Libri > Il diario del vampiro
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Autore: Amy In Wonderland    24/01/2011    9 recensioni
Damon ha messo in chiaro i suoi sentimenti con Bonnie: non prova niente per lei.
così, dopo un anno, la strega è quasi indifferente al bel vampiro che è ancora in lotta contro il fratello per Elena.
ma, nel frattempo, arriverà in città un nuovo "cattivo ragazzo", vampiro anche lui, che si unisce al gruppo e punta le sue attenzioni su Bonnie.
Bonnie ricambierà il nuovo arrivato? ma sopratutto, Damon come reagirà?
ovviamente è una Donnie!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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9. Che la guerra abbia inizio.
 
 

<< Tutto bene? No perché ieri pomeriggio mi sei sembrato un tantino alterato. Poi sei scomparso e non ti ho più visto… mi sono quasi preoccupato, amico mio >> sarcasmo pungente di una voce irritante.
Damon smise di sperare: aveva iniziato a farlo appena percepita l’aurea di Trevor, ma l’Ossigenato era venuto a godersi “l’effetto del suo lavoro”.
Il vampiro trattenne un ringhio: totalmente indifferente, ecco cosa sarebbe stato.
<< Sai, quando sto per cacciare, non amo essere disturbato >> un cordiale invito ad andarsene prima che Damon lo ammazzi, nonché un “Buon pomeriggio” alla Damon Salvatore.
<< Perfetto! Allora mi unisco a te! >>.
<< Oh, sì. Una caccia in comune con l’Ossigenato: è sempre stato il mio sogno! >> commentò sarcastico il moro, ricevendo in cambio una finta occhiataccia offesa. Per alcuni secondi calò il silenzio, ma a quanto pareva Trevor non doveva essere ancora soddisfatto.
<< “cosa diamine state facendo?” ma come ti viene in mente? Insomma, Damon caro, cosa vuoi un disegnino la prossima volta?* >>. Il moro lo ignorò, posando con ancora più intensità lo sguardo sulle ragazze, sulle sue prede.
<< Inoltre mi ha fatto un po’ arrabbiare che tu ci abbia interrotto. Insomma, mi stavo divertendo… >>. Damon alzò gli occhi al cielo e finalmente rispose:
<< Beh, con la Streghetta è facile divertirsi ed è facile da conquistare >> ignorò il “non direi, giudicando te” di Trevor e continuò << Prova con Elena, voglio vedere se ti è così facile… >>. Cosa cavolo stava facendo?
Spingere il suo Angelo nelle braccia di Trevor? Adesso si creava concorrenza da solo?!
“Anche se non è quella la concorrenza che ti preoccupa”, Damon soffocò immediatamente quella vocina che era rispuntata da chissà dove.
<< Mm… non so. Elena è bellissima ma Bonnie è tutta un’altra storia. Insomma è così… >> gli lanciò un’occhiata e s’interruppe, per poi continuare << Beh, te l’ho già accennato che io preferisco le rosse… E a quanto pare anche tu >>.
Trevor iniziò a camminare, allontanandosi da lui. Inizialmente Damon non capì le parole del vampiro, ma gli ci volle poco per comprendere che alludeva alle ragazze che stava per cacciare: erano entrambe rosse e, guardandole di sfuggita, assomigliavano in modo impressionante a Bonnie. Una coincidenza di sicuro, tuttavia Damon decise di lasciar stare la caccia e in poco si materializzò accanto all’Ossigenato.
<< Effettivamente io non ho preferenze in questo genere di cose. Tuttavia non sopporto quando altri mettono le mani sulle mie proprietà, sui miei giocattolini >>.
<< E quindi è questo per te Bonnie? Solo il tuo “giocattolino” >>, Damon fece spallucce, leggermente sorpreso per il tono quasi rabbioso di Trevor.
<< E sei anche convinto che lei sia ancora tua? >> una risata amara scosse l’Ossigenato, << Povero illuso… >>.
Damon non poteva non notare l’ostilità di Trevor, la rabbia che aveva provocato in lui definendo Bonnie un “giocattolino”: una reazione… interessante (senza contare che il vampiro non si era mai esposto apertamente in questo modo).
<< Credimi, amico, non sai quanto ti sbagli. >> Damon fece un ghigno << E te lo dimostrerò. >> detto questo sparì, lasciando Trevor quasi spiazzato.
 
