Storie originali > Soprannaturale > Vampiri
Segui la storia  |       
Autore: ThisIsLeisure    23/01/2011    2 recensioni
Caterina è una giovane ragazza nobile di Milano, non compresa dal padre e dalla matrigna, si sente sola come non mai nella sua vita. Finche non conosce Alexandre, un vampiro bello,tenebroso, e nobile Spagnolo. La vita di Caterina sta per cambiare drasticamente.
Angeli, vampiri, amore, morte, famiglia e il senso della vita, sono parti fondamentali di questa storia. Siete pronti ad iniziare il viaggio?
Genere: Dark, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Spero che vi piaccia il nuovo capitoloo!! La storia tra Cate e Alex prenderà piede :) 
 
Baci Proibiti
 
Dovevo incontrarmi con Luca al ristorante Acanto, all’hotel Principe di Savoia. Andavamo sempre a pranzo li, e iniziavo ad annoiarmi parecchio. Thomas, il mio “driver“ personale mi lasciò proprio all’entrata.
«Grazie mille Thomas.»
«Di niente signorina Della Torre.» gli sorrisi da i sedili posteriori, ed ero sicura che mi avesse vista attraverso lo specchietto perchè ricambiò il sorriso. 
Ero leggermente in anticipo. 
Entrai nel lussuoso hotel in Piazza Della Repubblica, conoscevo quel posto perfettamente. 
Scesi le belle scale in vetro che portavano al ristorante. 
«Buongiorno, ha prenotato ?» mi chiese la signorina al banco.
«Ehm, si al nome Adda credo, sono un po’ in anticipo.»
La signorina dai capelli rossi e lunghi controllò la lista, e sorrise. Poi si rivolse a me di nuovo : « vuole accomodarsi al bar, o preferisce sedersi gia ?» 
«Al bar va bene, grazie.» 
Annuì e la seguii fino al bar, mi fece accomodare ad un tavolino bianco. Un minuto dopo arrivò il cameriere.
«Le porto qualcosa ?» 
«Un tè caldo, verde, se si può.»
«Ma certo, glielo porto subito.» 
Mi bloccai con lo sguardò fuori dalla finestra. Osservavo l’acqua della fontana scorrere, e così come lei, scorrevano anche i miei pensieri. 
«Signorina, ecco il suo tè.» mi porse il tè, insieme ad un biglietto piegato.
«E questo ?» chiesi al signore, ma se ne era gia andato.
Lo aprri velocemente, e aggrottai le sopracciglia. 
V’era scritto : Non smettere mai di sognare, la vita senza songi è come un cassetto vuoto.
Mi guardai in torno velocemente, per poi incrociare lo sguardo di Alexandre. Mi sorrise debolmente. Mi alzai e attraversai tutto il salotto enorme, avviandomi verso il suo tavolino. Era seduto da solo, un bicchiere giaceva sul tavolo, mezzo bevuto. Mi sedetti davanti a lui, senza nemmeno salutarlo, e gli porsi il suo biglietto. 
«Prendilo.»
«Perché?» 
«Prendilo.» allungò una mano, e sfiorò di proposito le mie dita, afferrando il bigliettino ormai stropicciato. 
«Cosa fai qui?» mi domandò lui.
«Cosa ci fai TU qui?» chiesi io.
«Non rispondermi con una domanda, lo odio.»
«Bene, mi devo vedere a pranzo con Luca.» affermai io osservando il bicchiere che mi trovavo di fronte. Era quasi trasparente, ma dava sul beije. 
Notai che Alexandre si tirò un po’ piu su nella sedia.
«Ora rispondi alla mia di domanda?»
«Io? Io ci vivo qua.» 
«In che senso?»
«Che ci vivo. Ho una suite, e ci vivo, per tutto il tempo che starò a Milano. Se vuoi te la faccio vedere.»
«No, grazie.» mi guardai intorno, non c’era nessun altro nel bar.
«Non era una domanda.» disse serio. 
Sapevo che non si sarebbe arreso facilmente. 
«Veloce. Che Luca dovrebbe essere qui tra poco.» 
«Oh, non vorremmo mai far aspettare il marchesino.» rise.
E io non nascosi un sorriso. Si alzò, e mi fece alzare dalla poltroncina. 
«Come sei elegante.» disse lui osservandomi e sorridendo.
«Ti devi “mettere in vista” pure quando siete da soli?» disse in moto retorico citandomi.
«Smettila.» lo pregai con gli occhi, e lui fece cenno di scusa con il capo. Lo seguii fino alla hall dell hotel, prendemmo un ascensore fino al 13esimo piano. Rimanemmo in silenzio, notai che non c’erano camere al 13esimo piano, ma non feci domande.
Raggiungemmo una stanza, con due guardie che la sorvegliavano. 
