A te, che adesso non hai più scuse per non spostare il nuovo capitolo. 

Consiglio vivamente di ascoltare questa canzone durante la lettura http://www.facebook.com/remvsg/posts/151000218288792?notif_t=like  

Ancora Rose Weasley, che passeggia per i lunghi corridoi della sua scuola.

Ha la testa occupata da una immagine.

 

Un paio di asuror erono entrati ad Hogwarts la settimana prima, diventando il maggior argomento di conversazione degli studenti, insieme agl'ultimi attacchi diretti verso la flora e la fauna vicino al lago nero.

Ma lei no. Lei non parla, lei ricorda.

 

L'aveva turbata.

Vederlo lì, seduto su uno dei rami più bassi di un albero del cortile interno, occhiali da lettura e libro di erbologia in mano.

 

Si vergogna Rose Weasley, perchè per un attimo aveva pensato di aver visto un principe sul suo trono.

 

Il cugino l'aveva allontanata da quella fantasia, trascinandola via con aria disturbata. Ma era rimasta. Danzava ancora nella sua memoria. Come obra fluttuante, come nebbia. 

Del resto lei non lo conosce.

Lei lo odia.

 

Ha saputo fa fuofiuscire tutto il suo risentimento con poche, seplici parole.

Lei non lo conosce, ma lui conosce lei.

Un ragazzo da temere, sicuro.

Cosa può aspettarsi adesso da lui. Cosa può si aspettare da se stessa.

 

 

Si dirige verso la biglioteca. verso il suo luogo.

Lui non c'è.

Già altre volte aveva percepito la sua assenza, ma come si nota lo squilibrio di una stanza quando manca anche il più insignificante dei soprammobili.

Scorpius Malfoy era alla pari di un vaso da fiori, di una statuetta decorativa.

Era.

 

Il punto cambia: chi è adesso? Cos'è adesso?

 

Al di fuori della sua famiglia -al di fuori di Al-, non aveva rapporti che andassero oltre un voto scolastico o la semplice scortesia.

Lui merita altro. Di sicuro lui è alto.

 

Per un attimo Rose Weasley pensa ad una parola. Una parola che fa paura.

Sincerità 

Poi scaccia l'idea mordendosi il labbro inferiore.

Ce n'è stata fin troppa.

 

 

Ma a lei cosa interessa?

Può continuare a vivere la sua vita come se niente fosse. Manca poco, del resto.

Poco più di un anno, e poi tutto avrebbe cambiato profumo.

Un odore stantio, naftalina e muffa, rispetto alla brezza di libertà che avrebbe respirato.

Libertà.

Sì, libertà.

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Chi mi odia alzi la mano.
-omamma quanta gente-

Lo so, lo so, avevo scritto che questo capitolo era pronto e che lo avrei pubblicato quasi subito "Semplice". Non me ne abbiate troppo. Il fato è stato cattivo con me.
Il capitolo era pronto, sì, ma dentro Dorian, il mio netbook senza caricabatterie. Niente carica. Niente capitolo.
Ho aspettato tanto, ma ancora non sono riuscita a recuperarlo. Oggi quindi mi sono decisa. Ho scritto un nuovo capitolo. 
E' diverso da quello preparato in precedenza, più intimistico, ma, fidatevi, anche se può sembrare ripetitivo, la storia ne aveva bisogno.


Cercate di non odiarmi troppo.


                                                                                                       Rem#