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Autore: _darkia_    20/01/2011    0 recensioni
QUESTA FICTION è UN CROSSOVER CON DEATH NOTE! SARANNO QUINDI PRESENTI, NELLA STORIA E NEL SUO CONTESTO, ALCUNI PERSONAGGI DEL MANGA. Detto ciò... Un'intera classe viene costretta ad entrare nell'Ordine Oscuro a causa delle perdite causate dal livello 4. Tra gli alunni c'è un compatibile, ma riuscirà a tenere il pesante fardetto di proteggere i suoi compagni e soprattutto di essere all'altezza di un generale particolarmente esigente e di compagni altrettanto potenti? (metto rating arancione nel caso inserisca scene cruente)
Genere: Azione, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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INNOCENCE


La piccola piuma nera mi affascinava. Era un'attrazione involontaria: era come un magnete che attirava la mia mano. Questa si avvicinava, sempre di più: appena le mie dita la sfiorarono, però, la piuma si "sciolse", diventando un liquido, sempre sospeso. Hebraska ebbe un lieve tremito. Io continuai a guardare il liquido, quasi trattenendo il respiro.
- Cosa aspetti? Sei una compatibile e quella è la tua Innocence! Il tuo compito è quello di servire l'Odine, quindi lo farai! - urlò Lvellie - PRENDILA!-
Ebbi paura: la durezza dell sua voce mi fece capire che c'era qualcosa di pericoloso. Non poteva essere semplice impazienza, no: il tono era leggermente incrinato ed era da escludere lo fosse per la fretta. Ci doveva essere qualcos'altro!
- FORZA!! -
Misi le mani a conca e le portai all'Innocence. Il liquido, come se avesse avvertito la presenza dei miei palmi, si lasciò cadere: non era bagnato, o almeno, non mi dava l'impressione di esserlo.
Perchè io? Perchè dovevo essere io un'esorcista? Ero una normale ragazza: ero alta e magra, avevo i capelli castani tagliati a caschetto fino alle spalle e con il ciuffo sulla destra. Ero intelligente, orgogliosa, avevo la tendenza ad affezionarmi troppo velocemente alle persone e a mostrarmi allegra e solare; permalosa e scattavo alle prese in giro, però la rabbia, quella vera, l'occultavo dietro un sorriso, tenendomela dentro. Avevo le lacrime facili,però tendevo a non piangere in pubblico, così anche in quei casi inghiottivo la tristezza. Alcune mie amiche mi dicevano che avevo un animo nobile, per il semplice fatto che avrei preferito morire io, che restare ferma a vedere la morte di una persona a me cara. Mi piaceva correre, perchè mi permetteva di non pensare a nulla e di scappare al mondo, amavo leggere e scrivere, perchè anche in quei modi potevo allontanarmi dalla realtà.
Portai l'Innocence alla bocca tremando. D'un tratto Hebraska mi strattonò, facendomi allontanare le mani dal viso.
- è proprio necessario Lvellie? Non è sicuro! Potrebbe capitare come a Lina... -
- Taci! Non c'è altro modo! Il suo, anzi il vostro compito è servire l'Innocence, a qualunque costo! -
Cos'era quella preoccupazione di Hebraska?! E quell'agitazione improvvisa di Lvellie?! Cosa...
"Oh basta!" pensai e buttai giù il liquido. Un altro tratto distintivo del mio carattere era l'impulsività: quando troppi pensieri affollavano la mia mente ed ero indecisa, tandevo ad applicare la logica "tagliamo la testa al toro".
Un tremito mi percorse il corpo e un dolore atroce mi attanagliò la schiena. Urlai, urlai forte, come se in quel modo potessi espellere il male. Poi sentii una pressione sulle scapole dall'interno del mio corpo e avvertii uno squarcio. Mi abbandonai sulle mani di Hebraska, mentre il sangue mi colava sulla schiena.
- Come a Linalee... - mormorò l'essere - Quindi ora... -
Il dolore era atroce e riuscivo a fatica a restare lucida. Mi mancava il fiato per urlare. Poi ad un tratto sentii il sangue solidificarsi e... abbandonarmi. Davanti a me comparve una statua cremisi, senza testa ne braccia, con un paio di ali che, impercettibilmente, si muovevano, facendola restare in aria. Allungai istintivamente un mano e la sfiorai.
- è questa... l'Innocence? -
Al suono di quella parola la statua si "risvegliò": si allontanò da me per poi prendere lo slancio e investirmi, per poi scomparire... dentro di me. Sentivo qualcosa di diverso, qualcosa di nuovo, di potente.. Quella cosa, voleva uscire. Non so bene come, ma l'invocai. Dalle ferite che avevo sulle spalle uscirono due ali cremisi. Hebraska mi lasciò e per un attim mi feci prendere dal panico: non avevo nulla sotto, sarei caduta! Mi agitai e involontariamente diedi un forte battito di ali: finii schiantata al muro opposto. Le ali tornarono nel mio corpo. Caddi, grazie al cielo, sul ponte: Lvellie era rimasto immobile per tutto il tempo e non aveva nemmeno mosso un dito per prendermi. Che tutta l'agitazione di prima fosse causata dal dubbio che avrei rifiutato l'Innocence?
- Un altro tipo cristallo... - mi si avvicinò - Ti assegneremo un generale e ti addestreremo. Sei una di noi, ormai, che tu lo voglia o no. Ora alzati e vai a pulirti: sei lercia. -

