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Autore: Sara_Skater89    28/01/2011    6 recensioni
Cosa sarebbe accaduto se Sana e Akito si fossero conosciuti in contesti differenti? Cosa sarebbe accaduto se lei fosse un'aspirante adolescente cantante rock e lui un ricco teppista odioso ma con un segreto alquanto scottante???Se avessero scoperto di non essere poi tanto diversi tra di loro???
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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  Passarono parecchie ore prima che Sana riprendesse conoscenza. Quando si ridestò  era ormai già mattina inoltrata . Si risvegliò a causa di una forte luce che le inondava il viso: Era,  molto probabilmente, la luce solare che filtrava attraverso le tapparelle semichiuse di una persiana poco distante dalla sua posizione. Non appena aprì gli occhi si ritrovò a fissare, senza volerlo, un enorme quadro sulla parete antistante il letto in cui aveva dormito. Si stupì subito di quella visione perché non ricordava che in casa sua ci fosse un dipinto che raffigurasse dei dinosauri né tanto meno si ricordava di avere  un armadio a specchi color avorio . Fu, forse, proprio quest’ultimo particolare che la ridestò completamente dal proprio dormiveglia e si drizzò su a sedere . Le ci volle qualche secondo per realizzare che quello in cui si trovava non era affatto il suo letto : il luogo  era decisamente troppo regale per essere casa sua; le pareti erano di  colore ocra agghindate con dipinti  e strani drappeggi; Al centro della stanza, poco più in là dal letto, faceva bella mostra di sé un enorme armadio  che Sana valutò dover essere molto antico. Fu quella stanza estranea che le riportò alla mente quanto era successo la notte precedente: era chiaro che doveva aver perso conoscenza, come era palese anche il fatto che il suo salvatore dovesse essere un ricco nababbo.  Scostò le coperte da sé e improvvisamente provò una fitta lancinante al fianco destro che la costrinse a fissare il proprio corpo: qualcuno l’aveva svestita e le aveva fatto indossare un enorme pigiama a righe , un po’ troppo grande per la sua taglia esile ,e non potè fare a meno di notare che sul suo fianco , proprio nel punto dove aveva provato dolore poco prima, c’era una fasciatura che le stringeva la vita e che le tirava i lembi della pelle sottostante. 

“ Ma dove diavolo sono finita?” balbettò  tra Sé e sé cercando di scendere dal letto .

“….Bhe sei a casa mia …Kurata”.

 Una voce , proveniente dall’ entrata della stanza, la fece sussultare. Intenta com’era a guardarsi intorno non aveva  notato che per tutto il tempo a fissarla c’era stata una figura alta e slanciata, una figura che di primo impatto le parve familiare.  Difatti, poco dopo ,  si accorse che quella sagoma ancora avvolta tra le ombra apparteneva a Hayama. Il ragazzo la stava fissando con aria divertita ma anche impenetrabile.

“Hayama-  Sana si lasciò sfuggire  un singhiozzo sommesso.  Ora che ci pensava, l’ultima persona che aveva visto prima di svenire la sera precedente era stato proprio Akito. Che fosse stato lui il suo salvatore?

“Hayama- riprese a dire dopo qualche secondo di incertezza- cosa mi  è successo?”

Il ragazzo si avvicinò al letto  e si sedette in un angolo, poco lontano dai lei, fissandola intensamente come era suo modo fare.

“Questa domanda la volevo fare io a te Kurata…ieri sera avevi per caso intenzione di farti uccidere?”

“ Io…io sono confusa..ricordo solo che stavo ricorrendo quella ragazzo  dagli occhi azzurri e poi ho sentito un dolore…”

“Il dolore era perché quell’idiota ti ha colpito ad un fianco con il coltello che aveva in mando….ma tranquilla  è una ferita superficiale, guarirai nel giro di pochi giorni..anche se ti hanno dovuto mettere 4 punti. Mi  rammarico solo del fatto che non ho potuto recuperare il motivo per il quale hai cercato di farti ammazzare…Non sono riuscito a riprenderti lo zaino, mi dispiace.”

