Libri > Le Cronache di Narnia
Segui la storia  |       
Autore: thefung    30/01/2011    3 recensioni
Storia a 4 mani scritta da me e mia sorella per tutte le amanti di Suspian come noi. Cosa succederebbe se Aslan desse una possibilità a Caspian? Se fosse lui a ricevere la tanto attesa chiamata e ad entrare nel mondo degli umani, per raggiungere Susan? Tutto si aggiusterebbe, certo, vivrebbero la loro storia felici e contenti, tornando anche a Narnia magari. Purtroppo però la Strega Bianca ancora una volta è in agguato e proprio mentre Caspian arriva nel nuovo mondo perde d'un tratto la memoria. Non si ricorda di Narnia, di Susan, di Aslan... nulla. Cosa faranno allora i nostri eroi? Cosa succederà? Riusciranno a coronare il loro amore una volta per tutte? Per scoprirlo, non vi resta che leggere!
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caspian, Susan Pevensie, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Chapter 14
Chapter 14: The Time Has Come


POV PETER
 
Sbattei le palpebre, completamente sconvolto dalla scena che mi si era presentata davanti un secondo prima.
Girai il capo sconvolto, osservando Edmund e gli altri che continuavano a mangiare come se nulla fosse successo.
“A - avete visto?!”, balbettai con le mani che tremavano per l’irritazione.
“Uh?”, domandò Edmund, senza neppure sollevare il capo, ormai quasi completamente immerso nel piatto di zuppa.
“Quel … Caspian!”, sputai sprezzante.
Il mio unico interlocutore alzò gli occhi al cielo, esasperato come ogni altra occasione parlassi di lui. Ma come poteva non vedere la stupidità presente in quell’essere all’apparenza così … anonimo? Come poteva considerarlo addirittura simpatico, anzi! Un conto era se ne avesse parlato come un ricco aristocratico si rivolge ad alcuni suoi colleghi di lavoro, raccontando magnanimo di un barbone che nella vita non fa altro che urinare sull’ingresso della sua abitazione, giustificandolo come uno che non aveva nemmeno potuto permettersi il manicomio, ma lui no! Edmund lo descriveva con aggettivi gentili con un sorriso dei più sinceri sulle labbra, come se quelle cose le pensasse davvero.
Rabbrividii al solo pensiero.
“Che ha fatto stavolta?”, domandò svogliato, masticando rumorosamente un pezzo di pane.
“Come che ha fatto?! Non c’eri anche tu, un secondo fa, quando quel coso ha portato via Susan?”
“E allora? Doveva parlarle.”, farfugliò tra un boccone e l’altro con ovvietà.
“Ma l’ha portata via senza la sua volontà!”, sbattei un pugno sulla tavola: eh, no, adesso Edmund non poteva proprio negare l’evidenza.
“Contro la sua volontà! Dai, Peter, non esageriamo!”, esclamò sospirando e scuotendo la testa.
“Certo che l’ha fatto contro la sua volontà! L’ha presa per la mano e l’ha trascinata via! Ti rendi conto, TRASCINATA! E non dimentichiamo il fatto che quando è arrivato non ha nemmeno salutato nessuno dei presenti! Nemmeno Aslan! E poi, cosa ancora più grave, mi ha interrotto mentre parlavo con Susan! Vi sembra un comportamento accettabile?!”, urlai con il fiatone, dopo quel lungo monologo iroso.
Nessuno mi rispose, Edmund e Aslan si limitarono a ridacchiare complici, mentre io, paonazzo in volto, osservavo Lucy, appena entrata in tutta fretta nella tenda.
“Ehi! Avete visto Caspian, per caso? È scappato via senza motivo, eppure gli avevo detto che dovevo parlargli!”, si lamentò la mia sorellina.
Brava la mia Lucy, pensai, mentre un sorriso sadico mi si stampava in volto. Ecco un’altra motivazione in più per non accettare l’atteggiamento del coso.
“Vedete, vedete?!”, esclamai gesticolando per attirare l’attenzione del grande leone e di mio fratello. “Sono tutte prove, queste! È maleducato, irresponsabile, irrispettoso … in una parola, è stupido! Completamente!”
Stavolta non furono soltanto Aslan e Edmund a ridere, ma anche Lucy, sedutasi accanto al posto di Susan, che, con un sorrisetto divertito in volto, si sporse a darmi una pacca sulla spalla.
“Peter, non ti preoccupare, su. Sei solo un uomo a vecchio stampo, tutto qui”, ridacchiò, prendendomi in giro.
Mi irrigidii, arrabbiato per quella sua mancanza di rispetto.
“Esattamente! Io sono di altri tempi! Noi tutti siamo di altri tempi! Tempi migliori, sicuramente, in cui i giovani non si comportavano in questo modo sconsiderato e villano!”
Edmund quasi si strozzò con il tè che aveva appena sorseggiato, alle mie parole.
“Peter, ti rendi conto che Caspian è più grande di te?”, chiese tra le risa.
Strinsi la mascella, alzando il mento.
Cavoli, a questo non avevo pensato.
“Più grande fisicamente, forse, ma in quanto ad età cerebrale io sono certamente più maturo”, puntualizzai con modestia.
“Mah”, borbottò Lucy, infilzando la carne con sicurezza, prima di portare il boccone alle labbra.