 
 
“Incenso, c’è. Rugiada, presente. Qualcosa appartenente a chi si deve evocare, ho il talismano. Sangue di un vampiro… che cosa?!”.
Bonnie sgranò gli occhi, strofinandoseli per tornare a rileggere il Grimorio di sua nonna.
Eh sì, aveva letto bene: sangue di un vampiro.
Bonnie spesso si domandava perché le streghe facevano dei riti con ingredienti così complicati da trovare… insomma, lei conosceva vampiri per fortuna (se si poteva definire tale), ma se non l’avesse fatto? Roba da matti!
<< Stefan? >> chiamò, per poi darsi della stupida: era uscito con Elena per andare chissà dove e sarebbero stati di ritorno per le sei, ora in cui sarebbero andati alla cripta di Honoria Fell dove lei l’avrebbe invocata.
A quel pensiero le vennero i brividi. Il libro di sua nonna diceva che bisognava unire l’acqua di rugiada a tre gocce di sangue appartenenti a un vampiro, e poi, una volta acceso due stecche d’incenso, gettarla su un oggetto appartenuto alla persona da invocare; il tutto era più efficace se fatto in un posto vicino al corpo della persona in questione, altrimenti non era detto funzionasse.
Bonnie ricordava che la prima volta era stato tutto più semplice: aveva fatto tutto Honoria Fell di propria volontà e per questo era stato più facile invocarla.
E ora? Adesso si ritrovava a fare un miscuglio, che doveva riposare almeno un’ora, per il quale le mancava l’elemento più importante.
Bonnie riguardò “tre gocce di sangue di un vampiro” per l’ennesima volta, sconsolata, controllando di aver letto bene.
<< Eh, sì. C’è proprio scritto quello, Streghetta >>.
O all’improvviso la temperatura si era alzata di almeno venti gradi, o quella voce così forte e… sensuale le aveva fatto venire un caldo terribile.
Si girò sorpresa, sapendo già cosa avrebbe incontrato: infatti, i due pozzi neri erano là a fissarla in modo intenso.
Damon era chino su di lei, con la testa vicino al suo collo per leggere le pagine del vecchio Grimorio (e leggerle anche la mente, d’altronde) e aveva un sopracciglio alzato, evidentemente interessato da ciò che stava facendo Bonnie.
<< Honoria Fell >>, tentò di spiegare: tutto ciò che era riuscita a dire.
Dopo quello che era successo nel bosco non aveva più visto Damon, ma guardarlo così arrabbiato con Trevor e lei era stato orribile, le aveva fatto stranamente male. E poi, come Damon Salvatore fa sempre, aveva detto che gli altri li stavano aspettando ed era scomparso per un giorno fino a quella sera.
<< Dunque… incenso, un oggetto bla bla bla. Bene, facciamolo! >>.
Bonnie sobbalzò quando Damon chiuse in modo euforico e di scatto il pesante libro, producendo un rumore assordante.
<< Ehm… veramente dovremmo aspettare gli altri. Avevamo detto con Elena… >>
<< Elena di qua, Elena di là, cosa sei il cagnolino del mio Angelo? >>
“Da quale pulpito!” pensò, ricordando per fortuna di schermare la mente.
<< Mancano ancora due ore alle sei e mi sto veramente annoiando, in più ho fame ma non ho voglia di andare a cacciare… quindi, se mi tocca stare qui ad aspettare Elena e Stefan, non ti assicuro che sarò responsabile delle mie azioni… >> ammiccò malizioso, avvicinandosi per accarezzarle una guancia: era vicino, era terribilmente vicino.
<< Okay, fammi almeno avvertire Elena >> disse Bonnie con voce strozzata mentre si staccava dal moro, maledicendosi immediatamente dopo per aver interrotto quel momento.
Fece per andare verso il telefono, ma una mano la bloccò per il polso: Damon, ovviamente.
<< Oh, Andiamo Streghetta, sul Grimorio non c’è scritto che servono amici umani e poi… hai bisogno del sangue di un vampiro… >>. Cos’era quello?  Una specie di ricatto?
<< Potrei chiedere a Trevor >>
<< E’ a caccia >> rispose bruscamente l’altro, stringendo ancora di più la presa sul suo polso: quel contatto era gentile e assolutamente piacevole.
<< Beh, il miscuglio deve riposare almeno un’ora e quindi devo iniziare a prepararlo ora… >> Bonnie era indecisa se chiedere a Damon di prestarle il suo sangue. Forse fu proprio il vampiro, che era intento a guardarla in modo indecifrabile e si ostinava a tenerla ferma per un polso, che le fece decidere.
<< Damon, tu potresti prestarmi… sono solo tre gocce… >> patetica, davvero patetica e stupida: cos’era quel borbottio insensato?
Il vampiro ovviamente l’aveva sentita e con un gesto la attirò a sé.
<< Cosa mi dai in cambio, Streghetta? >> ghignò maliziosamente.
Bonnie voleva semplicemente andarsene: si sentiva in fiamme, segno che era arrossita completamente, stava sudando e aveva caldo, il cuore le batteva troppo forte, faceva quasi male.
<< D-Damon… >> era quasi un gemito il suo e il sorriso divertito dell’altro la spiazzò: era una situazione troppo intima e per di più totalmente sorprendente; insomma, Damon la odiava, cos’era tutto quell’interesse improvviso nei suoi confronti?
<< Tranquilla Uccellino, per oggi sarò buono >> le sorrise lasciando la presa sul suo polso e allontanandosi: l’improvviso senso di freddo e di vuoto sorpresero la rossa.
Damon si morse le vene del polso facendo cadere tre gocce di sangue nella bacinella piena d’acqua di rugiada che assunse un colore porpora:
Bonnie vide come le due piccole ferite sul polso del vampiro si rimarginarono in fretta.
<< E adesso? >> le domandò calmo, come se pochi istanti prima non fosse successo niente.
<< A… Aspettiamo >> voce strozzata, ancora. Bonnie si confrontò con il moro che si era accomodato sulla poltrona a proprio agio, apparentemente tranquillo e senza nessuna emozione, mentre lei era in piedi, accaldata e rossa, con il fiatone e terribilmente impacciata.
Si maledì per l’ennesima volta e maledì anche Damon per l’effetto che le faceva.
<< Attenzione Uccellino, ti ricordo che sei una strega e le tue maledizioni potrebbero funzionare >>.
Sempre più stupida: si era anche scordata di schermare la sua mente!
Bonnie divenne rossa e abbassò la testa, incapace anche solo di guardare Damon e cercando di reprimere le forti emozioni provate pochi istanti prima.
 
