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Autore: angelroy    28/12/2005    2 recensioni
Il biondino era addormentato profondamente. –Certo Malfoy che mentre dormi sembri persino normale... niente aria altezzosa, niente spavalderia, sei solo… tu- La mora si sciolse i capelli che quella sera erano raccolti in una coda alta e lasciò i boccoli liberi di ricaderle sulle spalle. Poi tornò a guardare quei lineamenti così fini del viso del ragazzo. Era così bello, così particolare e così dannatamente Draco Malfoy.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Delusione, rabbia, incomprensione… non so nemmeno io cosa provo realmente

- Delusione, rabbia, incomprensione… non so nemmeno io cosa provo realmente. Penso a tutto ciò che è successo e non posso fare altro che domandarmi Perché? Perché le opinioni e gli ideali su questa guerra ci hanno separato? O forse è stato il nostro orgoglio? Io non potrei certo vivere sapendo che tra un mese o due sarai il servo più importante di Voldemort e che potresti essere catturato e spedito ad Azkaban… ma ti sembra una cosa semplice da digerire? Forse avrei preferito non saperlo mai…

Ma che  sto dicendo??!! Certo che dovevo saperlo.. anzi.. forse se lo avessi saputo prima… prima di Hogsmede.. prima dell’incontro… avrei  potuto fargli cambiare idea…

Cambiare… ma chi realmente cambia? E perché poi avrebbe dovuto farlo? Per amore? A quanto vedo i suoi ideali sono più forti… quindi…

Cambiare… tutti ci diciamo di dover cambiare… chi il carattere, chi il comportamento… che entrambi… ma chi realmente lo fa??? Non è forse vero che diveniamo ogni giorno di più ciò che siamo?! Che seguiamo solo e solamente noi stessi, il più delle volte, come se l’intero mondo non esistesse intorno a noi??

In fondo è giusto così… che diritto ho io di interferire con la vita di Draco quindi?? Nessuno. Nemmeno l’amore che provo per lui potrebbe servire a qualcosa…

Accettarlo? Accettare il suo essere mangiamorte e uccidere a piacimento per un pazzo che non vuole saperne di andare all’altro mondo? No. È più forte di me. Non posso, non riesco ad accettarlo. Va contro tutto quello in cui credo. Tutto.

Ma che senso ha allora continuare a stare qui? In questa scuola?? Ora come ora vorrei solo andarmene… scappare via da quegli occhi di ghiaccio che cerco di evitare in tutti i modi… ma che vorrei incrociare sempre nei miei…

Mi manchi… mi sento sola qui nel mio letto adesso… mi sento dannatamente sola… non riesco a dormire se non c’è il tuo corpo vicino al mio… se non ci sono le tue braccia che mi stringono, le tue mani che giocano con i miei capelli… il suo respiro che mi solletica il collo… Merlino come mi fa impazzire!

Draco.. in questo momento ti odio e ti amo. Non chiedermi come faccia. So solo che è così… e ciò mi fa stare male-  A fatica, persa nei suoi pensieri Brenda si addormentò.

Erano passati pochi giorni dalla sera della rottura… e da allora i due cercavano di incrociarsi il meno possibile. Era troppo doloroso. Vedersi, incrociare gli sguardi, sentire il proprio cuore battere per l’altro… eppure essere divisi.

Blasie in tutta quella storia non esprimeva una sua opinione… in quanto avrebbe dato torto ad entrambi. Si limitava a parlare semplicemente con i suoi due amici, cercando di farli svagare, di farli sorridere… che altro poteva fare?

