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Autore: crazyhorse    31/01/2011    2 recensioni
Sulla Highway 89 a quell’ora del mattino l’unico rumore che si poteva udire era il rombo del motore della Chevrolet Impala nera del ’67 di Dean e Sam Whinchester.
Proseguivano indisturbati sulla highway deserta costeggiata da entrambe i lati da una fitta boscaglia, tuttavia nessuno dei due era tranquillo.
Genere: Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Seconda stagione, Terza stagione
Capitoli:
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HER FEAR HER FEAR

Sam afferrò gentilmente le spalle di Allison e le disse:
-Ascolta tu sei forte ce la farai, almeno adesso sarai sicura di quello che è successo. E poi io e Dean possiamo sconfiggere qualunque cosa abbia fatto del male a tuo padre, ma ora devi concentrarti!-
-Ok, ok.- rispose lei come in trance.
Si precipitarono in macchina e partirono a tutta velocità. Allison rimase in silenzio per tutto il tragitto, insofferente nei confronti di quell'insopportabile inerzia a cui il sedile del suo fuoristrada la costringeva.
Sam si accorse che lei era impaziente di arrivare alla caverna anche se non sapeva minimamente quale scenario avrebbero trovato.
Finalmente, dopo aver superato la strada sulla destra che portava al ranch, scorsero l’Impala di Dean  parcheggiata sulla banchina.
Mentre Sam fermava il fuoristrada vide Allison schizzare fuori prima ancora che il veicolo fosse completamente fermo e, come un fulmine, fiondarsi dentro la foresta:
-Ally aspettami non è una buona idea che tu vada avanti da sola!-
-Per prima cosa dobbiamo trovare il sentiero segnato, poi lo dobbiamo seguire fino alla caverna.- disse lei guardandosi intorno: non aveva neanche sentito le proteste di Sam.
-Ok, per cui proseguiamo verso est fino al sentiero?- chiese lui pazientemente cercando di ricordare il percorso che aveva fatto il giorno prima.
-Sì, vieni!- Allison si lanciò nuovamente fra la fitta boscaglia, mentre lui cercava di starle dietro.
Dopo circa tre minuti di cammino la ragazza sentenziò soddisfatta:
-Ecco il sentiero finalmente!- e si incamminò quasi di corsa verso nord lungo uno stretto percorso battuto e costeggiato da alberi che portavano una croce rossa sul tronco. Proseguirono ancora; nella foresta faceva freddo ed ogni loro respiro si trasformava in una nuvola di condensa, tuttavia Allison camminava spinta da una determinazione che colpì molto Sam, anche se lui conosceva benissimo la sensazione che la stava muovendo verso la loro destinazione.
Dopo diversi minuti di marcia arrivarono nella piccola radura dove si trovava la caverna:
-Eccoci!- disse Allison.
Dean era fuori che li aspettava e, nell’istante in cui li vide arrivare andò loro incontro con il preciso intento di impedire ad Allison di entrare:
-Ascolta non è un bello spettacolo lì dentro…- cercò di convincerla.
-Spostati!- disse lei secca.
-Non penso che tu...-  ma Dean non riuscì a terminare la frase.
-Spostati subito altrimenti ti stendo e passerò sopra il tuo corpo!!- rispose Allison rabbiosa fissandolo dritto negli occhi con aria di sfida. A quel punto Dean alzò le mani e si fece da parte per lasciarla passare. I due fratelli la osservarono entrare nella caverna implacabile come uno schiacciasassi.
-Sam stalle dietro, non so se ci sia suo padre lì dentro, ma è un posto decisamente raccapricciante…perfino per noi.-
Sam fissò suo fratello negli occhi il tempo necessario per cogliervi un velo di preoccupazione, poi corse dentro la caverna cercando di raggiungere Allison.
La caverna cominciava con un angusto e stretto cunicolo che mise a dura prova il metro e novanta di Sam. Dovette camminare leggermente curvo; in più era buio pesto e questo lo costrinse a procedere lentamente, per dare il tempo ai suoi occhi di abituarsi all’oscurità, e ad aiutarsi con le mani tastando le pareti in modo da poter avanzare con sufficiente sicurezza. C'era un pungente odore di muffa, faceva freddo e l'umidità penetrava nelle sue ossa come mille lame di rasoio; un brivido gli corse lungo tutta la schiena.
