Storie originali > Soprannaturale > Vampiri
Segui la storia  |       
Autore: ThisIsLeisure    27/01/2011    3 recensioni
Caterina è una giovane ragazza nobile di Milano, non compresa dal padre e dalla matrigna, si sente sola come non mai nella sua vita. Finche non conosce Alexandre, un vampiro bello,tenebroso, e nobile Spagnolo. La vita di Caterina sta per cambiare drasticamente.
Angeli, vampiri, amore, morte, famiglia e il senso della vita, sono parti fondamentali di questa storia. Siete pronti ad iniziare il viaggio?
Genere: Dark, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Whiskey Annacquato

Quel mattino non parlammo molto, erano passati solo due giorni da quando Caterina aveva accettato la mia proposta di venire a Barcellona con me, e non sembrava aver cambiato idea.
È per quello che non partimmo il giorno stesso, volevo darle tempo per abituarsi all'idea, e se lo credeva giusto, di cambiarla.
Mentre camminavamo sulla pista dell'aereoporto, Caterina osservava colpita l'aereo. 
«Ma avete...»
«Un aereo privato? Si.» dissi io sorridendo.
la sentii leggere sottovoce: «Avión Real Española»
Sorrisi.
Salimmo sull'aereo, e ci accomodammo nelle due poltrone di pelle beije. 
«Wow.» disse lei una volta seduta.
«È un po' piccolo.» commentai io.
«Pfft, ma tu sei matto.» sorrise guardandosi attorno. 
Restò in silenzio, con gli occhi chiusi, finchè l'aereo non decollò.
Non appena l'aereo fù stabile, la hostess arrivò per servirci.
«¿Ustedes quieren tomar algo?» chiese con un tono gentile.
«Me gustaría un poco de whisky por favor.» chiesi io.
Osservai Caterina, capiva la maggior parte dello spagnolo, ma non tutto.
«Nada para mi, gracias.» disse sorridendo alla hostess.
«L'ho detto bene?» mi chiese sottovoce quando la hostess si allontanò.
«Non potevi dirlo meglio.» le risposi io sorridendole.
Osservai fuori dal finestrino.
«Mi puoi spiegare un po' meglio?»
«Spiegare cosa?» chiesi io guardandola confuso.
«Ciò che sta succedendo a Barcellona.» disse lei con disinvultura.
Sapevo che questa domanda sarebbe arrivata prima o poi, ma non ero ancora pronto per dirglielo. E comunque lei non era ancora pronta, volevo almeno darle un giorno per ambientarsi nella nuova casa senza essere troppo preoccupata per ciò che succederà poi.
«Te lo racconterò dopo la festa.»
«La festa?» la sua voce si alzò di un ottava.
«Si, non te lo avevo detto?» sapevo di non avergliene parlato...Caterina odia le feste.
«No, Alex!»
«Cosa?» chiesi facendo il finto tonto.
«M-m-a io non ho nulla da mettermi...» 
«Non ti preoccupare, ci ha gia pensato Liuva.»
«Liuva?» chiese lei, estremamente confusa.
«È un amica.» dissi prendendo il bicchiere di Whisky che mi porse la hostess.
Lo bevvi tutto d'un colpo. Non c'era molto alcohol doveva averlo mischiato con dell'acqua, vedendo il mio viso giovane. Eppure pensavo di aver usato il mio sorriso migliore.
«Tutto bene?» chiese preoccupata Caterina.
Chiusi un attimo gli occhi, e poi dissi con poca sincerità: «Certo.» 
Non vedevo mio Zio da un bel po' di tempo, Milano non era di certo la prima città in cui mi ero fermato da quando avevo lasciato Barcellona. So di certo che Priam e Liuva mi avrebbero accolto a braccia aperte, ma non potevo però dire lo stesso per Aelos ed Egick, non mi avrebbero mai perdonato per essere fuggito.
Egika non mi avrebbe perdonato per molte cose. 
 «Vamos a la tierra, se puede sujetar el cinturón de seguridad, por favor?»
«Ciertamente, gracias.» risposi io cordiale.
«Allacciati la cintura.» ordinai a Caterina, pensando che non avesse capito.
«Ho capito, ma perchè tu non te la allacci?»
Sorrisi.
«Oh, gia.» disse ridendo.
Pensai al fatto che io e Caterina non eravamo mai stati ad un appuntamento ufficiale, e decisi di programmare qualcosa per domani, forse una cena.
Forse una cena, che fanno di solito gli umani? Cinema e poi cena? Cena e poi cinema? A me non piacciono i film di quest'epoca. Sono strani, e pieni di "effetti speciali" che li rendono sciocchi. 
Perchè la gente non capisce il significato dei film d'epoca? Sono stupendi. 
Appena varcammo la soglia degli arrivi, ci accolse mio Zio Aaron. 
Mi abbracciò violentemente.
«Grazie a Dio, Alex.» ricambiai l'abbraccio.
«Zio Aaron.» ero veramente felicie di vederlo, mi era mancato davvero tanto.
Aaron sciolse l'abbraccio.
Si rivolse a Caterina, e lo sentii trattenere il fiato.
