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Autore: Lizzyluna    20/01/2011    6 recensioni
Durante le lezioni di Lumacorno un attimo di distrazione può essere fatale...e ad avere la peggio stavolta è il povero James: come se la caverà nei panni di una bimba?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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2-Tanto per cambiare…

I Malandrini rimasero impietriti in mezzo al corridoio, mentre un gruppetto di Tassorosso li oltrepassava ridacchiando senza accorgersi di nulla; Remus continuò a fissare la bimba, facendo metodicamente a pezzi i propri appunti di Trasfigurazione.
“James?” chiese cautamente, rompendo un lungo silenzio. “James, sei proprio tu?”
La piccina alzò il visetto rosso e stravolto verso il ragazzo. “Remus!” esclamò spaventata “Remus, aiuto, mi sono ristretto!”. Tendendo le manine in una commovente richiesta d’aiuto, mosse un passo incerto e traballante in direzione dell’amico ma inciampò nei vestiti divenuti troppo grandi e cadde in avanti, battendo la fronte sul duro pavimento di pietra. Sul viso di Sirius saettò un’espressione divertita, che scomparve immediatamente.
Il giovane Lupin si chinò premurosamente per aiutare James a rialzarsi, esaminando la fronte ferita ed il nasino rosso. “Chiunque sia stato, passerà un grosso guaio!” esclamò in tono serio. “È proibito fare magie nei corridoi!”
“Veramente…” disse una vocina timida alla sua sinistra. Apparteneva a quello che, a giudicare dalle dimensioni, doveva essere un Tassorosso del primo anno.
“Hai visto qualcosa?” chiese gentilmente Remus.
Il ragazzino scosse la testa. “Ero proprio dietro di lui, e non ho visto nient’altro. Niente incantesimi, voglio dire. All’improvviso puff, si è rimpicciolito” e detto questo trotterellò via, felice di essere stato d’aiuto a un Prefetto.
Remus si grattò il naso, perplesso. “Ma allora cosa è stato? A meno che…no, non è possibile, l’effetto della pozione è immediato!”
Sirius, già agitato in precedenza, a quelle parole cominciò a sudare freddo. Remus non avrebbe impiegato molto ad individuare il colpevole…e il massacro avrebbe avuto inizio. “Ma non l’ho fatto apposta!” mormorò disperato.
A quelle parole Remus si voltò, sospettoso. “Apposta? Cosa intendi, Sirius?”
La sua espressione era così simile a quella della McGranitt che Sirius si pentì di aver aperto bocca. “Cioè…io…ecco…veramente…Remus mi dispiace ho sbagliato vasetto non è colpa mia è stato un incidente ti prego non uccidermi!” esclamò, buttandosi in ginocchio e stritolando James in un abbraccio drammatico.
Le labbra di Remus si arricciarono nel suo celebre sorriso azzannante. “Ucciderti? Certo che no, Sirius caro...ci costerebbe almeno diecimila punti. E poi non voglio togliere a James la soddisfazione di farlo di persona, non è vero Ramoso?”
“Ci puoi giurare!” ringhiò James lottando per liberarsi. “Appena ti metto le mani addosso…”
“Ehm, scusate…” intervenne Peter. “Non possiamo discuterne più tardi? La McGranitt si starà chiedendo che fine abbiamo fatto…”
Solo in quel momento Remus si rese conto della gravità della situazione: erano in mezzo al corridoio, senza James, con una bimba sbucata dal nulla e un mucchio di vestiti per terra. E, cosa ancora più grave, erano in ritardo per la lezione.
Il ragazzo rifletté rapidamente in cerca di una soluzione e ne trovò una, l’unica sensata. “Giusta osservazione, Peter. Vai a chiamare la McGranitt, dille che abbiamo un problema”