«Signorino Alexandre, prego.» disse uno dei due aprendoci il portone.
La porta si richiuse subito dopo di me. 
Osservai la stanza, dire che era enorme era dire poco. 
Dall’entrata potevo vedere una parte del salotto, un fuoco acceso illuminava la stanza. 
«Accomodati, fai come se fosse casa tua.» 
Tanto sarei rimasta per giusto una decina di minuti, non di più.
«È a dir poco stupenda.» sussurrai, sapendo che lui mi aveva sentita di sicuro.
Camminai verso il salotto, le pareti erano di legno scuro, sembrava molto vecchio. La cornice del camino era stupenda, marmo grigio e bianco,  e i divani erano rossi e gialli. Una interessante scelta di colori. 
Il tappeto era bellissimo, rosa chiaro, nero e blu scuro. 
«Dai, siediti sul divano.» mi spinse dolcemente Alexandre, poggiando la mano sulla mia schiena. Mi sedetti di fianco a lui.
«Posso farti una domanda?» chiesi io un po’ incerta.
«Certo.» disse lui incoraggiandomi.
«Tu… dormi? Lo so che è stupido, ma ci sono così tante cose che non so.»
«Haha. Si, io dormo. E anche tanto.» rise. Non lo avevo mai visto ridere.
«Scusa.»
«Niente, c’è qualcos’altro che vorresti sapere?»
«Beh, per esempio: Puoi mangiare cibo normale? Puoi bere? Non muori alla luce del sole? Quanti anni hai?»
«Wow. Hai tante domande, cara.» sorrise sedendosi più vicino a me. 
«Beh allora, mangio solo cibo normale, beh all’inizio bevevo solo sangue umano, ma ora non più. Bevo anche se non mi serve per sopravvivere, quindi in genere bevo solo alcolici, mi aiutano a rilassarmi. No, non mi sciolgo sotto la luce del sole, e non brillo nemmeno.»
Risi per il paragone fatto con Edward Cullen di Twilight.
Notai che non mi aveva risposto alla domanda sull’età, ma non insistetti.
Rimanemmo in silenzio per qualche minuto. Potevo sentire il suo sguardo su di me, mentre io osservavo la stanza, evitando di proposito il suo sguardo, voltai il viso perché mi accorsi che le guance mi erano diventate rosse. 
«Quando giunge il tramonto, in realtà è il cielo che arrosisce perchè è innamorato della notte. E ogni sera vorrebbe restare e parlare un po con lei, ma è troppo timido e se ne va ogni volta.» lo sapevo che si riferiva a noi due. 
«Io sarei il tramonto?» chiesi voltandomi verso di lui. Era molto più vicino di quello che mi aspettavo. Pericolosamente vicino. Sentivo ogni suo respiro, e i miei occhi nocciola erano stati intrappolati da quei occhi verde scuro, molto simile alla tsavorite un tipo di granato, scoperto in Africa negli anni ’60. 
«Il tramonto più bello. Poi un giorno, la notte riuscì a fermare il sole in tempo.» Si avvicinò con il viso ancora di più, con la mano spostò di nuovo tutti i miei ciuffi neri dietro all’orecchio, e tolse la distanza tra le nostre labbra. Quando le sue sfiorarono le mie, era come se una scossa da 3000 watts mi stessero attraversando il corpo. Rimasi immobile per qualche secondo, per poi cedere a qualsiasi tentazione, ma Alexandre era prepotente anche in questo, e doveva essere lui a condurre il gioco. 
Ogni bacio lo dava lui, e decideva lui quanto sarebbe dovuto durare. Peccato che io, al contrario di lui, prima o poi dovevo respirare.
«Forse ti sei dimenticato che io devo respirare per vivere.» dissi staccandomi da quelle dolci labbra, a malincuore. 
«Scalerei grosse montagne a piedi nudi per poter sfiorare ancora le tue labbra» 
«Sei sempre così dolce?»
«Mai quanto le tue candide labbra.»  riprese a baciarmi con foga. Ogni suo tocco mi faceva venire i brividi.  Stufa di lasciare la situazione in mano a lui, gli morsi leggermente il labbro superiore. 
«Che fai? Giochi a fare la vampira? Sappi che non funziona con me, io mordo molto di più.» disse sorridendo, e dandomi un leggero bacio a stampo. 
«Sei spiritoso.» risi io.
«Ne dubitavi?» disse alzandosi dal divano, per poi aggiungere un pezzo di legno al camino acceso. 
«Beh, a volte si.»
«Scusami, sai, se a volte sono un po’, cioè se qualche volta ti…»
«Spavento?» finii la frase per lui.
«Si. È nella mia natura. A volte, inquieto le persone.» notai una briciola di tristezza nella sua voce, e anche un po’ di malinconia. 
