L’uomo che avrei sposato era sempre al centro dell’attenzione a scuola, esattamente il mio opposto; e nostro figlio sarebbe stato un maschietto.

La cosa bella di tutto questo è che niente avrebbe mai potuto rendermi più felice di così.

 

Nonostante la mia felicità, la mia vita ha avuto la sua parte di difficoltà. Io e mio marito siamo stati il bersaglio di tre attacchi contro le nostre vite da parte del mago oscuro più temuto di tutti i tempi, Lord Voldemort.

Ora siamo costretti a nasconderci perché questo mago ha sognato che mio figlio, il mio bambino, l’avrebbe sconfitto portandolo alla morte.

Così il nostro mentore e amico Albus Silente, ci ha aiutati a nasconderci e l’unica persona a sapere dove siamo ora è un vecchio amico di James, Peter.

Eccomi qui, adesso, seduta a casa con mio marito e mio figlio la notte di Halloween. Posso sentire le risate dei bambini fuori mentre chiedono “dolcetto o scherzetto”.

Nel frattempo il mio piccolo Harry è addormentato sul pavimento. Era esausto dopo aver giocato per ore con la scopa giocattolo che il suo padrino gli avevo regalato.

Io sto rannicchiata vicino a James, sul divano, tenendo fra le mani una tazza di té, guardando Harry dormire sereno.

Da fuori dovevamo apparire come una famiglia normalissima. Chi avrebbe mai immaginato che ci stavamo nascondendo per la nostra vita?

«Sono così stanca di tutto questo James» dissi infine «Vorrei che fosse tutto…normale 

«E per normale intendi un mago e una strega che cresceranno un figlio che presto manderanno in una scuola per essere addestrato nelle arti magiche?» chiese James, scherzosamente. 

«Sai quello che intendo» sospirai. 

«Sto solo scherzando Lils» rispose lui gentilmente, ma con un’espressione triste «Stavo solo cercando di alleggerire l’atmosfera» 

«Mi dispiace» mi scusai «Non…non devo prendermela con te. E’ solo perché stiamo sempre insieme»

«Vedi» fece lui, recuperando il sorriso e mostrandomi l’anulare «Grazie a questo preziosissimo anello ho il permesso di starti intorno tutto il tempo che voglio»

«Beh, certo finché posso vederti quando preferisco cosa mi importa di un assassino spietato che ci da la caccia?» scherzai, seppur sentendo una fitta al cuore.

«Sapevo che avresti condiviso il mio punto di vista» sussurrò, sporgendosi per un bacio.

«Uhm James» dissi, fermandolo quando le sue labbra erano a un centimetro dalle mie «Forse non dovremmo farlo davanti al bambino. Si è appena svegliato»

«Bene» fece lui alzando gli occhi al cielo

«Vieni su Harry» stesi le braccia verso il bambino «Vieni dalla mamma»

Harry, ancora assonnato e con espressione disorientata gattonò verso di me.

«Com’è stato il tuo pisolino?» gli chiesi «Sei pronto ora a stare sveglio tutta la notte?»

«Probabilmente» disse James «Vieni qui Harry, fatti strapazzare»

Lo prese e iniziando a fargli fare dei piccoli salti in aria, mentre Harry lanciava dei gridi di gioia.

«Stai attento» lo avvertii, con un tono fra il rimprovero e il diverito.

 

Poi improvvisamente, con Harry ancora in aria, vidi il volto di James passare dal riso al terrore in una frazione di secondo.

«James-» inizia, ma mi zittì.

«Lily, prendi Harry e scappa! E’ lui! Vai! Corri! Io lo tengo a bada!»

Senza fermarmi a riflettere presi Harry dalle sue braccia e barcollai verso le scappe. Mi fermai di scatto e mi girai verso di lui. «James io-»

«Anche io ti amo» mi disse, e i nostri occhi si incrociarono per una frazione di secondo. Tantissimi sentimenti inespressi passarono attraverso quello sguardo, come se avessimo saputo che quello sarebbe stata l’ultima volta che ci saremmo guardati negli occhi. «Ora vai!»

 

Corsi su per le scale e chiusi la porta della camera da letto. Non mi preoccupai di bloccarla, non sarebbe servito. Mentre tenevo Harry in braccio mi accorsi che avevo lasciato al piano di sotto la mia bacchetta.
Qualcuno ci aveva traditi e io ero indifesa.

Trattenni il respiro e ascoltai i rumori del piano di sotto.

Udii rumori indistinti di una lotta, poi il silenzio, spezzato da una crudele risata. E senza preavviso, le terribili parole «Avada Kedavra!»

 

«Nooo!» urlai. Misi Harry nella culla e mi parai davanti a lui, facendogli da scudo.

 

James.

James era morto. Lord Voldemort era vicino, era pronto, ma non gli avrei fatto toccare mio figlio.

Sentii i suoi passi per le scale.

Eccolo.
  

