Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: magicwally    21/01/2011    12 recensioni
Lo avevo lasciato 3 anni fa , e ora, me lo trovavo davanti.
Bello più che mai.
Ma lui non doveva tornare nella mia vita, non doveva sapere.
SCUSATE PRIMA FAN-FICTION, SIATE CLEMENTI. GRAZIE
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
  
COME SEMPRE , VOGLIO RINGRAZIARE LE PERSONE CHE MI HANNO RECENSITO, MESSO TRA LE PREFERITE, SEGUITE, RICORDATE,AUTORI PREFERITI E ANCHE A QUELLE PERSONE SILENZIOSE CHE SONO PASSATE A LEGGERE LA MIA STORIA.
FA SEMPRE PIACERE.
 
UN RINGRAZIAMENTO PARTICOLARE A Giselle SPER I CONSIGLI E IL SUPPORTO NECESSARIO, A fylandra, giova71, vampirella75, monibiondina, manu72, CHE HANNO RECENSITO LO SCORSO CAPITOLO.
GRAZIE  INFINITE.
 
 
 
Capitolo 10
 
L’ho baciato. Mi ha baciato. È stato un  momento indimenticabile, ma purtroppo è finito.
Ci guardiamo, siamo imbarazzati, non sappiamo cosa fare... dire, ci sorridiamo
-Edward... non... – mi blocca
-Bella... lascia questo momento così com’è- sospira – è stato bello- mi sorride
-ma... Edward... non doveva accadere... non così- l’incantesimo è svanito, mi rendo conto di quello che è stato – no... non doveva accadere- non mi accorgo che sto piangendo, scappo via, corro in camera mia e tutto il dolore mi sommerge.
Sento che lui mi è corso dietro e ora è nella mia camera, sta zitto, mi lascia sfogare.
-Edward... perché sei qui?- chiedo singhiozzando – vai via-
-no... Bella... non ti lascio più... ho già sbagliato una volta a lasciarti andare- si avvicina e si mette a sedere sul letto vicino a me – non ti lascio più andare... lasciami spiegare- mi guarda – per favore... lasciami spiegare... poi me ne andrò-
-no Edward... non ce la posso fare-
-Bella... per favore... forse non è il momento, ma... non ce la faccio più. – mi si avvicina e mi abbraccia. Sento che anche lui sta piangendo. Non l’ho mai visto in queste condizioni. Mai.
Non ce ne rendiamo conto che piano piano ci siamo stesi sul letto abbracciati, le lacrime ci hanno veramente scosso, siamo veramente sfiniti.
Ci culliamo a vicenda, fino a quando il sonno ci avvolge nella lunga notte di Halloween.
 
