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Autore: Lady Moonlight    20/01/2011    9 recensioni
Leggende di Angeli, Unicorni, Fate e Streghe si mescolano con le vicende del Vampiro Sebastian e la sua contraente Clare Rainsworth. Un uomo sta tentando di riportare al mondo il terribile demone Vlad Tepes, il vampiro originario.
Per farlo gli occorre la Pietra di Cristavia, un oggetto che si credeva perso da secoli.
Clare, l'ultima Guardiana dovrà affidarsi a Sebastian ed insieme a lui cercare di ristabilire le sorti del regno, ma il tempo sta scadendo e perfino i ricordi di un passato oscuro sembrano essere contro di lei.
[Clare sussultò quando si rese conto che quello era Sebastian. Un moto di rabbia le salì alla gola.
Il vampiro, ora stava baciando il collo della ragazza e i canini le sfiorarono il collo.
Quando Sebastian affondò le zanne sul viso della giovane gli si dipinse un sorriso di puro piacere.
Clare si voltò disgustata, ma sapeva che Sebastian l'aveva vista. Il cuore le batteva furiosamente nel petto e si maledì per essersi alzata ed aver visto quella scena.
"Non doveva succedere..." continuò a ripetere come una litania per alcuni minuti.
Era terrorizzata. Lei non avrebbe dovuto, mai, vedere Sebastian mentre si nutriva delle sue vittime.
]
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Contratto di Sangue'
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01
Sogni di un oscuro passato

 

 

Clare si lasciò cadere su una poltrona e il suo sguardo vagò tra i vari dipinti del soffitto. Ricordò che le prime volte in cui era andata a vivere al castello aveva fatto fatica ad addormentarsi, troppo impaurita dagli sguardi duri e severi di quegli affreschi.
Ve n'era uno in particolare che aveva sempre attirato la sua attenzione. Rappresentava un angelo, dalle candide ali spiegate al vento, che stringeva a sé con estrema dolcezza una fragile umana dagli occhi verdi e i fluenti capelli castani.
Una volta aveva chiesto il significato ad Edward e lui le aveva raccontato la leggenda.
Narrava le vicende di Enuwiel, l'angelo che scese dal cielo per vivere tra i mortali e che infine s'innamorò di Chyntia, l'umana da cui ebbe un figlio. Secondo il popolo di Ziltar fu proprio quel figlio che divenne il primo re del paese, di conseguenza le persone credevano che Edward possedesse nelle vene il sangue dell'angelo.
Lei non c'aveva mai creduto. Tutte quelle leggende erano frutto della stessa famiglia reale che per incutere timore al popolo ed accrescere il suo prestigio non esitava nel far credere la sua discendenza divina.
Allungò la mano verso l'angelo, come per afferrarlo e rimase ad osservare i suoi occhi celesti.
L'insistente bussare alla porta la costrinse a tornare alla realtà.
"Avanti” disse alzandosi dalla poltrona.
Sebastian l'attendeva sulla soglia, le braccia incrociate al petto e un'espressione vagamente preoccupata. Una ciocca di capelli gli era scivolata sul volto, creando un gran contrasto con la sua pelle pallida.
"Ci stavi mettendo troppo tempo.” intervenne facendo qualche passo in avanti.
"Immagino di sì” replicò lei spostando lo sguardo sulla spada legata alla cintura del vampiro.
"Regali del re?” domandò indicando gli abiti posati sul letto.
"Edward si preoccupa troppo.” tagliò corto Clare. “Dovrebbe dispensarsi di più per la sua futura moglie.” continuò.
" Se non sbaglio quand'era bambino aveva detto che ti avrebbe sposato.”
Clare schiuse le labbra e gli regalò un'occhiata d'odio. “Questo non avverrà mai, lo sai meglio di me!”
Sebastian sorrise, uno di quei sorrisi che Clare detestava con tutta se stessa.
"E smettila di sorridere!” esclamò.
La ragazza strinse i pugni ferendosi con l'anello che portava al dito. Osservò l'oggetto che la legava a Sebastian con crescente rabbia. Il simbolo del loro contratto.
Aveva la forma di una rosa dai petali dischiusi ed era di un colore bianco lucente con qualche striatura argentea.

