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Autore: Thilwen    30/12/2005    17 recensioni
Immaginate che la donna che amate da una vita dopo un brutto litigio faccia i bagagli e vi lasci soli in casa, senza dare notizie di sé per molti lunghi giorni…
… immaginate che non vi resti altro che piangere addosso al vostro migliore amico tendenzialmente stupido e sessualmente frustrato…
…immaginate che vostra sorella… ah, no! Adesso sto davvero dicendo troppo!
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Sorpresa | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Terzo – Indovina chi viene a colazione?

 

Quando capisci che una persona è quella con la quale passerai l’intera vita?

Me lo sono sempre chiesto.

La vedi, compare un cartellone con  le lucine lampeggianti che citano: “È lei, è lei!”?

O magari lo senti dentro, come se avessi un branco di vermi carnivori pronti a divorarti l’apparato digerente?

Oppure lo capisci, pian piano, a poco a poco, una certezza che ti striscia sotto la pelle e s’insinua silenziosa nel cuore, s’accuccia in un angolo pronta ad urlare le sue ragioni nel caso tu sia troppo imbecille per rendertene conto?

Hermione è la donna della mia vita.

Adesso potete anche venire qui e dirmi che Galileo si sbagliava e che l’universo in realtà è fermo e la terra vi sta al centro, che esiste l’inferno dantesco e che mi aspetta una tomba infuocata nella città di Dite a fianco a quella di Farinata, che Bush è un uomo che ama la pace… e potrei anche credervi.

Ma non venite a dirmi che Hermione non è la donna della mia vita perché, no, perché a questo punto non vi credo.

È come se veniste a dire ad Harry che non se la farà da solo tutta la vita!

Sì, oggi sono felice.

Tornato dal lavoro ho passato venti minuti sotto la doccia a cantare le canzoni preferite di mia madre di Celestina Warbek. Lo so che questo è grave, non occorre ripeterlo.

Poi ho divorato un panino, manco a dirlo, con il burro e la marmellata, giurando che questa sarebbe stata l’ultima volta.

Ci ho bevuto sopra una birra e mi ha fatto acidità.

Beh, queste sono cose che capitano.

Ma, a parte il bruciore allo stomaco, sono felice. Estremamente felice.

Perché ho sentito la voce di Hermione.

Perché ho parlato con Hermione.

Perché domattina farò colazione con Hermione.

Pane e Marmellata di fragole.

Senza burro.

*

In realtà Hermione è scoppiata a piangere per telefono.

Sì, nota, ho scoperto che si dice telefono e non  feletono.

È stato sconvolgente.

Sinceramente credevo che avrebbe fatto l’altezzosa, che sarebbe stata fredda ed indisponente, che avrebbe tentato di farmela cacciare con ogni mezzo, che si sarebbe vendicata con i suoi soliti modi sottili ed indiretti (tipo, darmi a mangiare zucchine lesse per tre settimane), ma non avrei mai creduto che….

-Hermione….-

Un respiro tremulo è giunto dall’altro capo. Un sospiro appena accennato.

-Ron…-

Mi sono accorto subito che la sua voce non era ferma. Che non riusciva a parlare.

-Come stai?- le ho chiesto, sparando la prima cosa che mi veniva in mente.

Lei non ha risposto. Si è messa piangere, singhiozzando in maniera composta ma via via sempre più intesa.

Avrei tanto voluto prendere un boccino d’oro, farmelo passare per la gola e lasciarlo a svolazzare dentro al mio stomaco fino al resto dei miei giorni.

-Ehi, Hermione, dai, non fare così.-

-Io non ce la faccio più Ron.-

Avrei voluto risponderle che almeno lei non puzzava. Poi, la parte intelligente di me, quella che due tre volte l’anno tiro fuori, mi ha costretto a tacere.

-Neanche io. Mi manca perfino Grattastinchi.-

Ho detto, appunto, che quella parte intelligente di me la tiro fuori due o tre volte l’anno!

Allora, la mia donna, dopo venti giorni di lungo silenzio, finalmente si fa sentire, piange disperatamente dall’altro capo del telefono ed il le dico che mi manca il gatto!

-Ma tu odi Grattastinchi!-  ha ribattuto fra le lacrime.

-Sì, ma è il tuo gatto!-

È rimasta in silenzio. Quindici anni di vita passata con Ron le hanno fatto comprendere quanto meno le nozioni basilari del mio linguaggio demenzial-metaforico.

-Sei uno stupido, Ron!- ha piagnucolato.

Come darle torto? Come dirle che non lo sono?

