25. Scale.
-Non
riesco ancora a pensarci, è stato raccapricciante-
-Ti
riferisci all’atteggiamento dell’ Umbridge, o a quel pazzo di Potter?-
-A
entrambi, santo cielo, a entrambi!-
Il
ragazzo sogghignò e tornò a sbirciare oltre il muro.
-Potter non doveva nominare il nome di-tu-sai-chi
ad alta voce per ben due volte, e quell’Umbridge… proprio non la sopporto, è
inquietante!-
-Ha
spedito Potter in punizione…- sottolineò il ragazzo, con una nota volutamente
compiaciuta nella voce.
Areal
sospirò, guardò Draco con aria di rimprovero ma alla fine sorrise.
I
due ragazzi erano nascosti in un angolo delle scale, dove difficilmente
sarebbero stati scovati. Essendo prefetti, avevano dei compiti da svolgere tra
cui la sorveglianza notturna. Con piacere erano venuti a sapere che i loro
orari coincidevano insieme ad Hermione Granger e al ragazzo prefetto per Tassorosso. Ovviamente, dopo le prime storie da parte di
Areal, lei e Draco avevano deciso di passare assieme quelle noiose ore
notturne. D’altro canto, diceva Draco, se qualche ragazzo avesse trasgredito le
regole aggirandosi per le scale, loro di certo lo avrebbero visto.
-Non
dirmi che sei contento del metodo d’insegnamento di quella donna!- disse Areal,
stupita.
-Certo
che no.- rispose Draco. –Anche a me scoccia passare sui
libri delle ora normalmente di pratica-
Areal
sbuffò, sistemandosi meglio la gonna. Era seduta sulle scale, mentre Draco sul
pavimento del pianerottolo fra le due rampe. Erano al buio, costretti a
sussurrare e a tenere le bacchette accese con l’incanto Lumus per potersi quanto meno
vedere in faccia.
La
prima lezione di Difesa Contro le Arti Oscure era stata una spiacevole
sorpresa. La nuova insegnante, Dolores Umbridge, era un tiranno mandato dal
Ministero della Magia per dettar legge dentro Hogwarts. La cosa era apparsa
subito chiara, anche ai più ingenui. Luna Lovegood
diceva che suo padre aveva affrontato l’argomento sul Cavillo, la rivista che
dirigeva, ma il Ministero gli aveva impedito di approfondire la cosa. Era
assurdo che quella donna proibisse ai suoi alunni di sperimentare gli
incantesimi con le bacchette, la teoria non poteva in alcun modo essere
sufficiente. Per di più negava, e costringeva a negare, il ritorno di
Voldemort, per questo si era scontrata animatamente con Harry Potter.
-Non
pensi che dovremmo imparare a difenderci?…- sussurrò Areal, giocando
distrattamente con la bacchetta e tenendo gli occhi bassi.
Sperò
che Draco non si arrabbiasse.
Il
biondo serrò la mascella, lui era uno dei primi a sapere che Potter non mentiva.
Suo padre gli teneva nascoste molte cose, e sua madre ancora di più, ma non
erano riusciti a nascondergli il ritorno del loro signore.
Certe cose non si possono
proprio nascondere.
Erano
sempre preoccupati, allerta, timorosi di fare la mossa sbagliata o di non agire
per tempo. In contemporanea erano vittoriosi, soddisfatti, determinati. No,
proprio non erano riusciti ad ingannare Draco quella volta. Il Signore Oscuro
era tornato, e presto avrebbe agito.
-Mettiamola
così- esclamò Draco, cercando di sembrare ironico quando in realtà era serio,
se non addirittura spaventato. –Noi due non avremmo nulla da temere-
Areal
lo guardò seria, me nessuno dei due fu capace di aggiungere altro.
Draco
sosteneva, e sapeva, che i purosangue non dovevano temere Voldemort, per il
resto… niente era sicuro. Il signor Malfoy sperava in un mondo dove quelli come
lui venivano trattati con il massimo rispetto, mentre i mezzosangue considerati
alla pari degli insetti, e i Babbani seppelliti dal terrore, senza costringere
più i maghi a nascondersi.
-Comunque
sia io odio quella donna!- sbottò la ragazza.
Draco
sorrise –Sai già duellare-
Areal
ricambiò il sorriso –Conosco gli incantesimi, ma vorrei sapere di più-
-Tipico
di vuoi secchioni!-
-E
tu, invece? Pensi di passare i G.U.F.O?-
-Certamente,
dimentichi con chi hai a che fare?-
-Certo
che no, signor Malfoy!- lo canzonò, per poi scoppiare a ridere.
Draco
si sollevò e le si avvicinò per farle il solletico. –Sei antipatica!-
-Mai
quanto te, Serpe-
Improvvisamente,
Draco si fermò.