 

La sala del trono era un luogo piuttosto ampio. Al lati delle pareti c'erano una fila di colonne di prezioso marmo, color della notte, affiancate da una coppia di guardie ciascuna. Il pavimento rispecchiava un cielo notturno con piccole pietre preziose che simulavano le stelle. Il soffitto, a forma di cupola, era affrescato con scene riguardanti angeli e demoni, la maggior parte vampiri.
Dall'altro lato della stanza, nel mezzo, s'ergevano i due troni destinati al re ed alla regina.
Come ogni volta che lo vedeva, a Clare mancò un battito del cuore mentre osservava il viso rilassato e sereno di Edward. I capelli, castano chiaro, erano pettinati elegantemente all'indietro, la bocca, sottile, era piegata all'insù, in un leggero sorriso, e gli occhi, simili a due smeraldi, la fissavano pieni di gioia. Poi si posarono su quelli di Sebastian ed un'ombra passò sul volto del re.
Il vampiro si inchinò qualche passo dietro alla sua padrona ed attese che il re parlasse.
"È un piacere vedervi Lady Rainsworth, sebbene le circostanze non siano delle più piacevoli.” Fece una pausa e con un cenno della mano indicò a Clare d'avvicinarsi.
La ragazza avanzò, fermandosi a poco più di un metro dal suo sovrano.
Dietro le spesse tende scure alle spalle del trono, la Guardiana poté sentire i mormorii delle serve.
Edward s'alzò avvicinandosi a Clare e le tese il braccio. “Se volete seguirmi.” disse con uno sguardo più dolce. “Il pranzo verrà servito tra poco.” spiegò.
La ragazza annuì accettando l'invito di Edward ed appoggiò la mano sul braccio del sovrano con fare insicuro.
Edward era più alta di lei di una decina di centimetri. Il fisico era ben sviluppato, come lasciava intravedere la leggera veste di stoffa, merito dei faticosi allenamenti a cui era stato sottoposto da ragazzo. Indossava degli stivali che gli arrivavano al ginocchio, dei pantaloni marroni di pregiata fattura con filamenti dorati ed una maglia di stoffa bianca. Alla cintura era fissata una spada, la cui elsa era impreziosita da numerose pietre preziose.
Superarono Sebastian e dall'espressione del vampiro Clare capì che non era affatto contento, o semplicemente soffriva per la mancanza di sangue. In quel momento non lo seppe dire.
Si morse nervosa le labbra e strinse la presa sul braccio di Edward. Lui se ne accorse e si voltò comprensivo verso di lei.
"Hai ricevuto i miei doni?” chiese in un sussurro.
Agli occhi di Clare quella voce poteva appartenere davvero ad un discendente di un angelo. Il suo tono era così dolce e melodioso che, ogni volta, le faceva venire in mente una creatura celeste, distante dai semplici mortali.
"Non avresti dovuto, Ed.” bisbigliò, chiamandolo con il nome che erano soliti utilizzare da piccoli.
Sentì Edward sussultare e si chiese se avesse fatto bene a chiamarlo in quel modo.
Al loro passaggio i nobili presenti fecero un breve inchino, lasciandoli passare.
Non poté fare a meno di pensare che vedere Sebastian con l'espressione imbronciata era davvero uno spettacolo molto raro.

 