“Ma che dico, io non sono più giovane di Caspian! Sono più … maturo – mi arrischiai bene dall’usare la parola ‘vecchio’ per descrivermi – di lui di più di 1300 anni!”, esclamai fiero.
Lucy sospirò, posando per un momento la forchetta, che stava per portare alla bocca, con fare esasperato.
“Peter, vuoi ammettere una volta per tutte di essere geloso di Caspian o no?” domandò, fissandomi seria.
Riflettei per un quarto di secondo sulla sua domanda, senza riuscire a capacitarmi del suo contenuto …
Geloso? Ma come ha osato dire una cosa del genere!
Geloso … Io? E, cosa più importante di tutte, geloso di quel Caspian?
Stavolta non riuscii a non irritarmi per la sua affermazione.
“Adesso mi sono stancato delle vostre evidenti prese in giro!” ribattei stizzito, alzandomi bruscamente dalla sedia e attirando l’attenzione di tutti i commensali su di me.
Ero veramente sul punto di scoppiare. Come potevano proteggere lui e deridere me, accusandomi di essere geloso (g-e-l-o-s-o!) di lui!
“Peter, si può sapere cosa stai facendo lì, in piedi?” chiese mia sorella, riscuotendomi dalle mie riflessioni, cercando di soffocare una risata, come la maggior parte dei presenti.
Non potevo sopportare un’umiliazione del genere. Non io, Re Peter il Magnifico.
Rosso in viso, trattenendo uno scatto di rabbia, mi congedai dai presenti: “Me ne vado! Ecco cosa faccio!”, esclamai, dirigendomi a passo veloce fuori dalla tenda, lontano da tutti loro.
Camminai a passo veloce con la schiena ritta.
Sorrisi, pensando a mio padre che mi aveva insegnato ad usare sempre quest’andatura, definendola da uomo vero.
Perché io ero un uomo vero, checché ne dicessero Edmund, Lucy e gli altri.
E allora perché continuo ad accusare in questo modo Caspian? Mi domandai, dopo un attimo di riflessione.
Forse in realtà, Lucy aveva ragione: io ero geloso di Caspian…
Il corso dei miei pensieri si interruppe di botto quando scorsi Susan, le mani a coprirle il volto arrossato.
“Susan!!”, urlai incominciando a correre.
La raggiunsi in un batter d’occhio e le cinsi le spalle con il braccio tentando di confortarla.
“Cosa ti è successo? È stato quel Caspian, vero? Se lo vedo non so cosa gli faccio! Lo annego nel fiume e poi con il suo cadavere …”, non mi fece terminare la mia brillante tortura che riprese a singhiozzare sommessamente. “No, Peter, no.”
Sospirai mesto, capendo per l’ennesima volta che con le donne non bisognava essere irruenti ma discutere con calma e diplomazia, soprattutto con una ragazza come Susan.
“Dai, siediti”, mormorai spingendola gentilmente a sedere sull’erba.
Non oppose resistenza, così ci sistemammo a gambe incrociate, l’uno di fronte all’altra.
“Vuoi dirmi che succede?”, domandai pur sapendo che la causa di tutto era il coso.
“Non è nulla, davvero”, farfugliò distogliendo lo sguardo da me.
“Susan, dai. Ci siamo sempre detti tutto … sai  che puoi confidarti con me”
Sospirò, rassegnata. Mi conosceva bene anche lei e sapeva che non mi sarei arreso facilmente.
“Lucy ha detto a Caspian che io e lui a Narnia eravamo innamorati”, disse velocemente, attaccando ogni parola all’altra.
“E lui? Ha riacquistato la memoria?!”, domandai incredulo.
“No.”, singhiozzò ancora, “No. È proprio questo il punto! Mi ha chiesto di venire a parlargli e mi ha raccontato di ciò che Lucy gli ha detto … sembrava così entusiasta, Peter … eppure si è basato solo sul quello che gli ha detto lei! Caspian non prova questi sentimenti, per lui ogni nostro momento passato insieme sarà sempre inaccessibile!”, e, detto questo, scoppiò nuovamente a piangere disperatamente.
Quel coso … non poteva far soffrire così mia sorella!
Certo, c’era da dire che nemmeno lei era normale ad essersi innamorata di uno così!
“Sue … vedrai che le cose andranno per il meglio”, tentai di rincuorarla, prendendola tra le mie braccia.
“Ma come, Peter, come?! Ho già aspettato così tanto …”
“E’ colpa della Strega Bianca se Caspian è così, perciò vedrai che una volta uccisa, Aslan riuscirà a spezzare questo sortilegio”
“E se non dovesse?”
“Vedrai che ci riuscirà, Susan. D’altronde quando mai Aslan ci ha delusi? Lui è sempre stato presente, in ogni momento, è sempre stato nel cuore degli abitanti di Narnia, anche quando sembrava che fosse morto o scomparso nel nulla. Lui c’è, ci vuole bene e ti aiuterà, chiaro?”
Un sorriso dolce comparve sul volto della fanciulla, evidentemente colpita quanto me stesso dalle mie parole.
“Va bene, Peter”
“Ti devo chiedere un favore, però. Non dire a nessuno di questo mio discorso, soprattutto a Edmund e Caspian! Non voglio essere lo zimbello dell’esercito per il resto del tempo! Già si divertono a prendermi in giro, figuriamoci se sapessero del mio lato sentimentale!”
Riuscii a farla ridere di nuovo e in un attimo ritrovai la mia cara sorella. Quella che avevo visto crescere, con cui avevo sempre litigato per il ruolo di primogenito … eccola lì, innamorata come non l’avevo mai vista.
 
