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Autore: Chanel483    21/01/2011    7 recensioni
Cosa aveva fatto?
Buongiorno coscienza...
Certo, Ron era stato uno stronzo ma... non si meritava questo... beh un po' si...
Non trovare scuse Hermione!
Si era vero, non c'erano scusanti, la sua prima volta doveva essere con Ron!
Di sicuro non con... Malfoy!
Dopo la morte del signore oscuro, ad Hogwarts un nuovo anno è cominciato, e come ogni anno che si rispetti porta con se più consapevolezza, nuovi amori, vecchi rancori, ed innumerevoli cambiamenti.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Gli opposti si attraggono'
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Prima di leggere il capitolo fermatevi un attimino perfavore... Mi stavo chiedendo una cosa... perchè 49 persone hanno messo la mia storia tra le seguite... e solo 3 l'hanno recensionata?
Vi chiedo, perfavore, di lasciare un commentino a questo capitolo, per me è davvero importante, ed è stato molto difficile da scrivere, e VOGLIO, ESIGO di sapere il vostro parere, anche se negativo, perchè per me è molto, molto importante...
Ora, buona lettura(:
 

Era nel passaggio segreto che conduceva a Mielania. Ormai correva a perdifiato da almeno cinque minuti, la milza le pulsava. Avrebbe dovuto aver già superato al bariera di Hogwarts. Si fermò, appoggiandosi alla parete per riprendere fiato, non ce la faceva più. Valutò per qualche istante l'idea di continuare fino alla fine del passaggio, ma non lo aveva mai percorso, ed Harry le aveva detto che era molto lungo. Probabilmente non si avrebbe potuto smaterializzare li, ma doveva provarci.

Non aveva tempo per star li a pensare. Prese un bel respiro e fece un giro su se stessa.

Destinazione.

Decisione.

Determinazione.

Casa,Londra.

Sentì il famigliare strappo alla schiena, all'altezza dell'ombelico, e un secondo dopo sentì il pavimento della strada fuori casa sua sotto i piedi. Si guardò un'attimo intorno, in effetti non avrebbe dovuto materializzarsi in una strada della Londra Babbana senza alcuna precauzione, ma la tensione la stava facendo uscire di testa.

Dov'è finito il tuo sangue freddo ora che ti serve, Hermione?

Impugnò più saldamente la bacchetta e si avvicinò all'ingresso di casa sua. Fece forza sulla maniglia, ma era bloccata, e non a chiave; quella era una magia:<< Alhomora >>,disse quasi in un sussurrò, facendo aprire la porta. Si guardò ancora intorno, e in quel momento lo vide.

Disegnato appena sopra al campanello, con un inchiostro verde smeraldo, che riluceva al buoio, c'era stilizzato il simbolo dei mangiamorte. Il teschio con il serpente. Le mancò il fiato e spalancò la porta in un lampo.

Poi lo sentì, un urlò disumano che proveniva dal piano superiore. Sua madre.

Rimase per qualche istante immobilizzata sul posto, il corridoio di ingresso era messo completamente a soqquadro, il tavolino era rovesciato, i libri della libreria erano sparsi a terra e una sedia spuntava dalla porta dalla cucina.

Seguì una'altro urlo e qualcono disse:<< Zitta Babbana! >>. La riccia tremava, prese un bel respiro e seguì il grido su per le scale.

Si ritrovò davanti alla porta della stanza dei suoi genitori e si immobilizzò. Nella stanza c'erano quattro persone. Due uomini vestiti in nero erano appoggiati al muro e ghignavano traquillamente. Fissavano una donna sdraiata a terra, le testa appoggiata al fondo del letto. Le figura era sovrastata da un'altra donna, anchessa con un lungo mantello nero, che le puntava contro la bacchetta. Di suo padre non c'era traccia.

<< Petrificus Totalus! >>, esordì la riccia,balzando nella stanza e colpendo uno dei duoi uomini:<< Stupeficium! >>, disse puntando la bacchetta verso l'altro. Entrambi caddero a terra, l'uno svenuto, l'altro immobilizzato.