Sogno che Edward è al mio fianco, sento il suo profumo, sento il suo caldo respiro sul mio viso, sento il suo abbraccio protettivo. Qull’abbraccio che negli ultimi tre anni mi è tanto mancato.
È un sogno meraviglioso, sembra reale.
All’improvviso mi sveglio e mi accorgo che non è un sogno... lui è accanto a me.
Abbiamo dormito abbracciati tutta la notte, l’osservo e noto che  ha il sonno un po’ agitato e parla
“perché mi hai fatto questo? Perché? Hai rovinato la mia vita” è veramente agitato, sta urlando.
Cerco di svegliarlo –Edward... Edward... sono io, Bella. Svegliati... – lo scuoto finalmente apre gli occhi – Bella... – ha gli occhi spalancati, sembra incredulo
-Edward... –
-come... oh scusa non volevo...- immediatamente si alza dal letto – scusa... ora vado via... forse non è il caso...- sconsolato si avvia verso la porta di comunicazione
-no... Edward... non andare... rimani con me- mi alzo a mia volta e lo raggiungo
-ti ho svegliato solo perché stavi urlando... sembrava un brutto sogno- lo guardo con infinita dolcezza
-si... no... lascia perdere... non è nulla. Ora vado in camera mia, non ti voglio disturbare oltre- apre la porta e se ne va.
Non mi lascia alternativa, lo seguo e incavolata nera lo affronto
-no... Edward, non puoi dirmi che non è nulla... tu stavi urlando.- lo guardo negli occhi
-Bella... veramente non è nulla...- si passa una mano nei capelli e mi volta le spalle.
-Edward... lo so che sei stato male, come sono stata male io...- sospiro mi avvicino a lui e lo faccio voltare – quindi non mi dire che non è nulla, perché non ti credo- sono seria e lui lo capisce.
-Bella... forse non è il momento...-
-Edward... forse non è il momento... forse non lo sarà mai- prendo fiato- forse... oh... lascia stare, vado nella mia camera- e di corsa mi chiudo a chiave sento che mi chiama
-Bella... Bella... non fare così, diamoci una possibilità-
Di colpo riapro la porta – Diamoci una possibilità?- chiedo adirata
-si... diamoci una seconda possibilità...-
-tu vuoi una seconda possibilità... così... come non fosse successo nulla?- ora sto perdendo veramente la pazienza
-Bella... lascia che ti spieghi e poi capirai...- chiede speranzoso
-va bene... ora però è veramente tardi... forse è il caso che dormiamo. Domani avremo modo di parlare - sospiro – ma devi dirmi TUTTO,tutta la verità, e io farò altrettanto- lo fisso negli occhi, sembrano diversi, sono un po’ più luminosi.
-Bella... ti prometto che ti dirò tutta la verità... poi deciderai se credermi oppure no.- è veramente serio in questo momento
-ve bene... ci vediamo domani mattina... buonanotte-  gli sorrido e lui fa altrettanto
-Buonanotte Bella- si giara e se ne va. Senza accorgermi di quello che sto facendo lo chiamo
-Edward... –
-si... Bella-
-v.vuoi... r.rimanere con me?- chiedo imbarazzata
-sei sicura?-
-si... – gli sorrido
-ok... vado a cambiarmi e arrivo-
-bene-
Non so cosa mi ha spinto a fargli quella richiesta, ma sento che senza di lui non sarei riuscita a dormire. Ho una gran confusione in testa, non so più quello che voglio. Fino a ieri ero sicura di volere il divorzio, ora non ne sono più sicura.
Sarà per quello che ha detto alla radio, sarà il suo sguardo tormentato, ma sento che forse una piccola speranza c’è. Forse non tutto è perduto. Speriamo, lo spero per i miei piccoli.
Speriamo che non la prenda male quando saprà di loro.
 
Non mi sono accorta che con tutti i miei discorsi mentali, lui è già arrivato, è sulla soglia della porta che mi osserva, faccio segno di entrare. Mi dirigo nel bagno per cambiarmi, prendo il necessario per la notte e scappo via.
Mi cambio e mi accorgo che il mio pigiama è veramente infantile, è giallino con degli orsacchiotti disegnati, veramente sexy. Ma va bene così, sono me stessa.
 
Arrivo in camera, lui si è già messo a letto, siamo imbarazzati.
Velocemente mi infilo sotto le coperte, lui inaspettatamente mi attira verso di lui
-Bella... non preoccuparti... stiamo solo vicini. Ti va?- mi guarda e sorride
-o.ok...- mi accoccolo sulla sua spalla.
-buonanotte Bella... sogni d’oro- e mi stringe a se
-buonanotte Edward... anche a te- sento il suo profumo che mi avvolge tutta, mi inebria, e con il suo profumo il sonno mi avvolge.
 