Si inoltrò sempre di più, finchè il cunicolo non si aprì in un ampia camera alta e più luminosa. Entrando vide  che anche Allison era appena arrivata. La ragazza era ferma a pochi metri dall’ingresso, pietrificata dalla vista agghiacciante che si schiudeva davanti a loro. Un’enorme quantità di corpi erano ammonticchiati ed abbandonati su tutto il terreno secondo uno schema temporale ben preciso: alcuni, quelli più vicini all’ingresso della camera, erano chiaramente esseri umani che sembravano mummificati, mentre dei corpi ammassati sul fondo era rimasto solo lo scheletro. Sam rimase senza parole.
Finalmente arrivò anche Dean:
-Dannazione saranno più di un centinaio. E sembrano imbalsamati, mummificati o qualcosa del genere. Ce ne sono di più recenti; guardate, questi due qui potrebbero essere i due dell’incidente dell’altra sera.- disse indicando due corpi completamente disidratati ma i cui indumenti sembravano meno rovinati degli altri. Allison si chinò sopra la donna:
-Non direi che siano stati mummificati oppure imbalsamati. Quelli sono procedimenti estremamente delicati e complicati. Sembra più che altro...- si interruppe mentre pensava, infine concluse: -che siano stati disidratati così velocemente da lasciar intatti tutti i tessuti.-
Alzò lo sguardo e vide che i due fratelli la fissavano con aria interrogativa.
-Laurea in scienza biologiche.- spiegò lei.
-Oh.- fecero Sam e Dean all’unisono.
A quel punto anche Sam si chinò su uno dei corpi più recenti per analizzarlo, poi disse:
-Difficile che un demone o uno spirito uccidano solo per un po' d'acqua. Secondo me quello che voleva il gytrash era la linfa vitale di queste persone. Forse ne ha bisogno per sopravvivere.-
Rivolse lo sguardo verso il punto dov’era Allison poco prima, ma lei aveva già ripreso la ricerca di ciò che le interessava e che monopolizzava i suoi pensieri: suo padre. La vide muoversi in quel labirinto terrificante con gli occhi bassi alla ricerca di qualche particolare che le permettesse di riconoscerlo.
Tutto d’un tratto lei si fermò e si chinò di fianco ad uno scheletro coperto da brandelli di vestiti. Sam, che la stava seguendo passo per passo, la vide rimanere perfettamente immobile per qualche minuto e poi spostare leggermente un brandello di tessuto di quelli che dovevano essere stati i pantaloni. Lui si sporse leggermente per cercare di vedere che cosa stesse cercando la ragazza: vide che a terra era caduto un ciondolo lucente di oro bianco raffigurante una foglia di edera.
Allison lo afferrò, si alzò di scatto e corse verso l’uscita. Sam decise che era meglio non cercare di fermarla, ma di seguirla fuori dove l’aria fresca le avrebbe permesso di respirare di nuovo.
Quando la raggiunse lei era chinata sulle ginocchia e singhiozzava. Evidentemente lo sentì arrivare perché si voltò e gli si buttò fra le braccia esattamente nel momento in cui lui stava per toccarla:
-Sam, è lui! Ho riconosciuto alcuni brandelli di abiti e questa.- gli disse tirando fuori dalla propria giacca la stessa catenina che lui aveva visto fra i resti nella caverna. Poi gli spiegò: -Mio padre ne regalò una uguale a mia madre, poi, dopo la sua morte lui la teneva sempre con sé, non se ne separava mai!- dicendo questo aprì il pugno sinistro e gli mostrò il ciondolo che aveva raccolto nella caverna.
Sam le si avvicinò ancora di più e la strinse in un lungo abbraccio caldo e rassicurante e lei gli si aggrappo con tutte le sue forze. Capiva esattamente come si sentiva Allison in quel momento, comprendeva in pieno cosa volesse dire quel frastuono assordante di eventi ed emozioni. Quell’abbraccio durò fino a quando lei non smise di tremare e non riprese il controllo dei suoi pensieri e delle sue emozioni.  
