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Autore: Hyperviolet Pixie    20/01/2011    2 recensioni
Draco Malfoy ha una routine, sempre la stessa da anni. Daphne ha la cattiva abitudine di dormire nel dormitorio maschile. Pansy ha la lingua biforcuta di una vipera. Blaise odia le donne.
Questi comportamenti abitudinari verranno però presto soppiantati.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Pansy
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Hazy Shade of Winter


"L’alcol è come l’amore: il primo bacio è magico, il secondo è intimo, il terzo è routine.
Dopo di che, spogli la donna e basta."

Raymond Chandler


Se fosse stata una normale mattina di lezioni, la routine di Draco avrebbe previsto le stesse seguite dal pranzo, ma in quel frangente vacanziero il suo piano quotidiano comprendeva l'andare in giro per il castello a terrorizzare i primini di Tassorosso. Finita la colazione sperò di poter riprendere le sue abitudini mattutine spezzate dalla strana voglia di Pansy di fare una conversazione logica con lui, eppure c'era qualcos'altro che non andava. Tiger e Goyle non erano ancora saliti a mangiare, stranamente. Senza di loro non avrebbe potuto fare granché.
«Ma si può sapere che hai oggi?» sbottò Pansy infastidita attirando su di sé gli sguardi curiosi dei pochi commensali mattinieri come loro. In quel mentre, Daphne Greengrass fece la sua comparsa in Sala Grande e si sedette di fronte a loro, facendo loro gli auguri, che entrambi ignorarono scatenando la sua più completa perplessità.
«Come mi starei comportando? Sentiamo.» la invitò Draco con il suo solito tono strascicato.
«Sei nervoso!» esclamò risentita Pansy.
«Yuhu, ci sono anche io!» esclamò Daphne con la voce seccata di un'ottava più alta del normale. L'unico risultato che ottenne fu una duplice occhiataccia. Alzando le spalle decise che essere ignorata era meglio che venire scuoiata viva dai due. E in quel frangente aveva molta più paura di Pansy che di Draco.
Che il coraggio non era di casa a Serpeverde era un fatto noto a tutti, quadri e statue compresi.
Inutile dire che a Draco stava tornando il mal di testa.
«Ti ho permesso di avere la mia fetta biscottata, il mio burro e la mia marmellata, oltre che alla mia più completa attenzione mentre parlavi di Daphne e cosa...»
«Parlavate di me?» si intromise la ragazza citata venendo nuovamente degnata di un'occhiata di fuoco.
«...pretendi di più?» concluse Draco.
Pansy lo osservò incredula. Tutto si sarebbe aspettato tranne che quello. Era quanto più di una dichiarazione si potesse aspettare da Draco. Lui che rinunciava a qualcosa che aveva deciso fosse suo per qualcun altro? No, era più che un'eresia.
Lo stesso pensò Daphne che stava già per esprimerlo a gran voce ma venne interrotta sul nascere dall'arrivo di Blaise e dall'ennesima occhiata in tralice dei due.
«Buon Natale.» bofonchiò Blaise sedendosi affianco a Daphne, di fronte a Draco.
Nessuno lo degnò di attenzione, nemmeno Daphne che aveva rinunciato definitivamente ad aprir bocca.
«Oh. Tutto qui? Allora grazie.» commentò Pansy sorpresa ammutolendo all'istante, cortesia più che apprezzata dal ragazzo il cui mal di testa accennava a diminuire.


