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Autore: Laukurata    22/01/2011    10 recensioni
Mettiamo i nostri amici in una casa in campagna, tanto alcol e niente controlli... Che ne verrà fuori?
Genere: Comico, Erotico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti, scusate per il ritardo ma in questo periodo non sono molto a casa e dato che mi mancava solo la fine del capitolo me lo sono dovuto mandare via posta e finalmente l'ho terminato! Non è che mi piaccia un gran che come è venuto ma spero comunque che lo apprezzerete!! Ringrazio infinitamente ryanforever, elenafire, sailorm, venus 189, Sara_Skater89, So smile e bee28 per le recensioni!! Ringrazio anche tutti coloro che continuano ad aggiungere questa storia tra le seguite, le preferite e da ricordare... Grazie!! Spero di risentirvi tutti anche per questo capitolo! A presto e...
 

 Buona Lettura!

 






Capitolo 4

 

- La prima notte 3°parte e il risveglio -
 



 

 - Grazie per essertene ricordato... - sorrise -... Che mi piacciono le stelle! -
Era li, davanti a lui. Lo guardava, ed era felice. Una felicità stampata sul
volto, felice per qualcosa che aveva fatto lui.
Fu in quell'istante che anche Akito Hayama si sentì così. Felice. Non aveva
bisogno di altro, quel momento era perfetto così com'era.
E sorrise.


 ***




Sana starnutì violentemente. Aya era accanto a lei e le passo un fazzoletto. -
Drazie... - Si soffiò il naso e in vano cercò di respirare. Non c'era niente da
fare, era tappato.
Accidenti ad Akito. Si era beccata un raffreddore da paura e i brividi che le
percorrevano costantemente lungo tutto il corpo preannunciavano qualcosa di
molto più noioso: La febbre.

Un rumore improvviso di qualcuno che saliva le scale - sì, quelle vecchie
scale di legno che scricchiolavano appena venivano sfiorate - pesantemente la
spaventò. Erano le 3:00 di notte, gli amici erano ancora sotto effetto di alcol
e Gomi fece capolino alla porta strisciando. Alzò la testa e allungando una
mano verso il letto sul quale era la ragazza esclamò con voce agitata -
Dottore... Ho la febbra! -
Sana lo mandò al diavolo. Era la quinta volta che quella scena si ripeteva.
Forse l'idea che avevato avuto Tsu non era una delle più geniale: Guardare le
veccghie puntate di "Speciale Cinema" di Mai Dire Martedì. Cretino!
Aya rise in modo odioso, sembrava un oca, e si alzò dal letto matrimoniale.
Sana era stata mandata in isolamento al piano di sopra e ora aveva una camera
tutta per se. Guardò l'amica che la salutava e usciva dalla stanza trascinando
Gomi per la felpa. Quando si chiuse la porta alle spalle il silenzio piombò
improvvisamente. Era un silenzio decisamente lugubre. Sì, sentiva gli amici al
piano di sotto che facevano ancora baldoria, ma le loroi voci sembravano così
lontane...
Si concentrò, cercando di ascoltare i loro discorsi. Non voleva farsi prendere
dal panico. - Ah! No no! Qui non ci siamo proprio! - sentì Fuka che alzava la
voce. Qualcun'altro rideva. Oh, quanto detestava sentirsi senza forze. Prese il
piumino che fino a quel momento le copriva solo le gambe e lo tirò con forza.
Ora solo la testa faceva capolino da quell'enorme letto.

- Ahia! - Questo doveva essere Naozumi. La sua voce effemminata si riconosceva
ovunque. Qualcun'altro rise. Sicuramente si divertivano come matti. Accidenti
ad Hayama!

Kamura urlò nuovamente, stavolta più forte.

Decise di smettere di ascoltare, era ancora più deprimente la sua situazione.
Iniziò a guardarsi intorno, e apparte l'enorme armadio che stava davanti a
letto in cui rivedeva la propria immagine riflessa negli specchi che vi erano
stati appiccicati sopra non c'era niente di particolare. Un grosso comò stava
da un lato, attaccato al muro, vari dipinti di gente ormai defunta adornavano
le pareti in modo molto inqiuetante. Sentì qualcuno che saliva le scale.

