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Autore: AlexBlack    20/01/2011    3 recensioni
Mentre Harry, Ron e Hermione sono alla ricerca degli Horcrux, cosa succederà nella nostra Hogwarts?
Tra nuove amicizie, amore, dolori, discussioni, sensi di colpa, scherzi e Arti Oscure...Ecco la mia idea, sperando che vi piaccia!
DAL NONO CAPITOLO:
« Sa, io non sono immune dal potere dei Gorgoprizzi, anche se sicuramente sono più abituata di voi. Papà dice sempre che le Radigorde, oltre ad allontanare i Plimpi Ghiottoni, hanno anche una particolare influenza su queste creature affascinanti. Dovrebbe assaggiarle, signore, le farebbero sicuramente bene… »
« LOVEGOOD! Senti, non mi interessa di queste Radiogorghe… »
« Radigorde »
« Sì, dicevo, non mi interessa nulla di questi affari! Dove sono… »
« Paciock e Habbot? »
« SI! » sbottò lui, più infuriato – e confuso - che mai: avevo fatto il mio dovere.
« Da quella parte » dissi tranquilla, indicando un punto infondo al corridoio « Là c’è un passaggio segreto, lo usano spesso »
« Ne è sicura? »
« Certo ».
I due fratelli partirono alla volta del punto da me indicato: un passaggio nascosto dietro una statua argentea che celava una ripida rampa di scalini, che con un semplice colpo della bacchetta si potevano trasformare in uno scivolo « Glisseo! », sotto al quale si poteva porre una gran quantità di Incantesimo Collante.
Era stato più facile del previsto.
Genere: Azione, Guerra, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Neville Paciock, Seamus Finnigan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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6. Brutti ricordi.

