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Autore: maccioccafrancesca    25/01/2011    7 recensioni
(...) Mi sentii trattenere per un polso. Sul momento balzai, ma poi la sua voce mi tranquillizzò. < Tieni davvero a me? >, chiese titubante.
Mi resi conto di averlo detto poco prima, quando ero ancora nella sua stanza, ma non pensavo che lui ci avrebbe fatto caso.
Girai il capo per poterlo guardare in volto.
< Sì >, risposi decisa, al che lo notai rilassarsi appena, quasi impercettibilmente. < Tu tieni a me? >, azzardai. Sapevo che probabilmente mi stavo spingendo troppo oltre, ma volevo saperlo, dovevo saperlo. (...)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO 2: BUGIE

            Mi strinsi nelle spalle. Avevo paura che lui sapesse. Avevo il terribile presentimento che avesse capito, o peggio visto, ciò che era successo. Lentamente posai il diario accanto a me nel letto, respirai profondamente e mi decisi a parlare.
< Stefan. Mi hai spaventata >, sarei sembrata fredda e distaccata perfino al più cinico uomo presente su questa terra.
            < Scusa, non era mia intenzione >. Mi imposi di mantenere la calma quando lo vidi muoversi verso di me. Si sedette sul bordo del letto fissandomi intensamente, e a quello scambio di sguardi non potei fare altro che cercare un paragone con le emozioni che avevo provato quando era stato Damon a scrutarmi tanto attentamente. Non era giusto, è vero, ma non riuscii ad impedirmelo, così l’unica cosa che mi venne in mente era che con Stefan non riuscivo a provare quel piacevole brivido che mi aveva attraversato la schiena quando avevo incontrato le iridi color ghiaccio del fratello, o almeno non era più così da qualche tempo.
Prima amavo Stefan, o forse lo pensavo solamente, ma in quel momento ero certa che il dubbio sul mio amore verso di lui fosse totalmente estinto. Non lo amavo.
            < Che ci fai qui? >, cercai di sembrare meno scontrosa.
            < Non posso passare a trovare la mia ragazza?! >, rise amaramente. Deglutii a fatica sfoggiando uno dei miei migliori sorrisi, di quelli falsi, ovviamente.
            < Certo, certo che puoi, solo… di solito entri dalla porta >. Stupida osservazione: magari ci aveva anche provato, ma l’entrata era stata bloccata da me e Damon. Reprimetti quel pensiero, dovevo pensare positivo, infondo non avevo fatto nulla di male, no?! Avevo respinto Damon, se non l’avessi fatto sarei stata nel torto, ma l’avevo scansato, quindi non avevo nulla di cui preoccuparmi.
            < Non credo che dalla porta avrei avuto molte possibilità di entrare >.
            “Respira, respira a fondo Elena, tu non hai fatto nulla di male”, continuavo a ripetermi le stesse parole da non so nemmeno quanto ormai.
            < E… e perché? >.
            < Per Jenna, ovviamente >. Sul suo volto il sorriso amaro che mi aveva appena riservato si tramutò in uno più dolce, in un sorriso alla Stefan. < Cos altro altrimenti?! >, scherzò lasciandomi un bacio leggero sulla fronte.
            < Nulla, scusa… >.Non potevo essere certa che avesse visto quello che era successo con Damon, ma nemmeno il contrario. Ed era terribilmente frustrante trovarmi nella stessa stanza con il mio ragazzo, sul letto, con il sapore delle labbra del vampiro sbagliato ancora sulle mie.
