ρσтєяє
мσятαℓє
Sarei
diventata mamma. Ancora non riuscivo a
crederci. La sorpresa mi aveva totalmente paralizzata e non ero
riuscita a
godere appieno di quella splendida notizia. Al contrario mio Edward si
era
ripreso subito. Era stato fantastico. Era felicissimo e io non potevo
che
esserlo allo stesso modo se non di più.
Mi
sembrava ancora assurdo, eppure tutti quei
malesseri erano giustificati. Portavo dentro di me il frutto
dell’amore tra me
ed Edward. Non credevo che sarebbe mai successa una cosa del genere.
In
poco tempo avevo scoperto di essere una mezzo
vampira e neo mamma. Nonostante la felicità del momento un
pensiero mi logorava
da tempo. Abigail come l’avrebbe presa? Era molto gelosa di
suo padre, se non
avesse accettato di avere una sorellina o un fratellino?
Quasi
mi vennero le lacrime agli occhi. Quella
dolce creatura aveva sofferto abbastanza nel corso della sua breve vita
e non
volevo che un fatto del genere la turbasse o sconvolgesse.
<<
Ehi… >> sentii sussurrarmi
debolmente all’orecchio.
Sorrisi
ad Edward che mi stava cingendo la vita.
Apoggiai la schiena al suo petto lasciandomi cullare dalle sue braccia.
<<
A cosa stai pensando? >> mi chiese
baciandomi un orecchio.
<<
Ad Abigail. >>
Lo
sentii tendersi dietro di me ma durò solo un
attimo. Sapevo che anche lui stava pensando le stesse cose.
<<
La prenderà bene, non ti devi
preoccupare. >>
<<
Oh Edward! E’ una situazione talmente
complessa. Abigail ha dei problemi con sua madre e tu sei il suo unico
riferimento, non voglio che pensi che il nostro bambino possa levargli
il tuo
affetto o il mio, per quanto possa valere per lei. >>
Edward
mi fece voltare tra le sue braccia, per
guardarmi in faccia, ma mantenne le sue braccia attorno alla mia vita.
<<
Bella, stai tranquilla. Abigail è una
bambina intelligente e ti adora sopra ogni cosa. Sistemeremo tutta
questa
faccenda. Cassandra vedrà Abigail quando vuole ma io amo te
e il nostro
bambino. Nulla potrà mai cambiare questo dato di fatto.
>>
Sorrisi
appena e gli accarezzai il viso
distrattamente.
Non
avremmo concluso nulla parlandone soltanto tra
di noi. Avrei dovuto affrontare la piccola Abigail e parlare
direttamente con
lei di queste cose. Forse Edward aveva ragione, avrebbe capito.
<<
Edward, cosa ne pensi di Tanya? >>
Lui
mi guardò curioso e sorpreso dal mio repentino
cambio d’argomento.
<<
Che intendi? >>
<<
Beh, all’inizio mi sembrava parecchio
strano che volesse aiutarci, ma infondo credo alle sue parole.
>>
<<
Anch’io ho avuto dei dubbi ma anche a me
sembra sincera. >>
Funno
interrotti dalla porta che si apriva.
Leandro entrò trafelato e venne dritto verso di me.
<<
Così adesso lo sai. >>
<<
Che sono incinta? Sì lo so, Leandro. Dove
sei stato fin ora? >>
Lui
sorrise amaramente.
<<
A fare in modo che Aro non scoprisse la presenza
di Tanya. >> sputò arrabbiato.
Edward
si mise davanti a me, ringhiando
leggermente.
<<
Lei almeno sta cercando di aiutarci.
>>
<<
Ah sì? >> rimbeccò Leandro che
avanzò minaccioso verso Edward.
<<
Voi non avete idea di cosa vuole fare
Aro. >> sussurrò minacciosamente.
