Citazione scelta: Versi vari da “Too much
love will kill you”
I’m just the pieces of the man I used to
be
Too many
bitter tears are raining down on me
(Sono rimasti solo i pezzi dell'uomo che ero
Troppe lacrime amare stanno piovendo su di me)
«Ti
prego, dimmi cosa ho sbagliato questa volta, perché non ce la faccio più».
La
richiesta d’aiuto gli era uscita come un rantolo dalla bocca; aveva portato le
mani tra i capelli in un gesto convulso, fissando il vuoto.
L’eco disperato delle sue parole
rimbombava sui muri rosso scuro, sui letti a
baldacchino, sulle tende di velluto, sulla finestra fredda.
«James…».
«Forse è stata qualche mia parola…
forse il tono… eppure ero sicuro di aver fatto tutto giusto… ho calcolato ogni
cosa con estrema precisione… non è possibile che non sia bastato
nemmeno ora!» mormorava tra sé e sé, mentre si abbandonava sul suo letto e si
dondolava come un bambino a cui avevano tolto il sorriso.
«James…».
«Speravo che questa volta sarebbe andato tutto bene… non dico che si sarebbe buttata
ai miei piedi, però non mi aspettavo una reazione del
genere… no, impossibile… ho sbagliato qualcosa…».
«James, stammi a
sentire: tu non hai sbagliato nulla. Hai fatto come dovevi… come sentivi
di fare!» disse Remus Lupin, inginocchiato davanti a
lui, che tentava in tutti i modi di guardarlo negli occhi.
«Pensavo che i gigli le
piacessero…».
L’amico si sentì gelare, no,
peggio, sentì una pugnalata conficcarsi nel cuore.
«James… tu… stai piangendo?» constatò sbalordito, notando un luccichio sulle guance
dell’amico.
Non poté far altro che restare
immobile a prendere coscienza di quella verità, prima che un forte rumore lo
fece trasalire.
Oh, I feel
like no-one ever told the truth to me
About growing up and what a struggle it would be
(Oh, mi sento come se
nessuno mi avesse detto la verità
Sul significato di crescere e su quale lotta
sarebbe stata)
«James!».
Sirius
Black aveva sbattuto con noncuranza la porta del Dormitorio maschile dei
Grifondoro del settimo anno, per poi rinchiuderla con
altrettanta veemenza dopo qualche secondo di stordimento.
Si era
avvicinato velocemente al suo amico e l’aveva fissato a lungo. Poi, si rivolse
a Remus: «Cos’è successo?».
Remus
sospirò.
«Voleva essere
serio con Lily, per una volta. Voleva dirle tutto… intendo, del fatto che le
piace… aveva anche colto dei fiori e li aveva Trasfigurati in gigli per fare
bella figura… ma…» si interruppe, indicando l’amico.
Si è messa a urlare contro di lui ancora una
volta… ovvio no?
«Non
pensavo fosse così difficile…» mormorò James.
«Cosa? Crescere?
Amare?» chiese Sirius con una smorfia sarcastica sul
volto. «Be’,
benvenuto nel club, amico mio».
Too much
love will kill you
If you can't make up your mind
(Troppo amore ti ucciderà
Se non sai prendere una decisione)
«James,
ora ascoltami» cominciò Sirius. L’amico non si tolse le mani dalla faccia, ma
smise di dondolarsi. Il giovane Black interpretò quel gesto come un segno di
assenso e continuò a parlare: «È da anni che ti vedo
andare dietro a Evans. Sì, certo, è nato tutto come un gioco, ma poi si è
trasformato in qualcosa di più, tutta
la scuola lo sa… e forse – inconsciamente – lo sa
anche lei. Ora, nessuno di noi capisce del tutto le donne, a
meno che non sei un Legilimens coi fiocchi e,
dato che io non lo sono, proprio non so perché lei si ostina a dire che ti
odia, quando poi non è assolutamente vero – e, James, per favore, non fare
questi versi imbecilli perché m’innervosisci» s’interruppe al grugnito di
disapprovazione dell’amico. «Bene. Dicevo. Non è vero
che ti odia, perché quando lo dice, i suoi occhi esprimono tutt’altro… oddio,
agli inizi sì, ti odiava davvero» ammise. «Posso sbagliarmi, ovvio, perché, come ho detto prima,
nessuno di noi capisce le donne. Ma, non so, lei mi ha
dato questa impressione. E ho capito che dietro quella maschera d’indifferenza
si nasconde una ragazza fragile, che ha bisogno solo di conforto e protezione –
come mi dicevi sempre tu. Non sto dicendo che mi sta
simpatica, non so neppure perché le stai dietro – e te l’ho confessato così
tante volte che non ho bisogno di ripetermi, ma lo faccio lo stesso. Insomma,
dovrei Schiantarla almeno un milione di volte per tutti i “no” che ti ha
rifilato nel corso di questi anni, ma ti ferirei troppo e non sarei mai in
grado di sopportare una cosa del genere» balbettò,
palesemente imbarazzato. «Perciò» riprese scuotendo la testa «permettimi di
darti un consiglio spassionato, da ragazzo, da Malandrino, ma soprattutto in qualità di tuo migliore amico…» fece una breve pausa,
durante la quale si sedette al fianco di James e gli posò una mano sulla
spalla. «… controllati.
