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Autore: d r e e m    31/01/2011    6 recensioni
“Fottiti Potter” sbuffò il ragazzo estraendo dal pacchetto un’altra sigaretta e portandosela alla bocca. Le aveva appena proposto l’idea assurda che qualche tempo prima il suo amico Nott gli aveva suggerito con il risultato che adesso pensava che fosse diventato matto, non che lui stesso non lo pensasse veramente. Di cosa potevano parlare una Potter e un Malfoy, di quanto fosse bello e felice il mondo dei Maghi? No, non quella Potter e quel Malfoy.
LilyScorps♥
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Questione di Argomenti

 

Era da più di mezz’ora che annodava le frange della sua sciarpa color rosso-oro, sbuffando ogni tanto per togliere quel dannato ciuffo vermiglio dall’occhio sinistro.
L’aria di fine gennaio era fredda e pungente e le folate di vento le tagliavano il viso facendole uscire le lacrime dagli occhi.
“Non potevi trovare un posto migliore?” sbottò seccata la rossa serrando le mani gelate a pugno e affondandole nelle tasche del cappotto. Il ragazzo accanto a lei alzò gli occhi al cielo.
“Possibile che non ti vada mai bene niente, Potter” disse aspirando l’ultima boccata di quella che era ormai la settima sigaretta da quando erano seduti su quella panchina.
“Forse Malfoy non ti sei accorto che qui c’è un freddo cane!” alzò la voce di un’ottava e per l’ira le guance le si colorarono di un rosso porpora.
Cosa ci facessero entrambi su quella panchina rimaneva un mistero e il mistero era come si fossero incontrati nello stesso posto e alla stessa ora. Forse qualcuno si divertiva a lanciare incantesimi di cattivo gusto o forse era solo destino.
“A Malfoy Manor ci sono inverni molto più rigidi di questo e come vedi il mondo gode ancora della mia bellissima presenza, quindi non morirai non con questo leggero fresco”. Terminò la frase con una punta di presunzione sfidandola con lo sguardo e un sorriso gli curvò gli angoli della bocca. Per un momento Lily rimase disorientata e pensò che quelle labbra sembrassero meno irritanti quando erano a pochi centimetri da lei; si ricompose evitando di arrossire e boccheggiò un attimo non sapendo come controbattere: qual era stata l’ultima cosa che aveva detto? Aveva poca importanza perché in un modo o nell’altro la faceva sempre arrabbiare perciò non badò molto alle parole ma lo cruciò con lo sguardo sperando con tutto il cuore che riuscisse nel suo intento.
Il biondo non ci fece caso e anzi il suo sorriso si allargò ancora di più per poi scoppiare in una risata canzonatoria.
“Che hai ora per la barba di Merlino?” la rossa stava davvero perdendo la pazienza e non era saggio farla arrabbiare ma Scorpius lo sapeva bene: non aveva ancora dimenticato le pustole che gli erano nate meglio non dire dove per uno scherzo innocente che aveva fatto alla Potter e lei si era subito vendicata a dovere.
“Niente, avresti dovuto vedere la tua faccia!” disse cercando di contenersi senza alcun risultato. Era bello Scorpius quando rideva ma per il resto rimaneva quel fottuto ed egocentrico Malfoy che Lily era certa di detestare.
“Bene se sono venuta qui per sentirmi deridere da un deficiente come te me ne vado subito” Lily si era già alzata dalla panchina e aveva tutta l’intenzione di andarsene ma Scorpius la bloccò stringendole il polso della mano destra.
“Ehi Potter” d’un tratto cessò di ridere rivolgendo uno sguardo serio alla ragazza che aveva di fronte. La rossa perciò decise di sedersi e Scorpius allentò la presa lasciando circolare nuovamente il sangue.
“Stavo pensando-” iniziò apparendo tremendamente serio.
“Perché tu pensi?” lo interruppe la rossa cercando vendetta per la battuta di poco prima.
“Sai è la stessa cosa che mi chiedo io tutte le volte che mi parli” la beffeggiò per poi continuare “comunque stavo dicendo e non provare più a interrompermi”. Il ragazzo sembrava essere determinato e avrebbe portato a termine quel discorso. Lily non poté far altro che sentire cosa avesse da dire.
“Siamo i figli dei due più grandi maghi del secolo, i nostri padri sono stati nemici e si sono odiati e disprezzati o almeno questo è quello che mi racconta sempre mio padre, ma forse è perché non si sono mai chiariti, non hanno mai parlato…se noi provassimo a parlare, magari potremmo essere diversi e non commettere gli stessi errori delle nostre famiglie” concluse il ragazzo rivolgendo uno sguardo a Lily che lo fissava incredula.
