Note dell’autore: Ed ecco finalmente
questo nuovo capitolo, mi scuso per averci messo così tanto tempo e spero che
questo non vi abbia fatto desistere nel seguire la storia (che sta per giungere
al termine).
Buona
lettura
Capitolo XIII
Decisioni difficili
Il Dottore seguito da Chris, corse verso la camera di
Rose, ma prima di poterci arrivare Jackie e Pete gli andarono incontro.
“Che succede?” chiese raggiungendoli, Jackie piangeva
disperata, mentre Pete tentava di consolarla.
“Dimmi che puoi ancora salvarla, ti prego.” Disse l’uomo
con la voce rotta dalle lacrime.
Un’infermiera fu sbalzata fuori dalla stanza, contro il
muro del corridoio.
“Andate via di qui.” Disse il Dottore verso i due e poi
si affacciò sull’uscio della porta, mentre Chris controllava le condizioni
della ragazza.
In piedi in mezzo alla stanza c’era Rose, o meglio l’alieno
che aveva preso possesso del corpo della sua Rose, una cosa che lo fece
scattare subito di rabbia, quel corpo profanato da chi non meritava, da chi
poteva fare solo del male.
“Ciao tesoro, ti sono mancata?” lo schernì vedendolo
entrare, il Dottore strinse i pugni dalla rabbia, ricordando che Rose era
ancora lì da qualche parte.
“Esci da lei.” Lo minacciò digrignando i denti.
”Su Dottore, non fare così.” Continuò muovendosi
lentamente.
“Sapevi bene che sarebbe successo.” Continuò con la voce
di Rose, un affronto che il Dottore non poteva sopportare.
“Però devo ammettere che la nostra ragazza mi ha dato
filo da torcere.” Continuò avanzando verso di lui.
“Lascia stare Rose.” Fingendo una calma che non aveva.
“Se no che mi farai?” chiese retoricamente, avvicinandosi
al Dottore e sfiorandogli il petto con la mano.
“Sai bene, che se fai del male a me, sarà Rose a pagare
il prezzo più alto.” Sussurrò lentamente fissandolo dritto negli occhi, quegli
occhi color nocciola che aveva imparato a conoscere e che amava profondamente,
quegli occhi ancora pieni di lei, c’era ancora un speranza dopotutto, poteva
ancora salvarla, doveva solo aggiungere un particolare al suo piano.
“Troverò un modo. Io trovo sempre un modo.” Rispose
ancora con calma, l’alieno rise e si allontanò.
“Ammettilo hai fallito Dottore.” Disse, ma subito fu
scosso da un fremito e si piegò in due, il Dottore vide, che dal naso uscì un
po’ di sangue, aveva ragione, Rose era ancora lì e lottava per tornare.
“Dottore!” urlò con sofferenza Rose, e il Dottore si
avvicinò a lei, anche se Chris gli aveva detto di non farlo.
“Rose?” chiese con cautela piegandosi sulle ginocchia per guardarla negli
occhi.
“Ti prego… fallo smettere.” Disse sempre con sofferenza,
e alzò lo sguardo per guardarlo fisso negli occhi fu certo che era lei, e non
era un trucco dell’alieno.
Il suo corpo fu mosso da un altro fremito, e lei urlò
sofferente. Il Dottore stava per avvicinarsi ulteriormente, ma fu sbalzato
lontano da un’onda d’urto, che lo scaraventò contro un muro, si voltò
nuovamente verso Rose e vide che l’alieno aveva ripreso perfettamente il
controllo.
“Sei di nuovo
debole.” Disse il Dottore con calma.
“La nostra Rose è un tipo combattivo.” Disse con scherno.
“Lasciala stare, possiamo aiutarti a tornare sul tuo
pianeta.” Propose il Dottore rialzandosi lentamente.
“Perché dovrei lasciare questo mondo.” Disse allargando
le braccia.
“Nessuno è abbastanza forte da farti vivere, sarai sempre
costretto a cambiare corpo.”
Continuò il Dottore, ma l’alieno non era per niente
preoccupato, anzi era fin troppo rilassato.
“Aspetta che acceda a quella parte di ricordi, che Rose sta proteggendo con
tutta se stessa, e avrò l’intero universo ai miei piedi.” Disse sorridendo, al
Dottore ghiacciò il sangue nelle vene, lui sapeva, sapeva che Rose dentro di sé
aveva ancora una parte del Bad Wolf.
