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Autore: TushiUndDark    24/01/2011    13 recensioni
"Ora l'ho capito." soffiò abbassando lo sguardo imbarazzata, spaventata alla sola idea di guardare quegli occhi immensi, quei pozzi profondi dall'acqua limpida. "è perchè mi batte forte il cuore (...)"
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina Hermione si alzò di buon’ora sebbene non avesse quasi chiuso occhio per tutta la notte.

Il sole splendeva alto nel cielo di Hogwarts ed una leggera brezza carezzava le cime verdi degli alberi della foresta proibita;i pini ondeggiavano tranquilli come cullati da una dolce musica e il vento disegnava delle strane increspature sulla superficie del Lago Nero.

“Hermione” una voce la riscosse dai suoi pensieri costringendola ad allontanarsi dalla finestra socchiusa, “tutto ok?” chiese Padma scendendo dal letto ed infilando le pantofole.

“Certo” rispose senza troppa convinzione indossando al divisa con gesti veloci e meccanici.

Quella notte era stata davvero infinita.

Da quando aveva lasciato la Sala Comune la sera precedente un caos assordante aveva invaso la sua testa.

Era in pensiero per Hagrid, preoccupata per la professoressa McGranitt e, soprattutto, era triste. Dopo gli avvenimenti della sera prima Fred aveva deciso di partire; glielo aveva letto negli occhi appena li aveva incrociati, l’aveva sentito, percepito e anche se lui non gliel’aveva detto direttamente, era certa di ciò che sentiva.

Ci aveva pensato tutta la notte, dandosi della stupida e dell’egoista.
La scelta di Fred era giusta fin dall’inizio, ed andava accettata come tale.

Hermione non aveva mai avuto qualcosa di realmente suo in tutta la sua vita, niente.
Ed ora che aveva trovato qualcosa che forse avrebbe potuto diventarlo voleva starci talmente attaccata che aveva sacrificato il bene degli altri, di Fred, delle persone a cui voleva bene, per il suo.

Cosa era diventata?

Ma ora aveva capito. Doveva lasciare che Fred prendesse il posto che aveva scelto in quel barbaro mondo che andava a rotoli e lei, doveva prendere il suo; accanto a lui, per sempre.

Sorrise.

“Herm” continuò la ragazza avvicinandosi e togliendole la tunica nera dalle mani facendola voltare, “io sono tua amica. A me puoi dire tutto sai?” le sorrise in un modo così dolce e sincero che ad Hermione le si sciolse il cuore.

Aveva sempre pensato che Padma fosse una ragazza d’oro e in quegli anni, essendo anche sempre state compagne di stanza, aveva imparato ad apprezzarla e a volerle bene;ma nonostante ciò non si era mai aperta completamente con lei. Non le aveva mai confessato segreti o chiesto consigli ma se mai un giorno ne avesse avuto bisogno, si era sempre detta, sarebbe corsa da lei.

Padma la fissò per qualche secondo con le lunghe ciglia nere come la pece perfettamente curve ad incorniciare il suo sguardo profondo, poi, chiuse le mani sulle sue e la fece sedere sul letto ancora sfatto;incrociò le gambe e attese.

Era il momento, ed Hermione lo sapeva bene.
Finalmente, era arrivato il suo turno.
Mai si era aperta completamente con qualcuno.
Certo aveva Harry e Ron che erano i suoi migliori amici e con cui avrebbe potuto sempre e comunque parlare di qualsiasi cosa;e sapeva anche che sarebbero stati ben lieti di ascoltarla ma erano sempre così presi dai loro problemi, dalle loro storie, che Hermione non aveva mai avuto il coraggio di scaricare anche i suoi macigni sulle loro spalle.

Né loro le avevano mai chiesto di farlo; non l’avevano mai guardata come stava facendo Padma in quel momento.

Su Hermione, ce la puoi fare. Io sono qui.

Le parve di cogliere quelle parole nel suo sguardo ed infatti, dopo pochi minuti di silenzio, si portò una ciocca ribelle dietro l’orecchio, si umettò le labbra e sorrise.