 A quelle parole Sana provò una fitta al petto. Si sentiva una stupida; Se in precedenza l’idea di fuggire non si era rivelata un granchè, adesso, con la consapevolezza che non aveva nemmeno più un centesimo con sé,  le appariva come la più stupida che potesse mai  avere avuto. Come le era saltato in mente di addormentarsi nel pieno della notte su di una panchina incurante di tutti i suoi averi?? Sconsolata, ignorando ormai del tutto la presenza di Hayama nella stanza , si prese il capo tra  le mani sentendosi più idiota che mai.   Stranamente Akito, come se avesse letto il suo stato d’animo , poco dopo interruppe i suoi mesti pensieri.

“Kurata…non ti demoralizzare…puoi… puoi rimanere qui quanto vuoi”

Quelle parole dette con estrema gentilezza la colpirono a tal punto che portò su il capo di scatto guardando dritto negli occhi di Hayama. Non avrebbe mai pensato che un simile individuo potesse dimostrarsi così gentile con lei.

“ Grazie Hayama..sei  davvero gentile con me”.

Ma Akito a sentir pronunciare quella frase  fu improvvisamente scossò da un impeto di rabbia che Sana non riuscì a spiegarsi.

Gentile Kurata??- le disse guardandola negli occhi e riacquistando il suo solito sguardo minaccioso  e cattivo-  Non farti strane idee!! Se ti ho salvata  è stato solo per far si che tu avessi un debito con me e ti levassi finalmente dalle scatole!! !”

“COSA?? Lo sapevo sei un …”

Hayama non le lasciò terminare quella frase e alzandosi di scatto dal letto le mostrò le spalle ,come non volesse farsi vedere in volto.

“ Kyrata…NON USARE MAI PIù QUELLA PAROLA CON ME!!”

“Tranquillo,ma questo punto avrei preferito farmi ammazzare piuttosto che essere in debito con te !!! -

“ TTS- disse lui riprendendo la lucidità esattamente come l’aveva persa- adesso io vado ; se hai bisogno di qualcosa chiedi al mio maggiordomo. AH  Kurata.. ormai sei già in debito con me… per inciso , indossi il mio pigiama.”  Scandendo bene le parole di quest’ ultima frase, le lanciò un occhiata divertita e si allontanò dalla stanza, lasciando Sana a fissarsi l’enorme pigiama che indossava.  A pensarci bene avrebbe dovuto immaginarlo che fosse di Akito  e questo forse voleva dire che…

“ Oddio…non voleva mica dire che mi ha spogliata lui!!!!!!!!!!!!” L’imbarazzava la sola idea che Akito le avesse toccato un seno pochi giorni prima  e il solo pensiero che lui avesse posato le sue luride manacce da pervertito su di lei mentre  era priva di conoscenza la mise in agitazione.  Tuttavia fu costretta a  darsi una calmata quando si accorse che il dolore al fianco era aumentato e che aveva un urgente bisogno del bagno. 

Scese, quindi, lentamente dal letto e si addentrò nel grande corridoio esterno alla camera in cui aveva dormito. A quanto pareva non si era sbagliata: Hayama abitava in una vera e propria villa. Il corridoio era molto lungo e percorrendolo si accorse che c’erano almeno ben altre 4 stanze oltre la sua. Probabilmente anche quelle erano stanze degli ospiti. Mentre  vagabondava per il piano alla ricerca del bagno si imbatté in una stanza semichiusa ; credendo che fosse finalmente quel che cercava, Sana aprì la porta ma quel che vi trovò al suo interno la lasciò di stucco.  La camera era illuminata da una file di candele poste l’una dietro l’altro  su di un tappeto color rosso al cui centro faceva mostra di se un tavolino rettangolare ; apparentemente sembrava un semplice salotto, ma quel che lascò sgomenta Sana era un enorme fotografia appesa alla parete raffigurante una donna  dal volto sorridente e dal colorito molto simile a quello di Hayama. Forse, doveva essere la madre del ragazzo, pensò;quel che non capiva, però, era il motivo per il quale quella stanza assomigliasse ad un santuario privato .

