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Autore: Viki_chan    27/01/2011    4 recensioni
“Parli come San Potter dannazione” si allontanò e iniziò a misurare il corridoio a grandi passi “Non ti ho chiesto io di metterti con me, ti ho detto più di una volta che non ero quello giusto. Io non sono Potter o Weasley. Nessuno ha fiducia in me, nessuno si aspetta che io sia fedele o che mi sacrifichi per lui. Quando faccio quel genere di cose mi sforzo dieci volte di più di quei due perché non è la mia natura." (cap. XVII) .
Storia ambientata dopo la sconfitta di Voldemort. Harry, Ron e Hermione vengono riammessi ad Hogwarts per frequentare l'ultimo anno. Molte cose però sono cambiate nelle vite dei protagonisti, molte le ferite da curare.
La storia viene raccontata dal punto di vista di Hermione.
**************** EPILOGO PUBBLICATO*****************
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Nota dell’autrice: prima di tutto: Happy B.day Ayumi! Da quello che ho capito (sperando di non fare una figuraccia) oggi è suo il compleanno. Continua a seguirmi!

Poi, vorrei dedicare questo capitolo al mio ragazzo che vive lontano e odia Harry Potter ma è stato scoperto con le mani nel sacco a leggere la mia FF.

Convertiamo tutti coloro che non credono alla Zia Rowl!

Buona lettura.

Recensite numerosi!

 

22. Inutili facciate

 

“Penso di amare Harry Potter.” Il solito tono sarcastico.

Draco?

“Cosa ci fai qui? Come hai f-fatto?” chiesi incredula.

“Potter. Non mi hai nemmeno chiesto che mi ha detto nell’orecchio.”

“La parola d’ordine per bloccare le scale?” Ero sbalordita.

“Non esageriamo.” Disse avvicinandosi, la giacca in mano. “Ho un regalo per te, vediamoci in Sala Grande. Mi ha detto così, credevo fosse una trappola, ero già pronto a ucc ..” lo fulminai con uno sguardo “… difendermi se mi avesse attaccato.” Si corresse facendo un ghigno. “Invece lui era li pacifico. Tua madre mi ha salvato la vita, Hermione è importante per me, bla bla.. insomma, mi ha portato qui davanti con il suo strano mantello e ha parlato con le scale. Mi ha detto: se ti fai scoprire o se le fai del male ti uccido ed eccomi qui.”.

Lo guardavo con la bocca aperta. Parlava di morte e delle minacce di Harry come se mi stesse raccontando la giornata più tranquilla della sua vita. Sorrisi, mi scrissi in mente di ringraziare Harry fino alla fine dei miei giorni e lo tirai verso di me prendendolo per la giacca che gli pendeva da un braccio.

“Scommetto tutti i miei vestiti che non l’hai nemmeno ringraziato.” Dissi mettendomi in ginocchio sul letto rimanendo comunque più bassa di lui di un bel po’. Draco fece un mezzo sorriso, mi levò i capelli dal viso con entrambe le mani e mi baciò.

“Allora inizia a spogliarti.” Rise ancora. “Per chi mi hai preso? Per Draco Malfoy? L’ho ringraziato, in effetti era molto sorpreso.”.

Era così bello vederlo sorridere in quel modo, non sembrava nemmeno più lui.

Continuai a guardarlo maliziosamente negli occhi mentre lentamente mi slacciavo il cardigan e mi toglievo la maglietta.

Lui si godette lo spettacolo sfiorandomi le spalle, poi le braccia, poi mi prese le mani e se le appoggiò sulle sue spalle.

Mi cullò un po’, accarezzandomi con dolcezza i capelli. Poi si decise, si slacciò la camicia e mi raggiunse sul letto.

Rimasi a guardarlo. Non sarebbe successo una seconda volta: Draco nel mio dormitorio era un fatto unico e per questo cercai di ricordare ogni dettaglio, dalla giacca riposta con cura sul comodino, alle tende del baldacchino chiuse con il braccio marchiato.

