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Autore: Viki_chan    24/01/2011    4 recensioni
“Parli come San Potter dannazione” si allontanò e iniziò a misurare il corridoio a grandi passi “Non ti ho chiesto io di metterti con me, ti ho detto più di una volta che non ero quello giusto. Io non sono Potter o Weasley. Nessuno ha fiducia in me, nessuno si aspetta che io sia fedele o che mi sacrifichi per lui. Quando faccio quel genere di cose mi sforzo dieci volte di più di quei due perché non è la mia natura." (cap. XVII) .
Storia ambientata dopo la sconfitta di Voldemort. Harry, Ron e Hermione vengono riammessi ad Hogwarts per frequentare l'ultimo anno. Molte cose però sono cambiate nelle vite dei protagonisti, molte le ferite da curare.
La storia viene raccontata dal punto di vista di Hermione.
**************** EPILOGO PUBBLICATO*****************
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Nota dell’autrice: Siamo già al 20esimo capitolo? Incredibile, mi sembra ieri che scrivevo del primo incontro di Hermione e Draco in biblioteca. Voglio dedicare questo capitolo a Domi97, una delle recensi… recenso… si insomma, “persone che scrivono recensioni” più attente e più curiose.

Ringrazio comunque tutti per l’affetto e vi informo che mi sono iscritta a Twitter, nel caso voleste aggiungermi cercate viki__chan (con due underscore)per essere aggiornati sullo stato dei capitoli, e magari leggervi qualche spoiler e qualche mio colpo di testa nella vita quotidiana :D.

Stay tuned!

 

20. Scontri e Incontri


Era passata già una settimana dall’ultima volta che Draco era stato visto a scuola.

Il primo giovedì sera senza ripetizioni.

La sua mancanza mi pungeva come un ago, che entrava e usciva da parti del corpo sempre diverse. Era difficile non pensare a lui. Ero riuscita a dimenticarlo quando mi era stato chiesto, quando pensavo fosse finita davvero, ma ora mi era impossibile.

Quella sera, quel giovedì sera senza lui, sapevo che da qualche parte Draco mi pensava e mi voleva, si era allontanato involontariamente, per qualcosa al di sopra di noi, qualcosa che ci seguiva come un’ombra: il suo pesante passato.

Accoccolata sul divano, le Fiabe di Beda il Bardo tra le ginocchia, guardavo i fogli senza vederli. Era tardi, abbastanza tardi per trovare la sala comune vuota, non troppo tardi per trovare solo cenere nel camino.

Devon non mi aveva portato una risposta e probabilmente questo significava che Draco veramente non volesse posta, Blaise me l’aveva anche detto.

Non mi era importato, pensavo che quel biglietto gli avrebbe ricordato che io ero li nella torre di Grifondoro ad aspettarlo. Speravo che quella pergamena gli desse quella sensazione prodigiosa di tepore che solo quando si pensa alla persona amata si può percepire.

Un rumore proveniente dalle scale del dormitorio maschile disturbò i miei pensieri. Mi voltai e vidi Harry portare in braccio Ginny, addormentata sul suo petto.

Si avvicinò al dormitorio femminile e borbottò qualcosa, forse la parola d’ordine per bloccare le scale e scomparì, per poi ritornare in sala comune qualche minuto dopo.

“E’ impossibile dormire tutte le notti con lei nel letto, mi picchia!” disse sistemandosi accanto a me sul divano.

“Sei tenerissimo Harry.” dissi accarezzandogli un braccio. “Ginny è fortunata.”

Harry sorrise e mi scompigliò i capelli.

“Anche tu Hermione troverai qualcuno che ti prenda in braccio e ti porti a letto.” Disse arrossendo.

Sorrisi e abbassai lo sguardo. Rimanemmo in silenzio un po’, coccolandoci lievemente.

“Ho qualcosa per te.” Mi disse ad un certo punto alzandosi e andando nel dormitorio.

Tornò con in mano un pezzo di giornale, era un ritaglio della Gazzetta del Profeta di un paio di giorni prima.

“La compri tutti i giorni e non la leggi mai.” Commentò passandomela.

Era un breve articolo con una piccola foto di Villa Malfoy.

 

Furto a Villa Malfoy, per ora nessun arresto.

Continuano le ricerche dei ladri che qualche giorno fa sono entrati a Villa Malfoy, maniero appartenente all’omonima famiglia famosa per essere stata il covo di Tu-sai-chi e i suoi Mangiamorte. Gli auror sono stati allertati dalla proprietaria, Narcissa Black, già moglie del noto Mangiamorte Lucius Malfoy, rinchiuso ad Azkaban. La donna è stata Cruciata ed incarcerata nelle prigioni della stessa casa, dove secondo indiscrezioni ha passato un breve periodo anche Il Ragazzo che è Sopravvissuto.

La signora Black non ha saputo descrivere gli aggressori, che hanno rubato alcuni gioielli appartenenti alla famiglia approfittando delle scarse misure di sicurezza ed è stata portata al San Mungo in condizioni gravi.
Dopo alcune ricerche nei dintorni gli Auror non hanno ancora trovato i colpevoli, anche se si pensa che si tratti di una ritorsione nei confronti del marito, che si è reso disponibile a collaborare per la cattura di altri Mangiamorte.