“Mi sono innamorata.”

Padma le regalò uno dei sorrisi più belli che avesse mai visto e le si buttò al collo avvolgendola in un abbraccio.

“Finalmente lo hai ammesso Herm!” trillò con la sua voce acuta portandosi le mani al viso ed affondandovici felice, “ci chiedevamo tutti quando diamine vi sareste decisi a confessarlo a voi stessi!”

“Voi cosa?” chiese sgranando gli occhi e accomodandosi meglio sul suo letto, “chi? Cioè..che?”

“Tu e Fred!” snocciolò come se fosse la cosa più palese del mondo, “si vedeva lontano un miglio che sbavavate l’uno dietro l’altra!” concluse senza abbandonare quel sorriso che oramai sembrava andarle da un orecchio all’altro.

“Già dal Ballo del Ceppo.”

“Il Ballo del Ceppo?” chiese incredula Hermione.

“Certo, il Ballo del Ceppo!”

Se sento di nuovo la parola ‘Ballo cel Ceppo’ vomito pensò Hermione.

“Ma, Padma” la contraddisse alzando un sopracciglio, “in quell’occasione il mio accompagnatore era Krum! Anzi” continuò decisa, “penso di non aver nemmeno intravisto Fred quella sera!”

“E’ ovvio” rispose la ragazza schioccando la lingua, “non appena ti ha vista Fred ha mollato li Angelina ed è letteralmente scomparso. Nessuno l’ha visto per tutto il resto della serata ed Angelina era a dir poso furiosa!”

“Oh,n-non lo sapevo” riuscì a dire mentre il colorito pallido lasciava il porto ad un lieve rossore, “in ogni caso, e-era tanto evidente? Voglio dire..” si coprì la faccia con il cuscino mentre non riusciva a trattenete il sorriso.

“Abbastanza mia cara, ce ne siamo accorti tutti subito!”

“Benissimo” ironizzò Hermione diventando paonazza.

“Su, smettila!” la rimbeccò Padma, “e poi non lo sai che le ragazze innamorate sono molto più belle?” continuò scompigliandole i capelli con un gesto affettuoso.

“Allora” le chiese ancora, “passerai le vacanze da lui?”

“Penso di si” rispose dubbiosa postandosi l’indice alle labbra evitando accuratamente di fare anche il benché minimo accenno all’imminente fuga dei gemelli Weasley: Fred avrebbe voluto che tenesse quel segreto per se fino al momento della partenza e lei, dal canto suo, voleva che la loro grande uscita di scena fosse come l’avevano sempre desiderata.

E poi, ora che ci pensava, non sapeva né riusciva proprio ad immaginare cosa quei due avessero potuto combinare.

“E’ una cosa fantastica Hermione, sono davvero felice per te” Padma si alzò dal letto e cominciò a vestirsi, “te lo meriti, davvero.”

“Ti voglio bene zuccona.”

“Anche io Herm.”



***




A colazione tutti i ragazzi presenti nella Sala Grande non facevano altro che parlare di ciò che era accaduto la sera prima nonostante né la Umbridge, né altri professori avessero minimamente accennato ai fatti.

“La McGranitt?”

“Oh Merlino, salvaci.”

“Al San Mungo? Quando?”

“Tre schiantesimi in pieno petto, non è più una ragazzina”

“E’ stata fortunata a non lasciarci la bacchetta!”

Hermione passò tra gli studenti in evidente agitazione prestando attenzione alle frasi che volavano intorno a lei.

La McGranitt al San Mungo pensò frustrata, siamo messi proprio bene!

Raggiunse il tavolo dei Grifondoro e, senza dire una parola, si accomodò pesantemente sulla lunga panca di legno esattamene tra Harry e Ron; si riempì il calice con del succo di zucca e prese a sfogliare la Gazzetta del Profeta che il solito gufo le aveva appena poggiato accanto.

“Hermione..” tentò Harry.

“Sssh!”

“Herm..”

“Sssh!”

“Ma..”