 
Il sole filtra dalla finestra. Sembra una bella giornata. Sento che c’è qualche cosa di strano al mio fianco, mi volto e vedo che c’è Edward nel mio letto. Sobbalzo. Cosa ci fa Edward nel mio letto? Piano piano la memoria mi torna, e ricordo quello che è successo la sera prima e durante la notte.
Mi accorgo che due occhi verdissimi mi osservano, sembrano felici,-buongiorno Bella- sussurra
-buongiorno anche a te- sussurro a mia volta.
-ehm... ora che facciamo?- chiedo un po’ imbarazzata
-stiamo a coccolarci?- chiede divertito Edward
-non... mi sembra il caso- ribatto tra il serio e il divertito
-lo so... stavo scherzando. Anche se non mi dispiacerebbe- mi si avvicina e mi stringe a se.
Sento che forse è meglio che mi alzo, qualcuno è molto sveglio.
-ehm... Edward... forse è meglio che ci alziamo. Non vorrai fare aspettare Alice, vero?- mi alzo e vado verso il bagno
-no... meglio non farla arrabbiare. Chissà cosa ci farebbe fare!- anche lui si alza e va verso la sua camera – quando hai finito e sei pronta bussa alla porta che andiamo insieme a fare colazione- mi sorride e scompare nella sua camera, la porta la lascia socchiusa.
 
Velocemente faccio la doccia e mi preparo.
Oggi voglio stare comoda, quindi opto per un paio di jeans neri attillati, maglia bianca con una scritta davanti “I LOVE ROME” a maniche lunghe, converse ai piedi, giacca di pelle nera e una piccola tracolla. Ora sono pronta per l’avventura, portare Alice in giro per Roma. Fortuna che i negozi sono chiusi.
Sento bussare alla porta principale, vado ad aprire e mi ritrovo davanti Alice tutta impaziente
-Bella... ma sei già pronta?- mi osserva e sorride, approva come mi sono vestita.
Nel frattempo entra in camera e tutta contenta mi dice- ieri sera ho visto che vi siete baciati!-
Esclama tutta contenta, si guarda attorno e nota il letto, si vede che ci hanno dormito due persone.
Mi guarda e inizia a saltellare –sìììììììììììì!- esclama- che bello! Che bello! – la fermo prima che Edward la possa sentire
-ehm... Alice. Fermati- la prendo per un braccio, lei mi guarda. È felicissima.
-allooooora... cosa mi racconti?- mi guarda come per dire “mi puoi dire tutto quello che vuoi, ma tanto lo so che hai dormito con mio fratello”  
-Alice... calmati. Non è successo quello che tu credi sia successo.-
-no? Non è come sembra?- chiede ancora più curiosa
-si... abbiamo solo dormito. E basta.- il mio sguardo non ammette repliche
Si avvicina alla porta – bene, se ne sei convinta tu... ci vediamo tra poco a colazione- ridendo se ne va.
 
Sento che la porta di comunicazione si apre e vedo Edward che mette dentro solo la testa
-Bella... tutto bene? Mi sembra di aver sentito la voce di Alice-
-sì... era tua sorella- sono agitata
-cos’è venuta a fare?-
-voleva controllare che fossi pronta. È entrata in stanza e ha visto il letto...- mi giro e lo indico. Le coperte sono all’aria e sopra i cuscini si nota che sono stati usati tutti e due.
-quindi?- chiede sempre dalla porta
-quindi... ha capito subito che abbiamo passato la notte assieme, e ha fatto due più due-
-ma tu le hai spiegato...-
-sì che le ho spiegato... ma sai com’è fatta.- sospiro
-ma per la miseria... ma non si fa mai gli affaracci suoi?- ora è entrato e mi si è avvicinato.
-Bella... mi dispiace- mi abbraccia dolcemente – vedrò di parlarle- e mi accarezza i capelli. Che bella sensazione.
-fa niente... tanto non la cambieremo mai...- mi sciolgo dall’abbraccio, anche se non vorrei.
-ok... sei pronta al tour the force che ci farà fare Alice?- ora sta ridendo
-sì... sono pronta- ricambio la risata – ma tu vieni così in giro? Non ti riconosceranno?- chiedo preoccupata.
-no... dopo passo a mettermi il travestimento prima di andare via. Vedrai... nessuno mi riconoscerà- mi si avvicina e mi fa segno di andare.
 