Non amavo Stefan, ma non avrei fatto mai nulla per farlo soffrire, e se quello includeva dover far finta di niente e apparire come la fidanzata perfetta, bene, lo avrei fatto, anche se alla fine sarei rimasta imprigionata nei miei sensi di colpa, anche se in realtà era Damon che volevo, anche se da fuori poteva sembrare la cosa più egoista di questa terra. Potevo sembrare una specie di manipolatrice, magari lui avrebbe anche pensato che restavo con lui e intanto me la facevo con il fratello, ma non era quello che avevo in mente.            
Non volevo tenergli nascosto il bacio per poi sgattaiolare da Damon alla prima occasione.
Non lo amavo, ma lui aveva fatto tanto per me, e non lo avrei ferito.
Si alzò dal letto e in meno di un secondo lo vidi alla finestra pronto ad uscire. Temetti il peggio.
            < Dove vai? >, chiesi titubante, pregando silenziosamente che non sapesse.
            < Devo andare, non preoccuparti, ci vediamo domani >, mi sorrise dolce, e per un secondo scordai quasi di non amarlo. Sì, era scontato, era sdolcinato da far arrivare i valori della glicemia alle stelle e a volte era anche appiccicoso con i suoi modi da super eroe, ma per un attimo rividi il ragazzo che mi aveva colpita quel lontano giorno a scuola.
Un ragazzo normale. Né troppo alto, né troppo bello, ma con quell’alone di mistero che avrebbe affascinato qualunque adolescente. Un fidanzato premuroso che sapeva mantenere le distanze quando cominciava a divenire troppo presente.
Per un secondo pensai che forse se non avessi mai scoperto la sua vera natura il mio amore per lui non  sarebbe mai scemato, ma quel secondo parrò in fretta, e tornai alla realtà, quella dove io ero attratta dal fratello vampiro del mio ragazzo vampiro. Quella dove sarei stata costretta a mentire a me stessa e a tutti quelli che mi erano intorno.
            Bugie.
            < A domani Elena, ti amo >, mise un piede fuori dalla finestra.
            Presi un bel respiro nel tentativo di azzerare i pensieri nel mio cervello. < A domani Stefan, ti amo anche io >.
            Bugie, costanti e laceranti bugie. 
Uscì ammiliandomi con uno dei suoi sorrisi piùdolci, poi ucì velocemente.
            Decisi che era meglio mettermi a dormire. Spensi la luce e mi infilai sotto le coperte con tutti i vestiti ancora indosso. Non volevo pensare, non volevo rimuginare quello che era successo, eppure la mia mente continuava a ripropormi imperterrita le stesse immagini: Damon che mi baciava e Stefan che usciva dalla finestra della mia stanza dicendo di amarmi.
            Chiusi gli occhi lasciando che la mia testa vagasse nei ricordi. Tutto era iniziato con il mio amore quasi ossessivo verso Stefan e con l’odio sconfinato che provavo per Damon, poi con il passare del tempo avevo imparato a trovare il mio fidanzato sempre più scontato, sempre meno amabile, mentre nel mio cuore si faceva spazio Damon con i suoi sorrisi maliziosi, con le sue battutine, e con la sua personalità. Si mostrava come il vampiro cattivo, senza scrupoli alcuni, senza rispetto per la vita altrui, ma io lo conoscevo. Sapevo che l’unica colpa da potergli addossare era stata amare la donna sbagliata. Era successo tutto per colpa di Katherine, se non fosse stato per l’amore che lo legava a lei non avrebbe fatto nemmeno la metà delle cose che lo avevano segnato per 145 anni come un crudele e menefreghista vampiro.

            Mi addormentai pensando a lui. Ripensando al nostro bacio.
 