 
 
POV CASPIAN
 
Stupido. Idiota. Stupido.
Continuavo a girare in tondo per il campo su cui, per tutta la mattina, ci eravamo allenati con impegno e dedizione. Mentre inveivo contro me stesso, cercavo di rimanere il più lontano possibile dagli alberi che delimitavano la pianura, convinto che se mi fossi avvicinato non sarei più riuscito ad impedirmi di sbattere la testa contro i tronchi, castigandomi per la mia stupidità.
Effettivamente, non sarebbe stata una cattiva idea come penitenza da infliggermi, ma preservare la mia testa era sicuramente la cosa migliore da fare. Se avessi subito altri danni alla memoria sarebbe stato decisamente troppo.
Stupido. Idiota. Stupido.
Perché dovevo sbagliare sempre tutto con Susan? Perché dovevo sempre lasciarmi trasportare dall’istinto e dall’euforia, finendo per combinare solamente disastri?
Aveva ragione lei, come sempre, d’altronde. Nessuno avrebbe mai dubitato delle parole della Valorosa, era chiaro, ma si trattava di una questione di principio secondo la quale non ci si può fidare di persone estranee alle vicende private. E io avevo sbagliato, avevo infranto questa regola, finendo per ferire anche lei.
Quando Lucy mi aveva rivelato tutto per sbaglio, ero stato felicissimo, entusiasta. Fiero di me stesso per essere riuscito, in un’ epoca che apparteneva ad un altro me, a conquistarla sul serio, a farla mia una volta per tutte.
La aspettavo questa conferma, aspettavo e speravo che qualcuno prima o poi venisse a dirmi che i sentimenti che provavo non erano sbagliati, che era stato tutto scritto, che era vero.
Per questo non avevo esitato ad andare da lei, a parlarle, sperando che comprendesse la mia gioia e la nostra situazione spinosa si risolvesse con un bacio rappacificatore.
Stupido. Idiota. Stupido.
Perché non riuscivo a ricordarmi di Susan? Perché alla mia mente sembrava fossero stati preclusi i momenti che avevo trascorso con lei?
Se avessi saputo qualcosa, avrei potuto far riferimento a ciò che avevo scoperto di lei, a ciò che le piaceva e ciò che detestava, alle sue paure, alle sue certezze. E invece era tutto così maledettamente nuovo …
L’amore che stavo provando, me ne rendevo conto ogni secondo di più, era completamente nuovo. Un’esperienza affascinante, travolgente, totalizzante e dolorosa al tempo stesso.
Come una rosa. Per arrivare ai petali candidi, morbidi e profumati avrei dovuto attraversare e superare le spine, quegli ostacoli che mi avrebbero impedito il passaggio ad ogni passo.
E solo a quel punto il nostro amore si sarebbe coronato per sempre.
Ma sarei mai riuscito a superarle, tutte quelle difficoltà che ci stavano investendo come un mare in tempesta?
 