So che per te è difficile, ma non farti trasportare troppo dalle emozioni, non più
di tanto, insomma. Non ti sto dicendo di lasciarla perdere,
sarebbe troppo duro per te e, inoltre, James Potter senza Lily Evans è come
Hogwarts senza Silente: vuota»
Da
dietro le dita, Sirius vide che l’amico sorrideva. Ne fu felice e orgoglioso. «Però, davvero, non perdere la testa» riprese. «Troppo amore ti ucciderà, James».
Torn between the lover and the love you leave behind
(Combattuto tra l'amante e l'amore che ti
lasci alle spalle)
Si alzò in piedi continuando a tenere le mani davanti al suo viso e si diresse
verso la finestra.
Non doveva far vedere le gote bagnate da Sirius, si sarebbe
infuriato troppo. Lasciò le braccia libere lungo i fianchi e prese un lungo
respiro. Approfittando del fatto di stare di spalle, si asciugò
gli occhi, poi si girò.
«Potete lasciarmi un po' solo, per favore?» chiese a voce bassa.
I due Malandrini si guardarono per un attimo, prima di annuire e uscire
lentamente dalla stanza. Una volta solo, si concesse un altro profondo respiro
e riprese a guardare il panorama dalla finestra. Sirius aveva dannatamente
ragione, ne era cosciente, ma al tempo stesso si rifiutava di accettarlo.
Comprendeva appieno il significato di ciò che l'amico gli aveva detto e lo
ringraziava fin dal profondo del suo cuore per quel discorso consolatorio;
sapeva che sarebbe stato meglio, se non si fosse appigliato troppo alle parole
che lei gli rivolgeva... ma non ci riusciva. Come aveva detto Sirius, James
Potter senza Lily Evans è vuoto. Lui si sentiva proprio in quel modo: un guscio
senza contenuto, un albero senza chioma, un organismo senza linfa vitale, al
solo pensiero di abbandonarla, di vivere il resto della sua vita senza di lei,
senza il suo sorriso, senza il suo sguardo, senza la sua voce, senza i suoi
gesti… non poteva, non ne sarebbe stato mai capace! Portò una mano davanti agli
occhi e fece una smorfia di dolore. Si sentiva diviso a metà, non sapeva cosa
fare. Continuarla ad amare… o lasciarla libera?
You're headed for disaster
'Cos you've never read the signs
(sei diretto verso
il disastro
perché non sei mai stato attento ai segnali)
“In effetti”, pensò dirigendosi lentamente verso il letto, “smetterla di ronzarle intorno sarebbe la cosa migliore. Nessuno dei due soffrirà… o meglio, io soffrirò, ma prima o poi – più poi che prima – me ne farò una ragione, riuscirò a stare bene – lei lo sarà di sicuro – e ricorderò questi anni come i più belli e i più malinconici della mia vita…”.
Si sedette sospirando rumorosamente.