 

Draco, nonostante fosse già molto tardi, era seduto su una roccia vicino al lago…

-Tsk… sentimentale che non sei altro… vieni sempre qui dove l’ hai baciata la prima volta… quant’era bella…

Ed ora te ne stai qui ad aspettare.. ma cosa? Cos’è che aspetto?? Che il mio futuro si compia? O che lei cambi idea? No. Dubito che mai lo farà. In fondo è un po’ come me… io non rinuncerei certo a ciò che il Lord Oscuro mi ha offerto.. Mai. È ciò che ho sempre desiderato…

Strano.. tutti i bambini sognano di diventare guaritori, di fare successo al ministero, di diventare giocatori di quiddich e andare in nazionale… e io? Io ho sempre sognato di indossare il mantello nero e la maschera argentata… come mio padre in fondo… ma a differenza di lui io voglio essere stimato dall’Oscuro… non solo una pedina… ma lui, il mio caro paparino, era un incapace… io sono molto più potente… e il Signore Oscuro ha grandi progetti per i servitori come me… e io non posso deluderlo. Se Brenda non lo accetta… alla fine non posso farci niente. Evidentemente il destino bastardo ha voluto giocare con noi… con i nostri sentimenti… per poi dividerci così…

Sì. ‘destino crudele’ dicono tutti no? Con me è stato proprio stronzo allora… perché io amo Brenda… l’unica persona che io abbia mai amato… non accetta ciò che sarò…

Ma come pretende che mi comporti? Che passi sotto gli ordini di San sono-io-il-salvatore-del-mondo -Potter?? Preferisco la morte!

Rimanere nel mezzo dice… ma dov’è il mezzo il questa guerra? Dov’è il mezzo nel mondo?

Non esiste… ecco dov’è… da nessuna parte! È solo un’illusione che si fanno gli uomini che non vogliono scegliere perché hanno paura delle conseguenze…

Non ti do della stupida Bre… perché non lo sei… anche tu sceglierai dove stare. Prenderai una posizione, ne sono certo. Ho solo paura a pensare quale…-

“Draco.. che fai qui fuori?” una voce lo ridestò dai suoi pensieri.

“Ah.. Blasie sei tu…”

“Ti fai cogliere alla sprovvista? Una volta mi riconoscevi dal passo…”

“Ero soprappensiero…”

“Pensavi a… lei?”

“Già…” Draco si passò una mano tra i capelli biondi per spostare i ciuffi che, ricadendo sugli occhi, gli davano fastidio. Pensava sempre a lei , in quei giorni era la sua ‘ossessione’… come poteva non esserlo? Era come essere diviso in metà.. una parte la voleva… a tutti i costi… e l’altra invece no, guardava al futuro… al suo futuro. “E tu che fai qui?”

“Io, Theo, Vincent e Gregory stavamo andando a fare una capatina ad Hogsmede per bere qualcosa… ti aggiungi a noi?”

Gli occhi di Draco corsero al gruppetto di ragazzi che li stava osservando un po’ più lontano… “Ok.. per stasera sono dei vostri!”

“Bene!! Un’ uscita come ai vecchi tempi allora! Andiamo…” gli diede una pacca sulla spalla sorridendo e poi si avviarono verso il passaggio sotto il platano picchiatore.

 

 

Tornò al castello che era quasi mattina… era fradicio… sia per la pioggia che aveva iniziato a cadere incessantemente, sia  per tutto l’alcool che aveva buttato giù… a mala pena si reggeva in piedi eppure non voleva l’aiuto degli amici, anche loro erano un po’ ‘brilli’ ma nettamente più sani di lui.

Tiger e Goyle andarono subito a letto, Blasie rimase in sala comune con un quasi delirante Draco.

“Draco.. insomma fatti aiutare, non riesci a reggerti in piedi…”

“No. IO, MALFOY, NON MI FACCIO AIUTARE DA NESSUNO!” gli aveva urlato contro quando il moro stava cercando di non farlo cadere a terra.

“Allora fammi andare in infermeria a prendere qualcosa… non dirò nulla però…”

“No.. Blasie mi credi veramente così ubriaco?” si accasciò stanco su una poltrona, i gomiti poggiati sulle ginocchia, le mani che tenevano il capo…

“Draco, per la barba di Merlino! Riprenditi.. dai, ti accompagno nella tua stanza… così riposi un poco…”

“NO! Quella stanza è così piena… di lei  non riesco a stare lì…” un sussurro… un’ammissione triste di un amante privato di ciò che ha di più caro… l’amore.