***


Quella mattina di Natale proseguì tra le pareti sicure della loro sala comune sotterranea. Theodore Nott si era svegliato e aveva raggiunto l'esiguo gruppetto di ragazzi Serpeverde già svegli e aveva deciso di dedicarsi a un'esplorazione completa della bocca di Tracy Davies mandando al diavolo i disperati tentativi di Daphne di usarlo per scatenare altri attacchi di gelosia in Blaise.
Lui era stato per lei quello che Draco era stato per Pansy. La prima vera cotta, il ragazzo delle prime volte: primo appuntamento, primo bacio a lungo sospirato, prima volta e prime rotture, ma soprattutto primi pianti e prime disperazioni. Avevano chiuso definitivamente quando Daphne aveva capito una cosa: non c'era nessun uomo che valesse le sue lacrime, o meglio, il suo mascara preferito colato sulle guance imbellettate. Quindi aveva adottato la tattica del mordi e fuggi, provoca e ritraiti, ma soprattutto quella del “Storie serie? Cosa sono, malattie infettive?”.
Purtroppo è universalmente risaputo che per una ragazza il primo amore è indimenticabile ed era per quel motivo che ogni tanto ci ricadeva. Anche se era meglio dire che ogni tanto ricadeva tra le morbide lenzuola del letto che la Stanza delle Necessità faceva apparire per lei e Blaise.
Un letto a baldacchino dalle lenzuola di seta, per inciso, lontanissimo dal letto spartano e fin troppo fine a se stesso che compariva quando era insieme ad altri ragazzi.
«Ho ricevuto in dono una
guêpière.» ghignò tirandola fuori dalla scatola e attirando su di sé gli sguardi famelici dei tre ragazzi seduti con loro. Theodore si beccò una sberla da parte di Tracey.
«Chissà che chiunque te l'abbia regalata non te la voglia togliere personalmente.» osservò Blaise.
«Oh, me l'ha regalata mia madre, dubito persino che me la voglia vedere indossare.» replicò Daphne come se fosse abituata a regali più osé da parte della genitrice.
«L'anno scorso mi ha regalato un olio per massaggi più che fantastico. Ricordi, Draco? L'avevamo provato insieme.»
Per quanto potesse essere possibile, Draco impallidì sotto lo sguardo incuriosito dei suoi compagni di casa.
«Oh, mia madre come al solito mi ha regalato cose di poco conto.» intervenne Pansy ghignando.
Daphne le rivolse una muta domanda a cui Pansy rispose subito: «Un bracciale di diamanti, ma mi sa che i regali di tua madre sono decisamente più utili.»
La ragazza annuì convinta che Pansy fosse d'accordo con lei.
«E i tuoi genitori che ti hanno regalato?» chiese rivolgendosi a Draco che aveva lentamente ripreso il suo colorito naturale. «Una bambola gonfiabile? Oh scusa, c'è Daphne che assolve benissimo a questo gravoso compito.»
La ragazza interpellata raggelò l'amica che per nulla intimorita le sorrise apertamente. Daphne, come faceva spesso in presenza di Blaise, aveva tirato in mezzo le sue relazioni interpersonali con altri studenti, ma lui, orgoglioso come poteva esserlo solo un Grifondoro, non aveva commentato né aveva fatto nessuna mossa che poteva essere interpretata come ispirata dalla gelosia. In compenso, l'unica reazione interessante l'aveva ottenuta da Pansy Parkinson. Forse, si chiese, la cotta per Draco Malfoy non le era mai passata nonostante le continue smentite? Sorrise consapevole che aveva del materiale su cui iniziare a lavorare dato che con Blaise non poteva fare molto se lui non le andava minimamente incontro. Si voltò a guardare il ragazzo che la osservava con espressione a dir poco famelica e rapidamente lo afferrò per una mano e mandò al diavolo tutta la sua dignità.
Voleva lui.

Lui soltanto
.


***


«Vuoi essere tu quello che me la toglierà di dosso?» chiese non appena arrivò nella Stanza delle Necessità alludendo alla guêpière riposta nella confezione che teneva in mano.
«Se tu me lo permetterai.» le rispose guardandola dritto negli occhi.
«Ad una condizione. Voglio parlare con te, anzi no, io voglio stare con te.» esordì tutto d'un fiato. Era riuscita a raccogliere quanto più coraggio si fosse aspettata e ora il danno era fatto. Blaise la fissò più che sbalordito mentre lei pregava intimamente di ricevere una risposta positiva.
«Stare insieme inteso come....?»
«Una storia. Voglio te, Blaise, e nessun altro. Vederti con le altre mi fa fin troppo male.»
Il ragazzo si trovò a deglutire a vuoto. Per una volta Daphne Greengrass era stata schietta. Nessuna frase lasciata a metà, nessun enigma, ma solo una verità. Pesante, tra l'altro.
«Avevamo una storia perfetta, a parte piccole incomprensioni più che normali. Voglio stare con te, Blaise, ora.»
«Ero convinto avessi messo gli occhi su Theodore.»
«Facevo la preziosa!» esclamò lei irritata. La sua risposta affermativa tardava un po' troppo ad arrivare e lei stava per perdere la pazienza.
«Nel letto di un altro?»
«Dettagli.»
«Non ti capisco.» ammise e non era certo la prima volta che si trovava a farlo.
«Il giorno in cui mi capirai sarà il giorno in cui l'inferno gelerà e Potter finalmente schiatterà.»
Blaise annuì, totalmente in accordo con Daphne.
«Non pensavo volessi una storia seria, non dopo la volta in cui ti ho mollato dicendoti chiaro e tondo quello che pensavo delle donne in generale.»
Daphne sapeva che Blaise era un mulo nelle questioni di cuore, oltre a essere un misogino convinto. Aveva un odio incontrollabile e immotivato nei confronti del gentil sesso, fatta eccezione della madre a cui era profondamente affezionato.
E fu solo in quel momento che capì.
«Oh.» Sbatté un paio di volte la palpebre capendo finalmente il
motivo. «Blaise, io non ti ucciderò per ottenere i tuoi soldi.»
L'ultima cosa che aveva capito di Daphne Greengrass fu che la ragazza, oltre a essere incomprensibile, aveva un tatto impressionante.
Il tatto di un elefante zoppo in un negozio di alambicchi per la distillazione del vino.
E, per salvarsi in extremis, le chiuse la bocca con un bacio.
Ricambiato.
E cominciò a spogliarla. 

Come di consueto.


________________

Angolino dell'autrice:

ammetto di esserci rimasta non vedendo nessuna recensione, però questa "delusione" è passata presto. Ho visto che ultimamente moltissime storie non vengono recensite. E' strano, davvero. 
Va beh, fatemi sapere qualcosa, cosa ne pensate, critiche, note positive, qualsiasi cosa u.u
Fatemi sapere che ci siete e che leggete (ovviamente ho visto che qualuno ha letto e che qualcun altro ha messo la storia tra le seguite).
Il prossimo capitolo dovrebbe essere quello conclusivo.
Alla prossima,
Fay :)
   
 
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