* * * * * *
 
Quella notte non chiusi occhio.
E non tanto per il russare incredibile dei due Pevensie – non avrei immaginato che di notte fossero capaci di essere così rumorosi –, ma per i pensieri che non davano tregua alla mia povera testa.
Nella mia mente il litigio con Susan si accavallava ai sensi di colpa e alla scena muta che Peter aveva fatto in mia presenza. Non mi aveva rivolto una sola sillaba, nemmeno per augurarmi la buonanotte. Aveva avuto un comportamento da re, lui.
Soltanto Edmund e Lucy mi avevano rivolto un debole cenno del capo, a mo’ di saluto.
Rigirandomi in continuazione sulla branda, riflettei sulle richieste di perdono che avrei potuto attuare. Alcune erano plateali, nelle quali la cavalleria voleva che mi inginocchiassi ai suoi piedi con tanto di rosa bianca fra le mani, altre, invece, erano più intime, riservate, dove magari riuscivo anche a ricevere un bacio.
Sorrisi al pensiero della labbra rosse di Susan, ma poco dopo mi accorsi di quanto sarebbe stato inverosimile. La Dolce mi avrebbe tirato uno schiaffo, senza volerne sapere del dialogo, o se ne sarebbe andata a testa alta, come minimo.
Sarei stato bandito da Narnia per sempre. La mia memoria sarebbe stata più come quella di una volta. Mi avrebbero dato in pasto ai mostri della Strega …
Per chiunque ancora non l’avesse capito: quella notte non chiusi occhio, decisamente.
La mattina dopo, a causa delle pochissime ore di sonno, fu perciò ancora più difficile alzarsi, salutare gli altri con la cortesia che avevo ostentato la sera precedente, fare colazione, riprendere le armi … il tutto come se non fosse successo niente.
Susan mi evitava, era più che chiaro.
Non appena mi vide entrare nella tenda dove i Pevensie e Aslan stavano mangiando, chinò il capo improvvisamente pallido, nascondendomi i suoi occhi.
Quando avevo preso posto di fronte a lei, invece, era letteralmente scappata, farfugliando qualcosa di incomprensibile.
Nessuno accennava a questo suo comportamento, ma sapevo bene che l’avevano notato e che, quasi sicuramente, tutti erano a conoscenza della causa.
Vederla dirigersi verso Peter per le lezioni di scherma fu prevedibile, ma non per questo meno umiliante e triste.
Suo fratello era un ottimo insegnante, a differenza del sottoscritto. Riusciva a farla ridere ed imparare allo stesso tempo, armeggiava con la spada con una destrezza che non avevo visto nemmeno nei generali telmarini.
Ogni secondo che passava mi sentivo sempre più insoddisfatto di me stesso, inutile in quella battaglia che si dimostrava così importante.
“Sua maestà”, una voce chiara, limpida e allo stesso bassa mi fece voltare, interrompendo le mie riflessioni.
“In quanto vostro primo sostenitore narniano, mi sento in dovere di dirvi che vi ricordavo più … virtuoso, ecco”
Tartufello, parlando, si torturava le zampette nere e bianche, imbarazzato dal discorso e dalle sue stesse opinioni.
“Hai ragione, Tartufello”, mormorai con un tono di voce che lasciava trasparire chiaramente quanto fossi demoralizzato, cosa di cui anch’io mi sorpresi. Da quando ero così incredibilmente depresso? Da quando riuscivo a perdere ogni minima speranza tanto facilmente?
I miei occhi, intrisi di una tristezza, tornarono all’orizzonte, proprio in quel punto in cui Peter e Susan ancora si stavano allenando, affiatati.
“Dovete reagire!”, esclamò avvicinandosi, concitato.
“Non so come fare”, risposi atono, senza spostare lo sguardo.
“Parlare con lei sarà la scelta migliore, vedrete”, propose con lo stesso tono.
Nonostante non lo stessi guardando, dalla sua voce riuscii a cogliere che stava sorridendo, mi stava sostenendo. Chissà quanti altri narniani mi stavano osservando in quelle condizioni, quanti si erano pentiti di avermi come re …
Il momento dell’incoronazione tornò nella mia mente come se fosse successo qualche giorno prima, riempiendomi della stessa fierezza che mi aveva investito in quel giorno.
Quel giorno ero diventato Re e come tale dovevo comportarmi, sempre. Dovevo essere un esempio per il mio popolo, dovevo essere capace di rialzarmi da certe situazione, di risolvere tutto con diplomazia e giustizia.
Mi sollevai in piedi di scatto, alzandomi dal masso su cui ero seduto, e, ringraziato con un semplice ma sincero “Grazie” il mio prezioso sostenitore, mi diressi alla tenda, a pochi metri da noi.
Presi la mia armatura, lasciata sulla branda quella mattina, e la infilai con un gesto fluido.
Reagire, quella sarebbe stata la parola d’ordine del giorno.
 