 
 
E dire che si era quasi preoccupato! ma ora non c’era dubbio: Bonnie era ancora una sua proprietà, da tenere sottocontrollo, ma almeno per quel momento era sua.
Iniziò un monologo interiore, complimentandosi con sé per la sua bravura e la sua intelligenza, nonché la sua smisurata bellezza sempre molto utile in quelle questioni.
Tuttavia, per quanto complimentarsi con se stesso gli facesse piacere, la cosa senza dubbio più deliziosa era vedere l’Uccellino, tutto rosso e impacciato, che a capo chino ragionava probabilmente su ciò che sentiva e cercava di reprimere le emozioni del suo fragile cuoricino (almeno a detta di Damon, poiché la rossa aveva ben pensato di schermare la mente).
Ma Damon sapeva bene cosa Bonnie avesse provato poco prima:
aveva sentito tutto, il caldo, il cuore che batteva in modo doloroso, la testa che girava: per un attimo era come se si fosse unito in una cosa sola con la strega, un’intimità che non c’era da molto tempo.
Forse era stato un po’ brusco e Bonnie era giustamente confusa, ma non aveva abbastanza tempo da rivendicare con calma i suoi diritti di proprietà su Bonnie:
se avesse fatto le cose piano, Trevor avrebbe di sicuro vinto. Per questo doveva arrivare subito al sodo.
Damon in tutto quel tempo si era dimenticato quanto fosse divertente passare il tempo anche solo a guardare Bonnie:
negli anni precedenti lo faceva spesso poiché lo rilassava e lo faceva divertire, dopo però c’era stato il fatto che era tornato umano e la vista di Bonnie lo aveva iniziato ad irritare.
Damon cacciò immediatamente la vocina che minacciava di uscire.
 