-Torna a casa Hermione. Torna da me… sto impazzendo…-

Ho atteso che i suoi singhiozzi si placassero.

-Tu fai tutto facile. È sempre così per te!-

-Parliamone, vediamoci, per favore- l’ho pregata. –Vieni domenica mattina a casa, facciamo colazione assieme. Queste non sono cose che vale la pena discutere per feletono….-

-Telefono, Ron…- ma nella sua voce, fra le lacrime,  ho percepito l’accenno di un sorriso.

*

Lo so, è da un po’ di tempo che vi chiedete cosa è successo in realtà fra me ed Hermione.

E vi starete anche domandando perché ancora non ve l’ho raccontato.

Calma gente, un po’ di calma.

Certe cose sono difficili da dire. No, non difficili, ma dolorose.

Per me tornare con il pensiero a quella sera è come prendere un attizzatoio rovente e farlo passare per… beh, l’avete capito, no?

La verità è che io, Ron Weasley, sono l’essere più impetuoso e testardo sul pianeta terra.

Se penso una cosa è quella. Nego perfino davanti all’evidenza.

Sono anche stupido, ma la mia stupidità nasce da una combinazione di orgogliosa presunzione aggravata da comportamenti infantili e decisamente permalosi.

Insomma, sono un gran piantagrane.

Ho impiegato anni per ammettere a me stesso di essere innamorato di Hermione, creando situazioni dolorose per me e per lei. Quando l’immensa fatica è stata fatta, tremavo all’idea di farmi avanti.

Che fare, piazzarmi davanti a lei, fare un bel respiro e snocciolare tutto d’un fiato “Hermionetiamo” per poi darmi alla fuga prima d’avere il tempo di vedere che faccia avesse fatto?

Scriverglielo per lettera?

Mandare Ginny a chiederglielo, come fossi alle scuole elementari?

E se lei non avesse provato nulla per me? Se io fossi stato solo il suo “Ron migliore-amico-quasi-fratello”, se lei mi avesse spezzato il cuore e sbriciolato l’anima con un semplice:

-Ron, per favore, restiamo amici.-

Io, a quel punto, che avrei fatto?

Avrei raccolto tutte le mie cose in uno zaino, dato finalmente un calcio come si deve a Grattastinchi, e sarei scappato in un luogo sconosciuto dove nessuno avrebbe mai potuto trovarmi.

Ma c’era qualcosa nella profondità del suo sguardo castano, nel suo sorriso, nei suoi gesti quotidiani, nel tono della sua voce (talvolta isterico, freddo, petulante) quando si rivolgeva a me, che non lasciava nella mia mente altra soluzione.

Qualcosa, in fondo, forse, Hermione per me la provava. Perché il mio amore non poteva essersi auto creato, tutto da solo, non poteva essere un sentimento platonico ed evanescente, a senso unico.

Ma io non avevo il coraggio di farmi avanti. Era tutto troppo importante e, se l’avessi perso…

… mi sarei perso.

Fortuna che fra tutta quall’accozzaglia di divinità adorate dal genere umano, almeno una deve volermi bene.

Oppure ho solo culo.

Perché un bel giorno, dopo un breve sospiro, una sprimacciata alla mani ed uno sguardo nascosto in un angolo della stanza, Hermione, tirando un boccolo dietro l’orecchio ha detto:

-Smettiamola di prenderci in giro.-

D’accordo, io sul momento non l’avevo capita. Ricordo di aver biascicato un “Scusa” e che lei aveva iniziato con una sequela di “Oh, Ron sei uno stupido” con una voce leggermente incrinata dalle lacrime.

Alla fine mi ha spiegato.

Significava: Smettiamola di non stare insieme quando in realtà stiamo insieme.

O, più chiaramente: Smettiamola di fare gli amici quando siamo innamorati e lo sappiamo benissimo entrambi, nonostante facciamo di tutto per insabbiare la cosa.

Ricordo di essere rimasto in silenzio, a guardarla con tant’occhi, come se avesse iniziato a parlare tailandese.

Non riuscivo a rispondere nulla, mentre la sua espressione tesa le s’incavava in volto.

Mi sarei picchiato, perché c’erano mille cose che avrei voluto dirle ed invece stavo lì, come un baccalà sotto sale, di ghiaccio.

-Posso interpretare il tuo silenzio in un solo modo.-

La sua voce non era più incrinata dalle lacrime. Adesso piangeva.

Ma io che stavo facendo? La donna che amavo mi diceva chiaro e tondo che mi amava pure lei e restavo muto, come se mi fossi ingoiato la lingua?

