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Autore: magicwally    03/02/2011    9 recensioni
Lo avevo lasciato 3 anni fa , e ora, me lo trovavo davanti.
Bello più che mai.
Ma lui non doveva tornare nella mia vita, non doveva sapere.
SCUSATE PRIMA FAN-FICTION, SIATE CLEMENTI. GRAZIE
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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SORPRESA!!!
SONO RIUSCITA A TROVARE UN COMPUTER, SOLO PER OGGI E IN TUTTA FRETTA HO SCRITTO IL CAPITOLO.
PER IL PROSSIMO AGGIORNAMENTO NON SO QUANDO AVVERRA’, SPERO ENTRO LA FINE DELLA PROSSIMA SETTIMANA. CHE DUE SCATOLE . IL MIO COMPUTER AVEVA APPENA UN ANNO DI VITA E GIA’ SI E’ ROTTO. PAZIENZA....

 

SCUSATE IL CAPITOLO E’ STATO SCRITTO DI CORSA. NON HO RILETTO NULLA, QUINDI SE CI SONO DEGLI ERRORI MI SCUSO INFINITAMENTE.
 
COME SEMPRE , VOGLIO RINGRAZIARE LE PERSONE CHE MI HANNO RECENSITO, MESSO TRA LE PREFERITE, SEGUITE, RICORDATE,AUTORI PREFERITI E ANCHE A QUELLE PERSONE SILENZIOSE CHE SONO PASSATE A LEGGERE LA MIA STORIA. FA SEMPRE PIACERE.
 
UN RINGRAZIAMENTO PARTICOLARE ALLE 10 PERSONE CHE MI HANNO RECENSITO LO SCORSO CAPITOLO.
GRAZIE DI CUORE, SIETE FANTASTICHE
 
Capitolo 12
 
Pov.Bella
 
Oddio! Ma cosa ci hanno fatto? Non posso credere che ci possano essere persone tanto malvagie al mondo, purtroppo esistono. Penso sconsolata.
Guardo Edward sembra felice, vuole conoscere i suoi figli, quei figli che io non gli ho fatto conoscere. Ma in quel momento mi sembrava la soluzione giusta. Forse sono una persona egoista, ho pensato solo a me. Forse se avessi avuto il coraggio di parlargli, forse... ci sono troppi forse.
So che non mi ha raccontato tutto, ma per il momento va bene così. Arriverà anche il momento per tutta la verità, anche se questo comporterà altro dolore. Perché nello sguardo di Edward ancora si cela un profondo dolore, che non tutti notano, ma io che ho vissuto con lui, so che c’è. Anche ora che ci stiamo andando incontro ai nostri figli, il suo sguardo è felice ma non fino in fondo.
 
Ci avviamo al parco, sento che mi prende per mano, e la stringe delicatamente , ci guardiamo e sorridiamo.
-Edward... non ti preoccupare, vedrai che andrà tutto bene- stringo forte la sua mano come a infondergli fiducia
-Bella... cosa penseranno di me? Prima li ho spaventati. Magari non mi si avvicineranno nemmeno- sospira e volge il suo volto al cielo, una piccola lacrima gli sfugge e scende lenta sulla sua guancia
-Edward... sono bambini fantastici, molto intelligenti... vedrai che ti adoreranno- gli accarezzo la guancia e gli porto via quella lacrima dal volto- su... ci sono io con te. So che sarà difficile tutto questo... ma affrontiamo un problema alla volta- gli sorrido- insieme. Ok?-
-ok... Bella... insieme- si abbassa e mi bacia la guancia e mi abbraccia forte, come avesse paura che da un momento all’altro possa scomparire.
-dai... andiamo. Si prospetta un pomeriggio di giochi- lo tiro per la mano e contenti ci addentriamo nel parco, le piccole canaglie sono dallo scivolo.
-come sono belli- sussurra Edward, sorrido felice
 
