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Autore: Diana924    03/02/2011    2 recensioni
Quando la sua liberta Flavia viene trovata morta in circostanze misteriose, la matrona Caterina de’Medici non crede a un incidente. Decisa a far luce sul mistero la donna indaga, nella Roma imperiale di Augusto. Perché Flavia era fuori di casa quella notte? Che segreti nasconde la sua schiava?
Genere: Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Antichità greco/romana
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Non appena Afro l’ebbe aiutata a scendere Caterina de’Medici entrò in casa come se fosse l’incarnazione mortale di una delle tre Furie, gridando che Lucio doveva presentarsi da lei, subito, che Lucio venisse da lei, che altrimenti l’avrebbe ucciso, che si spicciasse a venire, che altrimenti avrebbe visto con quanta velocità Caterina de’Medici si liberava di uno schiavo, bastava solo fargli bere del veleno, e lui l’avrebbe bevuto perché lei gliel’ordinava, per tutti gli Dei!

Le schiave più giovani erano terrorizzate, e gli schiavi stavano cercando Lucio per ogni angolo della casa, prima che la padrona demolisse la casa con le sue stesse mani e li uccidesse o avvelenandoli, anche se in quel momento il pugnale incuteva più timore del veleno.

Poi Lucio apparve.

<< Tu! Voglio delle spiegazioni, e subito, o ti uccido con le mie mani! Ora! Stupido essere, io ti uccido, ti ammazzo, ti mando ai lavori forzati sulle galee >> urlò lei non appena se lo vide davanti.

L’uomo, nonostante fosse stato fornito dalla vita di una buona dose di coraggio, in quel momento perse tutta la sua baldanza, di fronte a quella donna che sembrava una Furia.

Obbediente fece per sedersi, ma gli fu severamente ordinato di inchinarsi, perché così sarebbe stato più facile per lei rovesciargli addosso il suo furore e la sua indignazione.

<< Spregevole verme! Tu sapevi di Flavia! Tu ti sei approfittato della mia fiducia! Non ho mai fatto frustare i miei schiavi, ma tu sarai il primo, maledetto greco! Come hai osato agire di tua volontà? Tu non hai una volontà! Io ti ho pagato, tu sei mio, la mia volontà è la tua, ignobile essere! E tu … tu hai fatto quello che hai fatto. Sono sicura che non è stato un incidente, sei stato tu! O un altro di quei pazzi esaltati! Ti sei approfittato della sua fiducia! E della mia! E … >>

<< Della vostra no, mai! >> << Osi interrompermi?! >> << Non mi approfitterei mai della vostra fiducia. Perché io vi amo >>. << Cosa? >> << Vi amo dalla prima volta che entraste in questa casa come moglie del mio signore. Eravate così bella, con i vostri capelli biondi,e gli occhi profondi, che mi innamorai subito di voi, anche se avevate appena quattordici anni e io venti, ed ero uno schiavo. Soffrì con voi quando pensaste di avere un ventre sterile, e se fossi stato più audace vi avrei chiesto se volevate approfittare di me, ma non lo feci. Perché vi amo, e sapevo che se vostro marito ci avrebbe scoperto voi avreste perso la reputazione, io la vita. La mia vita non vale nulla, ma la vostra reputazione, è più preziosa delle vite di tutti gli schiavi di questa casa >> << Per questo sei rimasto quando ti ho offerto la liberta quattro lune fa >>. << Non saprei dove andare, lontano da voi, sarebbe il mio peggior incubo esser separato da voi, domina. E ora, se volete uccidermi, frustarmi, tagliarmi la lingua per la mia insolenza fatelo, ma non cambierà quel che provò per voi >>: disse, attendendo una reazione, una qualsiasi.

<< Va pure, ma tieniti a disposizione >> disse invece lei, mentre fissava un punto imprecisato di fronte a sé, con la testa e il cuore pieni di domande; domande ansiose di ricevere una risposta il più presto possibile.

***

Si era dovuta sdraiare sul letto per riflettere meglio.

Lucio le aveva appena confessato che l’amava, ma era vero?

O era solo una menzogna per evitare un punizione che lei giudicava più che meritata?

Sapeva che già altri schiavi, o schiavi, si erano salvati da punizioni anche peggiori confessando un amore che non provavano per i padroni, nella speranza di evitare la punizione e di legare il padrone a loro. Lucio poteva essersi comportato alla stesso modo.

E se avesse avuto ragione, invece? Se fosse stato sincero?

Ma chi era lei per degradarsi così, e accettare l’amore di uno schiavo, per quanto colto?

No, e inoltre lei era ancora innamorata di suo marito, anche se lui era morto, lei continuava a sperare di poterlo rivedere, sull’altra riva, nei Campi Elisi dov’era certa che fosse finito.

Come doveva quindi comportarsi con Lucio quindi, alla luce di ciò che sapeva, e di ciò che lui le aveva rivelato, ovvero tutto e niente. Per quel che riguardava la sua indagine, che stava diventando ormai diventando un’ossessione non aveva appurato niente. Anzi, lui aveva evitato di risponderle, di farla sfogare.  E per questo avrebbe pagato.

Chiamò Marco, un gallo abbastanza robusto, e gli ordinò di frustare Lucio, abbastanza forte da farlo pentire della sua insolenza, ma anche abbastanza piano da evitare che lei sentisse i suoi lamenti. << Quando hai finito con lui fallo venire con lui >> << Non so se riuscirà a camminare, domina >>. << Fai in modo che ci riesca, non m’importa come >> fu la sua risposta, prima di dirigersi nel triclinio, e mettersi ad osservare il giardino, giocherellando con la bottiglietta in cui aveva introdotto il veleno.

Mentre se la passava tra le belle mani pensò che forse era ora di recarsi da Druso Coccei per averne dell’altro. Perché rimandare, si chiese, prima di indossare una stola nera che si mise a mo di mantello, chiamare Afro e dirgli che sarebbe andata in visita al suo amico egizio.

Poi salì sulla lettiga, e si immerse nei suoi pensieri, adagiata sui cuscini orientali che aveva dato ordine di cambiare due lune prima.

x NonnaPapera: Lucio è un personaggio ambiguo, non si sa se mente o se è sincero, e non si sa il perchè...

   
 
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