Ma non riuscivo a risponderle. Io non riuscivo a crederle.

Ed ero stordito dalla paura.

Avete presente quando immaginate una cosa tante di quelle volte che, quando accade veramente vi spiazza e vi rade al suolo?

Esattamente quello che mi stava succedendo.

Puro panico mi aveva atrofizzato il cervello.

Le dita di Hermione tremavano.

-Scusa,- ha mormorato scuotendo il capo, quasi stupita, troppo sconvolta. –Ho capito.-

Stava per alzarsi. Ed io stavo per lasciare andare l’unica donna che avevo amato e che mai amerò in vita mia.

Ed allora da una parte latente di me, qualcosa chiamato coraggio, chiamato semplicemente intelligenza umana, istinto, forse, ha avuto il sopravvento.

Ho fatto l’unica cosa che ero in grado di fare al momento.

L’ho stretta forte fra le mie braccia.

*

-Meno male.-

Harry guarda da lontano una ragazza che, nonostante sia il famoso Harry Potter, piuttosto che darla a lui si farebbe il professor Vitious.

Ora direte: perché Harry Potter, famoso in cinquanta lingue, salvatore dei due mondi (per mera fortuna e semplice aiuto di gente più dotata di lui, direbbe il vecchio Piton, ma questa è una parte della storia censurata), non riesce quasi mai a trovarsi una straccio di donna con la quale passare momenti di puro appagamento fisico?

Ci sono diverse opzioni.

Numero uno: perché ha l’aria stupida.

Numero due: perché ha l’aria di un frustato sessuale da una vita.

Numero tre: perché non ha l’aria di un grande amatore.

Numero quattro: perché guardando le donne in quella maniera famelica lo scambiano tutte per un maniaco sessuale.

Scegliete quella che più preferite. Anche perché sono tutte vere.

-Harry, quella fra non molto sta scappando dal locale…- mi ritrovo a dirgli.

Mi guarda quasi arrabbiato –Scusa?-

-Se continui a guardare le donne come se volessi fartele seduta stante, le fai un po’ intimidire…- o schifare. Ma la seconda era troppo pesante.

-Ma io me la vorrei fare seduta stante!-

Allora, del trio il ruolo dello stupido doveva essere il mio. Io non so chi ha deciso di dividere le parti (l’eroe, il genio, lo scemo), ma doveva essere parente di Potter.

-E tu credi che alle donne faccia piacere?-

-Beh, ad alcune sì….- ribadisce.

-Alle prostitute, che pensano a quanto sfilarti dal portafoglio una volta sfilato il preservativo!-

Questo l’avrebbe detto Hermione. OK, forse non proprio questo, lei non fa paragoni con prostitute e preservativi. Ma è una constatazione intelligente all’Hermione, appunto.

-Comunque,- riprende lui, scostando lo sguardo scocciato e carezzandosi la mano destra, -sono davvero felice che tu ed Hermione abbiate fatto pace.-

-Non abbiamo ancora fatto pace. Domani viene e parliamo.-

-E poi magari farete l’amore.-

C’è un tono triste nella sua voce. Quasi mi fa pena.

OK, lui mi fa pena.

Questo è uno dei momenti in cui non mi pento d’aver detto a Ginny quello che le ho detto.

-Sì, poi spero che facciamo l’amore.-

-T’invidio.- ammette, un sorriso sconsolato rivolto al bicchiere.

-Mi dispiace, Harry.- mormoro imbarazzato.

Scuote le spalle, beve una lunga sorsata.

-Tu ed Hermione siete fatti per stare insieme, io lo sapevo, l’ho sempre saputo. Sono felice per voi. Mi auguro che si sistemi tutto, che torni tutto come prima.-

Annuisco. Sarebbe bello.  Troppo bello.

Così bello che inizierò a  svuotare la latrina di Grattastinchi.

OK, non arriverò fino a questo punto!

-Ma tu vedi di non dire più stronzate, idiota!-

Due imprecazioni in una frase. Non è da Potter.

-Stavolta non le farò più.-

Harry gira lo sguardo intorno. Adocchia una ragazza. Bella. Troppo bella.

-Secondo te quella ci potrebbe stare?-

Mi dispiace troppo dirgli di no.

*

Hermione è sempre stata una un po’ fissata su certe cose.  Lo studio. La pulizia. Il cibo.

Ha alcune manie che, se non la conoscete davvero bene, se non le volete talmente bene da adorarla ed accettarla così com’è, vi verrebbe di strozzarla. OK, talvolta vi viene di strozzarla anche se la conoscete come le vostre tasche, ma questo è un caso a parte.