 
Quella mattina mi ero svegliata con una convinzione: avrei ricominciato ad amare Stefan. Non lo volevo, ma era necessario.
Mi ero innamorata di lui già una volta. Per mesi non  ero riuscita a pensare ad altri che a lui, quindi perché non sarebbe stato possibile ripetere le cose?! Il mio volergli bene poteva tramutarsi in amore e, se proprio non lo avesse fatto, mi sarei inventata qualcos’altro.
           Le ore a scuola passavano lentamente, ed il mio controllare l’orologio ad intervalli di cinque secondi non faceva che rendere l’attesa per l’uscita da scuola sempre più lontana. Come in un sogno e si corre incessantemente, ma la luce è sempre più lontana. Una specie di tapis roulant del tempo. Ecco, quelle quattro ore mi erano sembrate così.
Ancora l’ora di storia e sarei potuta tornarmene a casa, buttarmi sul letto e svuotare la mente per riempirla solo di musica, musica e ancora musica!
Arrivai in classe con l’affanno per i due piani di scale che la separavano da quella dell’ora prima, ma c’era qualcosa di diverso. Stefan non c’era. Caroline non c’era. E Bonnie era agitata come poche volte l’avevo vista.
            < Bonnie, che succede? >.
            < Caroline, è in ospedale, non ho capito bene cosa sia successo, credo un incidente in macchina con Tyler e Matt >. A quelle parole sbiancai. Come potevo aver passato la mattinata a pensare ai miei problemi amorosi mentre Caroline era in ospedale?!
            < Bonnie, calmati, appena finita l’ora di storia andremo da lei in ospedale >.
            Così facemmo, appena finita l’ora di Alaic ci precipitammo in ospedale, trovando lì Stefan.
Appena mi vide il suoi occhi si ridussero a due fessure, come se stesse cercando di capire se quella che vedeva ero realmente io o una che semplicemente mi assomigliava. Rimase a scrutarmi per quasi un minuto, poi si fece scuro in volto, si girò e se ne andò mugugnando qualcosa che da quella distanza non riuscii a sentire. Avrei voluto corrergli dietro per chiedergli spiegazioni, ma un po’ per stizza e un po’ perché mi premeva sapere le condizioni di Caroline, lo lasciai andare. Insieme a Bonnie mi precipitai da Liz per chiederle come stesse la figlia, ma era talmente sconvolta da non riuscire a parlare. Presi Bonnie in disparte.
< Tu non puoi fare niente? Tipo un incantesimo o qualcosa del genere? >.
            < Non sa come >, rispose una voce dietro di me. Una voce famigliare, la sua voce. < Vero? >.
            < No, non lo so >. Rispose la mia amica.
            < No, non lo sai >, mi girai per vederlo. Si stava avvicinando a noi facendo molta attenzione a non incontrare il mio sguardo nemmeno per caso. < Posso dare un po’ del mio sangue a Caroline >.
            Bonnie stava per rispondere, e credo affermativamente, ma m’intromisi io, costringendolo a lanciarmi una breve occhiata. < No, non se ne parla >.
            < Solo il necessario per guarirla. In ospedale sarà al sicuro e il suo corpo lo smaltirà in un giorno. Starà meglio, Elena >, sentirgli pronunciare il mio nome mi donò un sollievo inappropriato per quella situazione. Un sollievo che non dovevo permettermi di provare.
            Bugie.
< Fallo >, intervenne Bonnie., che guardai truce. < E’ Caroline, non possiamo rischiare, quindi, fallo >. Fissò Damon che subito acquistò il suo sorriso sghembo.
< Se lo farò io e te proclameremo una tregua? >.
            < No, ma lo farai comunque >. Il sorriso del vampiro tramutò in una smorfia di disapprovazione.
            Feci cenno a Bonnie di lasciarci da soli e, anche se sembrava molto restia a farlo, mi accontentò. Volevo chiarire con lui, volevo che la nostra amicizia non si rovinasse solo per i miei dubbi da ragazzina lagnosa, volevo rimediare.

            Appena fu lontana abbastanza mi girai verso Damon, ma lui non c’era più.
 