Cinque minuti più tardi, un’irritata professoressa McGranitt marciò verso il proprio ufficio seguita a ruota da Peter; gli altri tre Malandrini si trovavano già lì, seduti sulle “sedie da punizione” allineate di fronte alla cattedra. Naturalmente avevano trovato la porta aperta, dato che la direttrice di Grifondoro non chiudeva mai a chiave; del resto, a nessun allievo sano di mente sarebbe mai venuta l’idea suicida di combinare danni in quella stanza.
James sedeva tra Sirius e Remus, dondolando i piedini scalzi e ormai congelati dal freddo di novembre. I suoi amici l’avevano impacchettato nella sua stessa camicia, stringendogli la sciarpa intorno alla vita come una cintura, e l’avevano avvolto nella veste da lavoro per tenerlo caldo, ma i calzini troppo larghi erano scivolati giù durante il tragitto e gli altri vestiti, biancheria compresa, erano di parecchie taglie più larghi rispetto al suo nuovo corpo. Sirius aveva proposto di lasciarli per terra e spargere la voce che James era stato polverizzato da un Mangiamorte di passaggio, giusto per vedere se Lily si sarebbe commossa, ma Remus aveva bocciato l’idea e imposto all’amico di raccoglierli prima che Gazza li trovasse.
Quando la McGranitt spalancò la porta del suo sancta sanctorum, la prima cosa che vide fu appunto la pila di abiti sul pavimento, coronata da una cravatta di Grifondoro e da un fazzoletto sporco.
“Chiudi la porta e siediti!” ordinò a Peter, che obbedì prontamente. Scrutò i quattro con viso severo, soffermandosi sulla bambina, poi raggiunse la scrivania e si sedette, sforzandosi di mantenere la calma. “Black e Potter!” cominciò. “Ogni mattina, ogni singolo giorno che passo in questa scuola mi sveglio con il terrore di quello che potreste combinare!”
“Ma è stato un incidente!” protestò Sirius.
“Il fatto è, Black, che voi quattro”, e Remus arricciò il naso a quelle parole, “siete portatori sani di disastri anche quando non intendete farlo!” continuò la donna. “Minus mi ha spiegato cosa è successo…in modo alquanto confuso, devo dire…e posso solo sperare che il professor Lumacorno sappia come rimediare a questo pasticcio”
Il suddetto professore comparve pochi istanti dopo, sudato e ansimante e con una notevole quantità di muschio nei capelli. “Eccomi, cara Minerva, ho ricevuto il biglietto…gran brutto affare, davvero…ma forse si può rimediare…e dimmi, il soggetto…?”
“Il signor Potter si trova qui, Horace” confermò la McGranitt indicando la bambina. “Pare che la Pozione Ringiovanente sia stata alterata”
Il professore si avvicinò a James, esaminandolo con attenzione. “Stupefacente, davvero stupefacente! Nessuna delle altre pozioni è stata così efficace! Signor Lupin…e anche tu, signor Potter…senza questo piccolo intoppo sarebbe stata una E garantita!”
La McGranitt tossicchiò lievemente, mentre Remus tentava, senza riuscirci, di sembrare modesto.
“Chiedo perdono, Minerva, mi sono lasciato trascinare!” si scusò Lumacorno. “Dunque, se ho capito bene è stato introdotto un ingrediente estraneo…”
“Zolfo” confermò Sirius.
“Zolfo, dici? Capisco, questo spiega il colore arancio vivo…abbastanza simile all’originale da trarre in inganno. Sarà un ottimo spunto per il mio prossimo saggio”
“Cosa mi succederà, professore?” pigolò James. “Continuerò a…a rimpicciolire?”
Lumacorno ridacchiò. “Rimpicciolire? Lo escludo, Potter. La tua condizione dovrebbe rimanere, diciamo così, stabile finché non troverò il modo per riportarti indietro”
“E lo troverà, vero? Non dovrò restare così a vita?” supplicò il ragazzo.
Il professore rise di nuovo. “Ma certo che lo troverò, è il mio mestiere! Mi servirà il tuo sangue …non fare il bambino, solo una goccia…e con un po’di pazienza dovrei riuscire a produrre un antidoto entro un mese, due al massimo”
“Un MESE?” strillò James. “Non resisterò un mese con questo stupido corpo!”
“Un mese?” fece eco Remus. “L’effetto della pozione dovrebbe svanire in un’ora!”
“Quella normale, Lupin” specificò il professore “ma non c’è modo di sapere come si comporta una pozione alterata. Di solito l’aggiunta di un ingrediente sbagliato tende a potenziarne gli effetti, mi ricordo una Pozione Calmante che…”
Un’occhiataccia della McGranitt lo costrinse ad interrompere l’aneddoto.
“In ogni caso, credo che il signor Potter se la caverà. La sua mente non ha subito danni, ma forse potrebbe avere difficoltà a controllare la magia, capita spesso ai bambini piccoli. Se mi fate avere quel campione di sangue posso cominciare con l’antidoto oggi pomeriggio…no grazie, Minerva, mi fermerei volentieri per il tè ma adesso devo proprio andare, ho lasciato gli allievi del primo anno soli nel sotterraneo e temo che non abbiano afferrato…”
Come per confermare quelle parole, una potente esplosione scosse il castello dalle fondamenta, facendo tintinnare i vetri e mandando in frantumi il calamaio della McGranitt.
“Troppo tardi!” sospirò Lumacorno, e corse fuori.

