Crossover
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Autore: Orfeo della Lira 2    19/01/2011    2 recensioni
Un colpo di stato. Un principe in fuga. Un'Organizzazione misteriosa. Una guerra all'orizzonte. L'oscurità più buia. Nel buio, la speranza. Saprà Eldolas rispondere alla minaccia dell'oscurità?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Anime/Manga, Film, Libri, Videogiochi
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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Bentornati, cari lettori! La prima parte è finita, con Marth che ottiene la sua vendetta e Link e Zelda che sconfiggono definitivamente Ganondorf! Certo, l’Organizzazione XIII ha ottenuto un pezzo di Triforza, e comunque ne è riuscita come vera vincitrice della guerra, ma tant’è! Ed ora, diamo il via alla seconda parte, ma prima la risposta alle recensioni!

@Nyxenhaal89: Ed ecco il nuovo capitolo, fresco di stampa!
@Cipotta91: Cipollina, mi fai paura da sadica o.O Grazie ancora per la recensione.
@Anonimo9987465: Niente Fanta gratis, lo sai che io sono per la Coca-Cola u.U
Ringrazio tutti per gli auguri di buon anno, e non mi resta altro da fare se non augurarvi una buona lettura.

Capitolo 11: Awakening

Il ragazzo stava cadendo nell’acqua sempre di più. Aveva gli occhi chiusi, e procedeva la sua discesa lentamente, quasi la gravità non avesse un  grande effetto su di lui. Cadeva in posizione orizzontale.
D’un tratto, lentamente aprì gli occhi: un blu così intenso, che quasi rischiarava l’oscurità che avvolgeva il ragazzo.

Ho avuto questi strani pensieri ultimamente

r e a l i
                                                    strani
o  n o ?

Sono reali… o no?

Continuò a sprofondare nell’oscurità dell’acqua per diverso tempo, incapace di muoversi. La sua attenzione fu catturata da un luminoso puntino, quasi un sole nell’oscura vastità dello spazio, che man mano che lui sprofondava, questo si ingrandiva. In poco tempo, si rivelò essere una piattaforma circolare, completamente bianca, molto grande. Quando fu abbastanza vicina ad essa, si mise automaticamente in verticale, atterrando dolcemente sui propri piedi. Smarrito, si guardò intorno, prima che una immensa luce lo investì, talmente accecante che il ragazzo dovette chiudere gli occhi.

{Destati – Kingdom Hearts}

Quando li riaprì, si ritrovò al centro della piattaforma. Adesso, mostrava le immagini di tre cavalieri, tutti e tre portavano un’armatura. Ciò che incuriosì il ragazzo fu l’arma che tutti avevano in mano: sembrava una fusione tra una spada ed una chiave.
“Key… Blade?” disse automaticamente.
Sì. Keyblade.
Il ragazzo sobbalzò: non c’era nessuno, per quanto sforzasse la vista non vedeva niente. Non c’era nulla nei dintorni della piattaforma. Solo l’oscurità.
Realizzò che la voce gli parlava direttamente nella testa.
Guardò in basso. Non vedeva il fondo.
L’arma più potente di tutte.
Il giovane si mosse automaticamente in avanti. Arrivò al bordo. Mise un piede nel vuoto. Sotto di esso, comparve quello che sembrava il gradino di una scala, fatto con un materiale simile a vetro.
Continuò a camminare, seguendo la scalinata, finché non arrivò ad una seconda piattaforma. Questa mostrava un uomo sulla quarantina, con capelli legati in una coda da un elastico rosso, baffi e pizzetto. Sulla guancia aveva una cicatrice, ed indossava degli abiti tradizionali color crema. Anche lui aveva in mano un Keyblade. Al centro della piattaforma, c’era un’area in cui era presente della luce.
Entra nel cerchio.
Il ragazzo ubbidì, e strali di luce iniziarono a ruotargli intorno vorticosamente.
Sora. disse la voce Sei stato scelto come detentore del Keyblade. Il mondo ha bisogno di te.
Gli strali si concentrarono intorno al braccio, creando una forma cilindrica; dopodiché, in un ultimo sprazzo di luce, nelle mani di Sora apparve un Keyblade: aveva la guardia quadrata, di colore dorato, e i denti erano costruiti in modo che lo spazio vuoto formasse una corona.
“Catena Regale…” mormorò.
Davanti a lui apparve un’altra scala. Salì, per arrivare ad una terza piattaforma. Vi erano raffigurate due persone: la prima era un vecchio calvo, di carnagione scura, con un folto pizzetto grigio. Indossava un lungo cappotto nero, sotto il quale portava una camiciola bianca, lunga fino al ginocchio, sopra la quale portava due cinte. Indossava un paio di pantaloni neri, infilati negli stivali. Il secondo, sebbene il suo volto fosse coperto da un caschetto, era indubbiamente più giovane. Indossava quella che sembrava una tuta, che riproduceva la muscolatura del corpo umano, di colore nero, tranne ai polsi e agli addominali, dove diventava rossa. Tenuto da una cinta color sangue, in vita indossava un gonnellino, che terminava con delle punte, sempre di colore nero, ed aveva degli alti stivali rosso scuro. Anche loro avevano in mano il Keyblade.
Il Keyblade può portare pace e guerra, a seconda del cuore del suo detentore.
L’ombra di Sora incominciò ad allungarsi alle spalle del giovane.
Non lasciare che il tuo cuore sia divorato dall’oscurità.
Sora si voltò, sentendo un rumore gutturale. Un enorme essere, di colore nero, si stagliava imponente e minaccioso su di lui.

