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Autore: Azrael Nightroad    25/01/2011    4 recensioni
Per gli studenti della Shibusen tutto iniziò con una missione apparente normale normale. Non potevano immaginare che gli eventi di quella notte erano solo il preambolo di una battaglia che avrebbe chiamato in causa forze molto più grandi di loro...
Genere: Azione, Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Maka Albarn, Soul Eater Evans
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Chiedo umilmente venia per il tempo che ho impiegato per questo capitolo, ma ho douto sistemare il pc nuovo, conto di aggiornare più in fretta da ora in poi.


Capitolo 1
New Arrival

 



La stessa sera del ritorno di Soul e Maka da Ascendence
Shibusen, Death Room


Il maestro Sid camminava lentamente sotto la serie di ghigliottine ornamentali che conducevano dal Sommo Shinigami, dopo aver saputo di quello che era accaduto il giorno prima non poteva fare a meno di essere preoccupato per quello che poteva aspettarli nell’immediato futuro.
Arrivato a destinazione vide il preside star seduto con Spirit ed il professor Stein di fronte a delle tazze fumanti, ma sapeva che quella scena apparentemente pacifica faceva da sfondo ad un argomento molto serio, così si fermò qualche passo più indietro.
-Maestro Sid non c’e bisogno di esse così formale, vieni a prendere del buon the con noi- Disse il dio della morte con la solita nota allegra nella voce.
-Non interrompo una conversazione. Questo è il tipo d’uomo che ero.- disse lo zombi sedendosi e versandosene una tazza.
-Allora come mai sei qui?- Chiese Spirit stiracchiandosi sulla sedia mentre Stein seduto al contrario sulla sua faceva scattare la grossa vite che gli attraversava la testa.
Il maestro bevve una piccola sorsata della  sua bevanda. - è arrivato. – disse semplicemente.
Gli occhi di tutti si spostarono sul sommo Shinigami, il quale rispose: -Molto bene, portalo qui.-


