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Autore: AoiHand    02/02/2011    2 recensioni
Rufy non sarà mai un marine, per altro sarebbe un soldato terribile! Ma se certi incontri fossero andati in maniera differente e Garp avesse preso decisioni diverse...
Genere: Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Monkey D. Rufy non è una persona difficile da comprendere.

Ama la carne, l’avventura e i suoi nakama.

Dategli queste tre cose e non vi darà alcun problema, minacciatele e preparatevi ad affrontare la furia di qualcuno che discende da ‘quella’ particolare linea.

Capire questa cosa fondamentale di Rufy era anche un sistema usato dai suoi colleghi per manipolarlo al meglio (Sengoku e Dadan lo usavano spesso come modello di allenamento /motivazione perché Rufy è quel tipo di persona che può fare imprese miracolose con la giusta motivazione).

Questi fatti erano anche la ragione per cui Mihawk ‘Occhi di Falco’ riuscì a farsi largo in cima alla lista nera del giovane Commodoro.

Il che in realtà era un gran risultato, ma non del tutto sorprendente.

Qualunque cosa Mihawk avesse fatto , non sembrava conforme al suo stile, elegante e accurato quant’era. Uno non diventa il più famoso (o tristemente famoso, scegliete voi) spadaccino del mondo facendo le cose a metà.

Ecco perché Rufy aveva intenzione di ‘parlare’ con lui

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Lei sorrise battendosi il fodero sulla spalla.

“Ti stai lamentando? È per quello che non potrai mai vincere, sai?”

“Non mi sto lamentando.”

“Allora ti sei arreso? È anche peggio. Sei davvero così patetico, Zoro?”

“Ho perso. Ho fallito.”

“Non c’è disgrazia nel perdere, ma ce n’è molta nell’arrendersi. Sei cambiato così tanto da quando abbiamo fatto quel giuramento?”

Dondolò la spada davanti a lui, prima di tenere la lama davanti ai suoi occhi.

“Quell’uomo… è un mostro tra i mostri. È più forte, più abile e con più esperienza di te. Non sei ad un livello nel quale lo puoi battere.”

“Non ancora.”

Fissò il suo riflesso nella lama. Aveva gli stessi occhi di allora. Era più vecchio, più saggio (in qualche maniera), più abile e infinitamente più forte di prima, ma non aveva perso quella determinazione, vero?

Zoro si alzò ed afferrò il manico.

“Arrendermi?” ruggì. “Ma se non ho nemmeno iniziato. Sarò lo spadaccino più forte del mondo!”

Kuina ghignò. “Sarà proprio meglio per te, Roronoa Zoro. Sarai il più forte solo se sopravvivrai!”


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Mihawk girò sui tacchi e controllò il ragazzo furente dietro di lui.

‘Interessante…’

Il ragazzo aveva rilasciato un incredibile getto di fortissimo Haki, anche se un po’ a caso, facendo un cattivo lavoro nel cercare di contenere la rabbia.

L’equipaggio sopravvissuto al naufragio cadde da destra e manca, provando un’ulteriore volta, per sua opinione, che non sarebbero sopravvissuti a lungo nella Rotta Maggiore, anche se non avessero avuto la sfortuna di interrompere il pisolino di un uomo terrificante come Mihawk occhi di falco.

“Hai bisogno di qualcosa, ragazzo?”

“Shichibukai Drakul Mihawk Occhi di Falco,” abbaiò Rufy. “Vorrei farti il culo sul serio ma non posso.”

Mihawk un sopracciglio finemente disegnato. “Ti dispiacerebbe spiegarti, ragazzo?”

“Ci penserà Zoro! Diventerà più forte e ti farà il culo prima che tu te ne accorga, diventando lo spadaccino più forte del mondo!”

L’altro rise. Era davvero una bella giornata. Una natura così audace e che spirito forte! Non si era divertito così da lungo tempo. “Dimmi, ragazzo,” comandò. “Chi sei e perché hai così tanta fiducia in Roronoa?”

“Sono il Commodoro Monkey D. Rufy. Comandante dell’Unità Operazioni Speciali e Zoro è un mio nakama!”