La donna si alzò, fronteggiando Hermione e lasciando sua madre a terra, ormai priva di sensi:<< Ma tu sei la Granger! >>, disse battendo le mani, con una voce caramellosa, che Hermione avrebbe associato meglio ad un ragazzina coi codini ed un chewing gum:<< Ti stavamo aspettando! >>, aggiunse con un sorriso a trentadue denti.

<< Che succede? >>, chiese una voce cavernasa entrando nella stanza. Era un uomo dai capelli neri e ricci, molto alto.

La donna abbassò il cappuccio che le copriva i lunghi capelli biondi, quasi bianchi, e sorrise ancora più apertamente:<< Guarda Adrian! Guarda chi ci ha raggiunto, è la Granger! Hermione Granger! La figlia di questi sudici babbani. L'amica di Potter! >>, sembrava ad un passo dal mettersi a saltellare sul posto. Hermione le puntava ancora la bacchetta contro.

L'uomo chiuse gli occhi, probabilmente era al limite della sopportazione per il modo di fare della donna:<< Hydra, so benissimo chi è Hermione Granger. Sbaglio o è proprio per lei che siamo qui? >>.

La strega stava per rispondere, ma Hermione la precedette:<< Hydra? >>, chiese stupita:<< Ma Hydra è il nome di una costellazione... >>, disse mentre il suo cervello lavorava di corsa, conosceva una sola famiglia di maghi dove fosse usanza dare ai figli il nome delle stelle:<< Quindi... >>.

La donna sorrise, un mezzo ghigno che faceva accapponare la pelle:<< Hydra Vega Black >>, si presentò:<< è un piacere fare le tua conoscenza >>, mimò un mezzo inchino:<< Anche se... non credo sia lo stesso per te >>, aggiunse lanciando un'occhiata sbieca alla madre di Hermione.

La riccia trasalì:<< Black... Allora sei... >>.

Hydra, con aria scocciata la interruppe:<< Si, sono una cugina di quel traditore di Sirius >>, disse con noncuranza, poi impugnò meglio la bacchetta, che era di legno scuro, ed assurdamente lunga:<< Comunque, siamo qui con uno scopo Mezzosangue, non abbiamo tempo da perdere >>. In quel momento alla porta comparve un secondo uomo, più basso e tarchiato del primo, impugnava anchesso una bacchetta:<< Avada Kedabra! >>, urlò Hydra, senza girarci troppo intorno.

Il cervello di Hermione lavorava ad una velocità disumana, ci mise mezzo secondo per ragionare sulle sue possibilità, poi agì:<< Protego >>, disse puntando la bacchetta contro la strega, proteggendosi dalla maledizione senza perdono. Poi si voltò:<< Impedimenta! >>, i due uomini alla porta rimasero immobili.<< Incarceramus! >>, aggiunse verso i due uomini a terra. Poi puntò la bacchetta al soffitto:<< Pericolus! >>, scintille rosse scaturirono dalla punta, superarono il tetto ed esplosero nel cielo sopra la casa. Tenendo sempre alto lo scudo lanciò un'ultima occhiata a sua madre, accasciata ai piedi del letto, priva di sensi. Poi fece calare lo scudo, e girò su se stessa.

Hogsmade.

Appena ebbe terminato il giro si accorse che qualcosa non andava, sentiva premere sia sul braccio destro che sul sinistro. Sentì di nuovo il terreno sotto i piedi, e si mise subito a correre.

L'avevano seguita, sia la donna che i due uomini si erano attaccati a lei nella smaterializzazione. Almeno i suoi genitori erano al sicuro.

Puntò la bacchetta al cielo:<< Accio scopa! >>, gridò con il fiatone per la corsa. Un istante dopo vide un manico di scopa – che riconobbe come quello di Ron – volarle incontro. Si fermò solo per saltare su, poi andò spedita verso il cancello di Hogwarts.

Non era mai stata un'asso con il Quidditch, ne con la scopa o i voli in genere, ma non poteva essere troppo difficile, bastava spingere il peso in avanti... pensava.

La scopa iniziò a sfrecciare velocissima in linea retta, sollevata di soli due metri da terra. Fece scontrare Hermione contro un albero, le si strapparono i vestiti, ma la scopa continuò imperterrita.

