Una settimana di libertà.
Seconda parte.
Arrivai in anticipo di 20 minuti davanti al Senshi Bar. Il Senshi si affaccia proprio sulle sponde del
Tamigi, quindi decisi di fermarmi a guardare quella distesa blu, era rilassante.
Ogni tanto mi giravo in direzione del Bar, sperando di veder comparire Marta da un momento all'
altro. Quandi mi rigirai in direzione del fiume, vidi Ryo che fumava nervosamente, avevo notato che
si era accorto di me, e quindi girò il suo sguardo da un' altra parte e fece per andarsene.
Cercai di fermarlo, non so nemmeno io il perchè:
-Ryo! Ryo!-
Faceva finta di non sentirmi e continuava a camminare. Gli corsi dietro, fino a prendergli un
braccio.
-Ryo aspettami...vorrei parlarti-
-Non abbiamo più niente da dirci Amy, un addio è un addio, non un arrivederci-
-Si lo so , però...non mi piace come ci siamo lasciati l' altra volta, vorrei chiarirti delle cose, vorrei
che tu non mi evitassi quando mi incontri per strada. Lo so che non ho alcun diritto di chiederti
questo, però non puoi dimenticare l'affetto che ci ha uniti per tanto tempo. Solo questo. Ti prego
non mi negare la parola!-
Gli volevo bene e anche se non meritavo nulla da lui, non sopportavo l'idea che non volesse più parlarmi.
Si girò verso di me con uno sguardo infastidito:
-Lasciami stare Amy, vattene!-
-Da quando fumi Ryo? Ti prego, non fare così, lo so hai ragione ma...-
-Smettila! Da quando ti interessi di me? Non te ne è mai fregato niente, ma cosa vuoi? Parli di
affetto, ma il mio non era affetto, era amore. Lo sai cos' è l'amore Amy, lo sai? No...tu non ne sai
niente, tu non lo sai come ci si sente male quando non si è corrisposti. E non guardarmi con quegli
occhi pieni di compassione! Vattene, non ti voglio guardare, vai via!-
Nonostante avesse tutte le ragioni del mondo per odiarmi, mi sentivo terribilmente umiliata e
mortificata.
-Va bene Ryo me ne vado. Non ti darò più fastidio. Spero che un giorno mi perdonerai. C' è stato un
periodo in cui ti ho amato veramente, ma il mio egoismo mi ha allontanata da te. Scusami se ti ho
fermato, questa è l' ultima volta che mi permetto...Ciao!-
Feci per andarmene e mi sentii tirare per i fianchi. Mi abbracciò da dietro, e mi sussurrò nell'
orecchio:
-Non voglio più vederti perchè mi fai male, mi fai ancora molto male. Tra due giorni parto per il
Giappone, torno a casa. Ti porterò nel cuore, una parte di te rimarrà sempre con me.-
Mi girai verso di lui che ancora mi stringeva a se, gli diedi un bacio sulle labbra. Quello era il mio
bacio di addio. Poi mi distanziai da lui e con gli occhi lucidi gli augurai:
-In bocca al lupo per tutto Ryo-
Volevo che almeno l' ultima volta che ci salutavamo, non gli rimanesse in mente il ricordo di me che
correvo in ospedale, ma di me che dedicavo quel momento solo a lui, almeno questo.
-Anche a te-
Rispose. Poi mi girai per andare al Senshi Bar, e vidi Marta che mi stava fissando. Mi avvicinai a lei,
era accompagnata da due ragazzi. Prima di presentarmeli, si avvicinò al mio orecchio, e a bassa
voce disse:
-Cavolo Amy, potevi dirmelo che ti eri rimessa con Ryo! Ti abbiamo vista mentre lo baciavi! Ti ho
portato il bel dottorino di cui ti parlavo, che figura ci faccio adesso?-
Risposi ad alta voce:
-Che?!?-
Marta era imbarazzatissima, e fingendo di non avermi sentita, passò alle presentazioni:
-Ragazzi, questa è la mia amica Amy! Amy, lui è il mio collega Yaten, e lui è Zaffiro, per gli amici,
Zaf!-
-Piacere, io sono Amy!-
Allungai la mano verso Yaten, finalmente conoscevo il ragazzo che faceva impazzire Marta.