 
Arrivata a casa non ebbi nemmeno la forza salutare Jenna, che tra l’altro stava amoreggiando sul divano con Alaric quindi non ci avrebbe fatto molto caso. Salii le scale con la velocità di un bradipo e subito, per modo di dire, diciamo che l’aggettivo più appropriato sarebbe stato ben altro, ma mi piacque pensare di essere rapida anche nei miei moti a rallentatore, entrai in bagno. Appoggiai le mani al lavandino e mi guardai allo specchio. Avevo un aspetto orribile.
Mi sciacquai con l’acqua fredda e andai in camera con l’intenzione di buttarmi a peso morto sul letto e non rialzarmi per almeno venti ore.
            Varcai la soglia della stanza e, come ormai mi era consueto fare, reprimetti un urlo a stento.
Seduto ai piedi del letto Damon mi scrutava attentamente.
            < Ciao >. Misi una mano sul petto con l’intento di far rallentare la galoppata del mio cuore.
            Fece un cenno con la testa, per poi abbassare lo sguardo. Non mi mossi da dov’ero, non sapevo cos’altro fare o dire, e pensavo che cominciare a sparare mille domande a raffica per chiedergli del bacio non avrebbe fatto altro che renderlo meno propenso a parlare di quanto non sembrasse.
            Eravamo in silenzio da non so quanto, però sembrava un’eternità.
< Come stai? >, azzardai guardandolo dritto in viso nella vana speranza che alzasse gli occhi per incontrare i miei. Mi avvicinai appena, al che lui si alzò indietreggiando. Rimase in silenzio.
< Caroline sta meglio, la dimetteranno fra un paio di giorni, e deve ringraziare te per questo… >.
            Nulla, continuò a non dire nulla. Il suo silenzio cominciava ad essere irritante.
            < Damon >, mi feci più seria. Si girò appena verso di me. < Voglio delle spiegazioni >.
            A quanto pare feci scattare la molla perché alle mie parole mi si piazzò davanti, guardandomi negli occhi, finalmente. < Spiegazioni su cosa? >, finalmente parlò. Dopo una lunghissima notte potevo risentire la sua voce meravigliosa. Ecco, lo stavo facendo ancora. Dovevo sforzarmi di non attribuirgli aggettivi quali “meraviglioso”, o il mio piano “innamoriamoci di Stefan appassionatamente” sarebbe andato appassionatamente a quel paese.
            Sapevo che stava pensando che volessi delucidazioni riguardo il bacio della settimana prima, ed effettivamente era così, però chiedendoglielo non avrei fatto altro che riattivare il suo mutismo-moment, ne ero certa. < Dove sei scappato questo pomeriggio?! >.
            < Non posso dirtelo >.
            < Perché? >.
            < Ti devi accontentare di sapere che non posso dirtelo >.
            < Sei enigmatico oggi >.
            < Lo sono sempre >. Sorrise appena.
Mi accomodai sul letto, palesemente, forse anche troppo, sollevata che avesse scambiato con me almeno qualche parola.
            < Elena >, mi chiamò dolcemente sedendosi accanto a me sul letto. < Non posso far finta che non sia successo >. Sapevo a cosa si riferiva.
            < Non devi >, cominciai. Il suo volto s’illuminò e il mio cuore mi urlò di non farlo, mi supplicò di finire lì la frase e lasciare che il resto venisse da sé, ma avevo deciso di non dare ascolto all’istinto. Avevo deciso di agire secondo la ragione.
            Volevo farlo, ma non potevo.
            < Non voglio che tu faccia finta che non sia successo, ma io sì, io devo… >, cercai di sembrare calma, tranquillizzante, ma la verità era che mi stavo odiando con tutte le mie forze, se solo avessi potuto mi sarei presa a schiaffi, però magari avrei lasciato a lui l’onore.
            < Perché dovresti, tanto mi hai respinto >, disse amaramente. < Sono io quello che ha baciato la ragazza di suo fratello, sono io quello nel torto. Quello che fa sempre tutto sbagliato, che sceglie sempre le ragazze a cui non gliene frega niente di lui. Io sono la seconda scelta, il fratello cattivo, quello da disprezzare… >.
            < Smettila >, lo interruppi. < Non continuare, ti prego >.
Come poteva dire quelle cose?! Se solo avesse saputo quanto valeva, se solo io glielo avessi fatto capire piuttosto che disprezzarlo e odiarlo fin dal primo giorno che era arrivato a Mystic Falls. Se solo lo avessi capito prima…
