Un uomo alto e baffuto fece il suo ingresso nel ristorante. Aveva un volto austero e sinistro,solcato di rughe;i capelli,pettinati all'indietro, erano di un castano cenere ormai spento,sul quale facevano la loro prima comparsa dei rari fili argentei. Era vestito in modo sobrio,un completo grigio e una camicia salmone. Si avvicinò ad un tavolo dove erano seduti un omaccione tatuato e rozzo ed un uomo normale ed anonimo,che si guardava intorno agitato,lasciando capire che non vedeva l'ora di andarsene.
Roy aveva seguito lo spilungone da lontano,con la coda dell'occhio,che controvoglia aveva lasciato la donna bellissima che gli era davanti. 
Il tavolo dei tre non era troppo lontano dal loro e il colonnello cercò di captare qualche frase. Quei tipi non gliela contavano giusta. Si chiese quell'uomo così ansioso non fosse vittima di un ricatto,gli altri due potevano essere uno strozzino e il suo scagnozzo. Soppesò l'idea,trovandola sufficientemente plausibile, e provò a tendere l'orecchio. Riuscì a sentire solo “cerchio alchemico”,cosa che lo invitò a prestare ulteriormente attenzione al discorso,tanto da allungare il busto in direzione del tavolo. 
Riza non si lasciò sfuggire il movimento del suo superiore e si voltò verso ciò che stava richiamando la sua attenzione. La giovane impallidì quando il suo sguardo si posò su Vladven Frekghte,l'uomo alto e con i baffi,uno dei terroristi latitanti ormai da tempo immemore, che aveva compiuto terribili stragi. Anche gli altri due facevano parte della lista in cui aveva il primo:erano Stephen Gaffardt,imponente e nerboruto,e Goffred Kihllekan. I tre discutevano animatamente ma curandosi di non farsi sentire:Vladven parlava con un misto di rabbia,disperazione e isteria a Goffred,che scuoteva continuamente la testa in segno di dissenso,il tutto sotto il silenzio tranquillo dell'altro. Era strano vedere Kihllekan in quelle condizione,aveva alle spalle una lunghissima scia cremisi;quelle degli altri due poi erano infinite.
"Li abbiamo stanati!" affermò il tenente,rammentando i punti strategici del locale,memorizzati non appena entrata.
Mustang la guardò con aria interrogativa. 
"I terroristi!Sono loro!E proprio come aveva detto,ci sono due alchimisti: Frekghte e Kihllekan. Ma dovremmo prestare attenzione anche a Gaffardt,è molto forte fisicamente!"
Mentre gli spiegava i punti strategici che aveva individuato e un modo per non coinvolgere i civili,il colonnello si ricompose,salvandosi in corner. Non aveva minimamente contemplato l'idea che potesse davvero esserci una riunione di criminali lì,in quell'esatto momento. Era assurdo,paradossale,impossibile secondo la legge delle probabilità. Nonostante la sua incredulità,doveva mantenere la sua maschera incollata al viso,quella di chi aveva calcolato tutto. Nel frattempo seguì Riza,che gli stava esponendo il piano:”Passerò vicino al loro tavolo,fingendo di andare al bagno. Mi apposterò dietro quel vaso e a quel punto ci troveremo in una posizione strategica ottima per circondarli.”
“Perfetto.”
Il tenente sentiva il brivido che anticipava la battaglia,mentre afferrava la borsetta con dentro la pistola e si dirigeva verso il suo avamposto con disinvoltura,benchè ad ogni passo l'adrenalina circolasse sempre più velocemente. Dopo poco,un cameriere distratto la urtò,versandole addosso una zuppa caldissima. Roy scattò subito in piedi,preoccupato per la ragazza.
“Riza!!Tutto bene?”
“Sì..” rispose seccata.
Entrambi si sentirono osservati. Quando alzarono lo sguardo incontrarono quello furioso e sgomento dei tre uomini,che li avevano di certo riconosciuti.
“Mustang..” ringhiò Vladven con ira,mentre subito Gaffardt si sbrigò a prendere da una borsa che aveva al suo fianco una spessa tavola di legno;Kihillekan tremava come una foglia,boccheggiando come un pesce appena pescato. Il primo lo afferrò,capendo al volo che era lì lì per svignarsela e lo trascinò verso di sé. Il volto dell'uomo si fece pallido:”Non si può fare.. Non si può fare..”, borbottava. Frekghte lo fulminò con lo sguardo e gli disse:”Ricorda il motivo per cui sei qui.” A quelle parole,una rassegnata risoluzione animò il volto di Goffred:”Ok.”,sussurrò.
Alle loro spalle,Gaffardt aveva velocemente sistemato una sorta di apparecchiatura.
Roy e Riza intanto avevano intimato ai clienti di evacuare il locale. Una volta scoperti,lo scontro era inevitabile.
“Uccidere te,questo sì che sarà davvero un bel colpo!Avrai l'onore di essere la nostra primissima cavia!”
Mustang guardava quell'alta figura in modo scettico,come se quei tre avessero potuto competere con lui,quasi gli veniva da ridere mentre si sistemava il suo guanto,lasciandolo scivolare sulla mano.
“E' tutto pronto.” disse l'omone dietro di loro,porgendo ai due complici delle lame brillanti.