Il giorno dopo
Cortile della Shibusen


-Io non capisco… visto che con la moto ci mettiamo cinque minuti ad arrivare perché mi devi svegliare così presto?- Si lamentava sbadigliando un assonnato Soul.
-Altrimenti arriveremmo ancora mezzi addormentati alle lezioni e non capiremmo niente. Così invece abbiamo il tempo di svegliarci completamente, e poi se ti da fastidio farmi compagnia sei libero di andartene a dormire da qualche altra parte!- Rispose Maka guardandolo storto.
-Il problema non sei tu… è che ogni mattina che siamo qui…-
-YAHOOOOOOOOOO! IL GRANDISSIMO ME E’ ARRIVATO!- Urlò Black Star saltando fuori da un cespuglio.
La buki si passò una mano sulla faccia -Appunto… Black Star smettila di fare casino, e poi che Maka fosse una secchiona lo sapevamo già, ma tu che arrivi presto ogni mattina per le lezioni…-
-Ma chi se ne frega delle lezioni! La vita del grande me è troppo preziosa per essere sprecata dormendo, se non mi alzassi presto il sole potrebbe vantarsi di essere l’unica stella a sorgere al mattino!- Disse lo shokunin saltando su una panchina e puntando l’indice al cielo.
Gli altri due studenti, ormai abituati alle sue farneticazioni, lo ignorarono e vedendo Tsubaki arrivare si incamminarono verso di lei.
-Ciao Maka, ciao Soul, per caso avete visto Black Star?- Li salutò la bella spada demoniaca.
Entrambi risposero al saluto poi la ragazza con una faccia da disappunto disse –è su quella panchina che parla da solo…-
-Dovevo immaginarlo…- mormorò Tsubaki guardandolo con aria rassegnata.
Proprio in quel momento il giovane saltò dalla panchina, fece una capriola in aria e atterrò tra la falce e la sua artigiana. –Dite un po’, è vero che uno sconosciuto vi ha soffiato la preda da sotto il naso?- 
Soul non aveva nessuna voglia di parlare  dell’ accaduto. Non era per niente cool farsi battere così. –Lascia perdere amico è una storia piuttosto strana.-
-Allora è vero!- esclamò l’azzurro ignorandolo. -A qualcuno che supererà Dio come me non sarebbe mai successo!-
-Non esserne così sicuro Black Star.- Kid, Liz e Patty erano arrivati senza che gli altri se ne accorgessero. –A quanto sembra il concorrente di Soul e Maka aveva delle doti particolari.-
-E’ vero! Non ho mai percepito un’anima simile. Non era quella di un uovo di Kishin… sembrava più quella di uno shokunin o una buki…- Stava iniziando a raccontare la ragazza.
Il figlio di Shinigami la interruppe gentilmente. -Avremo modo di parlarne più tardi, ora dobbiamo andare o arriveremo in ritardo alle lezioni… Ah Black Star…-
-Cosa c’è Kid?-
-Ti prego sistemati quel ciuffo! è completamente asimmetrico! -Urlò facendo vari gesti di supplica perdendo tutto il contegno che aveva mantenuto fin’ora.
Arrivati in classe si sistemarono ai loro soliti posti e parlarono del più e del meno fin quando il professor Stein non fece la sua comparsa “sgommando” come suo solito su una sedia a rotelle. –Ragazzi per oggi sospenderemo la lezione di vivisezione e ci sposteremo nel campo di addestramento per affrontarne una sul combattimento avanzato.-
Un mormorio curioso si sparse tra gli studenti mentre Soul e Black star si scambiavano un cinque, contenti di fare qualcosa di più interessante della solita lezione.
-Ma prima…- aggiunse il professore. -Vi voglio presentare un vostro nuovo compagno di corso proveniente da una scuola simile alla nostra situata in Europa.-
Appena ebbe finito di parlare la porta della classe si aprì e Maka emise un gridolino di sorpresa seguito da un meno garbato  -Ma che cazz…- di Soul.
Il ragazzo che avevano incontrato due giorni prima era entrato nell’aula.
-E’ lui! È quello che abbiamo visto durante la nostra missione!- Esclamò la shokunin a voce alta, ma resasi conto che l’intera classe, compreso il nuovo arrivato, la stava guardando, si mise le mani sulla bocca e si fece piccola piccola sulla sedia.
L’attenzione fu ricatturata dal giovane che si presentò con fare cordiale: -Salve a tutti, il mio nome è Shadow. Vengo dall’accademia Cerberus. Sarà un piacere studiare al vostro fianco.-
Tra i ragazzi si diffuse un brusio –Cerberus? Mai sentita…-, -Se non sbaglio ho letto questo nome da qualche parte…-, -Chissà come sono le lezioni lì…-, -Ma che nome è Shadow?-, -Però com’è carino!-
A Maka il nome della scuola europea riportava alla mente qualcosa, ma prima che riuscisse a focalizzare il ricordo Soul la distolse dai suoi pensieri -Sembra proprio lui, ma c’è qualcosa di diverso…-
