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Autore: Sara_Skater89    21/01/2011    6 recensioni
Cosa sarebbe accaduto se Sana e Akito si fossero conosciuti in contesti differenti? Cosa sarebbe accaduto se lei fosse un'aspirante adolescente cantante rock e lui un ricco teppista odioso ma con un segreto alquanto scottante???Se avessero scoperto di non essere poi tanto diversi tra di loro???
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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C’erano certi giorni in cui la vita gli sembrava una enorme scocciatura: una serie di eventi di passaggio che lo lasciavano del tutto indifferente. C’erano giorni in cui non riusciva a fare a meno di pensare che la sua esistenza fosse soltanto un enorme assurdità:momenti in cui, frasi e parole dettegli in quei 17 anni di esistenza lo rincorrevano senza sosta ,perfino nei suoi sogni .Parole che lo avevano condannato per  qualcosa che non aveva fatto, parole che in tutti quegli anni  gli avevano scavato dentro fino a renderlo l’individuo che era: un teppista ricco , solitario e privo di buoni sentimenti. Chiunque afflitto da questi pensieri si sarebbe sentito depresso e avrebbe sfogato la propria frustrazione su sè stesso. Ma Akito Hayama non rientrava di certo in questa categoria di persone e più che sfogare le proprie paure su di se preferiva sfogarle sugli altri. C’erano certi giorni , infatti, in cui   si svegliava con un unico pensiero in testa: rovinare la giornata a qualcuno; E questo pensiero ovviamente includeva il fare a botte, l’impartire gli ordini più assurdi, e trattare male perfino le persone a lui più vicine. Questi erano i giorni più brutti, i giorni in cui la sua ira si accendeva, la frustrazione lo domava e finiva per odiare ,più di qualsiasi altra persona ,se stesso. Manco a far l’apposta ,poi, in quei momenti c’era sempre lei a mettere i bastoni tra le ruote: quella Kurata  dal sorriso perennemente stampato sulle labbra , che si permetteva di dare giudizi sulla sua vita.  Non poteva sopportare un simile affronto perché nessuno sapeva quello che lui combatteva giorno per giorno. Ma le parole di quella ragazzina cocciuta, quelle dei loro ultimi incontri,  per quanto potessero risultargli fastidiose, lo avevano in qualche modo colpito. Quella era  stata senz’altro la prima volta che qualcuno era riuscito a scavare con le parole il suo animo e non solo in senso negativo.

Nella penombra di un enorme stanza da letto, Akito sorseggiava un drink in solitaria guardando il chiaro di luna , immerso in queste riflessioni. Ma il bussare alla porta lo ridestò da questi mesti pensieri facendolo sobbalzare.

“Avanti”-

“Signorino Hayama. Volevo dirle che  è tutto pronto per la serata. Se vogliamo andare l’auto la sta aspettando giù.”

Il suo maggiordomo di fiducia  era apparso sull’uscio della porta. Akito non rispose ed annuì soltanto, sentendosi alquanto sollevato. Finalmente la notte era arrivata. Finalmente avrebbe fatto la cosa  che più adorava fare da quando era piccolo.

 

 

Sana era rimasta a fissare Akito allontanarsi dal parco per un infinità di tempo , prima di rendersi conto che si era fatto tardi.  Ancora una volta non aveva compreso appieno le parole del ragazzo, ma questa volta decise di non rimuginarci su troppo. Di sicuro non lo avrebbe visto per molto tempo . Si , perché in quella frazione di secondo in cui  Akito aveva pronunciato quel “Metticila tutta”, lei aveva sentito una strana sicurezza impossessarsi di sé e così aveva deciso: Sarebbe tornata a casa, ma solo per prendere i bagagli necessari per il viaggio ad Hokkaido. Era vero che mancava ancora un mese e mezzo al concorso, ma se fosse tornata  indietro sui suoi passi quella sera stessa, sua madre l’avrebbe avuta vinta e lei proprio non voleva darle questa soddisfazione. Così , con una tenacia inaspettata,  si avviò verso il suo appartamento. Erano le otto, l’ora in cui la signora Kurata, ogni sera soleva uscire di casa per andare  a lezioni di yoga.  Difatti quando arrivò  fuori l’androne della palazzina in cui abitava ,  Sana notò ,con un certo sollievo, che le luci provenienti dal suo appartamento erano spente.  Si fiondò di corsa su per le scale e non appena entrò in casa , corse nella  camera da letto. In uno zaino cominciò a mettere tutto l’occorrente per la trasferta. Aveva i soldi necessari per prendersi una stanza in un albergo almeno per quella notte, dopodiché avrebbe cercato un'altra sistemazione o quanto meno un lavoro che le permettesse di allontanarsi dalla tirannia di Misako per un po’- Del resto  le vacanze natalizie erano alle porte e  durante quel periodo , a Tokio di certo avrebbe trovato qualcuno a cui servisse manodopera in più. Mentre finiva di preparare la valigia, il suono del telefono la riportò alla realtà.

