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Autore: arylupin    26/01/2011    5 recensioni
La frase più famosa di tutta la saga di Harry Potter nella vita del mio Malandrino preferito: Remus Lupin.
Come quella volta che una densa nube di fumo viola fu vista uscire dalle finestre della stanza del dormitorio dei ragazzi del primo anno di Grifondoro, cioè dalla stanza di James, Sirius, Peter e Remus. Quando fu di nuovo possibile vederci, i quattro ragazzi notarono un piccolo gufo della scuola appollaiato sul letto di Remus. Il biglietto che portava legato alla zampetta diceva: 'Signor Lupin, è pregato di presentarsi immediatamente nel mio ufficio per essere condotto dal preside. È una questione urgente. Minerva McGranitt vicedirettrice.'
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Remus Lupin
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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GIURO SOLENNEMENTE DI NON AVERE BUONE INTENZIONI

Cap 6: La Mappa




Remus John Lupin era il lupo mannaro più fortunato di Hogwarts. Da quando i suoi amici avevano scoperto il suo segreto ed erano diventati animagi i pleniluni erano molto meno tormentati e offrivano avventure inaspettate ai Malandrini.
I quali, però, non si accontentavano delle avventure al chiaro di luna, ma erano perennemente impegnati nell’architettare scherzi a danno dei Serpeverde.

Anche quella volta in cui una esterrefatta Madama Pince vide tre dei quattro Malandrini in biblioteca seduti fitti fitti a confabulare chissà cosa. Si erano seduti dietro uno scaffale un po’ lontano dal resto della sala, e anche se lei sapeva che non stavano studiando non era ancora riuscita a coglierli in fallo perché ogni volta che si avvicinava li trovava apparentemente assorti nella lettura dei loro libri.

Appena la bibliotecaria si allontanava la discussione tra i tre ragazzi ritornava animata.
“Ma no!” esclamò James sottovoce, “dobbiamo essere sicuri che Gazza non sia nei paraggi, manderebbe tutto all'aria. Non so perché ma ha sempre quell’aria sospettosa quando è nei paraggi...”aggiunse con fare ammiccante.
“Ma se dobbiamo distrarlo rischiamo di non arrivare in tempo. Almeno uno di noi rischia di non esserci” disse Sirius. E subito aggiunse “A proposito, Lunastorta dov'è? l'hai avvisato Peter?”
“Certo che si!” rispose piccato il ragazzo, “e ha detto che sarebbe arrivato, si sarà perso a leggere un libro.”
“Almeno lui si perde in qualcosa! Cosaliscia tu ti perdi e basta.” Sirius si divertiva un mondo a stuzzicare l’amico.
“Begli amici che mi ritrovo...”
“Dai non prendertela, Sirius scherza. Però uno di questi giorni mi devi spiegare come mai a due zampe non ritrovi la strada dal bagno al letto mentre a quattro vai dove ti pare che riesci sempre a orientarti.”
“Boh, non lo so.”
“Forse perché a quattro zampe può seguire anche le tracce odorose e quindi ha più riferimenti,” rispose alle loro spalle la voce calma e rassicurante di Remus.

“Alla buon'ora! siamo veramente lieti di avvalerci della tua preziosa compagnia!” lo schernì James.
“E ora che sei arrivato metti via quelle pergamene e dicci dove diavolo eri finito!”
“Nell'ufficio della McGranitt.”
“E perchè ti ha messo in punizione senza di noi?” si stupì Peter.
“No, ero volontario, niente punizioni.”
Ecco una risposta che i Malandrini non potevano concepire.
“E allora si può sapere a cosa devi questa follia?” chiese perplesso James, “persino per te è troppo fare domande sulle lezioni la domenica pomeriggio.”
“Giusto, non stavo chiedendo aiuti per i compiti. Il fatto è che pensavo al piano e mi è venuto in mente che la cara prof poteva darci una mano.”
Questa era una frase più adatta ad un Malandrino, ma Remus non aveva ancora del tutto convinto i suoi amici.
“Non le avrai mica parlato di quel che dobbiamo fare spero! Sarebbe un colpo basso!” lo redarguì Sirius.
“Non esattamente, ma il suo aiuto è stato essenziale!”... pausa ad effetto per rovistare nella borsa dei libri e creare suspance, e... “Tadà!” Esclamò Remus, rischiando quasi di farsi sentire dalla bibliotecaria.
“Ma dove l'hai presa?” chiese Peter ammirato, guardando la splendida mappa della scuola che Lunastorta aveva srotolato sul tavolo.
“Dall'ufficio della prof!”
“Non c'è mai stata nell'ufficio della Mc!” disse James, e avrebbe voluto aggiungere ‘e non è che io non conosca quell’ufficio, ci vado spesso’, ma lo sguardo dei suoi amici gli fece capire che era una frase superflua.
“Non sulle pareti alle sue spalle, ma nella parete di fianco alla porta, quella che in genere è alle nostre spalle o nascosta dalla porta.”
“E tu come hai fatto a scoprirla?” Sirius non era ancora del tutto convinto...
“Privilegi dei prefetti! Una volta ero a fare rapporto quando è stata chiamata fuori dall'ufficio e se ne è andata chiudendo la porta e lasciandomi dentro libero di guardarmi intorno. Pensavo al piano e mi è sembrata una buona idea andare a prendere questo gioiellino, quindi oggi sono andato da lei con una scusa ma prima ho chiesto a Pix di farmi un po' da diversivo, così ho avuto il tempo di fare un doppio.”