“ Ehy tu..cosa stai facendo?”  La voce di una donna la fece sussultare.  Sana chiuse repentinamente la porta della stanza, imbarazzata dal fatto di essere stata colta in fragrante mentre curiosava  negli affari altrui  e volse la testa  nella direzione della voce. Dinanzi a lei stava una ragazza  bruna dai capelli ricci che la fissava in malo modo; Aveva l’aria seccata, la stessa espressione che soleva avere Hayama quando la sorprendeva a fare qualcosa che a lui non garbava. Probabilmente , pensò sana, quella giovane donna, che doveva avere solo qualche anno in più a lei, doveva essere imparentata con Akito.

“ Scu..Scusami..io stavo cercando il bagno.”

“Ah si? Bhe hai sbagliato stanza..il bagno si trovo al piano di sotto- fece la ragazza sempre più stizzita-  ma tu chi sei piuttosto? No aspetta non voglio saperlo! Probabilmente sei l’ennesima ragazza con cui quell’idiota di Akito ha passato la notte!!”

Passare la notte? Ennesima ragazza? Sana rimase interdetta da queste ultime parole. Tutto si sarebbe aspettato fuorchè  Hayama fosse un donnaiolo . Ma del resto, lui era ricco e tutto sommato era anche affascinante, avrebbe dovuto immaginare che aveva molte ammiratrici.  Tuttavia,  non le andava proprio di essere inserita  nella lista di quelle tante ragazze di Akito e cercò di ovviare il malinteso.

“ No..no guarda che ti sbagli..io..”

“ come ti pare…adesso scusami ma devo andare.”

La ragazza si congedò lasciando Sana alquanto irritata da qual comportamento da maleducati. A quanto pareva era una prerogativa della famiglia Hayama quella di essere  così  saccenti.   Ancora confusa da quello strano incontro decise di proseguire la propria ricerca verso il bagno, questa volta scendendo al piano inferiore. Una volta scese le scale non si stupì più dell’ enormità della villa di Hayama. Anche quel piano aveva numerose camere ma, questa volta, per evitare altri strani incontri decise di andare dritta verso la porta su cui, a carattere cubitali ,vi era scritto WC.   Si stava avviando lungo il corridoio quando  la sua attenzione fu attirata da voci che provenivano da una delle tante stanze di quel piano.

“ Allora Natsumi come procedono gli studi?”

“Tutto bene Papà,  come ben sai sto studiando molto assiduamente.”

“Brava figliola sono orgoglioso di te..”

Sana non potè ignorare la propria curiosità e così  accucciò vicino l’ingresso di quella che doveva essere la cucina. Facendo capolino ,senza dare troppo nell’occhio , scrutò l’interno della stanza. Ad un tavolo erano seduti un uomo di mezza età dai capelli castani  e allampanato che parlava intensamente con la ragazza che Sana aveva incontrato nel corridoio poco prima. Ma la cosa che più la stupì era che allo stesso tavolo sedeva proprio Hayama  che, intento nel sgranocchiare una mela, teneva gli occhi fissi  per terra, ed era completamente tenuto fuori dai discorsi di quelli che dovevano essere suo padre e sua sorella.  Era come se per loro fosse completamente invisibile, presi com’erano nel conversare amorevolmente tra di loro. Quella visione le riportò alla mente la frase che Tsyoshi le aveva detto  la sera nel parco: Che fosse quella la condizione infelice in cui Akito era costretto a vivere?  Finalmente, dopo un periodo di tempo che ,a Sana parve interminabile e durante il quale aveva perfino dimenticato il suo desiderio di andare in bagno, l’uomo in giacca e cravatta rivolse la parola ad Hayama.

“ Hayama…  domani sera ho bisogno che tu prenda parte ad una cena di lavoro per l’azienda…dobbiamo fonderci con il gruppo SAT JAPAN  e questo  è il momento per te di fare il tuo dovere!”