 
* * * * * *
 
 
“Re Caspian, Re Caspian!!”, sentendomi chiamare a gran voce, mi voltai, interrompendo quell’avvincente scontro con Edmund.
La voce appena udita proveniva da un minotauro che, correndo e vociando, si avvicinava sempre di più a noi.
“Il grande Aslan vuole parlare con voi e i Re e le Regine di un tempo!”, disse tutto d’un fiato, con il respiro affannoso per la corsa e il sudore ad imperlargli il muso.
“Va bene, accorriamo!”, risposi dopo aver scambiato un’occhiata di intesa con Edmund.
Posate rapidamente le spade, entrammo nella tenda dei pasti, quella in cui il grande leone e gli altri Pevensie si erano radunati.
Mentre mi sedevo accanto ai due Re, cercai di non spostare il mio sguardo da Aslan, ma fu impossibile. Come colti da un richiamo irresistibile, i miei occhi esaminarono la figura imbarazzata di Susan, seduta a gambe incrociate accanto a sua sorella. La sua posa era rigida, non si era voltata nemmeno di un millimetro al mio ingresso.
“Re e Regine di Narnia, il momento è giunto.”, proruppe Aslan con la sua voce profonda, lasciandoci spiazzati.
“No!”, esclamò Peter infervorato. “Non siamo pronti, Aslan! Abbiamo avuto pochissimo tempo per allenarci e gli arcieri …”, non gli diede il tempo di terminare la sua affermazione ché prese a parlare.
“Non temere, Re Peter. Avrete ancora un giorno per continuare il vostro allenamento.  La Strega Bianca ha parlato chiaro: la guerra inizierà tra due giorni. Ma ricordati, la preparazione dei soldati per una battaglia non deve essere necessariamente legata al loro modo di usare la spada, l’arco e le frecce, bensì alla loro forza d’animo, alla loro determinazione. Ed io percepisco in tutti voi questi sentimenti, questo desiderio di sconfiggere una volta per tutte la Strega.”
“Quindi …” esordì Ed, fino a quel momento intento ad ascoltare attentamente le parole del leone, cercando di intuire dove volesse arrivare con quella frase enigmatica iniziale.  “… questo significa che te ne andrai prima dell’arrivo della strega …?”, domandò in un sussurro, sperando in cuor suo di sbagliarsi.
Aslan annuì lentamente.
“Devo, miei cari. Il tempo è giunto.”, s’interruppe un attimo, posando il suo sguardo saggio su ognuno di noi.
 “Ma … avevi promesso di aiutarci!”, pigolò Lucy dal suo angolino.
Il leone le sorrise. “E lo farò, Regina Lucy. Come sempre io sarò con voi, anche quando non mi vedrete, anche quando non sarò al vostro fianco, anche quando penserete che ogni cosa sta andando in frantumi … io ci sarò, non temete.”
La piccola Pevensie annui serenamente, rassicurata dal discorso del leone e fiduciosa nelle sue parole.
 “Un’ultima raccomandazione, però.” proferì il grande Re, distogliendo il suo sguardo da Lucy. “Avverto dei sentimenti contrastanti in voi, delle emozioni tristi, addolorate, meste. Non è questo lo spirito che vi permetterà di vincere questa ardua guerra. Perciò, vi invito a risolvere ogni incomprensione e a ritrovare la pace: soltanto con quella potrete riportare la vittoria. E ricordate: io sarò sempre con voi, non dovete temere.”
Fece qualche passo, avvicinandosi all’apertura della tenda che fungeva da uscita.
Voltò il capo verso di noi per un’ultima volta, prima di scomparire nel nulla con un passo pesante, così come il sole, sparito definitivamente all'orizzonte.
“Il tempo è giunto.”
Spiazzati da quella sua uscita di scena, rimanemmo seduti ancora per qualche minuto finché uno ad uno, in silenzio, uscimmo dalla tenda, riflettendo ancora sulle parole del leone.
Susan era immobile, in piedi di fronte ad Edmund e non proferiva parola, la fronte aggrottata come se anche lei stesse riflettendo intensamente.