Thomas mi vede e mi corre incontro – mama... finalmente sei aivata , ci hai metto tanto. Pecchè?- mi guarda serio, ha lo stesso sguardo del padre
-ehm... tesoro dovevo parlare con Edward... avevamo tante cose da dirci- spero che non faccia i suoi soliti arrivi
-e... coia dovevi die a Ed...Edad ?- chiede curioso
Anche Lizzie e Soph sono curiose – si... mama... cosa doveve die a Edad?- dopo questo siparietto scoppiammo tutti a ridere. Loro sembravano imbronciati, e li abbracciai fortemente
-piccoli... lasciate stare la mamma, dopo vi spiegherà... – Claudio ci guarda e sorride
-ti ha già perdonato?- chiede Claudio a Edward
-ehm... ci siamo chiariti un po’. Non so se mi ha perdonato... ma farò di tutto perché sia così- si volta verso di me e sorride – si Bella... mi farò perdonare per tutto il male che ti fatto e che ...- guardi i bambini e si abbassa al loro livello- e che ho fatto a voi- poi fa una carezza a ogni bimbo. I suoi occhi si riempiono di lacrima
-su... piccole pesti, venite con me che facciamo lo scivolo- Claudio chiama i bimbi e si avvia allo scivolo.
Mi avvicino – Edward... andiamo anche noi allo scivolo? Vai a conoscere i tuoi figli- gli prendo il braccio ci alziamo e avviciniamo ai bimbi.
-allora piccoli... tutti sullo scivolo!- prendo al volo Thomas, salgo la scaletta e mi metto il piccolo sulle gambe – pronto?- chiedo ridendo
-sciiiiiiii- urla a sua volta.
Dopo di me scende Claudi conLizzie, rimane Soph , vedo che Edward le chiede –Soph... vuoi scendere con me?- la bimba cerca il mio consenso, quando gli faccio segno che può andare prende Edward per mano –sci... andamo Edad- rido di cuore. Sentire il nome di  Edward uscire dalla bocca di mia figlia mi si stringe il cuore. E quando lo chiameranno papà? Non oso nemmeno pensarlo.
 
Edward a turno ha fatto scendere i bimbi, Claudio quando ha visto che era tutto tranquillo mi si è avvicinato – Marie... vado ho un impegno. Più tardi chiamaci che arriviamo per i piccoli. Siamo a tua completa disposizione- mi abbraccia saluta i bimbi e fa l’occhiolino a Edward e se ne va.
 