Quando vide poco distante il cancello, la ragazza si lasciò cadere a terra, e percorse i pochi metri rimanenti nuovamente di corsa. Il manico di scopa si accasciò a terra poco più indietro, sapeva che Ron l'avrebbe perdonata.

Arrivò all'entrata. Il fiatone, la spalla graffiata e il golf che indossava strappato in più punti. Non gliene importava. Cercò di aprire il cancello, senza alcun risultato, provò un “Alohomora”, ma nulla. Intanto percepiva le voci dei Mangiamorte alle sue spalle. Stava per lanciare altre scintille, ma sentì una voce famigliare venirle incontro:<< Hermione! >>, urlava Harry dalla parte opposta del cancello:<< Vieni >>, disse puntando la bacchetta contro il cancello, e formulando un incantesimo non verbale, questi si aprì istantaneamente. La riccia corse dentro. Harry la abbraccio:<< Ma cosa...? >>, chiese terrorizzato.

La riccia si staccò da lui:<< Erano dai miei genitori! >>, disse con voce acuta, le lacrime agli occhi:<< Li ho portati qui, ed ora... >>, non ci fu bisogno di continuare, tre figure incappucciate percorrevano il sentiero che portava al cancello:<< Sai anche l'incantesimo per chiuderlo, vero Harry? >>, chiese la ragazza, sapendo però che la risposta era negativa.

In quel momento i due furono affiancati da Ron, che aveva il fiato corto, probabilmente aveva corso fin li:<< La McGranit ha scritto al Ministro, manderanno Auror e Medimaghi a casa tua, Hermione >>, disse senza guardarla, puntando lo sguardo sui tre uomini che camminavano impettiti verso di loro.

<< Ron... >>, cercò di dire Hermione, concentrandosi per non scoppiare a piangere, senza sapere realmente cosa dire.

Ron si voltò per sorriderle, e potè vederlo a malapena nell'oscurità:<< Non ha importanza >>, le disse con dolcezza, pirma di tornare a fissare i loro avversari.

Ti amo. E ciò che hai fatto con Lavanda non cambia nulla. Ti amerò per sempre, qualunque cosa accada. In qualsiasi modo vada a finire. Dillo cazzo!

Quelle poche, sciocche parole, urlate dentro la sua testa, non riuscivano a superare la bariera delle sue labbra, chiuse.

Lui era il suo presente, il suo passato, e – se avesse potuto scegliere – sarebbe stato anche il suo futuro. Lui ed Harry, erano la sua ancora di salvezza, una terra sicura su cui approdare, un mondo dove poteva realmente essere se stessa. Ne strega, ne Mezzosangue, ne secchiona, ne babbana. Solo Hermione. Avrebbe voluto ringraziarli per tutto ciò che in quegli anni avevano fatto per lei, avrebbe voluto buttarsi al collo di Ron e baciarlo, forse per l'ultima volta, ma rimase ferma, fronteggiando i tre Mangiamorte.

Lei non lo sapeva, ma Ron non aveva bisogno che dicesse nulla. Ginny glielo aveva detto – o meglio, urlato – mentre lui ed Harry correvano verso il giardino:<< Ron! Ti ama, Hermione. Mi ha detto di dirtelo! >>. Poi era corsa verso l'ufficio della McGranit, per chiedere aiuto.

<< Potete tornare dentro >>, sussurrò la riccia, stringendo più forte la bacchetta:<< questa è... è una cosa mia, voi non centrate. Non voglio che rischiate la vita per... me... >>, non si mosse per guardarli, teneva lo sguardo fisso davanti a se.

<< No. Noi stiamo insieme >>, disse Harry convinto, con un tono di voce che non ammetteva reppliche.

<< Oh-oh-oh! Ma guarda un po' chi abbiamo qui! >>, disse la donna, una volta che si fu fermata davanti ai ragazzi:<< La Mezzosangue ci ha portato ai suoi amichetti!!! Siamo al cospetto del trio dei miracoli al completo! Molto meglio di quanto avrei mai potuto immaginare! >>, era eccitata, saltellava sul posto.

L'uomo alla sua sinistra, quello riccio, aumentò la presa sulla bacchetta, e guardò i grifondoro con aria truce:<< Non siamo qui per giocare Hydra! >>, disse duro alla donna.

