La tempesta

-quando la pioggia non smette di cadere-

Ichigo tornò a casa e si buttò sul letto, immerse la faccia nel cuscino rimanendo per parecchi secondi senza respirare. Quando finì l’ossigeno alzò la testa per riprendere fiato e si girò a guardare il soffitto bianco.

Dimenticare quella shinigami dalla spada bianca?? La cosa non gli era mai passata per la testa. Era un’idea troppo irrealizzabile, impossibile solo ad essere pensata. Sarebbe stato come dimenticare una parte fondamentale della sua vita, il periodo in cui era cresciuto e maturato, il breve periodo in cui la pioggia aveva smesso finalmente di cadere.

Forse però sarebbe stata l’unica soluzione.

Dimenticare ogni momento passato con lei, dimenticare ogni sua parola, dimenticare ogni suo sguardo, dimenticare ogni suo gesto, dimenticare il suo profumo, dimenticare il suo tono di voce.

Ichigo si girò su un fianco e guardò fuori dalla finestra, gli uccellini cinguettavano tranquilli e i raggi del sole primaverile scaldavano leggermente il pavimento dove cadevano. La tranquillità regnava a Karakura quel pomeriggio. E da quel giorno avrebbe regnato per sempre per Ichigo.

Perché dimenticare quella ragazza significava dimenticare anche l’essere stato shinigami, dimenticare gli hollow, la soul society e tutto il resto.

Dimenticarla..??

In fondo era veramente l’unica soluzione.

Il mattino seguente Ichigo si alzò con una sensazione insolita: era riposato. Aveva dormito quella notte, un lungo sonno nero senza sogni. Si alzò pigro e si stiracchiò, subito dopo si diresse in bagno. Rimase parecchi minuti ad osservare la propria immagine riflessa, ad osservare come fosse cambiato in così poco tempo. Era visibilmente dimagrito, i tratti del viso erano più duri, più marcati; gli occhi erano contornati da due solchi scuri , le occhiaie erano più profonde di quanto Ichigo si aspettasse. Il viso era pallido, quasi cadaverico.

Si riscosse sciacquandosi la faccia con l’acqua gelata e guardò con uno sguardo fiducioso la sua immagine. Da quel giorno sarebbe stato un altro, tornò in camera e scelse si vestì con particolare attenzione per andare a scuola.

Quando scese per colazione salutò cordialmente Yuzu e si sedette a tavola, la sorella lo osservò stupita da quel gesto, erano giorni che non mangiava con loro la mattina. Karin scese a colazione e si mise a chiacchierare col fratello magicamente rinato, mentre Isshin ringraziava per il ritorno del figlio il mega poster della madre.

-non è ancora passato Mizuiro?? Rischieremo di arrivare in ritardo così!-

Osservò Ichigo mentre controllava l’ora. Karin lo guardò stupita

-guarda che sono settimane che non ti passa più a chiamare, da quando se n’è andata…-

-non una parola di più- la interruppe Ichigo –ho capito grazie!- disse sbrigativo.

Prese le sue cose ed uscì di casa salutando. Arrivò a scuola in orario, entrò in classe e si affiancò ad Asano e Mizuiro,i quali stavano discutendo di un film uscito il giorno prima al cinema

-potremmo andare a vederlo oggi dopo le lezioni tutti insieme, no??- chiese Ichigo intromettendosi nella discussione.

I due ragazzi lo guardarono come chi avesse appena visto uno zombie, poi però Mizuiro acconsentì.

-Beh.. poi se non ti dispiace mi piacerebbe tornare alle vecchie abitudini.. domani mi passi a prendere??-

Il volto del ragazzo di illuminò

-certo!!- rispose con voce squillante, poi sottovoce sorridendo aggiunse – bentornato Ichigo..!-

La mattinata passò veloce, finché arrivò l’ora di pranzo. Fu allora che Ichigo chiamò da parte Inoue

-Inoue ti dovrei parlare riguardo il discorso di ieri..-

Le disse, lei cambiò colore, raggiungendo quello di un peperone maturo e lo seguì in silenzio fino alla terrazza. Fu Ichigo a interrompere il silenzio, iniziando a parlare come se avesse imparato la parte a memoria.

-Inoue ho pensato molto riguardo quello che mi hai detto ieri.. Ho concluso che forse la soluzione che mi hai proposto di dimenticarla è la più fattibile. Ci ho provato seriamente.. E penso che con un po’ di impegno io ci possa riuscire.. Perché non si tratta propriamente di dimenticare che lei sia esistita, ma semplicemente rassegnarsi all’idea che ora sia nel suo mondo, nel mondo giusto per lei..-

Si interruppe un attimo e Inoue speranzosa chiese

-ma.. Questo vuol dire che tu mi darai una possibilità??-

Ichigo guardava il cielo con l’espressione di uno che ormai avesse preso la sua decisione

-No… Questo non vuol dire che io penserò a te, mi spiace.. O almeno.. Non ora.. Penso di avere bisogno di tempo, potrebbero essere settimane, ma anche mesi, forse addirittura anni. Perché lei è stata importante per me, penso che questo l’abbiano capito tutti.. Non so se non pensando più a lei io riesca a pensare a te.. Mi spiace..-

-va bene così- rispose lei sorridendo dal cuore, -va bene così perché almeno sta tornando il Kurosaki che io conosco e di cui mi sono innamorata. Va bene così.-

Quella sera Ichigo guardò il soffitto stanco prima di dormire, poi chiuse gli occhi e si accorse che la pioggia era meno fitta, non cessata ma almeno sopportabile.