«Piacere, Aaron.»
«Caterina, piacere. Alexandre mi ha parlato molto di lei.»
«Lei? Dammi del tu.» 
Aaron le baciò la mano.
"È molto bella. E il suo profumo...è divino." mi trasmise Aaron. I suoi pensieri mi arrivavano più forti di quelli degli altri, forse perchè eravamo parenti.
"Divino?"
"Divino." confermò lui. 
«È andato bene il volo?» chiese Aaron con tono gentile a Caterina.
«Benissimo, l'aereo era comodissimo.» disse lei sorridendogli.
«Era piccolo.» catturai l'attenzione su di me, i due, che stavano camminando verso l'uscita dell'aereoporto davanti a me, si girarono.
«Come?» chiese Caterina.
«Era piccolo, l'aereo.» suonai un po' duro, ma Caterina non lo notò. 
Indietreggiò di qualche passo, e mi prese la mano, stringendomela forte, ricambiai. 
Una grossa Mercedes nera dai vetri oscurati era parcheggiata, Aaron tirò fuori le chiavi dalle tasche posteriori dei suoi jeans blu scuro.
Aprì il bagliaio, e delicatamente Aaron prese la valigia di Caterina e la appoggiò all'interno. Feci lo stesso con la mia. 
Feci accomodare Caterina sui sedili posteriori, e io e mio zio ci guardammo per un paio di secondi.
"No." mi disse lui mentalmente.
"No cosa?" chiesi io.
"No, è nuova." si riferiva alla macchina.
"E dunque?"
"Smettila di farmi quello sguardo, non te la faccio guidare."
Che palle. 
Salii, a malincuore, al posto del passeggiero, aveva detto la verità sulla macchina, profumava di pelle nuova. 
«Allora, come era Milano?» chiese Aaron. In quel preciso istante avrei tanto voluto avere la mano di Cate tra le mie. 
«Favolosa.» Avevo veramente detto favolosa? Ma che diavolo...
"Favolosa?" chiese lui.
"Favolosa." confermai io.
Io e Aaron tendevamo a ripetere le cose un paio di volte. 
Osservavo fuori dal finestrino, eravamo appena saliti sul ponte che oltrepassava il fiume Llobregat. Il sole splendeva alto nel cielo, e riempiva la città col suo calore.
"Ti è mancata?" La voce di Aaron nella mia mente mi fece tornare alla realtà.
"Non lo nego."
Sorrise.
«Sai, Caterina, sono sicuro che Barcellona ti piacerà un sacco.» disse con tono di incoraggiamento Aaron a Caterina.
«Non ho dubbi su quello.» disse lei gentilmente.
"Pazza." pensò Aaron.
"Perchè?" dissi io arrabbiato.
"È pazza, nessuna donna sana di mente ti avrebbe seguito fino a qua." Sorrisi a mia volta, lasciando scivolare via l'arrabbiatura per aver insultato il mio diamante più prezioso.
"Non ho mai detto che sia sana di mente."
"Beh allora siete fatti l'una per l'altro." non potei evitare di sorridere a quel pensiero, era vero. 
Passammo di fanco al Parc De Montijuic, ovviamente mi venne in mente la Fontana Magica di Montijuic, venne costruita in occasione dell'Esposizione Universale del 1929 da Carles Buïgas nello stesso posto in cui sorgevano Le Quattro Colonne di Josep Puig i Cadafalch demolite nel 1928. Non si è mai scoperto il motivo del perchè è stata chiamata "Magica" Ma io lo sapevo bene, intorno agli anni '20, la fontana di Montijuic era il ritrovo delle streghe, poi scomparse neglia anni '50, si dice che l'acqua della fontana sia ancora sotto effetto magico delle streghe, e che se bevuta, può indebolire qualsiasi essere non-umano. Sono solo sciocchezze, o almeno credo. 
«È tutto pronto per la festa stasera. Priam e Liuva non vedono l'ora di vederti. E verrà anche Carlos da quanto ho capito.»
«Ah si?» chiesi io poco sorpreso, e un po' annoiato.
«Gia.»
«Ah ci sarà anche Carlos?» la voce di Caterina suonò un po' preoccupata. Mi girai verso i sedili posteriori, per vedere la sua espressione. Sembrava abbastanza tranquilla, osservava il paesaggio, non si accorse nemmeno che la stavo guardando.
«Si, c'è qualche problema?»
"A che ti riferisci?" mi chiese Aaron.
«Come? Ehm n-no no.» disse lei fissandomi per un nano secondo, per poi riportare lo sguardo veros il panorama.
"Ale?"
La osservai per qualche secondo, rimase immobile, a osservare il paesaggio. Non so bene perchè mi stavo preoccupando, dopotutto si trattava del mio migliore amico, non le avrebbe mai fatto del male.
"Ale?!" disse più forte Aaron.
"Che c'è?" chiesi io sedendomi di nuovo composto.
"Ma a cosa ti riferivi?"
"Niente, lascia perdere."
"Ma..." non lo lasciai finire.
"Adesso basta." lo zittì.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Vampiri / Vai alla pagina dell'autore: ThisIsLeisure