“Perciò pensi che solo perché è in marina trionferà?”

“Eh? E questo cosa c’entra con la storia? È il suo sogno e è disposto a rischiare la vita per ottenerlo! Darà tutto se stesso e ti prenderà a calci in quel culo che ti ritrovi, uomo-falco!”

-break-

Tenzou bendò freneticamente la ferita nel petto di Zoro con il kit che Sanji aveva recuperato dal ristorante.
Aveva il terrore che fosse rimasto in acqua troppo a lungo e che la ferita fosse troppo profonda.

Non era affatto un medico, il suo era più uno stile serie come ‘fa’ un po’ come ti pare’, ma non ‘ricevi tutti i colpi senza preoccupartene’.

“Non morire, maledizione! Non possiamo perderne un altro, proprio non possiamo! Pensavo che tu fossi forte, bastardo marimo!”

Saltò quando Zoro tossì fuori un getto d’acqua salata ed iniziò a cercare le sue spade. L’altro afferrò la Wadou dalla nave e la premette nella mano di Zoro.

“Eccola, la tua spada, pazzo furioso.”

Zoro sbatté le palpebre per cacciare l’offuscamento, al viso pallido di Tenzou.

“Che?”

“Sei sopravvissuto, maledetto pazzo. Ha combattuto contro Mihawk ‘Occhi di Falco’ e lui ti ha lasciato vivere. Si è accorto di te, squilibrato marimo. Non dovresti nemmeno essere in vita al momento!” sibilò furioso.

“Dov’è Rufy?”

“A mangiarselo a nome tuo. Gli sta dicendo che sarai il più forte spadaccino del mondo o morirai provandoci.”

Zoro digrignò i denti ed urlò: “RUFY!”

Rufy affermò: “Ah, Zoro è a posto.”

“Ti ho deluso, Rufy, ho fallito. Ma non succederà di nuovo!” brandì la Wadou Ichimonji in alto. “NON PERDERO’ MAI PIU’!”

Rufy e Mihawk sorrisero, in due maniera differenti.

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Lo spadaccino ritornò sulla sua nave ignorando tutti gli altri.

Si mise a sedere ed accennò vagamente a Rufy, che ricambiò il gesto con uno più profondo.

Era stata una giornata interessante, con la scoperta di un nuovo probabile terribile avversario.

Era ancora un po’ acerbo ma il suo potenziale naturale era incredibile! Davvero una buona giornata.

-break-

Rufy si mise in posizione e fece scrocchiare il collo.

Si passò una mano fra I capelli, notando che la sua testa era quasi fredda. Decise che avrebbe recuperato un mantello da uno dei marinai più tardi.

"Captano Tenzou!" abbaiò.

Gli occhi di Tenzou si allargarono e guardò sorpreso il giovane Commodoro. Fece un breve saluto e si voltò verso Zeff.

“Portate tutti dentro e tenete i civili lontani dalle finestre. Preparatevi ad issare l’ancora e ad andarvene se necessario, al mio segnale.”

Zeff fece uno sguardo al suo livello prima di annuire.

La Cu Fharraige si mosse verso il galeone pronto a bloccarne la via d’uscita una volta che Mihawk se ne fu andato.

“Capitano,” chiamò Rufy. “Quali sono i nostri ordini pendenti su Don Creek?”

“Taglia di diciassette milioni di Berry. Conosciuto per attacchi a sorpresa e uso di veleno. Un grande numero di civili casualmente coinvolti.”

“Bene. Vivo o morto?”

“Affermativo.”

Rufy scrocchiò le dita. “Allora non ci sono problemi.”

-break-

Quando fu tutto finito, Sanji rimase per un lungo tempo a fumare sul ponte.

Notò che la zona aveva davvero bisogno di una sistemata ma comunque non se se preoccupò.

Era troppo impegnato a digerire quello che aveva visto.

E’ solo che non riusciva a conciliare il Rufy che conosceva con quel brutalmente efficiente soldato che aveva sconfitto Creek. Non ci aveva messo manco due minuti. Era semplicemente andato ad uccidere Creek e a colpire gli altri con… Haki? Era quella cosa, vero?