Effettivamente era un bel ragazzo, alto, capelli chiari, lunghissimi, legati con un codino che partiva
dal basso della capigliatura, occhi verde chiaro; anche dal suo completo giacca e pantalone grigio
perla, si capiva che era un modello. Poi rivolsi il mio sguardo verso l'altro ragazzo, e gli porsi la
mano per presentarmi. Lui strinse la mia mano, e continuando a tenerla si presentò:
-Piacere, io sono Zaffiro. Mi ha detto Marta che anche tu sei un medico, come me!-
Quel ragazzo aveva un fascino particolare, i suoi capelli erano di un nero così lucido da creare dei
riflessi blu; aveva gli occhi azzurro mare, non c' è che dire, era davvero un bell' uomo, e portava
anche un buon profumo. Poi mi balenò un pensiero: Marta aveva organizzato un'uscita a quattro? Era proprio incredibile quella ragazza!
Arrossii, e tolsi la mia mano dalla sua.
-Beh, che facciamo, entriamo o volete rimanere tutto il tempo qui fuori?-
Domandò Marta.
Entrammo al Senshi e prendemmo posto al tavolo.
Iniziammo a conversare, mi sentivo a disagio, non mi piaceva l' idea di questo appuntamento a
quattro, non avevo voglia di ricominciare a frequentare qualcuno. Tra l' altro, il mio imbarazzo era
alimentato dal fatto che Zaffiro non smise un attimo di fissarmi, dall' inizio alla fine.
I più chiacchieroni erano Marta e Yaten, ci raccontarono del servizio fotografico che avevano fatto
quel giorno e ci parlarono della loro carriera, compresi momenti divertenti vissuti sul lavoro.
Sembravano proprio fatti l'uno per l'altra.
Accennai un sorriso ai loro discorsi e Zaffiro commentò:
-Che bel sorriso che hai. Scusa se mi permetto...-
Non sapevo che dire, mi sentivo in imbarazzo totale:
-Ah beh...grazie.-
Capii che stava iniziando a conversare con me:
-Amy, in quele ramo della medicina operi?-
-Sono un medico d'urgenza, devo saper applicare diverse discipline, come sai. E tu?-
-Io sono un fisioterapista. Ho il lavoro proprio sotto casa, sono al Blackmoon Hospital, nel
Bermondsey, hai presente? -
-Si, ho lavorato lì i primi due mesi che sono venuta a Londra, poi mi hanno trasferita
permanentemente al Guy's Hospital-
-Strano che non ti abbia mai vista, lavoro lì da 3 anni. Comunque siamo vicini, le due zone in cui
lavoriamo sono confinanti...-
-E anche dove abitate! Io e Amy abitiamo a London Bridge!-
Esclamò Marta. Tutto ciò era allucinante, mi voleva per forza far frequentare quell' uomo?
Con sguardo compiaciuto, Zaffiro rispose:
-Bene, allora siamo anche "vicini di casa". Avremo molte occasioni per vederci. Non credi anche tu
Amy?-
-Beh...si forse...sono sempre impegnata con il lavoro, non ho molto tempo libero.-
-Volendo il modo si trova!-
Rispose sorridendo.
Uscimmo dal Senshi, dopo aver continuato a chiacchierare, si erano fatte quasi le 18, non vedevo
l'ora di tornare a casa. Poi Marta si rivolse a me:
-Amy scusami, ma non torno a casa con te...Io e Yaten stavamo pensando di fare un giro e poi
andiamo a cena insieme...Ti dispiace se ti lascio sola?-
Mi fece l'occhiolino, sapevo che per lei era un' occasione da non perdere, a cena fuori con il suo
Yaten.
-Va bene, non ti preoccupare. Dirò a Morea che non ci sei a cena ok?-
-Grrrrazie Amy! Poi dài non sei sola, c'è Zaffiro!-
La guardai con uno sguardo di rimprovero e lei capì.
-Beh noi andiamo...Ciao Amy, ciao Zaf!-
Salutammo Marta e Yaten, poi mi girai verso Zaffiro e feci cenno di salutarlo, ma lui si scostò:
-Dai Amy, ti accompagno a casa, è buio!-
-Non ti preoccupare, sono solo le 6.00 del pomeriggio, ce la faccio da sola.-
-Si ma le 18.00 d' inverno, sono come le 22.00 d' estate, è buio! Sono venuto con la macchina, per
me non è un problema accompagnarti, non ha senso che torni a piedi.-
Non volevo tornare con lui, ma non avevo più scuse, mi sentii costretta ed accettai.
Arrivammo davanti al cancello di casa.
-Grazie per il passaggio Zaffiro-
-Puoi chiamarmi Zaf! Ah tieni!-
Mi diede un bigliettino: c' era il suo numero di telefono.