Il pomeriggio è pieno di risate, giochi scherzi. Sembriamo proprio una famiglia, e speriamo che in futuro sia così.
Edward è instancabile, si lascia fare di tutto, non si è  mai lamentato. Sembra anche lui un bimbo di due anni.
Sento che gli squilla il cellulare- Alice... si non ti preoccupare è tutto ok- vedo che porta gli occhi al cielo e sbuffa. Cerca di dire qualche cosa ma non ci riesce. Mi guarda e sorride – ok... aspetta che te la passo- cerca di venire verso di me ma Lizzie gli si è appiccicata a una gamba e non lo lascia camminare –noooooooo- protesta la piccola.
Gli prendo il cellulare –dimmi Alice...- sto ancora ridendo per la scena a cui ho appena assistito
-Bella... ti faccio ridere- chiede curiosa
-no... Alice tu non centri niente. È tuo fratello che è troppo buffo. Dovresti vedere la scena. Aspetta...- prendo il mio cellulare faccio una foto, Edward è sdraiato a terra con i piccoli sopra di lui, che cercano di fare la lotta – ecco ho fatto la foto. Poi te la passo. Dimmi... avevi bisogno- continuo a guardarli. Sono meravigliosi.
-no... volevo sapere se stavi bene e... quando ce li porti a far conoscere?- chiede tutta pimpante
-Alice... oggi no. Vediamo domani in base alla mole di lavoro. Ok?- rispondo decisa
-ma... ma... io pensavo che...- cerca di convincermi
-no... Alice oggi no! Vediamo domani! Ok?- sbuffo e guardo Edward che nel frattempo è riuscito ad avere la meglio sui piccoli. È riuscito a mettersi in piedi ma non a camminare, perché tutti e tre i bimbi gli si sono appiccicati alle gambe.
-va bene... ma domani ci contiamo tutti. Ah... non vedo l’ora che sia domani.- non mi saluta nemmeno che ha già chiuso la telefonata.
Ci guardiamo negli occhi – Bella... cosa voleva?- chiede tra l’infastidito e il curioso
-voleva che portassi  i bambini in hotel, li vogliono conoscere...- sospiro – ma le ho detto che li porterò domani, salvo imprevisti con il lavoro- mi avvicino prendo in braccio Thomas e accarezzo Lizzie e Soph.
-ok... fai come credi meglio.- mi accarezza una guancia, Thomas lo guarda con gelosia e scoppio a ridere.
-oh... il mio ometto- e gli inizio a dare tanti baciotti sulle guancie .
Anche le piccole vogliono le loro coccole – si anche alle mie principesse do i baciotti- faccio scendere Tom e mi abbasso e inizio a baciare la mie piccole. Come sono dolci.
Vedo che Edward ci guarda e scuote la testa e diventa serio.
-cosa c’è Edward?- chiedo allarmata
-beh... vedi... mi sono perso tanto di loro, e ancora non sanno che sono il loro padre. Come pensi che mi possa sentire? Ho notato come sono attaccati a Claudio, mentre dovevo esserci io al suo posto!- è veramente triste.
-ok... abbiamo sbagliato entrambi... – gli prendo la mano e la stringo tra le mie
-ok... ok... per oggi basta. Ora cosa facciamo principe e principesse?- si gira verso i bimbi e gli sorride.
-beh... visto che sono già le 18,00 potremmo andare a casa e mangiare insieme. E poi si vedrà- gli faccio segno di seguirmi
-sei sicura? Non vorrei disturbare... sai forse hai voglia di stare con i tuoi amici-
-no... verranno dopo cena, quando torneremo in hotel- lo rassicuro.
Arriviamo a casa, i bimbi si scatenano, riesco a farli stare calmi solo con i loro cartoni preferiti.
Gli ho preso una raccolta di dvd con “Tom & Jerry” veramente carina, si fanno tante risate, e in più non c’è tutta quella violenza che si vede nei cartoni di oggi.
-Edward... vieni ti faccio fare il giro della casa- mi avvio verso la camera dei bimbi
-ma... Bella... è meravigliosa- entra e osserva ogni cosa con attenzione, ogni singola cosa attira la sua attenzione. Quando si avvicina ai lettini rimane immobile, osserva, accarezza le coperte i cuscini i pupazzi che ci sono tutto.
Si volta verso di me, noto che ha gli occhi pieni di lacrime, cerca di ricacciarle indietro ma non ci riesce. Si avvicina alla finestra e rimane immobile per alcuni minuti. Non riesco a dirgli nulla, capisco che per lui è un momento delicato.
Cerco di lasciare la stanza senza farmi sentire quando lui mi ferma –Bella... non te ne andare- si gira verso di me – non mi lasciare qui da solo...- si avvicina e mi abbraccia.
Affonda il suo viso nei miei capelli, sento che prende grossi respiri, mi stringe forte, ci culliamo a vicenda, mi bacia il collo, mi accarezza la schiena, tante scosse attraversano il mio corpo.
Si scosta leggermente per guardarmi, mi fa alzare il volto, si avvicina, mi lascia il tempo di tirarmi indietro, so che mi sta per baciare. Non faccio nulla, rimango in attesa.
Le sue labbra si avvicinano alle mie, e tante campane suonano, le gambe mi tremano. Era tanto che non provavo queste sensazioni, mi lascio trasportare dal bacio.