{Destiny’s Force – Kingdom Hearts}
Sora indietreggiò di qualche passo, in preda alla paura: tutto di quell’essere gli provocava sgomento e terrore: i luminosi occhi gialli, i tentacoli che gli coprivano la testa, l’enorme buco a forma di cuore che aveva in petto.
Non lasciarti sopraffare dalla paura.
La faceva facile la voce, lei non stava fronteggiando un essere del genere!
Il mostro portò il pugno all’indietro, dirigendolo poi contro Sora. Istintivamente, il ragazzo parò il colpo con il Keyblade. L’urto fu tuttavia tale da farlo scivolare all’indietro fino all’orlo. Schivò il successivo colpo della creatura con una capriola, colpendola al polso, per poi dargli un colpo alla gamba. L’essere avvolse il proprio pugno nell’oscurità, e lo sbatté a terra con violenza. L’onda d’urto fece barcollare Sora, che venne attaccato da piccoli esseri neri e dagli occhi gialli. Con un paio di rapidi colpi, ne distrusse uno, mentre trapassò il secondo e, con un colpo in salto, fece scomparire anche il terzo. Evitò il colpo dell’essere mostruoso, e approfittò del braccio del mostro come piattaforma, assestandogli un poderoso colpo di Keyblade in mezzo agli occhi. Il mostro ruggì dal dolore, scaraventando a terra Sora con un pugno. Nell’urto il Keyblade gli cadde di mano, ad una distanza di qualche passo, ma quando si alzò barcollante, un altro colpo dell’essere lo mandò di nuovo a tappeto, facendolo sbattere contro l’arma, che cadde dalla piattaforma. Disarmato, Sora schivò come meglio poteva i colpi del mostro. Ad un certo punto, questo creò nella sua mano una sfera nera con sfumature rossastre. Appena la toccò, sopra di loro si formò una cupola, formata da tante sfere come quella che aveva in mano poco prima la creatura. In un attimo, iniziarono a muoversi verso Sora. Il ragazzo camminò all’indietro spaventato, vedendo le sfere avvicinarsi. D’istinto si portò le mani davanti, a mo’ di scudo, ed in un fascio di luce il Keyblade riapparve. Meccanicamente, il Sora deviò tutti i colpi con la sua arma, mentre l’ultimo lo reindirizzò contro il nemico, tramortendolo.
Sfruttando l’occasione, il ragazzo saltò in direzione dell’ Heartless, e lo colpì con un colpo rotante. Riatterrò dietro di lui, mentre questi iniziava a scomparire. Il sorriso sul volto del ragazzo mutò in terrore, quando vide l’imponente Heartless iniziare a cadere su di lui. Provò a muovere un passo, ma il corpo non gli rispondeva. Urlò con tutto il fiato che aveva in gola, mentre l’oscurità lo avvolgeva. In poco tempo, non vide che l’oscurità.
Si svegliò di soprassalto, con il cuore che batteva freneticamente, quasi volesse uscire dal torace.
Si guardò le mani, poi volse lo sguardo fuori dalla finestra. Il sole era appena sorto, tinteggiando il cielo di un rosa tenue, mentre gli uccellini cinguettavano.
Un sogno? Sembrava così reale, e al tempo stesso così strano.