<<
Che aspetti a dircelo? >>
Edward
si stava arrabbiando sempre di più e anch’ io
ero stufa di tutta quella storia. Volevo sapere cosa Aro avesse in
mente, una
volta per tutte.
<<
Ve lo dirà lui stesso. Il tempo dei
giochi è finito. >>
Con
un cenno ci indicò di seguirlo. Edward mi
prese per mano e raggiungemmo come al solito la sala dove si trovavano
Aro e i
suoi fratelli.
Quasi
urlai quando vidi Cassandra che teneva
Abigail per mano, dinnanzi ad Aro.
Edward
fece per andare verso di loro ma Aro senza
neppure voltarsi verso di noi gli fece cenno di rimanere
dov’era.
Diedi
un occhiata a Leandro che guardava in modo
strano la sorella e la nipote. In ogni caso, non mi sembrava affatto
sorpreso
di trovarle lì.
<<
Papà! >> urlò Abigail quando lo
vide ma non fece neppure un movimento per staccarsi dalla mano della
madre,
anzi la vidi stringersi ancora più vicino a lei.
<<
Mia cara Cassandra, come stavo dicendo
prima di questa interruzione… >> si
fermò per fulminare Leandro che voltò
il viso dalla parte opposta alla sua.
Quindi
Leandro ci aveva portati appositamente lì
per farci vedere cosa stava succedendo?
Guardai
Edward ma lui osservava la figlia e l’ex
fidanzata quasi senza battere ciglio.
<<
… le cose sono cambiate. >>
continuò Aro, che poco prima si era interrotto.
<<
Questo l’ho notato Aro. Da te non mi
sarei mai aspettata
una cosa simile.
>>
Cassandra
era molto arrabbiata e non staccava gli
occhi da Aro, che di rimando le sorrideva mellifluo, come suo solito.
<<
Non ti ho dato nessuna garanzia mia cara,
le regole le faccio io, io stesso rappresento la legge. >>
Le
sue parole risuonarono come un cattivo presagio
tra quelle mura.
<<
Non hai portato a termine esattamente ciò
che ti avevo detto. Il nostro amatissimo Edward si trova qui, infatti.
>>
La
voce di Aro era velenosa e Cassandra si permise
solo una rapida occhiata verso Edward, per poi tornare a guardare il
suo
interlocutore.
<<
Edward non è più affar mio. >>
Le
sue parole mi stupirono non poco ma Aro rise
malignamente in risposta.
<<
Tu credi davvero che io ci caschi? No, no…
mi hai forse sottovalutato Cassandra. Se tua figlia è viva
è grazie a me e alla
dolce Isabella. >>
Abigail
si sporse per guardarmi ma non mi sorrise
ne disse nulla. Che le stava succedendo?
<<
Non sai ancora la lieta notizia, vero?
>>
Cassandra
si irrigidì e lo stesso fece Edward.
Lasciò la mia mano e provò ancora ad avvicinarsi
a loro. Stavolta Aro non lo
fermò, forse curioso di vedersi la scena.
Edward
si avvicinò subito ad Abigail che lo guardò
sorridendo, ma non sciolse la sua mano da quella di Cassandra. Edward
rivolse
il suo sguardo a Cassandra e rimasero ad osservarsi per lunghi minuti
senza
dire una sola parola.
Una
fitta di gelosia mi colse all’improvviso.
Sapevo che Edward mi amava ma il legame con Cassandra era qualcosa di
molto
forte, nonostante tutto. Avevano una figlia insieme, era un legame
indissolubile.
Scoprì
che Leandro mi osservava con attenzione.
Ricambiai il suo sguardo e lui mi si avvicinò.
<<
Edward, Cassandra non avete nulla da
dirvi? Non dovrò mica farlo io per voi, no? >>
La
cattiveria di Aro era incredibile.
<<
Non è il momento per discuterne. >>
rispose secco Edward, distogliendo lo sguardo da Cassandra per riporlo
su di
me.