Arriviamo nella sala adibita a colazione, ci sono tutti.
La fam.Cullun al completo, tutto il cast, i miei collaboratori, ci sono proprio tutti. E tutti ci osservano.
-allora Bellina... passata una buona notte?- chiede Emmet ridendo
-si... bene grazie- ricambio il sorriso
-allora... Edward- Emmet continua a ridere – e tu... come hai passato la notte?-
-bene... perché- chiede curioso Edward
-no... così. Sai... ieri sera ho bussato alla tua porta... ma tu non hai risposto, quindi...- ride sempre più forte
-Emmet... smettila- Rose gli assetta una sberla sulla testa, e lui prontamente diviene serio
-ma cosa ho fatto?- chiede con aria ingenua
-smettila... e basta- Rose è veramente arrabbiata.
Sono veramente imbarazzata, gli altri se ne accorgono quindi i discorsi si avviano verso altri argomenti. L’argomento principale è: “cosa vedere di Roma quando i negozi sono chiusi” questo è il pensiero di Alice.
Tutti ridiamo al suo quesito.
-ma... Alice, così la tua carta di credito si riposa un po’- rispondo io – vedrai sarà bello ugualmente. Roma è una città veramente fantastica- sorrido e guardo tutti. Penso che forse potranno ritornare ad essere la mia famiglia.
 
Finita la colazione ci avviamo per uscire, Edward va in camera a “trasformarsi”, arriva con: parrucca nera capelli ricci, barba e baffi neri, occhiali da sole stile John Lennon, non sembra lui, speriamo bene.
-eccomi... vado bene?- chiede ridendo
-certo... speriamo che nessuno ti riconosca- dice Alice
-ok... allora possiamo andare- ci avviamo all’uscita dell’hotel dove ci sono due taxi ad attenderci, io Edward, Alice e Jasper su uno e gli altri sull’altro taxi, destinazione :Piazza di Spagna
 
Piazza di Spagna, magnifica, bellissima con quel suo fascino, sempre piena di gente che proviene da tutto il mondo. Anche se è il primo novembre, quindi giornata triste, qui c’è sempre tanta allegria.
Rimangono tutti meravigliati da tanta bellezza. Sulla sommità della scalinata si vede benissimo Trinità dei Monti, chiesa bellissima.
 
Anche Edward sembra contento, anche per lui, forse è un momento di libertà, muoversi senza essere riconosciuto.
Mi si avvicina –Bella... questo posto è meraviglioso, ma tu lo sei di più- mi cinge la vita con un braccio, lo lascio fare, mi sento protetta. Gli altri se ne accorgono, sorridono felici.
Facciamo foto in ogni angolo della piazza, sulla scalinata a Trinità .
Mi accorgo che Alice cerca in tutti i modi di fotografare me e Edward nei momenti più buffi, particolari... siamo il suo soggetto preferito.
 
Dopo aver visitato Piazza di Spagna ci dirigiamo verso Fontana di Trevi passando in Via Condotti per la gioia di Alice.
Inizia a saltare da una vetrina all’altra.
Ci sono i negozi coi marchi più prestigiosi del mondo come: Dior,Valentino, Armani, La Perla, Prada, Burberry, Trussardi, Dolce e Gabbana, Louis Vuitton, Bulgari e tanti altri stilisti famosi.
 