Ho tentato di dare una riordinata alla casa che si era trasformata in un accampamento di visigoti.

Non è completamente pulita e non è stato proprio rimesso tutto al suo posto, ma almeno ho tolto la biancheria sporca, le carte da terra, ho spazzato i pavimenti e rifatto il letto.

Ah, ho anche lavato la cucina ed il bagno.

Faccio schifo. Sì, non uscite fuori scusanti. Ho sempre fatto fare quasi tutto ad Hermione, manco fossi un bambino di quattro anni. Le davo davvero poco aiuto in casa ed ho solo combinato pasticci.

E mi sono comportato sempre come un ingrato.

Qualcuno suona alla porta. Sento in petto la stessa ondata di panico che mi ha raggelato la prima volta che Hermione mi ha mostrato i suoi sentimenti. Ma stavolta c’è un altro Ron…

Prendo tre respiri profondi e mi dirigo a passo fermo verso l’entrata.

-Ti amo, Hermione.- dico d’un fiato, senza la minima esitazione, aprendo l’uscio.

-Che schifo…-

Raggelo d’improvviso. Perché davanti a me in jeans e camicia azzurra non c’è Hermione, ma il mio quasi-cognato Draco Malfoy.

 

 

*******************************

 

 

OK, lo so. Mi state odiando. Accetterò ogni invettiva vogliate farmi, me la merito. Ma vi prometto solennemente che il quarto capitolo lo avrete il due gennaio o, al più tardi, il tre. Parola di Thilwen.

Allora, teoricamente dietro la porta poteva anche esserci Hermione e, sempre teoricamente, la fanfiction poteva finire qui. Poi, scrivendo, non so come mi sono ritrovata davanti Draco.

E la fanfiction non è decisamente finita qui! Diciamo che da ora in poi se ne vedranno diverse!

Nota: rileggendo questo capitolo mi sono accorta che la citazione di Ron su Dante è davvero poco realistica. Eppure mi piaceva e l’ho lasciata. Facciamo finta che Hermione ha letto una traduzione inglese delle divina commedia e ne ha raccontate alcuni parti a Ron? Coraggio, così non se ne parla più!

 

Prima che me ne dimentichi Auguroni di Buon Anno a Tutti, nella speranza che il 2006 vi porti (e porti anche a me, sigh!) tante belle sorprese!

 

OK, adesso le risposte ai tanti e gentilissimi recensori!

 

SiJay: beh, Hermione doveva chiamare,  non poteva sparire così per sempre, no? Grazie per la recensione!

Blacky: Oh, allora siamo quasi vicine di casa! Ma che piacere! Beh, sì, Ron fa tanto l’orgoglioso ma in fondo è un inguaribile tenerone! Poverino! Draco e Ginny? Io li adoro assieme, basta dare un’occhiata alle mie passate fanfiction! Ma, come hai capito da questo capitolo, il bello deve ancora venire… ihihih! Fammi sapere se leggi le altre mie fanfiction, ti raccomando! Grazie, mille auguri anche a te!

Helen Lance: In effetti l’idea di Ron a sproloquiare con un assorbente ha divertito molti…è pittoresca, direi! (ahahah!) Harry, purtroppo, bisogna compatirlo… pazienza…! Draco e Ginny, detto fra noi, loro sì che hanno capito come viversi la vita!  Grazie, al prossimo capitolo!

Iago: Sì, lo so, io sono estremamente cattiva, ma con il nostro povero-piccolo-eroe-che-non-fa-altro-che-sopravvivere qualcuna deve pur esserlo, no? E poi, Draco è Draco,  insomma, chi sceglierebbe Potter? Sì, povero Ron, senza Hermione è come il suo pane e marmellata senza burro… cosa è successo fra i due? Beh, lo racconterà… Un bacio anche a te, grazie per i complimenti e la recensione!

Lollo: Ovvio! Dovevo infilare da qualche parte la Draco/Ginny, insomma, ci vuole, no? Pane, burro e Marmellata, anche tu? Beh, questione di gusti… Grazie!

Ile Grint: Sì, davvero viva Ron/Hermione! In effetti io non so come si possa stare con Potter, se poi ti ritrovi davanti a Draco….scherziamo? Ho promesso che aggiornerò questa fanfiction abbastanza velocemente, ma un po’ sulle spine devo tenervi! Grazie mille!

