Capitolo 8.Emily
Era estate. Un leggera brezza mi
accarezzava il viso e mi smuoveva i capelli
-Sono bellissimi-, disse Leah,
accarezzandoli dolcemente.-Posso intrecciarteli-.
Annuii.-Vorrei averli come te-,
aggiunse, mentre delle lunghe trecce stavano prendendo forma.
-Sono bellissimi anche i tuoi,
basta che li lasci crescere se vuoi averli simili ai miei-, replicai.
Leah portava i capelli corti, ma
anche i suoi erano morbidi e setosi.
-Mia mamma non vuole. Dice che non
saprei tenerli in ordine...-.Avevamo dieci anni, e, a quell'età il parere della
mamma contava di più delle opinioni personali.
-Ha ragione. Ci vuole molta cura.
Spesso si annodavo. Ci vuole pazienza sia nel pettinarli, che nell'asciugarli.
Ma non li taglierei mai. Mi piace sentirmeli addosso e sentire il loro profumo
attorno a me-, le spiegai.
-Non li taglierò più neppure io,
Emily. Voglio averli come te. Ti voglio bene cuginetta-.
-Ti voglio bene anch'io Leah, per
sempre-.
Ricordare
non era mai stato così doloroso. Era un ricordo bello, ma al pensiero di quello
che stavo facendo passare a Leah,lo rendeva sgradevole. Chiusi gli occhi.
Immaginai che Leah entrasse nella stanza, si sedesse sul letto e iniziasse a
raccontarmi le novità della sua vita, come ogni volta che ci rincontravamo. Era
come una sorella per me. Nonostante vivessimo lontane, riuscivamo a tenerci in
contatto e a vederci spesso. Quella notte non avrebbe dovuto andare in quel
modo. Leah avrebbe dovuto intrufolarsi nella mia stanza, sedersi sul letto, e
tenermi sveglia tutta la notte raccontandomi di Sam.
-Leah,
ti devo dire una cosa-, aveva iniziato la scorsa estate, quando era venuta a
trovarmi per qualche giorno. I suoi occhi brillavano.
-Sembra
una cosa bella...Raccontami tutto...-, la pregai, entusiasta di sapere cosa le
fosse successo da renderla così felice.
Divenne
completamente rossa, e iniziò a contorcersi le dita. Non l'avevo mai vista
così.
-C'entra
un ragazzo?-, le chiesi.-C'entra Sam?-. Leah era da sempre innamorata di lui. I
suoi diari erano pieni di "Sam"scritti in tutti i modi e in tutti i
colori possibili. Ero eccitata.
-Ti
ha chiesto di uscire?-, le chiesi, avvicinandomi a lei, e quasi saltando dalla
gioia.
Scosse
la testa.-Di più...-, disse.
Mi
portai le mani alla bocca, sconvolta.-Ti ha baciata?-, bisbigliai, trattenendo
un sorriso che avrebbe riempito tutto il mio viso.
Leah
si portò le mani al viso, nascondendo gli occhi.-Oddio Emily, faccio ancora
fatica a crederci...-,disse. La presi per mano, costringendola a liberare gli
occhi, che erano così belli da vedere.
La
trascinai sul letto.
-Bene...non
usciremo da questa stanza finché non mi avrai raccontato tutto. Voglio sapere
qualsiasi cosa. Come è successo?Come è stato?...tutto insomma-.
Io
non avevo ancora baciato nessuno, ed ero elettrizzata al pensiero che, almeno
una di noi due l'avesse fatto.
-E'
successo ieri...-, iniziò.
-Ieri?Allora
è una cosa recente-.
-Ovvio
scema, ti avrei chiamato per raccontarti tutto, altrimenti. Ti pare che avrei
resistito così tanto senza dirtelo. Già è stata dura aspettare fino ad ora...-.
-Giusto.
E allora, com'è stato?-, la incalzai.
-Da
favola...-.
Ora
lo sapevo. Sapevo cosa volesse dire baciare un ragazzo. Sapevo cosa volesse
dire baciare Sam.