Per fortuna è festa se no, addio giornata tranquilla.
-Bella... domani... devi assolutamente accompagnarmi QUI- mi si avvicina e mi guarda con occhi da cucciolo e labbro tremolo, - ma Alice... non posso... devo lavorare- per fortuna domani abbiamo una giornata molto intensa, Edward è pieno di interviste, servizi fotografici, quindi devo stare con lui.
-Edward... vero che tu puoi fare a meno di lei?- chiede Alice guardando suo fratello
Edward mi guarda e sogghigna – Alice... no mi dispiace... ma Bella domani mi deve accompagnare – la guarda e non riesce a trattenere la risata che esplode allegra.
-Ma... Edward... arg... uffa!- si allontana e si avvicina a Jasper tutta sconsolata lo prende a braccetto e si allontanano da noi.
-grazie Edward... mi hai salvato la vita-
-prego... ma questo ti costerà un favore...- mi guarda e ride
-che... favore?- chiedo con curiosità
-mhm vediamo... lo scoprirai- mi stringe sempre più a se
Non rispondo, sono confusa, sta succedendo tutto troppo velocemente.
Mi scosto da lui, noto che è deluso ma non dice nulla. Probabilmente ha capito di avere esagerato.
 
Arriviamo a Fontana di Trevi, anche questo monumento è bellissimo.
È pieno di gente, di allegria.
Ci avviciniamo alla fontana e dico – allora... prendete una monetina, date le spalle alla fontana, esprimete un desiderio e mentre lo esprimete dovete lanciare la monetina alle vostre spalle e il desiderio si avvererà- tiro fuori la mia monetina , mi giro , che desiderio posso esprimere?
Ne avrei tanti... ma quello che mi farebbe più piacere è “tornare con Edward e formare finalmente la nostra famiglia” lancio la  mia moneta e  sorrido. Speriamo si avveri.
 
Anche gli altri fanno quello che ho detto.
Guardo Edward , lui guarda me intensamente, poi tira la moneta e mi sorride. Finalmente il suo sorriso è anche nel suo sguardo. Forse il suo desiderio è uguale al mio? Mah chissà!
Rimaniamo un po’ seduti a chiacchierare poi ci avviamo verso il Pantheon.
 
Faccio fare a loro tutte le stradine interne, sono molto suggestive. Si respira tutta l’aria del’antichità di questa città.
 
Arriviamo al Pantheon, è maestoso, pieno di storia.
Lo visitiamo all’interno, è qualcosa di spettacolare.
Ci avviamo all’uscita e mi ricordo che qui di fianco c’è la caffetteria più famosa di Roma e del mondo, “Caffè Sant’Eustachio”.
-Venite... ora vi offro il caffè più buone del mondo- li invito a seguirmi
-addirittura... il più buono del mondo.- mi prende in giro Emmet
-si... se non ci credi, controlla le guide più prestigiose e poi mi dirai...- lo guardo divertita- poi hai la possibilità di assaggiarlo personalmente- ci sfidiamo con lo sguardo
-ok... però se non è vero... pagherai pegno- ha lo sguardo che la dice lunga
-ok accetto. Tanto non vincerai...- a mia volta ricambio il suo sguardo
-su... su... entriamo a sentire questo caffè, poi si vedrà chi vince- Alice ci trascina dentro il caffè.
 
