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Autore: DarkElectra    23/12/2005    8 recensioni
…Ciò che sto per dire non è facile da credere, ed ancor meno da capire, ma se vorrete ascoltarmi, se vorrete aver fiducia, allora forse, alla fine, vedrete la bellezza in una storia estremamente triste…
La mia prima storia lunga non tradotta. La mia prima storia romantica. La mia prima prova su me stessa. Non garantisco il risultato, ma ho bisogno in ogni caso dei vostri pareri, negativi o positivi che siano. Non vi dirò niente adesso, saprete solo leggendo.
la storia è dedicata dalla prima all’ultima sillaba AI MIEI LETTORI, perchè se non ci fossero loro non avrebbe senso scrivere.^.^
Genere: Romantico, Commedia, Triste, Malinconico, Drammatico, Song-fic, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Riflettere

Riflettere

Ti sembrerò incoerente

Poco affidabile inconsistente

Ti sembrerò un’emerita idiota

Facili entusiasmi improvvisi avvilimenti

Domandami ancora una volta se piango

Se ogni equilibrio si è rotto nuovamente

(Carmen Consoli – Novembre ’99)

 

Dal Diario di Nymphadora Tonks.

Caro Diario,

che poi diario non sei…. No, mi dispiace per te, ho troncato le tue ambizioni? Non sei un Diario. Mai posseduti diari io. Né segreti né pubblici . E’ un cosa troppo impegnativa per me un diario. Bisogna prestare attenzione a ciò che ti succede ogni giorno, ricordarsi di scrivere puntualmente qualche riga ogni sera…troppe responsabilità. Non è assolutamente una cosa da me. Se fossi una persona come…Remus, ecco, lui sì che avrà un Diario. Pile di diari accatastati in casa. Memorie di se stesso da sfogliare nei momenti di nostalgia, molto romantico, molto fascinosamente antiquato, molto Remus. Non deprimerti, come vedi qualcuno che apprezza la categoria c’è ancora. Però io non sono fra questi, te l’ho spiegato prima. Quindi mi dispiace, ma non puoi essere un diario. Vediamo di ricominciare allora…

 

Caro Foglietto che Ho Trovato sul Tavolino,

come detto prima, non dovrei neanche star scrivendoti, ma sono chiusa qui dentro da una settimana, non posso uscire, non posso avere contatti col mondo esterno a parte tra le cinque e le otto, e la Guaritrice Professionale Ester non mi concede neanche di respirare rumorosamente.

La cosa mi sta tirando scema e quindi ho deciso di mettere per iscritto le cazzate che spara il mio cervello, così almeno quando sarò guarita potrò rileggere il tutto e forse ci riderò sopra (se non ti perdo prima, mio caro foglietto…). Iniziamo col dire che ho un mal di testa atroce e mentre scrivo le ossa mi scricchiolano in maniera preoccupante. Mi sento come se fossi stata sbattuta con uno Schiantesimo giù per una scala; il che probabilmente dipende dal fatto che io SONO stata sbattuta con uno Schiantesimo giù per una scala.

E questo mi costringe a trangugiare pozioni su pozioni che hanno il colore del vomito e anche il sapore del vomito. E’ la Guaritrice Professionale Ester che me le dà, due volte al giorno. Dice che mi faranno passare tutti i dolori. Io dico che mi faranno passare tutti i dolori perché a furia di berle morirò, ma alla Guaritrice Professionale Ester non l’ho detto e non ho neanche mai fatto storie per berle. Ha la stazza di un Greezly quella donna, e ha anche il comportamento di un Greezly. Mi fa paura. C’era un vecchietto accanto a me fino a due sere fa che continuava a lamentarsi del cibo, del servizio, dei medicinali,del colore delle pareti, di tutto, e ieri mattina è semplicemente sparito.

Secondo me se l’è mangiato.

…E poi dicono che quelli pericolosi sono i Lupi Mannari. Si vede che non hanno mai conosciuto a Guaritrice Professionale Ester.

L’uomo è una creatura stupida, caro foglietto, me ne rendo conto sempre di più da quando io e Remus siamo “colleghi”. Mettono una come la Guaritrice Professionale Ester in un ospedale, e un uomo sensibile e intelligente e colto e spigliato e raro come lui deve vivere di stenti. Neanche fosse colpa sua se è stato morso. Neanche si divertisse ogni plenilunio. Che razza di idioti. Se io potessi scegliere a chi affidare la mia guarigione, ma che dico, la mia vita, tra la Guaritrice Professionale Ester e Remus, non avrei alcun dubbio su chi scegliere.

Ma sto divagando! Pare che qualunque discorso io faccia finisca col parlare di Remus. E’ strana questa cosa, e ultimamente mi succede sempre più spesso…Mah.

Adesso però, davvero basta a parlare di lui, foglietto, perché pensargli mi collega inevitabilmente a notizie troppo tristi da lasciar girovagare in testa…vediamo allora, stavamo parlando…della Guaritrice Professionale Ester e…oh, al diavolo. Troppo tardi. Adesso non riuscirò a scrivere più niente che non sia deprimente e patetico. Perciò addio a te, Foglietto che Ho Trovato sul Tavolino, la tua carriera si conclude qui, è stato un vero piacere.