«Ti manca la Spagna?» chiesi io, cercando di cambiare il discorso.
«Si, molto.» ammise mentre cercava di avvivare il fuoco. Sentivo che a poco a poco la sicurezza e quella corazza che lo ricopriva svanivano. 
«Hai fame?» mi chiese lui.
«Come? Ehm giusto un pochino.» dissi toccandomi la pancia. 
«Okay, ordino qualcosa.» 
Scomparve in una delle stanze da letto. Decisi di farmi un giretto del salotto. Sopra al camino c’erano delle cornici, le osservai. Nella prima c’era una vecchissima foto, in bianco e nero, riconobbi subito Alexandre, mi fece uno strano effetto vedere lui in una foto così vecchia. Insieme a lui c’era una donna bellissima, e un uomo altrettanto bello. Nella cornice successiva, c’era Alexandre e un uomo che gli somigliava molto, che gli circondava le spalle con un braccio e ridevano. Immaginai che fosse suo padre. Nella terza c’era solo una donna. Seduta su una sedia, che sorrideva con un piccolo bambino in braccio, sorrisi vedendo Alexandre così piccolo ed indifeso. Qualcuno si schiarì la voce dietro di me, facendomi sobbalzare.
«Ehm, scusami, non stavo frugando tra le tue cose.» dissi osservando Alexandre appoggiato alla parete. Un secondo dopo era di fianco a me, facendomi venire un giramento di testa.
«Non fa niente.» disse lui sorridendo. 
«Questo sei tu?» gli chiesi indicando la foto della donna col bambino in braccio.
«Si, e quella è mia zia. Invece nella prima, sono con i miei genitori, e nella seconda con mio zio.» 
«Anche loro sono…?»
«Vampiri? No, solo mio zio.» disse con tono deluso.
«Alex, mi dispiace… deve essere stata dura vederli…mi dispiace.» mi aggrappai al suo braccio e posai la testa sulla sua spalla. Mi viene quasi da piangere pensando a quanto aveva dovuto soffrire vedendo tutti quelli che amava morire. 
«Ti prego, non sentirti triste per quello che mi è successo. È stato veramente molto tempo fa.» 
Il campanello suonò. Mi prese la mano fra la sua, per levarsela dal braccio.
«Torno subito.» e le diede un piccolo bacio. 
Era un ragazzo di vecchia stampa. Sorrisi a quel pensiero, e a quanto era vero.  Tornò pochi secondi dopo con un carrello pieno di cibo.
«Ma sei matto? Non dovevi prendere tutte queste cose!» 
Sorrise. 
«Dai siediti.» mi fece accomodare su una delle sedie che aveva sistemato a capotavola. 
Tolsi il coperchio di uno dei piatti che si trovava davanti a me, c’era della pasta al pesto. Sembrava deliziosa.  Iniziammo a mangiare.
«Allora, hai detto che tuo zio è come te, quindi vivete insieme?»
«Sisi, lui per ora è il mio tutore, ed è l’unica persona di cui io mi possa fidare.» 
«È bello avere una persona così al tuo fianco, immagino.» confessai io.
«Si, lo è.» 
«Ti piaceva veramente quel Luca?» 
Scoppiai a ridere.
«Non fa ridere.» concluse lui serio.
«Scusami. No, ovviamente non mi piaceva.» dissi semplicemente.
«E allora perché ci uscivi?»
«Perché mio padre vuole che io mi sposi con lui.» 
«Perché?» 
«Perché secondo te?»
«Ti ho detto di non rispondere alle mie domande con  una domanda.»
«Scusami di nuovo. Ehm, vedi è che la sua famiglia è molto ricca, e la mai famiglia non è più quella di una volta, diciamo.» 
«Ma tu non lo ami… non è giusto.» era un po’ ingenuo su certe cose, o meglio, era troppo gentiluomo. 
«Si lo so. Anzi, non immagino quanto mi urlerà addosso per non essere andata all’appuntamento con Adda.» 
«Mi spiace. In parte è colpa mia.» 
«Non è vero, e lo sai. A me lui non è mai interessato, e poi è così viscido e schifoso.» 
«Okay, beh nessuno ti costringerà a sposarlo, o almeno non più.»
«Che ora è?» chiesi io.
«Sono le 2» annunciò guardando l’orologio che aveva al polso.» 
«Ti va di guardare un film?» mi chiese un po’ annoiato.
«Certo.» risposi io. 
Mi sedetti sul divano, mentre Alexandre inseriva il film nel lettore dvd. 
«Cos’è?»
«Colazione da Tiffany.» ahha, vecchio stampo.
Si sedette di fianco a me, ma la cosa durò poco, perché circa dopo 10 minuti, mi addormentai tra le sue braccia. 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Vampiri / Vai alla pagina dell'autore: ThisIsLeisure