«Oh, ma chi vuoi prendere in giro? Non ci riuscirai mai…» mormorò tra sé e sé. «Se solo avessi ascoltato Remus fin dall’inizio…» guaì. Glielo diceva sempre: “Sii più gentile con Lily, non comportarti da bambino capriccioso e viziato, non assillarla con i tuoi inviti a uscire a Hogsmeade, non infastidirla durante le lezioni, non lanciare incantesimi a Piton quando lei è nei paraggi, non prendere in giro sempre tutti, non scompigliarti continuamente i capelli, non metterla in imbarazzo di fronte alla scuola intera…”. Lui lo zittiva sbuffando e dicendo che era perfettamente cosciente di quel che faceva, che le sue non erano bambinate, che prima o poi Lily avrebbe capito il vero significato nascosto dietro i suoi gesti e allora lei avrebbe accettato finalmente, sarebbero stati insieme.
Quanto si sbagliava.
Ed ora, eccolo qui, a rasentare la pazzia, alla rovina di se stesso, al disfacimento della sua vita, in una situazione che avrebbe certamente portato al disastro totale… solo perché era troppo stolto per poter ascoltare davvero ciò che un amico fidato gli diceva.
“Stupido”, si disse
Every way I go
I'm bound to lose
(Dovunque io vada
Sono
destinato a perdere)
Era arrivato al capolinea. Ormai non era possibile tornare indietro. Doveva prendere una decisione, o sarebbe morto dal dolore. Ma quello sarebbe accaduto comunque, quindi meglio finirla il prima possibile e non rimandare più oltre.
Non era in grado di vedere alcuna via d’uscita dinanzi a sé, dovunque si voltasse aveva davanti un vicolo cieco, o un muro altissimo e impossibile da scavalcare. Si sentiva oppresso e schiacciato da un peso troppo grande.
Ciò che più lo tormentava, però, era la promessa che non avrebbe mantenuto, il giuramento che avrebbe infranto.
Giuro su me stesso che starò insieme a Lily e la renderò felice.
Non ce l’aveva fatta.
Avrebbe perso la sfida contro la sua stessa vita.
Era arrivato al capolinea. Ormai non era
possibile tornare indietro. Doveva prendere una decisione, o sarebbe morto
dal dolore. Ma quello sarebbe accaduto comunque,
quindi meglio finirla il prima possibile e non rimandare più oltre. Non era in grado di vedere alcuna via
d’uscita dinanzi a sé, dovunque si voltasse aveva davanti un
vicolo cieco, o un muro altissimo e impossibile da scavalcare. Si sentiva
oppresso e schiacciato da un peso troppo grande. Ciò che più lo tormentava, però, era la
promessa che non avrebbe mantenuto, il giuramento che avrebbe infranto. Giuro su me stesso che starò insieme a Lily e la renderò felice. Aveva perso la sfida contro la sua
stessa vita. Codardo, meschino, bugiardo.
And the pain will make you crazy
(E il dolore ti renderà pazzo
sei la vittima del tuo crimine) Emise un gemito e si
alzò nuovamente, cominciando a camminare velocemente per la stanza. La
testa gli scoppiava, il cuore stava per andare in mille pezzi, la sua anima
era come divisa a metà... voleva gridare, sfogarsi, sfasciare tutto e nel contempo stare in silenzio ad ascoltare i suoi
pensieri, o non ascoltarli affatto, magari... stava per impazzire, lo
sentiva in ogni cellula del suo corpo, sarebbe diventato pazzo, pazzo! James
respirava affannosamente, le mani strette nei capelli, gli occhi che
saettavano da una parte all'altra del Dormitorio. Alla fine, tutto ciò che aveva fatto in
quegli anni si era rivoltato contro di lui; da
carnefice si era trasformato in vittima delle sue stesse azioni. Si sentiva male. Non respirava bene,
aveva bisogno di aria. Aprì entrambe le imposte della finestra
e afferrò la scopa. Poco dopo si librava nell'aria, col vento che gli
scompigliava i capelli e le lacrime che solcavano il suo volto già provato.
Too much love will
kill you
in the end
(Troppo amore ti ucciderà
alla fine) Trascorsero all'incirca due mesi da
quel giorno. James non si comportava più come un bulletto
viziato, né tormentava Lily Evans con i suoi insistenti inviti.
Tutta la scuola si rese conto di quel cambiamento, persino la ragazza stessa.
I Malandrini tentavano in tutti i modi di distrarlo, ma lui sembrava essere
precipitato in un altro universo, in cui esistevano solo lui e i suoi
pensieri. L'unico risultato positivo era che James, non interessato più a ciò
che lo circondava, passava più tempo sui libri, pertanto gli scherzi dei
Malandrini erano notevolmente diminuiti negli ultimi tempi. Più volte la ragazza aveva tentato di
avvicinarsi, ma lui si limitava a guardarla in modo strano, quasi implorante,
e a cambiare direzione. Aveva anche cercato d'intavolare una conversazione
pacifica con lui, ma il Malandrino o la ignorava o annuiva distrattamente.