Nel frattempo Dean li aveva raggiunti fuori dalla caverna; a quel punto Allison si era calmata, ed anzi era perfettamente padrona di sé quando, con un fuoco che le brillava negli occhi grigi, chiese rivolta ai due fratelli:
-Ok come facciamo per rispedire quel bastardo all’inferno da dove è venuto?-
Sam la fissò negli occhi e rispose allarmato:
-Whoa, whoa frena frena! No Ally è troppo pericoloso non posso permetterti di aiutarci. Potrebbe succederti qualcosa!-
-Sam quella cosa ha ucciso mio padre! E poi l’ha nascosto! Per tre lunghi anni ho pianto su una tomba vuota! Mi dispiace ma non potrai dire nulla che mi convinca a restare qui a guardare!-
-No Ally…- ma Sam venne interrotto dalla voce grave ma decisa di Dean:
-Ha ragione, Sam, senza di lei non ce la possiamo fare.-
Sam si voltò sbalordito verso suo fratello fissandolo negli occhi:
-Dean non possiamo permettere che Ally rischi la sua vita. Questo lavoro è una nostra decisione! Quel demone ha ucciso decine di persone!-
-Già fra le quali mio padre! Sam devo farlo. Devo aiutarvi. Smettila di volermi proteggere a tutti i costi! Io non voglio essere protetta maledizione!! Tu più di chiuncque altro dovresti capire!!- riprese la ragazza più decisa che mai.
-Sam ascolta- disse Dean con calma -da quello che mi hai raccontato sull’urna che avete trovato nella casa abbandonata l’unico modo per uccidere il gytrash è distruggerla. Ma se  non sappiamo dov’è questo figlio di puttana, se non lo attiriamo in una trappola non servirà a nulla rompere l’urna, anzi sono convinto che  questo lo renderbbe indistruttibile. Il punto è che in qualche modo dobbiamo rinchiuderlo nuovamente li dentro e solo dopo distruggere l'urna.-
Allison aveva già capito il piano di Dean:
-E siccome lui cerca me per qualche strano motivo, io farò da esca mentre voi gli darete quel che si merita! Giusto?- disse guardando Dean in cerca di una conferma.
-Esatto.- rispose lui.
Sam fissava entrambi attonito, infine si arrese:
-Ok avete vinto. Ma tu fratello dovrai arrangiarti da solo, perché io non ho intenzione di mollarla neanche per un secondo!-
-Bene, sentite come faremo: tu Allison dovrai fare da esca per lo spirito e, siccome stiamo parlando di uno spirito  che si presenta sotto forma di cane, ti consiglio di venire a cavallo.-
-Non c'è problema!- acconsentì lei rincuorata. I suoi cavalli la facevano sentire più al sicuro…o magari meno in pericolo.
-Mentre tu e Sam siete al ranch a prepararvi io vado alla casa abbandonata a prendere l’urna e la porto qui. Appena pronti ci incamminiamo nella foresta. Secondo me quel brutto figlio di puttana è più vulnerabile vicino alla sua tana, quindi l’urna...ed io staremo qui-
Poi rivolto ad Allison:
-Allison, riesci a girare intorno a questa radura fino a che il gytrash non si fa vivo? In questo modo sarai vicino a noi e, se ci fosse bisogno, potremo intervenire velocemente. Sam, cosa ne pensi?-
-Ally?- chiese Sam senza troppa convinzione.
Lei annui pazientemente aspettando il resto del piano, ed infatti Dean continuò:
-Bene, allora quando quello stronzo si fa vivo, tu Allison ti fai seguire fin qui, dove noi gli prepareremo una bella festa a sorpresa! Eh, come va secondo voi? Siamo tutti d’accordo?- concluse Dean soddisfatto.
Sam sembrava incerto ma alla fine disse riluttante:
-Va bene-.
-Benissimo! Allison?-
-D’accordo!-
-Perfetto!- disse Dean alla fine soddisfatto.

Alle 8 di sera erano tutti e tre al ranch e, mentre Allison si preparava, Sam e Dean si spartirono le armi: Sam optò per un fucile caricato con proiettili di sale, due coltelli con lama di ferro dei quali uno lo fissò alla sua caviglia  e una generosa scorta di sale che andò a riempire il suo zaino. Dopo di che entrambi raggiunsero Allison in scuderia. Lei era ferma davanti ai box dei suoi cavalli e stava pensando ad alta voce:
-Ok cane nero, grosso, foresta…decisamente tocca a te Breath!!-
Tirò fuori One Breath e la legò in mezzo al corridoio della scuderia. Dean sembrò scettico su questa decisione:
-Sei sicura che non sia meglio un cavallo bello grosso…?-
-Perché? Lei corre come cento cavalli messi insieme te lo posso assicurare!! Vero Breath?-
Neanche avesse capito quelle parole One Breath cominciò a battere gli zoccoli sul pavimento impaziente di dare dimostrazione delle sue qualità.