r e a l e
                                                    strano
o  n o ?

Scese dal letto e si diresse in bagno. Dopo essersi lavato, aprì l’armadio e si vestì: indossò dei pantaloni neri larghi, una maglia blu e rossa sopra la quale si mise un gilet nero più corto, con il colletto e le rifiniture bianche lasciandolo aperto. Si infilò le scarpe ed i guanti e al collo si mise un ciondolo a forma di corona.
Prese sotto braccio lo skateboard, chiuse a chiave la porta di casa e si diresse verso il primo distretto: le vacanze estive erano appena iniziate, e voleva godersele con gli amici.

{Traverse Town – Kingdom Hearts}
Sfrecciò a tutta velocità tra le vie della città, ricevendo occhiatacce e sgridate da parte dei più anziani, ma a lui non importava. Era in ritardo mostruoso, ed era certo che Riku e Roxas lo stessero aspettando da almeno mezz’ora.
“Dovrò decidermi a far riparare quella sveglia, prima o poi.”
Traverse Town era una cittadina abbastanza piccola: era formata da tre distretti, a cui si accedeva mediante dei portoni, rimasti da quando nella città era presente il coprifuoco. Alcune case avevano un aspetto che ai più sarebbe sembrato bizzarro, ma agli abitanti piacevano così. Arrivò infine alla locanda del primo distretto. Riku gli lanciò un’occhiataccia, mentre beveva un caffè. Roxas invece era impegnato nella lettura di un quotidiano.
“Buongiorno.” Esordì Sora.
“Quando mai ti deciderai a pettinarli quei capelli?” chiese Roxas, alzando lo sguardo dal quotidiano. Sora alzò gli occhi ad osservarsi i capelli castani, che gli formavano delle punte.
“Non sarei più io altrimenti.” Rispose lui sorridendo “E poi senti chi parla, mister capelli all’insù!” disse, indicando i capelli biondi del ragazzo, sparati per aria.
“Sora, sai che sei in ritardo, vero?”
“Ehi, mi si è rotta la sveglia,  non è colpa mia!”
“Due mesi fa ti si è rotta, non mi dire che non hai mai trovato il tempo per aggiustarla!”
“Dai Riku, rilassati!” Si intromise Roxas.
“Sta di fatto che abbiamo perso il treno, ed ora dovremo aspettare il prossimo, che passa fra un’ora.”
“Scusami.” Disse Sora.
Riku sospirò, passandosi una mano tra i capelli albini.
“No, scusami tu.”
“Nessun problema.”
Il ragazzo si sedette.
“Che dice il giornale?”
“A parte il fatto che la guerra in Crimea è finita da due settimane, sempre le solite notizie: scippi, rapine, rialzi delle tasse, cose del genere.”
Sora osservò i suoi due migliori amici: Riku lo conosceva fin dall’infanzia, mentre Roxas si era trasferito a Traverse Town da appena un anno. Riku quel giorno indossava dei jeans blu scuro, tenuti fermi da una cinta, una maglia nera con la zip su cui indossava un gilet senza maniche giallo ed un paio di scarpe da tennis. Roxas invece indossava delle scarpe alte con i lacci rossi, dei pantaloni che da metà coscia fino all’altezza del collo del piede diventavano di color bianco sporco, una maglia nera con la zip sopra la quale indossava un gilet bianco con il colletto rosso. Inoltre, al braccio sinistro portava un polsino con motivo a quadrati bianchi e neri.
“Stanotte ho fatto un sogno stranissimo.” Disse Sora “Stavo come sprofondando nell’oceano, quando tocco terra… beh, diciamo che atterro su una specie di piattaforma di vetro, ed una voce mi guidava man mano, fino a che ho preso una strana arma, sembrava una fusione tra una spada e una chiave. Infine, compare un mostro gigantesco e dopo averlo sconfitto, mi sveglio.”
“Curioso.” Rispose Roxas, chiudendo il giornale “Anch’io ho fatto un sogno del genere.”
“Anche tu?” Chiese Riku.
“Beh, io però sono più figo di voi.” Disse Roxas.
“E perché?” Chiese Sora.
“Io ne avevo due, di quei… com’è che si chiamavano… Keyblade?”
Sora e Riku spalancarono la bocca dallo stupore.
“Mh? Che ho detto?”
“Come hai detto che si chiamavano?”
“Keyblade. O almeno, così ricordo.”
“È strano, anche nel mio sogno si chiamava così quell’arma.”
“Non è che nel videogioco a cui abbiamo giocato gli eri c’era un’arma del genere?”
“No.”
“È strano.”