In questi casi, cercava una spiegazione
plausibile dagli altri ragazzi, ma questi si limitavano a scrollare le
spalle, rimanendo impassibili nel loro ostinato silenzio; Lily, a quel punto,
si arrendeva e li piantava in asso, convinta che prima o
poi avrebbe scoperto cosa stava accadendo. Dopo l'ennesima scenetta (conclusa con
una certa rossa che aveva abbandonato offesa e un po' intristita la Sala
Grande ), James si abbandonò a un lungo sospiro. «Ramoso... se vuoi parlarne
lo sai che noi siamo qui...» cominciò Sirius. Il moro si limitò a sorridere mesto
– se quella smorfia poteva essere considerata sorriso – e si alzò lentamente. «Ci vediamo più tardi» li salutò. «D'accordo» annuirono e James li
ringraziò con lo sguardo. Sempre più spesso li lasciava soli per
studiare o per farsi un giretto per il castello, coperto dal Mantello
dell'Invisibilità. Non gliene avevano mai fatto una colpa, anche se si era
ripromesso che – quando tutto sarebbe finito – avrebbe chiesto loro
scusa per ciò che avevano passato in quel periodo. Quando arrivò alla Torre di Astronomia,
si guardò prima attentamente in giro e poi si sedette sulla balaustra,
sospirando profondamente. Non era più il James
di prima, perfino lui se n'era accorto. Il Malandrino burlone e sempre allegro
era stato rimpiazzato da un ragazzo malinconico e freddo, dallo
sguardo vacuo e le labbra sempre dritte, mai rivolte verso l'alto in un
sorriso vero. Era cambiato, forse troppo. Ma ora
capiva che non era stato il troppo amore a renderlo in quel modo, bensì il
non poterlo offrire a colei che amava più di se stesso, verso la quale non poteva dimostrare affetto, o avrebbero
sofferto entrambi... e lui non lo voleva... non poteva sopportare la visione
di Lily Evans straziata dal dolore di un amore non corrisposto... Eppure... ... eppure non
poteva fare a meno di immaginare come sarebbe stata la loro vita se non fosse
andato in quel modo orrendo... se lui avesse avuto il coraggio di dichiararsi
in modo serio molto tempo prima, evitando tanti litigi inutili e tanti
pianti di rabbia... e vedeva se stesso accanto a lei, entrambi sorridenti e
felici... e si accarezzavano, si abbracciavano, si baciavano
teneramente... Una fitta nel petto gli mozzò il
respiro. Si tenne alla ringhiera per non rischiare di cadere a causa del
violento capogiro e chiuse gli occhi. Si era fatto trascinare troppo. Sentiva
che il suo corpo, il suo animo stavano per
andare in frantumi... mancava poco e di lui non sarebbe rimasta altro che
cenere. Era bruciato, polverizzato,
disintegrato... Era morto. Sì, alla fine l'amore era riuscito nel
suo intento: ucciderlo. Si era ostinato su di lui per anni, non
lasciandolo mai in pace, finché non si era arreso. Era stato lo sbaglio più grande della
sua vita. Mai arrendersi, mai, fino allla fine. Nonostante tutto, lui l'amava
ancora. Era un bisogno, un'essenza stessa del suo essere. James Potter senza Lily Evans è vuoto.
Non possiede alcun significato. Lui non aveva significato se non con
lei. Quei mesi ne erano stati la prova. Aveva cercato di lasciar
perdere, ma non c'era riuscito; l'ultimo sforzo di ricacciare indietro
le fantasie su di loro era una dimostrazione del fatto che la sua forza
di volontà non era stata così forte come sperava. Quello sulla Torre di
Astronomia era stato l'ultimo atto di coraggio di un cuore straziato dalla
sofferenza, ma che continuava a battere, imperterrito. Batteva solo per lei e
per nessun altro. «Sì, è vero, troppo amore mi ha ucciso...» disse fissando incantato il tramonto che si dipanava
dinanzi a sé. «... ma per te sarei disposto anche a
morire, Lily». |