Nonostante le pessime acque in cui naviga la famiglia Malfoy, ogni atto di violenza è da condannare.” Commenta il Ministro della Magia Kingsley Shacklebolt. “Chiediamo per questo la collaborazione di tutti per prendere questi criminali.”.

 

“Ho chiesto a Andromeda, Narcissa se la caverà.” Disse quando fu sicuro che ebbi finito di leggere. “Di lui però non mi ha detto niente.” Rispose alla domanda mentre aprivo bocca per porgliela.

“Grazie.”

“Quella donna mi ha salvato la vita. E lui… non mi piace. Ma tu lo ami, lo vedo. Sembra che ti renda felice, voglio dargli una possibilità.”

Non risposi a parole, mi gettai al suo collo e lo strinsi forte.

“Non puoi capire Harry quanto questo sia importante per me. Ti voglio bene.” dissi con la voce rotta dall’emozione. “Sei così speciale Harry, non so come farei senza di te.”

Harry rispose all’abbraccio e lo sentii tremare.

“Sei la mia famiglia Hermione. Lo sai.” Tirò su con il naso e si nascose tra i mie capelli.

Stretta tra le sue braccia sentii il solito senso di sicurezza. Stetti in quella posizione finchè Harry me lo concesse dopo di che ci alzammo entrambi per andare a letto.

Quando fui nel dormitorio scostai le tende. La notte abbracciava tutto, interrotta solo da qualche debole luce e dalla luna. Scrutai il cielo alla ricerca di qualche ombra. Dovevo rassegnarmi all’idea che Devon non sarebbe tornato prima di Draco.

 

Il weekend che stava per iniziare era da tutti il più atteso dell’anno. Il sabato pomeriggio si disputava la partita Grifondoro contro Serpeverde, domenica invece era in programma l’uscita a Hogsmeade. Come al solito salutai i ragazzi e mi diressi verso le gradinate, accomodandomi vicino a Luna che stranamente non portava il buffo copricapo a forma di grifone.

“Papà dice che non si intona con il colore della mia anima.” Disse mestamente.

Accanto a noi si sedette Danielle con un’amica. Mi salutò cortesemente e salutò con un cenno della mano Ron, che stava già volando sopra le porte.

“Draco non è ancora tornato.” Commentò soavemente Luna. “Dovevi vedere la sua faccia, non è facile quando succede qualcosa ai tuoi cari.”. Al suo posto c’era una cacciatrice magra e con una lunga chioma corvina. Doveva essere Michelle, la ragazza di Blaise.

“Si, ho letto sul Profeta.”

“Era così preoccupato. E’ una persona incompresa come un Schiopodo Sparacoda. Tutti pensano che sia pericoloso, ma alla fine non ha mai fatto male a nessuno no?”

Draco come uno Schiopodo. Sorrisi all’idea mentre in campo la partita aveva ritmi serratissimi, Madama Bumb fischiava continuamente, facendo impazzire le tifoserie.

Improvvisamente provenne da una zona lontana del campo un botto. Vidi due sagome scontrarsi e cadere in picchiata. Compresi di chi si trattava un secondo dopo, quando sentii Ron urlare e precipitarsi verso di loro.

Ginny e Michelle. Entrambe furono afferrate prima di cadere a terra, la rossa da Ron e la Serpeverde da Harry, che era nella zona opposta del campo un secondo prima.

Scattai in piedi e corsi verso l’infermeria, dove sapevo sarebbero state scortate entrambe. Alcuni professori fecero la stessa cosa. La partita fu interrotta.

Arrivai prima delle due ferite da Madama Chips, ignara di quello che era successo al campo.

Appoggiarono le due su due letti vicini, entrambe avevano ripreso conoscenza.

Ginny aveva un graffio sulla fronte, sotto il quale si intravedeva già un bernoccolo e una caviglia rotta.

Michelle aveva il naso sanguinante e un braccio in una strana angolazione.

Le due si guardarono a vicenda.

“Mi dispiace tanto.” Disse la Serpeverde. “Stavo cercando il boccino e non ti ho vista arrivare.”

“No, sono io che ho schivato un bolide senza vedere chi c’era nella mia traiettoria.” Rispose la rossa porgendo la mano a Harry, visibilmente preoccupato.

La professoressa McGrannit, Lumacorno e Bill entrarono qualche minuto dopo. Non restarono molto, giusto il tempo di controllare che entrambe stessero bene.

A quel punto arrivò anche Blaise.

Nonostante mantenesse il solito contegno aveva il fiatone. Si avvicinò al letto di Michelle e le diede un bacio sulla fronte.

Poi si voltò verso Harry e gli fece un mezzo inchino.

“Grazie per averla portata qui.” Disse con il solito fare altero, tenendo però stretta la mano sana della ragazza.

“Di niente.” Rispose Harry abbozzando un sorriso.

Io e Ron ci guardammo e senza aggiungere altro uscimmo dall’infermeria.

“Dopotutto anche loro hanno un cuore.” Commentò a metà strada.

Non dissi niente, annuii solamente.

Harry, Neville, Luna e ora anche Ron. Tutti se ne dovevano rendere conto. Le valutazioni andavano riviste.

 
   
 
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