“Io te lo impedirò.” Disse con rabbia, in quel momento
Jack sparò alle spalle di Rose, il Dottore fu pronto a sorreggerne il corpo.
“Che cosa hai fatto?” chiese il Dottore preoccupato,
mentre Ianto portava all’interno della stanza la capsula che aveva dato inizio
a tutto.
“Tranquillo sta solo dormendo.” Lo tranquillizzò.
Adagiò con calma Rose su letto, questo avrebbe rallentato
un po’ l’alieno e lui avrebbe avuto qualche minuto in più. Jackie e Pete
entrarono nella stanza di corsa, cercando di raggiungere la ragazza, ma il
Dottore li fermò.
“Lasciami andare.” Gli urlò Jackie cercandosi di liberare
dalla sua presa.
“Jackie ascolta, non è sicuro” disse con calma, tenendola
ferma.
“Che vuoi dire?” chiese Pete.
“Cosa le hai fatto?” chiese invece la donna.
“Niente sta solo dormendo, le abbiamo dato un sedativo.”
Spiegò con calma.
“Ma quando si sveglierà sarà ancora lei? Sarà ancora la nostra
Rose?” chiese Jackie.
“Non lo so, Rose sta cercando di trattenerlo, ma non so
per quanto ancora ci riuscirà.” Spiegò con calma.
“Puoi ancora salvarla?” chiese Pete, il Dottore stava per
rispondere, ma la voce di Rose lo fermò.
“Dottore!” chiamò con la voce sofferente, il Dottore si
voltò sorpreso e si avvicinò a lei in automatico.
“Ehi ciao!” la salutò prendendole la mano, lei si forzò
di sorridere.
“Ti sta bene la barba.” Si sforzò di scherzare, il
Dottore le accarezzò la testa sorridendo.
“Dovresti dormire, ti ho dato un sedativo.” Disse lui con
calma, Jackie e Pete si avvicinarono.
“Rose piccola mia.” Disse la donna mettendosi accanto al
Dottore.
“Sto bene mamma, non preoccupatevi.” Disse guardandoli,
poi si voltò verso il Dottore.
“Non c’è molto tempo, non so ancora quanto riuscirò a
resistere.” Disse lei sempre più sofferente.
“Forse so come fermarlo.” Disse il Dottore, ma la ragazza
scosse la testa.
“No, ascolta non c’è tempo.” Rispose prese un profondo
respiro.
“Ho visto…. Ho visto le sue intenzioni e credimi il tuo
piano non funzionerà.” Disse stringendogli la mano, il Dottore aggrottò la
fronte, questa era la conferma che quel sogno non era frutto della sua mente,
ma era un messaggio di Rose.
“Ascolta Dottore, devi fermarlo ad ogni costo.” Disse
stringendogli ancora di più la mano.
“Rose, il Dottore ci riuscirà.” Disse Jackie non capendo,
ma il Dottore invece aveva capito perfettamente cosa intendeva lei.
“Rose, io…” disse cercando di trovare le parole, ma il
pensiero lo terrorizzava, tutti li guardarono non capendo cosa i due
intendevano.
“Ti prego, devi farlo.” Supplicò ancora con le lacrime
agli occhi, il Dottore deglutì, non poteva, non voleva esaudire quella sua
richiesta.
“Rose io non posso.” Gli disse con la voce inclinata
dalle lacrime.
“Di che diavolo state parlando voi due?” intervenne
Jackie guardandoli, sorpresa per la disperazione che vedeva nel Dottore.
“Devi farlo, o tutto quello per cui abbiamo lavorato,
sarà stato inutile.” Disse ancora la giovane, il Dottore le accarezzò ancora la
testa sapendo, che non poteva sopportare una cosa come quella, anche se lei
aveva ragione.
“Che ne sarà di me?” chiese con le lacrime che gli
solcavano il viso, Rose liberò la sua mano dalla sua stretta e la portò al
petto, appogiandola proprio sul suo unico cuore.
“Io sarò qui con te, sempre.” Continuò con calma e
sorridendogli, il Dottore chiuse gli occhi non sopportando più quello sguardo,
quegli occhi che gli stavano chiedendo tanto. Jackie realizzò cosa stava per
accadere.
“Tu non puoi farlo, non puoi.” Gli urlò contro disperata.
“Mamma.” Chiamò Rose con calma.