Lei non ci aveva fatto ancora caso persa com’era nei suoi pensieri ma ora che lo guardava meglio doveva ammettere che il suo compagno aveva ragione: Si presentava come un ragazzo di al massimo un paio di anni più grande di loro, alto poco più del metro e ottanta, i capelli erano neri portati corti, le sopracciglia leggermente aggrottate, le labbra piegate in un sorriso da predatore, indossava un cappotto lungo fin quasi ai piedi ornato di bottoni e fibbie d’argento sotto al quale si intravedevano un pantalone con le stesse fibbie e quelli che sembravano un paio di stivali con parti lucide e rigide simili a quelli che si indossavano per le moto sportive ma più eleganti. A parte quei punti argentati tutto era interamente nero. Ma quello che la colpì fu il colore dei suoi occhi, molto diversi da quelli che ricordava, con pupille normali e di un verde quasi uguale ai suoi ma leggermente più scuro, inoltre anche quella sensazione di soffocamento che aveva provato la prima volta era sparita. “Effettivamente è molto carino.” Si trovò a pensare.
Soul che aveva notato gli occhi di lei fissi sul ragazzo chiese infastidito –Allora? Che ne pensi?-
-Non c’è dubbio che sia lui, ma visto così sembra un tipo normale.-
-Normale un cazzo! Quello mi sta rubando tutta la scena!- Si intromise Black Star.
Nel frattempo qualche ragazza più ardita pose la domanda -Sei uno shokunin o una buki?-
L’interpellato si girò verso il professore come per chiedere il permesso di rispondere, ma lui lo anticipò dicendo -Potrete osservare le sue abilità tra poco. La lezione di oggi prevede un combattimento tra Shadow e qualche studente da me scelto.-
L’assassino fece un balzo e atterrando davanti al professore proclamò -Sarò io il suo avversario!-
Stein iniziò a girare la sua grande vite -Non preoccuparti Black Star, avevo già deciso che uno degli studenti che lo avrebbe affrontato saresti stato tu.-
-Uno degli studenti? Un essere superiore ad un Dio non ha bisogno di aiuto!-
-Mi dispiace ma per la buona riuscita dell’allenamento è necessario che abbia più sfidanti.- Concluse il professore con un tono che non ammetteva repliche.
Nel breve tragitto Maka e Soul osservarono Shadow camminare tranquillamente con le mani in tasca dietro al dottor Stein e ne approfittarono per aggiornare gli amici sui cambiamenti che avevano notato.
Arrivati al campo d’addestramento, una semplice distesa di terra, sabbia e rocce, il nuovo arrivato si incamminò verso il centro di quella specie di arena, mentre il professore proclamava: -Kid, Black Star, in posizione e senza armi.-
I due si guardarono e si disposero di fronte all’avversario, il figlio di Shinigami lo squadrava per cercare di intuirne le abilità, mentre l’assassino esclamò -Hai finito di attirare tutta l’attenzione su di te!-
La risposta di Shadow fu un ghigno divertito mentre incrociava le braccia al petto in attesa.
-Ragazzi questo allenamento ha come duplice scopo il presentarvi il vostro nuovo compagno e il mostrarvi tecniche di combattimento di alto livello, quindi osservate con attenzione.- “Inoltre potrò farmi un’idea più precisa su quello che sai fare.” Pensò Stein. –E ora… comiciate!-
Black Star mormorò -La farò finita in un istante.- concentrando la sua frequenza d’anima nel pugno destro e lanciandosi alla carica con un colpo diretto al volto.
Shadow semplicemente alzò il braccio destro e parò il colpo imprigionando la mano dello shokunin nel proprio pugno. La forza dell’impatto causò lo spostamento di alcuni detriti alle sue spalle.
-Non riuscirai a ferirmi con attacchi così.- disse.
Un mormorio stupefatto attraversò la folla.
-Allora proviamo con questo!- disse una voce dall’alto.
Kid era saltato in aria e stava per colpirlo con un calcio discendente ma lui fu velocissimo a scansarsi mandando il piede del ragazzo ad impattare sulle rocce creando un piccolo cratere.
Black Star approfittò della momentanea distrazione per lanciare una serie di pugni e calci che l’avversario prontamente parò o schivò.
Shadow accortosi che Kid era in arrivo alle sue spalle, all’ ennesimo pugno dell’assassino diretto al volto abbassò testa e bacino e colpì a palmo aperto e dita contratte il petto dello studente scagliandolo a vari metri di distanza, senza fermarsi si chinò terra, allungò la gamba sinistra facendo lo sgambetto allo shokunin delle sorelle Thompson, il quale perse l’equilibrio in avanti, poi con una velocità accecante, prima che il nemico toccasse terra, si rimise in piedi, alzò la gamba destra, e con il tallone lo inchiodò al suolo generando una serie di crepe sulla roccia.
Concluso l’attacco balzò a qualche metro di distanza per permettere agli avversari di rialzarsi.
I due tornarono all’attacco, ma nonostante riuscissero ad azzeccare qualche colpo era chiaro chi fosse a dominare il combattimento.
Dopo qualche minuto il professor Stein urlò: -Pausa! Tsubaki, Liz, Patty. Andate.-
Le ragazze scattarono, ma mentre Kid prontamente afferrava le sue armi e si metteva nella posa da combattimento detta “del peccato” Tsubaki dovette discutere per un po’ col proprio Meister che voleva continuare da solo.
