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Autore: Sailor Saturn    27/01/2011    1 recensioni
Allora parto dicendo che questa giornata è realmente accaduta... Quando ho scritto questa piccola pagina di diario ho immaginato una ragazza qualunque che, appassionata di Harry Potter, si sfoga dopo una giornata... movimentata! Ok, neanche io ho idea di quello che ho scritto!
Voglio semplicemente dire che una giornata così può capitare a tutti... Anche ad Hermione Granger, studentessa babbana, appassionata di Harry Potter e... in ansia per gli esami!
Buona lettura! ^-^
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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C'era una volta, tanto tempo fa... L'inizio di una favola? Direte voi... Ma anche no! C'era una volta un luogo chiamato biblioteca: luogo di pace, serenità, dove si poteva studiare in pace, avendo i nervi a fior di pelle per un esame che si terrà tra esattamente 40 ore, 24 minuti e 5 secondi (secondo più, secondo meno). Invece adesso a quanto pare la biblioteca è una specie di asilo pomeridiano per bambinette che non hanno una mazza da fare (ringraziate Merlino, Circe, Morgana e tutti i maghi e le streghe del mondo che, tempo fa, ho promesso di non dire/scrivere parolacce sul mio diario, altrimenti sarei moooolto meno delicata!) e per perditempo che usano i pomeriggi per flirtare tra loro e commentare quanto faccia schifo il caffè della macchinetta... Santissimo Salazar aiutami tu! Con la tua infinita bontà fai in modo che un fulmine (anche uno piccolo va benissimo, tranquillo) possa trapassare il tetto della biblioteca e colpire sulla testa questi molestatori della mia già molto precaria tranquillità mentale! Fortunatamente si possono avere pochi minuti di tranquillità, dato che i quattro esseri con l'intelligenza di un lombrico sono andati a fumare ( come se il loro cervello non fosse già annebbiato).

D'accordo la smetto, mi rendo conto di aver raggiunto un livello di acidità notevole... non ci posso fare niente, in questi giorni sono molto irritabile: ieri dovevo sostenere un esame e, dopo essermi alzata all'alba per raggiungere in tempo l'università, aver aspettato più o meno un'ora l'arrivo della professoressa (con il rischio di dover chiamare il 118 nel frattempo a causa di un principio di infarto) e aver avuto un mal di pancia cane tutta la mattina, al momento dell'inizio dell'esame entra in aula un'altra professoressa e, cinguettando allegra come un usignolo a primavera, dice “Mi dispiace ragazzi ma la professoressa non si presenterà oggi dato che è a casa con l'influenza”. Gelo totale. Neanche avessimo visto Piton in mutande cantare a squarciagola “Fratelli d'Italia”. Poi, dopo che i neuroni hanno fatto la loro passeggiata e sono riusciti a trasportare la loro preziosa informazione al cervello, le reazioni sono molto diverse: gente che esulta (più o meno in silenzio) ringraziando non si sa bene chi per quella piccola proroga; gente che ghigna come a voler dire “ei è merito mio, non lo sapevate?”; gente che si dispera: era l'ultimo esame e doveva passarlo per forza; infine gente come me che è felice ma non troppo, è convinta che in due giorni potrà imparare tutto quello che non sa ( anche se di questo non è sicura) e potrà passare con un voto quantomeno accettabile. Per questo motivo (auto-convincendomi che studierò meglio circondata da vecchi libri più o meno polverosi) mi dirigo in biblioteca, nella speranza di trovare quell'oasi di pace che mi è preclusa a casa (mio fratello ha invitato un amico per studiare... Voi ci credete? Io no!) per approfondire le mie conoscenze su quei “due annetti” che sono oggetto d'esame (titolo del corso: “dal 1848 ai giorni nostri”). Per la prima mezz'ora tutto a posto: io e i moti rivoluzionari del '48 dialoghiamo pacificamente come vecchi amici e poi... La disgrazia! Entrano loro e cominciano a fare avanti e indietro dalla macchinetta del caffè, a parlare, corricchiare, giocare, ghignare... con tutti questi “are” spero che il concetto sia chiaro. Sia chiaro, adoro i bambini e spero di averne almeno tre tra qualche anno ma Santo Godric siamo in una biblioteca! (No non è un errore, tranquilli, prima santifico Salazar e poi Godric ma sono nel pieno delle mie facoltà mentali: semplicemente sono per la parità delle case!).

E così abbiamo identificato il problema... No i quattro esseri non mi disturbano, semplicemente gli ignoro: tanto neanche se ne accorgono di dare fastidio!

Cambiando discorso e cercando di essere più gentile verso il prossimo, ho una notizia bomba che non so per quale motivo ho aspettato tanto a dire: FINALMENTE HO PASSATO CIVILTA' GRECAAAAA ( conosciuto anche con l'oscuro nome di Antiche Rune)!! Con 24! Ok, il voto non è esattamente da ovazione ma, dopo averlo ridato per sei volte, un piccolo auto-elogio direi ci possa stare. “Ma brutto snaso con l'intelligenza di un vermicolo, studiare no?” La folla protesta. La folla, però, non conosce i retroscena di tutta la faccenda: l'esame era diviso in due parti, una scritta e una orale. Io non riuscivo a passare la parte scritta, sempre a causa di una domanda errata o non completa. E così, dopo innumerevoli prove, la grande Priscilla Corvonero ha deciso di infondermi un pochino di intelligenza, facendo nascere una domanda dalle mie labbra “ Professoressa, potrei sostenere l'esame tutto orale?”. I cieli si aprono, il sole brilla alto nel cielo, e si notano tre dei quattro fondatori che si complimentano con Priscilla Corvonero per la sua idea.