Dopo aver gustato questa meravigliosa bevanda, guardo Emmet – allora?-
-...- non capisce, o fa finta di non capire. Ho notato che quando lo ha bevuto ha fatto lo sguardo di meraviglia, forse non credeva che fosse così
-allora... Emmet... cosa ne dici del caffè’-  chiedo
-ehm... Bella... ma tu al tuo fratellone vuoi bene, vero?- chiede con sguardo da cucciolo bastonato
-ehm... ci devo pensare. Poi non si risponde a una domanda con un’altra domanda. È da maleducati!- lo guardo seria in volto.
-ok... ok... Bella non ti arrabbiare. Allora... il caffè... è... b.buono. come dicevi tu!- mi si avvicina e mi abbraccia.
-allora... visto che ti piace... e tu avevi detto che io dovevo pagare pegno, ora lo pagherai tu!- guardo Rose e con uno sguardo ha capito, mi fa segno di sì.
-che pegno devo... pagare?- chiede Emmet allarmato
-oh... niente di che... solo una piccola cosa-
-Bellina... tutto quello che vuoi- mi guarda speranzoso
-ok... va bene... visto che hai perso... mi devi promettere che finché sarai in mia presenza non farai più nessuna battuta inerente la mia vita privata. Ci siamo capiti!- ora sono seria – se non sarà così... te la vedrai con Rose- la guardo – vero Rose?-
-certo Bella... se la dovrà vedere con me!- esclama e guarda Emmet molto seriamente
-ok... ok... capito. Ma Rose... cucciolotta mia... il tuo orsacchiotto fa il bravo. No più cattivo- le si avvicina e fa il tenerone. Che dolce che è!
A questa scena tutti noi scoppiamo a ridere.
Non mi sono accorta del tempo che passa, noto già che sono le 13,00 , forse è il caso di andare a pranzo.
-che ne dite se ci avviamo a Piazza Navona e andiamo a pranzo?-
-ok va bene- dicono in coro
-conosco una piccola trattoria, molto alla buona... vedrete vi piacerà-
Arriviamo al locale la sig.ra Teresa mi si avvicina – che piacere vederti Marie.- mi abbraccia calorosamente – sei sempre più bella- ora divento tutta rossa. Speriamo che non chieda dei bambini
-come mai sei qui?- chiede  – Claudio è  di là con i bambini e mi ha detto che eri via per lavoro- continua a guardare me e poi  gli altri. Quando vede accanto a me Edward i suoi occhi si spalancano e mi guarda. Il suo sguardo è sorpreso. Ha capito che Edward è il loro padre. Ora sono veramente nei guai. Guai grossi. Forse era meglio andare da un’altra parte.
-ehm... loro sono la fam.Cullen- ora sono veramente nervosa
-vieni Marie... saranno contenti di vederti. Non fanno altro che parlare di te- guardo Alice in cerca di aiuto, ma lei scuote la testa come per dire “oramai quello che è fatto è fatto”.
Sconsolata mi avvio verso la sala, i piccoli mi vedono e mi corrono incontro
-mama.... mama... che bello che sei qui.- mi abbracciano e mi baciano.
Mi accorgo che Edward è rimasto immobile, ha lo sguardo di ghiaccio mi guarda e gelidamente mi chiede – mamma?- mi si avvicina con fare minaccioso. Non riesco a muovere un solo muscolo, la voce sembra sparita.
-allora? Vuoi spiegarci chi sono loro?- indica i bambini
-ma... chi è mama? Pechè ti sta guadando male? E pecchè urla? - chiede in tono allarmato il mio piccolo ometto.
-Thomas... va tutto bene.-cerco di rassicurarlo- non preoccupati piccoli miei. Loro non mi faranno del male- guardo Edward negli occhi e lo fulmino. Non doveva spaventare i miei cuccioli.
Claudio capisce che sta succedendo qualche cosa e si avvicina a me- Marie... tutto bene?- mi abbraccia e i bimbi gli si appiccicano alle gambe- Clodio... quel...- Thomas inizia a piangere e indica Edward – quel... sinore ha guaddato male la mama- ora piange disperato.
Claudio a sua volta fulmina con lo sguardo Edward, ora anche lui è furioso.
Ora anche Edward si accorge che forse ha esagerato – mi... dispiace piccoli... non volevo spaventarvi- si passa una mano nei capelli e mi guarda, mi fa capire che è mortificato.
Continuo a guardarlo arrabbiata, ha capito che le sue scuse non valgono a nulla.
-bene... credo che sia meglio che ci mettiamo a sedere e che... parliate- Claudio mi scorta fino al tavolo – per cortesia Teresa faresti un tavolo unico nella saletta dietro, così possiamo stare tutti più tranquilli’- chiede con gentilezza. Teresa capisce e fa cenno di accomodarci nella saletta sul retro del ristorante.
 