“Pronto! Chi parla?”

“SANA!!! Finalmente!! TI ABBIAMO TROVATA! Sono giorni che ti cerchiamo!!perchè ci hai evitate?”

La voce isterica di Aya attraversò l’apparecchio telefonico. Maledizione!! Sana , presa com’era di fuggire a gambe levate , si era dimenticata che c’erano chiamate a cui poteva rispondere e chiamate che era meglio ignorare.

 “AYA!!Ecco io ora non posso parlare devo andare…sono un po’ di fretta…”

“No, Sana aspetta non attaccare…volevo scusarmi con te per il modo in cui ci siamo comportate, ma vedi se potessimo parteciperemmo volentieri al concorso ma i nostri  genitori non vorranno mai darci il permesso!”

“Ah, se è per questo ,Aya , nemmeno mia madre mi ha dato il consenso ma io non mi sono arresa. Anzi, se ti può interessare, ora sto facendo le valige e mi sto preparando  per Hokkaido!!”

“COSA??- Fece l’amica tutta agitata al sentire quelle parole. “Sana manca ancora un sacco di tempo..dove andrai a dormire.??”

“ Un posto lo troverò…ma non posso restare qui…devo dare una lezione alla mamma!!Io voglio fare quello che voglio e nessuno mi fermerà!!”

Con queste parole, mise giù la cornetta, impedendo ad Aya di dire altro. Non le importava cosa avrebbe pensato; non le importava del fatto che, forse , con quella sua fuga, avrebbe fatto preoccupare sua madre; voleva soltanto sentirsi libera di fare quello che voleva.  Prima di allontanarsi definitivamente da casa , decise però di lasciare un messaggio a  Misako.

Mamma, visto che tu non vuoi darmi il permesso per esprimere me stessa al meglio, credo che per un po’ andrò via di casa. Non mi cercare. Tua Sana

Si mise lo zaino in spalla e chiuse la porta.

Le strade di Tokio ,quella notte, erano alquanto affollate. Camminando per il centro della città, Sana si mise alla ricerca di qualche ostello economico . Ne trovò uno ad una decina di chilometri dalla  sua scuola.

 “ Salve..vorrei prenotare una camera per questa notte.” Disse Sana non appena si fu avvicinata al bancone della reception, dove sostava una giovane donna dall’aria rassicurante.

“ Certo…Nome e Età prego.”

“ Si…Sana Kurata…17 anni.”

“ Mi dispiace signorina lei non è maggiorenne e in quanto tale per prenotare una stanza ha bisogno di un permesso dei suoi genitori o di essere accompagnata direttamente da loro.”

“ Ma la prego..in fondo compirò 18 anni tra poco!!! La prego non so dove passare la notte!!”

Ma discutere e piagnucolare non servì a nulla.Si ritrovò in strada con la netta sensazione che quello non sarebbe stato l’unico ostello a dargli una risposta negativa. E difatti la sua sensazione non fu sbagliata. Camminò per più di un ora , andando di albergo in albergo ma  tutti i suoi sforzi furono inutili. Nessuno accettava minorenni.

Erano le dieci e mezza passate quando si rese conto che la sua ricerca non avrebbe portato a nulla e che doveva rassegnarsi. Probabilmente a quell’ora sua madre era già tornata a casa; probabilmente in quel momento stava leggendo il messaggio che lei stessa le aveva lasciato; Forse sarebbe uscita a cercarla o l’avrebbe chiamata o forse l’avrebbe ignorata completamente. Con questi pensieri si mise seduta su di una panchina a ridosso di una delle tante stradine di Tokio. Era  troppo stanca per cercare un altro posto dove andare, era troppo stanca perfino per tornare a casa se avesse voluto farlo. Quella sera aveva percorso chilometri.  Con una sforzo immane cercò di tenere  gli occhi aperti ma alla fine si lasciò sopraffare dalla stanchezza e si mise a fare un pisolino.