È dolce lento, pieno di tenerezza,quando la sua lingua si fa strada nella mia bocca e accarezza la mia, il bacio diventa sempre più appassionato, ci perdiamo tra di noi, sento che desideriamo di più, le sue mani mi accarezzano il corpo, fino ad arrivare al mio seno, che reagisce immediatamente al suo tocco, sono tutto un fremito, devo fermarlo ma non ci riesco. Il bacio finisce perché abbiamo bisogno di respirare, appoggia la sua fronte alla mia e sorride. Sono in tremendo imbarazzo, penso ai bambini, potevano entrare in qualsiasi momento.
-Bella... –
-Edward... non-
-non dire nulla... è stato meraviglioso. Non roviniamo questo momento- mi prende per mano e usciamo dalla camera.
Gli faccio vedere il resto della casa e torniamo dai piccoli.
Si voltano verso di noi e ci sorridono, sembrano sereni, quindi decido di dirgli chi è in realtà Edward.
Mi metto a sedere , faccio segno a Edward di mettersi al mio fianco. Non capisce cosa voglio fare.
Gli dico di non preoccuparsi, anche lui non si aspetta questo mio gesto, ma penso che sia giusto così.
Spengo la televisione e immediatamente sento le loro proteste
-noooooooo.... mama... pecchè?- mi guardano arrabbiati
-ma come? Non avete voglia di stare con la vostra mamma?- rido, so come prenderli, quando dico così mi corrono sempre incontro e si accoccolano vicino, e anche adesso è così.
-siiiiiiii... con la mama- esclamano insieme
Di solito uno per ogni lato e l’altro in braccio, ma in questo momento al mio fianco c’è Edward , quindi non sanno come fare e mi guardano con un punto interrogativo.
Faccio segno a Edward di spostarsi leggermente, così i bimbi si mettono a sedere.
Tra Edward e me si mette Thomas, dall’altro lato Lizzie e in braccio Sophie, li coccolo per qualche minuto, poi prendo coraggio.
-piccoli miei... ho bisogno che mi ascoltiate attentamente- lascio loro il tempo di capire cosa gli ho detto – va bene?- li guardo attentamente. Mi fanno segno che hanno capito. Sanno che quando mi rivolgo a loro con quella frase, è sempre per qualcosa di bello. Quindi ho tutta la loro attenzione.
Edward mi guarda, vedo un po’ di paura nei suoi occhi, ha capito cosa sto per dire. Forse ha paura della loro reazione. Ma guardandoli oggi al parco, sono convinta che saranno contenti. Di solito non si lasciano avvicinare dalle persone che non conoscono, e prima che riescano a giocare con loro, ci vuole molto tempo. Con lui è stato diverso, solo un piccolo momento di diffidenza, poi si sono lasciati avvicinare molto facilmente. Forse hanno capito che per loro Edward era speciale.
-vi piace Edward?- chiedo all’improvviso
Lo guardano e ridono, lui fa loro il suo sorriso meraviglioso, Lizzie e Sophie sono ammaliate dal suo sorriso, le ha già conquistate, invece Thomas lo guarda un po’ timoroso, ma è solo scena, so già che lo adora
-si... ci ha fatto giocae-
-vi piacerebbe giocare spesso con lui?-
-si... tanto-
-vi piacerebbe che vi accompagnasse all’asilo?-
-siiiii... fotte- esclama Thomas
-allora... adesso fate attenzione a quello che sto per dirvi.ok?- speriamo bene, sono nervosa. Anche Edward lo è. Rispondono di sì con la testa, sono attenti.
-Edward... è il vostro papà- sgancio la bomba e rimango in attesa della loro reazione.
Edward li guarda attentamente, anche lui è nervoso, non fa altro che passarsi la mano nei capelli.
Il primo a reagire è Thomas – papà? Come ha il mio amichetto Marco?- i suoi occhi sono spalancati.
-si... come il tuo amichetto Marco- rido e lo accarezzo sulla testa
-anche come il papà di Lily e Mona?- chiedono Sophie e Lizzie
-si... come il papà delle vostre amiche- lo guardano meravigliate.
Non si aspettavano questo, loro non hanno mai fatto domande, ma si capiva che al loro mancava quella figura. Quando andavamo tutti insieme al parco per farli giocare, e vedevano gli altri bimbi che avevano i padri che li facevano giocare sempre, a tutte le attenzioni che ricevevano, i loro volti erano tristi. Anche loro avrebbero voluto quelle attenzioni, Claudio cercava di soddisfarli in ogni modo possibile, ma sapevano che non era il loro padre.
A questa mia notizia saltarono giù dal divano e iniziarono a fare il girotondo –anche noi abbiamo il papà. Anche noi abbiamo il papà- non stavano più nella pelle. Erano veramente felici.
A quella reazione anche Edward era veramente felice, li guardava estasiato, come se davanti a lui ci fosse la cosa più preziosa del mondo. Infatti davanti a lui aveva la cosa più preziosa del mondo, aveva i suoi figli.
Ad un tratto i bimbi si buttarono sopra al padre – papà...papà...papà- e iniziarono a baciarlo abbracciarlo e coccolarlo. Edward era emozionato, felice. Non si aspettava questa reazione.
Calde lacrime gli scivolano sulle guance, Lizzie se ne accorge – pecchè pangi?- chiede triste
-tesoro mio... piango perché sono felice, sono felice di stare con voi- li bacia e li stringe a se.
Mi alzo per dare loro un momento tutto loro. Sono commossa.
Vado in bagno e inizio a piangere, non riesco a trattenermi. Finalmente mi sento libera di dare sfogo a tutta la tensione accumulata negli ultimi giorni.
Sento che ho fatto bene, anche loro avevano diritto a questa felicità.
Spero di non pentirmene in futuro.
 