Lei sbuffò:<< Scusami! Mi volevo solo divertire un po', prima di... Avada Kedabra! >>. La maledizzione saettò svelta verso i tre, ma Hermione la bloccò prontamente, urlando:<< Protego! >>. Ron la guardò ammirato, ma non ebbero tempo per nient'altro.

<< La Mezzosangue è mia >>, disse la donna ancora divertita, facendo roteare la baccheta:<< Crucio! >>. Hermione non fece in tempo a reagire, Ron ed Harry erano già alle prese con i loro avversari; la maledizione la colpì in pieno petto.

Cadde a terra, ed iniziò a contorcersi.

<< Dimmi dov'è! >>.

La voce di Bellatrix la porforava le orecchie e il cervello, mentre si contorceva sul prato la donna di fronte a lei rideva, esattamente come quella che c'era nella sua mente.

<< Siete entrati nella mia Camera Blindata!? Rispondi! Crucio! >>.

<< Crucio! >>. Un'altra scarica di dolore puro la invase. Era come fuoco, le bruciava i muscoli, impedendole di muoversi, le stringeva il cuore, e saliva fino a bruciare anche il cervello.

La donna puntò la bacchetta verso la sua gamba, non disse nulla, ma dalla bacchetta si sprigionò un fascio di luce viola. Un sonoro crac fece vibrare l'aria, seguito da un'orlo straziante della grifondoro.

<< Rispondi Mezzosangue! >>.

<< Crucio! >>.

E ancora quello stesso dolore, che diventava insopportabile, la faceva impazzire.

<< Cos'altro avete preso?! >>.

Hermione raccolse tutte le sue forze. Lei non era a Villa Malfoy, era nel parco di Hogwarts, stava combattendo. Si rimise in piedi, un po' titubante, la testa le bruciava ancora, la gamba urlava in segno di protesta. La donna lanciò nuovamente la maledizione senza perdono, ma questa volta lei era pronta, sapeva reagire:<< Protego! >>, l'incantesimo rimbalzò sullo scudo:<< Stupeficium! >>, prese la Mangiamorte in pieno petto.

Arrancò fino al corpo della donna, tirandosi dietro la gamba rotta, era sdraita a terra, probabilmente svenuta, almeno momentaneamente. Puntò nuovamente la bacchetta verso di lei:<< Incarceramus >>.

Alzò lo sguardo, per vedere dove si trovassero gli altri mangiamorte, e fu invasa dal panico, una decina abbondante di figure incappucciate le andavano incontro, slittavano sospese di qualche centimetro da terra, il volto coperto dal cappuccio e le mani in putrefazione tese verso di lei.

Mentre loro si avvicinavano sentì un brivido scenderle giù per la schiena, e tutto divenne buoio e freddo, come se tutta la felicità fosse sparita dal mondo. Strinse forte la bacchetta; c'era un solo incantesimo che avrebbe potuto salvarla dai dissennatori; sfortunatamente l'Incanto Patronus era anche uno dei pochi incantesimi che non le era mai riuscito bene. Harry invece era così bravo... Non aveva tempo da perdere, prese un bel respiro... un ricordo felice...

I risultati dei G.U.F.O.

<< Expecto Patronus! >>, una flebile luce argentea uscì dalla sua bacchetta, e si spense un attimo dopo, intanto le figure incappucciate si avvicinavano, e lei si sentiva sempre più debole.

Sua madre che le diceva “Sono fiera di te”.

<< Expecto Patronus! >>, di nuovo lo sbuffo d'argento. Uno dei dissennatori era tanto vicino da poterla quasi toccare. L'ansia iniziava a mandarla nel panico.

Riabbracciare Harry, al secondo anno, dopo essere stata pietrificata dal basilisco.

<< Expe-Expecto... Expecto Patronus >>, non successe nulla, ormai era caduta a terra, e l'ombra del dissennatore la sovrastava. Chiuse gli occhi, mentre nella sua mente si insediavano immagini di morte e paura. Sarebbe stato facile arrendersi, ma... Deveva tantare ancora...

Il primo bacio dato a Ron.