Il pranzo fu servito poco dopo. Si trovavano su una tavola esageratamente grande per tre persone soltanto, ma Clare dubitava che nel castello ve ne fossero per un così esiguo numero di individui. Edward era seduto a capotavola e stava venendo servito da alcune cameriere.
Clare si trovava al fianco di Sebastian che giocherellava con una mela senza prestare interesse per il cibo che veniva servito. Ogni tanto lanciava un'occhiata poco rassicurante alle cameriere e Clare sperò che quelle povere ragazze non diventassero il suo pasto.
"Mi hanno riferito che sei stata ferita.” intervenne Edward malinconico.
Persa nei suoi pensieri Clare rimase un attimo in silenzio prima di rispondere.
"È così.” rispose. Afferrò una forchetta ed assaggiò uno dei tanti piatti che si trovava davanti.
"Mi dispiace Clare.” mormorò il sovrano abbassando lo sguardo. “Sei costretta a combattere per proteggere la famiglia reale, tuttavia, se tu lo volessi, io...” non riuscì a terminare la frase.
"Va bene così Ed.” lo interruppe Clare. “Non preoccuparti. Ci pensa Sebastian a proteggermi.” proseguì versandosi dell'acqua nel calice di cristallo.
Sentì il vampiro mormorare qualcosa, ma non riuscì a coglierne il significato.
Edward sospirò e con un cenno della mano invitò i domestici a lasciarli soli.
"Dunque cosa avete scoperto?” domandò.
"Il ladro era un vampiro.” spiegò Sebastian incrociando le dita delle mani sul tavolo. “ Un Mezzosangue.”
Clare sbadigliò. I vampiri si dividevano in tre classi, ad ognuna di esse corrispondeva un diverso livello di abilità e poteri. Alla scala più bassa c'erano i Mezzosangue, vampiri che un tempo erano stati umani e che non necessitavano di bere sangue tutti i giorni. Al secondo posto c'erano i Purosangue, coloro nati dal vampiro originario, Vlad Tepes. Al terzo posto c'erano i Primi, i vampiri più antichi e potenti al cui vertice sedeva lo stesso Vlad.
Sebastian era un Purosangue, uno dei più vecchi e dai poteri micidiali. Tuttavia la sua forza era stata sigillata in passato dalla famiglia Rainsworth ed essa poteva essere risvegliata solo dalla contraente, colei con il quale il demone aveva stretto il patto.
"Lord Henry è morto. L'abbiamo trovato nel suo letto con la gola tagliata.” spiegò Clare trattenendo un conato di vomito. “La casa era sommersa dal caos, l'assassino cercava qualcosa.” continuò cercando di rilassarsi. "Abbiamo seguito il Mezzosangue e Clare è stata ferita alla spalla.” concluse Sebastian.
Edward si voltò verso la Guardiana con lo sguardo colpevole. “Si sa cosa cercava?” domandò il sovrano.
Entrambi scossero la testa in segno negativo.
"Questa è la terza aggressione.” mormorò il re. “Mi chiedo quale sia lo scopo di tutto ciò.”
"Qualunque esso sia, noi lo scopriremo!” esclamò Clare alzandosi in piedi. Fece un cenno a Sebastian che la imitò. “Dobbiamo andare.” spiegò. “Arrivederci Edward.” aggiunse esitante.
"Capisco.” bisbigliò il re. “Ci vedremo alla festa questa sera?”
Clare si guardò le mani. “Il compito della Guardiana è quello di vegliare sul re. Probabilmente ci incontreremo.” concluse voltandogli le spalle.
A passi sicuri uscì dalla stanza, salendo le scale che l'avrebbero portata alla biblioteca. Si sentiva stanca. La ferita alla spalla non le dava più grossi problemi, ma la fatica dei giorni precedenti l'aveva indebolita.
Inoltre, vedere Edward le provocava sempre una fitta dolorosa allo stomaco. I precedenti sovrani erano morti quando lui aveva compiuto da poco quindici anni ed Edward si era visto piombare addosso tutte le responsabilità di un regno.
Da quel momento i loro incontri si erano fatti sempre più rari.
L'anno successivo, quando lei compì quattordici anni anche i suoi genitori morirono e Clare dovette occupare il posto da Guardiana.
Aveva stretto il patto con Sebastian che non era stato in grado di proteggere i suoi cari ed aveva cominciato una nuova vita.
Aveva detto addio alla spensieratezza degli anni precedenti ed era diventata un'assassina, una ladra, una spia silenziosa. Le sue doti erano andate al nuovo re, Edward Terzo, a cui aveva giurato fedeltà.
Appoggiò le dita alla superficie liscia e fredda del corrimano e salutò con un sorriso una dama che stava scendendo ai piani inferiori.
"In questi giorni sei strana.” disse Sebastian all'improvviso, facendo sussultare Clare. “In passato mi avresti detto ciò che ti turbava.” continuò il vampiro.
"Sono solo stanca” rispose con un tono poco convincente. “Ultimamente dormo poco, continuo a fare strani sogni.”
"Incubi?” chiese il ragazzo. Doveva dimostrare più o meno ventitré anni.
"Sì.” rispose vaga Clare. Aveva mentito e sapeva che Sebastian doveva averlo intuito dalla sua espressione.
Strinse i denti e pensò che non le sarebbe dispiaciuto fiondarsi tra le braccia di Sebastian e lasciarsi consolare. Arrossì al solo pensiero e abbassò lo sguardo.
"Il tuo cuore sta battendo più velocemente.” aggiunse il demone. Si portò una mano al volto, pensieroso, poi la poggiò sulla spalla di Clare.
Clare si voltò timorosa e troppo imbarazzata per guardarlo.
"Sai che puoi confidarti con me.”
"Lo so, Sebastian. Ora non mi va di parlarne.” con delicatezza allontanò la mano. “Puoi andare. Immagino che sarai assetato.” aggiunse, indicando con un dito la porta spalancata della biblioteca.
Fece qualche passo in quella direzione ed attese che Sebastian la superasse. Non lesse alcuna espressione sul suo volto quando la lasciò, forse una nota di malinconia. In lontananza lo vide inchinarsi sorridente ad una dama del palazzo e baciarle galantemente la mano. Si chiese se quella ragazza sarebbe diventata il suo prossimo pranzo.