Senza pensarci due volte, la presi per mano gentilmente, in testa la parola del giorno ‘reagire’, nonché l’invito di Aslan a fare chiarezza e a “riportare la pace nei nostri cuori”.
Non cercò di opporsi alla mia presa, a differenza di quanto avevo previsto, forse anche lei influenzata dal discorso del leone: rimase semplicemente a fissarmi in silenzio, gli occhi azzurri carichi di significati.
“Possiamo parlare?”, domandai con una punta di incertezza.
Annuì semplicemente, lasciandosi guidare.
Fortunatamente non incontrammo nessuna resistenza, eccetto lo sguardo di Peter, severo e accusatorio come al solito.
Non appena avemmo raggiunto una zona solitaria, mi girai verso di lei. Le presi entrambe le mani tra le mie e, dopo aver preso un sospiro profondo, iniziai a parlare.
“Susan, so di essermi comportato male.”
Abbassò il capo non appena sentì quelle parole, nascondendomi i suoi occhi.
“Io …”, sospirai ancora una volta, frustrato. Da quando avevamo litigato non avevo fatto altro che pensare ad un ipotetico discorso, un modo per chiederle scusa, e ora che mi trovavo davanti a lei mi mancavano le parole.
La mia bocca era diventata improvvisamente secca, il respiro accelerato, una sensazione incredibile mi aveva avvolto lo stomaco e stretto il cuore in una morsa.
“Io provo qualcosa per te, Susan. È per questo che quando Lucy mi ha dato la conferma di essere stato innamorato di te sono corso a dirtelo. Ho sbagliato, avrei dovuto pensarci meglio, avrei dovuto riflettere … sono stato troppo impulsivo e ti chiedo scusa.”, feci una pausa, spostando il mio sguardo sulle nostre mani intrecciate.
“Quando sto con te provo delle sensazioni che non ho mai provato con nessun altro, che mi fanno sentire leggero come una piuma. Prima di fare alcunché, però, so di dover ritrovare la memoria. Voglio conoscere ogni istante trascorso con te, voglio ricordarmi di tutto.”, i miei occhi ritornarono ai suoi, vitrei, che continuavano a spostarsi dalla mia figura a qualcosa alle mie spalle.
“Susan, ti prego, ho bisogno di sapere se mi hai perdonato, se mi vuoi bene.”, la pregai stringendo la presa sulle sue mani.
Aspettai che rispondesse, ma aveva una smorfia strana in volto, quasi … spaventata.
“Susan …?”, domandai confuso, girandomi di spalle per vedere cosa ci fosse di così terribile.
Rimasi a bocca aperta.
Nel cielo si stava aprendo un varco di nebbia e gelo, il vento aveva preso a soffiare impetuoso e freddo, colpendoci con la stessa forza di lame affilate.
Mi avvicinai di un passo. “Cosa diavolo è?”, sillabai sconvolto.
Le prime gocce d’acqua scesero dal cielo, pesanti e copiose, andando a bagnare ogni superficie trovassero.
La mano di Susan ritrovò la mia e la strinse.
“Caspian, è la Strega!”, esclamò tirandomi il braccio.
La guardai attentamente.
Era spaventata, certo, ma nei suoi occhi riuscivo a scorgere qualcos’altro.
“Susan …”, mormorai tormentato, avvicinandomi a lei e prendendole il volto tra le mani con delicatezza, come se si trattasse della porcellana più preziosa. “Ti prego, dimmi che mi hai perdonato”
La Dolce sorrise teneramente, andando ad accarezzare le mie mani con le sue. “Sì, Caspian, sì.”
“Ma che scenetta commovente …”
Non appena sentii quella voce mi misi subito sull’attenti, parandomi davanti a Susan per proteggerla.
La Strega non aveva rispettato i patti, era arrivata così, dalla nebbia e dal freddo, i suoi unici alleati.
Si avvicinò di un passo, ghignando malefica e stringendosi addosso la pelliccia pesante.
“La battaglia avrà inizio. Ora.”
 