-Ok, come vuoi!- Dean alzò le mani in segno di resa, dopodichè si avvicinò a Fallen Angel il quale, da dentro il suo box, assisteva tranquillo a tutta la discussione:
-Ehi amico, come va?- e gli fece un grattino dietro l’orecchio. Il puledro sembrò gradire particolarmente quell’inattesa attenzione e gli stampò una leccata in piena faccia:
-Ehi vacci piano bello!!- lo ammonì Dean con un’espressione di disapprovazione sul viso. Dopo che si fù ripulito chiese ad Alison:
-Maschio o femmina?-
Lei rispose subito:
-Maschio!!- poi precisò -Stallone!!-
-Lo sapevo! Ci siamo capiti subito io e te, vero? Ehi, è dura lo so, amico, mantenere certi standard,  ma qualcuno lo deve pur fare!!-  disse scherzosamente lui con un tono di voce spavaldo. Poi chiese incuriosito: -Cosa vuol dire la “C”?- 
-Cosa? Quale C? Ah, quella alla fine dei nomi! Non ne ho la più pallida idea. Siccome ce l’hanno entrambi significa che vengono dallo stesso allevamento. Mio padre li comprò al nord, mi pare, ma non fu preciso quando gli chiesi da dove venissero. Non mi sono mai posta troppe domande, in fondo i cavalli hanno certi strani nomi…-
-Umh. Sì...forse...- fece Dean pensieroso.
Nel frattempo Allison aveva finito di preparare One Breath e  stava indossando un paio di lunghi speroni ma fu distratta da una rampata della cavalla:
-Lo so Breathy, ma devo essere certa che tu corra come non hai mai fatto in vita tua. Mi dispiace, cercherò di fare piano, ok?- e le diede un'affettuosa carezza sulla fronte.
-Pronta!- disse infine.
-Bene io allora vado. Ci vediamo qui fra 10 minuti. Sam, teniamoci in contatto, ok?- ribattè Dean.
-Ok, ci sentiamo.-  gli rispose Sam.
Intanto Allison si stava avviando verso il campo per riscaldare la cavalla; le ci vollero pochi minuti, perché non voleva stancarla troppo. Quando uscì si rivolse a Sam:
-Ok come funziona ora?-
-Allora, prima di tutto prendi il cellulare con gli auricolari: non voglio perderti neanche per un istante, parlami sempre, capito?-
Allison si fissò gli auricolari del cellulare sotto la cuffia.
-Poi, scendi che ti metto questo.-
Sam trasse di tasca il secondo fodero con il coltello che aveva preso dall’arsenale sull’Impala. Come lo vide Allison cercò di protestare:
-Ehi, Sam io non ho mai usato armi, non saprei come fare!-
-Senti, è solo un coltello e poi non ci penso neanche per un minuto a lasciarti là in mezzo disarmata. Ho bisogno di sapere che puoi difenderti se io non sono lì con te! Usalo non pensarci troppo, capito?- Sam era deciso e non avrebbe ammesso altre proteste, per cui Allison si rassegnò:
-Va bene, va bene.-
Scese da cavallo e lasciò che Sam le fissasse allo stivale il fodero con il coltello.
Quando finì lui si rialzò, la squadrò per bene e disse:
-Ok direi che non assomigli per niente ad un’ottantenne!-
Il volto di Allison arrossì violentemente, mentre risaliva a cavallo; tuttavia decise di non approfondire cos'altro avesse udito Sam delle lamentele che aveva fatto quella stessa mattina svegliandosi.
In quel momento Dean fu di ritorno con una sacca. Si avvicinò a loro e disse, indicando il proprio bagaglio:
-Tutto pronto e voi?- poi notato il colore imbarazzante del volto di Allison aggiunse: -Cosa è successo?-
-NIENTE NIENTE- quasi gridò lei in preda alla vergogna. Poi continuò: -Abbiamo tutto?-
 -Direi di si. Noi ti seguiremo da lontano. Ma come facciamo per arrivare alla radura? Non c’è una scorciatoia, tipo?- chiese Sam.
-Per raggiungere la caverna da qui, dovete seguire il sentiero segnato in blu verso est e poi quello rosso che abbiamo preso noi questa mattina fino alla caverna.-
-Ok, ora prova a chiamarmi- disse Sam.
-SAM!- disse Allison ad altavoce nel microfono degli auricolari per attivare il servizio di chiamata rapida. Dopo pochi secondi sentì il segnale di libero, poi la voce di lui risponderle:
-Mi senti?-
-Forte e chiaro!-
-Pronta?-
-Nata pronta!!- rispose lei con sicurezza.
Partirono: Allison e One Breath andarono avanti di buon passo mentre i due fratelli le seguivano da una certa distanza…ma neanche poi troppa.
  
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