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Autore: adamantina    03/02/2011    7 recensioni
E se … un undicenne Draco Malfoy non fosse stato influenzato così pesantemente dalla sua famiglia?
E se … Hermione Granger non avesse incontrato Harry Potter e Ron Weasley sull’Espresso per Hogwarts?
E se … Hermione e Draco avessero stretto amicizia a partire da subito?
E se … questa fosse una Dramione, sì, ma all’incontrario?
Di solito Draco ed Hermione si odiano a morte per poi imparare ad amarsi. Cosa sarebbe successo se prima si fossero amati, e poi … ?
Genere: Malinconico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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TERZO ANNO

 

Hanno fatto pace, fortunatamente, con la facilità di due tredicenni.

Se solo più in là con gli anni fosse così facile!

Ma per ora non ci pensano, e si godono insieme il loro primo giorno di scuola.

Hermione è emozionata e non riesce a smettere di parlare delle materie aggiuntive che potrà scegliere. Ma dato che a scegliere non è capace, visto che tutte la appassionano, è decisa a seguirle tutte quante.

Draco non ha di questi problemi –ne farà giusto il minimo indispensabile, e di certo non Divinazione né Babbanologia.

Non lo direbbe mai ad Hermione, ma lei è forse l’unica Nata Babbana che non disprezza. Quest’estate suo padre, venuto a conoscenza della sua amicizia con Hermione, gli ha inculcato idee di razzismo ed eugenetica.

Draco non  vi ha prestato troppa attenzione: nessuna novità, tutte cose già sentite. Però deve ammettere che passerebbe una sola ora nel mondo babbano nemmeno se lo pagassero per farlo.

C’è sempre lei, l’eccezione che conferma la regola, comunque. Hermione però è la sua migliore amica, la sua confidente, sua sorella: non riesce a considerarla una Mezzosangue.

-Ehi. A che pensi?-

Draco si riscuote.

-Niente. Non ho molta voglia di ricominciare.-

-Io sì.-

 

***

 

Sala Grande.

Draco sta sgranocchiando una coscia di pollo quando decide di voltarsi per dare un’occhiata ad Hermione.

Trattiene uno sbuffo quando vede che parla con Potter e Weasley.

Sempre loro.

Com’è possibile che quei due siano così fastidiosi? Devono avere un talento speciale.

 

***

 

-Professoressa, dice sul serio?-

-Ma certo, Granger-, replica severamente la McGranitt. –Mi fido di te e del tuo buonsenso. E anche della tua capacità di intuire quali sono i pericoli … -

-Sì! Naturalmente … -

-E anche i tuoi limiti-, conclude la donna prima di affidarle una piccola clessidra. –Fanne buon uso … e non parlarne con nessuno.-

-Può contarci, professoressa. Grazie.-

 

***

 

-I Dissennatori mi terrorizzano-, confessa Hermione.

-Perché? Non hai niente da temere.-

-Forse no, ma il solo pensiero che potrebbero rubarmi l’anima, se volessero … è orribile. Per non parlare poi della tristezza e del gelo tutto intorno quando compaiono!-

-Ne abbiamo bisogno per proteggere la scuola, lo sai.-

-Sì, ma mi chiedo cosa faccia pensare a Silente che Sirius Black potrebbe voler entrare ad Hogwarts … -

-Non ne ho idea.-

-Beh, di sicuro avrà i suoi buoni motivi. È Silente.-

-Come no.-

Hermione è distratta e non coglie il sarcasmo nella voce dell’amico.

 

***

 

-Sei strana in questi giorni. Sembri sempre stanca.-

-Io non sono affatto stanca. Sto benissimo.-

-Come vuoi.- Draco lancia in aria il botticino d’inchiostro chiuso e lo riprende, con innato talento di giocatore di Quidditch. –Com’era la lezione di Divinazione?-

-Mm, niente di che. Onestamente, credo che non imparerò nulla. Si tratta solo di guardare dentro tazze di tè o palle di vetro e aspettare ore per vedere un’ombra. Molto meglio Aritmanzia. Insomma, numeri: ecco qualcosa di concreto.-

Draco aggrotta le sopracciglia,

-Pensavo che gli orari di Aritmanzia e Divinazione coincidessero. Come fai a frequentarle entrambe?-

Hermione sussulta e si maledice per il proprio stupido errore.