Mokarta: Non è uno svantaggio sembrare troppo Ron, direi! Sono felice che la fanfiction ti stia piacendo. Mi sono divertita troppo a maltrattare Potter per provare pena. Comunque ai mondiale di gioco del polso vincerà sicuramente la medaglia d’oro! Grazie per la recensione!

mise_keith: Tesoro, non preoccuparti per le recensioni, fai già tanto per me! Sì, è stato divertente leggerti questa fanfiction, così come scriverla: rilassante e necessario, come tu ben sai. È dolce e terribilmente triste, sotto certi aspetti, il nostro Ron, costretto in una vera e propria epopea per riconquistare la sua donna, soffocando fra cibo e seghe mentali (e non!) il bisogno di lei. Metto una parte di me in ogni cosa che scrivo, lo sai. Una parte della mia realtà. E dietro le maschere di Ron ed Hermione… no, Chiara, niente lagne pubbliche! Grazie, ti voglio bene.

Keyra: Grazie mille, spero continui a piacerti!

Kamomilla: un mare di burro…. tu e Ron sareste ottimi compagni di merenda! Ron usa l’ironia ed il sarcasmo per difendere il suo povero cuoricino ferito… ma poi se ne esce con battute che fanno davvero commuovere! Poverino! Però è pur sempre un testardo orgoglioso,  e su questo non c’è speranza! Harry… almeno qui fa ridere! Grazie, alla prossima!

Ellie: Io smettere di scrivere…? Ho una valanga di lavori da pubblicare. Ma, shhhhhhhh, non farlo sapere a nessuno! Ginny ha ovviamente fatto la scelta più sensata ed umanamente comprensibile! Hermione è più intelligente di Ron, su questo non c’erano dubbi! Che Ron debba darsi una svegliata… beh, in questo capitolo l’ha ampiamente dimostrato! Grazie!

Charlotte Doyle: Questa recensione è davvero una piacevole sorpresa, grazie! Sì, in effetti è decisamente dispersivo, nonché potrebbe anche dare sui nervi, il fatto che questa fanfiction sia stata scritta in brevi paragrafi; in realtà è un qualcosa che non convince neanche me. La verità è che questo lavoro l’ho iniziato a scrivere per scherzo; avevo bisogno di liberami, di sfogarmi, di rilassarmi, di allietarmi... di scappare via. Ho iniziato a scrivere di getto, senza una trama, senza fondamenta, senza nulla, ironizzando e riversando sarcasmo, parlando del dolore di Ron che, in realtà, è il mio. Non l’ho mai preso per un lavoro serio. Poi leggendolo a Chiara e notando quanto si fosse divertita ad ascoltarlo, non ho resistito e l’ho postato comunque, nonostante non abbia né una struttura solida, né un lavoro serio alla base. Era un gioco e, noterai strada facendo, ci sono diverse parti della trama decisamente poco convincenti, a mio avviso. Spero comunque che la lettura si presenti piacevole e divertente!  Harry, riprendersi? Beh, diciamo che alla fine…. troverà la sua strada. Grazie mille per la recensione!

Call: no, in effetti Harry non lo sopporto proprio! La storia si evolve… piano piano ….Ron è la parodia di se stesso! Grazie!

Faffachan: Grazie per i complimenti, anche io adoro letteralmente, Ron/Hermione! Insomma, sono…. Ron ed Hermione! Sono fatti per stare insieme, no? Grazie, al prossimo capitolo!

Ciara: Grazie! Ron non è molto sveglio, non deve stupirci che ci abbia impiegato quindici anni a capire che Potter non è proprio una cima… meglio tardi che mai! Grazie mille!

Ciungo: Adesso scommetto che  mi credi ancor di più quando dico che sono bastarda dentro. Non posso farci nulla, mi dispiace. È… la natura. Però grazie per i complimenti, spero che questa storia continui a piacerti! Grazie per la recensione.

Dark Yuna: sono felice di averti fatta ridere, però non mi morire, eh? Altrimenti ci perdo una lettrice (Thilwen: egoista, bastarda, sadica, maledetta, tendenzialmente folle). Grazie, spero continui a leggere.

Gioia: Ma tesoro, è risaputo che sia una bastarda maliziosa!  Sì, devo aspettarmi tante punizioni per una lunga serie di battute decisamente poco pudiche… mi cacceranno dal convento (ihihihih!)! No, aggiorno questa fanfiction più o meno ogni due o tre giorni, quindi… stai tranquilla! Non mi faccio attendere (bastarda sì, ma anche io, in fondo, mooooolto in fondo, ho un cuore. Ho qualcosa di simile). Grazie, ti voglio bene, un bacio!

 

 

 

  
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