-Senti Zaf, sono appena uscita da una situazione difficile, non me la sento di...-
Mi interruppe:
-Si lo so, ti ho vista mentre baciavi quel ragazzo. Però mi piaci, e la speranza è l'ultima a morire no?
Come vedi sono stato cortese, non ti ho chiesto il numero di telefono, ma ti ho dato il mio, se un
giorno ti va di fare due chiacchiere...-
-Io e quel ragazzo non stiamo insieme, era solo un bacio d'addio.-
Non sapevo nemmeno io perchè glielo avessi detto, mi stupii di me stessa. In fondo quel ragazzo
mi attraeva da morire, ma nello stesso tempo non avevo voglia di ricominciare a frequentare
nessuno, tanto sapevo come sarebbe andata a finire.
-Ancora meglio!-
Rispose, poi si avvicinò per salutarmi, dandomi un bacio sulla guacia.
-Arrivederci dottoressa, alla prossima. Spero che mi chiamerai.-
Scesi dalla macchina come in trance, non volevo più sentirmi chiamare in quel modo da nessun
uomo. Il bigliettino lo misi nella borsa e citofonai a Morea per farmi aprire il cancello.
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Era il mio secondo giorno di ferie, il primo era stato già abbastanza intenso. Era mattina presto,
avrei fatto un bel discorsetto a Marta una volta che si fosse alzata, poi mi accorsi che non era in
casa.
Quel giorno decisi di volermi concedere un viaggio, era tanto che non mi allontanavo da Londra, e
decisi di partire per l' Italia tre giorni. Volevo visitare Roma, ne avevo sempre sentito parlare, mi
affascinava l'idea di visitare la capitale dell' arte, e poi volevo godermi quella vacanza,
allontanandomi da Londra per un pò. Quella mattina, mi stupii, erano le 11 e Rea girava per casa in
piagiama:
-Buongiorno Rea! Non lavori oggi?-
-Yaaaaaawn! Che sonno! Buongiorno Amy! Non lavoro ho preso due giorni di ferie anche io, oggi e
domani. Tanto c' è Nina, e poi in inverno la galleria non è molto visitata.-
-Davvero? Oh Rea...ti andrebbe di partire con me?-
-Una fuga d'amore? No grazie non ci tengo, ti voglio bene ma a me piacciono gli uomini!-
-Ahahahah! No dai Rea, a parte gli scherzi, ho deciso di partire per l' Italia tre giorni, parto oggi
alle 16...Ho già prenotato l' albergo stamattina, faccio sempre in tempo a dire che mi serve una
doppia e non una singola!-
-Insisti, ti ho detto che a me piacciono gli uomini!-
Rideva mentre sparava le sue battute e io risi con lei, poi proseguii:
-Anche se poi dovrai tornare prima, comunque un giorno e mezzo staremmo insieme! Dai che
anche tu la vuoi vedere l' Italia!-
-Mmm...ma mi conviene per così poco tempo?-
-Pago io! Dai Rea!-
-Beh se paghi tu...non posso rifiutare!-
Ero al settimo cielo, quel giorno passammo a salutare Bunny in albergo e pranzammo al ristorante
dove lavorava Morea, dicendole della partenza. L'unica che non riuscimmo a salutare di persona fu
Marta, quella notte non era rientrata in casa, così la chiamai sul cellulare e le dissi che io e Rea
stavamo partendo tre giorni per l' Italia e che al mio ritorno le aspettava u bel discorsetto.
Anche lei disse che doveva raccontarci tante cose, potevamo ben immaginare!
Anche lei disse che doveva raccontarci tante cose, potevamo ben immaginare!
Ore 15.00 eravamo all' Heathrow Airport, per soli tre giorni avevamo portato due trolley e due
borsoni.
Dopo mezz' ora salimmo sull' aereo, in meno di tre ore, saremmo arrivate a Roma!
Note e commenti:
Questa volta vi ho sorpresi scommetto...Domanda per i fan di Sailor Moon: chi pensavate che fosse
il dottore amico di Yaten? Eheh...Questa vacanza va vissuta al massimo, dopo tutto lo stress
accumulato da Amy! Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto, e colgo l' occasione per
ringraziare la mia amica Demy84 che sta scrivendo una splendida storia che mi invoglia a fare
ancora di più, e la ringrazio tantissimo anche per l' appoggio e l'aiuto.
Un grazie di cuore anche a:
-EllieMarsRose
-LadyFire
-Key17
-Usa-Mamo86
-Pianistadellaluna
-Miroku88
-Moon91
A presto!
SailorMercury84