“La vuoi piantare?” sbraitò posando il bicchiere sul tavolo, “sto cercando leggere il giornale. Sono curiosa di vedere come il Ministero insabbierà questa storia. Magari diranno che un Troll di montagna si è materializzato all’improvviso ad Hogwarts, abbia rubato la bacchetta alla professoressa e l’abbia schiantata!” ironizzò spalmando del burro su un toast.

“Ma Hermione, i Troll non possono usare la magia” cominciò Ron ingoiando un pezzo enorme di pane e marmellata, “e non possono nemmeno materializzarsi!”

“Ron” sospirò la ragazza portandosi le mani alle tempie e massaggiandole con foga, “era appunto per l’impossibilità della cosa che l’ho usata come esempio.”

“Eh?” chiese il rosso al cui espressione vacua ricordava terribilmente ad Hermione quella di, appunto, un Troll.

“Oh, lascia perdere!” gridò infastidita, “è inutile parlare con voi Weasley. Avete il cervello talmente rinsecchito che non riesco a capire come faccia a non scivolarvi dall’orecchio mentre dormite!”

“Non generalizzare Hermione..”

“..non tutti i Weasley sono..”

“..idioti..”

“..e brutti..”

“..come Ronald” la canzonarono in coro i gemelli.

“Ooh, morite voi due!” bofonchiò Ron agguantando un’altra fetta di pane, sentendosi terribilmente stupido.

“Ad ogni modo” cominciò Fred scostando in malo modo suo fratello per sedersi accanto a Hermione, mentre George si accomodava accanto a Harry, “non troverai assolutamente niente su quello stupido pezzo di carta” concluse indicando la Gazzetta.

“Nemmeno una riga..”

“..niente di niente!” terminò George furioso versandosi del succo.
“Ma, non è possibile” li contraddisse Hermione riprendendo a sfogliare il giornale come una forsennata, “non possono sorvolare su una cosa del genere. L’abbiamo visto tutti!”

“E’ la dittatura Granger” snocciolò George ingurgitando una quantità davvero improbabile di latte e cereali, “non una parola.”

Hermione restò per qualche secondo a fissarlo con gli occhi spalancati e la bocca semi-aperta. Quello era davvero il colmo.

“Quella..quella..quella brutta..”

“Hermione, calmati” fece Harry notando la rabbia che montava nell’amica, “è inutile arrabbiarsi, finirai soltanto per prendertela con me e Ron!” supplicò con una vocina piccola piccola.

La ragazza sbuffò sonoramente poggiando la testa sulla spalla di Fred che sorrise carezzandole una guancia. Harry aveva ragione, non aveva senso.
Dopotutto poi, come faceva ad essere arrabbiata quando aveva accanto il ragazzo più bello della scuola che le accarezzava i capelli?

Sorrise sognante abbandonandosi completamente e quei tocchi leggeri, dolci, delicati; avrebbe potuto restare tutta la vita in quel modo.

“HERMIONE!” gridò Ron facendola sobbalzare e mandando Fred a gambe all’aria giù dalla panca.

“Ronald Weasley, brutto cervello di caccola di Snaso!” imprecò porgendo la mano a Fred che si alzò massaggiandosi il fondoschiena.

“Non devi toccare Fred!” continuò il suo migliore amico con una serietà inaudita, “potrebbe essere infetto” concluse sputacchiando pezzetti di pane dappertutto.

Hermione lo guardò stralunata mentre Geroge e Harry non riuscivano a trattenere le risa.

“Ron, caro” sorrise malignamente Fred mentre Ron scattava in piedi arretrando, “meglio che cominci a correre, spero ti piaccia il budino stamattina” continuò appropinquandosi al fratello che, nell’aggirare una sedia era andato a sbattere contro Luna versandole tutto il succo di zucca sulla camicetta a fiori.

“Perchè, Fred?” deglutì sonoramente.

“Perchè ho intenzione di ficcartela tutta nelle orecchie brutto cervello di paramecio!”

“Cos’è un paramecio?”

“Rooooooooon!” urlò mentre cominciava a rincorrerlo per tutta la Sala Grande fino a che le loro voci non sparirono nei corridoi.
  
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