Sembrò
che avesse sentito qualcosa, un rumore forse, ma il suo sguardo cambiò in
maniera evidente.
Abbassò
gli occhi color ghiaccio ed Areal si sentì vuota senza quelle sfere di
cristallo a guardarla, con un’intensità propria solo di Draco Malfoy.
Il
ragazzo si le si avvicinò di più assottigliando la distanza fra le loro labbra,
che tuttavia non sfiorò neppure. La ragazza trattenne il respiro quando Draco
fece risalire le sue labbra sulla sua fronte, posandole un bacio delicato. Le
accarezzò una guancia con la punta delle dita gelide, che fece scivolare lungo
il suo collo elegante lasciandole brividi di piacere. Le labbra di Draco
scesero di nuovo fino a fermarsi davanti alle labbra di Areal ma, ancora una
volta, ci rimasero davanti per mezzo secondo per poi spostarsi con studiata
lentezza a baciarle la guancia. Le soffiò audace in un orecchio, sussurrandole:
-Non
ti permetterò mai di combattere. Sono qui per difenderti-
Mentre
il suo cuore batteva all’impazzata e il suo respiro sembrava congelato insieme
al suo cuore, poco lontano da lì, nelle scale del piano inferiore, Areal vide
di sfuggita la sagoma di Hermione che
guardava verso di loro, e le sembrò che stesse scuotendo il capo. Ma
probabilmente lo aveva solo immaginato.
Nelle
settimane a venire Dolores Umbridge diede il peggio di sé stessa sconvolgendo
totalmente la normale routine di Hogwarts. Dopo una violenta sfuriata con la
professoressa McGranitt, il primo tabernacolo era
stato appeso al muro dell’ingresso alla sala grande, in cui diceva a chiare
lettere che l’Umbridge era stata nominata inquisitore supremo di Hogwarts per
conto del Ministero della magia. Ciò le dava il diritto non solo di
rivoluzionare il metodo d’insegnamento nella sua materie, ma le regole di tutta
Hogwarts, che sembrava già iniziare a tremare sotto la sua furia in rosa.
L’Umbridge
iniziò sin da subito a girare per i corridoi come un controllare, per
verificare lo stato ed il comportamento degli studenti fuori dalle aule. Iniziò
a fare domande ad ogni singolo docente durante le ore di lezione, senza
preoccuparsi né di imbarazzarlo né di invadere i suoi spazi, ed ad ogni
risposta prendeva nota sul suo taccuino. Fece appendere altri tabernacoli alla
parete della sala grande, stabilendo regole sovra regole, proibendo quasi tutto
ciò che c’era da proibire.
E
alla fine arrivò a fare ciò che non avrebbe mai dovuto fare. La professoressa Cooman di divinazione venne licenziata, il signor Gazza
portò in cortile le sue valigie, e proprio lì, sotto gli occhi degli studenti
increduli, l’Umbridge diede sfogo della sua crudeltà senza farsi minimante
intaccare dalle suppliche dell’insegnante di divinazione. Tuttavia Silente fece
il suo ingresso facendo ammutolire tutti, e fece riportare all’interno la
professoressa Cooman, in quanto l’Umbridge, pur
avendo il potere di licenziare gli insegnati, non poteva bandirli dal castello.
Areal
e Draco continuavano a vedersi durante le loro ore di sorveglianze e tutte le
volte che potevano. Pancy Parkinson, per quanto
assurdo, sembrava cambiata. Quando di notte doveva lasciare Draco da solo con
Areal, non faceva neppure una smorfia. Le ultime due volte aveva perfino
rivolto un saluto ad Areal, seguendo Erick ed ispezionando i corridoi con lui
senza essere né sgarbata né antipatica. In privato Erick aveva detto ad Areal
che Pancy sembrava aver messo in mostra il suo lato
migliore. Probabilmente aveva imparato ad accettare Areal, ed Areal in cambio
le permetteva di tenersi Draco al fianco durante le lezione e in tutti gli
altri momenti in cui non era con lei.
Le
cose sembravano filare liscio e rendere più sopportabile l’Umbridge. Solo un
pomeriggio in biblioteca, rimasta sola ad un tavolo con Hermione Granger, dopo
che Jude e Susan di Tassorosso erano andate via, la
migliore amica di Harry Potter si sporse sul tavole per avvicinarla. Sembrava
molto imbarazzata, e si sforzava di apparire più educata possibile.
-Posso
chiederti come fai ad essere amica di Draco Malfoy?- Domandò in un sussurro.
Areal
era scoppiata a ridere.