<< Expecto... Expecto Patronus! >>, la bacchetta si risvegliò con un sussulto, e dalla punta fuoriuscì una striscia argentata, che andò subito a trasformarsi in una lontra. Direzionandola con colpi secchi del polso, Hermione la mandò contro tutti i dissennatori, che si ritrassero terrorizzati. La lontra sfrecciava rapida e festosa a mezzaria, allontanando sempre più le figure incappucciate, fino a farle sparire nella notte. Quando ebbe finito il suo compito tornò dalla riccia, e dopo una capriola scomparve in uno schiocco.

Hermione ebbe giusto due secondi per compiacersi del suo operato, poi le tornarono in mente gli altri scontri che stavano avvenendo nel parco. Si rimise in piedi e si voltò, cercando con lo sguardo Harry, Ron, e i loro avversari.

Harry era lontano da lei una decina di metri, e fronteggiava il Mangiamorte tarchiato con destrezza, probabilmente stava avendo la meglio. Si voltò, e scorse Ron indietreggiare verso la Foresta Proibita, l'uomo riccio aveva il duello in pugno.

La grifondoro si riscosse – ancora turbata dalle maledizioni subite – ed iniziò a camminare verso il rosso, che in quel momento era caduto a terra:<< Impedimenta! >>,urlò contro l'uomo, che rimase bloccato. Si inginocchiò affianco a Ron, il rosso respirava ancora, ma era privo di sensi. Il Mangiamorte si riprese un attimo dopo:<< Sectumsempra! >>, urlò contro Hermione. La ragazza si abbassò, ma la maledizion le colpì una guancia.

<< Mi dispiace di aver rovinato il tuo bel visino... >>, disse l'uomo ironico, mentre Hermione cercava di bloccare il sangue, che usciva copiosamente dalla ferita.

Il moro fece per tornare ad occuparsi di Ron, probabilmente stava per scagliare il colpo di grazia, ma la riccia si mise in mezzo, nonostante si tenesse in piedi a fatica:<< Combatti contro di me >>, disse con tono piatto, ed un coraggio – o un'incoscienza – degno di un vero Grifodoro.

L'uomo la squadrò dall'alto in basso, ghignando:<< Come desideri Mezzosangue. Hydra ci rimarrà, male. Ma... >>.

Hermione strinse più forte la bacchetta:<< La tua amica è fuori gioco >>, disse sprezzante, lanciando un'occhiata al luogo in cui aveva schiantato la donna.

Per un'istante il volto dell'uomo sbiancò, poi l'espressione di stupore fu sostituita da un ghigno:<< Poco male >>, disse con un'alzata di spalle:<< Non sopportavo la sua risata >>. Tornò a concentrarsi sulla sua avversaria:<< E adesso... Avada Kedabra! >>.

La riccia si abbassò, schivando la maledizione:<< Bambarda! >>, puntò la bacchetta contro l'uomo, lui con un sortilegio scudo la bloccò:<< Stupeficium! >>, il Mangiamorte ripetè la mossa. Poi iniziò a lanciare Maledizioni Senza Perdono a raffica, costringendo la grifondoro ad abbassarsi e parare velocemente, senza avere il tempo di contrattaccare. Arretrando sempre di più – messa decisamente in difficolta dalle condizioni della sua gamba – si accorse che il terreno era in pendenza, e lanciando un'occhiata indietro si rese conto di essere pericolosamente vicina al Lago Nero. Vide anche qualcos'altro con la coda dell'occhio. Una fiamma rossa correva all'impazzata verso di lei, assumendo strane forme. Voltò del tutto la testa e vide delle mura di fuoco avvicinarsi veloci.

Ardemonio.

La sua distrazione le costò cara. L'uomo ghignò, e pensò ad un'incantesimo. La grifondoro si trovò a testa in giù, sospesa sopra le acque scure del lago:<< Avresti dovuto uccidermi la notte in cui ne avevi la possibilità >>, disse l'uomo sprezzante, fissandola con odio, ricordava benissimo il loro breve dialogo:<< Ora invece, io ti lascerò affogare li dentro, poi andrò ad occuparmi del tuo fidanzatino >>. Con un'altro incantesimo non verbale spezzò quello che la teneva sospesa a testa in giù, ed Hermione fu inghiottita in un attimo dalle acque profonde del Lago Nero.