“Non puoi permetterlo.” Disse ancora Jackie.
“Mamma no, è l’unico modo per salvare il mondo.” Spiegò
con calma.
“Al diavolo il mondo, non lo permetterò.” Disse ancora la
donna.
“Deve esserci un'altra soluzione.” chiese Pete.
“Non c’è mi dispiace.” Gli rispose Rose, il Dottore
sospirò attirando su di sé l’attenzione della ragazza.
“Va tutto bene Dottore. Non è colpa tua, ricordalo sempre.”
Disse la ragazza prendendogli di nuovo la mano.
“Dovrei salvarti, lasciami provare a modo mio.” Supplicò
lui stavolta, la ragazza fu scossa da un fremito e le iniziò a sanguinare il
naso.
“Rose?” chiese il Dottore, spaventato all’idea di non poterle
dire addio.
“Non c’è più tempo, ti prego.” Rispose con più
sofferenza.
Il Dottore si alzò e si chinò su di lei, le baciò
dolcemente la fronte chiudendo gli occhi e ricordando quella sensazione di
benessere e pace che provava accanto a lei.
“Avrei passato la mia vita con te.” Sussurrò prima di
poggiarle un piccolo bacio sulle labbra.
“Anch’io.” Gli rispose lei con la stessa emozione,
sospirò ancora una volta allontanandosi da lei senza però lasciarle la mano.
“Chris, porta via Jackie e Pete.” Disse il Dottore senza
staccare gli occhi da quelli di Rose, il ragazzo lo guardò sorpreso.
“Non vorrai davvero…” cercò di dire il ragazzo, ma fu
Pete a zittirlo.
“No Chris, basta.” Disse l’uomo.
Mentre il Dottore preparava il tutto Jackie saluto con
disperazione la figlia, mentre Pete le accarezzò la guancia, la ragazza sussurrò
qualcosa all’orecchio dell’uomo che annuì.
Rimasero soli di nuovo, il Dottore cercava inutilmente un’altra
soluzione, sperando di potersi fermare prima che fosse troppo tardi. Si
avvicinò nuovamente a lei sempre più sofferente, le accarezzò il viso
memorizzando ogni centimetro, ricordando ogni emozione che provava nel vederla.
“Sono pronta.” Disse sforzandosi di sorridere.
Si malediva per quello che stava facendo, le prese il
braccio e la accarezzò ritardando ancora il momento, ma Rose prese la sua mano
in cui teneva la siringa.
“Non posso più aspettare.” Disse lei piangendo, il
Dottore si sentì ancora più male.
“Mi dispiace.” Disse tra le lacrime.
“Non è colpa tua.” Ripeté ancora la ragazza, dopo di che
lui le iniettò nelle vene il farmaco che l’avrebbe portata alla morte.
Rimase accanto a lei tenendole la mano, non voleva
lasciarla, non voleva che rimasse sola in una momento come quello, vide i suoi
occhi chiudersi lentamente, lasciando scivolare sulla guancia una piccola
lacrima, la mano che fino a poco prima stringeva la sua era ormai senza vita. Non era riuscito a salvarla. Era stato solo
capace di guadarla morire, e questo lo devastò dentro, nel suo cuore si aprì
una voragine di dolore, gli sembrava di impazzire, voleva gridare, voleva
urlare tutto quel dolore e quella rabbia.
Stava per allontanarsi, quando il corpo della giovane, fu
scosso dalle convulsioni, il Dottore cercò di tenerlo fermo, Chris e Ianto con
alcune infermiere entrarono ad aiutarlo, Jackie e Pete rimasero fermi a
osservare con l’ansia che li torturava.
“Che succede?” chiese Chris, cercando di tenere ferma il
corpo di Rose.
“Non riuscirete a fermarmi.” Urlava l’alieno con la voce
roca di Rose.
“Ianto avvicina quella maledetta navicella.” Ordinò il
Dottore capendo che il piano di Rose non stava funzionando.
“Faremo a modo mio stavolta.” Disse, mentre il ragazzo
eseguiva il suo ordine, l’alieno liberò una mano dalla presa di Chris e strinse
il braccio del Dottore, che tentava di tenerlo fermo.
“Voglio farti un piccolo regalo Dottore.” Disse stringendo
la presa, il Dottore fu investito da diverse immagini, sue e di Rose, del suo
alterego e dei loro viaggi tra le stelle e poi Rose e Chris seduti a mangiare
insieme.