 
Camminavo insieme a Seamus, Lavanda e Calì verso il limite della Foresta Nera, velocemente: quella mattina avremmo avuto Cura delle Creature Magiche con Hagrid, finalmente un po’ d’aria fresca.
« Neville, sai con chi avremo lezione?» Mi chiese curioso Seamus appena uscimmo dal portone.
« Non ne ho idea, spero solo non con Serpeverde.»
« Tranquillo, quello mi sembra Ernie » si intromise Lavanda indicando un punto lontano  « e quella sembra proprio Hannah, oh sì, non poteva andarti meglio, eh Neville?!»
« Ehm… ma che cosa…? » provai a ribattere, ma riuscii solo a balbettare leggermente e a rabbrividire; per il freddo, ovvio.
« Non credere che non ce ne siamo accorte, vero Calì?! » soffiò Lavanda e le due ragazze presero a ridacchiare forte.
Guardai interrogativo verso Seamus, il quale mi lanciò un sguardo comprensivo e mi sussurrò all’orecchio « Donne » con il tono di chi la sa lunga. In effetti erano proprio un bel mistero.
Raggiungemmo in fretta il piccolo gruppetto di studenti di fianco alla figura massiccia di Rubeus Hagrid, erano davvero i Tassorosso.
« Ciao Neville! » mi girai verso il mio interlocutore e mi sentii stringere piacevolmente lo stomaco nel vedere due trecce bionde e due grandi occhi blu che mi fissavano, cosa voleva dire?
« Ehm… ciao Hannah » borbottai disorientato, quella ragazza mi faceva uno strano effetto. « Tutto… tutto a posto? »
La vidi arrossire un attimo prima di rispondermi: era molto carina anche tutta rossa.
« Sì, sì, tutto bene, tu?»
« Ehm, certo anche…» ma non potei finire la frase che fui subito interrotto dal possente vocione del guardiacaccia.
« Bentornati ragazzi » ci guardò tutti con un grandissimo sorriso, ma, sia nella voce che nello sguardo, c’era un’ombra di tristezza. Non potei fare a meno di notare che, in quel periodo, quasi tutti celavano il loro vero stato d’animo dietro una possente maschera di sorrisi. Tutto era sempre più falso.
« Oggi vorrei… sì insomma, non io, ma il ministero mi ha imposto di… di farvi studiare le caratteristiche dei Dissennatori » Proseguì Hagrid con un tremito. « e… e di avvisarvi che chi ci sorpasserà il limite, beh, verrà sottoposto al… Bacio»
Tra gli studenti si sparsero mormorii spaventati.  Erano arrivati fino a questo punto?
E di quanto uno doveva sorpassare il limite per essere sottoposto al Bacio, la cosa più terrificante che esista? Di certo non sarei stato io a sperimentarlo.
« So che avete già studiato queste creature, ma il Ministero vuole che ci approfondite meglio… gli effetti »
Detto questo, Hagrid ci voltò la schiena e ci indicò un punto tra gli alberi. Notai che faceva di tutto pur di non guardare verso il luogo da lui indicato.
Ci sporgemmo tutti per vedere meglio e alcuni non poterono fare a meno di lanciare qualche gridolino spaventato. Avrei urlato anche io volentieri, se solo avessi avuto ancora voce: tra i cespugli giaceva un corpo, all’apparenza immobile; la pelle era cinerea, gli occhi erano infossati, i capelli e il corpo molto sporchi: sembrava che non si lavasse, da mesi. All’improvviso l’uomo voltò il capo verso di noi e molti del gruppo arretrarono spaventati. Sembrava un cadavere, un cadavere vivo. Gli occhi erano vitrei e spenti e non guardavano direttamente noi, sembravano persi in una realtà lontana anni luce dalla nostra, una realtà triste, fatta solo di pianti, sofferenze, lacrime e morte.
Si poteva capire che non era privo di vita solamente perché aveva fatto un movimento. Era spaventoso.
Mi venne un conato di vomito che respinsi a fatica, al contrario di altri nostri compagni. Quello non era vivere, era ingiusto.
« Ehm, sì, avete visto abbastanza » decretò il guardiacaccia, dopo alcuni minuti, sorreggendo Lavanda: era stata una tra quelli che non si erano riusciti a trattenere dal vomitare.
Il mio sguardo vagò automaticamente su Hannah: era lì, che fissava rigida l’uomo  –se così si poteva chiamare- con i pugni chiusi e una smorfia di dolore sul viso. Non aveva né vomitato né urlato: era il ritratto puro della sofferenza.
Avvertii un’incredibile bisogno di andare da lei, di abbracciarla, consolarla e dirle che tutto andava bene, ma qualcosa di più forte di me mi teneva i miei piedi inchiodati a terra e i miei occhi fissi sul suo volto.
Sentii una forte pacca sulla spalla e finalmente mi decisi distogliere lo sguardo da Hannah. Seamus mi stava trascinando via dall’uomo, premendo leggermente la mano sulla mia scapola.
« Ti ricordi che sua madre era morta lo scorso anno? Avevano incolpato ingiustamente Stan Picchetto, ma in realtà era stata Baciata e successivamente uccisa» mi sussurrò all’orecchio tutto d’un fiato. « è terribile, lo so ».
In quel momento mi sentii più vicino che mai a lei: sapevo cosa voleva dire perdere i genitori.
 