Erano amici da tanto, tantissimo tempo, erano cresciuti insieme, sapevano tutto l’uno dell’altro, ma mai come in quel momento il biondo gli sembrava così distante, così perso nei suoi pensieri e doveri… Non riuscì a trattenersi oltre… cominciò ad urlare tutto quello che pensava su quell’ assurda situazione…

“Oh, amico mio… ma perché vi comportate così da stupidi?? Perché ti ostini a pensare che la cosa giusta sia stare separati?? Per quello che vuoi far tu poi… andiamo.. non ti sembra di esag-… AHIA.. MA SEI PAZZO?”

Blasie si teneva il volto con la mano… perdeva sangue dalla bocca… aveva il labbro rotto. Draco gli aveva tirato un pugno non indifferente per essere totalmente ubriaco. Stava davvero male, era fuori di testa. “TU!! SEI UN TRADITORE SE PARLI COSì!!!”

“Io non tradisco nessuno perché non ho fatto patti proprio con nessuno caro mio!! Ora ti porto in camera tua che tu lo voglia o no!” il moro si era avvicinato al biondo caposcuola che gli si era praticamente accasciato addosso, perdendo i sensi. “Amico mio… perché ti sei cacciato in questi guai mi chiedo… perché altro non sono…” ormai parlava a se stesso… Portò Draco nella sua stanza e lo depositò sul letto. Si sarebbe ripreso… era forte… aveva avuto modo di vederlo in molte altre occasioni. 

Sbadigliò avviandosi nella sua stanza, anche lui aveva bisogno di riposare: aveva passato una nottata piuttosto difficile e si era anche beccato un pugno. Cosa toccava fare per amicizia!!

 

Draco si risvegliò con un mal di testa allucinante. Ricordava ben poco sulla sera precedente… probabilmente aveva colpito Blasie… ma non si ricordava il motivo… inoltre non aveva idea di come fosse arrivato in camera sua… odiava non ricordare, odiava il mal di testa e quella nausea post-sbornia… decise che per quel giorno avrebbe saltato le lezioni… proprio non gli andava di alzarsi in quelle condizioni! Si rigirò nel letto, deciso a cercare di riprendere sonno…

 

 

“ Blasie!! Merlino.. che hai fatto??” Brenda era appena entrata in Sala Grande e si era avvicinata al moro quando aveva notato il suo labbro tagliato e la guancia gonfia che il ragazzo tentava di nascondere, senza risultato, con la sciarpa verde/argento.

“ ’Giorno Bre… niente… nottata un po’… beh.. movimentata…”

“Cosa intendi dire?? Hai avuto un duello alla maniera babbana?!”

“Più o meno…”

“Ma insomma mi dici che hai fatto??” la mora era spazientita, l’amico le nascondeva qualcosa era chiaro…

“Mi sono beccato un pugno tutto qui…”

“Ma da chi??”

la risposta non le sarebbe mai più interessata perché in quel momento stavano entrando nella Sala Grande i Signori Slyte accompagnati da Silente. Brenda li guardò avanzare verso di lei stupita… che ci facevano i suoi genitori lì???

Blasie le prese la mano e la strinse forte… la ragazza cominciò a tremare vedendo Silente guardarla con aria sconsolata, grave, gli occhi della madre velati dalle lacrime puntati su di lei, suo padre Orpheus  stringeva il braccio della moglie sotto il suo, come volesse sorreggere il suo peso.

-No, no… non può essere no….-

Non c’era bisogno di parole… le lacrime iniziarono a rigarle il volto, scuoteva la testa, incredula, non poteva essere vero… non doveva essere vero! L’amico, senza capire a pieno ma intuendo la tragicità della situazione l’abbracciò forte… poteva sentire le sue lacrime bagnargli il collo…

“Brenda…vieni con noi… ti dobbiamo parlare” Silente aveva parlato, la sua voce sembrava quasi una supplica.

La ragazza si ritrovò a seguire il terzetto, gli occhi erano sempre puntati su di lei… come quelli di tutte le persone che erano presenti in Sala Grande quella mattina… eppure non sentiva nulla… tutto era ovattato, le sembrava di essere in un sogno… un terribile sogno…

Giunsero nell’ufficio di Silente. “Signori prego accomodatevi.. Brenda.. siedi anche tu.. prego” sempre dannatamente gentile… quel vecchio era sempre bonario. Chissà se lo era veramente o se la sua era solamente una maschera ipocrita.