«Dammi il bambino» sibilò

«Mai!» urlai, con le lacrime che segnavano il viso.

Per un brevissimo istante ci fu silenzio. Poi vidi un bagliore nei suoi occhi.

«Non Harry, no! Per favore Harry no!»

«Levati sciocca, fatti da parte…»

«Harry no, per favore, prendi me, non ucciderlo no! Per favore…Harry no, abbi pietà, abbi pietà…»

Ma sapevo che non ci sarebbe stata alcuna pietà; Lord Voldemort fissava mio figlio con la brama di ucciderlo negli occhi.

 

Si dice che nel momento prima di morire, si abbia un flash di tutta la propria vita che scorre davanti agli occhi. Non ho visto tutta la mia vita, ma solo alcune scene.

Ho visto James, che mi aspettava in fondo alla navata. Ho sentito ridere Harry. Mi sono ricordata di James e Sirius che facevano a lotta coi cuscini.

Ho sentito la morbidezza della guancia rosea di Harry e l’odore di James.

Mi sono ricordata la prima volta che ho tenuto Harry fra le braccia e la prima volta che James ha poggiato le sue labbra sulle mie.

Poi tutto svanì.

Tornai a fissare due occhi rossi, spietati. Lord Voldemort mi puntò contro la bacchetta. Sapevo già cosa sarebbe successo.

 

«Avada Kedavra!»



Nell’istante impiegato dal getto di luce verde a colpire il mio corpo, capii
qualcosa. Capii che quello che avevo ricordato al momento della mia morte non
era la mia lista della spesa, il mio lavoro o il mio conto in banca, non erano
cose importanti. Ciò che era importante e che avevo visto, erano le persone che
amavo nei momenti in cui le avevo amate.



31 Ottobre 1981

 

 

 

Si può decisamente dire che la mia vita non si è rivelata come l’avevo sempre immaginata. Da bambina sapevo bene cosa sarei voluta essere: sarei diventata un insegnante, avrei sposato un uomo con un temperamento simile al mio, avremmo avuto una bellissima bambina e avrei passato in tranquillità e spensieratezza tutta la mia vita.

Guardandomi alle spalle non posso che ridere per il modo in cui il destino a sconvolto i miei piani.

Tanto per cominciare, il mio sogno di diventare un’insegnate è svanito quando ho scoperto di essere una strega. L’uomo che avrei sposato era sempre al centro dell’attenzione a scuola, esattamente il mio opposto; e nostro figlio sarebbe stato un maschietto.

La cosa bella di tutto questo è che niente avrebbe mai potuto rendermi più felice di così.

 

Nonostante la mia felicità, la mia vita ha avuto la sua parte di difficoltà. Io e mio marito siamo stati il bersaglio di tre attacchi contro le nostre vite da parte del mago oscuro più temuto di tutti i tempi, Lord Voldemort.

Ora siamo costretti a nasconderci perché questo mago ha sognato che mio figlio, il mio bambino, l’avrebbe sconfitto portandolo alla morte.

Così il nostro mentore e amico Albus Silente, ci ha aiutati a nasconderci e l’unica persona a sapere dove siamo ora è un vecchio amico di James, Peter.

Eccomi qui, adesso, seduta a casa con mio marito e mio figlio la notte di Halloween. Posso sentire le risate dei bambini fuori mentre chiedono “dolcetto o scherzetto”.

Nel frattempo il mio piccolo Harry è addormentato sul pavimento. Era esausto dopo aver giocato per ore con la scopa giocattolo che il suo padrino gli avevo regalato.

Io sto rannicchiata vicino a James, sul divano, tenendo fra le mani una tazza di té, guardando Harry dormire sereno.

Da fuori dovevamo apparire come una famiglia normalissima. Chi avrebbe mai immaginato che ci stavamo nascondendo per la nostra vita?

«Sono così stanca di tutto questo James» dissi infine «Vorrei che fosse tutto…normale

«E per normale intendi un mago e una strega che cresceranno un figlio che presto manderanno in una scuola per essere addestrato nelle arti magiche?» chiese James, scherzosamente.

«Sai quello che intendo» sospirai.

«Sto solo scherzando Lils» rispose lui gentilmente, ma con un’espressione triste «Stavo solo cercando di alleggerire l’atmosfera»

«Mi dispiace» mi scusai «Non…non devo prendermela con te. E’ solo perché stiamo sempre insieme»

«Vedi» fece lui, recuperando il sorriso e mostrandomi l’anulare «Grazie a questo preziosissimo anello ho il permesso di starti intorno tutto il tempo che voglio»

«Beh, certo finché posso vederti quando preferisco cosa mi importa di un assassino spietato che ci da la caccia?» scherzai, seppur sentendo una fitta al cuore.

«Sapevo che avresti condiviso il mio punto di vista» sussurrò, sporgendosi per un bacio.