Ritornai in camera, tutta dolorante e mi buttai sul letto. Mi tolsi la maglia, strappata, e mi osservai la schiena con il piccolo specchio che c'era in camera: dove erano spuntate le ali, ora vi erano di stigmati rosse. Mi guardai intorno ed individuai una bacinella d'acqua: non era molta, ma riuscii a far andare via i segni dell'impatto con il muro e della caduta. Intanto mi augurai che non tutti gli esorcisti fossero come il sovrintendente che,avevo capito, non aveva la minima considerazione della vita umana.
Bussarono alla porta. Mi rivestii in fretta e aprii: sulla soglia vi era una ragazza con i capelli rossi, bassina e mingherlina, un'espressione preoccupata sul viso coperto di lentiggini. Letizia, la mia migliore amica.
- Leti che ci fai qui? Ci avevano detto di non uscire dalle nostre stanze se non interpellati.. -
- Che diavolo vuoi che me ne freghi di quello che ci dicono!! Voglio sapere come state! Tutti!! - mi buttò le braccia al collo - Sei stata via molto: è successo qualcosa? -
- Leti... - le raccontai tutto.
- Tu... un'esorcista... E quel bastardo di Lvellie... -
- Ha detto in modo alternativo che non posso scappare. -
- Brutto str... -
- Leti! - le posai le mani sulle spalle - Stai calma! Arrabbiarsi non serve a niente! -
- Ma che dici? Scusa, lui... -
- Leti per favore! Riguarda me e solo me! Non ha senso che tu ti arrabbi... -
- Ha senso eccome invece!! E perchè tu non ti arrabbi? Ah certo, tu ti tieni tutto dentro! -
- Non è vero...-
- La rabbia sì! -
- E va beh... - a cosa serviva esternare la rabbia? No, io l'avrei tenuta dentro e quando la sfogherò, allora...
- Quando dovrai incontrare i generali? - chiese con un sospiro.
- Credo mi verranno a chiamare... E tu? In che reparto ti hanno assegnato? -
- Sezione scientifica.. è andata bene! -
- Già... e gli altri? -
- La maggior parte dei ragazzi sono Finder, mentre le femmine sono state relegate, anzi graziate, alla sezione scientifica! -
- Li ammazzano... -
- E tu? Non ti preoccupi per te? -
- Io me la caverò! - alzai lo sguardo da terra e le feci l'occhiolino - Tanto lo sai, no? Io non muoio! - riuscii a strapparle un sorriso.
Bussarono di nuovo alla porta: io e Letizia sussultammo dalla sorpresa. Andai ad aprire, facendo cenno a Letizia di nascondersi. Davanti a me vi erano tre individui che indossavano uniformi nere: due ragazzi e una ragazza. Questa aveva i capelli neri corti, mentre dei due uno aveva gli occhi verdi e portava una bandana dello stesso colore, era rosso di capelli, mentre il secondo aveva i capelli bianchi e sopra l'occhio sinistro vi era una stella. Sulle uniformi vi erano delle Rose Cross.
- Gli esorcisti! - urlò Letizia, da sotto il letto. La squadrai e le feci segno di uscire, visto che il nascondiglio era ormai stato scoperto.
Il rosso apostrofò la mia amica: - Scommetto che sei tu la novizia! Tranquilla, non mangiamo! Non noi, almeno... Comunque non c'è motivo di nascondersi! - fece un grande sorriso, ma notai una strana luce nei suoi occhi.
- Ehm... veramente... - balbettò Letizia.
- Sono io la nuova esorcista. - dissi.
- Oh... - mormorò il rosso, passandosi una mano tra i capelli - Chiedo scusa, ho sbagliato! -
- Il solito cretino, scemolavi! - borbottò l'albino.