 
 
 
Nota delle autrici (che paroloneeee xD)
Salveeeeee! xD Siamo tornate, dopo un tempo immemorabile! Eh, pensavate voi di esservi sbarazzate di noi, dite la verità! E invece no, carissimi, noi siamo ancora qui e, per vostra sfortuna non abbiamo intenzione di andarcene presto… U.U xD Dai ci dovrete sopportare ancora per un po’…
Per cominciare: *si mettono in ginocchio* Vi chiediamo umilmente perdono per il ritardo *occhi dolci*  Questa volta aggiorniamo dopo più di un mese, mai successa una cosa del genere… T.T Tutta colpa di quegli esseri ignobili comunemente chiamati “professori”… -.- Perciò se dovete prendervela con qualcuno, sapete chi andare a prendere a botte, così ci fate anche un favore immenso. U.U xD
Bene, ragazzuole, che dire? Questo capitolo è un capitolo denso, diciamo, sia per la parte riflessiva, che non va trascurata, sia per la trama della ficcy. Infatti, è l’ultimo pre-battaglia, come probabilmente avrete intuito, e dal prossimo, quindi, le cose si fanno serie… molto serieeee *vocina di Ele e Fede che incute terrore, ma invano -.-*
Speriamo che anche questo capitolo sia stato di vostro gradimento e vi ringraziamo moltissimissimo per i commenti che ci avete lasciato allo scorso chappy: siete dei tesori, che regalo magnifico che ci avete fatto! *-*
Ringraziamo, inoltre, AlexJimenez, Beth96, SPevensie, Lu Pevensie e _SusanLaDolce96_ per aver inserito la nostra fic fra le seguite e le preferite. Grazie di cuoreee! =)
Bene, per le risposte alle recensioni di questo capitolo, adotteremo ancora il vecchio metodo, ma nel prossimo però proveremo ad usare quello nuovo, anche se non vi assicuriamo nulla.. Nel senso, se si rivelerà più comodo questo, lo ripristineremo immantinente ^_^
E ora le risposte alle recensioni:
 
NijiShoku_noYume: (si impappinano a scrivere questo nick, controllando di averlo scritto giusto) Hello Darling! =) Sarà difficile ora scrivere il tuo nuovo nickname.. -.-“ Ci eravamo così abituate all’altro, che quasi quasi stavamo scrivendo ancora Eve_Cla84… xD
Verissimo, gli aggettivi per descrivere Peter non sono assolutamente sufficienti *scuotono la testa* Però magari poi se ci sono delle fan di Pet che leggono la nostra ficcy si offendono.. U.U (come se già non si fossero offese per tutto quello che gli abbiamo fatto passare…o.O *fischiettano con innocenza* U.U xD)
xD xD Davvero ti è piaciuto così tanto il soprannome Cas? xD Bene, ciò non può che renderci molto felici xD
Hai ragione, il ceffone alla fine ci stava (Fede ride, tanto per cambiare xD) però come vedi abbiamo inserito un minuscolo rimando a questo particolare in questo chappy… xD
xD E un altro animale si aggiunge all’inifinita lista di Caspian/Ben!!! xD Chissà se anche in questo gliene trovi un altro… xD
Bene, cara, ti ringraziamo di cuore per le recensioni che ci hai lasciato sia al 12 capitolo e all’ultimo, fantastiche come sempre *-*, e per continuare a seguirici e sostenerci =)
Alla prossima!
Un bacione,
Fede & Ele
 
Pevensie: Hi cara! =) Che piacere ricevere un’altra tua recensione ^^
Siamo molto happy che il capitolo ti sia piaciuto e che ti abbia fatto così ridere! xD Se la cosa ti può rassicurare, però, possiamo dirti che anche noi ridiamo un sacco anche per semplici frasi, quindi non sei la sola! xD
Ti ringraziamo tantissimo per i complimenti, sei sempre gentilissima *-*
Speriamo che anche questo capitolo ti sia piaciuto, e alla prossima ^^
Un bacione,
Fede & Ele
 
 
Sackiko_chan: Ciao! ^^ Siamo contentissime che lo scorso capitolo ti sia piaciuto!
E’proprio vero, come anche Caspian si accorge in questo chappy, ha sbagliato a basarsi solo sulle parole di Lucy… e Susan giustamente si è rimasta male. Ma ancora non tutto è perduto! ;D
Ancora grazie per lo scorso commento e speriamo che anche questo capitolo ti sia piaciuto =)
Un bacio,
Fede & Ele
 
TheGentle95: Hey! ^^ Come va? Speriamo bene e ci auguriamo soprattutto che anche questo capitolo ti sia piaciuto ^^
Perdonaci per l’immenso ritardo, questo volta è stato proprio un ritardo super ritardoso >.<
 Concordiamo perfettamente, Caspian, nonostante poi si sposi con Liliandil (purtroppo), non potrà MAI dimenticare la sua Susan. U.U E poi hai ragione, le sue armi le teneva particolarmente bene! xD Per non parlare della frase, ovviamente. *-* Stupenda. *-*
Bene, cara, ti ringraziamo tantissimo per la recensione, e alla prossima! =)
Besitos,
Fede & Ele
 