“E per quanto ancora lui resterà qui, accanto
a te?” chiese alzando lo sguardo su di lei.
“Rose, ti
prego fermati a pensare solo un attimo, lui ha sempre viaggiato, me lo hai
detto tu stessa, mai fermo in un posto, sempre alla ricerca di qualcosa di
nuovo, di qualcosa di divertente da fare, senza mai legarsi ad un solo pianeta.
Cosa pensi lo trattenga adesso?” chiese infine, Rose deglutì lentamente
abbassando lo sguardo.
“Un giorno di questi, lui prenderà e andrà via
senza voltarsi indietro.”
La consapevolezza di quella scena si fece strada in lui, ritornò
alla realtà, dove Chris lo stava chiamando.
“Non mi sembra il momento di sognare.” Gli disse, scosse
la testa per concentrarsi, ma prima di poter anche solo agire un’onda d’urto li
allontanò, Rose iniziò a risplendere di luce dorata, un’immagine che il Dottore
conosceva troppo bene, il Bad Wolf si era risvegliato. L’intera stanza fu
illuminata da una forte luce per qualche minuto.
Quando tutto cessò il Dottore, si rimise in piedi Rose
era inerme sul letto, la navicella era scomparsa, mettendo in agitazione tutti.
“Cosa diavolo è successo?” chiese Jack, il Dottore si
avvicinò a Rose e controllò i suoi battiti, ma niente, non dava alcun segno di
vita.
“Cos’era quella luce?” chiese Chris avvicinandosi, ma il
Dottore non rispose continuò a tenere la mano di Rose.
“Controllate, dove potrebbe essere la navicella, non
dobbiamo permetterle di andarsene.” Ordinò Jack ai suoi, che subito eseguirono
l’ordine. Jackie si avvicinò lentamente.
“Dottore? Lei è…” cercò di chiedere, ma le parole le
morirono in gola, il Dottore non le staccava gli occhi di dosso e continuava a
tenerle la mano.
“Rose ci ha salvato tutti.” Disse semplicemente.
“Non troverete qui quella navicella, Rose la rimandata
indietro.” Continuò a spiegare con la voce roca.
“Che cosa è successo?” chiese con calma Pete.
“Rose ha salvato il mondo, di nuovo.” Gli rispose,
accarezzò la guancia della ragazza lentamente. Improvvisamente Rose, si
risvegliò prendendo un respiro profondo, si aggrappò al braccio del Dottore.
“Oh mio Dio.” Urlò Jackie avvicinandosi alla ragazza, il
Dottore la guardava sorpreso.
“Ehi!” lo salutò con affanno.
“Ci…. Ciao.” Salutò lui ancora scosso, la guardava negli
occhi, non capiva cosa era successo, non capiva come faceva Rose ad essere
ancora viva, ma né era veramente felice. Un medico si avvicinò, separando i
due.
“Dovremmo fare delle analisi.” Disse con calma, il
Dottore lo guardò senza capire realmente quelle parole.
“Dottore, sarà meglio che andiamo.” Suggerì Ianto.
“Si … certo …” disse incerto, si voltò verso Rose.
“Ci vediamo dopo.” Gli disse sorridendo, anticipandolo.
Stordito il Dottore, uscì dalla stanza, accompagnato dagli altri, non riusciva
ancora a crederci Rose era viva, la sua Rose era ancora accanto a lui.
Fine
Capitolo XIII
Note finali: Ed ecco il
finale del capitolo, ci ho messo un po’ a scriverlo e pubblicarlo, ma spero
tantissimo che vi sia piaciuto, alla prossima.
Spazio Recensioni:
Cecilia: Innanzitutto grazie per la recensione. Come vedi ho intenzione di
continuare questa FF, e spero tanto che anche questo capitolo possa piacerti,
aspetto il tuo commento.
F13: Grazie mille anche
a te per la recensione, sono contenta che la mia storia ti piaccia tanto, eh si
credo che Rose e questa versione umana dovevano passare un po’ di tempo per
conoscersi e abituarsi alla quotidianità, e sono strafelice di essere riuscita
a trasmettere proprio questo.
Purtroppo
so bene gli errori che ci sono (anche se leggo i capitoli circa dieci volte
prima di pubblicarli) e come ho già detto purtroppo non ho nessuno a cui farli
leggere prima, ma spero che continuerai a seguire le mie storie.