Appena Black Star impugnò la sua partner trasformata in spada demoniaca il suo corpo si riempì di linee tribali nere, poi lo sguardo fissando negli occhi il ragazzo in nero dicendo: -Shadow eh? Ti mostrerò che le ombre sono sotto il mio dominio!- e si lanciò velocissimo all’attacco.
-Che pessimo gioco di parole.- Rispose il suddetto scattando a sua volta.
Black Star menò un affondo diretto al petto che lui schivò spostandosi di lato. Da quella posizione provò a colpire l’assassino con un calcio a girare, ma l’altro, molto più velocemente di prima si abbassò e lo colpì col piede dietro al ginocchio facendolo cadere con la schiena al suolo.
Shadow per il dolore chiuse gli occhi un istante e quando li riaprì si trovò affianco Kid che gli puntava le sue pistole contro. -è finita.- disse quest’ultimo.
-Lo dici tu!- rispose spostandosi dalla linea di fuoco e rimettendosi in piedi. Fece per indietreggiare, ma si accorse che i piedi erano come incollati al suolo, guardando meglio vide dei filamenti neri che partivano dall’ombra di Black Star imprigionargli le caviglie.
Kid si accovacciò sulle punte dei piedi e allungando le braccia, ora fasciate da due cannoni, urlò –Risonanza dell’anima! DEATH CANNON!-
Lo studente della Cerberus ebbe appena il tempo di pensare, “Merda!” prima di essere colpito dal devastante colpo.
-Non avrai esagerato?- Chiese il ragazzo dai capelli azzurri guardando il punto d’impatto ora coperto da una nube di polvere.
-Non credo, è uno tosto.- rispose l’altro.
Si girarono trionfanti verso i compagni, ma una voce giunse dalle loro spalle: -Proprio quello che mi aspettavo dagli studenti della Shibusen. Siete all’altezza della vostra fama.-
Usa sensazione opprimente si impadronì di loro lasciandoli senza fiato, perfino Black Star che non se la cavava per niente bene con la percezione dell’anima sentì quel disagio.
Si voltarono di scatto e videro il loro avversario tra volute di polvere ma illeso, inoltre la sua anima ora si presentava come un’enorme sfera di colore nero con sfumature blu e con delle grandi ali ad entrambi i lati.
I suoi occhi erano dello stesso colore delle sfumature e con le pupille verticali.
Si voltò verso la ragazza che gli aveva chiesto cosa fosse -Prima mi hai chiesto se fossi un Maister o un’arma, beh questa è la risposta…- allungò il braccio destro perpendicolarmente al corpo, stringendo la mano come ad impugnare qualcosa, poi chiamò: -Apocalypse!- dal palmo parti un raggio di energia che si solidificò in una grande spada nera che doveva essere lunga almeno quanto lui.
L’ arma cominciava con un pomo a punta che si allargava per poi restringersi a formare l’impugnatura lunga abbastanza da essere afferrata anche a due mani,  la guardia si allargava in due grandi ali simili a quelle dell’anima del suo possessore e terminava con una forma spigolosa che ricordava la testa di un drago, dalla quale spuntava la lunga lama decorata con simboli sconosciuti e due linee perpendicolari che ne seguivano il filo fino a congiungersi sotto la punta. Questi ultimi brillavano leggermente di luce blu.
-Sono entrambe le cose.- concluse.
 Mentre lo stupore si diffondeva tra gli studenti Maka sbarrò gli occhi, udendo quelle parole la sua mente aveva riportato alla luce il ricordo che prima le sfuggiva.
Era ancora piccola, suo padre e sua madre stavano ancora insieme, lei aveva l’abitudine di sorprenderli nel soggiorno e urlare -Buh! Sono una strega!- Per poi ingaggiare un amorevole battaglia con loro.
Quella volta però i suoi erano molto seri quindi si fermò dietro la porta ad ascoltare.
-Io non voglio mandare nostra figlia in quel posto! E poi come fanno a sapere di Maka?- Esclamò sua madre.
-Terranno d’occhio i casi particolari come il nostro, e la Cerberus addestra i migliori guerrieri che ci siano.- rispose suo padre.
-Io non voglio che lei sia solo una guerriera, alla Shibusen sarà addestrata ma avrà anche degli amici, un ragazzo e la possibilità di una vita serena.-
Dopo qualche minuto di discussione Spirit versò da bere per lui e la moglie -Potrebbe anche scegliere di non frequentare neanche quella.- disse porgendole il bicchiere.
-In tal caso non la biasimerò di certo- Sorrise la donna.
La falce della morte sorrise a sua volta -Ok allora chiamerò la loro segreteria per avvertire del nostro rifiuto.-
Vedendo i suoi ridere la bambina si riscosse, spalancò la porta e gridò -Sono una perfida strega!- dimenticandosi del discorso appena ascoltato.
Si ridesto dai suoi pensieri e si accorse che il professore la stava fissando. -A giudicare dal tuo sguardo sai benissimo di cosa sta parlando… L’accademia Cerberus è specializzata nell’addestramento dei sangue-misto come te.-


   
 
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