            < Perché no?! >, disse con una smorfia.
            < Perché non è vero. Tutto quello che hai detto, non lo è e non lo sarà mai. Tu non fai sempre tutto sbagliato, non scegli sempre ragazze a cui non frega niente di te e, soprattutto, non sei né una seconda scelta né il fratello cattivo, semplicemente sei quello che ha dovuto vivere il lato doloroso della vita. Nella vostra maledizione di vampiri Stefan è stato quello fortunato, mentre a te è toccato interpretare la parte del crudele e menefreghista, ma non sei così. Sei solo Damon, un ragazzo centenario con una vita che con lui è stata cattiva >. Lo guardavo teneramente, forse avevo detto troppo, forse troppo poco, ma lui doveva sapere. Non poteva continuare a credere di essere lo scarto della famiglia, perché non lo era.
            Mi guardava intensamente, tanto che avrei voluto mandare all’aria tutto il mio piano per non far soffrire Stefan. Volevo Damon, e lo volevo in qualsiasi modo umanamente possibile.
            Mi prese alla sprovvista. Si avvicinò fulmineo prendendomi il viso tra le mani, quasi con avidità. Mi baciò con forza, facendo combaciare le nostre labbra rabbiosamente. Era del tutto diverso dalla sera prima.
            < Damon >, dissi contro il suo viso, ma più che come una lamentela di disapprovazione uscì come una supplica. Volevo che mi baciasse, lo volevo con tutta me stessa, e l’ultima cosa che in quel momento mi premeva non era farlo staccare per i miei riguardi verso Stefan, quelli li avevo dimenticati nel momento in cui mi aveva inchiodato con lo sguardo, ma perché non era così che lo volevo. Avevo sognato per tutta la notte quel bacio dolce, quasi casto, che avevo anche avuto la forza di fermare e ritrovarmi nuovamente contro le sue labbra con quella rabbia era sbagliato, non era così che doveva andare.
            < Damon, lasciami >, insinuò la destra fra i nostri corpi per percorrere la mia schiena da sotto la maglietta. Rabbrividii per la consapevolezza che se avesse voluto avrebbe potuto prendermi, e con quelle premesse l’avrebbe fatto con tutta la violenza che si poteva attribuire ad un vampiro. Sentivo le lacrime premere per uscire, quello non era Damon, non poteva esserlo.
Si avvinghiò di più a me, trascinandomi distesa sul letto sotto di lui. Per quanto mi dimenassi non riuscivo a smuoverlo di un solo centimetro. Scese a dedicarsi al mio collo, lasciandomi scie di baci  e morsi che in qualsiasi altro momento mi avrebbero fatto morire dal desiderio, mentre in quel momento mi facevano morire di paura.
            < Ti prego >, singhiozzai ormai con gli occhi lucidi. Le lacrime mi rigavano il viso lasciando al loro passaggio una scia amara quanto lo era quel momento.
            Sembrò ascoltare la mia supplica. Si alzò leggermente, senza comunque spostarsi da sopra di me.
Le piccole vene rosse che si erano formate intorno ai suoi occhi scomparvero lentamente e gli occhi si fecero sempre più chiari, fino a tornare del loro colore abituale.
            Dalla sua espressione capii. Si sarebbe impalato da solo, lo avrebbe fatto perché aveva appena fatto quello che tutti si sarebbero aspettati da lui, si era appena dimostrato il vampiro cattivo.
            Si scansò appena e io colsi l’occasione al volo per sgattaiolare da sotto di lui e tuffarmi al muro più lontano dal letto. Ero terrorizzata, ero amareggiata ed ero profondamente triste.
Sapevo che non lo avrebbe mai fatto, che quel comportamento era solo la conseguenza delle emozioni amplificate da vampiro, ma non riuscivo a smettere di provare paura. Da lì la tristezza: mostrandomi terrorizzata gli avrei fatto credere di aver detto quello che avevo detto solo per dargli il contentino, mentre non era così. Io pensavo davvero che lui fosse d’animo buono, ne ero certa.
            Alzai lo sguardo sul letto e lo trovai vuoto, allora perlustrai attentamente la stanza cercando di scorgere tutti i particolari attraverso le lacrime, ma di lui non c’era traccia. Mi fiondai alla finestra, era aperta.
            Se ne era andato. 




