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Autore: NevanMcRevolver    03/02/2011    1 recensioni
Solo l'immagine può rivaleggiare con la musica. E se l'immagine fosse di più di un semplice pezzo di carta decorato? Se la musica andasse oltre le note che fanno vibrare il cuore, parlasse non solo alla mente? Forse tutto sarebbe un pò più diverso...o più reale? Soltanto l'arte può conforntarsi con sè stessa. E questo Yusuke l'aveva capito, l'ha capito, fin troppo bene.
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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 Capitolo 20: Trappola

 

 

Nebbia: una sottile coltre che si dirada lentamente al mattino, una coperta di sogni trasudati, lacrime e pensieri annichilenti.

Un manto così spesso da impedire alla luce del sole di passare, così densa da impedire di vedere un palmo più in là del proprio viso.

In quella miscela biancastra, Yusuke e Hydra camminavano mano nella mano.

Il silenzio era sovrano, la desolazione di quei luoghi completa.

-Usciremo mai da questo posto?- chiese Hydra.

Erano due giorni che i due non riuscivano ad uscire dalla foresta, il panico pressava sempre di più, e le provviste stavano per finire.

Yusuke le strinse la mano, anche lui spaventato dall’idea di essersi...perduti.

La foresta era tranquilla, forse anche troppo: i passi si inseguivano fra loro, i loro echi si scavalcavano in una lugubre melodia, cercando di infrangere quel silenzio a troppo alto volume.

-Ho paura…- mormorò ancora la ragazza.

-Non servirà a molto, ma fermiamoci. Controlliamo ancora la mappa!- rispose il canuto.

Presero quindi l’antica pergamena e, usando il flauto di Hydra, cercarono di trovare la direzione giusta.

Lo strumento indicava il lago: era ancora lontano. Ma quanto?

-Bene- disse Hydra, il tono secco –ci siamo persi!-

-A quanto pare…- mormorò Yusuke.

Rimasero così, fermi, l’uno a contemplare il silenzio dell’altra: due statue di cera piazzate in quel luogo solitario da un artista stravagante.

Solo qualche lieve folata di vento interrompeva quell’inumana sinfonia, il crepitio di secche foglie che grattavano il suono…

…un ramo spezzato.

Non appena i due udirono il suono delle schegge si alzarono, stringendosi fra loro, con i sensi vigili e i nervi tesi come le corde di un violino.

Un impercettibile segno d’intesa e si avviarono.

-Se ci seguono sono guai…- disse Yusuke.

 

***

 

“Trovati!” esultò fra sé e sé.

Nonostante la fitta nebbia, riusciva a distinguere le sue figure perfettamente.

Un risolino, e nascose il viso sotto il suo ampio cappuccio di raso verde: la nebbia rendeva tutto invisibile, ma non gli andava di poter essere visto in faccia.

-Signore! Li abbiamo trovati: sono i due fuggiaschi!- disse un Milite.

-Sì, e se lo urli un po’ più forte vinci un posto nell’aldilà…-

L’intera truppa divenne, se possibile, ancora più silenziosa di un gruppo marmoreo.

-Un solo passo falso e potrete considerarvi già morti- soffiò l’uomo.

-Fate attenzione.- continuò -Dobbiamo muoverci silenziosamente, e cercare di circondarli. Dovremo muoverci esattamente insieme a loro, né più velocemente né più lentamente, in modo da averli continuamente al centro della nostra formazione. Se nel peggiore dei casi vengono a saperlo saranno sempre circondati da circa sessanta soldati. Quando sarà il momento giusto, vi darò il segnale. E attaccheremo. Spero di esser stato abbastanza chiaro- terminò.

Con gesti secchi, precisi e silenziosi, la misteriosa figura fece disporre gli uomini su una circonferenza d’ampio raggio, in modo che i due viaggiatori si trovassero al suo interno.

Disgraziatamente, un Milite spezzò con il piede un ramo.

-Se ci seguono sono guai…- sentì dire dal ragazzo.

I due si misero in marcia e il piano si avviò subito.

Erano circondati, pedinati costantemente, e ostacolati dalla nebbia: non avrebbero mai potuto vedere l’ampio anello che li cingeva.

“Sono in trappola, ormai!” sghignazzò fra sé l’individuo.