***

 
Correvo velocemente per i corridoi secondari di Hogwarts, non volevo incontrare nessuno. La lezione di Cura delle Creature Magiche era stata terribile, se solo pensavo a cosa era successo a mia mamma l’anno scorso.
Una lacrima mi scorse furtiva sulla guancia, ma l’asciugai velocemente: non volevo mostrarmi debole nemmeno a me stessa, soprattutto in quel periodo.
Dovevo lottare e non stare a rimpiangere il mio passato, ma ciò mi pareva impossibile.
L’immagine di quell’uomo, più morto che vivo, mi aveva distrutto.
Corsi ancora più velocemente e mi ritrovai sulla torre di Astronomia, vuota fortunatamente.
Mi appoggiai stanca sul parapetto, guardando il parco: era sempre la solita Hogwarts, fantastica, magica, misteriosa… ma purtroppo quest’anno si sentiva nell’aria  molta tensione, una tensione che non c’era mai stata, una tensione che si aggrappa al cuore e ti accompagna per il resto della vita, una tensione semplicemente cupa e tenebrosa. Feci un sospiro: volevo indietro la mia vita. Tutto era cambiato da quando mia madre se n’era andata, tutto per colpa sua, per colpa di Lord Voldemort. A quel punto un’ondata d’odio e di vendetta mi investì: dovevo fare qualcosa, qualsiasi cosa, pur di lottare  per un mondo migliore e per riscattare la morte di mia mamma. Ce l’avrei messa tutta, questo era chiaro.
Ad un tratto sentii dei passi veloci e affannati salire le scale. Solo Susan Bones sapeva che quando ero turbata venivo qua a pensare, ma quest’anno lei non era tornata. Che ci fosse una lezione di Astronomia? Impossibile, era pieno giorno. E allora…?
« Ciao Hannah » mi voltai di scatto.
« Neville! Mi hai spaventata » replicai, come faceva a sapere dov’ero?
« Ehm, scusa… non era mia intenzione » azzardò un sorriso «Anch’io vengo qua quando voglio pensare in pace » finì lui, sembrava avermi letto nella mente.
Lo guardai un po’ stranita, in fondo ero felice di vederlo, il suo passato era stato tormentato tanto quanto il mio, forse anche di più.
Si guardò intorno, come per verificare che non ci fosse nessuno e in seguito si avvicinò a me e si appoggiò anche lui al parapetto della torre sospirando con lo sguardo perso nel parco.
« E’ stato terribile » mormorò piano prima di voltarsi a guardarmi.
Gli restituii lo sguardo.
« Non dirlo a me » dissi acida, lo scrutai un attimo, forse non ero poi così felice di vederlo. « Ascolta, non ho alcuna intenzione di parlare della lezione di prima, quindi, se sei qui per questo puoi anche andartene » sbottai tutta d’un fiato, avevo parlato quasi automaticamente.
« No, non sono qui per parlare di questo, anzi non voglio proprio parlare ».
Ma cosa gli era preso? Allora che ci faceva qui? Era forse impazzito?
« Sai, » riprese « probabilmente il Neville dell’anno scorso non sarebbe venuto qua. Non sono mai stato bravo, né con le parole né con i gesti, e non dico di esserlo neanche adesso »
Ok, era ufficiale, era impazzito. Che voleva da me? Perché mi diceva queste cose?
Forse mi lesse nella mente perché restò in silenzio per dieci buoni minuti e io gliene fui grata. Infondo la sua compagnia non era poi così male; non voleva sapere di mia madre, voleva solo starsene lì, fermo, a scrutare il vuoto, dandomi lo spazio per crogiolarmi nel mio dolore, ma nello stesso tempo consolandomi con la sua sola presenza.
Era una sensazione strana. C’era, ma non c’era.
Scrutai di nuovo il parco: aveva un nuovo colore con lui a fianco… cosa significava?
Era quasi rilassante. Stavo bene, tutte la mie pene sembravano scomparse…
« Alohomora » si sentì un lieve sussurro e poi il rumore di una porta che gira sui cardini poco elegantemente. Mi voltai di scatto. Amycus Carrow era fermo sull’uscio con la bacchetta puntata verso di noi.
« E così vi divertite a saltare le lezioni, a quanto pare » disse con voce strascicata il Mangiamorte. Eravamo nei guai. « Provvederò perché questo non succeda più »
Guardai Neville terrorizzata. Cosa ci sarebbe capitato? Ci avrebbe fatto la stessa cosa che era capitata a Ernie? Lui si voltò a sua volta verso di me, ma non fui abbastanza lesta a capire quello che mi disse perché un raggio di luce rossa mi colpì in pieno petto.

 
 
 
Ma Buonasera! XD
Tutto a posto voi? Sì, rispetto ai miei standard sono in ritardo, lo ammetto… XD
Allora che dire di questo capitolo?
Per prima cosa la madre di Hannah non si sa come sia morta, si sa solo che era stato incolpato Stan Picchetto per l’omicidio, così ho inventato un po’, giusto per essere un tantino melodrammatica XD
Finalmente Neville e Hannah si avvicinano ma vengono interrotti da quello schifoso rompi pluffe da Amycus Carrow, che ovviamente non gliela farà passare liscia, ma non sarò cattiva come con Ernie, anzi, anche troppo buona… non dico altro XD
Intanto grazie mille a tutti quelli che hanno recensito, mi fate davvero felice :D e anche a tutti quelli che seguono/preferiscono/ricordano questa storia. Grazie davvero.
Alla prossima
Alex :)
 
   
 
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