“Un troll ti ha dato qualche mazzata in testa stamattina?” disse infine la rossa guardandolo seriamente come qualcuno che avesse visto un pazzo delirare.
“Fottiti Potter” sbuffò il ragazzo estraendo dal pacchetto un’altra sigaretta e portandosela alla bocca. Le aveva appena proposto l’idea assurda che qualche tempo prima il suo amico Nott gli aveva suggerito con il risultato che adesso pensava che fosse diventato matto, non che lui stesso non lo pensasse veramente. Di cosa potevano parlare una Potter e un Malfoy, di quanto fosse bello e felice il mondo dei Maghi? No, non quella Potter e quel Malfoy.
“Bene allora che argomenti proponi?” ruppe il silenzio Lily che appariva adesso interessata alla proposta del biondo. Non aveva mai pensato di poter parlare con lui: di solito litigavano dalle prime ore della mattina in sala grande fino a sera tra i corridoi, prima di rinchiudersi nei propri dormitori dove avrebbero continuato l’uno a maledire l’altra e viceversa. Parlare era un qualcosa di nuovo e Lily era rimasta perplessa prima di rispondere: aveva tante forse troppe domande da porgli e non voleva di certo passare per una delle solite sciacquette che volevano sapere vita, morte e passione del ragazzo che si portavano a letto.
“Argomenti?” alzò un sopracciglio scettico mentre osservava di rimando gli occhi verdi della rossa che gli aveva posto la domanda.
“Si, argomenti…non so scuola, Quidditch-” era davvero impegnativo trovare un argomento adatto per Malfoy che non fosse…
“Sesso” disse sfoggiando un sorriso malizioso e avvolgendo il braccio attorno alla schiena di Lily.
Ma no porco Godric E va bene anche quello” si arrese alla fine sperando comunque di trovarne di migliori.
“Non mi va di parlare di quello” portò la sigaretta alla bocca e ne aspirò un po’.
Lily annuì e tornò a fissare le strisce rosse e gialle della propria sciarpa: in effetti, era da un po’ che non vedeva uscire ragazze di altre case dal dormitorio dei serpeverde, non che lei ci fosse mai stata ma Hogwarts era un castello vivente e certe cose si venivano a sapere, anche se non li volevi sentire.
Lily osservò in lontananza il villaggio di Hogsmeade a pochi kilometri di distanza dalla piccola altura in cui erano seduti. Probabilmente i suoi cugini Rose e Hugo erano lì a divertirsi, al caldo davanti a una bella tazza di te, mentre lei era a morire di freddo su quell’altura insieme al ragazzo che più detestava in tutta Hogwarts. Avrebbe davvero preferito un bel bicchiere di acquaviola ai Tre manici di scopa ma il suo pomeriggio libero era saltato a causa di quell’individuo accanto a lei. Ora che lo osservava meglio era bello e i suoi occhi grigi sembravano liquidi e acquosi quasi come il cielo uggioso e carico di malinconia mentre i capelli biondi con riflessi bianchi gli ricadevano leggeri sulla fronte. Il ragazzo sentendosi osservato si girò e Lily divenne inevitabilmente purpurea sperando con tutto il cuore di scomparire all’istante.
“Ultimamente mi guardi un po’ troppo spesso” disse avvicinando il viso a quello di Lily.
“Non stavamo cercando degli argomenti?” soffiò piano in preda ad un violento capogiro: le sue labbra erano troppo vicine e lei stava perdendo il controllo, complice il fiato di lui sul suo collo.
Il cuore perse qualche battito e l'ossigeno sembrava non volerne sapere di arrivare ai polmoni troppo compressi dal suo abbraccio.
Si guardarono negli occhi contemplando il proprio riflesso.
Erano entrambi troppo orgogliosi per parlare quando preferivano fare a pugni con il cuore e poi leccarsi le ferite a vicenda: era inevitabile che Potter asciugasse le proprie lacrime odorando delle sigarette di Scropius o che lui stesso non scaricasse la propria frustrazione deridendo i capelli vermigli di Lily; lui sapeva di trovarla nell’armadio delle scope quando qualcosa andava storto e lei sapeva che c’erano esattamente seicentoventuno gradini per arrivare alla torre di astronomia ma che lo avrebbe sempre trovato seduto al seicentoventesimo a fumare la solita sigaretta.