 

***

 

-Ho una strana sensazione!- disse Yusuke –Mi sento osservato!-

-E’ solo un’impressione- rispose Hydra –E’ che il tempo fa schifo, siamo stanchi…e non vediamo l’ora che questa storia finisca!-

-Già. Forse…- mormorò Yusuke, non molto sicuro della risposta data dalla ragazza: il suo istinto si sbagliava raramente, e questa volta gli sussurrava di stare attento, molto attento.

-No, Hydra. Sono sicuro: secondo me ci osservano, ci seguono! Me lo sento!-

-Per favore!- sbottò la ragazza –Non rendere ancora più pensate l’atmosfera!-

Il ragazzo non volle ribattere, o sarebbe scoppiata una lite coi fiocchi, e sarebbe stata la fine di molte cose.

 

***

 

-Ho una strana sensazione! Mi sento osservato!-

“Però! E’ sveglio il ragazzo…”

-E’ solo un’impressione! E’ che il tempo fa schifo, siamo stanchi…e non vediamo l’ora che questa storia finisca!-

“…peccato non si possa dire lo stesso di lei!” pensò sorridendo.

“Niente è più adatto di un clima teso per tendere una trappola. Per quanto si è vigili, in realtà non lo si è mai abbastanza!”

Il gruppo marciò in silenzio per altri minuti: solo i flebili respiri potevano tradire i Militi, ma la nebbia copriva tutto nel suo subdolo manto…fuorché i due fuggiaschi, per l’individuo.

Quella foresta sarebbe stata perfetta come tomba! Tutto sarebbe passato in silenzio, l’unico testimone sarebbe stato il cielo, ma cosa avrebbe potuto fare per aiutarli?

- No, Hydra. Sono sicuro: secondo me ci osservano, ci seguono! Me lo sento!-

Il ragazzo iniziava a dare dei problemi: avrebbe costretto il gruppo ad uscire presto allo scoperto.

“Ma sì! Poco importa! Sarà più divertente! Siamo in maggioranza, e loro non sono nemmeno in grado di correre velocemente! Bene: prima finisce questa baldoria, e meglio sarà per tutti”.

La nebbia cominciava a diradarsi in maniera decisamente impercettibile, come se il suo desiderio di andare via non fosse poi così forte!

Ogni tanto qualche raggio di sole cercava di penetrare la coltre, ma senza successi che potessero considerarsi tali.

-Signore! Cosa dobbiamo fare?- chiese un soldato.

-Fra un po’ attaccheremo- rispose l’altro con tono distaccato, aggiustando il cappuccio.

-Al mio avviso il cerchio si stringerà attorno ai due fuggitivi, tagliando ogni possibile via di fuga, non che ora passando andare chissà dove, ma è giusto una sicurezza in più!-

-E quale sarà il segnale?-

-Lo scoprirete a momento debito. Ora riporta quest’ordine a tutta la truppa, senza rallentare l’andatura. Quando avrai finito, ritorna a fare rapporto- ordinò, secco.

 

***

 

Ancora nebbia.

Sempre e soltanto fumo in ogni direzione.

-Sembra che si stia diradando, però…- notò Hydra.

-Hai ragione!- rispose Yusuke, guardandosi intorno, nella speranza di riuscire a scorgere qualche figura per orientarsi.

Si fermò di scatto, trattenendo Hydra per il polso.

-Che è successo?- chiese la ragazza.

-Ho visto qualcosa muoversi da quella parte, ne sono certo!-

-Sarà meglio muoversi, allora…-

Pochi passi affrettati, pochi metri ancora e un urlo feroce li inchiodò lì dov’erano.

 

***

 

Urlò inaspettatamente, rompendo quel fragile e teso silenzio.

Un suono così terrificante da far gelare il sangue, pietrificare le gambe: freddo, argentino, belluino.

E poi il caos più totale: armi, corazze, scaglie e oggetti di metallo tintinnanti, fra urla e schiamazzi e corpi che si muovevano ordinatamente e velocemente verso il centro della formazione.

-Fermi, siete circondati!-

Yusuke e Hydra udirono quell’ordine nonostante il rumore tutt’attorno e si bloccarono.