 
<< Eccolo! >> urlò all’improvviso Bonnie, facendo ridestare Damon che si era addormentato mentre la strega maneggiava con l’acqua violacea.
<< Cosa? >> Trevor.
Damon scoccò un’occhiata all’orologio: erano passate due ore.
<< Che fine avevi fatto? >> domandò: aveva lasciato Bonnie per una mezz’oretta poiché voleva comunicare all’Ossigenato che si sbagliava sul conto di Bonnie e che era ancora sua. Eppure niente, non era riuscito a trovarlo da nessuna parte.
<< Un po’ qua, un po’ là… Cos’è, ti eri preoccupato Demonuccio? >> disse con voce da bambino che stonava con il suo ghigno stampato in faccia.
“Oh, non sai cosa ti sei perso” gli mandò mentalmente. Trevor rimase indifferente alla notizia, o almeno lo sarebbe stato se Damon non avesse notato i pugni serrati.
In quel momento arrivò l’Allegra Combriccola tutta insieme: che gioia!
Damon sbuffò annoiato ai discorsi di piani e contro piani: diamine, dovevano andare a evocare un fantasma, non dovevano uccidere direttamente Shinichi e Misao!
<< Che ne dite se andiamo semplicemente là e facciamo fare tutto alla Streghetta >>, le fece l’occhiolino vedendola, immediatamente dopo, arrossire confusa: semplicemente deliziosa.
Non che volesse far fare tutto a Bonnie, solo che l’aveva sentita pensare che non la prendevano in considerazione nemmeno nelle “questioni” che la riguardavano, come quelle da strega. Così le aveva fatto un favore (e aveva già in mente come farsi ripagare) e ciò che aveva ottenuto era una Bonnie ancora più confusa per i suoi vecchi sentimenti che tornavano a galla. Per fortuna non era l’unico ad averlo notato perché, quando puntò lo sguardo verso Trevor, lo vide parecchio nervoso e irritato, un modo in cui non l’aveva mai visto. Beh, il ghigno era d’obbligo: si stava muovendo in modo magistrale!
Dopo essersi dati appuntamento alla cripta, Damon si trasformò in corvo e uscì dalla stanza, lanciando un’ultima occhiata eloquente ad un uccellino dal piumaggio rosso.
 