Riesco a tornare da loro, anche se si vede che ho gli occhi rossi, ma non mi interessa.
-pizza per cena... va bene?- tanto so che è la loro passione. Così non avrò difficoltà a farli mangiare.
-siiiiiii.... mama... pissa-
Ordino la pizza che podo dopo arriva. La cena passa velocemente, i bimbi sono affascinati dal padre, tanto che non riescono quasi a mangiare, ma lui con calma e pazienza li riesce a convincere e finiscono quello che gli era stato messo nel piatto.
 
È arrivato il momento di metterli a letto, non ne vogliono sapere, tanto che sono costretta a dire loro una cosa – bambini... è ora di andare a letto. Io e papà ora vi metteremo il pigiamino e lui vi leggerà una bella storia e voi in cambio vi metterete a dormire. Ok?-
-siiiiiiiiii... papà pigiamino- esclamano tutti insieme
Edward mi guarda, non sa cosa fare, mi avvicino –ti tocca. Avanti chi è il primo?- chiedo ridendo
-io... io... io....- tutti vogliono l’attenzione del padre, prendo dai lettini i pigiami e glieli porgo – Thomas... vieni- lo chiamo con dolcezza.
Edward impacciato inizia a spogliare il suo piccolo ometto e con fatica riesce a fare quello che deve fare. Dopo fa così anche con Lizzie e Sophie , è veramente felice.
I bambini sono già nei loro lettini e inizia a raccontare loro una favola, piano piano il sonno li travolge e lentamente si addormentano tutti. Sembrano tre angioletti.
Edward si ferma nella loro camera anche se stanno dormendo, li osserva, li ammira, li copre bene nei loro lettini, si ferma e da loro tante carezze leggere, poi si volta verso di me e sorride, ma il suo sorriso non arriva ai suoi occhi, sono lucidi. È commosso.
Silenziosamente usciamo dalla camera e torniamo in salotto.
-Bella... sono meravigliosi- sospira – li hai cresciuti veramente bene. Sono fantastici. Non credevo che avrebbero preso così bene la notizia. Grazie- si avvicina a me e mi abbraccia.
Sono contenta per lui e per loro.
Dopo un po’ si scosta da me –Bella... ma come facciamo con loro? Devo rientrare in hotel, anche se... vorrei rimanere... ma non posso- esclama sconsolato
-non ti preoccupare a minuti arriveranno Claudio e Anna, sua moglie- nel frattempo si sente il suono del campanello – ecco... sono loro. Stai attento perché Anna è una tua fans...- scoppio a ridere e vado ad aprire.
Entra prima Claudio poi Anna, che ci guardano curiosi. Forse hanno paura di quello che può o non può errese successo. Sorrido ad entrambi e loro ricambiano. Edward nel frattempo si è alzato dal divano e si mette al mio fianco
-Anna... ti presento Edward Cullen- noto che ha lo sguardo adorante, non muove neanche una ciglia. Sembra quasi in trans... Claudio prontamente le da una piccola gomitata nel fianco per farla riprendere – p.piacere Anna- non riesce a spiccicare parola
-il piacere è mio Edward Cullen- risponde trattenendo a stento la sua solita risata
-Edward...- saluta Claudio – spero che vada tutto bene- mi guarda e sorride. Ha capito che tutto è andato bene
-tutto bene... i piccoli sono fantastici. Grazie per esserci stati- sospira- quando io non c’ero- si volta verso di me e io gli stringo la mano  come a confortarlo.
-se ti giocherai bene questa opportunità... recupererai. Vedrai- Claudio gli mette una mano sulla spalla e si guardano negli occhi.
-cercherò di non deludere Bella... puoi scommetterci- dice sicuro Edward.
Ci intratteniamo con loro ancora per un po’, poi l’ora di tornare in hotel arriva, è meglio andare
-ok... noi andiamo. Ci vediamo domattina, portiamo noi i bimbi all’asilo. Edward lo ha promesso- lo guardo e lui conferma
-ma... come farai se ti riconoscono?- chiede Claudio
-i miei figli sono più importanti. Vedrò di camuffarmi, al massimo rimango in auto e Bella li accompagnerà dentro. Comunque spero che gli avvoltoi, almeno qui in Italia siano meno agguerriti che in California- sembra veramente scocciato. Forse la sua vita non è  poi così bella come si potrebbe pensare. Sempre a scappare, a nascondersi, speriamo che questa cosa non coinvolga anche me. Beh.. ci penserò nel momento in cui succederà.
-ok va bene... ora è meglio che vi accompagni io, non mi sembra il caso di prendere un taxi- abbraccia sua moglie e si avvia alla porta.
-Anna... grazie di tutto- l’abbraccio forte.
-non ti preoccupare, lo sai che lo facciamo molto volentieri- a sua volta mi abbraccia
-Grazie di tutto Anna, per prenderti cura dei miei... nostri figli- con affetto l’abbraccia e Anna è veramente in imbarazzo.
-è... è un piacere. Non ti preoccupare- sorride e mi fa segno che approva il nostro riavvicinamento.
Edward mi prende per mano e ci avviamo all’auto di Claudio che ci porterà in hotel.
 
 
 
 
Questi personaggi non mi appartengono,sono proprietà di Stephenie Meyer. 
  
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