 “Accidentaccio”

Una voce roca e un rumore di passi affrettati in vicinanza la ridestò dal suo riposo dopo una infinità di tempo imprecisato passato a sonnecchiare.  Ancora nel dormiveglia sentì  la sua gamba venire urtata da qualcosa di pesante . Questo bastò a metterla in allerta e si ritrovò a spalancare gli occhi di impeto. Provava una strana sensazione di leggerezza, ma intontita com’era , ancora non riusciva a capire da cosa derivasse.Poi lo capì: si era addormentata con lo zaino stretto tra le mani , ma ora che si guardava meglio intorno, si accorse che tutta la sua roba era sparita.  

“Oh cavolo..ma dov’è finita il mio zaino??”

“Maledizione si è svegliata!!”

Alzò il capo di scatto in direzione della voce che aveva appena sentito : era la stessa voce roca che aveva udito quando stava ancora dormendo. E finalmente capì cosa stava accadendo: un uomo incappucciato si stava allontanando di gran carriera  con il suo zaino tra le mani. Tutto quello che gli serviva, compreso i soldi necessari per la sopravvivenza, si stavano allontanando assieme a quel ladro.

“FERMATI!!!! BRUTTO LADRO DA STRAPAZZO , HO DETTO RIDAMMI LA MIA ROBA!!!”

Sana si mise subito ad inseguire l’uomo, correndo più veloce che poteva, ma il ladro era un ottimo corridore.  In quella corsa sfrenata i due , senza accorgersene si ritrovarono in un vicolo cieco. Il ladro ora era a ridosso di un muro e guardava Sana indeciso sul da farsi. Anche al buio la ragazza riuscì ad intravedere , da sotto il cappuccio della felpa che egli indossava, degli occhi azzurri bellissimi e un viso dai lineamenti delicati. Ad occhio e croce il ladro doveva avere più o meno la sua età.

“ Dammi il mio zaino!!!” disse lei avanzando verso di lui decisa.  Il ragazzo. però ,tirò fuori dalla tasca un piccolo coltello e lo puntò verso Sana.

“Vattene ragazzina o ti farò male!!”

“Senti…ti prego quello zaino mi serve…ci sono tutti i mie averi…lasciamelo..”

“Vedo che non mi stai a sentire…bene allora mi toccherà usare le maniere forti…” Il giovane si avvicinò a Sana minacciosamente e la prese per un braccio puntandole il coltello sul volto. Il respiro della ragazza accelerò bruscamente. Nonostante fosse un tipo intrepido per la prima volta in via sua non poté pare a meno di provare paura.

 “Ehy tu…lasciala in pace!!”.

 

 

Le ci volle una frazione di secondo per capire chi era stato a parlare. Qualcuno era venuto in suo soccorso.  Il ladro lasciò il suo braccio e   guardò  quasi tremante attentamente dietro le spalle di Sana. Le parve perfino di sentirlo trasalire . Anche lei si voltò  per vedere chi fosse il suo salvatore ma non fece in tempo che accadde il finimondo. Avvenne tutto  in  una frazione di secondo. Il momento prima si era voltata in direzione della voce, e l’attimo dopo sentì solo un “ Non mi fermerai mai!” seguito da un dolore lancinante al fianco. Poi , prima di poter comprendere appieno il perché avesse sentito d’improvviso le  gambe cederle sotto il suo stesso peso,  tutto si fece buio.  Prima di piombare nell’oscurità, però riuscì a notare  due cose: il fiotto di sangue che usciva copioso dal suo fianco destro e il volto di Hayama, apparso come per magia dal nulla, che la scrutava con un cipiglio di preoccupazione a pochi centimetri dal suo viso. Poi  perse conoscenza.

 

Angolo autrice:

Salve. Scusate il leggero ritardo nella pubblicazione di questo capitolo ma purtroppo il capitolo nonlo avevo ancora finito quindi ci ho messo un per ultimarlo...tra l'altro non sono nemmeno sicura di come sia venuto !!! COme vedete è un capitolo di passaggio , dove ci sono pochi dialoghi ma io lo reputo anche come il capitolo da cui avrà inizio tutte le vicende di Sana e Akito!! Spero che sia di vostro gradimento. Per quanto riguarda lo spolier del prossimo capitolo credo che lo posterò nei giorni a seguire perchè devo ancora scriverlo  quindi non so bene ancora cosa succederà=) Ringrazio ancora tutte coloro che hannomesso la storia tra le seguite , tra le preferiti e chi mi sta recensendo. Attendo commenti. A prestissimo!

  
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