-La professoressa di Aritmanzia ha cambiato orario perché eravamo in molti a voler seguire sia le sue lezioni che quelle della Cooman.-

-Ah. Capisco.-

Ma Hermione sa di non averlo convinto.

 

***

 

-Draco, sei sicuro di non aver … insomma … esagerato?-, domanda la Grifondoro titubante.

Sono in Infermeria e Draco ha un braccio fasciato a causa dell’incontro con un ippogrifo.

-No-, replica lui con enfasi. –Quel mostro mi ha fatto male!-

-Secondo me stai esagerando-, ribadisce Hermione. –Insomma, sei o non sei un uomo? Il grande Draco Malfoy?-

-E allora?-

-E allora ti sembra il caso di fare tutto questo rumore per un graffio?-

Draco cerca di sembrare offeso ma non gli riesce.

-In ogni caso, sono dell’idea che il mezzogigante … -

-Si chiama Hagrid.-

-Beh, che lui non debba insegnare. Non credo che abbia una laurea, sai?-

-Conosce le creature della foresta meglio di chiunque altro.-

-Creature pericolose!-

-Te lo ripeto, Draco: stai esagerando.-

Hermione gli sorride con condiscendenza prima di allontanarsi.

 

***

 

-Oggi Lupin non è venuto a lezione.-

-Ancora?-

Hermione si mordicchia un labbro, pensierosa.

-Io ho una teoria.-

Dopo averla esposta, guarda Draco con incertezza.

-Plausibile, ma in questo caso … potrebbe essere pericoloso! Insomma, i lupi mannari-, Hermione lo interrompe.

-Shh!-

-Sì, beh, possono anche uccidere.-

-Sembra una così brava persona.-

-Tu vedi sempre del buono in tutti e in tutto, Hermione. Anche in quell’ippogrifo.-

-Non ha fatto niente di male.-

-Mi ha aggredito!-

-Avanti, smettila. Lo sanno tutti che stai fingendo perché Hagrid sia sospeso, o Fierobecco ucciso, o qualcosa di simile.-

Draco rimane a bocca aperta, smascherato, e un’occhiata eloquente di Hermione gli fa capire che non toccheranno più quell’argomento.

 

***

 

-Vorrei solo che tu non passassi tutto quel tempo con Potter e Weasley.-

-Smettila con questa storia! Io mi sono mai permessa di chiederti di non stare con la Parkinson, quell’oca, o con Zabini, o con la Greengrass, o con tutti quei ricconi Purosangue con la puzza sotto il naso che disprezzano chiunque sia un po’ meno nobile di loro!-

-Ma … -

-Ma un corno. Harry e Ron-, Hermione ignorò la smorfia di Draco nel sentirla usare i loro nomi di battesimo, -Sono miei amici. Amici, d’accordo? Non ho intenzione di … rimpiazzarti con loro, né niente del genere. Quindi, per cortesia, smettila di lamentarti e svegliati.-

Draco respirò profondamente.

 

***

 

-Ci vediamo al lago alle sei, Hermione? È importante. Voglio parlarti.-

-D’accordo.-

-Promesso?-

-Promesso.-

 

***

 

-Ho fatto tutto il possibile.-

-Lo so, Hermione. Avremmo dovuto aiutarti di più.-

Harry, Hermione e Ron sono appena usciti dalla capanna di Hagrid dopo aver scoperto che Fierobecco verrà giustiziato.

-È tutta colpa di Malfoy-, ringhiò Ron sottovoce. –Quel piccolo bastardo piantagrane! Se solo avesse tenuto quella boccaccia chiusa … lo sapevano tutti che non gli aveva fatto nulla!-

-Ron, basta-, lo interrompe Harry, vedendo Hermione già abbastanza sconvolta senza bisogno di tirare ulteriormente in ballo il suo migliore amico.

Un suono improvviso, netto e agghiacciante, si fa strada nelle loro orecchie e si insinua gelido nella coscienza.