Il tenente caricò la pistola e si voltò a guardare il compagno di battaglia:si scambiarono uno sguardo,quello sguardo complice che apriva la battaglia,uno sguardo intenso,uno sguardo che ricordava all'altro “Non farti male,d'accordo?”,lasciando molto ad intendere a chiunque lo cogliesse.

Come due kamikaze,i due uomini iniziarono lo scontro danneggiandosi:le sciabole corte penetrarono i loro muscoli,così profondamente da lasciare la carne viva all'aria. Due grandi flussi di sangue colavano dalle loro braccia,riversandosi nella tavola di legno che Stephen Gaffardt aveva sistemato.
I due militari erano senza parole,non aveva senso.
“Sapete cosa c'è inciso su questa tavola?”
Mustang ricordò ciò che aveva udito e sentì i muscoli del viso contrarsi nell'incredulità.
“Esatto” ghignò con sguardo malsano Vladven,come leggendo nei pensieri dell'avversario.
“E' un cerchio alchemico.” spiegò Roy a Riza,che restò altrettanto costernata.
“E noi useremo il nostro sangue,che ha colmato i solchi del disegno, come una batteria per mantenerlo attivo!-spiegò il terrorista scrollando il braccio e abbassandolo-Almeno finchè non vi avremo uccisi entrambi!ORA!” ordinò a Goffred:con una sincronia perfetta,si piegarono entrambi in ginocchio,sbattendo i palmi sul pavimento,da cui partirono dei grossi proiettili diretti ai due soldati,che li schivarono agilmente e passarono poi al contrattacco. La loro azione,somigliava ad una danza di polvere da sparo e fiamme,i loro movimenti erano coordinati alla perfezione,come se una musica che gli altri non udivano li scandisse con un ritmo veloce ed armonico allo stesso tempo. I loro corpi, fluidi e rapidi,si avvicinavano e si respingevano nel colpire e nel parare,nel difendere se stessi e l'altro. Entrambi avevano mirato alla tavola di legno,attorno cui però era stata eretta una barriera protettiva. Riza provò a sistemarsi per prendere meglio la mira,ma una pallottola nemica la colpì sulla coscia aprendovi una ferita che rese la ragazza zoppicante e poco stabile. Roy non si era fatto sfuggire la cosa e alzò un muro di fiamme e fumo intorno a loro per sviare gli avversari.
Subito si avvicinò alla sottoposta.
“Ce la fai?”
“Sissignore.. Non si preoccupi.” rispose quella con una smorfia di dolore.
“..Cosa ti aveva detto?”
Lo sguardo di Riza lo fissò interogativo. “Devi chiamarmi Roy,la serata non è ancora finita.”
Era sbalordita. Si chiese seriamente come poteva pensare a fare il provolone in un simile frangente.
“MALEDETTO COLONNELLO!NON PENSATE DI FARLA LISCIA!VI SCOVERO' !“
Mustang intanto si era levato la giacca,tirò la camicia fuori dai pantaloni e ne strappò via un pezzo,legandolo stretto intorno la ferita del tenente. Lo sguardo di lei fu catturato dai muscoli del colonnello,che sotto il cotone risultavano evidenti più che mai e si contraevano nel muoversi,trasmettendole uno strano ed indescrivibile senso di protezione. Scacciò in fretta quel pensiero,ricordando che ora sarebbero dovuti riscendere in campo.

Le due figure emersero dalle fiamme,che si aprirono al loro passaggio.
“Non avete dovuto aspettare troppo,vero?-sorrise Roy agguerrito- Non mi sono assentato molto!” Ma la sua spavalderia si spense rapidamente. Goffred Kihillikan aveva una taglio sulla giugulare,il viso bianco come un lenzuolo di morte. Vladven stringeva ancora la lama,imbevuta in un rosso scurissimo.
“E' la paura,eh?” disse con nonchalanche. Del resto quell'uomo era abituato così tanto ad uccidere,che privare una persona della vita gli era totalmente indifferente,anzi:era come un hobby macabro e perverso per un terrorista come lui. E non che avesse ideali da difendere. Forse era un qualche istinto animale,un meccanismo malsano che gonfia l'uomo di superbia,facendogli credere che si affermerà solo danneggiando gli altri:ecco cosa forse spingeva Frekghte ad uccidere,proprio come una bestia.
“Pensavi davvero che il time out ti avrebbe giovato? Mi aspettavo molto di più da te colonnello Mustang,pensavo che sapessi cancellare i tuoi sentimenti in battaglia. Invece ti sei lasciato fregare,come un soldato semplice. Che delusione.” disse con una sfumatura isterica e boriosa nella voce.
Alle loro spalle,il rumore di una pistola che veniva caricata. Prima di voltarsi,Roy notò che mancava Gaffardt. Riza aveva reagito abbastanza prontamente da girarsi e puntare contro la pistola contro l'uomo,che con il suo revolver mirava alla sua fronte. Un secondo di ritardo e si sarebbe trovata con del metallo conficcato nel cervello.
Era una situazione di stallo ora,entrambi erano bloccati.
Il sangue dell'alchimista di fuoco si gelò.
“Sorpresa!” sibilò Vladven ghignando.