N.T.

 

Ripensandoci, anche parlare di avvenimenti patetici e deprimenti è meglio che fissare il soffitto bianco e aspettare che si facciano le cinque, ora in cui arriva Kingsley e si siede accanto al mio letto, e mi dice che non è successo niente di eclatante e poi piomba in un profondo silenzio e rimane più o meno così fino alle otto. Sì, foglietto, credo di essermi affezionata a te, e sono tornata per mettere per iscritto i miei dolori. Lo dice anche il dottor Fredd. Lui lavora qui, è un tipo dall’aria stitica con occhiali enormi e un beccuccio appuntito da capra. Ha studiato la pizzicologia (una forma di medicina mentale babbana), e sostiene che devo elaborare il lutto, devo parlarne fino a sviscerarlo, e poi mi sentirò molto meglio. Si, si, SI: il lutto. Santo Cielo. “Il lutto per la venuta a mancare del mio beneamato cugino di secondo grado”. Uso le parole di Rufus Scrimgeour (è venuto tre giorni fa a portarmi una bandiera e recitare due frasi di circostanza, fingendo un grande cordoglio da parte del ministero per tutti gli errori di dodici anni passati. Una bella cerimonia, foglietto, sì sì. Per poco non vomitavo.) perché non sono ancora capace di scrivere quelle tre parole. Gli eufemismi sono incredibilmente comodi, lo sai? Non sono bugie, ma ti nascondono la verità. Comodissimi. E se il dottor Fredd sa che continuo a usarli mi spacca il cranio col suo bastone da passeggio, perché sono nemici dell’elaborazione. Ma che importa? Io non lo metto per iscritto che Sirius . non c’è più. Non sono capace. Dare a quella frase il permesso di esistere, di sporcare il foglio…no, la renderebbe troppo reale.

Incredibile. L’ho saputo una settimana fa, e ancora non lo accetto. Eppure non dovrebbe essere così. Voglio dire…lo conoscevo appena, in fin dei conti. E’…Gesù…era mio cugino, sì, dovrei essere triste, ma non dovrei piangere ancora dopo una settimana. E’ solo che…se non fossi così impiastra. IO avrei potuto evitare che succedesse. Stavo combattendo prima di lui con la sua assassina. Se solo non mi fossi lasciata colpire… Il dottor Fredd la chiama sindrome del sopravvissuto, dice che è normale in questi casi ma che devo cercare di superarla. Anche Remus la pensa così.

E’ stato lui a darmi la notizia. L’ho trovato accanto al mio letto quando mi sono svegliata (la Guaritrice Professionale Ester ha detto che nei giorni in cui ero in coma veniva ogni giorno, anche per pochi minuti, a stare con me) e benchè all’inizio non volesse, l’ho costretto a dirmi come fosse finita la battaglia. Quando, dieci minuti dopo, finito il suo racconto, mi sono ritrovata a piangere e singhiozzare come un cucciolo abbandonato ho capito perché non volesse dirmelo. Aveva previsto che mi sarei sentita come se il mondo mi stesse crollando sotto i piedi. Forse non aveva previsto che quando si precipita si cerca subito un appiglio, perché l’ho sentito sussultare lievemente quando mi sono stretta forte a lui. Sì, foglietto, hai capito bene, in circostanze normali non lo avrei mai fatto, non siamo amici così intimi, ma in quel momento mi è sembrata semplicemente la cosa più naturale del mondo, stare lì con la testa affondata tra le pieghe della sua camicia, le sue mani poggiate sulle mie spalle e il suo mento tra i miei capelli. Lui è speciale, foglietto…

Quando ho riacquistato un barlume di lucidità e contegno mi sono allontanata subito. Gli ho detto di vergognarmi moltissimo, perché dovevo essere sembrata una bambinetta e perché gli avevo sporcato la camincia. Ha risposto di non pensarci nemmeno, che non c’è niente di cui vergognarsi a piangere, a mostrare i propri sentimenti, e che per la camicia…beh, avrebbe fatto pendant con il pantalone infangato di quella mattina davanti al ministero. Non so come abbia fatto, ma è riuscito anche a strapparmi un sorriso, molto molto piccolo ed effimero, perché poi mi è venuta in mente un’altra cosa. Gli ho detto che era troppo buono con me, quando invece avrebbe dovuto odiarmi perché sono una catastrofe ambulante, perché era colpa mia se il suo migliore amico non c’era più. Lui mi ha guardata un attimo come se fossi pazza, poi si è fatto serissimo, mi ha preso le mani tra le sue e ha detto che non vuole mai più sentirmi dire una cosa del genere, perchè moltissime persone, a cominciare da Silente per finire con Harry passando da Piton e probabilmente anche da lui stesso, avevano colpe in quanto era successo ma io proprio no. Ha detto che io sono stata coraggiosa, che mi sono battuta contro un’avversaria palesemente più esperta, più forte e più feroce di me, e che avrei potuto morire anch’io. E ha detto che lui, altro che odiarmi, lui non avrebbe saputo che fare se avesse perso anche me.