Era stato… Terrificante. Un ragazzo così semplice ce poteva fare una cosa come quella, qualcosa di così insensibile e sanguinaria, era veramente da sentirsi male.

Gettò l’ultima parte della sigaretta nell’oceano scuro e realizzò che era solo sorpreso. Non orribilato, né disgustato. Solo non si aspettava che Rufy lo facesse.

“Allora ti piace la marina?”

Rufy si toccò il naso. “Eh, no. Non proprio. Non è che faccia molta differenza. Voglio solo andarmene in giro con Tenzou e i miei nakama.”

Tenzou assaporò il suo the tranquillo. “Be’, tu sei un caso a parte. Te la scampi da un sacco di casini che combini, sai.”

“Davvero?”

Tenzou sbatté la testa sul tavolo brontolando mentre Sanji se la rideva.

“Lasciamo perdere,” si arrese Tenzou una volta che ebbe messo la sua irritazione rabbiosa sotto controllo. “Rufy ha fatto cenno all’All Blue. Di che parlava?”

Sanji sorrise e si mise a raccontare la storia.

Rufy aveva davvero quella natura, lo sapeva già, ma vederlo in azione era decisamente un’altra cosa.
Faceva quello che era necessario per proteggere coloro che erano sotto la sua responsabilità, che gli piacesse o no.

A Sanji non piaceva immaginare che cosa sarebbe potuto succedere se Creek avesse tentato di fare qualcosa prima.

Il giovane Commodoro non lo aveva degnato nemmeno di un’occhiata.

-break-

Sanji ritornò all’interno.

I clienti normali se n’erano andati, molti lasciando una cospicua mancia immaginando che i cuochi avrebbe battuto Creek, ma il ristorante era ancora pieno con la maggioranza della ciurma dell Cu Fhrrange che si stava godendo la cucina prelibata.

Rufy era impegnato a ficcarsi carne in gola ad una velocità spaventosa ma fortunatamente i cuchi erano abituati al suo appetito (almeno pagava, Portuguese D. Ace era ancora bannato dal Baratie e tutti i ristoranti associati lo tenevano d’occhio. In realtà, era riuscito a farsi buttare fuori praticamente da tutti i ristoranti del Mare Orientale. Gli unici in cui era ancora autorizzato a stare erano quelli a Rogue Town, ma sotto il controllo severo del capitano Smoker).

Uno Zoro strettamente bendato, svegliatosi dal sonnellino, gozzovigliava con una quantità spropositata di alcol sotto l’occhio penetrante di Tenzou, che appariva leggermente tremante, e che aveva l’espressione ‘comportati male e ti aprirò in due per mangiarti il fegato con un cucchiaio arrugginito’, che per Sanji significava capire quanto il ragazzo più grande fosse preoccupato.

“La mia casa,” iniziò. “Fu distrutta. Quando la battaglia finì, non c’era rimasto nulla. Era semplicemente scomparsa dalla mappa, come se non fosse mai esistita…”

Tenzou posò la tazzina con un tintinnio.

“Sono quasi affogato. Stavamo scappando dalla nave che affondava. Fortunatamente quanto bastava, qualcuno mi salvo. Dei pirati.”

Sanji alzò il sopracciglio.

“Incredibile.”

“Non ne hai idea. Sono entrato in marina perché voglio aiutare a proteggere le persone, non rinforzare la giustizia. È un concetto così ambiguo. Non me ne frega molto di quelle cose, voglio semplicemente continuare a viaggiare e ad aiutare le persone che ne hanno bisogno che siano marine o pirati. Ecco il mio sogno. Rufy non sa più cosa vuole veramente dalla vita, quindi rispetta le persone che hanno un sogno e le incoraggia a realizzarlo.”

Sanji si avviò nel retro ed entrò nel piccolo studio che Zeff aveva mantenuto per ragioni pratiche. Sbatté la porta dietro di lui e fissò il suo mentore categoricamente.

“Facciamo un po’ che,” iniziò. “Questa porta non blocchi sono i rumori ma anche le stronzate.”