r e a l e
                                                    strano
o  n o ?

Un urlo squarciò la tranquilla atmosfera della città.
“Viene dal secondo distretto!” urlò Riku.
“Andiamo a controllare che succede!” disse Sora.

Arrivarono in poco meno di cinque minuti al secondo distretto. Una calma quasi innaturale regnava in quel luogo, una calma quasi tetra. Il vento che si alzò in quel momento contribuì ad accrescere l’innaturale atmosfera che si era creata.
“Dove sono finiti tutti?” Chiese Riku.
“C’è qualcosa che non mi piace… troppo silenzio.”
Il cigolio di una porta li fece sobbalzare dallo spavento.
“È solo una fottuta porta.” Disse Riku, sospirando.
Poi, veloci come ombre, dal terreno spuntarono una sessantina di esseri neri, dagli occhi gialli.
“Sono identici a quelli del mio sogno!” Disse Roxas, in preda allo stupore.
Gli esseri li squadrarono un attimo, per poi corrergli contro.

{Destiny’s Force – Kingdom Hearts}
In un fascio di luce, nelle mani di Roxas si materializzarono due Keyblade: uno completamente nero, l’altro bianco colorato di azzurro e giallo ai denti; il Keyblade di Riku invece aveva un aspetto quasi demoniaco: la lama era rossa e nera, simile all’ala di un pipistrello; quasi alla punta appariva un’ala d’angelo. La guardia era formata da un’ala demoniaca e una angelica, e al punto di congiunzione tra la guardia e l’elsa era posto un occhio azzurro brillante con una pupilla felina.
Roxas istintivamente attaccò con un affondo il primo dei nemici, seguito da un fendente e da un tondo, che aprì un piccolo varco nel muro di nemici. Riku invece con un solo colpo ne faceva fuori tre per volta. Sora colpì in salto un Heartless che stava per colpire Riku, poi attaccò un gruppo di Heartless con un attacco rotante e concluse con un affondo. In poco tempo i nemici vennero distrutti.
Piombò un attimo di silenzio.
“Quindi, non era un sogno?” Chiese Sora.
“No. Era reale.” Disse Riku.
“Ma è strano, comunque.” Disse Roxas.

r e a l e
                                                    strano
o  n o ?

“Beh, ce l’abbiamo fatta, no?”
Il rumore di una casa che veniva abbattuta li fece voltare: il mostro gigante del sogno li stava squadrando, pronto a colpirli.
“Manca da far fuori il boss.” Commentò Riku, mettendosi in guardia, imitato dagli altri due.

                                                                                r e a l e
                                                   

Note dell’Autore:

Beh, non mi pare ci sia molto da spiegare, a parte dire che il primo pezzo è una scopiazzatura dall’opening di Kingdom Hearts 1. Inoltre, fatemi sapere che cosa ne pensate di quei reale, strano, o no? Che sono apparsi nel capitolo.


  
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