Morale della storia la professoressa accetta e il supplizio ha inizio. Esame diviso in due parti (vi assicuro che, quando l'ho sentito, il mio cuore ha smesso di battere per un minuto buono): prima parte con l'assistente della professoressa sulla parte generale dell'esame (più o meno 7 secoli di autori, opere e poesie) e seconda parte con la professoressa sulla parte monografica (Elena di Troia comunemente nota come Pansy Parkinson).

La prima parte con l'assistente va abbastanza bene, tentenno su alcune traduzioni (ho rischiato di confondere ehwaz con eihwaz, notare l'errore elementare) ma in generale non sono male. Arriva il momento del giudizio... Rullo di tamburi... L'assistente inizia a parlare “Bene, sono abbastanza soddisfatta (sia lode a Merlino, esulta il mio cuore), ha tentennato su alcune traduzioni (e a quel punto maledico quella dannatissima “i” che non doveva esserci e c'era) ma in compenso è andata bene, ricordando correttamente le date degli autori che le ho chiesto”. A questo punto la mia mente comincia a volare pensando a come sarà bello tornare a casa e fare una danza tribale dove brucio tutti i libri di questa dannatissima materia (che è una delle mie preferite, vorrei aggiungere). Ma la mia felicità dura un battito d'ali d'Ippogrifo, poiché sento quella parola che temo più dello stesso Lord Voldemort in gonnellino hawaiano che balla il limbo: “Tuttavia...”. NOOOOO!!!! Crucio, Avada Kedavra, Sectusempra (ma è già morta! NdT non mi interessa, infierisco sul cadavere! Ndme). Le maledizioni volano e quasi non sento l'assistente che giustifica quell'odiosa parola con la frase “i suoi voti sono alti e non vorrei ne risentissero a causa di questo, sono sicura solo momentaneo, calo nel rendimento”. A quel punto mi calmo e, con la faccina più cucciolosa che riesco a fare, spiego all'assistente ( che con il suo gesto è convinta di salvarmi la media e per questo di essere più famosa di Harry Potter stesso!) che, dopo sei bocciature, mi basterebbe anche un accettabile per quella materia. Dopo la mia piccola spiegazione, la faccia della ragazza si illumina della luce della consapevolezze e si affretta a dire “No no, stia tranquilla, non voglio assolutamente bocciarla! Anzi è pronta per sostenere l'altra parte dell'esame con la professoressa”. Io esulto (con la delicatezza di un Troll, vorrei aggiungere) ma anche in questo caso la felicità è di breve durata: la professoressa si è alzata in quel momento e ha annunciato che avrebbe interrotto momentaneamente le interrogazioni per andare in paura pranzo... Quella notizia mi sconvolge, in confronto Voldemort che balla il limbo gareggiando con Silente e brindando a favore dell'amore e della pace, è una bazzecola.

Iniziano le due ore (perché per mangiare un panino, o al massimo un piatto di pasta, lei ci mette due ore! Per me neanche il cenone di Capodanno è così lungo, per Merlino!) più lunghe della mia vita.

Quando la professoressa torna, sorridendo allegramente come se nulla fosse ( cosa Merlino ridi?! Io rischio l'infarto e il ricovero d'urgenza al San Mungo e tu... ridi?! Merlino e Morgana aiutatemi a stare calma!), aspetta altri 10 minuti per bere il suo caffè e poi mi chiama.

Io accorro, travolgendo forse un paio di vermicoli nella corsa ma non mi importa e finalmente c'è il confronto finale: io e lei, bene e male, sapienza e ignoranza (non si fanno battute! Ndme).

Ma il confronto è più breve del previsto e la professoressa, dopo una domanda a cui rispondo tranquilla e senza esitazioni (lo so cosa state pensando ma, dopo sei mesi passati a studiare la vita di Pansy direi che la so a memoria), lei sorride e mi da il voto, rammaricandosi che non possa essere più alto. Ma io non ascolto, aspetto solo che la sua mano firmi quel dannatissimo voto sul quel dannatissimo libretto. Quando ciò accade, non trattengo un urlo di felicità e improvviso una danza della pioggia in pieno esame!

Dopo essermi ripresa scappo via, essendomi accorta che il comportamento non è molto consono alla situazione! Ma non mi importa! Ho passato l'esame e, per festeggiare, io e i miei amici abbiamo passato la serata a ridere e bere Burrobirra e Firewisky, addormentandoci sul pavimento del salotto.

La mattina dopo siamo stati svegliati dai soavi toni di mia madre che ci diceva (molto meno elegantemente) di alzare i nostri regali deretani dal pavimento poiché eravamo in ritardo per la scuola.

Così, dopo cinque docce una più veloce dell'altra, ci siamo recati all'università, per vivere un'altra monotona giornata da Babbani... Ho detto monotona? Ovviamente scherzavo! Quello stesso giorno, uno dei bambini che curo come baby-sitter aveva un pochino di influenza e ha pensato bene di rendere più colorato il mio ADORATO maglione bianco... Io mi sono leggermente alterata, sapete il color vomito non mi dona più di tanto!

Ma che ci vogliamo fare! Questa è la mia solita, noiosa, monotona vita Babbana e... Non la cambierei per nulla al mondo!

Alla prossima Diario!

Studentessa Disperatamente Disperata! 

  
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