-Bene, bene! Cosa abbiamo qui? Niente poco di meno ché i famigerati Yusuke Kaze e Hydra Joule!- disse la voce, beffarda.

-Chi sei? Fatti vedere!- rispose Yusuke.

-Come desideri, ragazzo!-

Silenzio, e ancora silenzio, interrotto solo dai respiri irregolari dei due fuggiaschi e dei loro inseguitori, e da strani tintinnii, come quello di campanellini o braccialetti.

-Chi sono, volete sapere?- chiese la voce all’orecchio dei due. Improvvisamente, due mani si posarono sulle spalle dei ragazzi, facendoli sobbalzare per lo spavento.

La nebbia era quasi completamente diradata, e Yusuke notò come fossero circondati da una sessantina di Militi, che miravano verso di loro con picche e spade affilate.

Fra lui e la compagna si frapponeva una strana figura.

Immediatamente si allontanarono, mettendo un po’ di distanza dall’uomo misterioso.

Aveva un abbigliamento piuttosto bizzarro: il volto era coperto da un ampio cappuccio di raso verde, cucito su una tunica dello stesso colore, lunga fin sopra alle ginocchia e con maniche a tre quarti.

La pelle cianotica era tesa sulla tonica e asciutta muscolatura.

Scalzo, i piedi erano ricoperti da una miriade di gioielli, ciondoli e cavigliere, esattamente come i polsi.

Portò una mano verso il capo, afferrando il cappuccio.

Il viso era segnato da linee decisamente androgine, con alcuni tratti, in particolare, che confermavano il sesso maschile: i capelli erano di un caldo color castano, esattamente come i suoi occhi, entrambi attraversati da lievi sfumature color ambra.

Le labbra erano aperte, rivelando una fila di denti affilati come rasoi, e in particolare due canini scintillanti di lunghezza superiore alla norma.

Si leccò il labbro inferiore, alzando velocemente le sopracciglia: era eccitato da quella situazione.

-Il mio nome è Ishan, sicario di Kaos il Magnifico, re di Kayka. Ho il compito di portarvi al cospetto del Sommo Sovrano, affinché abbiate la giusta condanna per le vostre malefiche intenzioni. Vi conviene consegnarvi di vostra spontanea volontà!-

Un risolino profondo.

Una minaccia di morte.

 

 

 

 

 

Angolo dell’autore:

Buonasera, popolo di EFP.

Il ritardo, anche questa volta, si fa sentire, e impegni di varia natura mi hanno concesso solo ora la possibilità di pubblicare.

Bene. Questo capitolo era assolutamente necessario: avevo già messo in conto di far accadere episodi del genere, altrimenti il racconto sarebbe stato piuttosto banale.

Nonostante hanno con sé le peculiarità della Terra e della Morte, Yusuke e Hydra non possono fare assolutamente affidamento su di essi: pena la morte. Ricordate? :)

Per quanto concerne Ishan, il nome è indiano, e significa “Il terzo occhio di Siva”, e il suo abbigliamento è per alcune caratteristiche, riconducibile a questa cultura. Ci tengo a precisare che non è assolutamente mia intenzione offendere il culto induista, dando quest’aspetto al personaggio.

Ora, rispondo alle recensioni del precedente capitolo:

 

A sTar__: mi fa piacere che la figura di Thanatos ti abbia colpito: ciò significa che il capitolo ha avuto l’effetto desiderato! E poi hai ragione: un mantello dell’invisibilità sarebbe utile, ma farebbe sembrare tutto troppo facile! Grazie per le tue recensioni e per la tua presenza!

 

A Elea Vi Britannia: ciao! Sì, Thanatos è un personaggio piuttosto fuori dai ranghi, anche perché è così che immagino la morte: un qualcosa di davvero “strano”.

 

A Valerie Laichettes: hai colto a pieno uno dei significati del capitolo: la sofferenza della morte! Come hai detto tu, è dolorosa per gli altri, ma non per chi la vive (permettimi questo gioco di parole XD). Ho voluto trasmettere i alti positivi della scomparsa, perché non sempre è dolore, ma a volte è l’unico rimedio a tante cose, anche se come soluzione non è accettata dai più! Grazie per i tuoi consigli, ma so già come scrivere il seguito! :)

 

A presto!

  
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