Spense la sigaretta in un apposite portacenere (che erano tenuto dappertutto nel Baratie su sua richiesta espressa).

“Perché mi hai salvato?”

Zeff si appoggiò alla sedia schernendolo. “Di che stai parlando, stupido carciofo?”

“Blocco delle stronzate, ricordi? Per quale motive mi hai salvato?”

L'altro sospirò. “Perché vivessi per il nostro sogno in comune.”

Sanji si accese un’altra sigaretta, annotandosi mentalmente di prendere altre più tardi. “Va bene, allora. Me ne vado.”

“Dove?”

“Per il momento via con Rufy-baka, Tenzou-ocha e quel pazzo marino con le spade,” esalò un lungo filo di fumo e ghignò. “Mi sono preso cura di te abbastanza a lungo, vecchiaccio. È ora di conquistare l’All Blue.”

Lasciò la stanza senza guardare nemmeno una volta il suo mentore e lasciando la che la porta sbattesse dietro di lui.

-break-

Zeff sorrise e sospirò di sollievo.

Era finalmente ora che quel maledetto ragazzino se ne andasse.

Era sorpreso in realtà che fosse rimasto così a lungo, la maggior parte dei giovani si dava da fare ben prima per il suo sogno. (Rufy aveva continuato a sfinirlo per una buona parte dell’anno ormai).

Ma Sanji era il tipo decisamente troppo serio (non l’avreste mai detto, vero?). Si sentiva responsabile e era decisamente determinato a restare fino alla fine dei suoi giorni.

Zeff stava pensando di simulare la propria morte pur di mandarlo per mare.

Era un po’ preoccupato di mandarlo in giro con un gruppo di marine (non sembrava proprio la cosa più giusta, no?) ma quei ragazzini. Eccellevano in tutto.

Le porte sbatterono aprendosi ed il marine entrò. Il suo mantello ondeggiava attorno a lui ed il cappuccio copriva uno sguardo minaccioso. Zeff si era fermato un momento a pensare se avessero deciso di tornare e prendersi quella taglia datata sulla sua testa.

Il marine alzò le braccia in aria e urlò “CARNE!” prima di saltare (sì, saltare) nel ristorante.
Un altro marine lo seguì in maniera più tranquilla, sorrise a mo’ di scusa allo staff e seguì lo strano ragazzo al tavolo.

Sanji stava lavorando ai tavoli quel giorno (visto che i camerieri erano DI NUOVO scappati!). Prese le loro ordinazioni e li servì al solito modo. Non passò molto tempo prima che lo richiamassero di nuovo.
“Mi scusi,” sorrise educatamente il secondo marine. “Chi ha cucinato i nostri piatti?”

Sanji scoccò un’occhiata al cibo prima di rispondere: “Sono stato io. In realtà sono il vice-cuoco. Li ho cucinati poco prima di prendere servizio ai tavolo questo pomeriggio.”

“TU!” urlò il primo marine. “SPOSAMI!”

“COL CAVOLO, IMBECILLE!” rispose eloquentemente Sanji calciandolo contro il muro. Occhieggiò minaccioso all’altro che si era semplicemente messo una mano sul viso mormorando qualcosa riguardo all’idiozia.

“Mi dispiace così tanto,” brontolò. “Non intendeva una cosa simile. Semplicemente è davvero un idiota fatto e finito.”

Sanji si offese e prese un ulteriore aspiro dalla sua sigaretta. “Ma quanto può essere stupida una persona…”

“Non c’è limite alla sua stupidità,” lo interruppe. “Iniziamo da capo. Mi chiamo Tenzou, sono un Capitano della Marina Militare. Il cibo è eccellente, volevamo solo complimentarci con il cuoco ma Rufy…”

Sospirò e sbatté la testa contro il tavolo. “E’ un idiota, non ci sono dubbi.”

“Tenzouuuuu,” si lamentò Rufy saltando nel ristorante. “Stai parlando con il cuoco. Il suo cibo è delizioso, deve assolutamente venire con noi!”

Tenzou spinse il giovane a terra. “Idiota. Non è la maniera di reclutare qualcuno, specialmente un uomo o un completo estraneo.”