 
<< E perché dovreste stare da soli? >>. Per una volta Mutt si rendeva utile! Damon era davvero colpito: non pensava che quella sottospecie di ebete potesse essere utile in qualsiasi modo!
<< Bonnie si deve concentrare e poi fa parte del rito: non ci possono stare troppe persone e devo rimanere io perché so cosa chiedere alla nostra simpatica defunta! >>.
<< Ma qui non c’è scritto! >> bravissima Streghetta!
<< Beh, se vuoi rischiare e perdere altro tempo… >>.
<< Okay, sia così! >>. Damon dovette trattenere un ringhio:
Non ci credeva nemmeno tre secondi che quell’insulso vampiro volesse solamente aiutare Bonnie nel rito… che senso avrebbe avuto sennò a restare da solo con lei?
<< Beh, allora rimango anch’io! >> gli occhi dei presenti si soffermarono sbalorditi su di lui.
<< Che c’è? >> domandò.
<< Perché dovresti farlo? >> Trevor.
<< Così controllo che Bonnie esca viva e vegeta da questa cripta! >> iniziò, arrabbiato
 << Non vorrei farti finire il lavoro che avevi iniziato nel bosco ieri… >>.
<< Ancora con questa storia! Io non stavo facendo niente! >>
<< Di cosa state parlando? >> domandò Stefan: ovviamente loro non sapevano come Damon aveva sorpreso Trevor a cercare di soggiogare Bonnie.
“Non ho cercato di soggiogarla, e tu lo sai bene!” sentì quella voce odiosa nella sua testa.
<< Oh, niente che tu possa comprendere mio ingenuo fratellino! Comunque, è meglio che io resti qui, non mi fido di Trevor >> disse per l’ennesima volta.
<< Ah bene, quindi da un possibile pericolo per Bonnie ora abbiamo un pericolo certo e uno possibile! >>
<< Sai Mutt, non riesco davvero a capire cosa dici! Beh non importa, tanto non mi interessa >> ghignò alla reazione dello stolto.
<< Adesso basta! Non voglio stare tutta la serata qui. Andate e fate restare anche Damon se ci tiene tanto! >>. Tutti si girarono sconcertati verso la vocina irritata che aveva detto quella frase: Bonnie.
Nel tumulto generale, nessuno si era ricordato che a fare il rito era Bonnie, quella stessa strega che aveva paura dei suoi poteri e che faceva un grande sacrificio a invocare Honoria Fell, quella stessa Bonnie che stava tremando da capo a piedi e guardava con occhi supplichevoli i presenti, chiedendogli di sbrigarsi a farle eseguire il rito: quegli occhi fecero svuotare tra il borbottio generale la cripta, lasciando Bonnie, Damon e Trevor da soli con la tomba della fondatrice di Fell’s Church.
<< Bene, hai preparato tutto l’occorrente? >>
Bonnie annuì.
<< Allora prego >>.
Dopo un momento d’esitazione, la rossa parve prendere coraggio e iniziò a recitare una cantilena, probabilmente in latino.
La questione andò avanti per diversi minuti, finché Bonnie non smise e guardò Trevor e Damon con aria sconsolata.
<< Perché non funziona? >> domandò.
<< Non so, forse stai facendo qualcosa di sbagliato… >> ipotizzò Trevor.
<< No, sta facendo tutto ciò che è scritto qui sopra… potrebbe essere che la tua presenza dia noia anche ai morti, Trevor? >> disse Damon ironico, chiudendo di scatto il Grimorio e guardando con aria di sfida il biondo che grugnì per risposta.
<< Che facciamo? >> chiese sconsolata Bonnie. Trevor sembrò pensarci su…
<< Per ora niente >>, si girò con fare irritato e si diresse verso l’uscita della cripta, nervoso, seguito da una Bonnie sconsolata e triste.
Poco prima che riuscisse a varcare la porta d’uscita, la strega si sentì afferrare da una mano.
<< Non sei inutile Bonnie, né tantomeno un’incapace >>, lo disse cercando di trasmettere, a quella che sembrava una bambina demoralizzata, tutta la sua sincerità, << E poi… se fossi come Elena, io a chi salverei ogni volta la vita? Non saresti più un uccellino >> non era una critica perché a lui piaceva salvarle la vita. Le lasciò il polso e uscì dalla cripta con un sorriso di vittoria:
Aveva detto esattamente ciò che lei voleva sentirsi dire.
Trevor voleva la guerra? Beh, lui aveva appena iniziato a giocare.
 “Sì, perché è solo questo: un gioco” si disse mentalmente… anche se non ne era del tutto convinto.
 
 
 
 
<< Cos’è uno scherzo? >>, era furioso.
<< Trevor adesso calmati. >>
<>
Trevor aveva perso totalmente il controllo: si sentiva deriso da quei due demoni e ora si trovava a stringere per il collo Shinichi, tanto da non permettergli di respirare.
<< Trevor, non sappiamo perché Honoria Fell non ha risposto all’invocazione! Pensavamo che Bonnie fosse almeno in grado di invocarla! >> spiegò Misao, nervosa anche lei. Finalmente Trevor lasciò la gola del kitsune.
<< Deve esserne in grado: è troppo potente per non poterlo fare. Non l’hai sentito il suo potere, sorellina? >> Shinichi tossicchiava e ansimava.
<< Sì, mio caro… un potere del genere potrebbe esserci utile in futuro >>.
Trevor strinse al massimo i pugni: aveva letto i pensieri della kitsune.
Non riusciva a spiegarsi come si potrebbe mai fare cose come quelle che pensava Misao a una creatura così… pura.
<< Pura come El…? >>
<< Non ti azzardare a parlare di lei! >> ringhiò Trevor contro Shinichi, interrompendolo e ottenendo in risposta una risatina.
<< Comunque, penso che Honoria Fell non abbia voluto rispondere. >>
<< I fantasmi possono decidere se rispondere o no? >>
<< No. Ma le streghe defunte e potenti come lei sì. Non ci giocherà scherzetti, come ad esempio avvertire Bonnie del nostro piano, vero, sorellina? >>.
Misao scosse la testa, dubbiosa.
<< Comunque, ci siamo separati dicendo che domani mattina penseremo a cosa fare. Cosa diamine m’inventerò domani mattina? Non posso dire che so dov’è il Grimorio! Salterebbe tutto il piano! >>.
Calò il silenzio: nessuno aveva pensato all’opportunità che Honoria Fell potesse non rispondere all’invocazione di Bonnie, così si era creato un bel problema e loro dovevano in qualche modo cercare di far trovare il Grimorio ai sette.
<< Non preoccuparti Trevor. Ho un’idea. >> disse Misao, per poi scomparire nella notte, seguita dal fratello.
Trevor ringhiò nel vuoto: odiava quando i kitsune facevano così. Non preoccuparsi? Come faceva a non preoccuparsi?
Stava saltando all’aria tutto il piano, tutto! E per di più stava permettendo a Damon di riconquistare Bonnie.
“Quello è il tuo compito Trevor: se non fai restare Damon da solo, il piano non riuscirà”, le aveva detto così Misao, e Trevor sapeva che aveva perfettamente ragione.
<< Allora così sia, Damon. Ti toglierò ANCHE ciò che hai di più importante al mondo… sei così ingenuo, da non accorgertene! Beh, buon per me! >>.
Rise di gusto a pensare a ciò che aspettava al vampiro.
Sì, non si sarebbe limitato ad allontanare Bonnie da Damon, ma avrebbe fatto di più:
Gliel’avrebbe tolta completamente, avrebbe fatto sì che Bonnie diventasse sua. Quello non era solo un piano per avere ciò che i kitsune gli avevano promesso: quella era una vera e propria guerra contro la cosa che più odiava sulla faccia della terra. E per sfortuna del moro, quella cosa era proprio Damon.