 

Grossi scaffali stracolmi di libri erano addossati alle diverse pareti della stanza. I più grossi ed antichi si trovavano in una stanzetta separata ed erano sorvegliati da un paio di guardie, armate di lancia ed una pesante armatura.
Il vociare dei bambini distrasse Clare che si voltò ad osservarli mentre ascoltavano la storia raccontata dal loro insegnante. Erano i figli dei nobili che abitavano il castello, i più vicini alla famiglia reale, e che frequentavano regolarmente le lezioni.
Erano seduti tutti attorno ad un tavolo, tra i loro vestiti eleganti e le pettinature più strane, come richiedeva la moda. Un bambino aveva tirato i capelli ad una bambina e quella si era messa a piangere.
Clare si lasciò quelle grida alle spalle ed entrò. Le sue dita vagarono sulle vecchie copertine di libri semi impolverati fino a fermarsi su un tomo dalla vivace tinta rossa. Lo prese e lo portò svogliatamente sul tavolo al suo fianco.
Non aveva cercato nulla di particolare, voleva solo rilassarsi e liberare la mente da ogni preoccupazione.
Era un libro di vecchie leggende e miti ormai scomparsi, accompagnati da alcune raffigurazioni.
Clare avvertì la testa farsi più pesante ogni minuto che passava e senza rendersene conto s'addormentò tra le pagine ingiallite e consumate dal tempo.

 

È da poco comparsa la luna in cielo.
Cassandra si porta una mano tra i capelli e sorride rivolgendosi al vampiro.
"Sei venuto.” mormora. “Non credevo ti saresti presentato.”
Sebastian le accarezza la guancia. “Volevo vedere tua figlia. È bellissima.” sussurra guardandola negli occhi.
"Mi odi?” chiede la ragazza.
"No, era giusto così...” risponde il vampiro. “Devo andare.” aggiunge dopo un attimo di esitazione. “Lui non deve vedermi.”
"Sebastian...” Cassandra lo afferra, facendolo voltare verso di lei.
Le loro labbra si potrebbero toccare, tanto sono vicine, e accade. Il bacio si protrae per alcuni istanti, è il vampiro a staccarsi dalla ragazza per primo.
"Devo andare...” conclude mentre la notte lo inghiottisce.