Si
accorse forse dal mio sguardo che qualcosa non
andava e aggrottò la fronte. Inutile dire che avrei voluto
che restasse accanto
a me ma non potevo comportarmi come una bambina. Era andato solo da sua
figlia…
<<
Come al solito, Edward, sei troppo precipitoso.
Non ti curi molto dei sentimenti delle persone. >>
Edward
lo fulminò con lo sguardo ma ormai non
poteva più raggiungermi. Abigail aveva preso la sua mano con
quella libera e
lui abbassò lo sguardo su di lei, felice di quel primo
contatto tra di loro.
Guardarli
tutti e tre insieme mi fece sentire
terribilmente fuori luogo. Forse tutto ciò che era accaduto
era sbagliato…
Mi
portai la mano sul grembo, ancora quasi del
tutto piatto e con mia grande sorpresa Leandro poggiò la
mano sulla mia.
<<
Stavolta riuscirò a proteggere sia te che
tuo figlio. >>
Lo
guardai senza sapere cosa dire, fin quando Aro
non riprese a parlare.
<<
D’accordo. Edward non vuole dirlo e lo
farò io. Strano però, ero convinto che fossi
felice di questo bambino Edward,
invece lo stai nascondendo. >>
Quelle
parole mi fecero tremendamente male.
<<
No, io… Bella… >>
Edward
mi guardava implorante ma io distolsi lo
sguardo dai suoi magnetici occhi verdi.
Mi
permisi di osservare Abigail che sembrava
trattenere il respiro.
<<
Abigail, tesoro… >>
<<
Non è il momento Edward, l’hai detto tu.
Bella aspetta un bambino ed è per questo motivo che i miei
piani sono cambiati.
>> Aro si sfregò le mani con cattiveria e io
misi tutto da parte
spaventata per ciò che sapevo sarebbe accaduto presto.
<<
Se volete che la piccola Abigail,
Cassandra e anche tu Edward usciate vivi da qui, la mia dolce nipotina
dovrà
rimanere qui fin quando il bambino non nascerà, poi anche
lei andrà via chissà…
>>
Raggelai
a quelle parole. Non poteva davvero
volerlo fare.
<<
Non puoi farlo! >> quasi urlò
Edward.
<<
Sì che posso. >>
Abigail
fu strappata violentemente dai suoi genitori
e fu catturata da due vampiri. Lei scalciava e urlava di essere
lasciata libera
ma i due sembravano non sentirla neppure.
Edward
e Cassandra si lanciarono sui due vampiri e
Leandro rignhiava ferocemente nei confronti di Aro.
<<
NO! FERMI! >>
Cassandra
ed Edward si fermarono di botto e Aro
continuò più tranquillo.
<<
Se solo fate un altro passo la bambina
morirà. Dovete accetare questo patto. Isabella
rimarrà qui fino al concepimento
del bambino che poi lascierà qui con me. Fine.
>>
<<
Perché vuoi mio figlio? >> dissi
senza parole.
<<
Perché sarà il mio erede. >>
Le
sue parole mi spiazzarono del tutto. Cosa
intendeva?
<<
Non l’avrai mai. MAI! >>
Le
mie urla fecero zittire tutti, pure Abigail
smise di urlare e scalciare e mi guardò con occhi tristi e
pieni di lacrime.
Non
mi resi conto neppure che stavo piangendo.
Vedevo Edward distante ma mai mi avrebbero levato mio figlio. In quella
situazione così difficile e complicata, dove avevo scoperto
che mia madre era
morta per salvarmi, che non l’avevo mai conosciuta, che il
mio vero padre mi
aveva abbandonata, che Edward sarebbe rimasto per sempre legato al suo
passato
e anche a Cassandra, anche se lui si ostinava a negare, il mio bambino
era la
mia unica certezza. Nessuno me l’avrebbe tolto.
Ritrovai
Edward di nuovo accanto a
me. Cercò di abbracciarmi ma lo allontanai
bruscamente.