- Ciao Sana! - esclamò Matsui aprendo la porta delicatamente - Come ti senti? -
Lei alzò le spalle in risposta. - Ti ho portato questo! - e tirò fuori da
dietro la schiena un enorme libro con sopra dei disegni per bambini. - L'ho
trovato nella stanza giu! Almeno puoi passare il tempo! -
- Grazie - esclamò poco convinta. Non era assolutamente intenzionata a leggere
un libro di favole, anche se alla fine sarebbe stato quello che avrebbe fatto
finchè non si sarebbe decisa a prendere sonno. - Che fate giu? - Fuka scoppiò a
ridere - Allora, io, Mami che finalmente si è svegliata, Hisae e Aya tiriamo i pugni
nelle parti intime di Kamura... E' divertente e lui urla e basta. Non si
ribella! - Sana rise, poverino! - Ah, e poi vedrai tra pò avrai compagnia
perchè anche Akito sta male... Ora si sta misurando la febbre e se dovesse
averla di certo noi non vogliamo ammalarci! -
Il cuore della rossa perse un battito. Ma erano scemi? Lei e Akito, in camera
da soli? Sullo stesso letto?
In realtà quella notizia la fece anche arrossire, sotto sotto... molto sotto
era... Si insomma, non voleva ammetterlo per niente quello che era!
- Ora vado, dobbiamo fermare Gomi che sta di nuovo mangiando maionese con il
cucchiaio! -

Quando rimase nuovamente sola si sentì agitata. Hayama sarebbe davvero andato
li?
Per non pensare iniziò a sfogliare il libro che l'amica le aveva portato. Era
stata carina, e in più le favole per bambini le piacevano. La riportavano
all'infanzia.
Iniziò a sentirsi gli occhi pesanti e quando provò a chiuderli tutto le
girava, si sentiva come in un mondo parallelo molto più bello, si sentiva
leggera e senza pensieri. Il suo corpo si stava rilassando, forse finalmente
avrebbe preso sonno.
- Kurata? - Aprì immediatamente gli occhi. Akito era seduto accanto a lei
avvolto in una coperta marrone. Aveva gli occhi lucidi e le guance leggermente
arrossate. Da quanto era li? Come aveva fatto a non accorgersene?
- Ah, sei viva! Pensavo che avessi smesso di respirare! -
- Idiota! -
- Bè, è un pò che sono qui ma tu non davi cenni di vita... - rispose
semplicemente lui.
- Forse dormivo, no? - proferì acida, in realtà non voleva essere scontrosa,
era felice che lui fosse li.
- Non farti strane idee Kurata, io non volevo venire qua, mi hanno costretto!
Sai, non c'è gusto a dormire con qualcuno se è piatto come una tavola da
surf... -
Lei lo guardò malissimo, ma non aveva la forza di colpirlo con qualcosa.
Ormai Akito era rimasto dell'idea che lei fosse piatta anche se non era più
così. Ma lui che ne voleva sapere? Cretino!

Restarono in silenzio per qualche minuto, ognuno dalla sua parte del letto con
le coperte tirate fin sopra il naso. I loro corpi erano indeboliti anche se
l'essere così vicini rendeva agitati i loro animi. Senza emettere rumori
ascoltavano quello che succedeva intorno. O meglio, al piano di sotto. Le
ragazze continuavano a cazzottare gli attributi di Naozumi, si sentivano le
loro risa e gli urletti del mal capitato. Quello che invece facevano Tsuyoshi e
Gomi non era ben chiaro visto che non si sentiva le loro voci nemmeno a
sforzarsi. Forse dormivano.

- Allora... Buona notte! - disse tristemente Sana, non si aspettava certo
che la prima notte trascorsa li, per giunta nello stesso letto di Akito, avesse
quel triste risvolto.
- Notte - Il ragazzo si voltò su un lato, dandole spalle. Ora
era finalmente sceso il silenzio nella casa e dormire sarebbe stato più
semplice.


Akito rabbrividì, ma non era la febbre stavolta. Aveva sentito qualcosa. Lui,
essendo il padrone di casa, sapeva che a volte succedevano cose strane li.
- L'hai sentito? - sussurrò, in direzione della rossa. Lei mugolò, era in un
pesante dormiveglia. - Kurata? - insistette.
- Che c'è? - chiese, aprendo gli occhi.