I Malandrini rimasero soli con la McGranitt, che continuava a scrutarli come se si aspettasse che quella faccenda della pozione fosse uno dei loro soliti scherzi.
“Bene!” esclamò quando il professore fu uscito. “Sembra che questa situazione si trascinerà per qualche giorno. Black, Lupin, Minus…posso fidarmi di voi?”
“Che intende con fidarmi, professoressa?” chiese Peter.
“Intendo, Minus, se siete in grado di occuparvi di Potter” spiegò seccamente la professoressa. “Aiutarlo a vestirsi, prendergli i libri dagli scaffali, impedirgli di finire nei guai perché non riesce a controllare la magia…quello che fareste per un bambino piccolo. So che la mente di Potter conserva la sua…maturità”, e qui fece uno sbuffo di disapprovazione, “ma il corpo di un bambino di tre anni non è quello di un ragazzo di sedici, e dovrete tenerlo presente”
“Ci ha presi per imbranati, professoressa?” protestò Sirius. “Certo che possiamo farlo! Voglio dire, James era un bambino scemo anche prima, l’unica differenza è che adesso è più basso!”
“Cretino!” ringhiò James indispettito.
“Non cominciate!” li interruppe la McGranitt. “Dunque, Potter…tanto per cominciare avrai bisogno di vestiti nuovi”
Lo sguardo della professoressa si appuntò di nuovo sul mucchio per terra, e James arrossì imbarazzato. Vedere le sue mutande esposte agli occhi del mondo lo metteva a disagio.
“Possiamo andare noi a prenderli a Hogsmeade” propose Sirius speranzoso.
“Scordatelo, Black. Mandy, nel mio ufficio, per favore!”
Un’elfa domestica avvolta in uno straccio rosa si Materializzò nella stanza. “La signora ha chiamato?” chiese con un profondo inchino.
“Ho un compito per te, Mandy: vai a Hogsmeade e procurati dei vestiti adatti a una bambina piccola” ordinò la McGranitt indicando James. “Abiti pesanti, scarpe, un pigiama e…tutto quello che può servire. Dirai alla sarta di mandarmi il conto”
Mandy intanto contemplava il giovane Potter, sbalordita. “Signorina è studentessa?” chiese incuriosita.
“Sì, Mandy, è una studentessa!” sospirò la McGranitt.
“Ooh!” esclamò l’elfa spalancando gli occhi. “Signorina molto intelligente se a Hogwarts così giovane!”
Quando Mandy si fu Smaterializzata, portando con sé i vestiti di James, la McGranitt si rivolse ai quattro Grifondoro. “Uno di voi porterà Potter in infermeria per il prelievo e poi verrà immediatamente in classe; Potter, Madama Chips vorrà darti un’occhiata, quindi per oggi sei esonerato dalla mia lezione. Tuttavia mi aspetto di vederti nell’aula di Vitious alle due in punto…non protestare, Potter: forse non potrai usare la bacchetta, ma niente ti impedisce di ascoltare la spiegazione. E mi aspetto anche” proseguì, fissando Sirius con i suoi occhi penetranti, “che nessuno di voi usi la condizione di Potter come scusa per andarsene a spasso per i corridoi. Non vi ho tolto punti perché è stato un incidente, ma lo farò se vi scoprirò a saltare le lezioni per giocare ai fratelli maggiori!”
“Pensa sempre a tutto, maledizione!” bisbigliò Sirius.
“È il mio mestiere, Black!” replicò la professoressa. “E adesso andate!”

Com’era prevedibile, l’onore di scortare James in infermeria toccò a Sirius; tuttavia Remus insistette per accompagnarlo, in modo che non facesse altri danni. Il povero Peter, non trovando una scusa plausibile per giustificare la necessità della sua presenza, fu costretto a seguire la McGranitt in classe e si avviò depresso verso l’aula di Trasfigurazione.
I tre Malandrini erano già a metà corridoio quando la professoressa li richiamò. “Un’ultima cosa, Potter!” aggiunse con un sorrisetto. “Il dormitorio femminile è al completo, dunque non hai alcun motivo per entrarci. Puoi dormire nella tua stanza, come hai sempre fatto. In caso contrario, cinquanta punti in meno per Grifondoro”

“Ci ha proprio incastrati, eh?” mormorò Sirius quando la McGranitt fu abbastanza lontana.
“È davvero ingiusta!” commentò James. “L’idea del dormitorio non mi era neppure venuta!”

   
 
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