Ciò che si fa per amore è sempre al di là del bene e del male.

Ho sempre avuto un carattere solitario anche prima di essere trasformata in una creatura della notte e per evitare problemi cercavo sempre di passare inosservata e non creare problemi,come non uccidere umani o fare spuntini non necessari,per tale motivo la congrega dei cacciatori prendeva in rilievo,come missione,sterminare gli altri come me e mi lasciava in pace,o meglio tutti tranne un suo componente che invece mi infastidiva appena possibile.
Non so se queste storie siano vere o no,non mi sono mai soffermata su certi discorsi con i miei simili,anzi non li frequentavo per niente,odiavo i vampiri e quando la mia avversione superava i suoi livelli massimi odiavo anche me stessa,ma tornando al discorso si dice che da quando sono comparsi i primi abitanti della notte con essi sono nati anche coloro che li combattevano;
La congrega dei cacciatori è un piccolo gruppo di umani,sparsi in tutto il mondo,con il compito di sconfiggere il male con qualunque mezzo e costo,pure diventare loro stessi fonte di ingiustizia,si passano l'onere da generazione in generazione,allenati fin dai primi anni di vita e con gli stessi principi scolpiti nelle loro menti.
Erano mesi che Emily non veniva a farmi "visita",sinceramente la cosa non mi mancava,ogni volta che ci vedevamo finiva con lei con qualche costola rotta e varie ferite e con me che sprecavo molte energie e con qualche danno al mio fisico per un paio di giorni. Questi  scontri erano frequenti e sempre più violenti prima o poi sarebbero finiti per sempre,con la mia morte:già nonostante avessi avuto spesso l'occasione di ucciderla e avrei avuto buoni motivi per farlo,primo di tutti sopravvivere,non riuscivo a metter fine alla sua vita,forse perchè mi ricordava un po' me.
La famiglia di Emily era nella congrega da sette generazioni,i suoi genitori furono sterminati dai vampiri qundo lei era bambina,da allora aveva giurato vendetta,avrebbe ucciso tutti i vampiri nessuno escluso,erano il male e sebbene io non uccidessi esseri umani comparivo ugualmente sulla sua lista nera.
Questa sera mi stava dando filo da torcere,probabilmente in questa lunga assenza si doveva essere allenata parecchio,armata fino al collo mi aveva costretto alla fuga,se fosse continuata così le opzioni sarebbero state due:combattere seriamente sperando di averla vinta o perire.
Fu una frazione di secondo,non avevo sentito nemmeno i suoi movimenti provenire di fianco a me,mi aveva scaraventato con un calcio contro una palazzina,facendomi entrare in un appartamento che stranamente come unica sola difesa dalla notte teneva solo chiuse le vetrate di un balcone,senza serrande o persiane.Con i vetri conficcati nella pelle,avevo visto una figura sussultare per l'incidente,alzandosi dal letto per vedere cosa fosse quel putiferio,un ragazzo che non ricordavo dove avessi già visto,si era trovato in mezzo a qualcosa più grande di lui,al centro di un campo di battaglia,tra me in condizione  critica e la mia carnefice pronta a darmi il colpo di grazia.La situazione era stata come una doccia fredda improvvisa per il ragazzo,che sembrava essere completamente sveglio come se fino a pochi secondi non fosse invece completamente addormentato.
"Si può sapere cosa sta succedendo?Siamo al terzo piano e mi ritrovo davanti ad una ragazza ferita e pricipitata nel mio appartamento e un'altra armata come rambo?!!",aveva detto furioso,rivolgendosi a Emily,e avvicinandosi a me per vedere le mie condizioni.
"Ti conviene farti gli affari tuoi e allontanarti da lei,leveremo subito il disturbo" rispose la cacciatrice sfoderando una spada da dietro la schiena.
"Tu sei pazza,questa è casa mia e se credi che ti lascerò ancora ferire questa ragazza dovrai prima fare i conti con me,preferibilmente ad armi pari-guardando la spada-oppure puoi andar via prima che io mi decida a chiamare la polizia".
"Ti stai preoccupando per un mostro,non sai che errore stai facendo,stai proteggendo il male,le tue azioni sono nel sbagliato",continuava emily conspada in mano,facendo passare lo sguardo da me,che immobile e senza forze osservavo la scena basita,al ragazzo che con espressione fiera si batteva per difendere inconsapevolmente un vampiro.
"Bene,male,chi sei tu per decidere cosa sia giusto o sbagliato?Sto difendendo chi ha bisogno del mio aiuto,le vostre questioni non mi interessano e ora per favore,spero che tu mi dia ragione sennò sulla tua coscenza avrai due persone e non una",le gambe gli tremavano leggermente,i suoi nervi erano quasi a pezzi e sperava proprio che la giovane guerriera gli concedesse la grazia.
"Spero che non ti uccida e abbia un po' di riconoscenza,e tu-guardando verso la vampira-ti tengo d'occhio",detto questo scomparve nella notte.
Quel tizio mi aveva salvato e ora si stava prendendo cura di me,nessuno aveva fatto tanto per me,nessuno mi aveva più difeso e curato le mie ferite da tanto tempo...

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