Hayama a quelle parole alzò il capo e fissò suo padre   con un aria che a Sana parve alquanto annoiata.

“ D’accordo” disse  e dopo queste parole tornò alla sua attività preferita del momento che era quella di fissare i propri piedi, come per smorzare la tensione che c’era in quella stanza.   Il signor Hayama non aggiunse altro , ma anzi guardò il figlio con estrema freddezza ; Dopo di che, senza degnare di un saluto Hayama, salutò Natsumi e si alzò da tavola . Sana capì che doveva allontanarsi subito da quella porta e così corse in bagno.

Non poteva credere a quanto aveva appena visto. Non poteva credere che il signor Hayama e Natsumi trattassero Akito con una tale freddezza come se non fosse nemmeno loro parente. Sua madre,al confronto, appariva come una santa. Mai si era rivolta a lei nello stesso modo  in aveva visto rivolgersi il signor Hayama a suo figlio. In quella stanza aveva percepito profondo astio  ma non ne riusciva a comprenderne il motivo. Ancora turbata Sana uscì dal bagno giusto in tempo per vedere Hayama uscire di casa.  

Stava per richiamare l’attenzione del giovane quando un tipo alto, dai capelli castani ,sbucò alla sua sinistra,da una delle tante camere di quella villa.

“OOOH signorina Kurata!! Che sollievo , l’ho trovata!! Non deve andare in giro così  per i corridoio. Venga con me.”  Disse l’uomo rivolgendosi a lei come se sapesse perfettamente chi fosse. Senza aggiungere altro, lo strano tipo le afferrò il polso e la trascinò in una altra stanza molto lontana dalla cucina.

“Si sieda qui signorina. Che le devo medicare la ferita che ha!”.  L’uomo continuava a darle le spalle , ma anche da quella prospettiva Sana intuì che non doveva essere molto più vecchio di lei. Ma chi diavolo era?

“Scusi ma lei chi è?” disse  ormai esasperata dalla situazione assurda in cui si era venuta a trovare.  Il tipo strano si voltò verso di lei, lasciando finalmente intravedere il volto smagrito di un giovane di circa 26 , 27 anni .

“Mi presento, sono il tutto fare, maggiordomo nonché autista del signorino Hayama. Mi chiamo Rei Sagami. “ E dicendo questo si tolse gli enormi occhiali da sole scuri che aveva in volto, aprendo le labbra in un enorme sorriso.

 

Angolo Autrice

Salve a tutti!! Ecco il nuovo capitolo d Rocker's Love, stranamente puntuale. Questa settimana credevo che non ce l'avrei fatta a pubblicarlo , ma invece poi sono riuscita a scriverlo e bhe, ecco quello che ne è uscito fuori. Spero che sia di vostro gradimento; Come potete notare questo capitolo introduce un pò quello che gà sapevamo della storia originale di Akito tranne per qualche stravolgimento dei personaggi e per personaggi intendo il mitico Rei. Ero molto incerta su che ruolo fargli assumere inq uesta storia ma alla fine mi sono decisa che il compito di tutto fare di Akito gli si addicesse !!XD Ero un pò incerta anche sul risvelgio di Sana e sinceramente non sono molto convinta di come sia venuto il dialogo con Akito , però dovendo descrivere molte cose ho deciso di lasciare un pò tutto alla vostra immaginazione e di non dilungarmi troppo indialoghi trai i due ragazzi. ;Il mio interesse principale era quello di descrivere l'ambiente inc ui vive Akito e sopratutto introdurre Rei nella storia . Spero di esserci riuscita. Grazie ancora a tutti coloro che mi stanno recensendo e che mi stanno seguendo. Attendo i vostri commenti.

Ah dimenticavom, non sono sicura che la prossima settimana risucò a pubblicare il capitolo e quindi forse lo pubblicherò tra due settimane, però non è nulla di certo. Devo vedere cosa riesco a scrivere =) A prestissimo



  
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