<<
Il tuo posto è lì. >> dissi
indicandogli Cassandra che mi guardava dal fondo della sala, poco
lontana da
Abigail e dai due vampiri che la trattenevano.
<<
Cosa…? No Bella, cosa dici? >>
Confusa
dalle mie stesse emozioni, mi avvicinai ad
Aro mentre lui cercava di fermarmi.
<<
Farò tutto ciò che vuoi ma non posso
lasciarti mio figlio. >>
<<
Rimarrai anche tu dopo, allora. >>
mi rispose lui enigmatico.
<<
Ora però basta con tutte queste scene. Mi
avete annoiato. >>
Fece
un cenno ai vampiri che tenevano Abigail e
questi indietreggiarono fino ad aprire una porta alle loro spalle.
Cassandra si
lanciò verso di loro ma incredibilmente fu un'altra vampira
a colpire i due
vampiri e liberare Abigail.
<<
Tanya! >> urlò Edward
Da
quel momento si aprì l’Inferno. Tanya e
Cassandra combatterono selvaggiamente fino a quando non uccisero i due
vampiri.
Edward prese Abigail in braccio e la difese da altri vampiri che
entrarono
subito per prenderla.
Io
fissai tutto quel putiferio senza poter fare
nulla. Leandro stringeva i pugni ma come consigliere di Aro non poteva
intervenire. Forse sapeva che non avrebbero fatto del male ad Abigail.
Leandro
era troppo misterioso e impossibile da
capire. Il suo sguardo mi diceva che aveva qualcosa in mente, ma cosa?
<<
Avevi detto che li avresti lasciati
liberi! >> sbraitai verso Aro che mi sorrise come a
sottolineare la mia
stupidità.
<<
Tu rimarrai qui con me mia cara nipote!
Diventerò Bisnonno!!! >> disse gioviale verso
i frateli che annuivano
partecipi, del tutto incuranti di ciò che stava accadendo in
quella sala.
Aro
quindi sapeva che ci sarebbe stato
inevitabilmente lo scontro, non appena avesse fatto portare via
Abigail. Voleva
liberarsi di tutti e lavarsene le mani. Che razza di bastardo!
Guardavo
quella scena con orrore e senza sapere
come chiusi gli occhi concentrandomi in qualcosa che neppure io sapevo
cosa
fosse.
All’improvviso
tutti i vampiri che stavano
combattendo contro Edward, Cassandra e Tanya caddero a terra senza
vita, senza
che nessuno li toccasse.
Attonita
mi portai una mano alla bocca, ero stata
io a fare tutto questo?
Le
risate di Aro si fermarono di colpo e mi guardò
con orrore crescente.
<<
Leandro avevi detto che non avrebbe
potuto farlo. >> disse con voce innaturale e macabra.
<<
Ti avevo detto che non c’erano
possibilità certe, Aro. >> rispose lui, ma io
non li stavo ascoltando
realmente.
Guardavo
lo scempio davanti a me con le lacrime
che copiose mi rigavano il volto. Che cosa avevo fatto? Avevo ucciso
decine di
vampiri con la sola forza del pensiero, che razza di potere era quello?
Che
mostro ero diventata?
Tanya,
Cassandra e Abigail mi guardavano quasi
spaventate mentre Edward era in piedi di fronte a me. Non
l’avevo visto nemmeno
avvicinarsi.
<<
Bella… >> sussurrò talmente piano
che a mala pena lo sentii
Mi
prese il volto tra le mani e asciugò le mie
lacrime con le dita, mentre io cadevo in una profonda disperazione.
*********************************************
Scusate.
Mi dispiace molto ma in questo periodo
non sono riuscita a scrivere una sola parola per quanto riguarda la
scrittura.
Mi riprenderò.
La
storia è agli sgoccioli, non credo ci saranno
più di 5 o 6 capitoli più l’epilogo.
Un
bacio a tutti…
Stella
Del Sud…