Foglietta no yoko: Ciao nuova lettrice! *-* Siamo davvero onorate che la nostra ficcy ti piaccia così tanto! *arrosiscono* Speriamo che questo capitolo non abbia deluso le tue aspettative ^^
E’vero, povero Caspian, però, come hai detto anche tu, è giusto che patisca ancora un po’… U.U xD Sennò, che questo c’è? *Fede e Ele malefiche* xD
Ti ringraziamo tantissimo per i complimenti e per la scorsa recensione, sperando che continuerai a seguirci ^-^
Un grande bacio,
Fede & Ele
 
AlexJimenez: Ma ciao nuova lettrice! =)
Piacere Alex, siamo Federica e Elena (sì, Ele sta per Elena ^^). Ma tu ci puoi chiamare benissimo Fede e Ele, assolutamente no problem! xD E noi ti possiamo chiamare Alex? *occhi dolci* xD *stringono la mano a Alex*
Cara, ti dobbiamo ringraziare tantissimo per la tua recensione: siamo letteralmente morte dal ridere! Un commento fantastico, grazie di cuore *-* E grazie mille per aver inserito la fic fra le seguite e preferite! *-* Che onoreee ^^
Visto che ci hai fatto alcune domandine vedremo di risponderti come possiamo: per prima cosa, Federica è più grande di Elena di tre anni, anche se cerebralmente, quello è tutto da vedere. xD
Eh, hai ragione, scrivere con la propria sorella non è affatto facile, anzi è un’impresa: nonostante comunque noi andiamo abbastanza d’accordo, capita  alle volte di avere opinioni diverse, di voler scrivere qualcosa piuttosto che altro… quindi è molto complicato! >.<  Per quanto riguarda la scrittura, invece, ogni capitolo viene scritto da una che poi lo legge e lo corregge, facendo delle aggiunte e sistemando qualcosina … Quindi i POV Edmund sono molto a caso, cioè, dipende da volta in volta ^^
Davvero ti ha fatto sbellicare la storia di Cas? xD Bene, siamo contente che la fic faccia ridereee xD
Awww *-* Hai ragione, spendido il Viaggio del Veliero: altro che wow Cas, Caspian era… *si perdono nei loro pensieri su questo magnifico personaggio* eccezionaleeee *-* Ma capiamo che ovviamente Ed è Ed, scusa. U.U xD
Speriamo che anche questo chappy ti sia piaciuto, e per le recensioni, don’t worry, basta che ce ne metti solo a una di noi, perché il fatto che la nostra fic sia in due account separati è puramente un aspetto formale ^^ Perciò, non ti preoccupare e grazie lo stesso per il pensiero ^^
Un bacione grande, sperando di sentirci presto! ;D
Fede & Ele
PS: W Caspian e Ed forever! xD
 
Bulmettina: Ciao carissima! ^^ Siamo contente che ti sia piaciuto lo scorso capitolo! =)
Non ti preoccupare per la recensione allo scorso capitolo, capita guarda, e noi per prime ne sappiamo qualcosa purtroppo >.<
Hai ragione su Lucy, poteva stare più attenta, ma la colpa è prima di tutto di Caspian, che non doveva basarsi soltanto sulle sue parole, nonostante il suo desiderio di recuperare la memoria ^^
Grazie mille per il tuo sostegno e i complimenti! Siamo veramente onorate ^^
Ti mandiamo un abbraccio grandissimo e a presto! ^^
Fede & Ele
 
_SusanLaDolce96_: Ciao nuova lettrice! ^^
*-* Oh, siamo contente che appena tu ti sei iscritta a Efp abbia aggiunto la nostra storia fra le preferitee *-* Che onore, grazie di cuore!
Speriamo che anche questo capitolo ti piaccia e che continuerai a seguirci ^^
Un bacio e a presto ^^
Fede & Ele
 
GiuUnderground: Ciao nuova lettrice! =)
Siamo veramente contente che il primo capitolo ti sia piaciuto *-* e ci auguriamo che anche i prossimi siano di tuo gradimento ^^
Grazie mille per i complimenti e hai perfettamente ragione: Ben Barnes è stupendo! *-* xD
Un bacione e speriamo di sentirti presto! ^^
Fede & Ele
 
Bene, carissime, anche per quest’oggi abbiamo finito. ^^
Un grazie speciale a tutti quelli che commentano, ma anche a tutti i lettori silenziosi, che, pur non commentando, apprezzano la nostra storia.  =)
Alla prossima puntata! xD
Fede & Ele

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Le Cronache di Narnia / Vai alla pagina dell'autore: thefung