 

Clare si svegliò di colpo. Fece scivolare le mani sulle labbra, tremanti. Avvertiva una sensazione strana, come se quel bacio che aveva sognato fosse stato dato a lei.
Scosse la testa, cercando di scacciare ciò che aveva appena visto. Non capiva il motivo, ma continua a sognare la sua bisnonna, Cassandra Rainsworth. Tuttavia, ciò non l'avrebbe disturbata più di tanto se nel sogno non ci fosse stato anche Sebastian.
Era quasi un mese che continuava a vedere pezzi di vita o di ricordi dei due amanti. La cosa non le faceva piacere. Sapeva che i due avevano avuto una relazione, ma lei era morta. Non aveva mai parlato con Sebastian di Cassandra, ma decise che indirettamente prima o poi avrebbe dovuto farlo.
Inoltre il motivo per cui quei sogni erano cominciati le era oscuro.
Si rese conto che la stanza era avvolta dal silenzio e alle sue spalle la finestra mostrava un panorama notturno. Per quanto tempo aveva dormito?
Rimise al suo posto il libro che aveva letto ed uscì nell'ala principale della biblioteca, aperta a chiunque avesse bisogno di una qualche informazione.
Vi trovò solo una persona che sistemava alcuni volumi sugli scaffali.
Silenziosamente le passò accanto, pensando che tutti i nobili dovevano trovarsi al ricevimento del re.
Alcune lanterne erano state accese e lei seguì con gli occhi il flebile bagliore illuminare i corridoi del palazzo. Decise di tornare alle sue stanze e cercare Sebastian. Mentre attraversava i corridoi affrescati concentrò l'attenzione sul rumore dei suoi passi e respiri.
La musica delle danze la distrassero per alcuni istanti. Ne sentiva l'eco lontano e le risate degli invitati. Poi avvertì una sensazione di gelo e disagio. Le ombre cominciarono a non essere più semplici ombre, l'aria stessa sembrava cambiata.
La gola era secca e i muscoli in tensione. Clare estrasse con attenzione il pugnale e diede una breve occhiata all'anello che sembrava sprigionare scintille di calore.
Cominciò a correre, senza neanche rendersene conto, imboccando i primi corridoi che incrociava.
Qualcosa non andava, ma non sapeva dire cosa.
Senza fiato era riuscita a raggiungere il piano dei suoi appartamenti. Svoltò l'angolo e si ritrovò a sbattere contro il petto di Sebastian.
In principio lo guardò sconvolta, poi prendendo un bel respiro scoppiò a ridere. Si voltò, notando che la sensazione di pericolo era scomparsa e si chiese se non fosse stata altro che un illusione.
Il vampiro indossava i soliti pantaloni in pelle ed una leggera camicia bianca, aperta sul collo. Clare si scostò facendo leva con le mani sul suo petto. Solo allora s'accorse che stava tremando.
Sentì una sorta di ringhio salire dalla gola del vampiro e i suoi occhi grigi-verdi diventare più scuri.
Avvertì le sue braccia che la stringevano con fare protettivo, mentre osservava l'oscurità alle sue spalle.
"Clare!” esclamò stringendo la presa. “Cos'è accaduto? Stai bene? Sei ferita?” domandò alzando il tono di voce.
Clare si lasciò cullare per alcuni istanti, assaporando il profumo delicato di Sebastian. Provò a parlare, ma si sentiva la gola secca e i pensieri confusi.
Il tremore stava lentamente scomparendo e la Guardiana capì che stava riacquistando il controllo di se stessa.
"I-Io pensavo d'aver visto qualcuno seguirmi.” mormorò. “Mi devo essere sbagliata.” concluse allontanandosi un poco dal vampiro.
"Eri terrorizzata fino a un attimo fa.” replicò Sebastian.
"Sto bene... Ho solo bisogno di farmi un bagno.” barcollò all'indietro e s'avviò verso le sue stanze.
Non s'accorse dello sguardo preoccupato che le lanciò Sebastian, troppo impegnata ad evitare di finire per terra.

 

 

Anticipazioni:
[Clare poteva vederla, Cassandra, se chiudeva gli occhi. Era una donna dagli intensi occhi verdi, i capelli castani ondulati, la pelle diafana e le labbra sottili e rosee.

"Cassandra. Era questo il suo nome." osservò Clare.
Sebastian annuì e rimase in silenzio il resto del tempo.]

 

Grazie a tutti coloro che hanno aggiunto la ff ai preferiti-seguite-ricordate. Ho aggiornato prima, perché oggi è stata una giornata nera ed avevo bisogno di tirarmi su! XD spero vi sia piaciuto il capitolo!


 
   
 
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