Rieccomi qui da voi con il nuovo capitolo. Spero di non aver deluso le aspettative di nessuno anche perchè mi avete accolto con tanto affetto e di questo ne sono stata immensamente felice!!! :)
Passando alla storia, sono consapevole che ci sia stato uno Stelena abbastanza lungo e che il Delena sia stato a dir poco devastante, ma la storia deve prendere unpò di corpo, altrimenti sarebbe noiosa, no?!
In questo secondo capitolo si mette in mostra tutta l'indecisione di Elena. Lei vorrebbe Damon, anche se non sa cosa prova realmente per lui, però non vuole far soffrie Stefan, poi decide di non fregarsene nulla e seguire il proprio cuore, ma quel nano secondo di decisione scompare all'istante perchè Damon è Damon, e se non combinasse qualche casino non sarebbe così immensamente sexy.
Comunque, sono sicura abbiate notato lo spoiler della seconda stagione, ovvero Caroline in ospedale, e se putacaso vi stiate chiedendo se arriverà Kathrine, sappiate che non tarderà a fare la sua trionfale entrata in scena, ma non vi dico altro!!! :P

GLObulesROUGE: spero che ti sia piaciuto anche questo capitlo, ci ho riflettuto a lungo, anche perchè prima lo avevo scritto in tutt'altro modo, ma rileggendolo l'ho trovato noioso, così l'ho un pò movimentato XD comunque, anche se sei già spoilerata a dovere (XD) ti avviso che gli spoiler non ci saranno sempre e soprattutto a volte li modificheò per obblichi di trama, un bacioooo <3

bulma_89:già, se fosse stata Elena sarebbe stato tutto molto meglio, ma è anche vero che probabilmente tutte le puntate venute dopo sarbbero state completamente dverse, e io non scambierei la 2x08 con nulla al mondo, lui è troppo dolce!!! Un bacioooo <3

DarkNemesis: hehe ego accontentato XD comunque devo dire che vedere le puntate in sub ita è ance più bello perchè senti le loro vere voci e, come dicevo sopra, la 2x08 l'ho amata e sono sicura che con il dobbiaggio l rovineranno QQ spero che il chappy ti sia piaciuto!!! Baciuxxx :))))) <3

RoxanneNO:bhe,come te condivido pinamente l'amore per Damon, ma anche per Ian che sembra essere una persona stpenda, e ti ringrazio tantissimo per i complimenti (<3) però mi dispiace, ma io Bonnie non ce la vedo con Damon (lei mi piacerebbe con Stefan XD), però mi gusterebbe molto anche la coppia CarolinexDamon,comunque, chi vivrà vedrà!!! Un bacioneeee <3

DeLiz: grazieeeeeeee <3 e mi raccomando, Delena forever!!!! Bacioniiiii <3

Kiss88: condivido, quella scena è stupenda, e ti ringrazio per avermi fatto notare qull'errore,come ho detto sn sempre aperta ai consigli per migliorarmi!!! Spero che continuerai a seguire la storia, baciottiiiii <3


Ringrazio anche chi ha messo la fic tra le seguite e le preferite, grzie davvero!!! <3

Un bacio.
Francesca.




  
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