Di colpo tutto divenne scuro e sfocato, gli occhi le bruciavano, e non aveva forza nelle braccia. Cercò di scalciare per tornare in superfice, ma la gamba rotta non voleva saperne di collaborare.

Aprì a vuoto la bocca, cercando di trovare un po' di solievo alla mancanza di ossigeno, ma ingoiò solo acqua.

 

<< é Leviosa. Non Leviosà! >>.

<< Hermione, Neville aveva ragione... tu sei una ragazza... >>.

<< Però, sei un fulmine >>.

<< Beh... puoi venire con uno di noi due! >>.

<< No, non posso >>.

<< Oh, andiamo. Abbiamo bisogno di una compagna, faremo la figura degli stupidi se non trovaremo nessuna, tutti gli altri hanno... >>.

<< Non posso venire con te... perchè ci vado già con un'altro >>.

<< No, non è vero! L'hai detto solo per liberarti di Neville! >>.

<< Oh, davvero? Solo perchè tu cu hai messo tre anni per accorgertene, Ron, non vuol dire che nessun altro ha capito che sono una ragazza! >>.

 

Tenere gli occhi aperti le costava fatica, li chiuse e cercò di muovere gambe e braccia, ma quelle rimasero inermi, congelate dal freddo pungente.

Sapete che si dice che quando si sta per morire si rivede tutta la propria vita?

Beh, è vero. Ed Hermione lo stava provando, e non desiderava altro che continuare a vedere quei dolcissimi ricordi; che – anche mentre stava affondando nelle profondità del Lago Nero – la facevano sorridere.

 

<< La prossima volta che c'è un ballo, invitami prima che lo faccia qualcun altro, e non come ultima spiaggia! >>.

<< Sei un genio, Hermione! >>.

<< Possiamo portare degli ospiti, e stavo per chiederti di venire, ma se la pensi così allora lascio perdere! >>.

<< Stavi per invitare me? >>.

<< Si, ma se preferisci che esca con McLaggen... >>.

<< No che non preferisco >>.

<< Vieni a ballare >>.

 

Piano piano, mentre il suo corpo la abbandonava, e anche i pensieri si sommavano gli uni agli altri, Hermione si sentiva sempre più sprofondare.

 

<< Dobbiamo farli andare via. Non vogliamo altri Dobby, no? Non possiamo chiedergli di morire per noi... >>.

<< Tu resti qui a proteggere Hermione, ed io vado ad uccidere... >>.

...

<< Hai un solo difetto Hermione! Parli troppo! >>.

<< Tutti devono sapere che sei la mia ragazza, tutti devono sapere quanto ti amo! >>.

 

E poi il suo nome “Hermione”: Sussurrato, detto, urlato, supplicato e balbettato. Quel giorno del sesto anno in infermeria:<< Er-mo-ne >>. Una delle tante volte in cui le chiedeva di terminergli un compito:<< Hermione... >>. Quando si rivedevano dopo le vacanze e si correvano incontro a braccia aperte:<< Hermione! >>. O quella notte a Villa Malfoy:<< Hermioneee! >>.

 

Si può piangere sott'acqua?

Si. Si può piangere sott'acqua.

Avrebbe potuto tentare un'altra volta di reagire, di nuotare verso la superfice, ma al contrario si lasciò andare.

Il suo corpo era enirme, congelato dall'acqua ghiacciata che la circandava. Con le ultime forze che le rimanevano articolò tre parole:<< Ti amo Ron >>, le sentì, deformate dall'acqua.

Poi il nulla.
 

Lo so, sono un mostro ed avete ragione se state andando a rispolverare il bazuca, che ormai avevate seppellito nell'armadio xD
Dopo un capitolo lunghissimo vi mollo così... Sono un mostro... Muhahaha ma mi diverto così tanto a fare la sadica!!!

Però non è la fine, e nel prossimo capitolo sapremo cosa è successo ad Hermone.
Per ora vi lascio con un bacio, ma mi raccomando, RECENSIONATE IN TANTI!!!
Franci

 

  
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