“Mah, ma Makino-san mi ha detto che è quando vuoi che una persona stia con te per il resto della tua vita.”

“Commodoro, puoi sposare solo una persona e solo una donna.”

“Eh, perché? È differente dall’avere dei nakama?”

“Da ora in poi non chiederlo a nessun altro senza avermi prima chiesto il permesso.”

Sanji sbatté le palpebre sorpreso. “E’ un Commodoro?”

“Ah, già. Sono io! Commodoro Monkey D. Rufy, piacere di conoscerti cuoco dal sopracciglio a ricciolo.”

Zeff rise e terminò di sistemarsi la nuova gamba di legno (fortunatamente, ne aveva qualcuna di riserva).
Ora Sanji stava andando per mare con l’idiota e con il suo babysitter.

Non poteva essere più orgoglioso.

Di sicuro, erano marine ma erano la cosa più vicina a dei pirati che si poteva incontrare nelle milizie. Rimase un attimo interdetto. Di sciuro non poteva essere l’unica persona ad averlo mai pensato.
In quel momento, centinaia di persone sparse nel mondo starnutirono.

-break-

Sanji prese una sedia al tavolo di Zoro e Tenzou. Si accese la sigaretta e prese un tiro.

“Bene, allora. Ditemi del lavoro che Rufy continua ad offrirmi.”

Tenzou e Zoro sorrisero.

-break-

Una volta che tutti ebbero finito di pranzare (e Rufy ebbe stimolato il suo appetito), la ciurma delle unità speciali si preparò a salpare.

Un’altra nave della marina era stata contattata per recuperare il corpo di Creek ed i prigionieri rimasti che erano incredibilmente ubbidienti.

Zoro si grattò le bende irritato.

Tenzou lo stava pedinando per assicurarsi che non se le togliesse e gli aveva proibito di allenarsi per il resto della giornata (che bastardo). Alzò un sopracciglio ricordandosi di qualcosa.

“Oi, Tenzou. Che ne sarà della taglia sulla sua testa? Ce la prendiamo o cosa?”

Tenzou alzò lo sguardo dai documenti che stava controllando (dove diavolo li aveva tirati fuori, comunque?). “Hmm? Oh, la prendiamo dato che lo ‘abbiamo’ ucciso. Se la dividerà la ciurma.”

“Davvero?” Zoro sembrò felice. “Che bella notizia. Ho bisogno di recuperare delle spade nuove.”

“Non verrai pagato almeno prima di qualche settimana ed i soldi della taglia non arriveranno per un’altra quindicina.”

Zoro sbottò una maledizione e Tenzou rise.

“Ti presterò dei Berry quando arriveremo a Rogue Town e potrai prendere a prestito un paio di spade dalla nave nel frattempo. Ma non saranno del livello tuo solito, comunque.”

Il capitano della marina si avvicinò alla squadra di supporto per dargli i documenti prima di dare di altre istruzioni.

Zoro si accigliò e si voltò verso Rufy che stava facendo effusioni a parecchi cuochi, lamentandosi di quanto gli sarebbe mancata la loro cucina ora che il gruppo stava tornando nella Rotta Maggiore e come Tenzou fosse cattivo ad aver messo una guardia alla dispensa e che sapeva proprio che Sanji avrebbe preso le sue parti per quanto riguardava gli spuntini fuori dei pasti.

Zoro sospirò e lo colpì sulla nuca. Rufy lasciò andare i cuchi (che stavano ora respirando liberamente) mentre l’altro gli indicava con la testa che voleva scambiare due parole con lui.

Andarono nella parte più lontana della nave e Zoro mormorò al giovane la domanda.

“Che ne hai fatto del tizio con la bandana? Non era rinchiuso con gli altri.”

“Intendi Gin? È un amico di Sanji. Ha cercano di dare una mano prima che arrivassimo e aveva pregato Creek di lasciar stare il Baratie. Gli abbiamo dato una nave ed è andato a cercarsi un miglior capitano da seguire.”

Zoro alzò gli occhi e guardò categoricamente Rufy.

“E Tenzou lo sa?”