Gli occhi della ragazza si posarono su quelli scuri e vuoti della madre… non era uno sguardo interrogativo. Sapeva sin troppo bene cosa le stavano per dire… non c’era una vera e propria spiegazione… lo sapeva e basta.

“Piccola…” Sylvia si inginocchiò ai piedi della sua bambina prendendo le mani tra le sue

“Non dirlo…non voglio che tu lo dica mamma…. No!” le sue parole erano rotte dai singhiozzi…

“Piccola mia…”  ora anche dagli occhi della donna dai capelli corvini boccoluti scendevano copiose le lacrime

“Ti prego… no.. non voglio sentire….” Implorazione, preghiera, supplica… qualsiasi cosa rappresentassero quelle parole erano piene di dolore… il dolore della consapevolezza di chi sa ma non vuole farsene una ragione… dolore di chi vorrebbe allontanare il presente da sé… dolore. Semplicemente dolore.

“È… mo-morta…”

Gelo… quelle due parole pronunciate tra un singulto e l’altro le tolsero il fiato, il suo cuore sembrò rallentare pericolosamente per poi ricominciare a tamburellare il suo petto ad un ritmo incessante… sentì come se le fosse calata intorno una cortina ghiacciata… non percepiva più nulla intorno a sé… sua madre che la stringeva e piangeva aggrappata a lei… sparita. I due uomini che le fissavano scotendo il capo… spariti. L’ufficio ricco di stramberie del preside… sparito. Nulla. Non c’era più nulla… solo quel freddo intenso che le pungeva l’anima… che le riempiva la mente… e il cuore…che batteva talmente forte da farle quasi male… sentiva solo quello…  forse le importava solo di quello…

“Brenda… puoi seguire i tuoi genitori e… Brenda…” Silente aveva ripreso a parlare per poi bloccarsi subito dopo aver notato gli occhi della ragazza svuotarsi… divenire come due buchi scuri… che fissavano, seppur non vedendo, ciò che avevano di fronte… le lacrime avevano smesso di scendere su quel viso candido, le mani, strette e accarezzate da quelle della madre, giacevano immobili in grembo alla ragazza…

“Brenda…” Orpheus richiamò la ragazza, era estremamente dolce la sua voce… esattamente come la sua personalità… era un padre attento ed affettuoso… a veder soffrire la figlia soffriva egli stesso… da bambina glielo diceva sempre… “Piangi tu.. piango io.. sorridi tu.. sorrido io.. perciò non piangere mai bambina mia…”  ma in quella situazione non poteva evitare che la figlia soffrisse…

Sentendosi chiamare la ragazza si riscosse… tutto riapparve davanti ai suoi occhi… anche se la sensazione di gelo che la dominava non accennava a diminuire, anzi… diveniva sempre più pungente.

Rivolse il suo sguardo prima al padre, poi al preside che le disse di avere il permesso di allontanarsi dalla scuola per seguire i genitori… naturalmente sarebbe stata giustificata per tutte le lezioni… poteva partire immediatamente… i suoi effetti sarebbero stati mandati a casa sua in giornata, ci avrebbero pensato gli elfi domestici.

Sylvia durante il breve discorso tenuto da Silente si era ripresa leggermente ed era tornata a sedersi sulla sua poltrona.

“Le mie più sincere condoglianze Signori Slyte”  la famiglia si congedò dal vecchio.

Brenda non si preoccupò né di avvertire Pansy o Blasie o… no, Draco ormai non faceva più parte della sua vita… non era più su di lui che avrebbe potuto contare in momenti come quello.

Strinse la mano di sua madre mentre annullavano la distanza che li separava dal grande portone di quercia della scuola.

Una carrozza li attendeva appena fuori il cancello di Hogwarts.

 

Un lieto ringraziamento va a tutti i lettori… in particolare a Nikaido, mia commentatrice di fiducia…

Altri commenti, sia positivi che negativi, ricordo che sono SEMPRE bene accetti!!!!! Perciò non fatevi pregare!!!

 

  
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