La ragazza mi prese le mani: - Scusali: sono proprio due bambini! Vieni, ti portiamo a conoscere i generali! - mi sorrise e accompagnate dai due ragazzi,che intanto avevano iniziato ad insultarsi a vicenda, ci incamminammo per le scale.Questi sì, che mi sembravano molto più umani di Lvellie...
- Immagino che sia stato traumatico per te venire qui.. - disse ad un tratto la ragazza.
- Non mi sorprende!! Con quel doberman di Lvellie l'accoglienza non dev'essere stata delle migliori! -
- Lavi, per favore! -
Dunque il rosso si chiamava Lavi. Dava l'impressione di essere molto simpatico, anche se i suoi occhi verdi erano mi sembravano velati. Mi concentrai sui personaggi intorno a me: la ragazza portava un vestito corto, che terminava con una gonna a sbuffo e calzava delle cavigliere rosse, l'albino aveva la mano sinistra fasciata in modo diverso dall'altra, mentre Lavi portava legato alla gamba un piccolo martello. Ipotizzai che si trattasse in tutti i casi dell'Innocence.
- Comunque ti capisco. - continuò la ragazza - Anche a me è capitata la stessa cosa, però non ti devi scoraggiare, nè rimanere impressionata da Lvellie: te lo dice una che non lo ha ancora perdonato. Devi andare avanti... -
- Non ti devi arrendere... - disse Lavi.
- E devi avere speranza. - terminò l'albino - La speranza è l'unica cosa che fa andare avanti noi esorcisti. -
Li guardai negli occhi uno per uno e mi sentii confortata.
- Io sono Allen. -
- Io Linalee. -
- E io Lavi! - 
Stavo per presentarmi a mia volta, poi mi girai a guardare la porta davanti a me: eravamo arrivati. Feci un profondo respiro e l'aprii: avanzammo sul ponte, verso Lvellie e quattro individui, oltre che Hebraska. Vi era solo una donna, bionda, molto bella, lo sguardo fiero e una cicatrice sul viso: sulla spalla teneva una graziosa scimmietta bianca. Accanto a lei vi era un uomo anziano, dallo sguardo benevolo e un paio di occhiali rossi, i capelli brizzolati erano legati da un codino. Poi vi era un individuo completamente avvolto da un mantello nero, la cui faccia era nascosta da una specie di maschera di ferro con una croce nera all'apice. Infine vi era un uomo dai capelli lunghi e rossi, il pizzetto e una maschera sul lato destro del viso.
- è lei. - disse solo Lvellie.
Hebraska mi si avvicinò: - è un tipo cristallo come Linalee, e la sua Innocence, consistente in un paio di ali cremisi, si chiama Infinite Rage. Il livello di sincronizzazione è del 87%. -
- Questi sono i generali. - mi sussurrò in un orecchio Lavi - La donna si chiama Cloud Nyne, quello con i capelli rossi lunghi è Cross Marian, quello dall'aria pacifica è Froi Tiedoll, mentre quello tutto nero è Winters Sokaro. -
Feci un passo avanti e accennai un inchino: - Il mio nome è Chiara. -


****angolo autrice****

E questo capitolo è andato!! Spero non vi abbia annoiato e vi sia piaciuto!! Ci tengo a ringraziarvi per seguire la mia storia e ringrazio molto chi l'ha commentata (Nana_Malefica) a cui ho già risposto alla recensione!! Se c'è qualcosa di poco chiaro o semplicemente volete dirmi cosa ne pensate scrivetemelo!! Mi fareste molto piacere ^^ Un bacio   _darkia_

   
 
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