Rufy si limitò a scoccare uno sguardo al ragazzo castano che lo ricambiò ghignando malevolo. Zoro scosse la testa.

“Credevo che dato che ti copre in un sacco di cose, potesse essere restio a certe cose.”

Rufy mise le mani dietro la testa. “Ha, Tenzou dice che preferisce scegliere le giuste battaglia da combattere. Ti ricordi quello che ti ha detto tempo fa?”

Zoro annuì e ritornò a guardare l’agitazione dei marine.

‘Immagino,’ meditò, ‘che sia un buon comportamento da assumere per un marine.’

“Lo so che il mondo non è diviso in bianco e nero.”

-break-

In praticamente pochissimo, o così sembrava, (per la maggior parte merito delle capacità veramente epiche organizzative e segretariali di Tenzou; c’era un motivo per cui l’avevano all’inizio affidato a Rufy, sapete) la nave fu pronta a salpare di nuovo.

Questa volta, l’intenzione era di dirigersi a Rogue Town.

L’apprendista cuoco Tajiyo si era sciolto in lacrime abbracciando Sanji al petto per la gioia che un così grande e terribile cuoco fosse ora al comando per quanto riguardava i pasti del commodoro.

Sanji era leggermente perplesso, Ma a giudicare dall’espressione quasi inumana con cui Tenzou l’aveva fissato, immaginava ci fosse qualcos’altro dietro.

Tutti erano a bordo ed i cuochi si erano radunati attorno per vedere il vicecuoco che se ne andava.
Carne e Paty fecero del loro meglio per picchiare Sanji ma finirono entrambi sul ponte piani di lividi. Sanji gettò il bagaglio sulla Cu Fharraige dove uno dell’equipaggio lo prese in consegna.

Rufy, che giaceva accasciato oltre la balaustra della nave, guardò al Baratie.

“Allora, Sanji. Ti va bene andartene così? Sicuro di non volerli salutare?”

Sanji alzò le spalle in segno di poca importanza. “Nah, non importa. Partiamo finalmente.”

“Hey, Sanji,” lo chiamò Zeff dalla balaustra del piano superiore. “Prenditi cura di te ora.”

Sanji si accasciò sul ponte singhiozzando di gratitudine e tutti I cuochi si disperarono assieme a lui.

Zoro ghignò mentre Tenzou rideva. Rufy si rialzò Mentre Sanji saliva a bordo.

“Bene ragazzi! Andiamo a scoprire il mondo! Diamoci da fare!”

-break-

I Quattro uomini rimasero a guardare finché il ristorante non scomparve alla vista.

“Allora, Sanji,” iniziò Rufy. “Cosa c’è per cena?”

“Feh,” lui si accese una sigaretta. “Mangerai per bene quello che ti metterò sul piatto, idiota d’un Commodoro.”

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A/N: Nel caso vi stiate domando perché non ho nominato né Pearl né Creek e le loro battaglie,. È perché sto cercando di mostrare una cosa...
Rufy si è allenato molto più duramente di quanto abbia fatto in canon.
Possiede una buona conoscenza dell’haki e ha combattuto con i marine più alti di livello (cioé, a Mariejoa gli facevano il culo). Se si fa un paragone, Creek non regge proprio...
Era ancora arrabbiato riguardo a Zoro e il Baratie gli piace davvero, quindi quei tizi sono diventati l’oggetto su cui sfogare la sua ira.
Lo so che è un po’ OOC che Rufy uccida qualcuno, ma ricordate, ha avuto delle esperienze molto diverse nei marine e durante la sua giovinezza. Ci saranno altri flashback dettagliati quanto mi verrà voglia di metterli :D
Ora, Arlong. Era nella stessa ciurma di Jinbe. Sarà un po’ più problematico quindi avremo un po’ più d’impegno. Ci saranno scene di lotta, lo prometto! :D
Ovviamente, come si era capito da tempo, le Unità Operative Speciali propugnano un senso della giustizia più personale degli altri, ecco perché lasciando andare Gin e, sì, apparirà di nuovo! Si unirà con un migliore capitano ed una ciurma con cui andare d’accordo (Gin ha bisogno di persone che lo amano!)

  
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