Peter ora guardava l’amico con molta ammirazione, ma James, da Malandrino navigato qual’era, notò qualcosa: “molto carina, anche se un po' incompleta, mancano varie scorciatoie...” disse.
“Possiamo aggiungerle.”
“Ho un'idea: dammi quella mappa.” Disse Sirius, sfoderando la bacchetta e assumendo un’aria estremamente concentrata, almeno a confronto con le sue solite espressioni, “com'era quell'incantesimo... o si, certo.” Fece un semplice svolazzo con la bacchetta, come a tracciare una M in aria, pronunciò poche incomprensibili parole a fior di labbra, quindi si pavoneggiò con gli amici,. “Sono o non sono il migliore?”
“Per averla ricoperta di formiche?” lo schernì Remus.
“No scemo! guarda meglio!” Tre teste si chinarono per osservare meglio quel formicaio sulla mappa.
“Ma è geniale, favoloso, stupefacente!”
“Addirittura tre aggettivi James! vuol dire che ho fatto colpo sul serio!”
“Ma come ti è venuta in mente?” chiese Peter.
“Mia mamma,” spiegò Felpato, “usava quest'incantesimo per tenere d'occhio me e mio fratello. Grimmauld Place è grande e non poteva correrci dietro per tutta casa, non si addiceva a gente del nostro lignaggio, solo che i nomi erano scritti più in grande... temo che dipenda dal numero della gente al Castello e dalle dimensioni della mappa.”
“Questo è senz'altro un tesoro preziosissimo ora. Non pensate sia meglio tenerlo nascosto?” disse Ramoso.
“Cosa hai in mente?”
“Di renderla cancellabile!”
Gli altri approvarono. Prima di compiere l’incantesimo, però, completò il suo ragionamento: “Ok! Servirà qualcosa per farci riconoscere e farla riapparire! Non so, una parola d'ordine? Suggerimenti?”
“Giuro solennemente di non avere buone intenzioni” disse Remus di getto.
“Puoi dirlo forte Lunastorta!”
“E per cancellarla, qualcosa tipo ‘fatto il misfatto’! In fondo non vedo a cos'altro possa servire...” disse Remus.

“È un capolavoro! Con questa nessuno potrà mai fermarci! La nostra mappa personale di Hogwarts...” James era estasiato.
“A te Codaliscia! L'onore di mettere il titolo spetta a te! in bella grafia, come sai fare, mi raccomando!” disse Ramoso.
“E usa le buone maniere!” aggiunse Remus.
“E non segnarmi per ultimo!” gl’intimò Sirius.
“Sei il solito egocentrico!” disse Peter, e presi penna e calamaio scrisse in bella grafia quanto segue:

Monsieurs Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso
sono lieti di presentarvi la Mappa del Malandrino!


E con un elegante gesto delle loro bacchette sigillarono con un incantesimo il loro prezioso tesoro.

Remus John Lupin era il lupo mannaro più fortunato di Hogwarts. Ma mai avrebbe creduto, quel giorno, che la Mappa del Malandrino gli avrebbe permesso, un giorno neanche troppo lontano, dopo essere stata sequestrata dalle mani di uno studente di Hogwarts a cui faceva da insegnante, di ritrovare un amico che credeva perso per sempre.
Era veramente un tesoro prezioso.



FINE 6 capitolo!!!




Che dire, ogni volta mi ripropongo di aggiornare più velocemente ma non lo faccio.
Siete autorizzati a Cruciarmi!
Ringrazio tutti quelli che mi seguono e soprattutto chi recensisce, grazie mille!
Spero che questo capitolo vi piaccia, io mi sono divertita molto ad immaginarmi la scena...
Baci baci Ary ^^

  
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