DA QUI ALL’ETERNITA’
“Ognuno ha qualcosa da fare.
Noi abbiamo un compito:
è speciale.
Il collegamento che c’è con ‘loro’ è ultraterreno,
è per questo che ‘noi’ proteggiamo ‘loro’ in silenzio,
nell’anonimato.
‘Loro’ non sanno di ‘noi’,
ma a ‘noi’ importa solo di proteggerli.
Tutta la nostra vita sono ‘loro’.
‘Noi’ viviamo in ‘loro’ e per ‘loro’.
Se ‘loro’ muoiono anche per una parte di noi è così,
ma la nostra è una morte diversa dalla ‘loro’.
‘Noi’ li amiamo anche se pochi sanno di ‘noi’.”
§§§§§§
La sua voce raggiunge sempre ogni angolo.
Attraversa tutto, trapassa elementi terreni, non si ferma
mai.
Supera ostacoli e raggiunge l’eternità.
E’ come l’acqua.
Cade sul terreno fertilizzandolo, disseta chi la beve,
rinfresca chi si immerge in essa, dà la vita a tutti. Senza acqua nulla
esisterebbe.
Così la sua voce.
Quando esce dalla sua bocca fertilizza, disseta, rinfresca
e dà vita.
E’ qualcosa di eterno e unico.
A lui basta parlare per far comprendere.
E’ un canto melodioso che spesso perfora, non è sempre dolce,
quasi mai. Raggiunge picchi altissimi e non decolla mai.
Lui parte dal nulla, dal basso, dal silenzio, poi inizia il
suo canto e sale lento, sempre più. Dice cose fra le più diverse che colpiscono
come proiettili dritti al bersaglio, non sono quasi mai dolci, al contrario
dirette, oneste, sincere, spontanee, aggressive. Sono verità. Poi si alza a tal
punto da diventare irresistibile, finché tutti lo ascoltano, lo amano, lo
adorano, lo vivono.
Diventa pian piano un mito, lo stile di vita della gente che
lo ascolta.
E’ sempre al centro, tutti lo guardano e lo imitano, fanno
di tutto per potergli stare accanto anche solo un attimo. E’ qualcosa di
incredibile. Io non so come fa, ha una forza pazzesca, che gli uomini normali
non hanno.
Lo stimo e lo ammiro al di là di quello che lui è per me.
Perché vivere a quel modo, pur sapendo di dover morire,
avendone la certezza, e sapendo anche che una morte così giovane è una cosa che
mai dovrebbe verificarsi, non è da tutti.
Lui non può essere normale.
Queste mie considerazioni sono forse un po’ di parte.
Anzi ne sono sicuro.
Lui vive al meglio, dando tutto, la sua anima non la
riserva a se stesso o a pochi, è di tutti.
La sua anima è così chiara, acqua ma anche fuoco insieme,
forte, incrollabile, eterna, un contrasto.
Ho dovuto proteggerlo in diverse occasioni, perché uno come
lui vive senza riserve, per non avere rimpianti. Non si risparmia, va avanti in
ogni caso e lo fa alla grande.
Così mi è capitato spesso di proteggerlo, tuttavia non
potevo interferire come tutti quelli come me vorrebbero.
Più che altro, noi esistiamo per aiutare la loro anima, la
loro mente, il loro cuore, ma non possiamo gestirli ed interferire al punto di
influire sulla loro libertà terrena, a meno che non ce lo chiedano o non si
verifichino particolari condizioni sulle quali noi agiamo direttamente,
aiutandoli. Oltre alla protezione che per quanto sia moderata è sempre
protezione, la nostra presenza è volta a consolare, abbracciare, amare, stare
vicino senza farci sentire.
Io per lui esisto ma non esisto.
Non mi vede, non mi sente fisicamente, non sa di me, ma io
lo vedo, lo sento. Io so.
E’ difficile da spiegare il mio compito, abbraccia una
vasta gamma, ma sono solo suo, per lui e in lui.
Quando ha incontrato la malattia che lo porterà alla morte,
non ho potuto evitarlo poiché se non mi viene chiesto direttamente, non posso
interferire sulla sua vita, eliminando le sue scelte. E’ lui che vive, io lo
posso solo aiutare.
Mi potrebbe chiedere un aiuto diretto e totale, solo se
sapesse della mia esistenza, ma lui specialmente non ne è cosciente, quindi a
me va bene così, poiché lo devo preservare il più possibile e rendere concreta
la sua salvezza.
Quando gioisce io lo faccio con lui, quando piange asciugo
le sue lacrime, quando si sente solo lo abbraccio, quando canta e regna sulla
sua vita io lo sostengo dandogli tutta la forza necessaria per farlo.
Lui non sa, ma penso che inconsciamente tutti sentano un
po’ la presenza di ‘noi’ accanto a ‘loro’, come un tocco celeste che spesso
rende essenziale la sua esistenza.
E non è un peso, non lo sarà mai.
Io non ho mai vissuto, ma la sua vita è anche la mia.
Quando eseguirà il suo ultimo canto, mi fonderò con lui per
dargli l’energia totale che gli servirà, dando tutto me stesso, come anche lui
farà.
Poi finalmente mi vedrà, mi sorriderà e disteso, rilassato,
felice, senza rimpianti e paure per il passato e il futuro si farà prendere per
mano da me e lo condurrò nel luogo che più si merita. Gli starò accanto ancora
e ancora, in modo diverso, come solo un angelo può fare per il suo protetto.
Nella luce vivremo un’altra vita eterna e assoluta per
arrivare da qui all’eternità.
Non da un amore terreno siamo uniti, non così complicato e
tortuoso, ma più limpido, pieno, assoluto ed incontaminato.
Un amore celeste sul quale potrà contare ora e sempre.
FINE