Fraintendendo,
Hermione si affrettò a scusarsi. –Voglio dire: tu sei gentile, simpatica. Sei
davvero una brava ragazza, non sembri come
lui-
Areal
fece spallucce, avvicinandosi anche lei. –So benissimo che tipo è Draco Malfoy:
Odioso, antipatico, indisponente. Perfino cattivo!- Sorrise. –Ma se ti dicessi
che Draco ha un lato educato e piacevole, con cui è bello passare del tempo, mi
crederesti?-
Hermione
fece un sorriso strano, con l’aria di chi la sapeva lunga. –Per quanto assurdo
possa sembrare, sì, ti credo-.
Chissà
per quale ragione, Areal si trovò ad arrossire davanti al sorriso di Hermione
Granger.
-Si
può sapere dove stiamo andando? Qui si gela!- Si lamentò Areal, per l’ennesima
volta.
Erick
rise, mentre Canni continuava ad avanzare senza perdersi d’animo. Arrivarono davanti
alla Testa di Porco, uno dei locali di Hogsmead. Era
fatiscente ed isolato.
-Canni
se ti andava di bere qualcosa, non potevamo andare ai Tre manici di scopa?-
esclamò Areal –oltretutto, non potevi portarci solo Erick, cosa c’entro io con
voi due?-
-Tanto
per cominciare noi due non stiamo insieme- precisò Canni, lanciando occhiate di
qua e di là –E poi l’appuntamento è qui-
-L’appuntamento
con chi?- la voce di Areal passò dal lamentoso al sospettoso in meno di un
secondo.
Canni
sbuffò, prese Areal da un braccio e la trascinò sul retro dell’edificio. –Non
pensi che l’insegnamento dell’Umbridge sia del tutto inutile?-
Erick
era vicino a loro, accertandosi che nessuno stesse origliando.
-Certo
che lo penso. Quella strega è folle!- rispose Areal.
Canni
era chinata su di lei, sussurrando quasi minacciosa. –Esatto, e come noi la
pensano altri-
-Altri
chi?-
Erick
e Canni si scambiarono un’occhiata. –Hermione Granger-
disse Canni.
Areal
non parlò.
-Hermione mi ha detto di venire qui, portando quelli
di cui potevo fidarmi. Mi ha fatto il tuo nome-
-E
perché siamo qui?-
-Non
lo so di preciso, ma vuole formare una specie di gruppo, per imparare a
difenderci da soli-
Areal
non capiva come avrebbero fatto, ma l’idea le piaceva.
Poco
dopo erano tutti riuniti in una vecchia stanza del locale. Erano una ventina,
studenti di tutte le case tranne che di Serpeverde. C’era chi aveva trovato
posto su una sedia e chi era rimasto in piedi. Di fronte a loro sedevano Ron Weasley, Harry Potter ed Hermione Granger. Fu proprio
quest’ultima ad alzarsi, timorosa anche se decisa. Disse in breve che serviva
qualcuno che imparasse realmente a tutti come difendersi, uno che aveva già
affrontato il lato oscuro della magia, ovvero Harry Potter. Un ragazzo chiese
da cosa avrebbero dovuto difendersi, dicendo apertamente che non credeva in
quello che aveva detto Harry e nel ritorno del signore oscuro. Voleva qualche
prova. Erick chiese maggiori informazioni sulla morte di Diggory,
ma Harry si alzò pronto ad andarsene. Tutto stava per finire così come era
iniziato, ma Luna Lovegood, accanto a me, chiese ad
Harry se fosse veramente in grado di produrre un incanto Patronus. Alla conferma di
Hermione tutti ammutolirono. Paciock raccontò che
Harry aveva ucciso un basilisco il secondo anno di scuola, Ron che aveva
lottato contro i Dissennatori al terzo anno e, per finire, Hermione ricordò che
aveva affrontato Voldemort solo l’anno prima.
Ma
Harry li fermò, stupendo tutti. Disse che per quanto grandiose potevano
sembrare le cose raccontate, affrontarle non era affatto facile, per nulla. Affermò
di avere avuto solo fortuna. Non era facile vedere un amico morire o rischiare
la propria morte, non era facile come a scuola, che dopo un errore si può
sempre riprovare il giorno dopo.
Areal
si scambiò un occhiata con Canni, Erick e Luna, senza dire nulla.
Ma
l’ultima a parlare fu Hermione, riuscì perfino a pronunciare ad alta voce il
nome di Voldemort, cercando di convincere Harry ad aiutare tutti.
Era
tornato, Voldemort era tornato davvero. Qualcuno lo chiese per conferma, ma
tutti i presenti sapevano che era così.
Si
decise di scrivere una lista con le firme di tutti i presenti, per creare
quello che fu nominato: l’esercito di
Silente.
Nonostante
il coraggio e l’euforia di tutti, al memento, mancava ancora un luogo adatto
per le lezioni.
Continua…
Un
ringraziamento speciale, ma davvero speciale, a: ViolentFlames
e a BumBj