 
 
* Angolo Autrice *
 
Hola mie care!!
Ebbene sì, non sono morta! Scusate, scusate, scusate davvero per il ritardo!! Ma la scuola, a quanto pare, ha deciso di tartassarmi le giornate O.O (ahimé).
Ed eccolo qui, un nuovo capitolo bello, bello (ehm ehm… si okay, fa schifo, però mi è piaciuto scriverlo!).
Ebbene sì, LE PRIME SCENE DONNIEE!! Non vedevo l’ora di scriverle :D
Dunque, precisiamo subito due cosucce ( perché io sono una molto precisa se mi va XD):

  • la frase con l’asterisco all’inizio, l’ho ripresa più o meno uguale dalla fantastica recensione di Bumbuni perché il suo commento alla frase di Damon mi ha fatto morire dal ridere! (grazie cara, spero che non ti dispiaccia… ma la dovevo assolutamente inserire: era una frase troppo alla Trevor).
  • Vorrei precisare una cosa: quando Damon dice che a lui piace salvare la vita a Bonnie, sennò non sarebbe un uccellino, mi riferisco a quando lui la salva dagli alberi-demone e alla “scena della vasca”; è lì che la chiama uccellino per la prima volta, proprio perché deve essere curata e protetta sempre e le deve dare da mangiare (in quel caso il suo sangue) proprio come si fa con un uccellino piccolo. Ovviamente, ogni Donnie che si rispetti questa cosa la sapeva, era solo per precisare e per farlo sapere a quelle che magari vedono solo il telefilm.
Quindi:
Abbiamo un Damon che (finalmente) si è svegliato e ha deciso di vincere quello che pensa  sia un gioco… ma è davvero un gioco? No perché, non so a voi, ma a me non sembra tanto convinto! :D
Invece, fate attenzione all’ultima parte, quella di Trevor: vengono fuori alcune cose molto importanti che ci rivelano piccoli particolari sul suo passato. Insomma, perché Trevor ha tutto questo rancore verso Damon? Forse si conoscono già e Damon non lo ricorda? Mmm… chissà! E invece con quell’ “anche”? cos’altro vuole fare a Damon? (sì, lo ammetto, mi piace insinuarvi dubbi!).
Bene, spero che il capitolo vi sia piaciuto e da qui inizieranno a esserci scene Donnie perché finalmente il nostro vampiro si è svegliato!!
Fatemi sapere cosa ne pensate, al solito le critiche costruttive sono bene accette!!
P.S. piccolo spoiler del prossimo capitolo: Il modo in cui Misao risolverà il problema non piacerà per niente a Trevor. Inoltre, strettamente collegato a questo fatto, inizierà ad emergere questa “Lei” tanto misteriosa… e indovinate chi inizierà ad avere contatto con il passato di Trevor? Beh, è scontatissimo ragazze! Non può che essere così! :D
 
Un bacio e alla prossima!
 
Amily.
   
 
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