-Oh, Dio-, ansima Hermione, e scoppia a piangere.

Harry e Ron la stringono a sé, e rimangono fermi, in silenzio, ad ascoltare il cupo gracchiare dei corvi che Fierobecco non potrà più udire.

 

***

 

Draco si è preparato un discorso.

È lungo e impegnativo, e più o meno riassumibile in una parola, scusa, che trova alquanto difficile pronunciare.

È una richiesta di perdono per la sua gelosia, la sua testardaggine, il suo egoismo e, non ultimo, per aver permesso l’uccisione di Fierobecco. Ancora non capisce perché quel maledetto animale sia tanto importante per lei, ma fatto sta che lo è, e quindi deve scusarsi per averla fatta soffrire.

Non succederà più.

Mi dispiace tanto.

Ti voglio bene.

Le parole su cui ha riflettuto così a lungo gli frullano in testa, confuse, quando esce per raggiungere il lago.

Le sei.

Sei e un quarto.

Sei e trenta.

Sei e quarantacinque.

Le sette.

Alla fine Draco si rassegna, dicendosi che probabilmente Hermione si è dimenticata o è stata trattenuta. Sta tornando verso il castello quando abbassa lo sguardo verso la capanna del guardacaccia.

E lei è lì, a metà strada, stretta a Potter e Weasley.

Le parole di scusa e affetto svaniscono in un turbinio. Draco sa che ormai non le pronuncerà più.

 

***

 

-Ciao.-

La ignora. È più facile, così.

-Draco?-

Non rispondere.

-Draco, ti si è congelata la lingua?-

Ancora silenzio.

-Draco, è per ieri pomeriggio? Mi dispiace, me lo sono dimenticata.-

Non è vero, non è affatto più facile, anzi. Non reagire è più difficile che non risponderle male, perché gli richiede un enorme sforzo di volontà.

-Ero in biblioteca a studiare e ho perso la cognizione del tempo.-

Ah.

Meravigliose bugie.

Così inaspettate e … dolci, dopotutto.

Tanto da sciogliere il muro di ghiaccio che Draco si era imposto.

-Almeno-, dice, voltandosi lentamente per guardarla negli occhi, -Abbi il buongusto di non raccontarmi balle.-

E questa volta è lui ad andarsene.

 

***

 

Hermione non piange. Tutto ciò che fa è prendere una piuma intingerla nell’inchiostro e dedicarsi a ciò che sa fare meglio.

O, per essere precisi –pensa- all’unica cosa che le riesce bene … a parte forse rovinare un’amicizia.

I compiti.

E Remus Lupin si ricorderà a lungo quel compito: il tema sui Mollicci più pieno di rabbia che abbia mai letto.

 

***

 

Gli avvenimenti, quella notte, si succedono così in fretta da non lasciare ad Hermione il tempo di pensare.

Sirius Black, Lupin, i Dissennatori, la fuga con Harry.

La Giratempo.

Quando Silente le suggerisce di usarla, lei non se lo fa ripetere due volte.

E quando riescono a liberare Fierobecco è una soddisfazione enorme.

Se non fosse per …

Sono lì, nell’ombra, ad aspettare con l’animale nervoso a fianco.

E un pensiero attraversa la mente di Hermione come un fulmine.

Draco la sta aspettando al lago, in questo momento.

Potrebbe lasciare ad Harry il compito di liberare Sirius Black e salvare un’altra cosa, oltre all’animale e al padrino di Harry: forse la cosa più importante che ha.

Che aveva.

La sua amicizia con Draco.

Hermione sente che lo potrebbe fare. Correre via e agire egoisticamente –come una Serpeverde.

Ma il Cappello Parlante non sbaglia: lei una Serpeverde non lo è né lo sarà mai.

Quindi si volta e segue Harry.

Ha fatto la sua scelta.

 ***

N.d.A.

Ecco qui anche il terzo capitolo!

Grazie alle 12 persone che hanno recensito, alle 7 che hanno messo questa storia tra le preferite, 3 nelle ricordate e 36 (!) nelle seguite.

A presto!

   
 
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