«Uhm James» dissi, fermandolo quando le sue labbra erano a un centimetro dalle mie «Forse non dovremmo farlo davanti al bambino. Si è appena svegliato»

«Bene» fece lui alzando gli occhi al cielo

«Vieni su Harry» stesi le braccia verso il bambino «Vieni dalla mamma»

Harry, ancora assonnato e con espressione disorientata gattonò verso di me.

«Com’è stato il tuo pisolino?» gli chiesi «Sei pronto ora a stare sveglio tutta la notte?»

«Probabilmente» disse James «Vieni qui Harry, fatti strapazzare»

Lo prese e iniziando a fargli fare dei piccoli salti in aria, mentre Harry lanciava dei gridi di gioia.

«Stai attento» lo avvertii, con un tono fra il rimprovero e il diverito.

 

Poi improvvisamente, con Harry ancora in aria, vidi il volto di James passare dal riso al terrore in una frazione di secondo.

«James-» inizia, ma mi zittì.

«Lily, prendi Harry e scappa! E’ lui! Vai! Corri! Io lo tengo a bada!»

Senza fermarmi a riflettere presi Harry dalle sue braccia e barcollai verso le scappe. Mi fermai di scatto e mi girai verso di lui. «James io-»

«Anche io ti amo» mi disse, e i nostri occhi si incrociarono per una frazione di secondo. Tantissimi sentimenti inespressi passarono attraverso quello sguardo, come se avessimo saputo che quello sarebbe stata l’ultima volta che ci saremmo guardati negli occhi. «Ora vai!»

 

Corsi su per le scale e chiusi la porta della camera da letto. Non mi preoccupai di bloccarla, non sarebbe servito. Mentre tenevo Harry in braccio mi accorsi che avevo lasciato al piano di sotto la mia bacchetta.
Qualcuno ci aveva traditi e io ero indifesa.

Trattenni il respiro e ascoltai i rumori del piano di sotto.

Udii rumori indistinti di una lotta, poi il silenzio, spezzato da una crudele risata. E senza preavviso, le terribili parole «Avada Kedavra!»

 

«Nooo!» urlai. Misi Harry nella culla e mi parai davanti a lui, facendogli da scudo.

 

James.

James era morto. Lord Voldemort era vicino, era pronto, ma non gli avrei fatto toccare mio figlio.

Sentii i suoi passi per le scale.

Eccolo.
  

«Dammi il bambino» sibilò

«Mai!» urlai, con le lacrime che segnavano il viso.

Per un brevissimo istante ci fu silenzio. Poi vidi un bagliore nei suoi occhi.

«Non Harry, no! Per favore Harry no!»

«Levati sciocca, fatti da parte…»

«Harry no, per favore, prendi me, non ucciderlo no! Per favore…Harry no, abbi pietà, abbi pietà…»

Ma sapevo che non ci sarebbe stata alcuna pietà; Lord Voldemort fissava mio figlio con la brama di ucciderlo negli occhi.

 

Si dice che nel momento prima di morire, si abbia un flash di tutta la propria vita che scorre davanti agli occhi. Non ho visto tutta la mia vita, ma solo alcune scene.

Ho visto James, che mi aspettava in fondo alla navata. Ho sentito ridere Harry. Mi sono ricordata di James e Sirius che facevano a lotta coi cuscini.

Ho sentito la morbidezza della guancia rosea di Harry e l’odore di James.

Mi sono ricordata la prima volta che ho tenuto Harry fra le braccia e la prima volta che James ha poggiato le sue labbra sulle mie.

Poi tutto svanì.

Tornai a fissare due occhi rossi, spietati. Lord Voldemort mi puntò contro la bacchetta. Sapevo già cosa sarebbe successo.

 

«Avada Kedavra!»


Nell’istante impiegato dal getto di luce verde a colpire il mio corpo, capii qualcosa. Capii che quello che avevo ricordato al momento della mia morte non era la mia lista della spesa, il mio lavoro o il mio conto in banca, non erano cose importanti. Ciò che era importante e che avevo visto, erano le persone che amavo nei momenti in cui le avevo amate.

Sentii un suono impetuoso, vidi un accecante luce verde. Guardai indietro un’ ultima volta, verso ciò che stavo per lasciare per sempre.

Vidi Lord Voldemort puntare la bacchetta contro mio figlio, ma sapevo che sarebbe stato al sicuro. Gli avevo dato tutto quello che avevo; gli avevo dato la mia vita.

Ma ancora più importante, gli avevo dato il mio amore.

 


Sentii un suono impetuoso, vidi un accecante luce verde. Guardai indietro un’ ultima volta, verso ciò che stavo per lasciare per sempre.

Vidi Lord Voldemort puntare la bacchetta contro mio figlio, ma sapevo che sarebbe stato al sicuro. Gli avevo dato tutto quello che avevo; gli avevo dato la mia vita.

Ma ancora più importante, gli avevo dato il mio amore.

 

  
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