Questo mi ha lasciata di sasso. Credo che neanche lui avesse programmato di dirlo, perché ha scosso subito la testa, stupito dalle sue stesse parole, e per qualche secondo non mi ha più guardata negli occhi mentre parlava. Ma poi ha ripreso a consolarmi dolcemente e normalmente, con tanta convinzione che credo entrambi ci siamo dimenticati di quella frase almeno momentaneamente. Se ne è andato solo quando è riuscito a calmarmi. Mi ha salutata dicendo che doveva essere al Quartier Generale mezz’ora prima, ed ha fatto un commento su come Alastor dovesse star dando di matto. Non me lo ricordo bene, ma ancora una volta mi ha fatto accennare un sorriso. Ha anche promesso che sarebbe tornato a trovarmi, ma da allora non l’ho più visto. Mi manca moltissimo.

Merlino, foglietto, che fiume di parole…e siamo inevitabilmente tornati a parlare di Remus. Vorrei sapere perché non riesco a togliermelo dalla testa. Vorrei sapere perché non voglio togliermelo dalla testa… Veramente ne ho un’idea piuttosto precisa, ma non la scriverò qui: mi fa paura. Meglio chiuderla a doppia mandata e tenerla sotto stretta osservazione. Forse un giorno ti riprenderò in mano e ti racconterò gli eventuali sviluppi, ma ora basta. Sono stanca, su di te rimane poco spazio, e sono quasi le cinque. Addio Foglietto, sei stato un confidente simpatico.

 

 

Domandina facile facile: cosa c’è che non va in questo capitolo? Ditemelo voi, perché io proprio non lo so. So solo che più lo rileggo, più mi fa SCHIFO. Lo trovo superficiale, sopra le righe, scontato, melenso…insomma è carta straccia. Senza contare che ci ho messo davvero TROPPO a scriverlo, ed ho odiato ogni singola parola, perché ho dovuto strapparla con le unghie e con i denti dal Paese Delle Parole, e il risultato è ai miei occhi un decoupage di termini alquanto pacchiano.

Ma Clara sostiene che il capitolo è geniale (o almeno l’ha sostenuto per la metà che le ho fatto leggere) quindi forse la domandina di prima doveva essere “cosa c’è che non va in me?” perché ho questo senso di rigetto più o meno verso TUTTI i miei capitoli (anche se mai come questa volta)…Beh, come direbbe Manzoni “ai recensori l’ardua sentenza…” fa schifo, è geniale, o è semplicemente “un capitolo tra i capitoli”??

Rispondo alle recensioni, ma ragazze, sarò brevissima, ho una marea di cose da fare e devo postare!!!

 

Call: e questa volta credo proprio che un altro “uaao” me lo sogno, eh? Comunque, sei stata gentilissima nella recensione precedente, e spero davvero di non aver deluso (troppo) le tue aspettative! Grazie

Tonks&Remus4Ever: No, non era una critica, mi dispiace se ti ho offeso perchè non era mia intenzione. Volevo dire solo quello che ho detto, cioè che mi hai lasciato un commento carino, che mi ha fatto sorridere, senza scriverci un romanzo. Spero che continuerai a recensire!

LilyBlack: oddea, non è facile liberarsi di te? devo preoccuparmi?? XD scherzo…grazie per la comprensione e per aver continuato a recensire…spero di trovarti ancora! E a proposito, ho notato le tue fic, sembrano tutte molto interessanti! Appena avrò un po’ di tempo correrò a leggerle, promesso (adesso sono in un mare di mer…avigliose quantità di pagine di storia da studiare ed esami da reparare -.-)

Klaretta: amore non offenderti ma visto che ci si sente ogni giorno, quello che ho da dirti te lo dico a voce alta, non ho proprio tempo di rileggermi il papiro che mi hai scritto per l’ultimo capitolo e di pensare un risposta degna della mia Grande Capa adorata!! Un bacione, ti adorissimo.

AleLupin: oddea, e qui Electra comincia a piangere. Come faccio a rispondere alla recensione di una persona che con le sue parole mi fa diventare ogni volta color rosso semaforo dopo aver scritto un obbrobrio del genere? Ti prego perdonami, giuro che il prossimo capitolo sarà migliore…

Elbereth: intuisco dalle tue parole che le Remus/Tonks non sono proprio tra le tue fic preferite…il che mi fa dubitare della tua sanità mentale XD scherzo, ovviamente, e anzi grazie per i bellissimi complimenti. Ci metto molto impegno, almeno per quanto riguarda gli stravolgimenti di carattere (la sintassi è solo un caso XDXD), e sentirsi gratificata per tanto sforo è un piacere immenso. Grazie ancora, e spero di non aver distrutto la tua opinione della mia fic con questo capitolo.

 

Grazie come sempre anche a chi non recensisce perché farlo va contro i suoi principi religiosi,

 

BUON    NATALE

 

RECENSITE!

 

 

 

  
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