“Colloportus.” Disse puntando la bacchetta verso la porta, per poi riporla in una tasca interna della giacca.

Si rivoltò finalmente verso di me e iniziò a baciarmi il collo, lentamente, provocandomi i brividi ovunque, facendomi respirare quel profumo che mi era mancato come l’aria.

Avevo bisogno di fare l’amore con lui. Ogni cellula del mio corpo lo chiamava, sembrava che la mia pelle scottasse dal desiderio. Draco cercò i miei occhi e per qualche secondo l’unica cosa che vidi furono le sue iridi color tempesta. Trattenni involontariamente il respiro e iniziai a baciarlo con passione.

I ritmi si fecero serrati. Ci togliemmo i vestiti rimasti come se andassero a fuoco.

E fu l’amore.

Mi ritrovai più di una volta a bloccare i gemiti che cercavano di uscirmi dalle labbra. Quando poi ogni difesa cadde sotto il peso dell’estasi, mi feci scappare un gridolino. Draco riemerse da i miei capelli e sorrise, uno di quei miracolosi sorrisi che non erano da lui, troppo umano e pieno d’amore.

Al culmine della passione gli misi una mano tra i capelli, così perfettamente pettinati, scolpiti nel platino e strinsi forte.

Non lasciarmi. Resta qui, per sempre dentro e fuori di me.

 

In quel piccolo letto a baldacchino in due si stava stretti. Draco si rivestì come al solito velocemente, lasciando solo una parte del torso in vista. Mi ricomposi anche io per poi ributtarmi accanto a lui.

“Sei diverso.” Dissi appoggiandomi sul suo petto.

“Sono felice. E’ la prima volta della mia vita che lo dico sinceramente.”

“Oggi hai sorriso un sacco di volte, di solito per lo più ghigni.” Lo guardai per un secondo facendo l’imitazione del tipico ghigno alla Malfoy.

Sentii il suo respiro scompigliarmi i capelli e il suo petto alzarsi e abbassarsi più velocemente. Rideva di gusto, come se gli avessi appena raccontato la barzelletta più divertente del mondo.

“Sei strano.” Rincarai la dose mentre si asciugava le lacrime. Draco si mise seduto e mi guardò di sbieco.

“E’ una cosa negativa?”

“No, solo… E’ strano.”

“E’ come se vedessi la luce dopo tanto tempo. Mia madre sta bene e vivrà con sua sorella, non sarà più sola. Mio padre è ad Azkaban, ma non mi importa ora che so di quante cose mi ha privato. Ci sei tu, Hermione. E quando sto con te è come se indossassi un paio di occhiali magici: le persone mi sembrano molto più valorose e interessanti di quanto le consideravo prima. Mi fai star quasi simpatico Potter accidenti.”

“Ti amo Draco.” Sussurrai. Non c’era altro da dire. Era la sua dichiarazione, l’ennesima prova che mi amava. E non mi importava se non era perfetta, se paragonare la persona amata ad un paio di occhiali magici non era una dichiarazione vera e propria. Era qualcosa di diverso, ma non per questo peggiore.

Anche noi eravamo qualcosa di diverso. Non eravamo una coppia convenzionale, la coppia che tutti si aspettavano. Non eravamo Harry e Ginny, poco importava, avevamo lo stesso diritto di stare insieme, di amarci in pubblico, di camminare mano per la mano.

“Draco.”

“Si.”

“Perché ti comporti così solo con me?”

Silenzio.

“Ho un’immagine da mantenere.” Rispose senza particolare passione.

“Giovane ex seguace di Voldemort, purosangue convito strappato dalla fortuna da Azkaban è meglio di giovane studente con un brutto passato innamorato di me?” sorrisi.

“Può darsi.” Disse alzando un sopracciglio con un mezzo sorriso. “Non ti basta che io sia così con te?”

“A volte no.” Ero seria.

“E perché mai?” anche il suo sorriso si spense.

“Draco, sono stufa di nascondermi.”

   
 
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