Finalmente ci mettiamo seduti. I bimbi non mi lasciano un secondo, li ho tutti e tre addosso. Tutti i Cullen mi guardano meravigliati, hanno lo sguardo felice. Hanno capito che i bimbi non sono altro che figli di Edward. Tutti tranne Edward che continua a fissarmi. Vuole sapere.
Ma io dico, non si accorge che Soph e Lizzie sono la sua copia? E che Thomas ha i suoi stessi occhi?
 
Prendo un grosso sospiro e inizio a parlare
-dunque... loro sono i miei figli- li guardo tutti, in particolar modo Edward
-questo lo abbiamo capito che sono i tuoi figli.- ribatte Edward
-mi lasci finire?- chiedo spazientita
-prego... tanto ho capito tutto.- ribatte ironico, fa per alzarsi e andarsene
- Edward... per cortesia... aspetta di sentire quello che ho da dire... poi fai quello che vuoi- lo guardo
-cosa c’è da capire?- sospira – Bella... tu hai tre figli! Quindi questo dice tutto.- inizia a girare su e giù per la stanza, si gira e mi guarda , sembra deluso
-Bella... io non mi sarei mai immaginato...- cerca di dire ma lo blocco subito
-cosa Edward... cosa non ti saresti mai immaginato? Solo tu potevi?- lascio intendere il suo tradimento. Gli animi si stanno scaldando. Claudio cerca di calmarmi, Carlisle cerca di calmare Edward , i bimbi mi guardano, non riescono a capire la situazione
-Edward... Bella... calmatevi tutti e due, state spaventando i bimbi- Alice ci guarda e ci fulmina con lo sguardo.
-Edward... ora calmati e mettiti seduto e ascolta cosa ha da dire Bella. Ok?- Alice stringe la sua mano sulla spalla del fratello
-ok- mormora Edward.
Claudio mi stringe la mano per infondermi coraggio, Esme Rose e Alice mi sorridono e mi fanno segno di continuare.
-allora- guardo i miei cuccioli – loro sono Thomas Edward Anthony Junior, Elisabeth Alice Carlie , Shopie Lilian Esme Swan, sono nati il 20 giugno 2009. Questo è tutto- ora guardo negli occhi Edward, se non è tonto dovrebbe avere capito che sono i suoi figli.
Lui mi guarda allucinato, lo sguardo è spalancato, non riesce a parlare. Non riesce a capire.
-si... Edward. Non hai capito male- lo lascio in sospeso per un po’ – sono i “tuoi figli” – ora abbasso lo sguardo. Non riesco a guardarlo in faccia.
-scusatemi... – mi alzo, prendo i miei bimbi li vesto e scappo dal locale. Riesco a trovare per miracolo un taxi, e mi allontano da lui. Il dolore è stato troppo forte. Ora voglio solo stare con i miei piccoli e tranquillizzarli che va tutto bene.
Voglio andare a casa mia. In nessun altro posto mi sentirei sicura.
 
 
Solo una precisazione.
Tutti i posti che ho descritto, sono veramente così. Ci sono stata veramente.
Tranne nei negozi di Via Condotti. Il motivo... beh potete immaginarlo.
Solo la trattoria di Teresa è di mia invenzione.
 
 
Mi scuso per eventuali errori.
Volevo precisare che questa storia è di mia invenzione.
Se per puro caso dovessi inserire frasi famose o frasi citate in altre storie, non l’ho fatto con l’intento di copiare.
Purtroppo, leggendo varie storie, possono rimanere nella mente frasi, che poi tornano a galla.
Mi scuso fin da ora.
Comunque per qualsiasi problema, sono a vostra completa disposizione.
Metto questo commento, onde evitare problemi in seguito al rumor che si è creato, in questi giorni, attorno all’autrice bannata dal sito.
Grazie.
 
 
 
 
Questi personaggi non mi appartengono,sono proprietà di Stephenie Meyer.
  
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: magicwally