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Autore: lotti_    21/01/2011    16 recensioni
"Lasciò cadere la fialetta ormai vuota e uscì dalla sala, la folla continuava a ballare."
Il bicchiere giaceva abbandonato su un tavolino, forse per qualcuno sarebbe stata la serata delle confessioni, ma non per lui."
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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ovviamente i personaggi appartengono a JKR, e il contesto è quello del settimo libro (e quarto libro) per quanto può concernere xD
ora la smetto di sproloquiare, in ogni caso buona lettura!




- Niente è come sembra-








“..tre sole gocce sono sufficienti per costringere chi lo beve a svelare i suoi più intimi segreti..” una verità così amara può essere peggiore di qualsiasi veleno, pensò tra se e se, lasciando per primo l’aula di pozioni.
Neanche il professor Piton lo biasimava, limitandosi a lanciargli un occhiata ammonitrice dal fondo dell’aula. La scuola era affollata, e la sua tolleranza rasentava lo zero quell’anno.
Cercava di stare nei corridoi il meno possibile, e in mezzo a quella marmaglia ancora di meno.
Ma il peggio doveva ancora venire e lui non poteva saperlo.
Quella sera si teneva l’evento mondano per eccellenza, il Ballo del Ceppo.
Draco aveva portato con se la solita squinzia francese, almeno un lato positivo di quell’invasione era riuscito a trovarlo, o almeno così lo burlava Nott,tra le segrete dei loro dormitori.
Distrattamente faceva roteare il contenuto del suo bicchiere, poi il movimento si fece impercettibilmente più lento, qualcosa in quella noiosa serata aveva finalmente destato la sua attenzione. Lei stava facendo il suo ingresso teatrale, l’aveva notata subito ma non poteva essere altrimenti. Il colore di quel vestito rendeva ancora più intrigante il niveo pallore della sua pelle, poteva quasi sentirne il profumo.
Forse stava solo definitivamente impazzendo, del resto i geni della sua famiglia parlavano chiaro.
Ma lei sembrava un bocciolo di rosa, pronto a sbocciare quella sera, ma non per lui.
Qualcosa gli si accese dentro, era furioso. Non poteva essere gelosia,non doveva.
Infilò una mano nel taschino e ne estrasse una fialetta minuscola, osservandone controluce il contenuto.
Tre gocce di veritaserum e le avrebbe chiesto di ballare, e forse lei avrebbe detto di si.
Tre gocce di veritaserum e avrebbe detto cose di cui si sarebbe pentito, per quanto intensamente si era rifiutato di pensarci.
La verità era che non avrebbe mai potuto accettarlo, lui era un Malfoy del resto.
“è solo una sporca mezzosangue” si ripetè come un mantra.
Lasciò cadere la fialetta ormai vuota e uscì dalla sala, la folla continuava a ballare.
Il bicchiere giaceva abbandonato su un tavolino, forse per qualcuno sarebbe stata la serata delle confessioni, ma non per lui.


Ancora lei, ovunque lei.
Non poteva permetterselo e non poteva smettere di pensarci.
Non era tornata a scuola ma era come se non se ne fosse mai andata,quel profumo era un ossessione che lo trascinava in corridoi a lui sconosciuti e lo tratteneva in sezioni della biblioteca a cui mai aveva accennato interesse.
Non era stato più in grado di tornare a casa dopo quella volta, il ricordo di lei, indifesa sul marmo nero del pavimento, ancora gli gelava il sangue.


Era bastato un secondo, neanche Hermione si era resa conto dell’accaduto.
Alzò lo sguardo, lui l’aveva spinta alle sue spalle, l’aveva protetta e adesso stava combattendo con Bellatrix.
“Non la toccherai ancora” aveva sibilato Draco, dentro di lui ancora vivido il ricordo di pochi mesi prima e di quello che era successo al Manor.
Immobile, completamente incredula di quello che stava accadendo, la ragazza si rannicchiò contro la parete. Era esausta.
Lei e Ron si erano divisi ed era rimasta sola nella parte alta del castello cercando di raggiungere il bagno dei Prefetti inutilmente, la scala principale era quasi completamente distrutta.
La voce roca e sicura di Malfoy che duellava all’ultimo sangue davanti a lei le sembrò lontana e ovattata, come se tutto ciò facesse parte di un sogno oltre il possibile.
Poi fu un attimo.
Delle voci provenienti dal corridoio la riportarono alla realtà.
Si alzò, bacchetta alla mano.
Era sempre stata troppo temeraria.
La maledizione senza perdono fece eco deviata tra le mura ormai a pezzi.
Il castello fu scosso nuovamente da una serie di boati, la battaglia infuriava ancora poco più sotto.
Lui aveva allungato un braccio per afferrarla, dita sottili e delicate che sfioravano appena il suo polso, e l’aveva riportata alle sue spalle.
Aveva respirato a fatica, come se la cosa gli provocasse sofferenza e poi l' aveva guardata con disprezzo.
“Questo non è il momento per manifestare il tuo stupido orgoglio Gryffindor, mezzosangue”
Aveva sempre usato quel tono autoritario e dispotico con lei.
Niente è come sembra.
Si era protetto nuovamente ma l’esplosione causata dall’incantesimo gli aveva fatti arretrare, poi aveva reagito.
L’ultima maledizione l’avevano scagliata nello stesso istante poi le due stelle dei Black a confronto erano cadute in un lampo di luce.
Il suo ultimo pensiero era volato a quel veritaserum e a quella sera, forse avrebbe dovuto seguire il suo cuore per una volta.

Dei passi affrettati riempirono il corridoio.
Non riconobbe subito chi le si avvicinò, gli occhi erano offuscati nuovamente.
“Hermione cosa è successo? chiese Ron raggiungendola e trovandola tremante, poi riconobbe il ragazzo tra le sue braccia e si abbassò verso di loro.
Lei si toccò la guancia, rendendosi conto solo in quel momento delle lacrime che le stavano solcando il volto.
“Abbiamo sempre sbagliato su di lui, sempre.” mormorò scuotendo la testa ancora incredula.
Era immobile, il corpo di Malfoy era ancora inerte tra le sue braccia.
Le era scivolato addosso nell’ennesimo tentativo di difenderla.
“Hermione, sta arrivando qualcuno, dobbiamo andare!”
Ron spostò il ragazzo adagiato sul grembo di lei sostenendolo per le spalle, poi l’aiutò ad alzarsi. La afferrò per il polso, ma la sua stretta era possessiva, così diversa da quella ricevuta pochi minuti prima.
La trascinò via, correndo verso il lato opposto da cui era arrivato.
Mentre si allontanavano in fretta lei si voltò verso il corridoio adesso silenzioso.
La sagoma di Draco Malfoy era sparita.










Ok, questa cosa è uscita in un modo totalmente improponibile, ma considerato il fatto che ce l’ho avuta in testa per tutta la sera e che non sto dormendo forse l’unica soluzione è definitivamente quella di sbarazzarmene postandola.
(sempre se non cambio idea di qua a domani e frullo tutto dal terrazzino o per meglio dire lo seppellisco sotto quel famoso coltrone di H&M)

Per la non gioia della mia degna compare di scleri il mio lato angst è stato subissato in extremis, è più forte di me!
Emyna mi dispiace, in ogni caso la versione angosciata di smilzoboy è tutta a te dedicata, veritaserum annesso xD
Giuro che non ascolterò mai più musica deviante, evitando altri racconti improponibili.
<3 <3


  
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