- Ascolta... - e si concentrò invitando l'amica a fare lo stesso.

In sottofondo si sentiva un brusio, sembravano parole dette in modo strano. Sembrava quasi una voce infantile.

- Saranno gli altri che guardano la tv in camera giu... - sentenziò la ragazza, pronta ad addormentarsi nuovamente.

- Ma... Se ascolti bene, è sempre la stessa frase -

Sana rabbrividì. Era vero.

- Sembra inglese - sussurrò poi. - Akito, vai a vedere! -

Disse quelle parole, terrorizzata anche solo all'idea di restare sola nel letto. La porta della camera aveva il vetro, un vetro particolare che permetteva solo di vedere le ombre, ma fuori da quella porta era tutto buio.

- No! Non ci vado nemmeno morto! - sentenziò lui.

- Che virilità Hayama! - disse in tono sarcastico. - Ti accompagno, ma davanti ci vai tu, sia chiaro! -

Lentamente si alzarono dal letto, spostando le pesanti coperte che fino a poco prima davano calore ai loro corpi, e silenziosamente fecero qualche passo verso la porta. Il cuore batteva fortissimo, nel silenzio che c'era si poteva quasi sentire. Akito poggiò la mano sulla maniglia, e mentre lentamente la girava Sana si tappò gli occhi.

Improvvisamente quella strana voce si fece più forte. Sembrava più nitida. Sana sentiva gli occhi pulsare, voleva piangere. Perche doveva succedere una cosa del genere propiro a lei? Proprio quando lei e Akito, casualmente, dormivano insieme?

Anche lui era pallido, e con estrema lentezza fece un passo fuori dalla porta.

- Sembra che dica... -

Improvvisamente Sana notò la che la camera accanto aveva la porta semiaperta, e scoppiò a ridere - E' Naozumi che russa! - I due si guardarono per un attimo. Era vero. - Dannato Kamura! -

- Stavi per avere un infarto! Sei un fifone! - Sana rideva e sbeffeggiava Akito che si vergognava sempre più di se stesso.

- E' tardi! Andiamo a dormire - disse con serietà, interrompendo così l'ilarità che si era creata. Non voleva certo che Sana pensasse quello di lui.

 

 

 

 

 

- Oh! Guarda... - bisbigliava una voce femminile.

Il tepore che Sana provava in quel momento era rilassante. Dormiva su un fianco e il calore che provava era la cosa più piacevole del mondo. Quelle coperte erano fantastiche. Desiderò rimanere nel letto tutta la vita. Quando la voce di Hisae però raggiunse il suo orecchio si stroppicciò gli occhi, non riuscendo ancora ad aprirli.

- Che carini... - esclamò Fuka.

Ma che volevano? Perchè non la lasciavano riposare in pace? Poi sentì qualcosa che la strinse, e la sua mente si svegliò bruscamente. Altro che coperte, era il braccio di Akito che le circondava la vita e il corpo abbracciato al suo che emanava tutto quel calore che la faceva sentire così rilassata.

Non aprì gli occhi però, fece finta di non sentire le amiche che sbirciavano dalla porta e scattavano foto. Voleva restare ancora così, in qualche modo, finchè non sarebbe dovuta tornare alla realtà e arrabbiarsi con Hayama per averla abbracciata tutta la notte, voleva godere di questo. E senza saperlo anche per lui era lo stesso in quel momento. Entrambi fingevano un sonno che ormai gli aveva abbandonati, sperando che l'altro continuasse a dormire ancora per molto.

- Svegliaaa! - Gomi irruppe nella stanza urlando e sbattendo un mestolo su una pentola. - Ma sei cretino? - urlò Hisae arrabbiata - Guarda come erano teneri! - e levando di mano al ragazzo la padella lo colpì in testa.

Sana a quel punto aprì gli occhi e guardando Akito per qualche istante, finendo di provare piacere che quel piccolo momento le aveva dato, gli tirò una spinta prima di urlare - Che diavolo fai Hayama? Sei un maniaco! -

 

  
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