La rossa distolse lo sguardo imbarazzato e Malfoy continuò la sigaretta che si era lentamente consumata tra le mani.
“No seriamente parliamo di sesso?” annunciò Scorpius con aria sogghignante: in fondo rimaneva sempre un Malfoy.
“Fanculo Malfoy” si alzò e stavolta il biondo non la bloccò. Fece pochi passi in direzione del sentiero che conduceva al villaggio: qualche giorno l’avrebbe spinto accidentalmente dalla torre di astronomia se non avesse smesso con quella storia ma che ci poteva fare se aveva a che fare con Malfoy, il più gran puttaniere di tutto il castello! Si bloccò e imprecando a denti stretti ritornò alla panchina, dove aveva lasciato la borsa. Trovò Malfoy alzato intento a rimirare il paesaggio.
“Si sta facendo buio, sarà meglio che ti accompagni al castello” disse avviandosi e lasciandosi Lily alle spalle.
“So badare benissimo a me stessa grazie!” lo fulminò con lo sguardo per poi sorpassarlo.
“Non mi preoccupo per la tua insulsa vita ma della mia: se ti dovesse succedere qualcosa ed io fossi l’ultima persona con cui hai condiviso gli ultimi attimi penosi di vita, rovinerei la mia bellissima reputazione” spiegò ritrovandosi nuovamente in testa. “Come se non l’avesse già rovinata abbastanza!” in effetti, fin dai primi giorni le persone avevano cominciato a parlare di lei e di Scorpius e di quanto stessero sempre insieme, ma questo era sviato dai continui litigi e dalla quantità di ragazze che lui aveva.
La rossa si sedette sul primo masso trovato, incrociando le braccia.
“Io da qui non mi muovo!” urlò sbattendo il piede. Scorpius alzò gli occhi al cielo “Ti prego non mi fare venire a prenderti con la forza! Alza quel culo dalla roccia e vieni al castello”.
Lily non si degnava di rispondere perciò il biondo decise di utilizzare le maniere forti.
Prese agilmente la rossa e se la caricò in spalla nonostante i violenti calci e pugni che questa li riservava.
“Mettimi giù brutto platinato, troglodita, figlio di un troll, emerito coglione che non sei altro!”
“E tu finiscila stupida, pel di carota di una Potter” disse il biondo tentando di calmarla ma non fece altro che aggravare di più la situazione.
“Non chiamarmi pel di carota!” Lily stava per scoppiare, sembrava potesse uscirle il fumo dalle orecchie.
“Eccoci arrivati” Scorpius la mise giù non proprio delicatamente facendole sbattere il sedere sul freddo e duro pavimento del castello.
“Sai credo che alla fine sia la cosa migliore litigare” le disse penetrandole i suoi freddi occhi grigi.
“Odio ammetterlo ma concordo con te Malfoy” sbottò furente la rossa dandogli le spalle, decisa a non girarsi se non prima di essere giunta al suo dormitorio.
“Ehi Potter dimmi prima una cosa” stavolta non le aveva bloccato nessun polso ma si fermò ugualmente. Lily non disse niente e lo lasciò continuare.
“Erano vere quelle cose che pensavi su di me?”
Lily boccheggiò rivolgendo lo sguardo al pavimento, tentando di trovare le parole adatte: certo che le pensava veramente ma ultimamente pensava un po’ troppe cose!
“Si certo che le penso e penso anche che tu sia uno spregevole ed insensibile puttaniere!”.
Spalancò gli occhi e, con le mani in tasca, accorciò la poca distanza che li divideva.
“Ehi puttaniere si, ma insensibile no! Perché se lo fossi non farei mai questo”
Si avvicinò e la baciò come fosse la cosa più semplice del mondo, un bacio casto e pulito ma che mascherava un forte desiderio di averla vicino più del lecito. Compresero allora in sincronia che non avevano argomenti di cui discutere perché le loro bocche desideravano far altro.
“Domani l’argomento lo sceglierai tu” le sussurrò all’orecchio per poi incamminarsi verso le scale che conducevano ai sotterranei.
Lily rimase all’entrata della sala grande vedendo la figura di Scorpius essere inghiottita dalle scale, poi scosse la testa sbatté un piede a terra e fece il suo ingresso nella sala.
Argomento, argomento: dire che si amavano sarebbe stato un argomento valido? E forse le parole sarebbero uscite più facilmente.

~

Sciocchezza scritta così perchè mi andava…
In effetti, Scorpius e Lily non hanno mai provato a parlare ma questo solo perché non hanno poi niente da dirsi. Spero che possa piacervi <3

dreem

   
 
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